"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
lunedì 22 luglio 2024
“Maria Giglio della Trinità”: Domini Sacrarium, Nobile Triclinium et Complementum SS. Trinitatis!: Preghiera al Santo Padre Benedetto XVI
domenica 21 luglio 2024
UN VIDEO SPECIALE MOLTO EFFICACE
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AMICI DI "MARIA GIULIA JAHENNY"
venerdì 19 luglio 2024
LA STRAORDINARIA POTENZA DEL SANTO << ROSARIO >>
Nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, san Giovanni
Paolo II ha espresso in modo eloquente il suo pensiero riguardo
la bella e santa devozione del Rosario. «Il Rosario, pur distinguendosi per il
suo carattere mariano, è una preghiera cristocentrica», aggiungendo anche che
«attraverso il Rosario il credente ottiene grazie abbondanti, come se le
ricevesse dalle mani stesse della Madre del Redentore». Ovviamente si tratta di
Grazie che hanno come fine quello di avvicinarci a Dio: benedizioni personali
che cambiano la nostra vita e quella degli altri.
La
straordinaria potenza del Rosario ha ottenuto anche molti grandi miracoli che
hanno cambiato le sorti del mondo. Alcuni sono documentati. Christine
Galeone, dal portale Beliefnet,
presenta alcuni sei sorprendenti miracoli associati al Rosario. Il primo è
quello che riguarda san Domenico e gli Albigesi. Siamo in Francia, tra il 1100
e il 1200, periodo in cui imperversava la setta eretica degli albigesi che
convinsero molti cattolici a suicidarsi per poter essere liberati dai loro
corpi, considerati fonte di male. Fu così che intorno al 1214, la Beata Vergine
donò il rosario a San Domenico per sconfiggere quelle terribili menzogne. E
così avvenne. San Domenico, inoltre, da quel momento, si prodigò nella
diffusione della devozione mariana.
Ne "Il segreto del Rosario", san Luigi
Maria Grignion de Montfort racconta proprio la devozione mariana di san
Domenico: «Come ricompensa ricevette da lei [la Madonna N.d.R.]
innumerevoli grazie. Esercitando il suo grande potere di Regina del Cielo,
coronò le sue fatiche con molti miracoli e prodigi. Dio Onnipotente gli ha
sempre concesso ciò che chiedeva tramite la Madonna. L’onore più grande di
tutti è stato quello di averlo aiutato a schiacciare l’eresia albigese e di
averlo reso il fondatore di un grande ordine religioso».
Ma facciamo un salto in avanti nella storia e veniamo al
miracolo del sole a Fatima, nel 1917, quando la Madonna apparve ai tre
pastorelli: Giacinta, Francesco e Lucia, nella Cova da Iría, a Fátima.
Nell’arco di alcuni mesi, tra il 13 maggio e il 13 ottobre del 1917, la Beata
Vergine apparve ai bambini sei volte. Non solo chiese loro di pregare il
Rosario ogni giorno per portare la pace nel mondo e porre fine alla Prima
Guerra Mondiale, ma si presentò come “Nostra Signora del Rosario” tenendo tra
le mani un Rosario radioso.
Il 13 ottobre
1917, poi compì, poi, un grande miracolo, mantenendo la promessa che aveva
fatto a Lucia, perché nessuno più dubitasse delle apparizioni:
circa 70.000 persone osservarono il sole che girava in cielo, compiendo una
specie di danza, andando poi quasi a lanciarsi tra la folla, asciugando loro
tutto il fango e gli indumenti inzuppati di pioggia, prima di riprendere il suo
volo. Alcune persone furono guarite dalle malattie, molti altri si
convertirono. Il messaggio della Madonna di Fatima ha avuto un ruolo molto
importante anche in un altro miracolo associato al Rosario, che si
colloca agli inizi degli anni ‘ 60, in Brasile, quando il presidente Joao
Goulart si preparava a diffondere il comunismo in tutto il paese.
Sembrava un destino
ormai inesorabile, proprio come era successo a Cuba.Tuttavia non
tutti erano disposti ad arrendersi: il cardinale de Barros Camara invitò il
popolo brasiliano a fare penitenza, secondo le indicazioni date dalla Madonna a
Fatima, per poter scongiurare il pericolo ormai all’orizzonte. Fu così che il
presidente del Brasile e convinto comunista Joao Goulart venne rovesciato dopo
la cosiddetta “Marcia della famiglia con Dio verso la libertà”, formata da più
di 600.000 donne che leggevano libri di preghiere e sgranavano rosari mentre
marciavano con striscioni anticomunisti.
Dal
rovesciamento di un potenziale regime dittatoriale, alla salvezza di un re,
anche questo ha ottenuto la preghiera del rosario. Parliamo di
Alfonso, re di León e della Galizia che portava costantemente un grande rosario
legato alla cintura per ispirare gli altri a pregarlo e onorare la Madonna,
anche se non lo pregava lui stesso. Un giorno, dopo essersi ammalato così tanto
che si pensava non sarebbe vissuto a lungo, ebbe una visione in cui veniva
giudicato e stava per essere gettato all’inferno, quando la Madonna
intercedette per lui.
San Luigi
Maria Grignion de Montfort descrisse ciò che accadde dopo. Ne Il segreto del Rosario scrive: «Lei chiese
una scala e su una scala mise i suoi peccati, mentre
sull’altra mise il rosario che lui aveva sempre usato, insieme a tutti i rosari
che aveva detto. Si scoprì che i rosari superavano i suoi peccati». Così
guardandolo con grande benevolenza, la Vergine gli disse che la sua vita era
stata allungata di alcuni anni e preservata dall’inferno, per aver diffuso la
devozione del rosario. Un’altra guarigione importante venne ottenuta, tramite
la recita de rosario, dal sacerdote Patrick Peyton, a cui nel 1938 fu
diagnosticata una tubercolosi avanzata, all’epoca incurabile
Dopo che la
sorella gli suggerì di pregare la Beata Vergine, si consacrò a Maria e cominciò
a pregare devotamente il Rosario. Con stupore dei suoi medici, guarì
completamente e miracolosamente, e promise alla Beata Vergine che avrebbe passato
la vita a promuovere il Rosario. La scamparono bella, invece, durante la
grande tragedia di Hiroshima, dei sacerdoti gesuiti che vivevano in una casa
parrocchiale ad un miglio e mezzo dalla città dove venne sganciata la bomba
atomica.
Mentre la
chiesa accanto alla canonica fu completamente distrutta e migliaia di persone
morirono e altre migliaia soffrirono tremendamente per l’esposizione alle
radiazioni, la casa dei gesuiti rimase in piedi e i religiosi devoti del
rosario, non furono colpiti né dalla bomba e nemmeno dalle radiazioni Negli
anni successivi all’esplosione furono visitati molte volte e vissero ancora per
molti anni. E quando i religiosi sono stati intervistati, hanno ripetutamente
spiegato il motivo per cui credevano di essere sopravvissuti: lo attribuivano
al fatto di vivere fedelmente il messaggio di Fatima, dedicandosi alla recita
quotidiana del santo rosario. (Fonte foto: Unsplash)
AMDG et D.V. MARIAE
Dopo i precursori dell’Anticristo verrà l’Anticristo stesso.
25 gennaio 1944
Dice Gesù:
«Daniele è colui che ha la medesima nota di Giovanni, e Giovanni è colui che raccoglie e amplifica la nota iniziale di Daniele. Ecco perché, piccolo Giovanni, a te piace tanto.
Come pesce in limpida peschiera, tu sei felice quando ti muovi nell’atmosfera del tuo Cristo, il quale avrà il suo supremo trionfo nell’ora in cui Satana, il suo figlio e i suoi cortigiani, saranno per sempre resi impotenti. E in Daniele vi è quest’atmosfera. Se Isaia è il pre-evangelista che parla del mio avvento[97] nel mondo per la salute del mondo, Daniele è il pre-apostolo, il pre-Giovanni che annuncia le glorie del mio eterno trionfo di Re della Gerusalemme imperitura.
Ora vedi come nelle quattro bestie descritte da Daniele siano anticipati i segni dei ministri diabolici dell’Apocalisse. I commentatori si sono affannati a dare un significato storico-umano a quei quattro mostri. Ma occorre spingere lo sguardo molto più avanti, e molto più in alto. Sollevatevi, quando meditate i libri santi, dalla Terra, staccatevi dal momento presente, spingete lo sguardo nel futuro e nel soprannaturale. Lì è la chiave del mistero.
Le quattro bestie: i quattro errori che precederanno la fine. I quattro errori che saranno quattro orrori per l’umanità e che partoriranno l’Orrore finale.
L’uomo era un semidio per la Grazia e per la Fede. Come aquila e come leone sapeva affrontare e vincere i pericoli del senso e sollevare se stesso a spaziare nel clima di Dio, là dove l’anima si congiunge in nozze soprannaturali col suo Signore in continui e rapidi congiungimenti di ardori, da cui scende sulla Terra ogni volta rinnovellata nella forza, nella gioia, nella carità che effonde sui fratelli e poi slancia nuovamente, ancor più impetuosamente, verso Dio, poiché ogni congiungimento è aumento di perfezione che si compie quando il congiungimento diviene eterno nel mio Paradiso.
L’ateismo strappò all’uomo le sue ali d’aquila e il suo cuore da semidio e lo fece animale camminante sul fango e portante sul fango, verso il fango, il suo pesante cuore tutto carne e sangue. Un pondo pesante più del piombo porta l’uomo nel suo “io” privo delle spirituali penne dello spirito, un pondo che lo curva, lo stende, lo sprofonda nel fango.
L’uomo era un semidio per la Carità vivente in lui. Amando Dio e la sua Legge, che è legge di Carità, egli possedeva Dio, e con Dio la Pace, che è un principale attributo di Dio, e con la pace tanto bene universale e singolo.
L’uomo respinse la Legge di Dio per assumere molte altre dottrine. Ma nessuna era ed è da Dio e perciò in nessuna è Carità vera. Onde l’uomo, che aveva abbracciato l’ateismo divenendo da aquila e leone semplice uomo, per un sortilegio infernale partorì se stesso divenuto orso, feroce divoratore dei suoi simili.
Ma orrore chiama orrore. Per scala ascendente. Sempre più grande l’orrore perché nei maledetti connubi con Satana l’uomo, che il Cristo aveva riportato alla sua natura di semidio, genera mostri sempre più mostri. E sono i figli del suo errare che si vende a Satana per averne terrestre aiuto.
Dall’uomo semidio venne l’uomo, dall’uomo l’orso, dall’orso il nuovo mostro feroce e falso come il leopardo, dotato da Satana di ali multiple per essere più veloce nel nuocere. Vi ho detto[98] che Satana è lo scimmiottatore di Dio. Anche esso dunque volle dare alla “sua” creatura, ormai sua creatura, all’umanità senza Fede e senza Dio, dare delle ali. Non di aquila, [ma] di vampiro perché fosse incubo dell’umanità stessa e fosse rapido nel suo correre ad abbattersi sulle parti di sé, vittime di sé, per suggerne il sangue.
Io, mistico pellicano, mi sono aperto il cuore per darvi il mio sangue. Satana fa dell’uomo, al quale Io ho dato il mio sangue, il vampiro che sugge parti di se stesso e si dà morte con tormento.
Non pare una leggenda di incubo? È invece la vostra realtà. Non è un mostro mitico. Siete voi che con fame diabolica divorate parte di voi stessi, svenandovi, mutilandovi per poi generare le nuove parti mentre divorate le già formate, con una continuità che ha in sé qualcosa di maniaco, ma di un maniaco diabolico.
La potenza voluta, spinta, imposta sino al delitto, è la terza bestia. Dato che è potenza umana, ossia vendutasi a Satana pur di esser sempre più potente, contro ogni legge divina e morale, essa genera il suo mostro che ha nome Rivoluzione e che, come è della sua natura, porta nelle protuberanze della sua mostruosità tutti i più biechi orrori delle rivoluzioni, naufragio sociale del Bene e della Fede. Onestà, rispetto, moralità, religione, libertà, bontà, muoiono quando questo mostro alita su una nazione il suo fiato d’inferno, e come pestifera emanazione esso si spande oltre i confini contagiando di sé popoli e popoli, sinché contagerà il mondo intero preparando sui brandelli delle vittime, da lei uccise e sbranate, sulle rovine delle nazioni ridotte a macerie, la culla per il mostro finale: l’Anticristo.
Ve l’ho detto[99] che esso sarà il figlio della lussuria dell’uomo, nato dal connubio della stessa con la Bestia. Ve l’ho detto. Non muto nel mio dire. Ciò che dico è vero. Lo conosco senza bisogno di leggerlo, lo ricordo senza bisogno di rileggerlo. È scritto nella mia mente di Dio davanti alla quale scorrono incessantemente, e l’uno sopra l’altro, senza che l’uno impedisca la visione dell’altro, tutti gli eventi dell’uomo nel tempo.
Esso Anticristo, perfezione dell’Orrore come Io fui perfezione della Perfezione, con le sue infinite armi, simboleggiate nelle dieci corna, nelle mascelle dentate di ferro, nei piedi feroci e infine nel piccolo corno, simbolo dell’estremo livore di cui Satana doterà il suo figlio per intossicare l’umanità mentre con la bocca di menzogna la sedurrà facendosi adorare per dio, tormenterà a dismisura coloro che, piccolo gregge fedele, mi resteranno seguaci. D’ora in ora il piccolo corno crescerà per nuocere, crescerà l’intelligenza satanica per far dire alla bocca le più turbatrici menzogne, crescerà in potenza come Io crescevo in sapienza e grazia, armato di occhi per leggere il pensiero degli uomini santi e ucciderli per esso pensiero.
Oh! i miei santi dell’ultimo tempo! Se eroico fu il vivere dei primi fra le persecuzioni del paganesimo, tre volte, sette volte, sette volte sette volte eroico sarà il vivere dei miei ultimi santi. Solo i nutriti con la midolla della Fede potranno aver cuor di leone per affrontare quei tormenti e occhi e penne d’aquila per affissare Me-Sole e volare a Me-Verità, mentre le tenebre li soverchieranno da ogni parte e la Menzogna cercherà persuaderli ad adorarla e credere in essa.
Poi il Padre dirà: “Basta” davanti al gran coro che, per il “rumore delle grandi parole” dei santi, si farà in Cielo; e la Bestia malvagia sarà uccisa e gettata nel pozzo d’abisso e con essa tutte le bestie minori per rimanervi con Satana, loro generatore, per l’eternità.
Io sarò chiamato allora dal Padre per “giudicare i vivi ed i morti” secondo [quanto] è detto nel Simbolo della Fede. E i “vivi”, coloro che hanno serbato vita in loro per aver serbato viva la Grazia e la Fede, erediteranno “il regno, la potenza e la magnificenza di Dio”. I morti dello spirito avranno la Morte eterna secondo che la loro volontà ha scelto di avere.
E non vi sarà più Terra e più uomo carnale. Ma solo vi saranno “figli di Dio”, creature affrancate da ogni dolore, e non vi sarà più peccato, e non vi saranno più tenebre, e non vi sarà più timore. Ma solo gioia, gioia, gioia immensa, eterna, inconcepibile agli uomini. Gioia di vedere Dio, di possederlo, di comprenderne il pensiero e l’amore.
Venite, o uomini, alla Fonte della vita. Io ve ne apro la sorgente. Attingetene, fortificatevi in lei per essere intrepidi nelle prove e per giungere ad immergervi completamente in essa, in Me, sorgente di beatitudine, nel bel Paradiso che il Padre mio ha creato per voi e nel quale il triplice Amore del Dio Uno e la Purezza della Madre “nostra” vi attendono, e con essi coloro che per esser stati fedeli hanno già conseguito la Vita.»
Dice poi Gesù a me:
«Quando Io ti vedo così attenta alle mie lezioni, mi sembri una scolara diligente e affezionata del suo maestro che per essa è lo “scibile” intiero. Quando invece da te scopri delle parti nuove, fai delle osservazioni (e questo nelle visioni), mi fai pensare ad un bambino buono che il suo padre tiene per la manina conducendolo davanti a ciò che vuole che il bambino veda per crescere nell’intelligenza, ma che nel contempo non interviene, per dare al suo piccolo la gioia di scoprire qualche cosa di nuovo e di sentirsi crescere nel concetto di sé.
Per fare questo, tu devi essere sempre sgombra di sollecitudini umane. Sempre più sgombra. Devi essere sempre più sicura per camminare disinvolta per i sentieri della contemplazione e sempre più tranquilla e fiduciosa in Me che ti tengo per mano.
Un papà non se ne fa accorgere, ma con mille arti amorose fa tanto finché la sua creatura vede quella data cosa che egli vuole che il bambino veda. Oh! Io sono il più amoroso dei padri e il più paziente dei maestri per i miei piccoli, e quando posso tenerne uno per mano, docile e attento, Io sono felice. Felice d’esser Maestro e Padre.
È tanto difficile che le mie creature mi mettano con fiducia la mano nella mia mano per essere condotte, istruite da Me, e per dirmi: “Ti amo sopra tutte le cose e con tutta me stessa!”. A quelle poche che sono così tutte “mie”, senza riserve, Io apro i tesori delle rivelazioni e delle contemplazioni e mi do senza riserva.
Però, Maria, siccome vi eleggo al ruolo di divulgatrici della mia Divinità, nelle sue diverse manifestazioni, presso coloro che hanno bisogno d’esser risvegliati e condotti ad intravvedere Dio, ricorda di essere scrupolosa al sommo nel ripetere quanto vedi. Anche una inezia ha un valore e non è tua, ma mia. Perciò non ti è lecito trattenerla. Sarebbe disonesto ed egoista. Ricordati che sei la cisterna[100] dell’acqua divina, alla quale essa acqua si versa perché tutti ne vengano ad attingere.
Per i dettati sei giunta alla fedeltà più fedele. Nelle contemplazioni osservi molto, ma nella fretta di scrivere, e per le tue speciali condizioni di salute e di ambiente, ti avviene di omettere qualche particolare. Non lo devi fare. Mettili in calce, ma ségnali tutti. Non è un rimprovero, è un dolce consiglio del tuo Maestro.
Giorni or sono mi hai detto: “Che gli uomini ti amino un poco di più, attraverso a me, giustifica e ripaga tutta la mia fatica e la mia vita; fosse anche un solo uomo che torna a Te per mezzo della tua ‘violetta nascosta’,[101] essa sarebbe felice”.
Più sarai attenta ed esatta e più sarà numeroso il numero di coloro che vengono a Me, e più grande la tua felicità spirituale presente e la tua felicità eterna futura.
Va’ in pace. Il tuo Signore è con te.»
[Segue, in data 25 e 26 gennaio, il capitolo 36 dell’opera L’EVANGELO]
http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/2/manoscritto/14/25-gennaio-1944