Kasper, Angelus della
discontinuità e della rottura Il
profeta Walter Kasper 17 marzo 2013:
*In questi giorni, ho potuto
leggere un libro di un Cardinale – il Cardinale Kasper, un teologo in gamba, un
buon teologo – sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene, quel libro, ma non
crediate che faccia pubblicità ai libri dei miei cardinali! Non è così! Ma mi
ha fatto tanto bene, tanto bene … Il Cardinale Kasper diceva che sentire
misericordia, questa parola cambia tutto. E’ il meglio che noi possiamo sentire:
cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più
giusto.
*PF improvvisa in italiano, ma
pensa, riflette e si prepara in spagnolo, quindi non “capita” che gli scappa,
“per caso”, una citazione come questa.
Il cardinale Kasper… il
superecumenista che mette in dubbio le verità cattoliche, per PF sarebbe un “buon teologo”, alla cui fonte lui si abbevera con piacere e
compiacimento.
Siamo proprio a posto! Povero cardinale Ratzinger, dopo essersi
sbracciato per otto anni per cercare di far credere nella sua famosa “esegesi
della riforma nella continuità”, senza peraltro riuscirci se non con pochi
affezionati… ecco che arriva… fresco fresco… il “Vescovo di Roma” venuto da
“quasi la fine del mondo”… e d'un sol colpo d'“Angelus”, il primo!, manda
definitivamente in pensione, non solo l'esegesi ratzingeriana, ma perfino il
Vaticano II… per affermare “autorevolmente” che la buona teologia è quella del
post-concilio… quella eretica del cardinale Kasper e dei suoi sodali, come PF.
***Sobrii estote, et vigilate:
quia adversarius vester diabolus tamquam leo rugiens circuit, quaerens quem
devoret: cui resistite fortes in fide.
Siate temperanti e vigilate: il vostro nemico il diavolo come leone ruggente
va in giro, cercando chi divorare: resistetegli saldi nella fede. I Pt. 5, 8-9
L’ERETICO CARDINALE WALTER KASPER
di Don Lugi Villa. Questo articolo del compianto Don Luigi è stato pubblicato
sulla rivista. mensile Chiesa Viva, n° 433 - dicembre 2010. Impaginazione e
sottolineature sono nostre
Certo, è un fatto grave!
Certo, è un fatto grave!
Di sua propria confessione ha
rotto la comunione di fede, indispensabile per l’unità cattolica.
A riguardo della necessità di
appartenere alla Chiesa per essere salvi, il card. Walter Kasper ha scritto:
«Con le sue Dichiarazioni, il Concilio [Vaticano II] ha rigettato l'antica
teoria esclusiva e la pratica secondo la quale, dal fatto che Gesù Cristo è il
solo e unico Mediatore della salvezza, non cè salvezza fuori della fede in
Cristo, “Extra ecclesiam nulla salus” [Fuori della Chiesa non cè salvezza],
secondo il famoso assioma del vescovo Cipriano di Cartagine [morto nel 258]
[...]. Questa teologia esclusiva fu rimpiazzata da una teoria inclusiva (...).
In Gesù Cristo la salvezza è venuta a tutti i popoli in maniera universale che
include tutto ciò che è buono e vero nelle altre religioni».
Da parte mia, io credo che la
Chiesa cattolica romana è la Chiesa di Cristo, fuori della quale non può
esservi salvezza. È uno dei dogmi cattolici che nessuno può salvarsi fuori
della Chiesa cattolica (Pio IX: “Quanti conficiamur maerore”, Dez. 2867).
Da questa divergenza di fede,
scende una profonda divergenza di concezione nella pratica ecumenica, quale
descritta dallo stesso Walter Kasper: «Prima del Concilio Vaticano II, la
Chiesa cattolica intendeva il ristabilimento dellʼunità dei cristiani
unicamente in termini di ritorno dei nostri fratelli separati alla vera Chiesa
di Cristo... da cui si erano disgraziatamente separati. Questa fu l’espressione
che usò Pio XI nella sua enciclica “Mortalium animos” del 1928. Il Concilio
Vaticano II ne fece un cambiamento radicale (...). il vecchio concetto
dell’ecumenismo del ritorno è stato rimpiazzato, oggi, da quello di “itinerario
comune”, che dirige i cristiani verso il fine della comunione ecclesiale,
compresa come unità nella “diversità riconciliata».
Ora, questo falso profeta,
travestito da pecora, ma che dentro è un lupo rapace (Mt. 7, 15), non è stato
mai denunciato, anzi!.. fu elevato agli onori cardinalizi e poi nominato
Presidente del “Segretariato per l'Unità dei cristiani”. Davanti a questi
fatti, come potranno rimproverarci di seguire i consigli di Cristo di diffidare
(Mt. 7, 15) di fronte a coloro che sono all’origine di tali promozioni? E che
abbiamo a comprendere la necessità che noi abbiamo di richiamare di essere
protetti da sicure garanzie necessarie a salvaguardare la nostra fede
cattolica, perché i nemici della Chiesa sono, ormai, all’interno di Essa!
Uno dei quali è chiarissimamente
anche il cardinal Kasper che nega persino la divinità di Gesù Cristo. A
comprova dei suoi “errori” che dovevano essere condannati con “anatemi”. Noi
non ci sbagliamo se osiamo dire che il cardinale Kasper non ha la fede
cattolica!
Chi ha letto il suo libro: “Gesù,
il Cristo” si sarà reso conto che il card. Kasper non crede che Gesù sia Figlio
di Dio, in senso proprio. Secondo Lui, «questa confessione di Gesù Cristo
Figlio di Dio... è un residuo di mentalità mitica, passivamente accettato» (p.
223).
Noi ci domandiamo: dove mette la
confessione di Pietro a Cesarea di Filippo (Mt. 16, 16): «Tu sei il Cristo, il
Figlio di Dio vivente», sanzionata da Gesù stesso: «Beato te, Simone Bar Jona,
perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei
cieli». Ma Kasper se la cava dicendo che
Pietro disse: «Tu sei il Messia» (p. 142).
Anche del testo di Mc. 14. 61-63:
«Sei Tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?»; e Gesù rispose: «Si, lo
sono!». Quindi, per Kasper, Gesù sarebbe solo un “uomo” svuotandosi del suo “Io
Dio”.
È più che evidente che il
cardinale Kasper non ha più la fede cattolica dicendo che la divinità di Nostro
Signore Gesù Cristo é un'invenzione di San Paolo e di San Giovanni, per cui
riporta una affermazione di Smulders (Catechismo olandese): «la dottrina della
divinità e dell'umanità di Gesù costituisce uno sviluppo della convinzione
originaria della fede che quest'uomo é la nostra salvezza divina».
È doveroso, quindi, che anche noi
abbiamo a combattere coloro che contraddicono - come dice San Paolo - «agli
scritti insubordinati, ingannatori della gente, bisogna chiudere la bocca»
(Tito 1, 7-11), come dovrebbe fare Roma, con gli “errori” dellʼeretico
cardinale Walter Kasper!
Qui, ne riporteremo almeno i
principali: -
Dopo essere stato il responsabile
principale del “Catechismo Tedesco per Adulti”, pieno di inesattezze, di
errori, dicendo persino che “i dogmi possono essere unilaterali, superficiali,
ostinati, stupidi e prematuri”; dopo d’aver scritto che “un uomo moderno non
può credere, perché incontra ostacoli che non riesce a superare, per cui deve
accettare questa responsabilità”, e che “la fede la si può soltanto
testimoniare”, e via dicendo; riportiamo, qui, altre “eresie” che portano la
sua perfida firma.
1° KASPER NEGA I MIRACOLI Kasper li dice “leggende”, “racconti” non
storici, ma sono «un problema che rende piuttosto strana e difficilmente
comprensibile all'uomo moderno l'attività di Gesù…», e scrive che «si ha
l'impressione che il N. T. abbia arricchito la figura di Gesù di motivi
extra-cristiani per sottolinearne la grandezza e l'autorità» (1). *E afferma persino che i miracoli, nei
Vangeli, “possono essere interpretati anche come opera del demonio. In se
stessi, poi, non sono così chiari e non costituiscono necessariamente una prova
della divinità di Gesù” (p. 129).
Adesso, è doveroso far conoscere
l’anatema del Vaticano I: «Se qualcuno dirà che i miracoli non sono possibili e
che perciò tutti i racconti miracolosi contenuti anche nella Sacra Scrittura
devono essere relegati tra le leggende e i miti, e che i miracoli non possono
giammai essere conosciuti con certezza, né con essi si può debitamente
dimostrare l'origine divina della religione cristiana, sia scomunicato!».
2° KASPER NEGA LA RISURREZIONE
CORPOREA DI CRISTO Infatti, scrive:
«Nessun testo neo-testamentario asserisce di aver visto Cristo risorgere». E
continua: «Gli enunciati della tradizione neo-testamentaria della risurrezione
di Gesù non sono affatto neutrali: sono confessioni e testimonianze prodotte da
gente che crede» (p. 176).
Anche della scoperta del
“sepolcro vuoto”, scrive: «dobbiamo supporre che non si tratti di cenni
storici, ma soltanto di artifizi stilistici, escogitati per richiamare
l'attenzione e creare “suspance”» (p. 172)… «in ciò su cui si vuole richiamare
l'attenzione, non é il sepolcro vuoto; si annuncia la risurrezione, e il
sepolcro viene considerato soltanto come segno di questa fede» (p. 173).
Anche qui, su questa stupidità
della “nuova esegesi biblica” v’è l’anatema del Vaticano I: «Se qualcuno dirà
che la Risurrezione divina non possa essere fatta credibile da segni esterni, e
che perciò gli uomini non devono essere mossi dalla fede se non da sola interna
esperienza, o privata ispirazione, sia scomunicato!».
3° PER KASPER NON CI FU
“ASCENSIONE” DI CRISTO IN CIELO Per
Lui, l’ascensione al cielo di Gesù va interpretata come una narrazione
pasquale. Scrive: «Queste nubi che sottraggono Gesù allo sguardo dei discepoli
attoniti, non sono un fenomeno metereologico, ma un simbolo teologico» (p.
203); quindi, niente “apparizioni”: «questi racconti vanno interpretati alla
luce di quanto essi vogliono esprimere»; dove si parla di un Risorto che viene
toccato con le mani e che consuma i pasti coi discepoli, «non vanno presi alla
lettera» (p. 192), anche se, «a prima vista, potrebbero sembrare delle
affermazioni piuttosto grossolane che rasentano i limiti delle possibilità
teologiche e che corrono il pericolo di giustificare una fede pasquale troppo
rozza». * Quelle apparizioni, quindi,
non sono altro che “visioni” puramente spirituali!
4° KASPER AFFOSSA TUTTA LA
MARIOLOGIA Nella “nota 69” scrive: dei
«difficili problemi teologici-biblici che la tematica del concepimento
verginale solleva», per cui la verginale maternità di Maria è «ancora
aperta sul piano biblico». Perciò, il cardinale Kasper difende l'eretico
Nestorio, il negatore della divina maternità di Maria. Ma Nestorio fu poi
bollato dal Concilio di Efeso col titolo di “Giuda redivivo”. *Kasper, oggi
scrive: «Oggi, in seguito alle ricerche condotte dalla teologia storica (?) si
è propensi alla riabilitazione». Kasper, quindi, attaccando la divina maternità
di Maria, lo si può dire un “Giuda moderno!”.
5° KASPER NEGA L'INFALLIBILITA'
DELLA CHIESA Quindi, la Chiesa
cattolica non sarebbe più la custode infallibile della Divina Rivelazione. Ma
la “cristologia” del Kasper attesta, così, la rovina di una teologia cattolica
di «coloro che ripudiano il Magistero e l'autorità della Chiesa» (2).
Da quello che abbiamo scritto sul
cardinale Walter Kasper, possiamo proprio dire che detto cardinale non ha più
la Fede cattolica, e che la Chiesa ha un successore degli Apostoli che ha
apostatato dalla nostra Fede cattolica.
Eppure, l’allora card. Joseph
Ratzinger, per la nomina a Vescovo di Water Kasper, si congratulava scrivendo:
«Per la Chiesa cattolica in Germania, in un periodo turbolento, Lei é un dono
prezioso» (3). Ma Noi, oggi, ci domandiamo se questi “doni preziosi” non siano,
invece, dei veri “castighi”!
NOTE 1 - Cfr.
W. Kasper, Gesù il Cristo, Queriniana, Brescia, p. 223. 2 - Cfr. Leone XIII, in
“Providentissimus” e in “Vigilantiae”. 3 - Cfr. mensile 30 Giorni, maggio 1989.