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mercoledì 6 novembre 2019

UN MESE FA. Un articolo di Giorgio Nicolini.

Abrogata la festa liturgica della Traslazione miracolosa della Santa Casa di Loreto

(Giorgio Nicolini) Il prof. Giorgio Nicolini, massimo esperto della Santa Casa di Loreto, così commenta la recente decisione vaticana di abrogare la festa liturgica della Traslazione miracolosa della Santa Casa di Loreto.
Voglio esprimere innanzitutto la mia solidarietà al Vescovo di Loreto, mons. Fabio Dal Cin, che, pur da soli due anni nominato delegato pontificio presso il Santuario di Loreto, aveva chiesto ed ottenuto l’indizione del Giubileo Lauretano, per celebrare il centenario della proclamazione della Madonna di Loreto a “Patrona dell’Aviazione”, in ragione del riconoscimento plurisecolare del magistero pontificio dei “voli miracolosi” della stessa Santa Casa. In tal modo si offriva l’opportunità di rivalorizzare non solo l’autenticità della reliquia nazaretana, ma anche e propriamente “la miracolosità” con cui la Santa Casa era pervenuta a Loreto, appunto con “voli miracolosi”, per il cui motivo Benedetto XV nel 1920 emanò il decreto del “patronato” della Madonna di Loreto a riguardo dell’Aviazione.
Un inaspettato e inopinato decreto della Congregazione per il Culto Divino del 7 ottobre 2019 ha inferto perciò un grave “vulnus”, anche pastorale, al Giubileo stesso, prima ancora che esso abbia ad iniziarsi (come previsto nel periodo dall’8 dicembre 2019 al 10 dicembre 2020).
Al fine, pertanto, di far conoscere meglio ai lettori “la questione” della Festa Liturgica in oggetto, ne espongo qui di seguito brevemente la storia.
Il 1° novembre u.s. è stato proclamato pubblicamente l’indizione dell’Anno Giubilare Lauretano per commemorare il centenario della proclamazione della Madonna di Loreto a Patrona dell’Aviazione, in riconoscimento della verità storica dei “voli miracolosi” della Santa Casa. Tale Patronato decretato il 24 marzo 1920 da Benedetto XV era parallelo ad altri assai più importanti decreti pontifici, con i quali da secoli veniva autorizzata e celebrata la memoria liturgica della TRASLAZIONE MIRACOLOSA DELLA SANTA CASA.
Tale festa liturgica è documentato che a livello locale (Loreto e le Marche) era celebrata sin dal XIV secolo, da quando cioè la Santa Casa era “venuta” nelle Marche. La Chiesa, poi, autorizzò la celebrazione di tale festa come proprio di “un miracolo”, quello della Traslazione della Santa Casa per il “ministero angelico”, inserendola ufficialmente nel Martirologio Romano già dal 1669, con un decreto di Clemente IX. Nel 1699 Innocenzo XII approvò espressamente anche la lettura del “trasporto miracoloso” della Santa Casa, con relativa Messa.
Nei primi anni del Novecento, dopo l’attacco del canonico francese Ulisse Chévalier contro la Santa Casa, che fece molto scandalo, prudentemente la Chiesa sospese dal Calendario Romano la citazione della memoria di tale “traslazione miracolosa”, in attesa che il “Collegio di Difesa della Santa Casa” promosso da San Pio X (con circa 50 studiosi di tutto il mondo) confutasse e smascherasse tutte le menzogne dissacratorie propagate da Ulisse Chévalier (e da un altro autore, il barnabita Leopoldo De Feis). La festa tuttavia continuava ad essere autorizzata e celebrata regolarmente a Loreto e nelle Marche, di cui la Madonna di Loreto è Patrona.
Sconfessato lo Chévalier dall’opera degli studiosi del “Collegio di Difesa”, Benedetto XV – prima della proclamazione della Madonna di Loreto a “Patrona dell’Aviazione” – fece ripristinare dalla Sacra Congregazione dei Riti, il 16 aprile 1916, la memoria facoltativa nel martirologio romano della “Traslazione Miracolosa” della Santa Casa. Quindi localmente, ma anche a livello universale (anche se facoltativamente) tutti potevano chiedere di celebrare il 10 dicembre non “la festa della Beata Vergine di Loreto”, bensì la memoria del “Miracolo della Traslazione della Santa Casa”, come tante volte ho spiegato nei miei scritti (cfr. www.lavocecattolica.com) ed esposto in conferenze (cfr. www.telemaria.it): come, cioè, la Chiesa aveva disposto per il 10 dicembre la celebrazione di quello che era l’unico miracolo ufficialmente riconosciuto in una celebrazione liturgica dalla Chiesa; e non si trattava quindi di una semplice memoria o festa della “Beata Vergine di Loreto”.
Ho scritto sopra che “tutti potevano celebrare il 10 dicembre” la memoria del Miracolo della Traslazione della Santa Casa, perché dal prossimo 10 dicembre 2019 non si potrà più celebrare liturgicamente il Miracolo della Traslazione della Santa Casa, ma soltanto si potrà celebrare la memoria della “Beata Vergine di Loreto”, cioè una semplice festa mariana, con il titolo attribuitole di “Beata Vergine di Loreto”, come tante altre feste di un titolo mariano: Beata Vergine del Soccorso, Beata Vergine del Carmelo, Madonna della Mercede, Madonna delle Grazie, ecc., ed ora anche “Madonna di Loreto”.
Dal prossimo 10 dicembre naturalmente chi vuole potrà anche ricordare la tradizione della “traslazione miracolosa” (per chi ancora ci crede, rimanendo fedele alla tradizione): tuttavia tale “dicitura” viene di fatto abrogata, non è più liturgicamente esistente nella celebrazione ufficiale del Calendario Romano. Praticamente questo nuovo Decreto annulla secoli di pronunciamenti pontifici e dichiara implicitamente che tutti i sette secoli precedenti (e comunque ufficialmente dal XVII secolo in poi) tutti i decreti pontifici che riconoscevano e autorizzavano il ricordo delle traslazioni miracolose non valgono più nulla, e lo stesso riconoscimento dell’autenticità della reliquia della Santa Casa – come “la vera Casa di Nazareth” – viene ora del tutto occultata se non apertamente negata.
Leggendo infatti il decreto – firmato purtroppo dal card. Robert Sarah – non vi si trova più nessun accenno alla Santa Casa come “reliquia” né la si identifica con l’autentica “Casa di Nazareth”: vi si parla infatti solo del Santuario che ricorda genericamente l’Incarnazione, nel senso appunto di “un ricordo devozionale”, non come “un fatto storico” avvenuto realmente proprio tra quelle “Tre Pareti” presenti a Loreto nel Santuario, che difatti non vengono mai nominate (d’altra parte si tratterebbe solo di «alcune pietre» aveva scritto papa F recentemente ed erroneamente!…). Anzi, viene persino scritto che le grazie che si sono ottenute nei secoli, dai pellegrini e dai Santi, erano derivate dal fatto che essi si rivolgevano all’effigie della Madonna presente nella Santa Casa, e non per la reliquia in sé.
Agli occhi profani ed ingenui appare una grande concessione l’aver iscritto nel martirologio romano universale la “memoria della Beata Vergine di Loreto”, non sapendo che questa festa vi era già scritta da secoli. Il decreto della Congregazione per il Culto Divino in realtà – con un grande inganno – ha abrogato la festa secolare della “Traslazione Miracolosa”, cambiando la natura stessa della festa, facendola divenire solo “un ricordo mariano devozionale”.
Stupisce che a firmare il Decreto sia stato il cardinale Sarah: ignoranza e buona fede? Ma non conosceva i decreti di tutti i secoli precedenti? E non si rende conto che, abrogandoli, li sconfessava tutti? In realtà questo decreto del 7 ottobre u.s. è l’ultimo atto dissacratore dell’apostasia lauretana iniziatasi nel 1984, ad opera di un libro scritto e diffuso da un autore – il padre Giuseppe Santarelli, direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa”, solo recentemente rimosso dal nuovo Vescovo mons. Fabio Dal Cin – che aveva ipotizzato «un trasporto umano» di solo «alcune pietre» della Santa Casa di Nazareth, negando quindi sia l’integralità della stessa reliquia come i miracoli delle traslazioni.
Vi è ora solo la speranza che un nuovo “Benedetto XV” (come nel 1916) abroghi in futuro a sua volta questo assurdo, e venga ripristinata liturgicamente la memoria della TRASLAZIONE MIRACOLOSA e non solo e semplicemente la memoria della BEATA VERGINE DI LORETO! 
SALUS NOSTRA 
IN MANU TUA EST, MARIA!

lunedì 11 dicembre 2017

Die 10 Decembris IN TRANSLATIONE ALMAE DOMUS B. MARIAE VIRGINIS


Die 10 Decembris

IN TRANSLATIONE ALMAE DOMUS

B. MARIAE VIRGINIS

Introitus Gen. 28, 17
TERRÍBILIS est locus iste: hic domus Dei est, et porta caeli: et vocábitur aula Dei. Ps. 83, 2-3 Quam dilécta tabernácula tua, Dómine virtútum ! concupíscit, et déficit ánima mea in átria Dómini. V/. Glória Patri.

Oratio


DEUS, qui beátae Maríae Vírginis domum per incarnáti Verbi mystérium misericórditer consecrásti, eámque in sinu Ecclésiae tuae mirabíliter collocásti: concéde ; ut, segregáti a tabernáculis peccatórum, digni efficiámur habitatóres domus sanctae tuae. Per eúmdem Dóminum.

Léctio libri Sapiéntiae.


Eccli. 24, 11-13 et 15-20




IN ómnibus réquiem quaesívi, et in hereditáte Dómini morábor. Tunc praecépit, et dixit mihi Creátor ómnium, et qui creávit me, requiévit in tabernáculo meo, et dixit mihi: In Jacob inhábita, et in Israël hereditáre, et in eléctis meis mitte radíces. Et sic in Sion firmáta sum, et in civitáte sanctificáta simíliter requiévi, et in Jerúsalem potéstas mea. Et radicávi in pópulo honorificáto, et in parte Dei mei heréditas illíus, et in plenitúdine sanctórum deténtio mea. Quasi cedrus exaltáta sum in Líbano et quasi cypréssus in monte Sion: quasi palma exaltáta sum in Cades, et quasi plantátio rosae in Jéricho. Quasi olíva speciósa in campis, et quasi plátanus exaltáta sum juxta aquam in platéis. Sicut cinnamómum et bálsamum aromatízans odórem dedi: quasi myrrha elécta dedi suavitátem odóris.


Graduale Ps. 26, 4 Unam pétii a Dómino, hanc requíram, ut inhábitem in domo Dómini ómnibus diébus vitae meae. V/. Ut vídeam voluptátem Dómini, et vísitem templum ejus.
Allelúja , allelúja. V/. Ps. 83, 5 Beáti qui hábitant in domo tua, Dómine: in saécula saeculórum laudábunt te. Allelúja.



Post Septuagesimam, omissis Allelúja et Versu sequenti, dicitur

Tractus V/. Ps. 83, 5 et 11 Beáti qui hábitant in domo tua, Dómine: in saécula saeculórum laudábunt te. V/. Mélior est dies una in átriis tuis super míllia. V/. Elégi abjéctus esse in domo Dei mei: magis quam habitáre in tabernáculis peccatórum.

Tempore autem Paschali omittitur Graduale, et ejus loco dicitur:

Allelúja , allelúja. V/. Ps. 83, 5 et 11 Beáti qui hábitant in domo tua, Dómine: in saécula saeculórum laudábunt te. Allelúja. V/. Mélior est dies una in átriis tuis super míllia. Allelúja.


+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.


Luc. 1, 26-38




IN illo témpore: Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitátem Galilaéae, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Joseph, de domo David, et nomen Vírginis María. Et ingréssus Angelus ad eam, dixit: Ave, grátia plena: Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus. Quae cum audísset, turbáta est in sermóne ejus, et cogitábat qualis esset ista salutátio. Et ait Angelus ei: Ne tímeas, María, invenísti enim grátiam apud Deum: ecce concípies in útero, et páries fílium, et vocábis nomen ejus Jesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et dabit illi Dóminus Deus sedem David patris ejus: et regnábit in domo Jacob in aetérnum, et regni ejus non erit finis. Dixit autem María ad Angelum: Quómodo fiet istud, quóniam virum non cognósco ? Et respóndens Angelus, dixit ei: Spíritus Sanctus supervéniet in te, et virtus Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te Sanctum, vocábitur Fílius Dei. Et ecce Elísabeth cognáta tua, et ipsa concépit fílium in senectúte sua: et hic mensis sextus est illi, quae vocátur stérilis: quia non erit impossíbile apud Deum omne verbum. Dixit autem María: Ecce ancílla Dómini, fiat mihi secúndum verbum tuum.


Credo.


Offertorium Ps. 5, 8 Introíbo in domum tuam, adorábo ad templum sanctum tuum, et confitébor nómini tuo.



Secreta


ACCIPE, quaésumus, Dómine, múnera in hac sacra domo dignánter obláta: et, beátae Maríae Vírginis suffragántibus méritis, ad nostrae salútis auxílium proveníre concéde. Per Dóminum.


Praefatio de beata Maria Virgine Et te in Festivitáte.


Communio Prov. 8, 34-35 Beátus qui audit me, et qui vígilat ad fores meas quotídie, et obsérvat ad postes óstii mei. Qui me invénerit, invéniet vitam, et háuriet salútem a Dómino.

Postcommunio


QUAESUMUS, Dómine Deus noster: ut sacrosáncta mystéria, quae pro reparatiónis nostrae munímine contulísti, intercedénte beáta María semper Vírgine, et praesens nobis remédium esse fácias, et futúrum. Per Dóminum.


* Si haec Missa dicatur Feria IV Quatuor Temporum Adventus, in fine legitur Evangelium S. Joannis In princípio.

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MISSAE PRO ALIQUIBUS LOCIS

Die 18 Decembris

IN EXSPECTATIONE PARTUS

B. MARIAE VIRGINIS


Introitus Isai. 45, 8
RORÁTE, caeli, désuper, et nubes pluant justum: aperiátur terra, et gérminet Salvatórem. Ps. 18, 2 Caeli enárrant glóriam Dei: et ópera mánuum ejus annúntiat firmaméntum. V/. Glória Patri.

Oratio


DEUS, qui de beátae Maríae Vírginis útero Verbum tuum, Angelo nuntiánte, carnem suscípere voluísti: praesta supplícibus tuis ; ut, qui vere eam Genitrícem Dei crédimus, ejus apud te intercessiónibus adjuvémur. Per eúmdem Dóminum.

Léctio Isaíae Prophétae.


Isai. 7, 10-15




IN diébus illis: Locútus est Dóminus ad Achaz, dicens: Pete tibi signum a Dómino Deo tuo in profúndum inférni, sive in excélsum supra. Et dixit Achaz: Non petam, et non tentábo Dóminum. Et dixit: Audíte ergo, domus David: Numquid parum vobis est, moléstos esse homínibus, quia molésti estis et Deo meo ? Propter hoc dabit Dóminus ipse vobis signum. Ecce Virgo concípiet, et páriet fílium, et vocábitur nomen ejus Emmánuel. Butýrum et mel cómedet, ut sciat reprobáre malum et elígere bonum.


Graduale Ps. 23, 7 et 3-4 Tóllite portas, príncipes, vestras: et elevámini, portae aeternáles: et introíbit Rex glóriae. V/. Quis ascéndet in montem Dómini ? aut quis stabit in loco sancto ejus ? Innocens mánibus et mundo corde.
Allelúja, allelúja. V/. Luc. 1, 31 Ecce virgo concípiet, et páriet fílium Jesum Christum. Allelúja.



+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.


Luc. 1, 26-38




IN illo témpore: Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitátem Galilaéae, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Joseph, de domo David, et nomen Vírginis María. Et ingréssus Angelus ad eam, dixit: Ave, grátia plena: Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus. Quae cum audísset, turbáta est in sermóne ejus, et cogitábat qualis esset ista salutátio. Et ait Angelus ei: Ne tímeas, María, invenísti enim grátiam apud Deum: ecce concípies in útero, et páries fílium, et vocábis nomen ejus Jesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et dabit illi Dóminus Deus sedem David patris ejus: et regnábit in domo Jacob in aetérnum, et regni ejus non erit finis. Dixit autem María ad Angelum: Quómodo fiet istud, quóniam virum non cognósco ? Et respóndens Angelus, dixit ei: Spíritus Sanctus supervéniet in te, et virtus Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te Sanctum, vocábitur Fílius Dei. Et ecce Elísabeth cognáta tua, et ipsa concépit fílium in senectúte sua: et hic mensis sextus est illi, quae vocátur stérilis: quia non erit impossíbile apud Deum omne verbum. Dixit autem María: Ecce ancílla Dómini, fiat mihi secúndum verbum tuum.


Credo.


Offertorium Luc. 1, 28 et 42 Ave, María, grátia plena: Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui.



Secreta


IN méntibus nostris, quaésumus, Dómine, verae fídei sacraménta confírma: ut, qui concéptum de Vírgine Deum verum et hóminem confitémur ; per ejus salutíferae resurrectiónis poténtiam, ad aetérnam mereámur perveníre laetítiam. Per eúmdem Dóminum.


Praefatio de beata Maria Virgine Et te in Exspectatióne.


Communio Isai. 7, 14 Ecce virgo concípiet, et páriet fílium: et vocábitur nomen ejus Emmánuel.

Postcommunio


GRÁTIAM tuam, quaésumus, Dómine, méntibus nostris infúnde: ut qui, Angelo nuntiánte, Christi Fílii tui incarnatiónem cognóvimus ; per passiónem ejus et crúcem, ad resurrectiónis glóriam perducámur. Per eúmdem Dóminum nostrum.


* Si haec Missa dicatur Feria IV Quatuor Temporum Adventus, in fine legitur Evangelium S. Joannis In princípio.


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MISSAE PRO ALIQUIBUS LOCIS

FESTA JANUARII

Die 23 Januarii


IN DESPONSATIONE B. MARIAE V.

CUM S. JOSEPH


Introitus Sedulius
SALVE, sancta parens, eníxa puérpera Regem: qui caelum terrámque regit in saécula saeculórum. Ps. 44, 2 Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. V/. Glória Patri.

Oratio


FÁMULIS tuis, quaésumus, Dómine, caeléstis grátiae munus impertíre: ut, quibus beátae Vírginis partus éxstitit salútis exórdium ; desponsatiónis ejus votíva solémnitas, pacis tríbuat increméntum. Per Dóminum.

Et fit Commemoratio S. Joseph.

Oratio


SANCTÍSSIMAE Genitrícis tuae Sponsi, quaésumus, Dómine, méritis adjuvémur: ut, quod possibílitas nostra non óbtinet, ejus nobis intercessióne donétur: Qui vivis.

Léctio libri Sapiéntiae.


Prov. 8, 22-35




DÓMINUS possédit me in inítio viárum suárum, ántequam quidquam fáceret a princípio. Ab aetérno ordináta sum, et ex antíquis, ántequam terra fíeret. Nondum erant abýssi, et ego jam concépta eram: necdum fontes aquárum erúperant: necdum montes gravi mole constíterant: ante colles ego parturiébar: adhuc terram non fécerat, et flúmina, et cárdines orbis terrae. Quando praeparábat caelos, áderam: quando certa lege et gyro vallábat abýssos: quando aéthera firmábat sursum, et librábat fontes aquárum: quando circúmdabat mari términum suum, et legem ponébat aquis, ne transírent fines suos: quando appendébat fundaménta terrae. Cum eo eram cuncta compónens: et delectábar per síngulos dies, ludens coram eo omni témpore: ludens in orbe terrárum: et delíciae meae esse cum fíliis hóminum. Nunc ergo, fílii, audíte me: Beáti, qui custódiunt vias meas. Audíte disciplínam, et estóte sapiéntes, et nolíte abjícere eam. Beátus homo, qui audit me, et qui vígilat ad fores meas quotídie, et obsérvat ad postes óstii mei. Qui me invénerit, invéniet vitam, et háuriet salútem a Dómino.


Graduale Benedícta et venerábilis es, Virgo María: quae sine tactu pudóris invénta es mater Salvatóris. V/. Virgo Dei Génitrix, quem totus non capit orbis, in tua se clausit víscera factus homo.
Allelúja, allelúja. V/. Felix es, sacra Virgo María, et omni laude digníssima: quia ex te ortus est sol justítiae, Christus Deus noster. Allelúja.



Post Septuagesimam, omissis Allelúja et Versu sequenti, dicitur

Tractus Gaude, María Virgo, cunctas haéreses sola interemísti. V/. Quae Gabriélis Archángeli dictis credidísti. V/. Dum Virgo Deum et hóminem genuísti: et post partum, Virgo, invioláta permansísti. V/. Dei Génitrix, intercéde pro nobis.

Tempore autem Paschali omittitur Graduale, et ejus loco dicitur:


Allelúja, allelúja. V/. Virgo Dei Génitrix, quem totus non capit orbis, in tua se clausit víscera factus homo. Allelúja. V/. Felix es, sacra Virgo María, et omni laude digníssima: quia ex te ortus est sol justítiae, Christus Deus noster. Allelúja.




+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaéum.


Matth. 1, 18-21

CUM esset desponsáta mater Jesu María Joseph, ántequam convenírent, invénta est in útero habens de Spíritu Sancto. Joseph autem vir ejus, cum esset justus, et nollet eam tradúcere, vóluit occúlte dimíttere eam. Haec autem eo cogitánte, ecce Angelus Dómini appáruit in somnis ei, dicens: Joseph, fili David, noli timére accípere Maríam cónjugem tuam: quod enim in ea natum est, de Spíritu Sancto est. Páriet autem fílium: et vocábis nomen ejus Jesum: ipse enim salvum fáciet pópulum suum a peccátis eórum.


Credo.


Offertorium Beáta es, Virgo María, quae ómnium portásti Creatórem: genuísti qui te fecit, et in aetérnum pérmanes Virgo.



Secreta


UNIGÉNITI tui, Dómine, nobis succúrrat humánitas: ut, qui natus de Vírgine, matris integritátem non mínuit, sed sacrávit ; in Desponsatiónis ejus solémniis, nostris nos piáculis éxuens, oblatiónem nostram tibi fáciat accéptam Jesus Christus Dóminus noster: Qui tecum.

Pro S. Joseph


Secreta


DÉBITUM tibi, Dómine, nostrae réddimus servitútis, supplíciter exorántes: ut, suffrágiis beáti Joseph, Sponsi Genitrícis Fílii tui Jesu Christi Dómini nostri, in nobis tua múnera tueáris, ob cujus venerándam commemoratiónem laudis tibi hóstias immolámus. Per eúmdem Dóminum.


Praefatio de beata Maria Virgine Et te in Desponsatióne.


Communio Beáta víscera Maríae Vírginis, quae portavérunt aetérni Patris Fílium.

Postcommunio


SÚMPSIMUS, Dómine, celebritátis ánnuae votíva sacraménta: praesta, quaésumus ; ut et temporális vitae nobis remédia praébeant, et aetérnae. Per Dóminum.

Pro S. Joseph


Postcommunio


ADÉSTO nobis, quaésumus, miséricors Deus: et, intercedénte pro nobis beáto Joseph Confessóre, tua circa nos propitiátus dona custódi. Per Dóminum.




MISSAE PRO ALIQUIBUS LOCIS

Eadem die 23 Januarii

S. ILDEFONSI

Episcopi et Confessoris



Missa In médio, de Communi Doctorum, sine Credo, et cum Orationibus ut infra.


Oratio

P


DEUS, qui per gloriosíssimam Fílii tui Matrem beátum Ildefónsum Confessórem tuum atque Pontíficem, misso de thesáuris caeléstibus múnere, decorásti: concéde propítius ; ut, per ejus preces et mérita, múnera capiámus aetérna. Per eúmdem Dóminum.


Secreta

P


SANCTI Ildefónsi Confessóris tui atque Pontíficis, quaésumus, Dómine, ánnua solémnitas pietáti tuae nos reddat accéptos: ut, per haec piae placatiónis offícia, et illum beáta retribútio comitétur, et nobis grátiae tuae dona concíliet. Per Dóminum.


Postcommunio

P


DEUS, fidélium remunerátor animárum: praesta ; ut beáti Ildefónsi Confessóris tui atque Pontíficis, cujus venerándam celebrámus festivitátem, précibus indulgéntiam consequámur. Per Dóminum.




MISSAE PRO ALIQUIBUS LOCIS

FESTA FEBRUARII

Die 17 Februarii


FUGAE D. N. J. C. IN AEGYPTUM


Introitus Matth. 2, 13
ANGELUS Dómini appáruit in somnis Joseph, dicens: Surge, et áccipe púerum et matrem ejus, et fuge in AEgýptum. Ps. 54, 8 Ecce elongávi fúgiens: et mansi in solitúdine. V/. Glória Patri.

Oratio


PROTÉCTOR in te sperántium, Deus, qui Unigénitum tuum Redemptórem nostrum ex Heródis gládio, fuga in AEgýptum, erípere voluísti: concéde nobis fámulis tuis, beatíssima semper Vírgine ejus matre María intercedénte ; ut, ab ómnibus mentis et córporis perículis liberáti, ad caeléstem pátriam perveníre mereámur. Per eúmdem Dóminum.

Léctio Isaíae Prophétae.


Isai. 19, 20-22

IN diébus illis: Clamábunt ad Dóminum a fácie tribulántis, et mittet eis salvatórem et propugnatórem, qui líberet eos. Et cognoscétur Dóminus ab AEgýpto, et cognóscent AEgýptii Dóminum in die illa, et colent eum in hóstiis, et in munéribus, et vota vovébunt Dómino, et solvent. Et percútiet Dóminus AEgýptum plaga, et sanábit eam: et reverténtur ad Dóminum, et placábitur eis, et sanábit eos Dóminus Deus noster.


Graduale Ps. 90, 11-12 Angelis suis mandávit de te: ut custódiant te in ómnibus viis tuis. V/. In mánibus portábunt te, ne umquam offéndas ad lápidem pedem tuum.
Allelúja , allelúja. V/. Matth. 2, 13 Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph, dicens: Surge, et áccipe púerum et matrem ejus, et fuge in AEgýptum. Allelúja.



In Missis votivis post Septuagesimam, omissis Allelúja et Versu sequenti, dicitur
Tractus Matth. 2, 13 Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph, dicens: Surge, et áccipe púerum, et matrem ejus, et fuge in AEgýptum. V/. Et esto ibi usque dum dicam tibi. V/. Futúrum est enim ut Heródes quaerat púerum ad perdéndum eum.

Tempore autem Paschali, omittitur Graduale, et ejus loco dicitur:

Allelúja , allelúja. V/. Matth. 2, 13 Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph, dicens: Surge, et áccipe púerum et matrem ejus, et fuge in AEgýptum. Allelúja. V/. Et esto ibi usque dum dicam tibi. Allelúja.




+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaéum.


Matth. 2, 13-15

IN illo témpore: Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph, dicens: Surge, et áccipe púerum, et matrem ejus, et fuge in AEgýptum, et esto ibi usque dum dicam tibi. Futúrum est enim ut Heródes quaerat púerum ad perdéndum eum. Qui consúrgens accépit púerum, et matrem ejus nocte, et secéssit in AEgýptum: et erat ibi usque ad óbitum Heródis: ut adimplerétur quod dictum est a Dómino per prophétam dicéntem: Ex AEgýpto vocávi Fílium meum.


Credo.


Offertorium Isai. 19, 21 Cognoscétur Dóminus ab AEgýpto, et cognóscent AEgýptii Dóminum in die illa, et colent eum in hóstiis et in munéribus, et vota vovébunt Dómino, et solvent.



Secreta


LAUDIS tibi, Dómine, hóstias immolámus, supplíciter deprecántes: ut, qui cum beatíssima matre Vírgine María in AEgýptum exsul deférri voluísti ; éxsules nos, eádem beáta Vírgine intercedénte, ad caeléstem pátriam benígnus perdúcas: Qui vivis.


Praefatio de Nativitate.

Communio Matth. 2, 15 Et erat ibi usque ad óbitum Heródis: ut adimplerétur quod dictum est a Dómino per prophétam dicéntem: Ex AEgýpto vocávi fílium meum.

Postcommunio

LARGÍRE sénsibus nostris, omnípotens Deus: ut per temporálem Fílii tui fugam, quam mystéria veneránda testántur, vitam te nobis dedísse perpétuam confidámus. Per eúmdem Dóminum.




AMDG et BVM