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lunedì 14 settembre 2015

Mistero di fede

DEVOZIONE A GESÙ SACRAMENTATO
Mistero di fede



Nostro Signore disse un giorno ai suoi discepoli: Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete. Vi dico infatti che molti Profeti e Re vollero vedere le cose che voi vedete e non le videro (923). Fu certamente gran fortuna vivere al tempo di Nostro Signore, conoscerlo di presenza, udirlo parlare ed essere testimoni di tanti miracoli da lui operati. Questa fortuna non ebbero gli antichi Patriarchi e Re (S. Matteo dice: " i giusti ") ed i Profeti dell'Antico Testamento. Essi, come Abramo, sospirarono il venturo Messia, nella cui fede dovevano salvarsi. Abramo trasalì di gioia al pensiero che avrebbe veduto il mio giorno: lo vide e si rallegrò (924). Lo vide, sì, ma solo in visione, come Davide ed Isaia, i quali quasi ne scrissero in antecedenza la vita. I discepoli invece poterono vedere e udire Gesù in persona, trattare con Lui familiarmente. Beati essi! Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete! (925).

E noi siamo solo nella condizione di quelli dell'Antico Testamento? e non beati?... Oh, no! Gesù diceva a S. Tommaso, dopo avergli mostrato le sue sacratissime piaghe: Beati quelli che non videro e hanno creduto! (926). Dunque anche noi beati, se abbiam fede in Gesù.

E notate: noi siamo doppiamente beati. Prima, perché crediamo senza vedere; poi perché realmente vediamo e ascoltiamo. Non è necessario vedere con gli occhi e udire con le orecchie del corpo, per dire che vediamo e udiamo. Le cose si conoscono anche mediante la storia: per cui sappiamo quanto disse e fece Nostro Signore quand'era su questa terra, e quanto ancora Egli fece, nella Chiesa e per mezzo della Chiesa attraverso i secoli. Cosicché, sebbene non abbiamo avuto la fortuna di godere della presenza corporale e sensibile di Gesù, godiamo di quanto disse e fece; quindi siamo doppiamente beati. Gesù è sempre con noi fino alla consumazione dei secoli. Specialmente Egli è con noi nel SS. Sacramento, dove, vivo come in Cielo, possiamo vederlo con gli occhi della fede e ascoltarlo.

Ogni anno si celebra in Torino la festa del miracolo avvenuto nel 1453. Alcuni ladri avevano rubato in una chiesa del Delfinato (Francia), asportando l'ostensorio con l'Ostia consacrata. Di tutto fecero un involucro, lo caricarono su di un mulo, poi discesero in Italia, a Torino. Giunti presso la chiesa dello Spirito Santo, il mulo cadde, e né parole né bastonate poterono più muoverlo. Intanto si slegò l'involucro e l'Ostia santa con l'ostensorio si sollevò in alto, e là rimase splendente come il sole. Vi accorse tutta la città, con a capo il Vescovo. Da tutti si pregava. Venne giù l'ostensorio, ma l'Ostia no. Vescovo e fedeli continuarono a pregare. Il Vescovo prese il calice (quello che ancor oggi si usa il Giovedì Santo), e, genibus provolutus, pregava il Signore che discendesse. Discese infatti e fu portato in Duomo.

L'Ostia consacrata fu conservata a lungo, poi fu consumata perché non si corrompesse. A Chieri, nel Duomo, c'è ancora il tabernacolo nel quale fu riposta. Quindi si fabbricò la chiesa detta ancor oggi del Corpus Domini, nella quale una piccola cancellata segna il luogo preciso del miracolo.

Ogni anno si fa una grande funzione e, alle cinque pomeridiane, tutte le campane di Torino suonano a festa. Vennero poi istituiti i Canonici del Corpus Domini, poi l'Ufficiatura, ecc. Ecco il miracolo, ed ecco perché Torino è chiamata la città del SS. Sacramento, come è la Città della Sindone e della Consolata. Ed è tanto certo il miracolo, che, sotto i portici del Palazzo di Città, è ricordato e descritto da una lapide.

Noi stimiamo fortunati i Torinesi di allora, che poterono assistere a sì strepitoso miracolo. Se fossimo vissuti in quel tempo, come saremmo accorsi! Non così fece S. Luigi re di Francia. Un giorno vennero a dirgli che nell'Ostia, dopo la consacrazione della Messa, si vedeva il Divin Bambino e che perciò andasse a vederlo. Anzi, a questo scopo, il sacerdote s'era fermato e aspettava. Ma il santo re rispose: " Credo che nell'Ostia consacrata c'è il Signore e non ho bisogno di vederlo; il sacerdote continui pure la Messa ". Egli non volle perdere il merito della fede.

Talora si dice: " Ah, se vedessi! Mi pare che avrei più fede ". No, no; se anche domani si ripetesse il miracolo, molti crederebbero, sì, ma molti no. A noi basta sapere che c'è. È là vivo, come son vivo io in questo momento. È là con il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Lo crediamo più che se lo vedessimo. Se lo vedessimo, potrebbe essere un'illusione; e invece lo sappiamo per fede e quindi siamo più certi che se lo vedessimo coi nostri occhi. La fede e la parola di Dio ce ne assicurano più di ogni altro mezzo. Praestet fides supplementum sensuum defectui: la fede supplisce in modo da non lasciarci dubbio alcuno.

In quel bell'Inno dell'Adoro Te devote, che cosa diciamo? Visus, tactus, gustus in te fallitur: la vista, il tatto, il gusto non Ti percepiscono; sed auditu solo tuto creditur. Il Signore l'ha detto, dunque credo! Credo tutto quello che Egli ha detto: credo quidquid dixit Dei Filius! Non vi è nulla di più vero della parola di Dio: Quod non capis, quod non vides, animosa firmat fides. La fede, una fede viva ci dice, ci attesta, ci conferma che nell'Ostia santa c'è Nostro Signore Gesù Cristo, e noi lo crediamo, anche se non comprendiamo, anche se non vediamo.

È tale la nostra fede? Così intima, viva e continua?... Eppure Gesù è realmente con noi, là nel santo tabernacolo, e vi sta giorno e notte, e vi dimora solo per noi: come padre, padrone, amico; pensa continuamente a noi per aiutarci. Lo crediamo noi con fede viva e pratica? Operiamo noi secondo questa verità, vivendo sempre sotto i suoi occhi e tutto facendo in unione con Lui e per Lui?... Vedete, può avvenire che, pel fatto che Gesù è sempre con noi, noi non vi diamo più tanta importanza. Il Signore si lamentava già con i Giudei: che la regina Saba s'era mossa per andare a vedere Salomone, attratta dalla sapienza di lui, eppure: plus quam Salomon hic! (927). Così noi, che pur diciamo di credere alla sua presenza reale, sovente non vogliamo disturbarci e lo lasciamo solo. Non dico che lo trascuriamo, ma non palpita il cuore!

Vi ho detto che noi siamo più felici, che non quelli che vissero ai tempi di Nostro Signore; ora aggiungo che così è per altri due motivi. Dapprima, perché essi lo possedevano in stato di infermità, passibile; noi in stato di gloria, impassibile come è in Cielo. Poi perché allora Nostro Signore non poteva essere veduto che da alcuni, in pochi luoghi, ad intervallo; per vederlo, dovevano portarsi da un luogo all'altro, e quel poveretto di Zaccheo dovette faticare non poco e arrampicarsi sul sicomoro. Noi invece l'abbiamo continuamente in mezzo a noi, dal mattino alla sera, dalla sera al mattino. Abbiamo solo da andare in cappella, solo da pensare al tabernacolo... sempre Egli ci dà udienza. Cosicché si può dire che la sua Presenza Sacramentale in mezzo a noi è per noi più preziosa, che non fosse la sua presenza corporale e sensibile per i Giudei. Si può anzi aggiungere che non c'è diversità sostanziale tra i Beati e noi, perché Nostro Signore nel SS. Sacramento è tale quale si trova in Cielo. Quindi anche noi siamo felici come i Beati!

Io vorrei che oggi e sempre meditaste maggiormente questo Mistero d'amore. Sì, mistero di fede e mistero d'amore!
...

venerdì 19 luglio 2013

Consacrazione al Sacratissimo Cuore di Gesù nella festa di CRISTO RE

ATTO DI CONSACRAZIONE DEL GENERE UMANO AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' nella festa di CRISTO RE
(Indulgenza plenaria)


« O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguarda a noi umilmente prostrati innanzi a te. Noi siamo tuoi, e tuoi vogliamo essere; e per vivere a te più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi spontaneamente si consacra al tuo sacratissimo Cuore. 

« Molti, purtroppo, non ti conobbero mai; molti, disprezzando i tuoi comanda­menti, ti ripudiarono. O benignissimo Ge­sù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al tuo sacratissi­mo Cuore. 

« O Signore, sii il Re non solo dei fe­deli, che non si allontanarono mai da te, ma anche di quei figli prodighi che ti abbandonarono; fa' che questi, quanto pri­ma, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame. Sii il Re di coloro, che vivono nell'inganno e nell'er­rore, o per discordia da te separati: ri­chiamali al porto della verità, all'unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore. 

« Largisci, o Signore, incolumità e liber­tà sicura alla tua Chiesa, concedi a tutti i popoli la tranquillità dell'ordine: fa' che da un capo all'altro della terra risuoni quest'unica voce: Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli. Amen ». 

(Indulgenza plenaria, se si recita pub­blicamente nella solennità di Cristo Re; parziale, invece, se si recita privatamente). 


  • Atto di consacrazione personale e di riparazione al Cuore di Gesù


    O Cuore dell'amatissimo mio Gesù, Cuore adorabile e degno di tutto il mio amore, io, acceso dal desiderio di ripa­rare ed espiare le offese sì numerose e tanto gravi a Te fatte, ed anche per non macchiarmi io stesso, per quanto mi è possibile, della colpa di ingratitudine, Ti offro il mio cuore con tutti i suoi af­fetti, anzi Ti do e consacro tutto me stesso.

    O Gesù, amore dell'anima mia, sponta­neamente io offro al Tuo Cuore tutto il valore soddisfattorio che potranno ave­re le preghiere, gli atti di penitenza, di umiltà, di obbedienza e di ogni altra virtù che farò durante tutta la vita, sino all'ultimo respiro: accettali per quanto sia poco e assai misero quello che io Ti offro


  • ATTO DI CONSACRAZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU'


    Signore Gesù
    che ci ami e ci hai liberati dai nostri peccati con il Tuo Sangue,
    Ti adoro, Ti benedico e mi consacro a Te con viva fede.
    Con l'aiuto del tuo Spirito m'impegno
    a fare di tutta la mia esistenza,
    animata dalla memoria del Tuo Sangue,
    un servizio fedele alla volontà di Dio per l'avvento del Tuo Regno.
    Per il Tuo Sangue versato in remissione dei peccati,
    purificami da ogni colpa e rinnovami nel cuore,
    perché risplenda sempre più in me l'immagine dell'uomo nuovo
    creato secondo giustizia e santità.
    Per il Tuo Sangue, segno di riconciliazione con Dio tra gli uomini,
    rendimi docile strumento di comunione fraterna.
    Per la potenza del Tuo Sangue, prova suprema della Tua carità,
    dammi il coraggio di amare Te e i fratelli fino al dono della vita.
    O Gesù Redentore, aiutami a portare quotidianamente la croce,
    perché la mia goccia di sangue, unita al Tuo,
    giovi alla redenzione del mondo.
    O Sangue divino, che vivifichi con la Tua grazia il corpo mistico,
    rendimi pietra viva della Chiesa.
    Dammi la passione dell'unità tra i cristiani.
    Infondimi nel cuore grande zelo per la salvezza del mio prossimo.
    Suscita nella Chiesa numerose vocazioni missionarie,
    perché a tutti i popoli sia dato di conoscere, amare e di servire il
    vero Dio.
    O Sangue preziosissimo, segno di liberazione e di vita nuova,
    concedimi di preservare nella fede, nella speranza e nella carità,
    perché, da Te segnato, possa uscire da questo esilio
    ed entrare nella terra promessa del Paradiso,
    per cantarti in eterno la mia lode con tutti i redenti.
    Amen

    San Gaspare del Bufalo
  • Consacrazione a Gesù Eucaristia


    per mezzo di Maria Nostra Signora del SS. Sacramento

    Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

    O Madre dei Verbo Incarnato, Vergine Immacolata, Tabernacolo vivente della sa­pienza eterna, o Maria, Nostra Signora del Santissimo Sacramento, io indegnissimo servo del tuo Divin Figlio, ti scelgo in que­sto giorno e per sempre, come mia Madre e mia Regina. Mi metto sotto la tua pro­tezione speciale e sotto la tua amabilissima e sapientissima direzione. Io mi do’ per tuo mezzo a Gesù nel Santissimo Sacramento; per Te e per mezzo tuo voglio adorare, ricevere, amare, servire, glorificare il Fi­glio Tuo nell'Eucaristia ove Egli risiede, s'immola, si dà in Comunione, per essere la luce, la forza, la gioia, la vita e la sal­vezza delle anime nostre.

    O Maria, o Nostra Signora del Santis­simo Sacramento, Madre e Modello degli adoratori, presenta, offri, consacra a Gesù il mio spirito e il mio cuore, la mia anima e il mio corpo, tutto me stesso, infine, af­finché io non mi appartenga più d'ora in­nanzi, ma sia tutto di Gesù; per tuo mezzo nel tempo e nell'eternità. Così sia.

    Nostra Signora del Santissimo Sacra­mento, pregate per noi.



  • Consacrazione a Gesù Sacramentato



    Ostia fulgida, a Te rinnovo il dono intero, l'intera consacrazione di tutta me stessa. Dolcissimo Gesù, i tuoi fulgori avvincono tutte le anime. Chi Ti ha trovato, ha rinvenuto quaggiù l'oasi refrigerante, la felicità. lo Ti benedico ed esalto, perchè hai voluto rivelarTi all'anima mia e donarle nell' amor tuo una seconda vocazione . Consuma con le tue fiamme quanto in me non è secondo Te. Tu mi hai purificata: compi l'opera tua. Tu che m'hai accesa, finisci di consumarmi, d'incenerirmi. Tutto devo a Te, divina Eucarestia! - O santa Ostia, fammi immacolata, fammi tutta amore, e così io Ti comparisca dinnanzi. Nessuna arma può ferire meglio di Te, o piccola e candidissima Ostia! Feriscimi: Tu sei più che spada, o santo Amore Sacramentato. Uccidimi Tu, Tu finiscimi con le tue saette. Potessi io morire ai tuoi piedi per causa tua! Potesse ogni atomo di me incendiare. . . incendiare le anime dall' uno all' altro polo per Te, Sacramentato Signore! O Maria, che mi desti l'Eucarestia; o padre mio San Giuseppe, che adorasti e conservasti il Frumento degli eletti, intercedete! - Amen.




    Beata Madre Candida dell’Eucaristia
  • Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù


    Io..., dono e consacro al Cuore adora­bile di Gesù la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze per non più servirmi di alcuna parte del mio essere, se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo.

    E' questa la mia irrevocabile volontà: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando a tutto ciò che può dispiacergli.

    Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del mio amore, custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e inco­stanza, riparatore di tutte le colpe del­la mia vita e rifugio sicuro nell'ora del­la mia morte.

    Sii, o Cuore di bontà e di misericordia, la mia giustificazione presso Dio Padre e allontana da me la sua giusta indi­gnazione. Cuore amoroso di Gesù, pon­go in te la mia fiducia, perchè temo tut­to dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.

    Distruggi in me quanto può dispiacer­ti. Il tuo puro amore s'imprima profon­damente nel mio cuore in modo che non ti possa più dimenticare o essere separato da te.

    Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poichè voglio vivere e morire come tuo vero devoto. Sacro Cuore di Gesù, confido in te!

    S. Margherita Maria Alacoque
  • Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù di S. Margherita Maria Alacoque


    Io..., dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù la mia persona e la mia vita, le
    mie azioni, pene e sofferenze per non più servirmi di alcuna parte del mio
    essere, se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo. E' questa la mia irrevocabile
    volontà: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando a tutto ciò
    che può dispiacergli. Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del
    mio amore, custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia
    fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro
    nell'ora della mia morte. Sii, o Cuore di bontà e di misericordia, la mia
    giustificazione presso Dio Padre e allontana da me la sua giusta indignazione.
    Cuore amoroso di Gesù, pongo in te la mia fiducia, perchè temo tutto dalla mia
    malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà. Distruggi in me quanto può
    dispiacerti. Il tuo puro amore s'imprima
    profondamente nel mio cuore in modo che non ti possa più dimenticare o essere
    separato da te. Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te,
    poiché voglio vivere e morire come tuo vero devoto. Sacro Cuore di Gesù,
    confido in te!


  • CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA AL SACRO CUORE



    Cuore dolcissimo di Gesù, che hai fatto alla tua grande devota santa Margherita Maria la conso­lante promessa: «Benedirò le ca­se, nelle quali sarà esposta l'im­magine del mio Cuore», degnati di accettare la consacrazione che ti facciamo della nostra famiglia, con la quale intendiamo di rico­noscerti Re delle nostre anime e di proclamare il dominio che tu hai sopra tutte le creature e so­pra di noi.

    I tuoi nemici, o Gesù, non vogliono riconoscere i tuoi di­ritti sovrani e ripetono il satanico grido: Non vogliamo che costui regni sopra di noi! straziando così nel modo più cru­dele il tuo amabilissimo Cuore. Noi invece ti ripeteremo con maggior slancio e maggior amore: Regna, o Gesù, sopra la nostra famiglia e su ciascuno dei membri che la compongo­no; regna sulle nostre menti, perché possiamo sempre cre­dere alle verità che ci hai insegnate; regna sui nostri cuori perché vogliamo seguire sempre i tuoi divini comandi. Sii tu solo, Cuore divino, il dolce Re delle anime nostre; di que­ste anime, che hai conquistate al prezzo del tuo sangue pre­zioso e che vuoi tutte salve.

    Ed ora, Signore, secondo la tua promessa, fa' scendere so­pra di noi le tue benedizioni. Benedici i nostri lavori, le no­stre imprese, la nostra salute, i nostri interessi; assistici nel­la gioia e nel dolore, nella prosperità e nell'avversità, ora e sempre. Fa' che regnino in mezzo a noi la pace, la concor­dia, il rispetto, l'amore reciproco e il buon esempio.

    Difendici dai pericoli, dalle malattie, dalle disgrazie e so­prattutto dal peccato. Degnati infine di scrivere il nostro nome nella piaga sacratissima del tuo Cuore e non permettere che si cancelli mai più, affinché, dopo essere stati uniti qui in terra, possiamo trovarci un giorno uniti tutti in cielo a can­tare le glorie e i trionfi della tua misericordia. Amen


  • PREGHIERA AL MAESTRO DIVINO

    O Maestro, Tu hai parole di vita eterna: alla mia mente, ai miei pensieri sostituisci Te stesso, o Tu che illumini ogni uomo e sei la stessa verità: io non voglio ragionare che come tu mi ammaestri, né giudicare che secondo i tuoi giudizi, né pensare che Te verità sostanziale, data dal Padre a me: «Vivi nella mia mente, o Gesù Verità».
    La tua vita è precetto, via, sicurezza unica, vera, infallibile. Dal presepio, da Nazareth, dal Calvario è tutto un tracciare la via divina: d'amore al Padre, di purezza infinita, d'amore alle anime, al sacrificio... Fa' che io la conosca, fa' che metta ogni momento il piede sulle tue orme di povertà, castità, obbedienza: ogni altra via è larga... non è tua: Gesù, io ignoro e detesto ogni via non segnata da Te. Ciò che vuoi Tu, io voglio: stabilisci la tua volontà al posto della mia volontà.
    AI mio cuore, si sostituisca il tuo: al mio amore a Dio, al prossimo, a me stesso, si sostituisca il tuo. Alla mia vita peccatrice umana, si sostituisca la tua divina, purissima, sopra tutta la natura. «lo sono la Vita». Ecco perciò, per mettere Te in me, io darò ogni premura alla Comunione, alla Santa Messa, alla Visita al Santissimo, alla devozione alla Passione. E questa vita venga a manifestarsi nelle opere «perché la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo» così come accadde a san Paolo: «Vive in me Cristo». Vivi in me, o Gesù Vita eterna, vita sostanziale

    Beato Giacomo Alberione
  
CONSACRAZIONE DEL GENERE UMANO
AL CUORE DI GESU
Si concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di consacrazione.
L’ indulgenza e’ plenaria se lo si recita pubblicamente nella solennità di Cristo Re (giorno in cui si usi recitare anche l’atto di riparazione).
Gesù, redentore del genere umano, rivolgi il Tuo sguardo a noi, umilmente prostrati al Tuo altare. Noi siamo Tuoi e a Te vogliamo sempre appartenere. Per vivere più intimamente uniti a Te, oggi spontaneamente ci consacriamo al Tuo Cuore. Molti non ti hanno mai conosciuto, molti trasgrediscono i Tuoi comandamenti e Ti ripudiano. Gesù, abbi pietà di noi e attiraci al Tuo Cuore. Sii Re e Signore, non solo dei fedeli che non si sono mai allontanati da Te, ma anche dei figli prodighi che Ti hanno abbandonato.
Fa’ che ritornino presto alla casa del Padre. Sii Re o Signore di quanti vivono nell’inganno e nell’errore, di quanti per discordia si sono separati da Te. Tutti chiama al centro della verità e dell’unità della fede. Presto si faccia un solo ovile, sotto un solo Pastore.
Dona, Signore, incolumità, sicurezza e libertà alla Chiesa, armonia e concordia, pace e amore a tutti i popoli. Da un confine all’altro della terra risuoni questa unica voce:
" Sia lode al Cuore Divino, da cui e’ scaturiTa la nostra salvezza!
A lui nei secoli SI CANTI GLORIA E ONORE ".
Amen.
********** 
ATTO DI RIPARAZIONE
Si concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di riparazione.
Si e’ soliti recitarlo insieme all’atto di consacrazione, nella solennità di Cristo Re.
O Gesù dolcissimo, il Tuo immenso Amore per gli uomini viene ripagato con tanta ingratitudine, per questo, prostrati davanti a Te, intendiamo riparare la freddezza e l’indifferenza con cui viene ferito il Tuo Sacro Cuore.
Anche noi, a volte, ci siamo macchiati degli stessi peccati e con profondo pentimento e vergogna imploriamo la Tua Misericordia anzitutto per noi, impegnandoci a espiare volontariamente le nostre e le altrui infedeltà, per estendere a loro i frutti della Tua Misericordia.
Promettiamo di voler riparare i nostri e gli altrui peccati, come di cercare di impedire, con tutte le nostre forze, le offese contro di Te, avvicinandoTi il maggior numero possibile di anime.
Accogli o Gesù, per intercessione di Maria, questa volontaria offerta di riparazione e conservaci fedeli nella Tua obbedienza e nel Tuo servizio fino alla morte, affinché possiamo tutti, un giorno, giungere in Paradiso, dove Tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.