N.Signora di AKITA
La Vergine di Akita chiama i suoi figli alla
conversione
Nel 1973 la Madonna si manifestò in
Giappone ad Agnese Sasagawa, novizia delle Serve dell'Eucaristia, comunicandole
il bisogno che l'umanità faccia penitenza. "Le sole armi che vi restano
sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio", disse la Madre Celeste
nelle apparizioni di Akita (riconosciute dal vescovo), lasciando un severo
monito per gli impenitenti e insieme una salda speranza per chi si converte, in
perfetta continuità con il messaggio del 1917 ai tre pastorelli.
ECCLESIA 02_06_2019
Il messaggio che veicola, con l'urgente
richiamo alla conversione e alla penitenza, è del tutto simile a quello di
Fatima. E insieme ai fatti a cui si accompagna mostra l'intimo legame con
diverse altre apparizioni mariane della nostra epoca, già riconosciute dalla
Chiesa o ancora no, da Civitavecchia a Medjugorje. Parliamo delle apparizioni
di Nostra Signora di Akita, che è il titolo con cui la Chiesa venera la Vergine
a seguito delle visioni avute tra il luglio e l'ottobre del 1973 dalla
giapponese Agnese Katsuko Sasagawa, allora quarantaduenne novizia nell'ordine
delle Serve dell'Eucaristia.
Il preludio alla mariofania di
Akita, teatro degli eventi soprannaturali, lo
si era avuto il 12 giugno dello stesso anno, quando Agnese aveva visto dei
raggi di luce provenire dal Tabernacolo della cappella del suo convento. Il
fenomeno si era ripetuto nei due giorni seguenti e poi ancora, con una luce
ancora più intensa, il 24 giugno, data in cui quell'anno cadeva il Corpus
Domini. Il 28 giugno Agnese ricevette una ferita a forma di croce nel palmo
della mano sinistra, da cui fuoriuscì molto sangue, e il giorno dopo, festa del
Sacro Cuore di Gesù, vide degli angeli intorno all'altare nell'atto di cantare
il Sanctus.
Tempo un'altra settimana e avvenne la
prima manifestazione mariana di Akita. Il 6 luglio
1973 la buona Agnese, che soffriva di sordità, vide apparire, verso le tre del
mattino, una donna: "Non temere, sono colei che sta presso di te e ti
custodisce. Seguimi". La novizia pensava si trattasse della sorella morta
qualche tempo prima, ornata della grazia del Battesimo. In realtà, quella
creatura, apparsale in forma femminile, era il suo angelo custode, che le si
manifesterà per sei anni consecutivi e che in quella prima occasione le disse
ancora: "Non avere paura, ma prega per i tuoi peccati e non solo, anche in
riparazione per tutti gli uomini. Il mondo attuale ferisce il Santissimo Cuore
di Gesù con la sua ingratitudine e i suoi oltraggi. La ferita alla mano della
Santissima Vergine Maria è molto più profonda della tua".
Prima di scomparire, l'angelo la
condusse in cappella, dove
Agnese, dopo aver sostato ad adorare il Santissimo Sacramento, si avvicinò alla
statua di legno della Madonna, da cui sentì improvvisamente provenire una voce
bellissima, celestiale. Che tra l'altro le disse: "Figlia mia, novizia
mia, tu sei stata molto coerente nella fede che hai mostrato. L'orecchio malato
è per te qualcosa di molto doloroso, ma ti verrà guarito. Sii paziente.
Sacrificati ed espia per i peccati del mondo. Tu sei per me una figlia indispensabile.
Fa' tuoi i propositi delle Serve del Santissimo Sacramento, prega per il Papa,
i vescovi e la Chiesa". Quello stesso giorno, alcune suore videro
fuoriuscire del sangue dalla mano destra della statua della Vergine, sgorgante
da una ferita a forma di croce, uguale ma più profonda rispetto a quella di
Agnese.
Un fatto non da poco è che il prodigioso simulacro ligneo del Giappone è stato realizzato
basandosi sull'immagine della Signora di tutti i Popoli, ossia l'effigie della Vergine apparsa ad Amsterdam all'umile veggente Ida
Peerdeman (1905-1996): in quelle apparizioni, riconosciute ufficialmente dal
vescovo locale il 31 maggio 2002, Maria Santissima aveva chiesto all'umanità di
ritornare alla Croce e di essere onorata con il titolo di "Corredentrice,
Mediatrice e Avvocata" domandando la proclamazione di uno specifico dogma
al riguardo e profetizzando che esso sarà combattutissimo, "l'ultimo e più
grande", a seguito del quale la Chiesa e il mondo intero avranno
straordinarie grazie dal Cielo (una nuova, potentissima, effusione dello
Spirito Santo) e un lungo periodo di pace.
Tra i molti messaggi ricevuti dalla
veggente olandese, uno in particolare, del 14
febbraio 1950, riguardava la lontana terra nipponica: "Il Giappone si
convertirà".
Tornando ad Akita, il 3 agosto avvenne la seconda apparizione, in cui la Madonna annunciò
che "il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande castigo su
tutta l'umanità. Con Mio Figlio sono intervenuta tante volte per placare l'ira
del Padre. Ho impedito l'arrivo di calamità offrendogli le sofferenze del
Figlio sulla Croce, il Suo prezioso sangue e le anime dilette che Lo consolano
formando una schiera di anime vittime".
Il 13 ottobre (a 56 anni di distanza dal
miracolo del sole a Fatima) avvenne la terza e ultima apparizione, nella quale la Beata Vergine diede dei tremendi dettagli sul castigo che
si sarebbe abbattuto sull'umanità, facendo capire comunque che esso dipende
dalla libertà degli uomini, i quali, con la loro conversione, possono evitarlo.
"[...] Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non
miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta
l'umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai
visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte
dell'umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I
sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti. Le sole
armi che vi restano sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate
ogni giorno la preghiera del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i
vescovi e i preti".
Come già nei messaggi ai tre pastorelli,
la Vergine insiste quindi sulla recita del Rosario come arma decisiva per vincere il proprio combattimento spirituale e cooperare al disegno di
salvezza. Il messaggio del 13 ottobre proseguiva soffermandosi sulla battaglia
tra Bene e Male interna alla Chiesa nonché sulla dannazione eterna per chi
muore impenitente. "L'opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in
una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, e
vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e
ostacolati dai loro confratelli [...], chiese e altari saccheggiati. La Chiesa
sarà piena di coloro che accettano compromessi e il demonio spingerà molti
sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio
sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero
della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati
aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro [...]. Prega
molto la preghiera del Rosario. Solo io posso ancora salvarvi dalle calamità
che si approssimano. Coloro che avranno fiducia in me saranno salvati".
I segni celesti continuarono. Il 13 ottobre 1974, un anno dopo il terzo e ultimo messaggio della
Vergine, suor Agnese guarì improvvisamente dalla sua sordità, beneficiando per
sei mesi del miracolo: la promessa della Madonna, con il recupero definitivo
dell'udito, si realizzerà nel maggio 1982, per la domenica di Pentecoste. La
suora giapponese riferì inoltre che, dal 4 gennaio 1975 al 15 settembre 1981,
assistette a 101 lacrimazioni della statua lignea di Maria, protagonista pure
di essudazioni profumate. Di questi fenomeni, in modo simile a quanto avverrà
negli anni Novanta a Civitavecchia, furono testimoni centinaia di persone e
pure una troupe televisiva giapponese poté filmare la statua mentre piangeva.
Le analisi condotte dal Dipartimento di biochimica dell'Università di Akita e -
attraverso il dottor Kaoru Sagisaka, un non cristiano - dalla Facoltà di
medicina legale hanno confermato che il sangue e le lacrime erano
effettivamente di natura umana.
Nell'aprile 1984, il vescovo di Niigata,
John Shojiro Ito, riconobbe ufficialmente le apparizioni come degne di fede: "Dopo le indagini condotte fino al giorno presente, non si può
negare il carattere soprannaturale di una serie di eventi inspiegabili della
statua della Vergine onorata ad Akita. Di conseguenza autorizzo che in tutta la
diocesi affidata a me si veneri la Santa Madre di Akita". Pur senza
emettere un documento ufficiale, nel 1988, anche l'allora cardinale Joseph
Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, definì
attendibili i fatti avvenuti ad Akita. E, dieci anni dopo, Howard Q. Dee, ex
ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede, dichiarò in pubblico che
Ratzinger gli aveva detto che il messaggio di Akita è "essenzialmente lo
stesso" di quello di Fatima.
Anche ad Akita, accanto al monito per coloro che rifiutano fino all'ultimo respiro
terreno la Misericordia di Dio, la Vergine, come una mamma che cerca
continuamente di condurre i propri figli alla beatitudine eterna, rivela tutta
la potenza della sua intercessione presso la Santissima Trinità e, in mezzo a
un'oscurità che sembra ineluttabile, lascia parole di speranza, in cui sembra
di risentire l'eco della promessa consegnata a Lucia, Giacinta e Francesco:
"Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà".
AVE MARIA PURISSIMA!