L'AMORE DEL SILENZIO
Applicati virilmente a reprimere la lingua. Tu la ricevesti
per esprimere le cose utili: dunque si astenga da ogni frivolezza, da ogni
inutilità. Per governarla meglio, non parlare mai se non per rispondere a
domande necessarie o utili.
Una domanda vana non merita che il silenzio. Se poi a volte
ti si rivolgesse qualche facezia, per modo di ricreazione, per non essere di
peso agli altri, potrai benissimo accoglierla con volto ilare e benevolmente,
però guardati dal parlare. Anche se il tuo silenzio dovesse provocare
mormorazioni, tristezza o altre parole amare; anche se dovessi essere trattato
da orgoglioso, esagerato e intollerabile; tu piuttosto prega Dio con fervore
affinché conservi in pace il loro cuore.
Nondimeno qualche volta è permesso di parlare: in caso di
necessità e quando la carità o l'obbedienza lo richiedono. Ma allora abbi cura
di parlare solo dopo matura riflessione, di spicciarti con poche parole,
umilmente e a voce sommessa. Lo stesso devi fare se hai da rispondere a
qualcuno.
Sappi così tacere per alcun tempo: edificherai i tuoi
fratelli, e il silenzio ti insegnerà a parlare quando sarà il momento
opportuno. Frattanto prega Dio affinché si degni di supplire Lui, con buone
ispirazioni, nel cuore dei tuoi fratelli, quei buoni pensieri che la legge del
silenzio ti impedisce, per il momento, di comunicare loro.
In tal modo, con la povertà e con il silenzio, estirperai
le numerose sollecitudini che soffocano il buon seme delle virtù, gettato
ininterrottamente nel tuo cuore dalla ispirazione divina. (S. Vincenzo Ferreri)
AMDG et D.V.MARIAE
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