S. Menijim Muto sta davanti al suo Signore, con mani e piedi legati. Lui è grande e scuro come una monumentale vecchia figura di legno in un duomo gotico. Solo i suoi occhi brillano e pronunciano il Fiat per il suo compito difficile, di dover guardare per migliaia e migliaia di anni, come l’avversario infernale soggioga e danneggia e cambia la materia che è stata affidata alla sua custodia. Ma Dio sa quello che fa. Egli sa anche perché S. Menijim, principe della materia e colonna angolare dei principi sigillati, dev’essere sigillato fino alla fine dei tempi. Adesso sta l’uomo con il suo libero arbitrio tra il bene e il male e tutta la materia gli è sottomessa, secondo la volontà di Dio. Se oggi la materia si ribella contro l’uomo, non è a causa degli angeli buoni, perché Dio non vuole la distruzione dell’uomo per mezzo della materia, ma la salvezza dell’uomo. Dietro la ribellione della materia stanno quei demoni che lavorano con esplosioni, slavine, con incendi e alluvioni, fulmini e grandini, cattivi raccolti e deformazioni umane e che tormentano e intimidiscono l’umanità e vogliono portarla nella disgrazia e distruzione. Se Dio ha sigillato S. Menijim - simbolo di ciò sono le catene - ci vuole dire con ciò, che Lui permette la ribellione della materia sotto il giogo satanico affinché l’alterigia dell’uomo non salga in un modo smisurato e che l’ora delle disgrazia divenga un’ora di riflessione, dove può essere ritrovata nuovamente la via verso Dio, anche se diverrà più ripida. S. Menijim sta ancora con altri tre principi, che sono anch’essi sigillati, come colonna angolare nel coro medio dei principati; essi sono: S. Jachim, il principe della tempesta, S. Bairim, il principe dell’acqua e S. Messijim, principe del fuoco. Essi tengono sigillati questi elementi, da una parte per il bene dell’umanità, dall’altra parte per la prova dell’uomo. Quando questi elementi saranno lasciati liberi, la loro potenza s’infurierà con tempeste e acqua e fuoco sopra la terra e causerà la fine. Quando verrà sciolto il sigillo di S. Menijim, allora diverrà visibile il Signum, che questo principe porta in modo velato. È la parola “Deus Judex”. Egli lo scriverà il giorno del giudizio su uno delle quattro pareti della creazione, sui quattro punti cardinali; ognuno dei quattro principi ha un tale Signum, una parola ancora velata, che sarà poi vista da tutto il mondo e secondo la quale verrà giudicata l’umanità. “Deus Judex” vuol dire: Uno è il giudice: Dio! Egli verrà come giudice, per giudicare i vivi e i morti, ... Lui verrà, perché Lui lo ha detto, Lui Dio stesso.
Preghiera: Signore, giudice divino, sii misericordioso con noi! Voi angeli santi, assisteteci, affinché ci lasciamo purificare in tempo attraverso di voi, per resistere un giorno al giudizio. Amen. |