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giovedì 24 gennaio 2013

( 3 ) OGNI ANNO BISOGNA RINNOVARE I BUONI PROPOSITI PER MEZZO DEI SEGUENTI ESERCIZI / CONSIDERAZIONI SUL BENEFICIO CHE DIO CI HA FATTO CHIAMANDOCI AL SUO SERVIZIO, SEGUENDO LA PROMESSA INDICATA NELLA PARTE PRIMA AL CAPITOLO VENTI



Capitolo I
OGNI ANNO BISOGNA RINNOVARE I BUONI PROPOSITI
PER MEZZO DEI SEGUENTI ESERCIZI

Il primo punto di questi esercizi è riconoscere l'importanza dei buoni propositi. La nostra natura umana facilmente si allontana dai buoni sentimenti per la fragilità e le cattive inclinazioni della carne, che appesantiscono l'anima e la trascinano continuamente in basso, se essa non reagisce proiettandosi di frequente in alto per mezzo di buoni propositi. 
Proprio come gli uccelli che cadrebbero presto in terra se non moltiplicassero gli slanci e i colpi d'ala per tenersi in volo.

Perciò, cara Filotea, hai bisogno di rinnovare e ripetere molto spesso i buoni propositi già formulati di servire Dio; se non farai così correrai il pericolo di ricadere nel tuo primo stato, o piuttosto diciamo, in uno stato ancora peggiore. Le cadute spirituali ci precipitano sempre più in basso di
quanto non fossimo prima di iniziare il cammino della devozione.

Un orologio, per buono che sia, bisogna caricarlo e dargli la corda almeno due volte al giorno, al mattino e alla sera, e inoltre, almeno una volta all'anno, bisogna smontarlo completamente, per togliere la ruggine accumulata, raddrizzare i pezzi storti e sostituire quelli troppo consunti.

La stessa cosa deve fare chi ha seriamente cura del proprio cuore; lo deve ricaricare in Dio, sera e mattina, per mezzo degli esercizi indicati sopra; deve inoltre ripetutamente riflettere sul proprio stato, raddrizzarlo e ripararlo; e, infine, deve smontarlo almeno una volta all'anno, e controllare
accuratamente tutti i pezzi, ossia tutti i suoi sentimenti e le sue passioni, per riparare tutti i difetti che vi scopre.

E, allo stesso modo che l'orologiaio unge con olio speciale gli ingranaggi, le molle e tutte le parti meccaniche dell'orologio, affinché tutti i movimenti siano più dolci, e la ruggine abbia meno presa, così la persona devota, dopo aver smontato il proprio cuore per rinnovarlo, deve ungerlo con i Sacramenti della Confessione e dell'Eucarestia. 

Questo esercizio ti farà recuperare le forze indebolite dal tempo, ti riscalderà il cuore, farà riprendere vigore ai tuoi buoni propositi e rifiorire le virtù del tuo spirito.
Gli antichi cristiani lo praticavano accuratamente nell'anniversario del Battesimo di Nostro Signore, nel quale, come dice S. Gregorio vescovo di Nazianzo, rinnovavano la professione e le promesse
proprie di quel sacramento: facciamo così anche noi, cara Filotea, preparandoci molto volentieri e impegnandoci con molta serietà.

Quando hai scelto il tempo adatto, secondo il parere del tuo padre spirituale, dopo esserti ritirata in solitudine spirituale e reale, un po' più del solito, farai una, o due, o tre meditazioni sui punti seguenti, attenendoti al metodo che ti ho indicato nella seconda parte.


Capitolo II
CONSIDERAZIONI SUL BENEFICIO CHE DIO CI HA FATTO
CHIAMANDOCI AL SUO SERVIZIO, SEGUENDO LA PROMESSA
INDICATA NELLA PARTE PRIMA AL CAPITOLO VENTI

1. Considera i punti della tua promessa.
Primo: hai lasciato, respinto, detestato, messo da parte per sempre il peccato mortale;
Secondo: hai dedicato e consacrato la tua anima, il tuo cuore, il tuo corpo, con tutto ciò che ad essi è collegato, al servizio di Dio;
Terzo: se dovesse capitarti di cadere in qualche cattiva azione, ti rialzeresti immediatamente con la grazia di Dio.

Non ti sembra che questa sia una promessa bella, giudiziosa, degna e generosa? Pensa bene, nel tuo intimo, quanto questa promessa sia santa, ragionevole e desiderabile.

2. Considera a chi hai promesso: hai promesso a Dio. Se la parola d'onore data agli uomini in cosa ragionevole ci obbliga strettamente, quanto più quella data a Dio! 
Signore, diceva Davide, è a te che il mio cuore ha promesso; il mio cuore ti ha lanciato questa buona parola; io non la dimenticherò mai.

3. Considera davanti a chi hai promesso: c'era tutta la corte celeste, la Santa Vergine, San Giuseppe, il tuo buon Angelo, S. Luigi e tutti ti guardavano e facevano cenni di gioia e di approvazione alle
tue parole e guardavano con occhi pieni di amore il tuo cuore prostrato ai piedi del Salvatore al cui servizio si stava consacrando. Ci fu gioia speciale, per quel motivo, nella Gerusalemme celeste, e
ora sarà ricordato quel momento se di cuore rinnoverai la tua promessa.

4. Considera con quali mezzi hai fatto quella promessa. Quanto fu buono e cortese Dio con te in quella circostanza! Non fosti invitata con dolci insistenza dello Spirito Santo? Le corde con le quali Dio tirò la tua barchetta a quel porto di salvezza, furono soltanto di amore e di carità, ricordi? 
Ti invogliava con il suo zucchero divino, con i sacramenti, la lettura, l'orazione. Cara Filotea, tu dormivi e Dio vegliava su di te e faceva su di te pensieri di pace e meditava per te meditazioni di amore.

5. Considera in quale epoca Dio ti ha portato a quella grande promessa; è stato nel fiore degli anni.
Che felicità imparare presto ciò che riusciamo a sapere sempre troppo tardi! S. Agostino, attirato al servizio di Dio all'età di trent'anni, esclamava: "O Eterna Bontà, come ho potuto conoscerti così
tardi? Ti vedevo, ma non ci facevo caso!"
Anche tu potrai dire: o eterna Dolcezza, perché non ti ho conosciuto prima? Riconosci però, che nemmeno ora tu lo meriteresti. Consapevole della grazia che Dio ti fa chiamandoti nella giovinezza,
digli con Davide: Mio Dio, tu mi hai toccato e illuminato fin dalla mia giovinezza, e per sempre annuncerò la tua misericordia. Se è avvenuto nella vecchiaia, Filotea, è una grande grazia che, dopo aver abusato della sua grazia negli anni precedenti, Dio abbia voluto chiamarti prima della morte e abbia fermato la tua corsa alla rovina, nel tempo in cui, se non fosse intervenuto, ti saresti resa eternamente infelice.

6. Considera gli effetti di questa chiamata: penso che troverai in te dei cambiamenti in meglio, se confronti quello che sei con quello che eri. 
Non ti sembra una cosa buona saper parlare con Dio nell'orazione, 
trovare felicità nella volontà di amarlo, 
aver calmato e pacificato molte passioni che ti tormentavano, 
aver evitato molti peccati che opprimevano la tua coscienza 
e, infine, aver fatto la Comunione tanto più spesso, unendoti così a quella perenne sorgente di grazia?

Grandi sono quelle grazie! 
Devi pesarle sulla bilancia del cammino verso Dio.
E’ la mano destra di Dio che ha operato tutto ciò. La mano buona di Dio, dice Davide, ha fatto prodigi, la destra mi ha sollevato. Non morirò, ma vivrò e racconterò con il cuore, con la bocca e con le opere le meraviglie della tua bontà.

Dopo tutte queste considerazioni, che, come vedi, ti arricchiscono di santi affetti, devi concludere semplicemente con un ringraziamento e una preghiera affettuosa per ricavarne frutto, ritirandoti con umiltà e grande confidenza in Dio, riservandoti di compiere lo sforzo di formulare i propositi dopo il secondo punto di questo esercizio.


Domine Iesu,
Nihil cogitem nisi te.

martedì 25 settembre 2012

Ho bussato...



Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

14.09.12


Eletti, amici cari, il Mio Amore vi avvolge e vi permea. Vi confermo nel Mio Amore: siate nella gioia, godete la Mia Pace.



Sposa cara, grande è il destino degli eletti. Molti sono stati chiamati, ma pochi sono gli eletti, non perché questo Io ho voluto, ma perché questo gli uomini di questo tempo hanno scelto.
 Ho preparato un grande destino per ogni uomo; davanti a Me, Dio, non c’è distinzione di razza, di lingua. Dal Mio Cuore, ardente ed amoroso, viene ogni uomo, perché Io, Io, Dio, sono il Creatore. Il Mio Sacrificio non è stato fatto per alcuni privilegiati, ma per ogni uomo.

Ho bussato alla porta di ogni cuore per entrare in esso e palpitare con esso. Questo ho fatto, sposa cara! Ma quanti Mi hanno rifiutato, quanti Mi hanno detto: “Non serviam”! Ecco che l’Umanità è divisa tra quelli tutti Miei e quelli sempre più lontani, portati dal vento tempestoso. Per coloro che sono Miei splende fulgida la Luce del Mio Regno d’Amore e di Pace, per gli altri divengono sempre più cupe le tenebre e terribile il destino.

Mi dici: “Adorato, Adorato, adorato Gesù, Tu sei il Creatore, il Salvatore e tutto hai voluto con Amore. Ogni piccola parte della Creazione parla di Te, Dolcissimo, del Tuo Genio, della Tua Bontà, della Tua Tenerezza meravigliosa. Ho veduto il destino dei Tuoi benedetti. Ho veduto lo splendore del Paradiso. Dolce Amore, Santissimo Gesù, se gli uomini, solo per un istante, vedessero le Meraviglie del Paradiso, credo che farebbero qualunque sacrificio per arrivarci. 
Tu, Amore, hai preparato per ogni uomo un destino sublime, ma occorre che egli dica: “Faccio la Tua Volontà”. Questa è la parte più difficile per l’uomo, che è ferito nel profondo dalla colpa d’origine. 

Sposa amata, conosco la debolezza delle creature umane; per questo busso alla porta del loro cuore e voglio entrare. Desidero donare una stilla del Mio Vigore, una stilla della Mia Sapienza, voglio che la vita terrena scorra nella Mia Luce fulgida. Questo voglio, piccola Mia, per ogni uomo; ma egli lo vuole?

Mi dici: “Adorato, ho detto che, se gli uomini vedessero, solo per un istante, lo splendore del Paradiso, farebbero qualunque sacrificio per arrivarci, ma, con grande tristezza, vado constatando che molti non credono al Paradiso né all’inferno e vivono come bruti senz’anima. Ti supplico, Dolce Amore: apri all’uomo di questo tempo, conclusivo, le porte della conoscenza e non vi siano più dubbiosi, increduli, agnostici! Il terzo millennio sia quello della Tua Luce fulgida per l’intera Umanità. Dopo tante tenebre, spunti l’aurora di Luce per tutti i popoli e le nazioni!”

Sposa amata, per gli eletti, Miei fedeli amici, per le spose che adorano il Mio Cuore, giorno e notte, farò cose meravigliose, quali mai ho fatto sulla terra. Sia lieto il tuo cuore: ho preparato per questo secolo cose stupende. Ognuno s’impegni al Mio servizio. Farò nuove e belle tutte le cose e la gioia scorrerà, come un fiume dalle acque limpide, in ogni angolo della terra. Resta, felice, nel Mio Cuore Ardente e godine le Delizie d’Amore. Ti amo.
Vi amo.

                                                                                              Gesù


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi


14.09.12


La Mamma parla agli eletti



Figli cari e tanto amati, chiedo a tutti voi di fissare lo sguardo al Cielo e distoglierlo un poco dalle cose terrene. Vi vedo troppo distratti, figli cari, e voglio che siate più riflessivi sulle cose eterne. Vi chiedo di accostarvi più spesso al Sacramento della Confessione. Poi, partecipate con gioia all’Eucarestia. Durante la S. Messa avvengono fatti meravigliosi e vengono elargite Grazie sublimi. 
Figli amati, attingete a piene mani alla ricchezza della Chiesa; anche con le indulgenze potete avere molto. Non accontentatevi di poco. Piccoli Miei, voglio che siate ardenti, sempre più, nell’amare Gesù, i fratelli, l’intera Creazione. Chi è tale si prepara per il Paradiso, dove la Gioia è per sempre e la Pace non ha fine.

Mi dice la Mia piccola figlia: “Madre cara, ornaci tutti, come solo Tu sai fare, per entrare subito nel Paradiso.”

Figli amati, questo voglio fare. Attendo il vostro sì, pieno. Uniamo i cuori per l’adorazione a Gesù. Vi amo.
Ti amo, angelo Mio.

                                                                                              Maria Santissima


Degnati, dolce Maria, 
di conservarci oggi e sempre, 
senza peccato



giovedì 30 agosto 2012

A CHI BISOGNA APRIRSI?


A CHI BISOGNA APRIRSI?

* “Manifesta la tua via al Signore e spera in Lui!”. Salmo 36, 5.
** “Apri l’animo tuo al Signore perché Egli è buono, perché eterna è la sua misericordia!”. Salmo 105, 1.
*** “Ti ho reso noto il mio peccato e non ho nascosto le mie colpe. Ho detto: paleserò contro di me le mie mancanze al Signore, e tu hai perdonato l’empietà del mio cuore”. Salmo 31, 5.


Ogni uomo di buona volontà capisce perfettamente che nella Confessione non ci accusiamo ad un uomo, ma a Dio.

   “Si può confessare il proprio peccato – dice san Bonaventura – a un uomo in quanto uomo o in quanto fa le veci di Dio.
“All’uomo in quanto tale non bisogna farlo, perché egli non è tenuto al sigillo del segreto e potrà in seguito rinfacciarti vergognosamente la tua colpa.
All’uomo invece che tiene il posto di Dio bisogna farlo perché è tenuto al segreto della confessione e non conoscendo il tuo peccato come uomo, mai potrà servirsene per oltraggiarti”. (Sentenze, lib. IV, dist. V).


<<Cor Mariæ Immaculatum, 
intercede pro nobis>>