MESE AL
PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU’ - 2018
PREGHIERA ALL'INIZIO DEL MESE
Gesù mio, accetta gli ossequi di questo Mese, in
compenso di tante iniquità degli uomini; e mentre il nemico del bene cerca di
allontanare il ricordo del tuo amore dalla mente dei tuoi figli, la devozione
al Divin Sangue avvicini le anime al tuo Cuore. (S. Gaspare)
1 luglio – SOLENNITA’ DEL PREZ.MO SANGUE
LE SETTE EFFUSIONI
Venite, adoriamo Cristo, Figlio di Dio, che ci ha
redenti con il suo Sangue. Per redimerci Gesù ha versato ben sette volte il suo
Sangue! Il motivo di sì copiose e dolorose effusioni non va ricercato nella
necessità di salvare il mondo, perché a salvarlo ne sarebbe bastata una sola
goccia, ma soltanto nel suo amore per noi.
Agli albori della storia umana avviene
un grave fatto di sangue: il fratricidio di Caino; Gesù, agli albori della sua
vita terrena, vuole iniziare la redenzione con la prima effusione di Sangue,
quello della Circoncisione, versato sulle stesse braccia della Madre, come
primo altare del Nuovo Testamento. Sale allora a Dio la prima degna offerta
dalla terra e, da allora in poi, Egli guarderà l'umanità non più con lo sguardo
della giustizia, ma della misericordia.
Passano anni da questa prima effusione
- anni di umile nascondimento, di privazioni e lavoro, di preghiera, di
umiliazioni e persecuzioni - e Gesù dà inizio nell'orto degli ulivi alla sua
Passione redentrice, versando sudore di sangue. Non sono le pene fisiche che
gli fan sudare Sangue, ma la visione dei peccati della intera umanità, che
egli innocente si è addossato, e la nera ingratitudine di coloro che avrebbero
calpestato il suo Sangue e rifiutato il suo amore.
Gesù versa di nuovo Sangue
nella flagellazione per purificare particolarmente i peccati della carne,
perché «per una piaga così putrida, non poteva esservi una medicina più
salutare» (S. Cipriano).
Ancora Sangue nella coronazione di spine. È il Cristo,
re d'amore, che al posto di quella d'oro ha scelto la corona di spine,
dolorosa e sanguinosa, affinché l'orgoglio umano si pieghi davanti alla Maestà
di Dio.
Altro Sangue lungo la via dolorosa, sotto il pesante legno della
croce, fra gli insulti, le bestemmie e le percosse, lo strazio d'una Madre e
il pianto delle pie donne. «Chi vuol venire dietro di me - egli dice -
rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Non c'è dunque altra via
per raggiungere il monte della salute, che quella bagnata dal Sangue di Cristo.
Gesù è sul calvario e versa nuovamente Sangue dalle mani e dai piedi confitti
alla croce. Dall'alto di quel monte - il vero teatro dell'amore divino - quelle
mani sanguinanti si protendono per un largo abbraccio di pietà e di
misericordia: «Venite a me tutti!». La croce è il trono e la cattedra del
prezioso Sangue, l'emblema che porterà salute e nuova civiltà ai secoli, il
segno del trionfo di Cristo sulla morte.
Non poteva mancare il Sangue più generoso,
quello del Cuore, proprio le ultime gocce rimaste nel Corpo del Salvatore, e
ce lo dona attraverso la ferita, che il colpo di lancia apre nel suo fianco.
Gesù svela così i segreti del proprio Cuore all'umanità, affinché vi legga il
suo immenso amore.
Ecco come Gesù ha voluto spremere da ogni vena tutto il
Sangue e darlo generosamente agli uomini. Ma cosa hanno fatto gli uomini dal
giorno della morte di Cristo ad oggi per ricambiare tanto amore? Gli uomini han
continuato ad essere increduli, a bestemmiare, ad odiarsi ed uccidersi, ad
essere disonesti. Gli uomini hanno calpestato il Sangue di Cristo! Almeno noi,
per riparare a tante ingratitudini e ricambiare così grande amore, offriamolo
a Dio e invochiamolo non solo per noi, ma anche per tutti i fratelli peccatori.
ESEMPIO: Nel 1848 Pio IX, a causa
dell'occupazione di Roma, fu costretto a rifugiarsi a Gaeta. Quivi si recò il
servo di Dio D. Giovanni Merlini e predisse al S. Padre che, se avesse fatto
voto di estendere la festa del Prez.mo Sangue a tutta la Chiesa, presto sarebbe
tornato a Roma. Il Pontefice, dopo aver riflettuto e pregato, il 30 giugno 1849
gli fece rispondere che lo avrebbe fatto non per voto, ma spontaneamente, se
la predizione si fosse avverata. Fedele alla promessa, il 10 agosto dello
stesso anno, firmava il decreto per l'estensione della festa del Prez.mo Sangue
a tutta la Chiesa nella prima domenica di luglio. S. Pio X. nel 1914, la fissò
al primo di luglio e Pio XI nel 1934, a ricordo del XIX Centenario della
Redenzione, la elevò a rito doppio di prima classe. Nel 1970 Paolo VI, in seguito alla riforma del
calendario, l'ha unita alla Solennità del Corpus Domini, col nuovo titolo di Solennità
del Corpo e del Sangue di Cristo. Il
Signore si servì della profezia di un santo missionario per l'estensione di
questa festa a tutta la Chiesa e volle così dimostrare quanto gli fosse caro il
culto al suo Prezioso Sangue.
PROPOSITO: Praticherò questo mese, in unione col Prezioso
Sangue, pregando specialmente per la conversione dei peccatori.
GIACULATORIA: Sangue di Gesù, prezzo del nostro riscatto, sii
benedetto in eterno!
GESU' IN TE CONFIDO
Inno
Vi salutiamo, piaghe di Cristo,
pegni d'immenso amore,
da cui rivi perenni
sgorgano di sangue vermiglio.
Nello splendor le stelle vincete,
nell'odore le rose e i balsami,
nel valore le pietre dell'India,
nella dolcezza i favi di miele.
Per voi il più dolce asilo
si schiude alle anime nostre;
dove non mai penetra
furor di minaccianti nemici.
Quanti flagelli Gesù
riceve nudo nel pretorio!
quante dalla sua pelle lacera
goccie di sangue stillano!
La bella fronte, oh dolore!
punge una corona di spine,
chiodi spuntati
mani e piedi gli forano.
Ma dopo ch'egli amante e perché volle,
ebbe reso lo spirito,
una lancia gli ferisce il costato,
e n'esce doppio rivolo.
Perché piena sia la redenzione,
è pressato sotto il torchio;
e di sé Gesù dimentico,
non si riserba goccia di sangue.
Venite, quanti la funesta
macchia di colpa deturpa;
chi in questo bagno di salute
lavasi, n'uscirà mondo.
A lui che siede alla destra
del sommo Padre devesi grazia,
a lui che ci ha redenti col sangue
e ci conferma collo Spirito Santo.
Amen.
V. Giustificati nel sangue di Cristo.
R. Saremo salvati dall'ira per lui.
Preghiamo
Dio onnipotente ed eterno, che hai costituito il tuo Figlio unigenito Redentore del mondo, e hai voluto essere placato col sangue suo: concedici di celebrare con rito solenne il prezzo della nostra salvezza, e d'essere per sua virtù difesi in terra dai mali della vita presente, in tal guisa che abbiamo a goderne il frutto eternamente nel cielo.
Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
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http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/mese%20al%20preziosissimo%20sangue_2005.htmInno
Vi salutiamo, piaghe di Cristo,
pegni d'immenso amore,
da cui rivi perenni
sgorgano di sangue vermiglio.
Nello splendor le stelle vincete,
nell'odore le rose e i balsami,
nel valore le pietre dell'India,
nella dolcezza i favi di miele.
Per voi il più dolce asilo
si schiude alle anime nostre;
dove non mai penetra
furor di minaccianti nemici.
Quanti flagelli Gesù
riceve nudo nel pretorio!
quante dalla sua pelle lacera
goccie di sangue stillano!
La bella fronte, oh dolore!
punge una corona di spine,
chiodi spuntati
mani e piedi gli forano.
Ma dopo ch'egli amante e perché volle,
ebbe reso lo spirito,
una lancia gli ferisce il costato,
e n'esce doppio rivolo.
Perché piena sia la redenzione,
è pressato sotto il torchio;
e di sé Gesù dimentico,
non si riserba goccia di sangue.
Venite, quanti la funesta
macchia di colpa deturpa;
chi in questo bagno di salute
lavasi, n'uscirà mondo.
A lui che siede alla destra
del sommo Padre devesi grazia,
a lui che ci ha redenti col sangue
e ci conferma collo Spirito Santo.
Amen.
V. Giustificati nel sangue di Cristo.
R. Saremo salvati dall'ira per lui.
Preghiamo
Dio onnipotente ed eterno, che hai costituito il tuo Figlio unigenito Redentore del mondo, e hai voluto essere placato col sangue suo: concedici di celebrare con rito solenne il prezzo della nostra salvezza, e d'essere per sua virtù difesi in terra dai mali della vita presente, in tal guisa che abbiamo a goderne il frutto eternamente nel cielo.
Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
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Sermone di san Giovanni Crisostomo
Omelia ai Neofiti
Omelia ai Neofiti
Volete conoscere la virtù del sangue di Cristo? Risaliamo a ciò che l'ha figurato, e ricordiamo il suo primo simbolo, e narriamo il passo dell'antica Scrittura. Nell'Egitto, Dio minacciava gli Egiziani d'una decima piaga, di far perire a mezzanotte i loro primogeniti, perché trattenevano il suo popolo primogenito. Ma, affinché l'amato popolo Giudaico non perisse insieme con quelli, abitando tutti uno stesso paese, egli trovò un mezzo di riconoscimento. Esempio meraviglioso fatto apposta per farti conoscere la virtù del sangue di Cristo. Gli effetti . della collera divina erano attesi e il messaggero di morte andava di casa in casa. Che fa allora Mosè? Uccidete, dice, un agnello d'un anno, e col suo sangue tingete le porte. Che dici, Mosè? Il sangue di un agnello può dunque preservare l'uomo ragionevole? Certo, egli risponde; non perché è sangue, ma perché esso è figura del sangue del Signore.
Poiché come le statue dei re, pur inerti e mute, proteggono d'ordinario gli uomini dotati d'anima e di ragione i quali si rifugiano presso di esse, non perché sono di bronzo ma perché sono l'immagine del principe; così quel sangue, privo di ragione, liberò gli uomini aventi un'anima, non perché era sangue, ma perché annunziava la venuta di questo sangue. E allora l'Angelo devastatore vedendo gli stipiti e le porte tinte, passò oltre e non osò entrare. Se dunque ora il nemico invece delle porte tinte d'un sangue figurativo, vedrà le labbra dei fedeli, porte dei templi di Cristo, arrossate del suo vero sangue, molto più esso se ne allontanerà. Perché se l'Angelo si ritirò davanti alla figura, quanto più sarà atterrito il nemico nel vedere la stessa realtà? Vuoi conoscere ancora un'altra virtù di questo sangue? Sì. Guarda donde prima s'è sparso e da qual fonte è uscito. Esso è uscito prima dalla croce medesima; il costato del Signore ne fu la sorgente. Difatti morto Gesù, è detto, e ancora sospeso alla croce, si avvicina un soldato, ne percuote il lato colla lancia e ne esce acqua e sangue; l'una simbolo del battesimo, l'altro del sacramento. E perciò non disse: Uscì sangue e acqua; ma uscì prima l'acqua e poi il sangue, perché prima siamo lavati nel battesimo, e poi consacrati dai santi misteri.
Un soldato aprì il costato, e fece un'apertura nella parete del tempio santo; ed io v'ho trovato un tesoro prezioso, e mi rallegro di scoprirvi delle grandi ricchezze. Così è avvenuto pure di quest'agnello: i Giudei uccisero l'agnello, ed io vi ho riconosciuto il frutto del sacramento. Dal costato uscì sangue ed acqua. Non voglio, uditore, farti passare sì rapidamente sui secreti di tanto mistero; mi resta ancora a dire una cosa mistica e profonda. Dissi quest'acqua e questo sangue esser simbolo del battesimo e dei sacri misteri. Infatti per essi fu fondata la Chiesa mediante la rigenerazione del bagno e la rinnovazione dello Spirito Santo. Per il battesimo, dico, e i sacri misteri, che sembrano usciti dal costato. Dal suo costato dunque Cristo ha edificato la Chiesa, come dal costato di Adamo fu tratta Eva, sua sposa. Ònd'è che san Paolo attesta dicendo: «Noi siamo membra del suo corpo e delle sue ossa» (Eph. 5,30), alludendo a questo costato. Invero, come Dio fece uscire la donna-dal costato d'Adamo, così Cristo ci ha dato dal suo costato l'acqua e il sangue, destinati alla Chiesa come elementi riparatori.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 120 su Giovanni
L'Evangelista ha usato una parola studiata, perché non ha detto: Gli percosse il costato, o ferì, o altro di simile, ma: Aprì; per mostrarci che la porta della vita ci si apre in certo qual modo là donde sono sgorgati i sacramenti della Chiesa, senza i quali non si ha accesso alla vita, ch'è la sola vera vita. Quel sangue che fu versato, fu versato per la remissione dei peccati. Quell'acqua ci tempera la bevanda della; salvezza; ed essa è insieme bagno, purificatore e bevanda. Questo significava l'ordine dato a Noè di aprire una porta nel fianco dell'arca per farvi entrare gli animali che non dovevano perire nel diluvio e che rappresentavano la Chiesa. Perciò la prima donna fu tratta dal costato dell'uomo addormentato e fu chiamata la vita e la madre dei viventi. Perché simboleggiava un gran bene, prima che commettesse il gran male della prevaricazione. Questo secondo Adamo, chinato il capo, si addormentò sulla croce, affinché ne fosse formata la sua sposa che uscì dal costato di lui addormentato. O morte, per cui i morti rianno la vita! Che più puro di questo sangue? Che più salutare di questa ferita?
Trattato 120 su Giovanni
L'Evangelista ha usato una parola studiata, perché non ha detto: Gli percosse il costato, o ferì, o altro di simile, ma: Aprì; per mostrarci che la porta della vita ci si apre in certo qual modo là donde sono sgorgati i sacramenti della Chiesa, senza i quali non si ha accesso alla vita, ch'è la sola vera vita. Quel sangue che fu versato, fu versato per la remissione dei peccati. Quell'acqua ci tempera la bevanda della; salvezza; ed essa è insieme bagno, purificatore e bevanda. Questo significava l'ordine dato a Noè di aprire una porta nel fianco dell'arca per farvi entrare gli animali che non dovevano perire nel diluvio e che rappresentavano la Chiesa. Perciò la prima donna fu tratta dal costato dell'uomo addormentato e fu chiamata la vita e la madre dei viventi. Perché simboleggiava un gran bene, prima che commettesse il gran male della prevaricazione. Questo secondo Adamo, chinato il capo, si addormentò sulla croce, affinché ne fosse formata la sua sposa che uscì dal costato di lui addormentato. O morte, per cui i morti rianno la vita! Che più puro di questo sangue? Che più salutare di questa ferita?
Gli uomini erano schiavi del diavolo, e servivano ai demoni; ma sono stati riscattati dalla schiavitù. Essi infatti poterono bensì vendersi, ma non poterono riscattarsi. Venne il Redentore, e sborsò il prezzo; sparse il suo sangue, e ricomprò il mondo. Chiedete che cosa ha comprato? Guardate quel che ha dato e vedrete quel che ha comprato. Il sangue di Cristo n'è il prezzo. Che vale esso mai? che cosa, se non tutto il mondo? che cosa, se non tutte le genti? Sono molto ingrati al suo prezzo, o sono molto superbi coloro che dicono ch'esso vale sì poco d'aver comprato soltanto gli Africani, o ch'essi sono tanto grandi che fu sborsato soltanto per essi. Non si millantino dunque, non s'insuperbiscano. Quello che ha dato, lo ha dato per tutti.
Egli ebbe il sangue, onde riscattarci; e perciò prese il sangue, perché servisse ad essere versato per la nostra redenzione. Il sangue del tuo Signore, se lo vuoi, è stato dato per te: ma se non vuoi, non è stato dato per te. Ma forse dirai: Ebbe il mio Dio il sangue onde redimermi, ma ormai lo diede tutto, quando soffrì: che gliene rimane ancora da darlo anche per me? E questa è la gran cosa, che lo diede una volta, e lo diede per tutti. Il sangue di Cristo per chi vuole è salvezza, per chi non vuole è condanna. Perché dunque tu, che non vuoi morire, dubiti d'essere liberato piuttosto dalla seconda morte? Dalla quale sarai liberato, se vuoi prendere la tua croce, e seguire il Signore; perché egli prese la sua, e andò in cerca dello schiavo.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
AMDG et DVM