"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
sabato 30 novembre 2019
Benedictus XVI
RIMANERE VERI CATTOLICI
Benedictus XVI Papa emeritus
Signore Gesù Cristo,sono passati più di 1900 anni da quando Tu, il Verbo eterno di Dio, sei entrato nel tempo e Ti sei fatto carne – Ti sei fatto uomo. Non hai dismesso la Tua natura umana come un vestito dopo averla assunta per poco tempo. No, fino alla Tua morte sulla croce Tu l’hai assunta, l’hai attraversata e l’hai sofferta e rimani, dopo essere risorto, per sempre uomo.
Nella parabola, Ti sei paragonato al chicco di grano, che cade nella terra e muore, ma non rimane isolato, bensì emerge di nuovo e porta costantemente frutto. Nella Santa Eucarestia Tu sei sempre presente tra di noi, Ti affidi nelle nostre mani e nei nostri cuori affinché possa sorgere una nuova umanità. Quindi il Tuo farti uomo non è per noi un’esperienza lontana, bensì ci tocca tutti, ci chiama tutti. Aiutaci a comprenderlo sempre di più. Aiutaci a vivere e a morire nel segreto del chicco di grano e a contribuire al sorgere di una nuova umanità.
Prima di lasciare questo mondo e di tornare al Padre, per poi tornare tra di noi, Tu hai affidato a dei giovani uomini il compito di andare in tutto il mondo e di battezzare le genti nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E l’essere battezzati ci fa diventare una nuova comunità, la Tua Chiesa. Come Tu hai annunciato, questo Tuo nuovo corpo – che si estende in tutto il mondo – si contraddistingue per la Tua vicinanza, che anima il corpo stesso. Ma è anche contraddistinto dalla nostra fragilità, che si supera solo lentamente.
In questo momento della nostra storia, Ti ringraziamo per la grazia di averci chiamato a far parte della Tua Chiesa. Ti ringraziamo per le realtà belle e grandi che si rendono visibili nel mondo per mezzo di essa. Ti preghiamo anche di aiutarci ad affrontare l’oscurità che, di tempo in tempo, è sempre minacciosamente attiva al suo interno.
E Ti ringraziamo perché da sessant’anni la nostra Patria, il Burgenland, è divenuta un episcopato ed è entrata come una famiglia unita nella più vasta famiglia di Dio. Alla fine della prima guerra mondiale l’immenso territorio della vecchia Austria, che univa tra loro molti popoli, si è frantumato ed è stato diviso in molti Stati [ricorda la fine dell’impero absburgico -ndT]. Ma la nostra patria si trova laddove le divisioni si dissolvono. Così, poco a poco il nostro episcopato si è evoluto dalla presenza di singole realtà a una nuova unità. Il suo compito è pertanto anche quello di agglomerare le varie lingue e le storie diverse di ogni parte in una nuova unità. Ti ringraziamo quindi per il fatto che – grazie alla guida di buoni pastori – il nostro episcopato è divenuto uno spazio di riconciliazione in cui la forza conciliatrice del Tuo amore è stata resa in qualche modo visibile.
In questo frangente pensiamo innanzitutto agli esordi della fede all’interno della nostra patria, all’epoca in cui Tu ci hai inviato la grande figura di San Martino, Vescovo di Tours. Martino nacque nella nostra terra – l’allora provincia romana della Pannonia – e le sue origini fanno sì che ci appartenga per sempre in modo speciale. Seguendo la volontà di suo padre, egli diventò un soldato romano e giunse nella Gallia, all’altro estremo del continente. Incontrò Te, Signore Gesù Cristo, nella figura di un mendicante, e spartendo con lui il suo mantello – la sua casa, potremmo dire – Ti ha riconosciuto nel suo cuore. Tu gli hai fatto dono di un grande maestro, Ilario di Poitiers, che ha illuminato la sua intelligenza e in tal modo lo ha protetto dalle insidie dell’arianesimo. Così, egli venne preservato da quella falsa forma di fede cristiana, che trasmetteva ai popoli recentemente convertiti un’immagine sminuita di Nostro Signore e impediva pertanto l’accesso alla grandezza della vera fede. Seguendo le orme di Sant’Ilario, San Martino tornò ancora una volta nella sua terra per poi recarsi di nuovo nella Gallia, ove realizzò il grande ministero della sua vita.
Anche oggi la nostra fede è minacciata da mutamenti riduttivi a cui le mode mondane la vorrebbero sottoporre per sottrarle la sua grandezza.Signore, aiutaci in questo nostro tempo ad essere e a rimanere veri cattolici – a vivere e a morire nella grandezza della Tua verità e nella Tua divinità. Donaci sempre vescovi coraggiosi che ci guidino all’unità con la fede e coi santi di tutti i tempi e ci mostrino come agire in modo adeguato al servizio della riconciliazione, cui il nostro episcopato è chiamato in modo speciale. Signore Gesù Cristo, abbi pietà di noi!Benedetto XVI
Città del Vaticano,
Monastero “Mater Ecclesiae”,
8 giugno 2019
AVE MARIA, GRATIA PLENA!
"Maria... Nostra Signora di Guadalupe,
schiaccia la testa a satana e salva il tuo Popolo
Maria... Nostra Signora di Guadalupe,
raduna i tuoi figli sotto il tuo Manto di stelle"
Maria era la Piena di Grazia. Tutta la Grazia Una e Trina era in Lei.
Tutta la Grazia Una e Trina la preparava come Sposa alle Nozze, come Talamo alla Prole, come Divina alla sua Maternità e alla sua missione.
Essa è Colei che conclude il ciclo delle Profetesse dell’Antico Testamento e apre quello dei “portavoce di Dio” nel Nuovo Testamento.
Arca vera della Parola di Dio, guardando nel suo seno in eterno inviolato, scopriva, tracciate dal dito di Dio sul suo cuore immacolato, le parole di Scienza eterna e ricordava come tutti i santi, di averle già udite nell’essere generata col suo spirito immortale da Dio Padre Creatore di tutto quanto ha vita. 10.10
AMDG et DVM
venerdì 29 novembre 2019
MESSAGGI e PROFEZIE - Don STEFANO GOBBI
"Maria... Nostra Signora di Guadalupe,
schiaccia la testa a satana e salva il tuo Popolo
Maria... Nostra Signora di Guadalupe,
raduna i tuoi figli sotto il tuo Manto di stelle"
"VIENI SPIRITO SANTO, VIENI
per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria
Tua Sposa amatissima."
giovedì 28 novembre 2019
Il 29 nov. inizia la NOVENA per la solennita dell'IMMACOLATA. - Ecco un primo bellissimo insegnamento sempre valido per tutti
Omelia di San Giovanni Bosco sulla purezza
“Il mese di ottobre viene dalla S. Chiesa consacrato in gran parte a Maria SS. La prima Domenica è dedicata alla Madonna del Rosario in memoria delle innumerevoli grazie ottenute, e dei stupendi prodigi operati per la sua intercessione: grazie e favori che Maria SS. Invocata con questo titolo impartì ai suoi devoti.
Nella seconda Domenica si celebra la Maternità di Maria SS., per ricordare ai Cristiani, che Maria è nostra madre e noi tutti siamo i suoi cari figli.
La terza Domenica, che è quest’oggi (il 16 di ottobre), si celebra la sua purità, quella virtù che la rese tanto grande presso Dio e che formò di essa la più bella delle creature. Essendo già dueDomeniche che voi mi udite narrare le glorie di Maria SS., questa sera, invece di parlarvi della Vergine benedetta, vi parlerò di questa bella virtù col dimostrarvi quanta stima ne abbia Iddio stesso. Oh quanto io mi stimerei felice se questa sera io potessi insinuare nei vostri teneri cuori l’amore a questa angelica virtù! Statemi attenti!
Che cosa è la virtù della purità? Dicono i Teologi che per purità si intende un odio, un aborrimento a tutto ciò che è contro il sesto precetto, sicché qualunque persona, ciascuna nel suo stato, può conservare la virtù della purità. Questa purità è tanto grata a Dio, che in ogni tempo premiò coi più stupendi prodigi coloro che la conservarono e punì coi più severi castighi coloro che si diedero al vizio opposto. Fin dai primi tempi del mondo, sebbene gli uomini non si fossero moltiplicati grandemente, essendosi essi posti sulla via del disordine, Enoc aveva conservato a Dio puro il suo cuore. Iddio perciò non volle che rimanesse tra gente viziosa e gli angeli mandati da Lui, tolsero Enoc dal consorzio degli uomini, trasportandolo in un luogo misterioso, da dove poi, dopo la sua morte, sarà introdotto in Cielo da Gesù Cristo.
Andiamo più avanti. Gli uomini sulla terra si erano moltiplicati in gran numero; scordandosi del loro Creatore si erano immersi ne’ vizi più vituperevoli: Omnis caro corruperat viam suam. Sdegnato Iddio di tanta iniquità, stabilì di schiantar dal mondo le umane generazioni con un diluvio universale. Salva però Noè colla sua moglie e i tre suoi figliuoli colle loro consorti. Ma perché usa simile preferenza con costoro? Perché conservarono la bella ed inestimabile virtù della purità.
Veniamo più avanti. Dopo il diluvio gli abitanti di Sodoma e di Gomorra si erano dati ad ogni sorta di disordini. Iddio stabilì di sterminarli, non più con un diluvio di acqua, ma con un diluvio di fuoco. Tuttavia prima che cosa fece? Girò gli occhi su quelle infelici città e vide che Lot con la sua famiglia si erano conservato virtuoso. Manda subito un angelo ad avvertire Lot acciocché si allontani con tutti i suoi da quei paesi. Lot obbedisce, ma appena è fuori ecco un mare di fuoco con fragori orribili e lampi e tuoni piomba su quelle misere città e le sprofonda con tutti gli abitanti. Lot e la famiglia erano salvi, ma la moglie per un tratto di curiosità incorse nello sdegno di Dio. L’angelo aveva proibito ai fuggitivi di voltarsi indietro, quando avessero udito lo scroscio del castigo di Dio. Ora la moglie di Lot all’udire tanti fragori, da parer che l’inferno tutto si riversasse in quella valle, non poté trattenersi dal rivolgersi indietro: ma sull’istante medesimo fu mutata in statua di pietra o sale metallico. Così se Iddio l’aveva salvata per la sua purità dal comune eccidio, nondimeno la castigò per l’immodestia dei suoi occhi. Con ciò Iddio voleva dimostrare a noi che dobbiamo tenere gli occhi modesti, non appagare ogni nostra curiosità, perché altrimenti ne resteremo vittima, non solo del corpo, come fu della donna di Lot, ma nell’anima. Gli occhi sono due porte per cui entra quasi sempre il demonio.
Andiamo innanzi! Portatevi col pensiero in Egitto. Là vedrete un giovanetto il quale per non aver voluto acconsentire ad una azione cattiva soffre mille persecuzioni, la calunnia e la prigionia. Ma permette forse Iddio che perisca Giuseppe? No! Aspettate un po’ di tempo e voi lo vedrete sul trono d’Egitto, e coi suoi consigli salvar dalla morte non solo gli Egiziani, ma la Palestina, la Siria, la Mesopotamia e molte altre nazioni. E donde gli venne tanta gloria? Da Dio il quale volle premiare il suo amore eroico per la virtù della purità.
Io non la finirei più se volessi contarvi le glorie delle anime pure. Di una Giuditta che salvò Betulia dagli eserciti stranieri, di una Susanna, esaltata per la sua incrollabile virtù fino al Cielo, di un’Ester salvatrice della sua nazione, dei tre fanciulli illesi tra le fiamme di una fornace, di Daniele salvo nella fossa dei leoni. Perché Dio operò tanti prodigi in favore di costoro? Per la loro purità, per la loro purità. Si! la virtù della purità è tanto bella, tanto grata al cospetto di Dio, che in tutti i tempi, in tutte le circostanze non lasciò mai senza protezione, coloro che la possedevano.
Io non la finirei più se volessi contarvi le glorie delle anime pure. Di una Giuditta che salvò Betulia dagli eserciti stranieri, di una Susanna, esaltata per la sua incrollabile virtù fino al Cielo, di un’Ester salvatrice della sua nazione, dei tre fanciulli illesi tra le fiamme di una fornace, di Daniele salvo nella fossa dei leoni. Perché Dio operò tanti prodigi in favore di costoro? Per la loro purità, per la loro purità. Si! la virtù della purità è tanto bella, tanto grata al cospetto di Dio, che in tutti i tempi, in tutte le circostanze non lasciò mai senza protezione, coloro che la possedevano.
Andiamo pure avanti che questo non basta. Già era giunto il tempo tanto desiderato nel quale nascere doveva il Salvatore del mondo. Ma chi sarà mai colei, che avrà la gloria d’essergli madre? Dio gira gli occhi su tutte le figlie di Sion e una sola ne vede degna di tanta dignità. Maria Vergine! Da lei nacque Gesù Cristo, per opera dello Spirito Santo. Ma perché tanto prodigio e privilegio? In premio della purità di Maria, che fra tutte le creature fu la più pura, la più casta. Qual credete voi che fosse il motivo per il quale Gesù Cristo amava tanto di stare, di conversare coi fanciulli, di accarezzarli, se non perché questi non avevano ancor perduta la bella virtù della purità? Gli Apostoli volevano cacciarli, avendo le orecchie intronate dai loro schiamazzi, ma il Divin Salvatore riprendendoli comandò che li lasciassero venire a lui.
Sinite parvulos venire ad me; talium est enim regnum coelorum e soggiungendo che essi Apostoli non sarebbero entrati nel regno de’ cieli, se non fossero divenuti semplici, puri, e casti come quei fanciulletti. Il Divin Salvatore risuscitò un fanciullo ed una fanciulla; ma perché? Perché, interpretano i Santi Padri, non avevano perduta la purità. Perché Gesù Cristo dimostrò tanta predilezione per S. Giovanni? Ascende al monte Tabor per trasfigurarsi? Conduce per testimonio S. Giovanni. Vuole andare a pescare cogli Apostoli? Preferisce di montare sulla barca di Giovanni. Nell’ultima cena lascia che Giovanni declini il suo capo sovra il suo petto, lo vuole compagno nell’Orto di Getsemani, lo vuole suo testimonio sul monte Calvario. Confitto in croce si rivolge a Giovanni e dice: – Figlio, ecco qui tua madre: Donna ecco qui tuo figlio. – A Giovanni viene affidata da Gesù sua Madre, la più grande creatura che sia mai uscita dalle mani di Dio e simile alla quale nessuna giammai uscirà! Ma perché tanta preferenza? Perché? Perché, o cari giovani, S. Giovanni aveva un titolo speciale all’affetto di Gesù per la sua verginale purità.
E questo amore di predilezione di Gesù verso di lui era tale da destare gelosia negli altri Apostoli, sicché già credevano che Giovanni non avesse a morire, avendo Gesù detto a Pietro: – E se volessi che costui vivesse finché io venga, a te che importa? – S. Giovanni infatti fu colui che sopravvisse di molti anni a tutti gli altri Apostoli, e a lui Gesù Cristo fece vedere la gloria che godono in Cielo coloro, i quali hanno in questo mondo conservata la bella virtù della purità. Egli stesso scrisse nella sua Apocalisse che essendo entrato nell’ultimo cielo, vide una gran schiera di anime vestite di bianco con un cingolo d’oro e portanti una palma in mano. Queste anime stavano continuamente coll’Agnello Divino e lo seguivano ovunque egli andasse. Esse cantavano un inno così bello, così soave, che Giovanni non potendo più reggere a tanta dolcezza d’armonia, rivolto all’angelo che lo accompagnava gli disse: Chi sono costoro che circondano l’Agnello e che cantano un inno sì bello, che tutti gli altri santi non possono cantare? L’angelo rispose: Sono quelle anime che hanno conservato la bella virtù della purità: virgines enim sunt.
O anime fortunate che non avete ancora perduta la bella virtù della purità, deh! raddoppiate i vostri sforzi per conservarla. Custodite i sensi, invocate spesse volte Gesù e Maria, visitatelo Gesù nel SS. Sacramento, andate sovente alla Comunione, obbedite, pregate. Voi possedete un tesoro così bello, così grande, che fino gli angeli ve lo invidiano. Voi siete, come dice il nostro stesso Redentore Gesù Cristo, voi siete simili agli angeli. Erunt sicut Angeli Dei in coelo.
E voi che per vostra disgrazia l’avete già perduta non scoraggiatevi. Le giaculatorie, le frequenti e buone confessioni, la fuga delle occasioni, le visite a Gesù vi aiuteranno a ricuperarla. Fate ogni vostro sforzo; non temete; la vittoria sarà vostra, perché la grazia di Dio non mancherà mai.
E voi che per vostra disgrazia l’avete già perduta non scoraggiatevi. Le giaculatorie, le frequenti e buone confessioni, la fuga delle occasioni, le visite a Gesù vi aiuteranno a ricuperarla. Fate ogni vostro sforzo; non temete; la vittoria sarà vostra, perché la grazia di Dio non mancherà mai.
È vero che non avrete più la bella sorte di appartenere a quello stuolo di santi, che in paradiso hanno un posto separato dagli altri, non potrete più andare a cantar quell’inno, che solo i vergini possono cantare, ma ciò non importa per la vostra futura perfetta felicità. Un posto vi è ancora per voi nel cielo, così bello, così maestoso, al cui confronto sono come fango e spariscono i troni dei più ricchi principi e più potenti imperatori, che siano stati e che potranno mai essere sovra questa terra. Sarete circondati di tanta gloria, che lingua né umana, né angelica potrà mai spiegare. Potrete ancora godere della cara, bella compagnia di Gesù e di Maria, di quella nostra buona Madre che colà ansiosa ci aspetta: la compagnia di tutti i santi, di tutti gli angeli, che ora e sempre sono pronti ad aiutarci, purché ci stia a cuore di conservare la bella virtù della purità”.
AVE MARIA PURISSIMA!
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