Alla Vigilia di Natale, vogliamo darvi un messaggio di speranza: la quadratura del cerchio sulla nostra inchiesta che dura, ormai, da due anni. E che troverete riordinata in modo completo in fondo a questo articolo QUI.
Partendo da quegli errori di latino e da quella frase di papa Benedetto “il papa è uno” (senza specificare quale) QUI, abbiamo immerso le mani in un viluppo inestricabile di fatti, dichiarazioni, contraddizioni e diatribe canoniche su questa incomprensibile vicenda dei due papi. Piano piano, con la pazienza di un pescatore che si trovi a dipanare una lenza aggrovigliata, si è sciolto tutto. Noi non abbiamo fatto nulla, ma è come se il “tarlo logico” inconscio presente nella mente di ognuno di noi avesse lavorato, notte dopo notte, riorganizzando i fatti, ricomponendo, con il metodo di un restauratore, quel “mosaico” di cui parla Mons. Gaenswein QUI
La bella notizia è che il Vicario di Cristo, il vero papa Benedetto XVI non ha mai abbandonato il suo popolo. Anzi, sta per rivelare qualcosa di portata storica, "sta per aprire un mondo nuovo" come dice lui stesso.
Nel corso di questa inchiesta, ci è sembrato a volte come papa Benedetto avesse potuto ricorrere a dei “trucchi”, sebbene per legittima difesa, aggredito nel suo diritto di esercitare il suo pontificato.
MA IL PAPA NON HA MAI MENTITO.
Vediamo come ci è riuscito: nel 2013 ha candidamente dichiarato di rinunciare al ministerium, l’esercizio pratico del suo potere, senza rinunciare al munus, il titolo papale. Così ha lasciato “libera, vuota” la sede di San Pietro (non “vacante” come hanno tradotto) QUI lasciandola a disposizione degli usurpatori.
In tal modo è entrato de facto in sede impedita, secondo il Diritto canonico, a partire dalle ore 20.00 del 28 febbraio 2013. E infatti, poco prima, aveva candidamente specificato dal balcone di Castel Gandolfo che non sarebbe stato più “pontefice sommo” QUI - (e non “Sommo Pontefice” come hanno trascritto) - ovvero non sarebbe stato più il papa “al primo e più alto posto”, ma avrebbe condiviso una sorta di “ministero allargato”, composto – come ha spiegato Mons. Gaenswein - da un solo papa legittimo (lui) e da uno illegittimo (Francesco). QUI Altro che “collegialismo modernista”, come insinuano certi tradizionalisti…
Per questo, papa Ratzinger dice di non aver nulla a che vedere con Celestino V che abdicò e, scappando, fu imprigionato. Al contrario, Benedetto XVI non ha abdicato e non è scappato davanti ai lupi: si è autoimprigionato liberamente, con scelta libera e consapevole, in sede impedita, con un sacrificio di sé come quello compiuto da Cristo di cui è il Vicario.
Così, egli può scrivere in modo perfettamente coerente che, come lui, “nessun papa si è dimesso per mille anni e anche nel primo millennio è stata un’eccezione”. QUI Non sbaglia: si riferisce a quel papa medievale che aveva perso il potere pratico restando papa, Benedetto VIII.
Non è un caso che Ratzinger porti il suo nome, come quello di San Benedetto, salvatore della cultura e dell’identità europea, e di Benedetto XV, il papa inascoltato e incompreso di quella Grande Guerra che dilaniò la stessa Europa.
Bergoglio è quindi, inconsapevolmente - come antipapa usurpatore - un cooperatore della Verità, secondo il motto di Benedetto XVI: “cooperatores veritatis”. QUI
Con la rivelazione della sua illegittimità, si svelerà l’impostura della dittatura anticristica del relativismo di cui il Gruppo di San Gallo era l’alfiere QUI. Così, saranno “separati i credenti dai non credenti” e si compirà quella necessaria, escatologica intenzione del vero pontefice di “purificare l’intera Chiesa” come Benedetto dichiarò all’Herder Korrespondenz e al giornalista Seewald.
Chi lo sa, forse Bergoglio potrebbe pentirsi in tempo utile, confessando tutto e rinnegando i suoi progetti mondialisti, demolitori del Cattolicesimo, e la sua pseudospiritualità massonico-anticristica. QUI Oltre a salvarsi l’anima, passerebbe alla storia come il “Grande penitente”, quel “Giuda salvato” che lo ossessiona da decenni e che vuole a tutti i costi riconoscere nel becchino del capitello di Vezelay QUI. Bergoglio diverrebbe così un - tardivamente consapevole - cooperatore della Verità. Ma se non si inginocchia mai davanti al Santissimo, difficile che possa farlo ai piedi del Suo Vicario.
In ogni caso, Benedetto XVI che, pure, non gli ha mai giurato obbedienza, prega per lui e per il suo “episcopato”, che in tedesco si dice “Pontifikat”, dato che l’argentino è rimasto vescovo. Questo scrisse Benedetto al suo principale nemico, il super-modernista filomassone Hans Küng . QUI
Dunque, Benedetto XVI è davvero “il primo Papa emerito della storia”: un titolo non canonico, dato che non esiste alcuna giurisprudenza in proposito, QUI ma è un titolo semplicemente qualificativo-fattuale: egli è emerito, da emereo, perché è l’unico degno, L’UNICO CHE HA DIRITTO di mantenere il titolo di papa, anche se ha dovuto rinunciare al potere pratico in quanto, per l’ingravescente aetate, non aveva più le forze di opporsi ai suoi nemici e al loro ammutinamento. Ha detto sempre la verità, come vediamo.
Se San Giovanni Paolo II è stato detto Il Grande, Benedetto XVI passerà alla storia come il Papa Emerito, il Meritevole, l’Insigne, l’Eroe autosacrificatosi per vincere una guerra escatologica. Grazie a lui terminerà il Diluvio, il castigo, per la Chiesa e non solo. Forse così si spiegherebbe quel “de gloriae olivae”, la gloria dell’ulivo, che lo pseudo-San Malachia gli affibbiò come motto. Chissà. (Ora guardate i bergogliani come si serviranno di questa considerazione per attaccarci. Classic).
Così, mentre Benedetto XVI diceva semplicemente la verità, nel modo più candido e profondamente, intelligentemente ESATTO, i suoi nemici, dominati dalla brama di potere, hanno pensato superficialmente il contrario e si sono distrutti da soli, scismandosi dalla Chiesa e creando un antipapato. In effetti, si può dire che è stata una “burla divina”: il più grande scherzo di Carnevale della storia e Ratzinger scelse non a caso il Lunedì grasso per la Declaratio. QUI
Per sua stessa volontà, Benedetto XVI accettò il papato in modo irrevocabile, anche se il diritto canonico consente la rinuncia. Lo disse lui stesso: “La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi (la sua elezione n.d.r.) ero impegnato SEMPRE E PER SEMPRE dal Signore”. QUI
Ci ha sempre detto la più pura verità, ma noi siamo stati ciechi e sordi.
Per questo, oggi Benedetto ha la talare bianca in quanto “era la veste più pratica”; per simboleggiare un papa impedito infatti non sono previsti “altri abiti”, ma egli oggi è comunque del tutto riconoscibile dato che veste “in modo diverso” da un papa normale. QUI
Per questo motivo “il prossimo (vero) Sommo Pontefice”, scrive nella Declaratio, dovrà essere nominato da “coloro a cui compete”, cioè i veri cardinali nominati da lui e non dal papa illegittimo Francesco il quale, come dice Benedetto XVI, “ha SCELTO di vestirsi di bianco” non volendo accontentarsi della veste rossa da cardinale che gli spettava QUI.
Papa Ratzinger non può parlare più direttamente, perché la sua sede impedita non glielo consente e per questo motivo, quando gli abbiamo chiesto un’intervista, ci ha scritto che “pur con ogni buon intento di riceverci, proprio non è possibile” QUI corredando la lettera del suo stemma da papa regnante, al quale non ha mai rinunciato QUI. Ma c’è anche un motivo teologico, dato che Iddio parla nel silenzio e nella purezza delle intenzioni. Così, allo stesso modo, lui con il Codice Ratzinger parla sottovoce, QUI ma chiaramente e ci raccomanda di aspettare a giudicare il suo pontificato, che avrà portata millenaria e che aprirà "un nuovo mondo".
E’ ancora fra noi uno dei più giganteschi papi della storia della Chiesa: un genio della Fede che ci ha rivelato, con il sacrificio di se stesso, come la Verità sia piccola, semplice, nascosta eppure luminosa come un certo Bimbo nato in una grotta. Ci ha dimostrato come questa Verità si possa scoprire con la Logica, dal Logos, il Verbo che si è incarnato. Dio lo aveva fatto "era cosa conveniente, perché era ragionevole". QUI E così lo ha fatto anche lui.
Il suo gesto storico è però un messaggio pratico, una dimostrazione empirica rivolta anche ai laici, col rispetto che papa Benedetto ha sempre avuto per chi non crede: questa rivelazione parla infatti di una sorta di Spirito Logico della Verità, di una sorta di darwiniano “Tempo Galantuomo” che respira nella storia, insieme all’umanità.
Il finale ve lo abbiamo anticipato, dunque e, anche se questo piccolo articolo, su un piccolo blog, sarà ignorato o sbeffeggiato con la solita estenuante accusa di “complottismo” (termine coniato dalla CIA per emarginare gli increduli alla narrativa su JFK) niente potrà fermare l’avanzata della Verità.
Questo giorno in particolare ci ricorda come tutte le grandi cose abbiano sempre avuto piccoli inizi.
Buon Natale a tutti Voi e grazie per le vostre condivisioni e il vostro sostegno. E grazie a coloro che ci hanno mandato (a codiceratzinger@libero.it) suggerimenti utilissimi.
AMDG et DVM