Sopra: fotografia di Mons. Louis Baunard.
Le righe che seguono sono state scritte nel 1919 da un
sacerdote francese, Mons. Louis Baunard(1828-1905),
rettore dell'Università Cattolica di Lille. Con sguardo profetico, egli
descrisse la catastrofe spirituale di lì a poco che avrebbe colpito le anime
con l'avanzare del laicismo di Stato, una terribile piaga che Papa Pio XI (1857-1939)
non esitò a definire nella sua Enciclica Quas primas (dell'11
dicembre 1925), sulla Regalità sociale di Cristo, «la peste della nostra età». A quasi cent'anni da questa previsione dobbiamo
riconoscerne l'esattezza. Basta guardarsi attorno per constatare come l'esclusione
di Gesù Cristo dall'educazione della gioventù sia la causa principale di un
abbrutimento che altrimenti non potrebbe spiegarsi. Privata della grazia di
Dio, la natura umana, corrotta dal peccato originale, non può produrre che
frutti putridi. Il Signore, d'altronde, ci aveva già avvisato: «Senza di me non potete far
nulla» (Gv 15, 8).
«Provate, staccate il crocifisso, fate scendere dal suo piedistallo la statua della Vergine Immacolata, chiudete il tabernacolo e dalle vostre scuole fate uscire Gesù Cristo. Uscirà, questo divino proscritto; ma non uscirà da solo. Dietro di Lui se ne andranno il pudore, il rispetto, la pietà filiale e l'amor di patria. E sapete cosa resterà? Prima di tutto rimarrà l'impudicizia e, con l'impudicizia, un'immoralità il cui flusso impuro crescerà sempre di più perché non ci sarà più una diga. In effetti, l'esperienza quotidiana è che la barbarie sta arrivando. Non siamo che all'inizio, ma aspettate ancora dieci anni, dieci anni di scuola senza Dio, ossia senza legge e senza fede, e allora potrete chinarvi e guardare qualcosa che è in piena decomposizione: sarà la Francia di quei tempi» 1.
|