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lunedì 2 ottobre 2023

ULTIMA UDIENZA GENERALE e "ultima giornata del Papa"






BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 27 febbraio 2013
[Video]

Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato!
Distinte Autorità!
Cari fratelli e sorelle!

Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa mia ultima Udienza generale.
Grazie di cuore! Sono veramente commosso! E vedo la Chiesa viva! E penso che dobbiamo
anche dire un grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona adesso ancora nell’inverno.
Come l’apostolo Paolo nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore
di dover soprattutto ringraziare Dio, che guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua
Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo. In questo momento il mio animo si allarga ed
abbraccia tutta la Chiesa sparsa nel mondo; e rendo grazie a Dio per le «notizie» che in
questi anni del ministero petrino ho potuto ricevere circa la fede nel Signore Gesù Cristo, e
della carità che circola realmente nel Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della
speranza che ci apre e ci orienta verso la vita in pienezza, verso la patria del Cielo.
Sento di portare tutti nella preghiera, in un presente che è quello di Dio, dove raccolgo ogni
incontro, ogni viaggio, ogni visita pastorale. Tutto e tutti raccolgo nella preghiera per
affidarli al Signore: perché abbiamo piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e
intelligenza spirituale, e perché possiamo comportarci in maniera degna di Lui, del suo
amore, portando frutto in ogni opera buona (cfr Col 1,9-10).

In questo momento, c’è in me una grande fiducia, perché so, sappiamo tutti noi, che la Parola
di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, è la sua vita. Il Vangelo purifica e rinnova,
porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella
verità e nella carità. Questa è la mia fiducia, questa è la mia gioia.

Quando, il 19 aprile di quasi otto anni fa, ho accettato di assumere il ministero petrino, ho
avuto la ferma certezza che mi ha sempre accompagnato: questa certezza della vita della
Chiesa dalla Parola di Dio. In quel momento, come ho già espresso più volte, le parole che
sono risuonate nel mio cuore sono state: Signore, perché mi chiedi questo e che cosa mi
chiedi? E’ un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se Tu me lo chiedi, sulla tua
parola getterò le reti, sicuro che Tu mi guiderai, anche con tutte le mie debolezze. E otto anni
dopo posso dire che il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire
quotidianamente la sua presenza. E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto

Ultima Udienza Generale di Benedetto XVI - 
Catechesi del Santo Padre, mercoledì 27 febbraio 2013 28/02/13 08.53
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2013/documents/hf_ben-xvi_aud_20130227_it.html Pagina 2 di 6

quotidianamente la sua presenza. E’ stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto
momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro
con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e
di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in
cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il
Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho
sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non
la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha
scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare. Ed è
per questo che oggi il mio cuore è colmo di ringraziamento a Dio perché non ha fatto mai
mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore.

Siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un
contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la
ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle
braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno, anche
nella fatica. Vorrei che ognuno si sentisse amato da quel Dio che ha donato il suo Figlio per
noi e che ci ha mostrato il suo amore senza confini. 
Vorrei che ognuno sentisse la gioia di
essere cristiano. In una bella preghiera da recitarsi quotidianamente al mattino si dice: «Ti
adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano…».
Sì, siamo contenti per il dono della fede; è il bene più prezioso, che nessuno ci può togliere!
Ringraziamo il Signore di questo ogni giorno, con la preghiera e con una vita cristiana
coerente. Dio ci ama, ma attende che anche noi lo amiamo!

Ma non è solamente Dio che voglio ringraziare in questo momento. Un Papa non è solo nella
guida della barca di Pietro, anche se è la sua prima responsabilità. Io non mi sono mai sentito
solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino; il Signore mi ha messo accanto tante
persone che, con generosità e amore a Dio e alla Chiesa, mi hanno aiutato e mi sono state
vicine. 
Anzitutto voi, cari Fratelli Cardinali: la vostra saggezza, i vostri consigli, la vostra
amicizia sono stati per me preziosi; i miei Collaboratori, ad iniziare dal mio Segretario di
Stato che mi ha accompagnato con fedeltà in questi anni; la Segreteria di Stato e l’intera
Curia Romana, come pure tutti coloro che, nei vari settori, prestano il loro servizio alla Santa
Sede: sono tanti volti che non emergono, rimangono nell’ombra, ma proprio nel silenzio,
nella dedizione quotidiana, con spirito di fede e umiltà sono stati per me un sostegno sicuro e
affidabile. 
Un pensiero speciale alla Chiesa di Roma, la mia Diocesi! Non posso dimenticare
i Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato, le persone consacrate e l’intero Popolo di Dio:
nelle visite pastorali, negli incontri, nelle udienze, nei viaggi, ho sempre percepito grande
attenzione e profondo affetto; ma anch’io ho voluto bene a tutti e a ciascuno, senza
distinzioni, con quella carità pastorale che è il cuore di ogni Pastore, soprattutto del Vescovo
di Roma, del Successore dell’Apostolo Pietro. Ogni giorno ho portato ciascuno di voi nella
preghiera, con il cuore di padre.

Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento giungesse poi a tutti: il cuore di un Papa si
allarga al mondo intero. E vorrei esprimere la mia gratitudine al Corpo diplomatico presso la
Santa Sede, che rende presente la grande famiglia delle Nazioni. Qui penso anche a tutti
coloro che lavorano per una buona comunicazione e che ringrazio per il loro importante
servizio.
A questo punto vorrei ringraziare di vero cuore anche tutte le numerose persone in tutto il
mondo, che nelle ultime settimane mi hanno inviato segni commoventi di attenzione, di
amicizia e di preghiera. Sì, il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un
modo così grande che tocca il cuore. Il Papa appartiene a tutti e tantissime persone si sentono

Ultima Udienza Generale di Benedetto XVI - 
Catechesi del Santo Padre, mercoledì 27 febbraio 2013 28/02/13 08.53
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molto vicine a lui. E’ vero che ricevo lettere dai grandi del mondo – dai Capi di Stato, dai
Capi religiosi, dai rappresentanti del mondo della cultura eccetera. Ma ricevo anche
moltissime lettere da persone semplici che mi scrivono semplicemente dal loro cuore e mi
fanno sentire il loro affetto, che nasce dall’essere insieme con Cristo Gesù, nella Chiesa.
Queste persone non mi scrivono come si scrive ad esempio ad un principe o ad un grande che
non si conosce. Mi scrivono come fratelli e sorelle o come figli e figlie, con il senso di un
legame familiare molto affettuoso. Qui si può toccare con mano che cosa sia Chiesa – non
un’organizzazione, un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una
comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti. Sperimentare la
Chiesa in questo modo e poter quasi toccare con le mani la forza della sua verità e del suo
amore, è motivo di gioia, in un tempo in cui tanti parlano del suo declino. Ma vediamo come
la Chiesa è viva oggi!

In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con
insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più
giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena
consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo.
Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo
sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi.

Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. La gravità della decisione è
stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre
dal Signore. Sempre – chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene
sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente
tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che
uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il
Signore amano anche il Successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha
veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro
nell’abbraccio della vostra comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a
tutti e tutti appartengono a lui.

Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione
di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita
privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la
croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà
dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire,
nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande
esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene
totalmente all’opera di Dio.

Ringrazio tutti e ciascuno anche per il rispetto e la comprensione con cui avete accolto questa
decisione così importante. Io continuerò ad accompagnare il cammino della Chiesa con la
preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di
vivere fino ad ora ogni giorno e che vorrei vivere sempre. Vi chiedo di ricordarmi davanti a
Dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il
nuovo Successore dell’Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del
suo Spirito.
Invochiamo la materna intercessione della Vergine Maria Madre di Dio e della Chiesa perché
accompagni ciascuno di noi e l’intera comunità ecclesiale; a Lei ci affidiamo, con profonda
fiducia.

Ultima Udienza Generale di Benedetto XVI -
Catechesi del Santo Padre, mercoledì 27 febbraio 2013 28/02/13 08.53
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Cari amici! Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti
difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino
della Chiesa e del mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la
gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il
suo amore. Grazie!


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Saluti:

Je vous salue cordialement chers pèlerins de langue française, en particulier les personnes
venant de France, de Belgique et des pays francophones qui ont voulu m’accompagner en
étant présentes ici ou par la radio et la télévision. Je vous demande de vous souvenir de moi
devant Dieu et de prier pour les Cardinaux appelés à élire un nouveau Successeur de l’Apôtre
Pierre. Priez aussi pour que le Seigneur l’accompagne de la lumière et de la force de son
Esprit ! Que Dieu vous bénisse ! Merci.

I offer a warm and affectionate greeting to the English-speaking pilgrims and visitors who
have joined me for this, my last General Audience. Like Saint Paul, whose words we heard
earlier, my heart is filled with thanksgiving to God who ever watches over his Church and
her growth in faith and love, and I embrace all of you with joy and gratitude.

Ein herzliches »Vergelt’s Gott« sage ich allen Brüdern und Schwestern deutscher Sprache –
euch, liebe Freunde, die ihr zu dieser letzten Generalaudienz meines Pontifikats gekommen
seid, und allen zu Hause. Und ich danke der Traunsteiner Blaskapelle, daß sie uns die
Bayernhymne so schön gespielt hat. Der Herr trägt die Kirche immer, er leitet sie auch in
schwierigen Zeiten. Diese Sicht dürfen wir nie verlieren. Wir dürfen stets gewiß sein, der
Herr ist uns nahe und umfängt uns mit seiner Liebe. Im Gebet bleiben wir, liebe Freunde,
einander nahe, und im Gebet ist der Herr uns nahe. So grüße ich euch alle von ganzem
Herzen. Der Herr segne euch und die Kirche in unseren Landen.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos
provenientes de España y de los países latinoamericanos, que hoy han querido acompañarme.
Os suplico que os acordéis de mí en vuestra oración y que sigáis pidiendo por los Señores
Cardenales, llamados a la delicada tarea de elegir a un nuevo Sucesor en la Cátedra del
apóstol Pedro. Imploremos todos la amorosa protección de la Santísima Virgen María, Madre
de la Iglesia. Muchas gracias. Que Dios os bendiga.

Amados peregrinos de língua portuguesa, agradeço-vos o respeito e a compreensão com que
acolhestes a minha decisão. Continuarei a acompanhar o caminho da Igreja, na oração e na
reflexão, com a mesma dedicação ao Senhor e à sua Esposa que vivi até agora e quero viver
sempre. Peço que vos recordeis de mim diante de Deus e sobretudo que rezeis pelos Cardeais
chamados a escolher o novo Sucessor do Apóstolo Pedro. Confio-vos ao Senhor, e a todos
concedo a Bênção Apostólica.

Saluto in lingua araba:
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Traduzione italiana:
Il Papa prega per tutte le persone di lingua araba. Dio vi benedica tutti.

Ultima Udienza Generale di Benedetto XVI - 
Catechesi del Santo Padre, mercoledì 27 febbraio 2013 28/02/13 08.53
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Saluto in lingua polacca:
Witam serdecznie wszystkich Polaków. Ostatnia audiencja generalna jest okazj!, by
podzi"kowa# Bogu za nasze wspólne spotkania. Dzi"kuj" za wasz! obecno$# tu w Rzymie w
minionych latach, za wspóln! modlitw", za wszelkie dowody blisko$ci, sympatii i pami"ci.
Dzi"kuj" Bogu za pielgrzymk" do Polski na pocz!tku mojego pontyfikatu i serdeczne
przyj"cie jakiego dozna%em. Maj!c wielkiego or"downika przed Bogiem, b%ogos%awionego
Jana Paw%a II, „trwajcie mocni w wierze!” (por. 1 Kor 16, 13). Prosz" was nadal o modlitw"
w mojej intencji i w intencjach Ko$cio%a. Niech b"dzie pochwalony Jezus Chrystus.
Traduzione italiana:
Saluto cordialmente tutti i Polacchi. L’ultima l’udienza generale è l’occasione per esprimere
gratitudine a Dio per questi momenti di incontro. Vi ringrazio per la vostra costante presenza
qui a Roma negli anni trascorsi, per ogni espressione di vicinanza, di simpatia e di ricordo.
Rendo grazie a Dio per il mio pellegrinaggio in Polonia all’inizio del mio pontificato e per la
calorosa accoglienza che ho sperimentato in quella occasione. Avendo un grande intercessore
presso Dio, il Beato Giovanni Paolo II, “state saldi nella fede!” (cfr. 1 Cor 16, 13). Vi chiedo
di continuare a pregare per me e per la Chiesa. Sia lodato Gesù Cristo.

Saluto in lingua croata:
Srda&no pozdravljam sve hrvatske hodo&asnike! Dragi prijatelji, hvala na va'oj ljubavi i
blizini. Pod za'titom Majke Marije, ostanimo povezani u molitvi i vjeri u Krista Uskrslog.
Rado blagoslivljam vas i va'e obitelji. Hvaljen Isus i Marija!
Traduzione italiana:
Cordialmente saluto tutti i pellegrini croati! Cari amici, vi ringrazio per il vostro affetto e la
vicinanza. Sotto la protezione della Madre celeste, rimaniamo uniti nella preghiera e nella
fede in Cristo Risorto. Volentieri benedico tutti voi e le vostre famiglie. Siano lodati Gesù e
Maria!

Saluto in lingua ceca:
S láskou zdravím poutníky z (eské republiky. D)kuji vám za va'i p*ítomnost a zvu vás,
abyste ve sv)t) v)rn) sv)d&ili o radostné zv)sti spásy. Rád +ehnám vám a va'im rodinám.
Chvála Kristu!
Traduzione italiana:
Saluto con affetto i pellegrini provenienti dalla Repubblica Ceca e, nel ringraziarli per la loro
presenza li invito ad essere nel mondo testimoni fedeli della Buona Novella della salvezza.
Volentieri benedico voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto in lingua slovacca:
S láskou vítam pútnikov zo Slovenskej republiky.
Bratia a sestry, ,akujem vám za modlitby a pozornos-, ktor.mi ste sprevádzali moju slu+bu
Nástupcu svätého Petra a zo srdca +ehnám vás i va'e rodiny vo vlasti.
Pochválen. bu, Je+i' Kristus!

Ultima Udienza Generale di Benedetto XVI - 
Catechesi del Santo Padre, mercoledì 27 febbraio 2013 28/02/13 08.53
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2013/documents/hf_ben-xvi_aud_20130227_it.html Pagina 6 di 6
Traduzione italiana:
Con affetto do un benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Repubblica Slovacca.
Fratelli e sorelle, vi ringrazio per le preghiere e per l’attenzione con le quali avete
accompagnato il mio servizio di Successore di San Pietro e cordialmente benedico voi e le
vostre famiglie in Patria.
Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto in lingua rumena:
L/udat s/ fie Isus Cristos! Adresez un salut cordial credincio0ilor de limba român/, mai ales
celor de la Oradea! V/ primesc cu bucurie 0i v/ doresc ca pelerinajul vostru s/ aduc/ roade
bune pentru voi 0i comunit/1ile voastre. V/ binecuvântez din toat/ inima!
Traduzione italiana:
Sia lodato Gesù Cristo! Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua rumena, specialmente a
quelli provenienti da Oradea. Vi accolgo volentieri ed auspico che il vostro pellegrinaggio
apporti frutti di bene a voi ed alle vostre comunità. Di cuore vi benedico!
* * *
Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana. Grazie per il vostro
affetto e amore. Grazie! Cari amici, grazie per questi otto anni tra di voi e vi ringrazio per la
vostra partecipazione così numerosa a questo incontro, come pure per il vostro affetto e per
la gioia della vostra fede. Sono sentimenti che ricambio cordialmente, assicurando la mia
preghiera per voi qui presenti, per le vostre famiglie, per le persone a voi care, per la cara
Italia e Roma.
Il mio pensiero si rivolge, infine, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Il Signore riempia
del suo amore il cuore di ciascuno di voi, cari giovani, perché siate pronti a seguirlo con
entusiasmo; sostenga voi, cari malati, perché accettiate con serenità il peso della sofferenza;
e guidi voi, cari sposi novelli, perché facciate crescere le vostre famiglie nella santità.

© Copyright 2013 - Libreria Editrice Vaticana

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IL GIORNO PIU’ LUNGO – Sveglia all’alba, come sempre. Celebrazione della Messa nella Cappella privata. Poi, le ultime incombenze da Sommo Pontefice. Comincia così l’ultima giornata da Papa di Joseph Ratzinger. Con ancora un appuntamento pubblico: alle 11, in Sala Celementina, incontra tutti i cardinali presenti a Roma, per un ultimo saluto personale a ciascuno di loro – FOTOGALLERY.

“AL NUOVO PAPA PROMETTO INCONDIZIONATA OBBEDIENZA” - Ai porporati ha raccomandato che «il collegio dei cardinali sia come un’orchestra in cui le diversità» possano portare ad «una concorde armonia». Papa Benedetto ha anche detto: «Continuerò ad esservi vicino nella preghiera, specialmente nei prossimi giorni. Tra di voi c’è anche il futuro Papa al quale oggi prometto la mia incondizionata riverenza e obbedienza». Subito dopo, il papa si è reso disponibile per parlare con ciascuno dei presenti.

Ore 20, si chiude il portone di Castel Gandolfo: la sede papale è vacante – VIDEO

LE LACRIME DI PADRE GEORG - Alle 17, il Papa si dirige alla macchina accompagnato dagli applausi e dal saluto della Curia. Commosso fino alle lacrime padre Georg – VIDEO. Ora la partenza per Castel Gandolfo. Dove, alle 20 in punto, come spiega il sito del Vaticano, viene chiuso il portone della residenza – VIDEO. Ultimo atto del pontificato di Benedetto XVI. Che si chiude nel modo più inaspettato, dopo 7 anni e 10 mesi – VIDEO.

È già toto-successore – LEGGI | FOTO | VIDEO

IL VIAGGIO IN ELICOTTERO – Accompagnato, sul sedile posteriore, dal fedele padre Georg (VIDEO), Papa Benedetto XVI raggiunge l’eliporto a bordo della Mercedes nera.  L’auto passa davnti al monastero dove Ratzinger ha detto che si ritirerà, per rimanere nascosto al mondo. Convento che ora è in ristrutturazione. Poco prima di salire sull’elicottero, l’ultimo saluto al cardinale decano Angelo Sodano. Poi, il decollo sul velivolo dello Stato italiano: destinazione, Castel Gandolfo. Le campane della basilica di San Pietro salutano il decollo del velivolo. Anche la campana papalina del Campidoglio saluta il Pontefice, proprio mentre l’elicottero di Benedetto XVI sorvola la sede del Comune di Roma – FOTOGALLERY | VIDEO

L’ARRIVO A CASTEL GANDOLFO – Alle 17.23, l’elicottero con a bordo Benedetto XVI atterra a Castel Gandolfo. Un’altra auto attende Joseph Ratzinger. Il papa si accomoda ancora sul sedile posteriore, sempre accompagnato da padre Georg (VIDEO). E sempre scortato da altre due vetture. Il cortile della residenza di Castel Gandolfo è stracolmo di pellegrini, circa 10 mila persone – FOTO.

IL SALUTO DALLA FINESTRA – Benedetto XVI si appoggia al bastone. Si affaccia alle 17.38 al balcone di Castel Gandolfo. Accolto da applausi e grida “Viva il Papa”. “Grazie di cuore”, esordisce Ratzinger. “Cari amici, sono felice di essere con voi. C’è contatto tra la bellezza del creato e la vostra simpatia. Grazie per la vostra amicizia e il vostro affetto. Non sono più Sommo Pontefice della Chiesa cattolica. Non lo sono più dalle 20″, si è poi corretto Ratzinger. “Sono ora semplicemente un pellegrino che comincia l’ultima tappa del suo viaggio su questa terra. Vorrei continuare a lavorare per il bene comune della Chiesa e del mondo. Accompagnatemi, con la preghiera”. Poi, impartisce la benedizione ai pellegrini. Che continuano a invocarlo – VIDEO.

IL CAMBIO DELLA GUARDIA – Alle 20 in punto, come stabilito dallo stesso Benedetto XVI, all’ultimo rintocco di campana, la Guardia Svizzera chiude il portone di Castel Gandolfo: non è più responsabile della sicurezza di Jospeh Ratzinger, perché per sua libera scelta non è più il Sommo Pontefice. Ora la sicurezza passa alla gendarmeria vaticana. E la sede papale è ufficialmente vacante – VIDEO.

L’ULTIMO TWEET - «Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita». È questo il testo dell’ultimo tweet lanciato in Rete da Papa Benedetto XVI.

CLICCA L’IMMAGINE PER INGRANDIRLA

SEDE VACANTE – Alle 20, dunque, comincia il periodo di sede vacante (VIDEO). Solo che questa volta, caso unico nella storia (il precedente di Celestino V è totalmente diverso, se non altro perché in un’altra era) il Papa non è morto: ha liberamente deciso di rinunciare al Soglio di Pietro. Tuttavia Ratzinger ha detto chiaramente che, pur avendo il titolo di Papa emerito Sua Santità Benedetto XVI, si ritirerà dal mondo.

L’annuncio choc che resterà nella storia – LEGGI | FOTO | VIDEO

L’ULTIMO COMMOVENTE SALUTO – I fedeli si stringono attorno a Joseph Ratzinger, con l’affetto e con la preghiera. Come accaduto nell’ultima udienza generale in piazza San Pietro, mercoledì, davanti a circa 200 mila pellegrini. «Non mi sono mai sentito solo, grazie», si è commosso Papa Ratzinger al saluto finale. Ricambiato da un lungo e caloroso applauso. «Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma anche con una profonda serenità d’animo. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo», ha concluso Benedetto XVI.

Il pontificato di Benedetto XVI in tre minuti – VIDEO

L’ADDIO – Alle 18, Papa Ratzinger saluterà dunque per l’ultima volta i fedeli da Castel Gandolfo. E poi si ritirerà al mondo, come ha detto lui stesso.

https://www.oggi.it/attualita/notizie/2013/02/11/il-papa-lascia-il-pontificato-a-fine-febbraio/

QUI quando fu eletto:


 AMDG et D.V. MARIAE