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sabato 18 settembre 2021

Renato Baron e la Regina dell’Amore

 “…Si va maturando la certezza della presenza di Dio in quella rivelazione” della Regina dell’Amore

“Egregio Sig. Renato … Approfitto dell’occasione per informarla con grande gioia, che nell’ultima mia visita fatta a Roma nell’incontro con il Cardinale Ratzinger ho avuto modo di parlare di Lei e dei fatti di Schio (le presunte apparizioni della Regina dell’Amore sono iniziate il 25 marzo 1985 fino al 15 agosto 2004 ), in particolare non posso non riportarLe le affermazioni di Sua Eminenza che disse: “dobbiamo rispetto e attenzione per quanto, ormai da tempo, avviene in diocesi di Vicenza, a Schio, al contrario di altre innumerevoli presunte rivelazioni ‘soprannaturali’ qui si va maturando la certezza della presenza di Dio in quella rivelazione’”. 

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Avendo accompagnato spiritualmente Renato per tanti anni fui colpito dal carattere trinitario fin dai primi messaggi del 7, 8, 10, 11, 12, 24 aprile, 12 maggio:

“Ama con tutto il cuore il Padre. Fallo amare perché Lui vi ama”.

“Prega per la Chiesa. Non disperdetevi ma unitevi e fate in Cristo un solo pane (eucaristico). Il Padre vi ama e io vi protegge”.

“Nulla andrà perduto di quello che offrirete al Padre. Cercate la giustizia e amatevi. Pregate insieme e cercate le cose belle. Ricordati dei sacerdoti”.

“L’egoismo, la superbia, l’incomprensione portano le anime alla perdizione. Il Padre tutti vi aspetta ma troppo pochi arrivano”.

“Cercate il Padre e trovandoLo sarete nella vera gioia. Vivete santamente e gusterete da subito il Regno (cioè l’Amore) del Padre. Abbandonate le stoltezze, prodotto del male. Immergetevi di grazia; abbiate coraggio, non fatevi succubi dei demoni”.

“L’immenso amore del Padre vi salverà. RingraziaLo con tutto te stesso. Lui è amore infinito. Amatevi anche voi in tal misura”.

“Non preoccuparti delle difficoltà. Passeranno e te ne scorderai. Perché sono le sofferenze offerte al Padre che santificano e portano alla gioia eterna. Qui non ci sarà mai notte, né sofferenza, né fame; ma una gioia eterna. Venite tutti! Il Padre vi ha invitato tutti. Ti benedico”.

“Non dividete la Chiesa. Ma unitevi e fate una sola famiglia”.


A servizio dei consacrati nell’ascolto dei Messaggi della Madonna Regina dell’Amore il Maestro per anni dopo la Comunione con voce esterna ha dettato le sue Lettere a Renato. Quella più significativa ripropone oggi con il secolarismo quello che è avvenuto ai tempi di sant’Atanasio con l’arianesimo e il semi arianesimo, al tempo di sant’Agostino con il pelagianesimo e il semi pelagianesimo. 

1 agosto 1991: “La lotta di Satana e dei suoi coadiutori, invisibili e visibili, si dirige verso Dio, una lotta nella quale sacerdoti infedeli e senza la fede, da cui sono decaduti, diventano i più abili aiutanti di Satana. Essi non riconoscono più il Padre e la sua creazione ma si inorgogliscono in folle superbia e credono e si vantano di costruire, con il proprio potere, un mondo più perfetto, e si mettono in bocca la più spaventosa parola che mai sia stata inventata e detta: -Dio è morto! – “Gli stessi rinnegati vogliono spogliare Me, Gesù, Figlio di Dio, della divinità e vorrebbero ridurmi a un semplice uomo, a un riformatore, anzi a un rivoluzionario. Una tale degradazione produce la più grande menzogna che mai sia stata pronunciata e scritta”. Miei cari, in verità io vi dico, i progetti e le opere dei senza-Dio e dei rinnegati saranno distrutte davanti agli occhi di Dio, ma voi dovete sapere che il giudizio di Dio non sarà vicino e che i senza-Dio e i rinnegati, i falsi profeti preparano la loro propria catastrofe ancora prima della catastrofe. Già sapete voi che gli Angeli e i Martiri sono dalla parte mia; essi sono l’invisibile esercito che dai cieli combattono la battaglia assieme a coloro che nel mondo sono miei amici. Siate e rimanete anche voi fra questi”.

Benedetto XVI al IV Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona (19 ottobre 2006): 

“Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica, e la fede in Lui diventa difficile, anche perché viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra divenire superfluo ed estraneo. In stretto rapporto con tutto questo, ha luogo una radicale riduzione dell’uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non realmente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro animale. 
Si ha così un capovolgimento del punto di partenza di questa cultura, che era una rivendicazione della centralità dell’uomo e della sua libertà. 

Nella medesima linea, l’etica viene ricondotta entro i confini del relativismo e dell’utilitarismo, con l’esclusione di ogni principio morale che sia valido e vincolante per se stesso. 
Non è difficile vedere come questo tipo di cultura rappresenti un taglio radicale e profondo non solo con il cristianesimo ma più in generale con le tradizioni religiose e morali dell’umanità: non sia quindi in grado di instaurare un vero dialogo con le altre culture, nelle quali la dimensione religiosa è fortemente presente, oltre a non poter rispondere alle domande fondamentali sul senso e sulla direzione della nostra vita. 
Perciò questa cultura è contrassegnata da una profonda carenza, ma anche da un grande e inutilmente nascosto bisogno di speranza”. 

Su quest’ultimo autorevole giudizio si fonda il dono del presunto carisma della Regina dell’Amore per quelle piccole comunità creative in continuità con la tradizione cattolica come è avvenuto nel IV e V secolo.