SABATO SANTO
Il Giorno del Sabato Santo:
La notte del Sabato Santo
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/10/10615.pdfIl mattino della Risurrezione. Preghiera di Maria:
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/10/10616.pdf
GIORNO DEL SILENZIO //
Gesù scende agli inferi //
Discese agli inferi: cosa vuol dire? (da Benedetto XVI)
dalle risposte date da Benedetto XVI nel
corso della trasmissione “A sua immagine. Domande su Gesù” del 22/4/2011,
condotta da Rosario Carello
Santo Padre, la prossima domanda è sul tema della morte e della Risurrezione di Gesù, e arriva dall'Italia. Gliela leggo: "Santità, che cosa fa Gesù nel lasso di tempo tra la morte e la Risurrezione? E visto che nella recita del Credo si dice che Gesù, dopo la morte, discese negli Inferi, possiamo pensare che sarà una cosa che accadrà anche a noi, dopo la morte, prima di salire al Cielo?".
Innanzitutto, questa discesa dell'anima di Gesù non si deve immaginare come un viaggio geografico, locale, da un continente all'altro. È un viaggio dell'anima. Dobbiamo tener presente che l'anima di Gesù tocca sempre il Padre, è sempre in contatto con il Padre, ma nello stesso tempo quest'anima umana si estende fino agli ultimi confini dell'essere umano. In questo senso va in profondità, va ai perduti, va a tutti quanti non sono arrivati alla meta della loro vita, e trascende così i continenti del passato. Questa parola della discesa del Signore agli Inferi vuol soprattutto dire che anche il passato è raggiunto da Gesù, che l'efficacia della Redenzione non comincia nell'anno zero o trenta, ma va anche al passato, abbraccia il passato, tutti gli uomini di tutti i tempi.
Santo Padre, la prossima domanda è sul tema della morte e della Risurrezione di Gesù, e arriva dall'Italia. Gliela leggo: "Santità, che cosa fa Gesù nel lasso di tempo tra la morte e la Risurrezione? E visto che nella recita del Credo si dice che Gesù, dopo la morte, discese negli Inferi, possiamo pensare che sarà una cosa che accadrà anche a noi, dopo la morte, prima di salire al Cielo?".
Innanzitutto, questa discesa dell'anima di Gesù non si deve immaginare come un viaggio geografico, locale, da un continente all'altro. È un viaggio dell'anima. Dobbiamo tener presente che l'anima di Gesù tocca sempre il Padre, è sempre in contatto con il Padre, ma nello stesso tempo quest'anima umana si estende fino agli ultimi confini dell'essere umano. In questo senso va in profondità, va ai perduti, va a tutti quanti non sono arrivati alla meta della loro vita, e trascende così i continenti del passato. Questa parola della discesa del Signore agli Inferi vuol soprattutto dire che anche il passato è raggiunto da Gesù, che l'efficacia della Redenzione non comincia nell'anno zero o trenta, ma va anche al passato, abbraccia il passato, tutti gli uomini di tutti i tempi.
I Padri dicono, con un'immagine molto bella,
che Gesù prende per mano Adamo ed Eva, cioè l'umanità, e la guida avanti, la
guida in alto. E crea così l'accesso a Dio, perché l'uomo, di per sé, non può
arrivare fino all'altezza di Dio. Lui stesso, essendo uomo, prendendo in mano
l'uomo, apre l'accesso, apre cosa? La realtà che noi chiamiamo Cielo.
Quindi
questa discesa agli Inferi, cioè nelle profondità dell'essere umano, nelle
profondità del passato dell'umanità, è una parte essenziale della missione di
Gesù, della sua missione di Redentore e non si applica a noi. La nostra vita è
diversa, noi siamo già redenti dal Signore e noi arriviamo davanti al volto del
Giudice, dopo la nostra morte, sotto lo sguardo di Gesù, e questo sguardo da
una parte sarà purificante: penso che tutti noi, in maggiore o minore misura,
avremo bisogno di purificazione.
Lo sguardo di Gesù ci purifica e poi ci rende
capaci di vivere con Dio, di vivere con i Santi, di vivere soprattutto in comunione
con i nostri cari che ci hanno preceduto.
*
AMDG et DVM