Visualizzazione post con etichetta Padre Roger-Thomas Calmel O.P.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Padre Roger-Thomas Calmel O.P.. Mostra tutti i post

giovedì 29 ottobre 2015

LA SANTA VERGINE AI TEMPI DELL’ANTICRISTO

ottobre 2015

LA SANTA VERGINE AI TEMPI DELL’ANTICRISTO
Estratto dal libro “Breve apologia della Chiesa di sempre”,
di Padre Roger-Thomas Calmel O.P.
(1914-1975), ed. Ichthys

Signora della storia
«Vorrei vivere ai tempi dell'anticristo» scriveva la piccola Teresa nel suo letto d’agonia. 

Non vi è dubbio che la Carmelitana che si era offerta vittima d'olocausto all’amore misericordioso, intercederà per noi in modo particolare quando si ergerà l'anticristo; 

non vi è dubbio che interceda già in modo speciale in questa nostra epoca  nella quale i precursori dell'anticristo sono già penetrati in seno alla chiesa; 

non vi è dubbio che la sua preghiera si perde in una supplica che è, per cosi dire, infinitamente più potente e cioè quella della Vergine Madre di Dio. Lei, che schiaccia il serpente per mezzo della Sua Immacolata Concezione e della Sua maternità verginale, Lei, che vien glorificata fin nel Suo corpo e regna nel cielo accanto al Figlio Suo. Lei che domina qual sovrana tutti i tempi della nostra storia e particolarmente i tempi più pericolosi per le anime: i tempi della venuta dell'anticristo o quelli della sua preparazione tramite i suoi diabolici precursori.

Tempi difficili e tempi di Apocalisse

Maria non si manifesta solamente come Vergine potente e consolatrice nelle ore di pericolo per la città terrestre e la vita corporale, si manifesta principalmente come la Vergine soccorritrice “forte come un’armata schierata in battaglia” nei periodi di devastazione della Santa Chiesa e d'agonia spirituale dei suoi fidi. Lei è la regina per tutta la storia del genere umano, non solo per i tempi difficili, ma per i tempi dell'Apocalisse.

Un tempo difficile fu quello della grande Guerra: un'ecatombe di offensive mal preparate, una distruzione implacabile sotto un uragano di ferro e di fuoco. Quanti uomini, che, avendo allacciato il loro cinturone, partivano con la terribile certezza di perire in questa impresa allucinante - senza mai veder apparire la vittoria! – talvolta anche, ed era la cosa più atroce, un dubbio sul valore dei loro capi e sulla validità del comando sfiorava i loro animi. 

Ma su un punto non avevano alcun dubbio, su una questione superiore ad ogni altra: quella dell'autorità spirituale. Il cappellano, che assisteva questi uomini votati a servire la patria fino alla morte, era di assoluta fermezza su tutti gli articoli di Fede e non gli sarebbe mai venuto in mente di inventare una qualsiasi trasformazione "pastorale" della Santa Messa; 

celebrava il Santo Sacrificio secondo il rito e le parole antiche; lo celebrava con una pietà tanto più profonda, con una supplica tanto più ardente perché potevano essere chiamati da un momento all'altro, lui sacerdote disarmato e i suoi parrocchiani in anni, ad unire il loro sacrificio di poveri peccatori riscattati all'unico Sacrificio del Figlio di Dio che toglie i peccati del mondo. 


Anche la fedeltà stessa del cappellano si basava tranquillamente sulla fedeltà dell’autorità gerarchica, che custodiva e difendeva la dottrina cristiana e il culto tradizionale; che non esitava ad escludere dalla comunione cattolica gli eretici e i traditori. 
Sul fronte di battaglia, ben presto, forse qualche istante dopo, i corpi potevano essere straziati, lacerati, in un orrore senza nome; poteva essere l'inesorabile soffocamento  la lenta asfissia sotto una coltre di gas, ma, malgrado il supplizio del corpo, l"anima rimaneva intatta, la sua serenità restava inalterata. Il suo intimo recesso non era minacciato; il più nero dei demoni, quello delle supreme menzogne, non faceva udire il suo ghigno; l'anima non era abbandonata al perfido attacco, vigliaccamente tollerato, degli pseudo-profeti, della pseudo-Chiesa; malgrado il supplizio del corpo l’anima si librava dalla dimora tranquilla di una Fede protetta verso la dimora luminosa della visione beatifica del cielo.

La Grande Guerra fu un tempo difficile. Ma eccoci ormai entrati in un tempo d’Apocalisse. Senza dubbio non siamo ancora all’uragano di fuoco che soffoca i corpi, ma siamo già all’agonia delle anime perché l’autorità spirituale sembra non si curi più di difendere, sembra che si disinteressi sia della verità della dottrina che dell’integrità del culto, dal momento che ostentatamente rinuncia a condannare i colpevoli. 
E' l’agonia delle anime della Santa Chiesa minata all’interno da traditori ed eretici che continuano a non essere cacciati. (Durante tutta la storia vi sono stati altri momenti d’Apocalisse. Ricordiamoci, per esempio, degli interrogatori a Santa Giovanna d’Arco, privata dei Sacramenti da uomini di Chiesa, relegata nella sua oscura cella sotto la guardia di orribili carcerieri)

Ma i tempi dell’Apocalisse sono sempre contrassegnati dalle vittorie della Grazia. Perché anche quando le bestie dell’Apocalisse penetrano fin nella Città Santa e l’espongono agli ultimi pericoli, la [vera] Chiesa non cesserà di restare la Chiesa: città prediletta, inespugnabile al demonio e ai suoi ministri, città pura e senza macchia di cui la Santa Vergine è Regina.

Mediatrice onnipotente e garanzia di vittoria

È Lei, la Regina Immacolata che farà abbreviare dal Cristo Suo Figlio gli anni sinistri dell’anticristo. Anche in questo periodo, ci otterrà di perseverare e santificarci. Ci conserverà quella porzione di legittima autorità spirituale di cui abbiamo assoluto bisogno. 
La Sua presenza al Calvario, ai piedi della Croce, ce lo assicura infallibilmente. Era immobile ai piedi della Croce di Suo Figlio, il Figlio di Dio in persona, per potersi unire più perfettamente al Suo Sacrificio redentore, per meritare in Lui ogni grazia per i suoi figli di adozione. 

Ogni grazia: la grazia per affrontare le tentazioni e le tribolazioni che cospargono le esistenze più serene, ma anche la grazia per perseverare, rialzarsi, santificarsi nelle prove peggiori, le prove della stanchezza fisica e le prove, ben più dure, dell’agonia dell’anima; il tempo durante il quale la città terrena diventa preda degli invasori e soprattutto il tempo durante il quale la Chiesa di Gesù Cristo deve resistere all’autodemolizione [o smantellamento]. 

Tenendosi ai piedi della croce del Suo Figlio, la Vergine Madre, la cui anima fu trapassata da una spada di dolore, la Divina Vergine che fu straziata e oppressa come nessun’altra creatura lo sarà mai, ci fa comprendere senza possibilità di dubbio che Ella sarà capace di sostenere i redenti durante le più inaudite prove, grazie ad una materna intercessione infinitamente pura e infinitamente potente. 

Ci persuade questa Vergine dolcissima, Regina dei martiri, che la vittoria si nasconde nella stessa Croce e che questa vittoria diverrà manifesta: il mattino radioso della resurrezione sorgerà presto per il giorno senza declino della Chiesa trionfante.

Dramma senza precedenti

Nella Chiesa di Gesù, in preda al modernismo fin nei suoi capi, a tutti i livelli della gerarchia, la sofferenza delle anime, la gravità dello scandalo raggiungono una intensità sconvolgente. Questo dramma è senza precedenti, ma la grazia del Figlio di Dio Redentore è più profonda di questo dramma e l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria che ottiene ogni grazia non viene mai meno. Nelle anime più abbattute, le più prossime a soccombere, la Vergine Madre interviene notte e giorno per dissipare misteriosamente questo dramma, per rompere misteriosamente le catene che il demonio immagina infrangibili. Solve vincla reis!

Il ricorso a Maria

Noi tutti che il Signore Gesù, per un singolare segno d’onore, chiama alla fedeltà in questi periodi nuovi, in questa forma di lotta della quale non avevamo esperienza – la lotta contro i precursori dell’anticristo introdottisi nella Chiesa – ritorniamo al nostro cuore, ritorniamo alla nostra Fede; ricordiamoci che crediamo nella divinità di Gesù, nella maternità spirituale di Maria Immacolata. Scorgiamo almeno la pienezza di grazia e di saggezza che si trova nascosta nel cuore del Figlio di Dio fatto Uomo e che scorre efficacemente verso tutti coloro che credono; scorgiamo anche la pienezza di tenerezza e di intercessione che è unicamente privilegio del Cuore Immacolato della Divina Vergine Maria. 

Ricorriamo alla santa Vergine come Suoi figli e faremo allora l’ineffabile esperienza che i tempi dell’anticristo sono i tempi della vittoria: vittoria della totale Redenzione di Gesù Cristo e dell’intercessione sovrana di Maria.

AVE MARIA!