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domenica 25 dicembre 2016

Figlio diletto del Padre

Gesù Cristo
Dall’Evangelo



Tutte le cose sono state create per Me, Figlio diletto del Padre. Io – Re avrei dovuto avere sotto il mio piede di Re Divino tappeti e gioielli quale nessuna reggia ne ebbe e canti e voci e servi e ministri intorno al mio essere quanti nessun sovrano ne ebbe e fiori e gemme, tutto il sublime, il grandioso, il gentile, il minuto è possibile trarre dal pensiero di un Dio; ma Io dovevo essere Carne oltre che Spirito. Carne per salvare la carne. Carne per sublimare la carne, portandola in Cielo molti secoli avanti l’ora, perché la carne abitata dallo spirito è il capolavoro di Dio e per essa era stato fatto il Cielo. 5.12

AMDG et BVM

sabato 6 dicembre 2014

DIO - GESÙ CRISTO (il Vero)- CHIESA CATTOLICA (la Vera)




DIO - GESÙ CRISTO - CHIESA CATTOLICA: 
I TRE CAPOSALDI DELLA FEDE E DELLA SALVEZZA 
MESSI IN FORSE DALL'ERESIA DEGLI ULTIMI TEMPI

Anche il male ha la sua strategia. Come il bene, del resto. Il bene per conservare e edificare, il male e l'errore per distruggere.

La strategia del male è guidata da satana, il nemico di sempre. La strategia del bene e della verità è guidata da Dio, l'amico dell'uomo. Per portare a buon fine la strategia del bene Dio si serve di Maria.
La strategia del satana è cominciata con la prima pagina della storia dell'uomo nel paradiso terrestre ed ha registrato subito un successo clamoroso con la caduta di Eva e di Adamo che ha portato il satana al dominio dell'umanità come «principe di questo mondo». La strategia di Dio, apparentemente posteriore a quella del satana, effettivamente la precede perché Dio amava l'uomo con « amore perpetuo » (Ger. 31, 3), prima ancora della caduta, prima ancora della promessa della redenzione, e si effettua già fin da allora per mezzo di Maria: « Porrò inimicizie fra te e la Donna » (Gen. 3, 15).

Obiettivo primo ed unico della strategia del satana è la distruzione di Dio e di tutto ciò che a Dio si riferisce, non altro. Ma non è facile distruggere Dio. Dio è la vita, non la morte. Dio è solito vincere, non perdere. Tra i due antagonisti, satana e Dio, il primo è il pigmeo, il secondo il gigante. La lotta impari è facile prevedere come andrà a finire, anche se nel decorso della lotta ci saranno vicende alterne, alti e bassi, che diano l'illusione di una vittoria apparente o di una temporanea sconfitta. Il satana, perfidissimo ma intelligentissimo, lo sa. Ed ecco allora messa in campo l'astuzia sua propria per accerchiare l'avversario, distrarlo, isolarlo e farlo cadere se possibile prima dello scontro diretto.
Dio si manifesta nel suo Cristo, e Cristo si esplica e continua nella sua Chiesa. Tre gradi, tre aspetti del cammino che l'uomo deve percorrere per arrivare alla salvezza: attraverso la Chiesa, « colonna di verità » (1 Tim. 3, 15), incontrare Cristo, e in Cristo, via, verità e vita, incontrare Dio e realizzare con lui l'intimità spirituale attraverso la grazia santificante, seme della gloria eterna. L'economia divina della salvezza si attua praticamente, attraverso queste tre tappe: battesimo-fede-grazia. Il battesimo ci inserisce nella Chiesa e infonde nell'anima la virtù teologale della fede, infonde la grazia santificante che è abitazione della Santissima Trinità e ci rende figli di Dio, membri della sua famiglia, fratelli di Cristo e coeredi della vita eterna. La strategia di Dio segue questa linea.

La strategia della distruzione segue l'ordine inverso di questo processo: si comincia col disgregare la Chiesa, ecco il protestantesimo del secolo xvi che ha portato alla frattura nell'unità ecclesiale e lo stacco dalla « Pietra » su cui la Chiesa è fondata. Segue il deismo illuminista e massonico del secolo xvm che porta alla negazione della divinità di Cristo e al rifiuto di tutto il suo insegnamento dogmatico e morale. E infine si ha l'ateismo radicale del secolo xx con la negazione di Dio, della sua autorità e della sua esistenza, per instaurare un ambiguo regnum hominis: apostasia completa, di cui noi oggi siamo e i protagonisti e i testimoni e le vittime. La conclamata civiltà moderna è in grandissima parte una civiltà laica, ossia come si espresse Paolo VI, una civiltà atea.

Tre date storiche, legate tra loro da una singolare uniformità con l'intervallo di due secoli, segnano le fasi discendenti di questa apostasia: 1517, protestantesimo, negazione della Chiesa romana; 1717, massoneria, negazione di Cristo; 1917, bolscevismo, negazione di Dio. Diamo un'occhiata a queste tre date storiche un po' più da vicino.

Nel 1517 inizia la ribellione di Lutero, seguita da altri corifei dell'errore in Germania, Svizzera, Inghilterra, nord Europa che si staccano da Roma. Crisi dogmatica, sì, ma soprattutto crisi disciplinare, perciò scisma. Senza lo scisma la crisi protestante si sarebbe potuta, presto o tardi, ancora ricomporre. Il « Vangelo puro » che il protestantesimo si è sempre vantato di conservare, non si è dimostrato in pratica che una mossa equivoca e propagandistica. Il distacco da Roma è stato fatale alla Germania e agli altri Stati del nord Europa. La vita sacramentaria è stata ridotta, e quindi la vita spirituale si è atrofizzata per la mancanza del sacerdozio vero. I diversi tentativi di un ritorno sincero ed effettivo alle sorgenti che sono stati fatti in seno al protestantesimo con piena buona fede nel corso di questi quattro secoli sono tutti più o meno falliti, disgraziatamente. Il motivo è sempre lo stesso: la Chiesa di Cristo è fondata su una « Pietra » e ignorare la « Pietra » significa anche svuotare il Vangelo e tutto il messaggio di Cristo.

Esattamente duecento anni dopo, il 24 giugno 1717, veniva fondata a Londra la prima loggia massonica. La massoneria si estendeva in pochi anni a tutti gli Stati d'Europa e di America nonostante le molte e ripetute condanne della Chiesa, imponendo una nuova concezione religiosa da cui era escluso il dogma rivelato. Nacque così la nuova teoria mezzo razionalista e mezzo protestante che fu detta deismo. Ma quale Dio era inteso? Non certo il Dio della rivelazione e della Bibbia, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Gesù Cristo, il Dio trascendente, ma un Dio raffazonato su misura umana, dimensionato all'uomo, quasi si direbbe creato dall'uomo. Come creato dall'uomo questo Dio non poteva contenere misteri, non poteva essere Trinità, quindi Cristo fu declassato al semplice livello di uomo: uomo singolare, di eccezione, grande maestro di morale, grande benefattore dell'umanità, ma soltanto uomo, spoglio delle sue qualità e attributi divini. La religione illuministica e massonica fu in questo modo fatta naturale, utilitaristica, contingente a seconda dei tempi e dei luoghi. Così la legge morale su tutta la vasta gamma delle sue applicazioni pratiche.

Passano così altri duecento anni ed ecco il 1917, l'anno del bolscevismo ateo e del più crasso materialismo assurto a nuova religione e a nuova fede in sostituzione di qualunque altra religione trascendente, definita tout court come « oppio del popolo », un narcotico velenoso e mortifero, una piaga sociale che è necessario e doveroso eliminare e combattere con tutti i mezzi: l'ultimo gradino della disgregazione a cui l'uomo, per la ferrea logica dell'errore, era stato costretto ad arrivare.

Ma l'anno dell'esplosione atea e materialista, il 1917, era stato anche, fortunatamente, l'anno delle apparizioni e del messaggio materno di Maria a Fatima.


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