lunedì 18 gennaio 2021

IL POEMA DELL'OBBEDIENZA

  


Dice Azaria:

   «Le S. Messe di oggi: Domenica celebrativa del S. Nome di Gesù e Vigilia dell'Epifania, sono il poema dell'ubbidienza, di questa grande virtù che, dopo le tre virtù teologali, andrebbe amata e seguita alla perfezione, e che all'opposto passa quasi inosservata, o osservata male e amata meno ancora. Eppure essa è uno dei cardini dell'Increato e del Creato, ed è indispensabile cardine per sorreggere l'edifizio della santità. Contempliamola insieme, anima mia, e vedrai che essa è, dovunque è, cosa buona.
   Ubbidienza nell'Increato: il Verbo ubbidisce al desiderio del Padre. Sempre. Non si rifiuta mai di essere Colui per la cui Parola i voleri del Padre si fanno. Del Verbo Divino si sanno le perfette ubbidienze. Brillano, a voi mortali, dalle prime parole della Genesi: "Dio disse: 'Sia fatta la luce'". Ecco che subito il Verbo espresse il comando che il Padre aveva pensato, e la luce fu. Fu la luce, e il Verbo prese presso gli uomini Carne dichiarandosi più volte "Luce", e Luce è detto dalla bocca ispirata di Giovanni Apostolo:
   "In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui, e senza di Lui nessuna delle cose create è stata fatta. In Lui era la Vita e la Vita era la Luce degli uomini. E la Luce splendé nelle tenebre, ma le tenebre non la compresero. Ci fu un uomo mandato da Dio. Il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone, perattestare la Luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la Luce, ma venne per rendere testimonianza alla Luce. Era la veraLuce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo".



   Questa pagina serafica del serafico che aveva conosciuto Dio, e non soltanto Dio-Uomo, Salvatore e Maestro, ma Dio, l'Inconoscibile, e ne aveva compreso la Natura, è veramente un canto, il canto della verità sulla Natura del Verbo e mette ali all'anima di chi lo sa ascoltare, ali per salire a contemplare il Verbo che si fece Uomo per dare la Vita e la Luce agli uomini.
   Il Verbo ha voluto a sua caratteristica il nome di "Luce". Ha quasi battezzato Sé stesso di questo nome che è stato detto da Lui nel primo suo atto di ubbidienza al Padre: "La Luce sia!".
   Il Verbo ha sempre ubbidito. Il Padre gli disse: "Tu sarai Uomo perché Tu solo puoi istruire l'Umanità". Il Verbo disse: "Sarò Uomo. La tua Volontà sia fatta". Il Padre disse: "Tu morrai perché solo il tuo Sacrificio potrà redimere l'Umanità". Il Verbo disse: "Io morrò. La tua Volontà sia fatta". Il Padre disse: "E morrai sulla Croce perché per redimere il mondo non mi è sufficiente il sacrificio della tua vita fra i dolori della morte per malattia". Il Verbo disse: "E morirò sulla Croce. La tua Volontà sia fatta".
   Passarono i secoli, e il Verbo, venuta la sua ora, si incarnò nel Seno della Vergine e nacque come tutti i nati d'uomo1: piccino, debole, incapace di parlare e di camminare, e crebbe lentamente come tutti i figli degli uomini, ubbidendo anche in questo al Padre che lo voleva soggetto alle leggi comuni per preservarlo dalle insidie di Satana e degli uomini, guatanti feroci in attesa del temuto Messia, e per prevenire le future obbiezioni dei negatori e degli eretici sulla vera Umanità del Figlio di Dio.
   Crebbe in sapienza e grazia, ubbidendo. Si fece uomo e operaio, ubbidendo. A Dio Padre, e ai parenti. Giunto al 30° anno divenne il Maestro per istruire l'Umanità, ubbidendo. Passati tre anni e tre mesi, e giunta l'ora del morire, e di morte di Croce, ubbidì ripetendo: "La tua Volontà sia fatta".



   E ubbidire sinché l'ubbidienza è soltanto di pensiero è facile ancora. Dire: "Tu farai..." e rispondere: "Io farò", avendo davanti anni fra l'ordine e l'esecuzione del medesimo - nel caso di Cristo: secoli - è ancora facile. Ma ripetere: "Sia fatta la tua Volontà" quando la Vittima ha già davanti tutti gli strumenti della Passione ed è l'ora di abbracciarli per compiere la volontà di Dio, è molto più difficile. Tutto ripugna alla creatura umana: il dolore, le offese, la morte. Nel caso di Cristo, anche il peso dei peccati degli uomini che si accalcavano su Lui, Redentore prossimo alla Redenzione. Ma Gesù ubbidì dicendo: "Sia fatta la tua Volontà" e morì sulla Croce dopo aver tutto sofferto e consumato. Questa l'ubbidienza nell'Increato.
   Nel Creato. Gli elementi, che erano confusi nel caos, ubbidirono ordinandosi. Ricordate qui le parole della Genesi, per non dire che il portavoce sente malamente: "Dio creò il cielo e la terra, e la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso, e lo Spirito di Dio si librava sulle acque e Dio disse: 'Sia fatta la Luce'". Aria, acqua, fuoco, luce, erano dunque fatti, ma non erano separati e ordinati. Dio comandò loro di separarsi e di ordinarsi, secondo la legge che Egli dava loro, ed essi ubbidirono e ubbidiscono da migliaia di anni, facendo il giorno e la notte, i mari e le terre, e lavorando, il fuoco, nelle vene del globo, a preparare i minerali dei quali l'uomo necessita.
   Ubbidienza nel Creato: Dio, dopo aver fatto il cielo, ossia gli strati dell'atmosfera, li sparse d'astri comandando loro di seguire una certa via immutabile, e gli astri ubbidirono. Dio, dopo aver fatto la Terra, ossia dopo aver reso compatta e ordinata la materia, prima sparsa e confusa di polvere e di acque, creò le piante e gli animali della Terra e delle acque, e comandò loro di fruttificare e moltiplicare, ed animali e pianteubbidirono.
   Poi venne l'uomo, la creatura-re del creato, e Dio diede all'uomo comando di ubbidienza. E l'ubbidienza dell'uomo avrebbe mantenuto la Terra allo stato di un Paradiso terrestre nel quale morte, fame, guerre, sventure, malattie, fatiche, sarebbero state ignorate; un giocondo soggiorno di pace e amore nell'amicizia di Dio sarebbe stata la vita dell'uomo sino al suo passaggio alla Dimora celeste, nel modo che lo fu per Maria Ss., che non morì, ma si addormì nel Signore e si svegliò sul suo Seno, bella e glorificata col suo spirito perfetto e con le sue carni senza colpa.



   E Satana non volle questa gioia dell'uomo, questa gioia di poco inferiore a quella degli angeli e con, a compenso della differenza fra gli angeli e gli uomini, la gioia dei figli avuti senza concupiscenza, che è sempre dolore, e senza dolore, frutto della concupiscenza. E l'uomo secondò il desiderio di Lucifero e disubbidì, portando a sé e ai suoi discendenti tutte le conseguenze della disubbidienza che non è mai buona e che crea sempre delle rovine.
   Da allora, da quando lo spirito dell'uomo si è inquinato con la disubbidienza, caratteristica di Satana, soltanto gli amanti di Dio sanno ubbidire e, su questo cardine che è lo spirito di ubbidienza, santificarsi.
   L'ubbidienza, che sembra inferiore alle tre teologali virtù2, soltanto perché non è nominata neppure nelle quattro virtù cardinali, è in realtà presente in tutte, inscindibile da tutte le virtù. Essa è come il sostegno su cui esse si appoggiano per crescere in voi.
   Medita. Come potete avere la Fede? Ubbidendo a Dio che vi dice e propone di credere nelle sue verità e misteri, e ubbidendo a ciò che vi dice la S. Chiesa: Voce delle voci di Dio.
   Come potete avere la Speranza? Anche qui ubbidendo a Dio il quale vi infonde questa virtù dicendovi che dovete sperare in Lui che vi darà gli aiuti e le misericordie sue per giungere alla Vita eterna e al suo possesso.
   Come potete avere la Carità? Ubbidendo al precetto dell'amore verso Dio e verso il prossimo.


   Come potete avere la Prudenza? Stando ubbidienti ai precetti di Dio e ai suoi consigli che hanno lo scopo di indirizzare ogni azione dell'uomo al suo giusto fine.
   E come la Giustizia? Ubbidendo alla Legge della morale soprannaturale, la quale vi insegna a non fare agli altri ciò che non si vorrebbe fatto a sé stessi.
   E come la Fortezza? Ubbidendo eroicamente a Dio che sapete più grande di tutte le cose create, e per il Quale dovete essere disposti a tutto patire per conservarvi fedeli a Lui e possederlo per l'eternità; ubbidendo eroicamente con la sua promessa nel cuore: "Io sarò con voi nelle ore delle prove". Perché questo è ciò che promettono tutte le parole della Verità che bisogna saper capire nel loro spirito. Fare, e non temere. Dio è con gli ubbidienti al suo volere. I persecutori restano quaggiù. Oltre vita non vi raggiungono, o ubbidienti di Dio. E un giorno verrà in cui vi rivedranno e stupiranno vedendovi fra i benedetti.
   E come potete avere la Temperanza? Ancora per l'ubbidienza ai divieti santi di Dio e ai limiti messi a vostra salvezza per usare senza pericolo delle cose temporali.
   Voi vedete che l'Ubbidienza, virtù taciuta, è in tutte le virtù. In tutte.
   Ed ora che abbiamo fatto l'elogio dell'ubbidienza, meditiamo la S. Messa del Ss. Nome di Gesù.
   Gesù ubbidì anche nell'assumere il Nome che il Padre voleva portato da Lui. Non obbiettino gli uomini: "Certo che prese quel Nome, posto che era il Salvatore!". Diranno forse anche: "Salvatore lo avevano già chiamato i profeti". Gli uomini vogliono sempre sminuire le eroicità delle virtù dei santi, e perciò anche la perfetta eroicità del Santo dei Santi: Gesù, Figlio di Dio e di Maria.


   Molti nomi erano nella lingua di Israele che avrebbero potuto servire a significare chi era il figlio di Maria. Poteva chiamarsi Eliseo, Joab, Gionata, Malachia, Mattia e Matatia, Zaccheo e Zebedeo, Natanaele e Uria, e Gioachino anche, perché il Signore Iddio innalzò il suo Verbo e sulla Croce e sul mondo e su tutte le creature. E vi erano i nomi usati dai Profeti, sotto l'impulso dello Spirito Santo, per indicare il Verbo Incarnato. Perciò non è da dirsi che unicamente quel Nome Egli doveva assumere. Ma lo assunse perché così lo voleva il Padre suo. E Maria e Giuseppe, altri eroici ubbidienti, lo imposero al Bambino perché così "l'angelo lo aveva chiamato prima che Egli fosse concepito nel seno materno".
   Cosa voglia dire "Gesù" già te l'ho spiegato3, e con più ampia spiegazione di quella data comunemente dai dotti. Ma alla potenza e giustizia di questo Nome tu ora puoi unire anche la cognizione di quale virtù cela. La santa ubbidienza presa a sua fedele compagna nelle grandi e piccole cose, e anche nel prendere il Nome da portare in eterno come Dio-Uomo. Quel Nome davanti al quale si deve piegare ogni ginocchio in Terra, in Cielo, e nell'Inferno, ed ogni lingua deve confessare che il divino Signor Gesù Cristo è nella gloria del Padre. Quel Nome che è ammirabile più di ogni altro portato da creatura. Quel Nome che opera miracoli e libera dai demoni col solo nominarlo, perché è il Potente nome dell'Onnipotente. E che, e quanto onnipotente sia, e che miracoli operi ad averlo fra voi, tu più volte ne hai esperimentato la verità e misura.
   Dire "Gesù" è già dire preghiera e supplica che il Padre dei Cieli non respinge mai. Dire "Gesù" è vincere le forze avverse, quali che siano. Satana e i suoi neri ministri non possono tenere la preda se essa, o chi per essa, grida: "Gesù".



   Lodiamolo, io e te, questo Nome, e lodiamo Gesù di dirlo e di volerlo re nelle case per ristabilire pace e gioia, ordine e amore là dove Lucifero ha sconvolto. Lo dice il Principe degli Apostoli, fatto ormai vero apostolo e maestro dal battesimo pentecostale: "Sia noto a voi tutti e a tutto il popolo d'Israele come in nome di Gesù Cristo Nazareno,... in virtù di questo Nome costui è sano davanti a voi... Non c'è altra salvezza. E non c'è altro Nome sotto il Cielo... in virtù del quale possiamo salvarci".
   Il Nome dell'Ubbidiente sino alla morte, e morte di Croce, è il nome vittorioso su tutto e sempre. Anche oggi tu hai visto4 come in virtù dell'amore e del Nome di Gesù, colui che sai è sano davanti a chi prima lo sapeva malato. È liberato. Il Nome di Cristo tenga lontano da lui i ritorni del Male, che odia coloro che vogliono vivere nella Legge di Dio.
   Che odia. Come ha odiato Maria e Giuseppe, aizzando tutto quanto poteva nuocere loro e dare loro dolore perché essi erano ubbidienti al Signore.
   Che odia. Come ha odiato i tre Savi, tanto da tentare che il loro ossequio si mutasse in danno al Fanciullo Divino e a loro stessi, ricercati da Erode, deluso e irritato del loro sfuggirgli. Anche essi erano degli ubbidienti. Hanno ubbidito alle voci dell'alto. Sempre. Sia quando queste voci dicevano loro: "Partite per adorare il nato Re dei Giudei", sia quando esse dicevano: "Non ripassate da Erode". Hanno ubbidito e hanno meritato di piegare il ginocchio, primizie dei popoli tutti, davanti al Cristo, davanti al Figlio di Dio e di Maria: Gesù.
   Tutta ubbidienza è la vita di Cristo, e dei parenti e amici di Cristo. L'ubbidienza pavimenta la via del Signore, e su essa Egli è passato, con sua Madre e con Giuseppe, dai primi attimi della sua vita terrena. Anzi, Pargolo incapace, su essa lo hanno portato coloro che per volere di Dio rappresentavano per Lui e presso di Lui Iddio: il padre putativo e la Madre Vergine. E se la Madre sapeva, per la Grazia onde era piena, che non c'era da insegnare al Fanciullo le vie della Giustizia, Giuseppe, che non sapeva tutti i misteri che Maria serbava nel suo cuore - ricorda qui la spiegazione avuta nel libro dell'Infanzia5 di Gesù Signor Nostro - da giusto qual era volle insegnare al Fanciullo sin dai primi bagliori dell'intelligenza che ubbidire si deve agli ordini di Dio, anche se questi ordini vogliono dire esilio, maggior povertà, dolore. E Maria, Sposa umile e prudente, secondò lo sposo, facendosi simile a lui presso il Fanciullo che, a sviare Satana, andava trattato come ogni altro piccolo figlio di uomo.



   Che profondità di virtù in queste parole dette dopo le altre inerenti all'ubbidienza del nome da imporsi al Fanciullo! "E Giuseppe, alzatosi nella notte, prese il Bambino e la Madre e si ritirò in Egitto dove stette...", e nelle altre: "Ed egli, alzatosi, prese il Bambino e la Madre e tornò in terra di Israele... e avvertito in sogno si ritirò in Galilea...".
   Ubbidienza pronta e assoluta, tanto da non rispondere parola per discutere, tanto da neppur attendere il mattino per metterla in pratica. E ciò non solo la prima volta, quando il ritardo di un'ora poteva dire anche "morte" per il Bambino, ma anche la seconda volta, quando meno urgente era la partenza, quando, anzi, lasciare la città ospitale voleva dire perdere nuovamente i clienti, e perciò gli utili e quel minimo che col lavoro si era nuovamente rifatto. Giuseppe non sapeva cosa avrebbe trovato tornando in patria. Ma parte, perché Dio lo vuole, e va dove Dio lo vuole.
   Aveva dubitato una sola volta Giuseppe, e di una creatura. Mai di Dio. Ora, progredito nella virtù per la vicinanza di Maria, non dubiterebbe, non dubita, anzi, più neppure delle creature. Accetta tutto. E dice a sé stesso: "Mi fido dell'Altissimo. Egli conosce i cuori degli uomini e salverà me dalle insidie dei mentitori e degli empi". Riguardo alle voci del Cielo non ha mai dubitato e non dubita. E va.
   Imitate l'ubbidienza degli eletti e dei Prediletti che appare luminosa dalle due sante Messe di oggi e dalla ricorrenza di domani. Chi sa ubbidire regnerà. Perché se la carità è Dio, l'ubbidienza è segno di figliolanza da Dio.
   Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo».

 
   1 nacque come tutti i nati d'uomo è un'affermazione che si riferisce non al modo del concepimento e del parto, che non 

lesero la verginale integrità della Madre, ma alla condizione del Partorito, che come tutti fu "piccino, debole, incapace di

 parlare e di camminare, e crebbe lentamente…, ubbidendo…" 

  2 tre teologali virtù: fede, speranza, carità; quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza.


   3 te l'ho spiegato nella lezione sulla Messa della festa di Cristo Re (27 ottobre 1946). I nomi biblici elencati sopra 

esprimono, ciascuno nel proprio significato, un'azione di Dio: Dio aiuta, Dio è padre, Dio ha dato, inviato di Dio, dono di 

Dio, Dio si è ricordato, ecc. 


  4 oggi tu hai visto… si riferisce ad un fatto che è narrato nel volume I quaderni del 1945-1950 sotto la stessa data del 5 

gennaio 1947.

   5 nel libro dell'Infanzia…, cioè nella prima parte dell'opera L'Evangelo come mi è stato rivelato, che in vari capitoli, e in 

special modo nel capitolo 37, illustra la figura di Giuseppe, padre putativo di Gesù.

 


Quaderni, 22 agosto 1943

   Dice Gesù
   «Ti ho detto un giorno1 che l’eterno invidioso cerca di copiare Dio in tutte le manifestazioni di
Dio. Dio ha i suoi arcangeli fedeli. Satana ha i suoi. Michele: testimonianza di Dio ha un emulo
infernale; e così l’ha Gabriele: forza di Dio. 
   La prima bestia, uscente dal mare, che con voce di bestemmia fa proclamare agli illusi: "Chi è simile alla bestia?", corrisponde a Michele. Vinta e piagata dallo stesso nella battaglia fra le schiere di Dio e di Lucifero, all’inizio del tempo, guarita da Satana, ha odio di morte verso Michele, e amore, se d’amore può parlarsi fra i demoni - ma è meglio dire: soggezione assoluta - per Satana. Ministro fedele del suo re maledetto, usa della intelligenza per nuocere alla stirpe dell’uomo, creatura di Dio, e per servire il suo padrone. Forza senza fine e senza misura è usata da essa per persuadere l’uomo a cancellare, da se stesso il mio segno che fa orrore agli spiriti delle tenebre. Levato quello, col peccato che leva la grazia, crisma luminoso sul vostro essere, la Bestia può accostarsi ed indurre l’uomo ad adorarla come fosse un Dio ed a servirla nel delitto. Se l’uomo riflettesse a quale soggezione si dona collo sposare la colpa, non peccherebbe. Ma l’uomo non riflette. Guarda il momento e la gioia del momento e peggio di Esaù baratta la divina genitura per un piatto di lenticchie.
   Satana, però, non usa soltanto di questo violento seduttore dell’uomo. Per quanto l’uomo poco rifletta, in genere, vi sono ancora troppi uomini che, non per amore, ma per timore del castigo, non vogliono peccare gravemente. Ed ecco allora l’altro ministro satanico, la seconda bestia. Sotto veste d’agnello ha spirito di dragone.
   È la seconda manifestazione di Satana e corrisponde a Gabriele, perché annuncia la Bestia ed è la sua forza più forte: quella che smantella senza parere e persuade con finta dolcezza che è giusto seguire le orme della Bestia.
   È inutile parlare di potenza politica e di terra. No. Se mai potete riferire alla prima il nome di Potenza umana a alla seconda di Scienza umana. E se la Potenza di per se stessa produce dei ribelli, la Scienza, quando è unicamente umana corrompe senza produrre ribellione e trae in perdizione un numero infinito di adepti. Quanti si perdono per superbia della mente che fa loro spregiare la Fede e uccidere l’anima con l’orgoglio che separa da Dio! Ché se Io mieterò all’ultimo giorno la messe della terra, già un mietitore è fra voi. Ed è questo spirito di Male che vi falcia e non fa di voi spighe di eterno grano, ma paglia per le dimore di Satana.
   Una, una sola scienza è necessaria. Lo ripeterò mille volte: conoscere Dio e servirlo, conoscerlo nelle cose, vederlo negli avvenimenti e sapere distinguere Lui dal suo antagonista per non cadere in perdizione. Invece vi preoccupate di aumentare il sapere umano a detrimento del sapere sovrumano.
   Io non condanno la Scienza. Ho anzi piacere che l’uomo approfondisca col sapere le cognizioni che è andato accumulando, per potere sempre più comprendere ed ammirare Me nelle mie opere. Vi ho dato l’intelligenza per questo. Ma dovete usarla per vedere Dio nella legge dell’astro, nella formazione del fiore, nel concepimento dell’essere, e non usare l’intelligenza per violentare la vita o negare il Creatore.


   Razionalismo, Umanismo, Filosofismo, Teosofismo, Naturismo, Classicismo Darvinismo, avete scuole e dottrine di tutti i generi e di tutte ve ne preoccupate, per quanto la Verità sia molto snaturata o soppressa in esse. Solo la scuola del Cristianesimo non volete seguire ed approfondire.
   Naturale resistenza, del resto. Approfondendo la coltura religiosa sareste obbligati o a seguire la Legge, e non lo volete fare, o a confessare apertamente che volete calpestare la Legge. E anche questo non lo volete fare. Perciò non volete divenire dotti nella Scienza soprannaturale.
   Ma poveri stolti! E che ve ne farete delle vostre scuolette e delle vostre parolette quando dovrete sostenere il mio esame? Avete spento in voi la luce infinita della Scienza vera e avete creduto di illuminare le vostre anime con dei surrogati di luce; così come dei poveri pazzi che pretendessero di spegnere il sole facendo di tanti fanalini un nuovo sole. Ma se anche le nebbie nascondono il sole il sole c’è sempre nel mio firmamento. Ma se anche con le vostre dottrine create nebbie che velano il Sapere e la Verità, Verità e Sapere ci sono sempre perché vengono da Me che sono eterno.
   Cercate la vera Sapienza a comprenderete la Scienza come va compresa. Sgombrate le vostre anime da tutte le artificiose soprastrutture e innalzatevi la vera Fede. Come guglie di una cattedrale spirituale fioriranno su di esse Scienza, Sapienza, Intelletto e Fortezza e Umiltà e Continenza, perché il vero sapiente sa non solo lo scibile umano, ma sa la più difficile delle cose: dominare se stesso nelle passioni della carne e fare della sua parte inferiore il piedestallo per innalzare l’anima sua e lanciare lo spirito verso i Cieli, incontro a Me che vengo e sono in ogni cosa e che amo essere il Maestro vero e santo dei fratelli miei.»

   Più tardi e sempre il 22 agosto. 
   
   Dice Gesù:
   «Le sette piaghe ultime corrispondono ai sette tuoni non descritti2. Come sempre, sono descrizioni figurative nelle quali però non è esclusa totalmente la realtà. Ti spiego quanto reputo opportuno che di esse ti sia spiegato.
   La prima è l’ulcera.
   Sin dai tempi di Mosè punii con malattie schifose le creature che avevano commesso peccati imperdonabili verso di Me. Maria, sorella di Mosè, ebbe il corpo coperto di lebbra per avere parlato male del mio servo Mosè. Come non deve avvenire uguale e più ancora di coloro che parlano male del loro Dio? La lebbra, o l’ulcera che sia, sempre più si estende per avere sempre più voi estesi i vostri peccati contro Dio e contro la mirabile opera di Dio che siete voi.
   Quando vi avvoltolate nella lussuria, non credete forse di fare un peccato contro Dio? Ma sì che lo fate, perché profanate il vostro corpo dove lo spirito risiede per accogliere Me, Spirito Supremo. E a che punto sta arrivando la lussuria dell’uomo, compiuta con fredda e conscia volontà? È meglio non approfondire questo abisso di ripugnante degradazione umana. Io ti dico che si chiamavano immondi certi animali, ma che l’uomo li ha già superati e ancor più li supererà e che se si potesse creare un nuovo animale, ottenuto dall’incrocio delle scimmie coi serpenti e con i porci, sarebbe ancora meno immondo di certi uomini i quali hanno dell’uomo l’aspetto, ma hanno l’interno più lubrico e repellente del più sozzo animale.


   Come ti ho detto, l’umanità si scinde sempre più. La parte spirituale, esigua al sommo, ascende. La parte carnale, numerosissima, discende.Discende ad una profondità di vizio spaventosa. Quando sarà venuto il tempo dell’ira, l’umanità avrà raggiunto la perfezione del vizio.
   E vuoi che l’interno fetore delle loro anime morte non trasudi all’esterno e corrompa le carni, adorate più di Me e usate per tutte le prostituzioni? E come le ulceri saranno provocate da voi, così voi empirete di sangue il mare e le acque dei fiumi. Li state già empiendo con le vostre carneficine, e gli abitanti delle acque diminuiscono, uccisi da voi, contribuendo alla vostra fame. Avete tanto calpestato i doni che Dio vi ha dato per i vostri bisogni materiali, che terra, cielo e acque vi stanno divenendo nemici e vi negano i frutti della terra e gli abitanti delle acque dei fiumi, dei boschi, dell’aria.
   Uccidete, uccidete pure, calpestate la legge d’amore e di perdono, spargete il sangue fraterno e specie il sangue dei buoni, che perseguitate appunto perché sono buoni. Badate però che un giorno Iddio non vi obblighi a saziare la vostra fame e la vostra sete con il sangue che avete sparso, in contrasto col mio ordine di pace e d’amore.
   Ribelli voi alle leggi che vi ho dato, ribelli verso di voi gli astri e i pianeti che vi hanno finora donato luce e calore quali vi abbisognavano3,ubbidendo, essi, alle regole che Io ho segnate per bontà verso di voi.


   Malattie ripugnanti a marchio del vostro vizio; sangue nelle acque a testimonianza di tutto il sangue che avete voluto spargere, e fra questo vi è il mio; fuoco dal sole per farvi gustare un anticipo delle eterne braci che attendono i maledetti; tenebre per avvertirvi che le tenebre attendono chi odia la Luce; tutto ciò per indurvi a riflettere e a pentirvi.
   E non gioverà. Continuerete a precipitare. Continuerete a compiere le vostre alleanze col male, preparando la strada ai "re d’Oriente", ossia agli aiuti del Figlio del Male.
   Sembra che siano i miei angeli a portare le piaghe. In realtà siete voi. Voi le volete e voi le avrete.
   Divenuti dragoni e bestie voi stessi, per avere disposato il Dragone e la Bestia, partorirete dai vostri interni corrotti gli esseri immondi: le dottrine demoniache assolute che compiendo falsi prodigi sedurranno i potenti e li trascineranno a battaglia contro Dio. Sarete così pervertiti che prenderete per prodigi celesti quanto è creazione infernale.
   
Maria, ora ti prendo per mano per condurti nel punto più oscuro del libro di Giovanni. I glossatori del medesimo hanno esaurito le loro capacità in molte deduzioni per spiegare a se stessi e alle folle chi sia la "gran Babilonia". Con vista umana, alla quale non erano estranee le scosse impresse da avvenimenti desiderati o da avvenimenti accaduti, hanno dato il nome di Babilonia a molte cose.
   Ma come non hanno mai pensato che la "gran Babilonia" sia tutta la Terra? Sarei un ben piccolo e limitato Iddio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento.


   La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell’infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi.
   La Terra non è forse la gran meretrice che ha fornicato con tutte le potenze della terra e dell’inferno, e gli abitanti della Terra non hanno prostituito se stessi: corpi ed anime, pur di trionfare nel giorno della terra?
   Sì che così è. I delitti della Terra hanno tutti i nomi di bestemmia, come li ha la Bestia con cui la Terra e i suoi abitanti si sono alleati pur di trionfare. I sette peccati stanno come ornamento orrendo sul capo della Bestia che trasporta Terra a terrestri4 ai pascoli del Male, e i dieci corni, numero metaforico, stanno a dimostrare le infinite nefandezze compite pur di ottenere, a qualunque costo, quanto vuole la sua feroce cupidigia.
   Non è forse la Terra inzuppata del sangue dei martiri, resa ebbra da questo liquore santo che bevuto dalla sua bocca sacrilega si è mutato in essa in filtro di ebbrietà maledetta? La Bestia che la porta: compendio e sintesi di tutto il male compiuto da Adamo in poi pur di trionfare nel mondo e nella carne, trae dietro sé coloro che adorandola diverranno re di un’ora e di un regno maledetto. Siete re come figli di Dio, ed è regno eterno. Ma divenite re di un’ora e di un regno maledetto quando adorate Satana, il quale non può che darvi un effimero trionfo pagato a prezzo di un’eternità d’orrore.
   La Bestia - dice Giovanni - fu e non è. Alla fine del mondo così sarà. Fu perché realmente è stata; non è perché Io, il Cristo, l’avrò vinta e sepolta perché non sarà più necessaria, allora, ai trionfi del mondo.5


   Non è la Terra seduta sulle acque dei suoi mari e non s’è servita di questi per nuocere? Di che non s’è servita? Popoli, nazioni, razze, confini, interessi, cibi espansioni, tutto ha servito a lei per fornicare e compiere sterminati omicidi e iscariotici tradimenti. Gli stessi suoi figli, nutriti da lei con sangue di peccato, compiranno la vendetta di Dio su lei, distruggendola, distruggendosi, portando la somma dei delitti contro Dio e contro l’uomo al numero perfetto che esige il tuonare del mio: "Basta!"
   Ribollirà in quell’ora, fumando con odore grato al mio trono, il sangue dei martiri e dei profeti, e le zolle della terra, che hanno raccolto i gemiti degli uccisi in odio a Me e ne hanno ricevuto gli ultimi sussulti, getteranno un gran grido fatto di tutti quei gemiti santi e tremeranno di convulsione d’angoscia, scrollando le città e le case degli uomini dove si pecca e uccide e empiendo di voce che chiede Giustizia la volta dei Cieli.


   
E Giustizia sarà. Io verrò. Verrò perché sono Fedele e Verace. Verrò a dare Pace ai fedeli e Giudizio santo ai vissuti. Verrò col mio nome il cui senso è noto a Me solo e nelle cui lettere sono gli attributi principali di Dio di cui sono Parte e Tutto.
   Scrivi: Gesù: Grandezza, Eternità, Santità, Unità. 
   Scrivi: Cristo: Carità Redenzione, Immensità, Sapienza, Trinità, Onnipotenza.       
   E se ti pare che qualche attributo manchi, pensa che la Giustizia è compresa nella santità perché chi è santo è giusto, la Regalità nella grandezza, la Creazione nell’onnipotenza. Nel nome mio sono perciò proclamate le lodi di Dio. Nome santo il cui suono atterra i demoni. Nome di Vita che dai Vita, Luce, Forza a chi ti ama e invoca. Nome che è corona sul mio capo6 di vincitore della Bestia e del suo profeta che saranno presi, conficcati, sommersi, sepolti nel fuoco liquido ed eterno la cui mordente ferocia è inconcepibile a senso umano.
   Sarà allora il tempo del mio Regno della Terra. Vi sarà perciò una tregua nei delitti demoniaci per dar tempo all’uomo di riudire le voci del cielo. Levata di mezzo la forza che scatena l’orrore, delle grandi correnti spirituali scenderanno come cascate di grazia, come fiumi di acque celesti, a dire parole di Luce.


   Ma come non raccolsero nei secoli le Voci isolate, cominciando da quella del Verbo, che parlano di Bene, così saranno sordi gli uomini, sordi sempre - meno i segnati del mio segno, gli amici miei dilettissimi tesi a seguire Me - sordi alle voci di molti spiriti, alle voci simili al rumore di molte acque che canteranno il cantico nuovo per guidare i popoli incontro alla Luce e soprattutto a Me: Parola eterna. Quando l’ultimo tentativo sarà compito
7, Satana verrà per l’ultima volta e troverà seguaci ai quattro angoli della terra, e saranno più numerosi della rena del mare. Oh! Cristo! Oh! Gesù che sei morto per salvare gli uomini! Solo la pazienza di un Dio può aver atteso tanto, aver fatto tanto, e aver ottenuto così poco senza ritirare agli uomini il suo dono e farli perire molto avanti l’ora segnata! Solo la mia Pazienza che è Amore poteva attendervi, sapendo che come rena che filtra da un sottilissimo crivello qualche rara anima sarebbe venuta alla gloria rispetto alla massa che non sa, che non vuole filtrare attraverso il crivello della Legge dell’Amore, del Sacrificio, per giungere a Me.
   Ma nell’ora della venuta, quando, in veste di Dio, Re e Giudice, Io verrò per radunare gli eletti e maledire i reprobi, scagliandoli là dove l’Anticristo, la Bestia e Satana già saranno in eterno, dopo la suprema vittoria di Gesù Cristo, Figlio di Dio, Vincitore della Morte e del Male, a questi eletti che hanno saputo rimanere "vivinella vita, vivi nello spirito attendendo la nostra ora di trionfo, Io darò il possesso della celeste dimora, darò Me stesso senza soste e senza misura.
Tendi a quell’ora, Maria. Chiamala e chiamami con tutte le forze del tuo spirito. Ecco, Io già vengo quando un’anima mi chiama. Insieme al Diletto che vide dalla Terra la gloria dell’Agnello, Figlio di Dio, la gloria del suo e tuo Gesù, di’, ad ogni palpito del tuo cuore: "Vieni, Signore Gesù".»


   Sono uno straccio, un povero straccetto. Non ho che l’anima immersa nella dolcezza.
   Nel dettarmi, Gesù mi fa capire che quando dice Terra vuol dire mondo preso non come globo di polvere e di acque, ma bensì come unione di persone.
   Non so se so spiegare bene. Quando dice Terra vuol dire, dirò così: ente morale, e quando dice terra vuol dire semplicemente pianeta composto di zolle, di monti, di acque. Colpevole la prima, innocente la seconda.
   È per questo che può dire senza contraddirsi che il sangue dei martiri è divenuto veleno alla Terra che l’ha bevuto (nei suoi abitanti) con ira sacrilega e l’ha sparso (nelle sue potenze statali) con abuso blasfemo di potere temporale; mentre la terra-globo, rotante nello spazio dell’etere, ha bevuto con rispetto e accolto con amore il sangue dei martiri e le loro convulsioni agoniche, e li presenta, le une e l’altro, all’Eterno, chiedendo, materna e pietosa, che non siano stati sparsi e sofferte per nulla e che sia fatta di essi giustizia.
   Sono contenta d’aver avuto la spiegazione diretta del Libro che mi piace tanto ma umanamente le assicuro8 che sono disfatta. Mi pare di essere una cosa vuota, una cosa spremuta. Non ho più nulla dentro dopo avere avuto tanto.
   In questi giorni, schiacciata sotto le grandi voci che mi suonavano dentro, avevo una insoffribilità di rumore umano, e ne ho avuto tanto intorno a me! Ho sofferto moltissimo, presa tra le pastoie comuni della vita e le esigenze soprannaturali del Maestro.
   Bene. Ora è fatta. E adesso dico: "Un po’ di riposo, se no la povera scribacchina di Gesù finisce che si spezza come una macchina troppo usata". Adesso a lei per la copia. Però, quando mi porterà il fascicolo, mi riporti anche questo quaderno. Faccio meno fatica a correggere se ho davanti il manoscritto. Altrimenti come faccio a ricordare e aggiungere le parole che mancano? Chi se le ricorda? Dopo glielo rendo.
   
   E invece c’è ancora da dire.

   Dice Gesù: 
   «Prima di9 chiudere questo ciclo vi è da dire delle due risurrezioni. La prima ha inizio nel momento in cui l’anima si separa dal corpo e appare davanti a Me nel giudizio singolo. Ma non è che risurrezione parziale. Più che risurrezione si potrebbe dire: liberazione dello spirito dall’involucro della carne e attesa dello spirito di ricongiungersi alla carne per ricostruire il tempio vivo, creato dal Padre, il tempio dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio.
   Un’opera mancante di una parte è incompleta e perciò imperfetta. L’opera-uomo, perfetta nella creazione sua, è incompleta e imperfetta se non è riunita nelle diverse sue parti. Destinati al Regno luminoso o al soggiorno tenebroso, gli uomini devono essere in eterno in questi con la loro perfezione di carne e spirito.


   Perciò si parla di prima e di seconda risurrezione. Però osserva.
   Colui che ha ucciso il suo spirito con vita terrena di peccato viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito già morto. La risurrezione finale farà sì che la sua carne riprenda il peso dello spirito morto per morire con esso totalmente. Mentre colui che ha vinto la carne nella vita terrena viene a Me, nel giudizio particolare, con uno spirito vivo che, entrando nel Paradiso, aumenta il suo vivere.
   Anche i purganti sono dei "vivi". Malati, ma vivi. Conseguita la guarigione nell’espiazione, entreranno nel luogo che è Vita. Nella risurrezione finale il loro spirito vivo della Vita mia, alla quale saranno indissolubilmente uniti, riprenderà la carne per renderla gloriosa e vivere con essa totalmente così come Io con essa vivo.
   Ecco perché si parla di morte prima seconda e, di conseguenza, di risurrezione prima seconda. A questo eterno possesso della Luce - poiché nel Paradiso possedete Dio, e Dio è Luce - l’uomo ci deve giungere per volontà propria, come per volontà propria ha voluto perdere la Luce e il Paradiso. Io vi do gli aiuti, ma la volontà deve essere vostra. .
   Io sono fedele. Vi ho creato liberi e liberi vi lascio. E se pensate come è degno di ammirazione questo rispetto di Dio per la volontà libera dell’uomo, potete capire come sarebbe doveroso per voi non abusarne, compiendo con essa del male e doveroso avere per il Signore Iddio vostro rispetto, riconoscenza e amore.
   A quelli che non hanno prevaricato, Io dico: "La vostra dimora in Cielo è pronta, ed Io ardo che voi siate nella mia Beatitudine".»

 

   1 Nel dettato del 19 giugno, pag. 121.  

   2 Nel dettato del 20 agosto, pag. 99.  

   3 quali vi abbisognavano è nostra correzione da quale vi abbisognava 

   4 terrestri è nostra correzione da terreni 

   5 Su una copia dattiloscritta, la scrittrice annota in calce, a matita: Dopo la sconfitta dell’Anticristo e la distruzione di Babilonia. 

   6 Come sopra, la scrittrice annota: nel periodo di pace che precede il giudizio. 

   7 Come sopra, la scrittrice annota: Il tentativo della pace dopo i castighi, dell’evangelizzazione spirituale. 

   8 Si rivolge al Padre Migliorini. 

   9 di è nostra correzione da da



Nel Nome Santissimo di Gesù, 

ogni Grazia necessaria si attui in noi!

OCCHIO VIVO

 IL ''SACRO'' VACCINO: UNA COLOSSALE OPERAZIONE PROPAGANDISTICA

Il vaccino viene presentato come ''luce e speranza'', ma in realtà è un salto nel vuoto che non ci salverà
Autore: Paolo Gulisano

Il 27 dicembre 2020 passerà alla storia come il V Day- Ovvero il Vaccination Day: il giorno in cui in tutta Europa venne scatenata contro il Covid la controffensiva del vaccino. Una sorta di Sbarco in Normandia. E' stato annunciato in termini così enfatici e retorici dalla Presidente tedesca della Commissione Europea: "Il Vaccination Day è un toccante momento di unità. La vaccinazione è la via d'uscita duratura dalla pandemia", ha scritto la Von Der Leyen in una nota pubblicata su Twitter.
Tecnicamente, le dosi del vaccino Pfizer/Biontech sono già state tutte consegnate ai Paesi della Ue, e giusto all'indomani può avere inizio la campagna di vaccinazione, in simultanea in tutti gli Stati membri per dare un segno di coesione e sottolineare la svolta, come ha precisato il capo dell'esecutivo europeo, sottolineando che da oggi si inizia a voltare pagina. "La vaccinazione ci riporterà gradualmente alla normalità", ha concluso ricordando di continuare a rispettare le norme igieniche di sicurezza finché l'obiettivo della campagna di vaccinazione non sarà raggiunto. Il V Day è dunque un evento anzitutto di grande valore simbolico, funzionale ad una colossale operazione propagandistica. Sappiamo bene che la propaganda, la strategia comunicativa, è uno dei cardini del Great Reset.

UNA CAMPAGNA MEDIATICA PER RIMUOVERE OGNI DUBBIO SUI VACCINI ANTI COVID
Con il V Day non iniziano solo le procedure di vaccinazione, ma soprattutto inizia una campagna mediatica il cui scopo è rimuovere ogni dubbio sui vaccini anti Covid, convincere l'opinione pubblica della loro efficacia, sicurezza, e persino la loro doverosità morale e civile. Con il V Day si giunge alla conclusione di un lungo, capillare lavoro fatto dai media e dai social, per conto dei singoli governi e ora dalla stessa UE, per dare una precisa e univoca lettura dell'epidemia, che in sintesi può essere riassunta come segue:
Siamo di fronte ad un microrganismo di inusitata letalità. «Nei confronti della malattia causata da questo microrganismo non c'è alcuna cura. Solo un vaccino ci può salvare»
Per mesi queste sono state le parole d'ordine inculcate nella popolazione, con una forza e una determinazione che hanno sovrastato le voci libere di scienziati e di operatori della salute che erano in grado  di dimostrare che le cose non stavano così: che la letalità del virus non era quella con cui si cercava di terrorizzare le persone, e che la malattia era curabile con tutta una serie di farmaci, tutti invariabilmente negati. Così alla fine siamo arrivati al terzo punto, la soluzione finale.
A breve l'ente regolatorio europeo darà il proprio benestare ai vaccini di altre case farmaceutiche. Tutti hanno passato l'esame. Un successo incredibile, unico nella centenaria storia delle vaccinazioni. Tutti funzionano benissimo, e sono sicuri.
La storia della Medicina mostra molti esempi di gravi eventi avversi da vaccini immessi sul mercato in periodi di enormi pressioni e aspettative. Ci sono stati vaccini antipolio contaminati nel 1955, casi di sindrome di Guillain-Barré nei destinatari di vaccini antinfluenzali nel 1976 e narcolessia legata a una marca di vaccino antinfluenzale nel 2009.

I VACCINI COVID-19 SALVERANNO VITE?
L'efficacia e la sicurezza dei vaccini immessi sul mercato saranno le parole che verranno ripetute per convincere i cittadini europei a sottoporsi alle vaccinazioni. Eppure persistono seri dubbi sull'uno e sull'altro di questi fondamentali criteri. Su un numero recente dell'autorevole British Medical Journal (BMJ 2020 371) intitolato Will covid-19 vaccines save lives? Current trials aren't designed to tell us ("I vaccini covid-19 salveranno vite? Le prove attuali non sono progettate per dircelo") ci rivela che nessuno degli studi di Fase III è stato impostato per provare l'efficacia dei vaccini sulla riduzione di esiti gravi come ricoveri ospedalieri, uso di cure intensive o decessi. Né i vaccini vengono studiati per determinare se possono interrompere la trasmissione del virus.
"L'individuazione di eventi avversi rari gravi richiederà lo studio di decine di migliaia di pazienti, ma questo requisito non sarà soddisfatto dall'adozione precoce di un prodotto che non ha completato la sua valutazione di prova completa", hanno dichiarato i ricercatori della Harvard Drug Policy Jerry Avorn e Aaron Kesselheim.
Gli studi sul vaccino Covid-19 sono attualmente progettati per classificare i risultati finali di efficacia una volta che 150-160 partecipanti allo studio sviluppano il covid-19 sintomatico e la maggior parte degli studi ha specificato almeno un'analisi ad interim che consente di terminare gli studi con ancora meno dati accumulati. Non disponiamo dunque di elementi sufficienti per valutare i benefici e i danni dei vaccini. Servirebbe ancora molto tempo e molti studi. Ma ormai la macchina vaccinale è lanciatissima, a tutta velocità. Il vaccino anti Covid, d'altra parte, non è più un farmaco. È molto di più: è "luce e speranza", e con questa aura di discutibile pseudo sacralità va incontro alla sua realizzazione.
Il V Day, anziché essere un Vaccination Day, rischia di essere un Vacuum Day, il giorno del salto nel vuoto.

Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Paolo Gulisano, nell'articolo seguente dal titolo "Lo scontro tra le due medicine" spiega l'emergere di due tipi di medicina. Una dalla parte dei pazienti e una di Stato dalla parte di chi detiene il potere e lo può dispensare ai propri leali collaboratori.
Ecco la parte conclusiva dell'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 dicembre 2020:
In riferimento allo spettacolo che il mondo medico sta offrendo di sé: che tipo di Scienza è la Medicina? È davvero così tutto relativo, opinabile, e alla fine ha ragione chi ha in mano le leve del potere, compresa quella della comunicazione?
L'epidemia in realtà sta facendo emergere due diversi tipi di Medicina, contrapposti e forse addirittura inconciliabili tra loro.
Da una parte c'è una Medicina - o meglio: dei medici - interpreti di una lunga tradizione di arte medica - l'arte del prendersi cura - che ha inizio con Ippocrate, Medici che si dedicano alla cura dei malati, e che di conseguenza cercano realisticamente, di fronte ad una situazione di emergenza, di diffusa sofferenza, di intervenire con tutte le proprie capacità, con tutte le proprie conoscenze, con tutte le evidenze scientifiche note, per curare e per guarire i malati. Sono nate così le varie che la Bussola ha portato a conoscenza dei lettori: i singolo medici, le equipe, i gruppi, che hanno messo in comune esperienze di cure efficaci. Una Medicina ippocratica, personalista, umanistica.
Dall'altra parte c'è una Medicina burocratica, spersonalizzata, collettivistica. La Medicina dei protocolli. Intesi non come linee guida utili alla pratica diagnostica e terapeutica, ma come rigidi e inamovibili paletti normativi, indifferenti alle nei confronti di  nuove scoperte, di nuove evidenze scientifiche. Indifferenti al fatto che si possa guarire e salvare tante persone: ciò che conta è la letteratura, le pubblicazioni, gli studi a doppio cieco, lavori scientifici che magari richiedono anni, mentre la gente muore qui ed ora, ed in attesa di validazioni da parte dei consessi autorevoli, non riceve altro che antipiretici sintomatici in attesa che la malattia evolva verso forme gravi, spesso fatali.
La prima Medicina è quella che ha messo in campo tutta la propria determinazione a curare le persone, la seconda è quella che ha sentenziato che non c'è cura: ci può essere solo la prevenzione basata sull'isolamento, sulla reclusione domiciliare, e quindi la prevenzione (non la cura) basata sui vaccini, vaccini da accogliere con fede cieca, senza discussioni, senza richiedere letteratura e pubblicazioni e studi accurati. Una Medicina di Stato, che non ammette discussioni, che pretende obbedienza cieca, pronta e assoluta. Da una parte una Medicina di umili e generosi professionisti, i cui nomi sono sconosciuti al grande pubblico: dall'altra parte una Medicina dei nuovi divi televisivi, dei ricercatori da salotto, dei maestri delle boutades.
Una Medicina dalla parte dei pazienti, e una Medicina dalla parte di chi detiene il potere, e lo può dispensare ai propri leali  collaboratori.
Voi a chi affidereste la vostra salute?

La preghiera quotidiana di Dozulé

croix 1 



Il Ciclone la sera del 27 marzo 1996

A Nouméa la Croce di m.7,38 "con le dimensioni rappresentative della Mia Santa Croce Gloriosa di Dozulé in scala uno a cento" (Messaggio di Gesù del 16 Luglio 1996) è stata benedetta la sera di Pasqua di quest'anno 1996.

Era stata innalzata il 22 marzo 1996 proprio quando un ciclone si stava avvicinando alla Nueva Caledonia. Il 27 marzo il ciclone si è scatenato con raffiche di vento a 230 Km/h. Questa foto del ciclone è stata scattata a 250 Km. da Nouméa dal figlio di una persona che pregava molto per le anime del Purgatorio.

Sulla foto si vedono gli alberi con tutto il loro fogliame piegato sotto la violenza del vento, ma si vedono anche numerose silhouettes bianche, con le braccio allargate in croce, contro il vento, a terra, nell'aria, tra i rami. Il ciclone ha toccato Nouméa nella notte del 27 e la mattina del 28 : le raffiche del vento non raggiungevano che i 150 Km/h, con poca pioggia per cui i danni sono stati minimi. La popolazione è certa che la Croce li ha protetti.

NOUMEA

A Tahiti è in progetto una realizzazione identica.

Nei due casi i credenti hanno anticipato la richiesta del Signore che vuole le stesse Croci,

migliaia di Croci sul mondo.

La Preghiera quotidiana di DozulÉ.

GESù chiede ai laici di elevare migliaia di croci di m.7,38
e conferma la Sua Protezione

croix 1

GESù detta a "JNSR" il 16 luglio 1996 : "Migliaia di voci, migliaia di Croci che si eleveranno sul Mondo intero : la Croce fa fuggire il Male. Si, avete capito bene : è per mostrare ai popoli che essi devono vivere all'ombra della Mia Croce, percio esse devono essere luminose ; numerose saranno le Stelle della Terra accese dall'uomo che ha obbedito alla volontà di Dio : stelle accese per Maria, la Stella del Mare, la Stella di Sion, la Stella delle Nazioni, una moltitudine di fiori che formano un grande e meraviglioso fiore, i cui petali el allacciano e si intrecciano per formare la Rosa di Maria che profumerà la Terra asfissiata dall'odore nauseabondo del peccato"... "Le costruirete ridotte al centesimo, su alture media, poiché solo la Mia Croce di 738 metri deve dominare su tutte le altre Croci"... "Vedro innalzarsi queste Croci come voci che Mi chiamano poiché gli uomini vi verranno a pregare perché Dio ritorni presto"... "La "M" di Maria sovrasta il mondo come la Croce sovrasta la "M". (*)

Nel Messaggio del 28 agosto 1996 GESù dice a "JNSR" : "Ogni Croce sarà plantata come una sentinella che veglia su di voi, poiché la città in cui sarà costruita la Mia Croce sarà sotto la Mia Protezione".

"Tutti i giorni, ad ognuna delle Mie Croci, pregate con Amore e con la cortezza che Io sono li, la Preghiera quotidiana di Dozulé. I bracci disposti da Est a Ovest, vi racchiuderanno nella Mia Misericordia. Le Mie Croci si innalzeranno dalla Terra fino al Cielo, ovunque, formando una barriera : ese si opporranno al Male"... "Le Mie Croci sono il riparo contro Il Male".

E nel Messaggio del 30 agosto 1996 : "La Croce di Nouméa ha ricevuto tutto Il Mio Amore. Vedrete le Meraviglie di Dio. Gesù vi ha appena parlato. Voi siete le Mie Croci viventi. Amen. Conservate in voi la Mia Speranza. Amen".

(*) Sulla cartina di Francia il tracciato che parte da Lourdes e passa per Pontmain, Pellevoisin, Parigi (Rue du Bac) e La Salette, le cinque ultime apparizioni ricconosciuto dalla Chiesa, questo tracciata disegna una "M", le "M" di Maria, e la Croce di Dozulé sormonta questa "M".

croix 1

Quare fremuerunt inimici nostri...?

 

PSALMUS     2

Quare fremuerunt inimici nostri:

et adversum nos meditati sunt inania?

 

Protegat nos dextera Tua, Mater Dei:

ut acies terribilis, confundens et destruens eos.

 

Venite ad Eam, qui laboratis et tribulati estis:

et dabit refrigerium animabus vestris.

 

Accedite ad Eam in tentationibus vestris:

et stabilitet vos serenitas vultus Ejus.

 

Benedicite Illam in toto corde vestro:

misericordia enim Illius plena est terra.

Gloria Patri, etc.




domenica 17 gennaio 2021

ASCOLTIAMO I PROFETI

 


STUPISCITI, O CHIESA MIA, SORGERÀ UNA NUOVA CHIESA, ESSA SARÀ DA ME BENEDETTA, I MIEI NUOVI PASTORI SARANNO SANTI, NELLA MIA DIVINITÀ SARANNO.

Carbonia 14.01.2021  –  ore 17.50

Stupisciti, o Chiesa mia, sorgerà una Nuova Chiesa,
essa sarà da Me benedetta,
i miei nuovi pastori saranno santi, nella mia Divinità saranno.

Miei amati figli, è il Padre vostro che vi parla, ponete attenzione a questo mio appello.

Lo sconvolgimento Planetario è in atto, il sistema solare volge al suo compimento, è in atto una forte tempesta solare che colpirà la Terra. Ci sarà un black-out totale, sarete in condizioni di pena perché tutto si fermerà, non avrete luce, tutti i servizi si bloccheranno.

In verità vi dico: preparatevi, o uomini, il tempo della fine è giunto, la battaglia è in atto, il mercato dell’oro si fermerà, tutto entrerà nella miseria.

Ecco perché oggi intervengo a dirvi di prendere in considerazione questo mio appello per essere pronti al peggio. Mettetevi in condizioni di affrontare la tempesta abbandonandovi a Me, al rifugio sicuro, al Dio Creatore.

Torna in fretta a Me, o uomo, affinché Io possa intervenire in tuo aiuto e metterti sotto la mia protezione affinché tu possa essere salvato.

Satana sta tentando la sua ultima carta, pensa sia vincente, ma il suo orgoglio oltrepassa, non avrà mai vittoria perché questo è il tempo del ritorno del Figlio dell’Uomo. Impazzirà di rabbia, vedrà la sua fine, il suo marchio gli ricadrà addosso e lo incatenerà per sempre all’Inferno.

La Luce del mondo reclama i suoi figli! AttendeteMi, amati miei, ecco che Io vengo!

Stupisciti, o Chiesa mia, il tuo sarcasmo e la tua infedeltà ora ti schiacceranno all’Inferno con il degno dio che hai seguito al mio posto; sarai sua schiava e sputerai sangue per il tuo tradimento a Me.

Sorgerà una Nuova Chiesa, essa sarà da Me benedetta, i miei nuovi pastori saranno santi, perché Io gli donerò di Me, nella mia Divinità saranno.

Figli di Gerusalemme, a breve sentirete suonare le campane a festa, suoneranno tutte per l’arrivo del Re dei re. Avvertiranno il mondo che il Figlio dell’Uomo discende dal suo Cielo con il suo Esercito, a far festa con tutti i suoi figli fedeli, coloro che sono in attesa di Lui, il Dio Amore.

State per toccare il fondo, il marcio è già su tutta la Terra che la ricopre per bene, il maledetto Serpente ha contaminato il vostro Pianeta, il suo veleno è ormai su tutta l’Umanità.

Ho decretato la guarigione dei Miei figli.

Ecco perché oggi vi dico, in verità vi dico: siete giunti alla fine, preparatevi all’incontro con il vostro Dio Creatore, siate pronti a presenziare dinnanzi a Lui, svestiti del peccato, pentiti di vero cuore.

Balzerete giù dai vostri troni, o uomini di miseria infinita, la vostra anima perirà all’Inferno. Mai più vedrete il sole sorgere al mattino, il buio sarà per voi eterno, tra le fiamme striderete, piangerete, urlerete pietà ma per voi nessuna pietà, il vostro dolore riscatterà molti aborti e sacrifici dei miei piccoli.
Addio anime maledette, Dio vi caccerà dalla Terra per concederla rinnovata agli umili e miti di cuore.

All’improvviso il mondo cambierà aspetto.

Volere di Dio Padre!






TUTTA LA TERRA TREMERÀ, ENTRERETE NELLA DISPERAZIONE.

Carbonia 10.01.2021  –  ore 19.59

Tutta la Terra tremerà, entrerete nella disperazione.

Figli di Gerusalemme, oggi vi richiamo ancora alla conversione, rispondeteMi ora, domani potrebbe essere troppo tardi.

Il mio Calice è versato, il tempo è finito, il mondo è in rovina, la vostra anima sporca.

Cosa attendete ancora figli miei? Non oltrepasserò il tempo, tutto è deciso! All’improvviso sentirete un poderoso rombo nel cielo e tutta la Terra tremerà, entrerete nella disperazione perché avvertirete nel vostro cuore che per voi è la fine!

Ecco, il Dio Creatore tuona la sua ira contro i malvagi, interviene su questa Umanità scellerata.

Io Dio purificherò questo mondo maledetto da Satana e metterò il mio sigillo in amore e carità.

Un popolo nuovo,
una generazione nuova abiterà la Terra rinnovata da Dio,
nella sua Santità metterà il suo nuovo popolo,
mai più ci sarà il peccato
.

Satana ha finito il suo tempo, il suo piano è fallito, anche se nella sua superbia farà il suo ultimo maledetto tentativo di sfida a Me.

Figli miei, svegliatevi, questa è l’ora della vostra passione, la vostra tribolazione sarà terribile se non aprirete il vostro cuore a Me. Chiedetemi perdono con cuore contrito, supplicate la mia misericordia, abbiate  in voi il vero desiderio di essere Miei e Io vi salverò.

Provvedete alla vostra vera conversione ORA, in questo poco tempo che ancora vi resta a disposizione; non siate stolti, accogliete in voi questi miei appelli di salvezza, tornate a Me il vostro Unico e Vero Dio per essere salvati.

La rotazione della Terra acquista velocità. Il tempo si riduce sempre più, scenderà il buio prima che ve ne accorgiate.

L’America è in pericolo, il nemico sta per scatenare la sua vendetta, la sua ingordigia è grande, in questo momento si sente più forte, attaccherà l’America e provocherà grande dolore.

Pregate o uomini, pregate perché il Mio intervento sia anticipato. L’ombra della morte aggira il mondo! Svegliatevi, pregate figli miei, tornate a Me.

Dio Padre.

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https://colledelbuonpastore.eu/2021/01/09/vivete-gia-nel-tempo-dei-castighi-il-cielo-proclamera-un-nuovo-inizio/#more-6562