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lunedì 7 ottobre 2013

Consenso artificiale e manipolazione mentale. L'ortodossia di ieri è divenuta l'eresia di oggi.

Consenso artificiale e manipolazione mentale

Michael Trehorne Davies è un noto scrittore cattolico inglese scomparso nel 2004. Fu presidente della Federazione Internazionale Una Voce dal 1995 al 2003 e soprattutto autore di numerose opere in difesa della Tradizione cattolica, nelle quali il rigore delle argomentazioni e l’accuratezza delle informazioni si accompagnava ad una eccellente preparazione teologica. L’allora cardinale Ratzinger, che lo conobbe personalmente, lo definì “un uomo di profonda fede”, “sempre fedele alla Chiesa”. Mentre è molto conosciuto nel mondo cattolico anglofono, non lo è altrettanto nel nostro. I suoi scritti hanno aiutato a dissipare le nubi dell'incomprensione e dell'ignoranza su numerose delle ambigue questioni sorte, in materia liturgica, in seguito alle decisioni del Vaticano II. Propongo l'immagine di uno dei suoi libri, L'Altare cattolico, edito dal Monastero delle Murate, come informavamo qui.
« Egli era infatti convinto che la pratica liturgica quotidiana avrebbe trasformato le idee e le mentalità meglio di qualsivoglia libro o discorso. La storia della riforma inglese è quella di un disegno che, pur a momenti alterni, finì per prevalere grazie al carattere profondamente equivoco del Book of Prayers cranmeriano, suscettibile per la sua ambiguità, di opposte “ermeneutiche ».
I titoli del testo che pubblichiamo oggi sono molto attuali e pertinenti con la situazione che stiamo vivendo.



Consenso artificiale
Il più deprimente aspetto della vita contemporanea è il modo in cui coloro che controllano i media fabbricano un consenso artificiale. I sud-vietnamiti sono stati consegnati ad una dittatura comunista principalmente come risultato del consenso pacifista fabbricato in Occidente dai media controllati dai liberali. Il punto fondamentale del liberalismo condannato per secoli dai Pontefici è che ogni individuo ha il diritto di costruire le sue leggi morali. La società ha ormai pienamente accettato questo concetto. Le donne che uccidono i loro figli non nati stanno «esercitando il diritto di scegliere». La letteratura che una volta era chiamata pornografica è stata riclassificata come «per adulti». I pervertiti che una volta erano considerati individui malati dai quali la società andava protetta, ora vengono considerati come gruppi di minoranza con uno stile di vita «alternativo» (e legittimo). Perfino i vescovi cattolici li trattano con molta più simpatia di quanta ne concedano ai cattolici tradizionalisti.

Ho descritto e documentato nel mio libro Pope John's Council il modo in cui i Padri Conciliari sono stati ingabbiati in un consenso artificialmente creato, che ha avuto come primo risultato l'abbandono da un giorno all'altro, da parte della maggioranza di loro, delle attitudini di una vita intera. Dai tempi in cui Hitler ipnotizzava i tedeschi, sono stati pochi gli esempi di condizionamento di massa così drammatici. Ancor oggi si fatica a capire come la quasi totalità dei circa 3000 Padri (per gran parte di retta ortodossia) entrati nella Basilica di San Pietro l'11 ottobre 1962 ne uscì l'8 dicembre 1965 in forma di poco più che marionette programmate ad essere felici di abbandonare la saggezza e la spiritualità accumulate in 2000 anni a favore dei cliché fabbricati dagli "esperti" liberali, ripetendo ad nauseam ai media controllati da questi ultimi quelle "novità" del Vaticano II in sintonia con la mentalità contemporanea. Chi chiedesse una prova di come i vescovi si siano resi burattini dei loro "esperti", può anzitutto trovarla nell'imposizione ai fedeli della Comunione "sulle mani", così come desiderato dagli "esperti".

Una volta che il consenso è stato stabilito all'interno di un gruppo sociale, è difficile per i suoi appartenenti resistere al conformismo. Se uno rifiuta di conformarsi, è più facile venir rifiutato dal gruppo che influire sull'attitudine di un apprezzabile numero di membri. A volte questo è un bene, altre volte è vero il contrario. 
Quelli che hanno osannato Gesù nella domenica delle Palme e chiesto la sua morte nel Venerdì successivo erano solo individui che seguivano la maggioranza. Nel Vangelo di Matteo leggiamo di due decisioni collegiali del collegio dei vescovi: Mt 26,35: "...Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli". Poco dopo, Mt 26,56: "...Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono". Comunque uno degli Apostoli era ai piedi della Croce - ma non era san Pietro. Il principio dell'ubi Petrus, ibi Ecclesia (laddove c'è Pietro, c'è la Chiesa) si può applicare "normalmente" ma non "invariabilmente".

Manipolazione mentale
Certamente questo non è il posto adatto a discutere in dettaglio la tecnica delle dinamiche di gruppo utilizzata per convincere interi gruppi ad immergere l'intelletto e la volontà individuali nella mente collettiva del gruppo. Laddove un individuo opponga resistenza significativa, i manipolatori (correttamente) stabiliscono che sarebbe controproducente spendere energie per sopraffarlo, poiché capiscono che ciò che conta è il controllo del gruppo; l'individuo recalcitrante, dunque, viene semplicemente isolato.

Il gesuita p. Paul Crane mi ha fatto notare che dal Vaticano II la Chiesa in occidente è stata sottoposta ad un processo di condizionamento su vasta scala e che i tradizionalisti sono stati efficacemente isolati dal gruppo dei cattolici e dal momento che la nostra capacità di influenzare il gruppo è minima, i manipolatori non sono particolarmente preoccupati da noi. Come mostrerò più tardi in questo stesso studio, i normali fedeli sono indotti dalla propaganda ad abbandonare la maniera tradizionale di ricevere la Comunione violando le norme più elementari dell'etica naturale (ancor prima che la morale cristiana); propaganda che offende i più semplici standard culturali, semantici, e di semplice onestà. Etiche o no, tali tecniche riescono ad essere efficaci. I nazisti hanno dimostrato che la propagazione costante di informazioni false e tendenzione è stata sufficiente per convincere i normali tedeschi incapaci o non troppo desiderosi di consultare fonti informative alternative. Stalin osservò che la maggioranza delle persone non ha una mentalità critica. I più sono convinti che le informazioni ufficiali siano informazioni corrette. Così, in un editoriale del 21 maggio 1976, The Universe (il più grande settimanale cattolico inglese) informava i suoi lettori che:
Papa Paolo VI ha dato il permesso per la Comunione sulle mani perché crede, come i vescovi, che ciò evidenzi la natura sacra del comunicante come tempio dello Spirito Santo, così come la sacra natura dell'Eucarestia come Corpo e Sangue di Nostro Signore.
Il tipico fedele cattolico, leggendo queste parole, non si chiederà «ma è vero?» ma lo accetterà per vero semplicemente perché lo ha letto in The Universe. Sarebbe irrealistico aspettarsi che reagisca in qualsiasi altro modo. Per cui rimarrà ignaro del fatto che il Papa ha invece detto chiaramente che desidera che i fedeli seguano la maniera tradizionale di ricevere la Comunione; e che una minoranza di vescovi inglesi ha combattuto quell'innovazione coi denti e con le unghie; e che il modo tradizionale di ricevere la Comunione non riduce affatto la dignità del cristiano battezzato come tempio dello Spirito Santo ma era intesa ad evidenziare la natura del Santissimo Sacramento come Corpo di Cristo. I riformatori protestanti hanno abolito la pratica per evidenziare la loro credenza che l'Eucarestia non è il Corpo di Cristo, e tuttavia su The Universe si afferma - senza una sola parola di spiegazione - che tale innovazione enfatizzerebbe la Presenza Reale, certi che questa asserzione gratuita e senza senso non verrà verificata, oppure, che se qualcuno osasse sfidarla, i lettori non ne verrebbero a conoscenza.

L'esempio per eccellenza del modo in cui i cattolici possono essere condizionati si trova nel caso dell'arcivescovo Marcel Lefebvre. Un'analisi dettagliata dei suoi scritti e delle sue omelie rivela che tutto ciò che sta facendo è tener viva quella che era la normalità prima del Concilio, e che nel fare questo è stato minacciato di scomunica e perfino descritto come un rinnegato.

L'ortodossia di ieri è divenuta l'eresia di oggi. 

I cattolici che non avrebbero mai messo piede in una chiesa protestante poiché il loro parroco gli aveva detto di non farlo, ora si recheranno volentieri a quelle noiose celebrazioni ecumeniche, poiché il parroco dice che devono. E glielo dice perché è ciò che il vescovo ha ordinato; e il vescovo, a sua volta, sta semplicemente seguendo le direttive ricevute dal Vaticano. In nessun livello della piramide si capisce bene l'inconsistenza e l'illogicità di un simile comportamento - chiunque abbia da ridire sulla saggezza del contraddire l'attitudine all'eresia fino alla Chiesa degli apostoli viene marchiato come ribelle. Molte cose si spiegano nel momento in cui si capisce chi dentro (o fuori) il Vaticano avvia direttive e riforme che stanno distruggendo la fede.

(Michael Davies, primo capitolo del testo 'Comunione sulle mani e frodi dello stesso genere', Remnant Press, 1978; traduzione a cura di Chiesa e postconcilio)


mercoledì 19 giugno 2013

Ecco quale è il lievito di cui parlo.


Ci vuole "PRUDENZA" per sapersi ben guardare dal LIEVITO degli odierni Farisei ossia dai nemici della santa Religione. Leggendo quanto dice Gesù agli Apostoli capiremo l'importanza di questa Prudenza.


«Perché avete paura di rimanere senza pane per la vostra fame? Anche se tutti qui fossero sadducei e farisei, non rimarreste senza cibo per il mio consiglio. 

Non è di quel lievito che è nel pane che Io parlo. Perciò potrete comperare dove vi pare il pane per i vostri ventri. E se nessuno ve lo volesse vendere, non rimarreste senza pane lo stesso. Non vi ricordate dei cinque pani con cui si sfamarono cinquemila persone? Non vi ricordate che ne raccoglieste dodici panieri colmi di avanzi? Potrei fare per voi, che siete dodici e avete un pane, ciò che feci per cinquemila con cinque pani. 

Non capite a quale lievito alludo? A quello che gonfia nel cuore dei farisei, sadducei e dottori, contro di Me. È odio, quello. Ed è eresia. 

Ora voi state andando verso l’odio come fosse entrato in voi parte del lievito farisaico. Non si deve odiare neppure chi ci è nemico. Non aprite neppure uno spiraglio a ciò che non è Dio. Dietro al primo entrerebbero altri elementi contrari a Dio. 

Talora, per troppo volere combattere con armi uguali i nemici, si finisce a perire o a essere vinti. E, vinti che siate, potreste per contatto assorbire le loro dottrine. No. Abbiate carità e riservatezza. 

Voi non avete in voi ancora tanto da poterle combattere, queste dottrine, senza esserne infettati. Perché alcuni elementi di esse li avete pure voi. E l’astio per loro ne è uno. 

Ancora vi dico che essi potrebbero cambiare metodo per sedurvi e levarvi a Me, usandovi mille gentilezze, mostrandosi pentiti, desiderosi di fare la pace. Non dovete sfuggirli. 

Ma quando essi cercheranno di darvi le loro dottrine, sappiate non accoglierle. Ecco quale è il lievito di cui parlo. Il malanimo che è contro l’amore e le false dottrine. Vi dico: siate prudenti».




domenica 17 marzo 2013

Una lobby ...



«Una lobby gay condiziona la Chiesa»


di Roberto Marchesini20-12-2012
Piazza San Pietro

La Chiesa è infiltrata pesantemente da una potente lobby gay, che decide nomine e promozioni attraverso un meccanismo di ricatti e omertà. È questa la tesi sostenuta da don Dariusz Oko in un articolo pubblicato originariamente sulla rivista polacca “Fronda” (n. 63, pp. 128-160) e successivamente sulla rivista teologica tedesca “Theologisches”, suscitando molto rumore in tutt'Europa.
Roberto Marchesini ha intervistato don Oko in esclusiva per La Nuova Bussola Quotidiana.

Don Oko, quando e come, storicamente, si è affermata la lobby omosessualista all'interno della Chiesa?


Esistono diversi tipi di lobby, e da secoli esistono in tanti ambienti. Questo non è un aspetto specifico della Cheisa cattolica. Dopo il Concilio vaticano II, ai tempi della rivoluzione sessuale del 1968, la teologia cattolica morale ha cominciato ad accettare le idee che prima erano considerate estranee al Magistero della Chiesa e alla morale tradizionale. Uno degli esempi può essere l'insegnamento del prete cattolico americano Charles Curran, che difende l'uguaglianza degli orientamenti omosessuale ed eterosessuale. In questo modo l'omosessualità smise di essere considerata contro la legge naturale e contro la Rivelazione. Questo modo di considerare la sessualità umana è si è infiltrato in tanti seminari e monasteri nel mondo. In conseguenza, in molti seminari diocesani e abbazie di tutti i continenti hanno cominciato a sostenere l'idea che esistono due orientamenti sessuali equivalenti: eterosessuale ed omosessuale. Così si chiede ai chierici esclusivamente la castità, considerata come l'astinenza da atti impuri, e la capacità di vivere il celibato, senza entrare nel merito del loro orientamento o tendenze sessuali. In questo modo l'omosessualità come tendenza e tipo di personalità ha finito di essere un ostacolo all'ordinazione sacerdotale. Negli anni Settanta e Ottanta del Ventesimo secolo i sacerdoti con tendenze omosessuali hanno cominciato a creare molti problemi in tante diocesi ed abbazie nel mondo. Lo scandalo degli abusi sessuali su minorenni, esploso negli anni '80 negli USA, è in gran parte dovuto a preti gay e nel 2002 questa situazione ha portato a un vero e proprio terremoto. Nel 1989, don Andrew Greeley, scrittore e sociologo cattolico, ha scritto sul settimanale americano National Catholic Reporter di Kansas City a proposito della “mafia lavanda” [locuzione che indica la lobby gay all'interno della Chiesa cattolica] in un articolo che ha indignato alcuni e ha trovato d'accordo altri. Secondo Greeley il sacerdozio stava diventando sempre più gay, e non era più rappresentativo della Chiesa universale.


A questo proposito, lei parla di omoeresia. Quali sono le caratteristiche?

L'omoeresia è un rifiuto del Magistero della Chiesa cattolica sull'omosessualità. I sostenitori dell'omoeresia non accettano che la tendenza omosessuale sia un disturbo della personalità. Mettono in dubbio che gli atti omosessuali siano contro la legge naturale. I difensori dell'omoeresia sono a favore del sacerdozio per i gay. L'omoeresia è una versione ecclesiastica dell'omosessualismo.


Quali reazioni ha suscitato, in ambienti ecclesiastici, il suo articolo? Come è stato accolto?

Le reazioni sono state soprattutto positive e hanno fatto gioire i miei amici che hanno partecipato alla nascita del mio lavoro. Queste voci hanno dato soddisfazione anche a tutti i credenti fedeli alla Santa Sede. Ci sono state così tante citazioni su diversi media che non è possibile ricordarle tutte. È sempre più difficile trovare un sacerdote in Polonia che non conosca il mio articolo. Tanti laici e sacerdoti mi hano ringraziato, mi hanno fatto i complimenti per le mie conoscenze e il mio coraggio, mi hanno dato informazioni nuove e più dettagliate a sostegno delle tesi del mio testo. Tante persone hanno sottolineato quanto sia importante toccare questo tema perché la degenerazione moale dei sacerdoti distrugge qualcosa di particolarmente importante per la Chiesa, la colpisce al cuore. Ho ricevuto queste risposte soprattutto dagli educatori dei seminaristi.
Vescovi, abati e rettori di seminari mi hanno detto che questo articolo è un strumento molto utile per il loro lavoro, perché da una parte ricorda e raccoglie i punti chiave del Magistero sul divieto di ordinazione per le persone di tutte le tendenze omosessuali; dall'altra aiuta la riflessione e a risolvere i dubbi sull'argomento, anche se qualcuno potrebbe averne ancora.
Accolgo con particolare piacere l'opinione molto positiva di questo articolo da parte di un certo numero di suore, insegnanti, amici da una varietà di istituzioni laiche e religiose; in particolare i due sacerdoti che vengono considerati correttamente come quelli con la più alta autorità spirituale e morale della Chiesa polacca: don Edward Staniek e don Mark Dziewieckiego. Entrambi sono persone coscienziose libere dalla dipendenza dal giudizio altrui; persone di grande amore per la Chiesa, con una conoscenza particolarmente vasta ed approfondita su di Essa.

Nel suo articolo lei valorizza i laici nella lotta per la purificazione della Chiesa. Quale può essere il loro ruolo?


Vorrei focalizzare l'attenzione su due cose concrete. La prima riguarda il modo in cui i laici devono reagire nei casi di rapporti sessuali su un minorenne negli ambienti ecclesiastici, da parte di sacerdoti, animatori di gruppi di preghiera, insegnanti, scout, ecc. In questi casi, purtroppo, esiste una vera e propria congiura del silenzio. C'è la necessità di maggior coraggio ed impegno da parte dei laici.
La seconda riguarda i seminari. Purtroppo i laici hanno poca o nessuna conoscenza di come i futuri sacerdoti sono formati. Eppure nei seminari si decide in modo determinante il futuro della Chiesa. C'è bisogno di un maggior coninvolgimento dei laici al fine di non permettere l'ordinazione degli omosessuali. Tutti, clero e laici, dobbiamo sostenere gli sforzi di Papa Benedetto XVI il quale, invece della divisione tra l'omosessualità attiva e quella passiva, nei documenti ufficiali introduce una distinzione tra tendenze omosessuali transitorie, che accadono nel periodo dell'adolescenza, e quelle profondamente radicate. Tutte e due le forme di omosessualità, e non più soltanto l'omosessualità attiva, costituiscono un impedimento all'ordinazione sacerdotale. L'omosessualità non è conciliabile con la vocazione sacerdotale. Di conseguenza, non è solo rigorosamente vietata l'ordinazione di uomini con qualsiasi tipo di tendenza omosessuale (anche se transitoria), ma anche la loro ammissione in seminario.

Lei ipotizza soluzioni per aiutare la Chiesa ad uscire da questa crisi. Ma cosa si può fare per aiutare i sacerdoti con tendenze omosessuali? E per i sacerdoti gay?


Gli uomini con tendenze omosessuali già ordinati diaconi, preti e vescovi conservano la validità delle ordinazioni, ma sono obbligati ad osservare tutti i comandamenti di Dio nonché di tutte le disposizioni della Chiesa. Così come gli altri preti, devono vivere in castità e cessare ogni azione contro il bene della persona umana e della Chiesa, qualsiasi attività di carattere mafioso e soprattutto atteggiamenti di rivolta contro il Santo Padre e la Santa Sede. I sacerdoti afflitti da disturbi del genere sono fortemente indirizzati ad intraprendere al più presto una terapia adeguata.
 

CHI E' DON DARIUSZ OKO
Don Dariusz Oko, nato nel 1960 ad Os wi ecim, è stato ordinato sacerdote nel 1985; è prete dell'arcidiocesi di Cracovia, dottore di ricerca in filosofia ed in teologia, professore al Dipartimento di Filosofia dell'Università Pontificia Giovanni Paolo II di Cracovia. I principali settori delle sue ricerche scientifiche sono: metafisica, filosofia di Dio, teologia contemporanea, zone di confine tra filosofia e teologia, critica dell'ideologia atea. Per sei anni ha studiato in diverse università in Germania, Italia e negli Stati Uniti. Dopo l'ordinazione sacerdotale, insieme al lavoro scientifico, ha sempre svolto quello di ministro cattolico come sacerdote residente in diverse parrocchie europee ed americane.
Per sedici anni è stato direttore spirituale degli studenti e dall'anno 1998 è direttore spirituale dei medici nella sua diocesi. Nel corso di studi, congressi scientifici e pellegrinaggi con i medici ha visitato circa quaranta Paesi di tutti i continenti. In Polonia è conosciuto come editorialista e i suoi articoli sono stati spesso accolti con riconoscimento ed hanno dato origine a discussioni e dibattiti a livello nazionale.


- INTERVENIRE CON DECISIONE, di Riccardo Cascioli


venerdì 3 febbraio 2012

Festa de Nossa Senhora do Bom Sucesso ‒ Quito, Equador : Profecias de Nossa Senhora do Bom Sucesso - Origem da milagrosa imagem


(Quinta-feira, 2 de Fevereiro de 2012)


Hoje é a Festa de Nossa Senhora do Bom Sucesso ‒ Quito, Equador : Profecias

Há 400 anos Nossa Senhora apareceu a uma religiosa espanhola no mosteiro das concepcionistas em Quito (Equador), e ordenou que se confeccionasse uma imagem sua sob as invocações do título, profetizou impressionantes acontecimentos para os séculos futuros, inclusive o nosso.

Nossa Senhora apareceu em 2 de fevereiro de 1610 a Madre Mariana de Jesus Torres, espanhola da alta nobreza, uma das oito fundadoras do mosteiro das concepcionistas de Quito, para ordenar-lhe a confecção de uma imagem a Ela dedicada. Estamos, portanto, no ano do IV centenário dessa aparição.

A milagrosa imagem de Nossa Senhora do Bom Sucesso venera-se no Monasterio Real de La Limpia Concepción, em Quito, primeiro convento de monjas contemplativas da América do Sul, fundado em 1577 sob os auspícios do rei de Espanha Filipe II.


Neste artigo serão apresentadas as importantes relações que a devocão a essa imagem tem com os dias atuais. No quadro abaixo, a apreciação de Plinio Corrêa de Oliveira sobre Ela, a ordem do universo e a civilização cristã.

Histórico das aparições

Situemo-nos no ano de 1556. Matronas da cidade de Quito, devotas de Maria Imaculada (o dogma só viria a ser proclamado em 1854), desejosas de ter em sua cidade um mosteiro de religiosas concepcionistas, pediram a Filipe II a fundação naquela colônia de um mosteiro consagrado à Imaculada Conceição.

O rei enviou, para atender a tão excelente pedido, um grupo de religiosas fundadoras, tendo à testa a Rvda. Madre Maria de Jesus Talvada, descendente de nobre e antiga casa da Galícia, e também a sobrinha desta, a cândida menina Mariana.

Soror Mariana de Jesus Torres
A par de sua candura, era Mariana notável por sua rara formosura de alma e de corpo. Grande devota do Santíssimo Sacramento, dotada do dom da profecia, conheceu as inumeráveis dificuldades e sofrimentos pelos quais passariam as religiosas; e, uma vez fundado o mosteiro, o ódio e as perseguições do demônio contra a comunidade ao longo dos séculos.

Teve ainda conhecimento de que o mosteiro duraria até o fim do mundo, e que nele haveria sempre uma alma santa, em todos os tempos. Foi-lhe também revelado que a Rainha dos Céus comunicar-se-ia com ela por meio de aparições.

A 13 de janeiro de 1577, fundava-se o mosteiro. Mariana não pôde professar na ocasião, por ter apenas 13 anos. Iniciou seu noviciado e professou aos 15, com o nome de Mariana de Jesus.

A vida de Madre Mariana de Jesus Torres é um portento de santidade. Mantinha profunda intimidade com seu anjo da guarda, e sua devoção dominante era a Jesus Sacramentado. Êxtases, visões e revelações alternavam-se com terríveis perseguições, não só do demônio como também de religiosas relapsas.

Certo dia ocorreu com suas irmãs de hábito algo muito grave. Madre Mariana sofreu em silêncio e recorreu a Nosso Senhor, comunicando-Lhe seus tormentos. O Divino Redentor apareceu-lhe e disse:

— Quando te desposei, experimentei com cuidado tua vontade.

— Senhor — respondeuMadre Mariana — minha vontade está pronta, mas a carne é fraca.

Ao que Nosso Senhor acrescentou:

— Não te faltará fortaleza, assim como não falta nada à alma que Me pede.

Nesse momento, viu ela Jesus Cristo no Gólgota, quando Ele começava a agonizar. Aterrorizada, exclamou: “Senhor, sou eu a culpada, castiga-me e poupa teu povo!”. Apareceu-lhe então a Santíssima Virgem, que lhe disse:

“Não és tu a culpada, mas o mundo criminoso. Estes castigos são para o séc. XX”. Viu então três espadas, cada uma com uma legenda: Castigarei a heresia; Castigarei a blasfêmia; Castigarei a impureza.

A Santíssima Virgem prosseguiu: “Queres, minha filha, sacrificar-te por este povo?”.

Madre Mariana respondeu: “Minha vontade está pronta”.

As espadas cravaram-se em seu coração, e ela caiu morta pela violência da dor.

Morreu verdadeiramente Madre Mariana, e foi apresentada ao juízo de Deus: o Padre Eterno regozijou-se por tê-la criado; o Filho Divino, por tê-la redimido e tomado por esposa; e o Espírito Santo, por tê-la santificado.

Estava no Céu a alma de Madre Mariana, enquanto na Terra se elevavam orações fervorosas por sua vida. Nosso Senhor, querendo atender a essas súplicas, fez Madre Mariana ver como as orações por sua vida subiam ao trono de Deus.

Apresentou-lhe duas coroas — uma de glória imortal, e a outra cercada de espinhos — enquanto lhe dizia: “Esposa minha, escolhe uma destas coroas”. E a fazia entender que, com a coroa de glória, ficaria no Céu, ao passo que com a outra voltaria a padecer no mundo.

Madre Mariana pediu que a Divina Majestade escolhesse, e não ela. Nosso Senhor respondeu:”Não. Quando te tomei por esposa, provei tua vontade, e agora faço o mesmo”.

Madre Mariana teve então conhecimento do futuro do mosteiro, das monjas que se salvariam e das que se condenariam; das imensas calamidades do séc. XX, durante o qual choveria fogo do Céu, consumindo os homens e purificando a Terra; das almas daquele mosteiro, as quais, por sua santidade, aplacariam a cólera divina.

Voltou-se então para Nossa Senhora e pediu que Ela mesma governasse o mosteiro; e aceitou retornar à Terra, tendo então escolhido, humilde e resignada, a coroa de espinhos. Regressava à vida, com seus 20 anos de idade.

***


Profecias de Nossa Senhora do Bom Sucesso (2) - Origem da milagrosa imagem


Madre Mariana de Jesus Torres, quadro de época



continuação do post anterior 

A vida de Madre Mariana de Jesus Torres, a quem Nossa Senhora do Bom Sucesso apareceu, foi escrita com admirável unção por Frei Manoel de Sousa Peraira, na segunda metade do séc. XVIII, baseando-se noCuadernón, que ele pôde consultar. 

Este Cuadernón foi posteriormente escondido, em local e data desconhecidos, a fim de preservá-lo das perseguições religiosas pelas quais viria a passar o Equador nos séculos XIX e XX. 

No livro A Vida Admirável da Rvda. Madre Mariana de Jesus Torres”, de 264 páginas, no qual se baseiam estas linhas, Frei Manoel relata pormenorizadamente as três mortes e duas ressurreições de Madre Mariana, sua atuação como religiosa modelar, seus sofrimentos e lutas, os estigmas de Nosso Senhor Jesus Cristo (os quais ela recebeu aos 25 anos) e outros fatos extraordinários de sua admirável vida mística. 

Seu corpo incorrupto, que assim se conserva desde sua derradeira morte em 16 de janeiro de 1635, em capela de seu mosteiro, confirma alguns desses fatos. 


Neste artigo, limitar-nos-emos a abordar mais extensamente a aparição de Nossa Senhora para lhe ordenar a confecção de sua imagem, e como esta foi realizada; ocupar-nos-emos também das revelações que Madre Mariana recebeu da Santíssima Virgem, com referência particular aos dias em que vivemos.

Corpos incorruptos de religiosas no convento das aparições
No ano de 1610, rezava insistentemente Madre Mariana à primeira hora da madrugada, prostrada ao solo no coro, pelas necessidades de seu mosteiro, da colônia espanhola da América e da Igreja, quando notou a presença de uma Senhora de extraordinária formosura, sustentando no braço esquerdo um Menino belo como a aurora. Emocionada, a religiosa perguntou:

— Quem sois, linda Senhora, e que desejais de mim, que sou só uma sofrida monja?

— Sou Maria do Bom Sucesso, a Rainha dos Céus e da Terra. Porque me invocaste com terno afeto, venho do Céu consolar teu aflito coração. Tuas orações, lágrimas e penitências são muito agradáveis a nosso Pai Celestial. Na mão direita, tenho o báculo que vês, pois quero governar este meu mosteiro como Priora e Mãe. Satanás quer destruir esta obra de Deus, mas não o conseguirá, porque Eu sou a Rainha das Vitórias e a Mãe do Bom Sucesso, sob cuja invocação quero fazer prodígios em todos os séculos.

É vontade de meu Filho Santíssimo que mandes confeccionar uma imagem, tal como me vês, e que a coloques no trono da abadessa. Na minha mão direita porás o báculo e as chaves da clausura, em sinal de minha propriedade e autoridade. Em minha mão esquerda porás meu Divino Filho. Eu mesma governarei este meu Mosteiro.

— Senhora —ponderou a religiosa — como realizar tudo isso, se até desconheço Vossa estatura?

— Dá-me o cordão franciscano que trazes à cintura.

A Santíssima Virgem o tomou e colocou uma de suas extremidades na mão de seu Divino Filho, que o aplicou à cabeça da Mãe, indicando a Madre Mariana que, com a outra ponta, tocasse seus pés.

O cordão milagrosamente se esticou, até alcançar a estatura exata da Santíssima Virgem.

— Aqui tens, minha filha, a medida de tua Mãe do Céu. Meu servo Francisco del Castilho, a quem explicarás minhas feições e minha postura, talhará minha imagem, pois tem reta consciência e observa religiosamente os mandamentos de Deus e da Igreja. De tua parte, ajuda-o com orações e humildes sofrimentos”.

Francisco del Castillo preparou-se com penitências, para tão alto encargo: confessou-se, comungou, e no dia 15 de setembro de 1610 iniciou a confecção da imagem. 

Quando faltavam apenas os retoques finais, certo de que a imagem, embora satisfatória, nem de longe representava o que Madre Mariana havia visto, resolveu não só fazer mais penitência, mas saiu de viagem em busca das melhores tintas para concluir o trabalho. 

De regresso, surpreendeu-se ao encontrar já concluída a imagem. Diante do bispo, fez juramento escrito para testemunhar que a imagem não era obra sua, e que a havia encontrado, ao voltar, com uma forma muito diferente da que havia deixado, seis dias antes.

Madre Mariana de Jesus descreve assim os acontecimentos: rezava às três horas da madrugada do dia 16 de janeiro de 1611, no coro, onde estava a imagem que ia sendo esculpida por Francisco del Castillo, quando viu os arcanjos São Miguel, São Gabriel e São Rafael, os quais se apresentavam diante do trono da Rainha dos Céus.

São Miguel, saudando-a, disse: “Ave Maria, Filha de Deus Padre”; São Gabriel acrescentou: “Ave Maria, Mãe de Deus Filho”; e São Rafael concluiu: “Maria Santíssima, Esposa puríssima do Espírito Santo”. 

Nesse momento apareceu São Francisco de Assis, e se uniu aos três arcanjos. Seguidos da milícia celeste, acercaram-se da imagem semi-acabada, transformando-a e refazendo-a, dando-lhe uma beleza inigualável que mão humana jamais poderia conferir. 

A Virgem estava totalmente iluminada, como se estivesse no meio do sol. Do alto, a Santíssima Trindade olhava comprazida o que acontecia, e os anjos entoavam suas melodias. 

No meio de todas essas alegrias, a Rainha do Céu penetrou pessoalmente na imagem, como raios de sol que se introduzem em um cristal. 

Como que tomando vida, tornou-se resplandecente, e com celestial melodia cantou o Magnificat. Os anjos entoaram o hino Salve Sancta Parens (Ave, ó Santa Progenitora).

Essa foi a origem da milagrosa imagem de Nossa Senhora do Bom Sucesso.

As extraordinárias revelações da Virgem Santíssima

Madre Mariana recebeu grande número de revelações, nas quais Nossa Senhora profetizou acontecimentos do século XX e vários que já se realizaram. Convido o leitor a tomar conhecimento de alguns, dentre muitos.

Talvez para algum leitor, habituado às precisões matemáticas de hoje (aliás, de si elogiáveis), seja útil mostrar antes a conexão entre o que Nossa Senhora diz sobre o século XX e o que se passa em 2010. 

Procissão na festa no convento das aparições
Com efeito, cada século se define mais pelo desenrolar dos acontecimentos relevantes que nele se verificam do que pelos dois zeros que caracterizam o ano como múltiplo de cem. 

Assim, os historiadores situam a Revolução Francesa como acontecimento do século XVIII, ao passo que ela se prolongou, com sua difusão por Napoleão Bonaparte, até o Congresso de Viena em 1815; e só consideram concluído o séc. XIX com o fim da Belle Époque e o início da I Guerra Mundial, em 1914. 

Isto porque a conceituação mais adequada de um século reside no significado profundo que ele tem na arquitetonia da História.

Outro exemplo: quando Paulo VI e João Paulo II tratam, com clareza e precisão, da tragédia ocorrida na Santa Igreja depois do Concílio Vaticano II, referem-se evidentemente a um fenômeno do séc. XX, tragédia que se prolonga e se desdobra até nossos dias.

Profecias de Nossa Senhora do Bom Sucesso (3) - As revelações

Gabriel García Moreno (1821-1875)
“Um presidente verdadeiramente católico”

Em aparição de 16 de janeiro de 1599, Nossa Senhora disse a Madre Mariana: 

“A pátria em que vives deixará de ser colônia e será república livre; então, chamar-se-á Equador e necessitará de almas heróicas para sustentar-se no meio de tantas calamidades, públicas e privadas”. 

Previsão cumprida 200 anos depois. Nessa mesma aparição, a Santíssima Virgem afirmou:


“No séc. XIX haverá um presidente verdadeiramente católico, varão de caráter, a quem Deus dará a palma do martírio, na mesma praça onde está este meu convento. Ele consagrará a República ao Divino Coração de meu Filho Santíssimo, e esta consagração sustentará a Religião católica nos anos posteriores, os quais serão amargos para a Igreja”. 

Com efeito, em 25 de março de 1874, Gabriel Garcia Moreno [foto] tornou o Equador a primeira nação da América consagrada ao Sagrado Coração de Jesus. E no ano seguinte, a 6 de agosto, entregou sua alma a Deus, assassinado pelos inimigos da fé, na mesma praça em que está situado o mosteiro. Antes de expirar, escreveu no solo, com o próprio sangue: Dios no muere.

“Quando tudo parecer perdido, será o início do triunfo da Santa Igreja”



Em aparição de 2 de fevereiro de 1634, Nossa Senhora do Bom Sucesso entregou o Menino Jesus a Madre Mariana. 

Em seus braços, Ele revelou-lhe a proclamação do Dogma da Imaculada Conceição, quando “meu Vigário” (o Papa) estiver cativo; e o dogma da Assunção, depois de o mundo sair de um banho de sangue. 

O que se verificou, respectivamente, em 1854, no pontificado do Bem-aventurado Pio IX, e após a II Guerra Mundial, em 1950.

Em 8 de dezembro de 1634, a Rainha do Céu e da Terra indicou a Madre Mariana que sua invocação de Bom Sucesso iria ser a sustentação e guarda da fé, face à total corrupção do séc. XX. Ela predisse que, 

“nesses tempos de calamidade, quase não haverá inocência infantil [...], a atmosfera estará saturada de impureza, a qual, como um mar imundo, correrá pelas ruas, praças e lugares públicos com uma liberdade assombrosa, de maneira que quase não se encontrarão no mundo almas virgens[...]. Quanta dor sinto ao te manifestar que haverá muitos e enormes sacrilégios públicos e também ocultos, profanações da Sagrada Eucaristia. [...] Meu Filho Santíssimo será lançado ao solo e pisoteado por pés imundos. [...] O Sacramento da ordem sacerdotal será ridicularizado, oprimido e desprezado, porque nesse sacramento se oprime e denigre a Igreja de Deus e a Deus mesmo, representado em seus sacerdotes. [...] O Sacramento do matrimônio, que simboliza a união de Cristo com a Igreja, será atacado e profanado em toda a extensão da palavra [...]. Impor-se-ão leis iníquas, com o objetivo de o extinguir, facilitando a todos viverem mal”.

Dramaticamente essas profecias indicam o que ocorre em nossos dias em relação aos sacrilégios, ao sacerdócio e àquilo que seria então inacreditável: a legalização de uniões de indivíduos do mesmo sexo, como se elas fossem casamento.

E Nossa Senhora do Bom Sucesso acrescentou:

“Quando tudo parecer perdido, será o início do triunfo da Santa Igreja. O pequeno número de almas que guardarão o tesouro da fé e das virtudes sofrerá um cruel e indizível padecer, a par de um prolongado martírio [...], haverá uma guerra formidável e espantosa, na qual correrá sangue de nacionais e estrangeiros, de sacerdotes e de religiosas. Essa noite será terrível, pois parecerá ao homem o triunfo da maldade. Será chegada, então, a hora em que Eu de maneira assombrosa destronarei o soberbo e maldito Satanás, pondo-o abaixo de meus pés e sepultando-o no abismo infernal. Deixarei por fim livres, a Igreja e a pátria, de sua cruel tirania [...]. Ora com insistência, pedindo a nosso Pai Celeste que se compadeça e ponha termo, o quanto antes, a tempos tão nefastos, enviando à Santa Igreja o prelado (do latim, “praelatus” — aquele que vai à frente),que deverá restaurar o espírito de seus sacerdotes. A esse filho meu muito querido amamos, meu Filho Santíssimo e Eu, com amor de predileção, pois o dotaremos de uma capacidade rara, de humildade de coração, de docilidade às divinas inspirações, de fortaleza para defender os direitos da Igreja e de um coração terno e compassivo, para que, qual outro Cristo, atenda o grande e o pequeno, sem desprezar o mais desafortunado que lhe peça luz e conselho em suas dúvidas e amarguras [...]. Em sua mão será posta a balança do Santuário, para que tudo se faça com peso e medida, e Deus seja glorificado”.

“Alegre e triunfante, qual terna menina, ressurgirá a Igreja”

Em outra ocasião, revelando a mesma situação com ênfase diferente, Nossa Senhora do Bom Sucesso diz: 

“Tempos funestos sobrevirão, nos quais, cegando na própria claridade, aqueles que queriam defender em justiça os direitos da Igreja, lsem temor servil nem respeito humano, darão a mão aos inimigos da Igreja, para fazer o que estes quiserem. Mas ai do erro do sábio — o que governa a Igreja —, do Pastor do redil que meu Filho Santíssimo confiou a seus cuidados. Mas quando aparecerem triunfantes e quando a autoridade abusar de seu poder, cometendo injustiças e oprimindo os débeis, próxima está sua ruína. Cairão por terra estatelados. E, alegre e triunfante, qual terna menina, ressurgirá a Igreja e adormecerá brandamente, embalada em mãos do hábil coração maternal de meu filho eleito e muito querido daqueles tempos, ao qual, se dócil prestar ouvido às inspirações da graça — sendo uma delas a leitura das grandes misericórdias que meu Filho Santíssimo e Eu temos usado contigo —, enchê-lo-emos de graças e dons muito particulares, fá-lo-emos grande na Terra e muito maior no Céu, onde lhe temos reservado um assento muito precioso, porque, sem temor dos homens, combateu pela verdade e defendeu, impertérrito, os direitos de sua Igreja, pelo que bem o poderão chamar mártir”.

As profecias de Nossa Senhora à Madre Mariana de Jesus Torres impressionam, quer pela clareza com que predisse acontecimentos já realizados, quer pela exatidão com que descreve a imensa crise de nossos dias. 

E são inteiramente afins com as mensagens de Nossa Senhora em Fátima e em La Salette.


(Fonte: Carlos Antonio E. Hofmeister Poli, Coronel do Exército de Cavalaria e Estado-Maior (R), "Catolicismo", fevereiro de 2010)fonte