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lunedì 29 gennaio 2018

Settantaduemila eretici riportati alla Fede


Lettura 4
Francesco nacque nel castello di Sales, donde il cognome di famiglia, da pii e nobili genitori, e fin dai più teneri anni diede indizio della santità futura colla sua innocenza e gravità. Ancora adolescente istruito nelle scienze liberali, si diede tosto a Parigi allo studio della filosofia e teologia e, perché non mancasse nulla alla cultura del suo spirito, ottenne a Padova con somma lode la laurea in diritto canonico e civile. Nel santuario di Loreto rinnovò il voto di perpetua verginità, che aveva già fatto a Parigi; dal voto della quale virtù non poté mai essere distolto né da nessun artifizio del diavolo né da nessun attrattiva dei sensi.


Lettura 5
Ricusata una gran dignità nel senato di Savoia, si ascrisse alla milizia clericale. Indi ordinato sacerdote e fatto parroco della chiesa di Ginevra, adempì così perfettamente i doveri del suo ufficio, che il vescovo Granier lo destinò banditore della parola di Dio per la conversione dall'eresia dei Calvinisti dello Chablois e delle popolazioni confinanti con Ginevra. Egli intraprese questa spedizione con animo lieto, ma ebbe a soffrire le più dure prove; spesso gli eretici lo cercarono a morte e lo perseguitarono con diverse calunnie ed insidie. Ma fra tanti pericoli e lotte, rifulse sempre la sua inalterabile costanza; e protetto dall'aiuto di Dio, si narra aver ricondotto alla fede cattolica settantaduemila eretici, tra i quali molti illustri per nobiltà e dottrina.


Lettura 6
Morto Granier, che aveva disegnato di farselo dare per coadiutore, egli consacrato vescovo, sparse per ogni dove i raggi della sua santità, e si rese illustre per lo zelo della disciplina ecclesiastica, l'amore della pace, la misericordia verso i poveri e per ogni genere di virtù. Per accrescere il culto divino istituì un nuovo ordine di religiose sotto il nome della Visitazione della beata Vergine, e sotto la regola di sant'Agostino; dando loro delle costituzioni ammirabili per sapienza, discrezione e dolcezza. Illustrò pure la Chiesa coi suoi scritti ripieni di celeste dottrina, nei quali indica un cammino sicuro e facile per giungere alla perfezione cristiana. Infine, a cinquantacinque anni di età, nel ritornare dalla Francia ad Annecy, dopo aver celebrato la Messa a Lione il giorno di san Giovanni Evangelista, colpito da grave malattia, il giorno dopo salì al cielo, nell'anno del Signore 1622. Il suo corpo trasportato ad Annecy, fu sepolto onorevolmente nella chiesa delle monache del detto ordine e, subito, cominciò a risplendere per miracoli. I quali provati canonicamente, Alessandro VII, Pontefice massimo, lo annoverò fra i Santi, assegnando alla sua festa il 29 di Gennaio; e il sommo Pontefice Pio IX con decreto della sacra Congregazione dei Riti, lo dichiarò Dottore della Chiesa universale.

Le sue principali opere furono L' "Introduzione alla vita devota" e "Trattato dell'amore di Dio", testi fondamentali della letteratura religiosa di tutti i tempi.
http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/allegati/32047/75_Udienza_Gen_02_03_11.pdf

Preghiamo
O Dio, che per la salute delle anime hai voluto che il tuo beato Confessore e Vescovo Francesco si facesse tutto a tutti: concedi benigno che noi, inebriati dalla dolcezza del tuo amore, diretti dai suoi insegnamenti e sostenuti dai suoi meriti, conseguiamo i gaudi eterni.
Per il nostro Signore Gesù