sabato 13 giugno 2020

Valida non è buona














AMDG et DVM

Il Sacrificio è l'essenza della Religione









AMDG et DVM

DICE GESU'

QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 26


13 giugno 1943

   Dice Gesù: 

   «Perché lo Spirito Santo possa scendere e operare liberamente in un cuore, bisogna coltivare in se stessi la carità, la fedeltà, la purezza, la preghiera e l’umiltà. I miei Apostoli si prepararono alla sua venuta con queste virtù unite ad un intenso raccoglimento.

   Per imparare il medesimo, come per imparare le altre virtù, non avevano che da guardare Maria, la Madre mia. In Essa lo spirito di raccoglimento era intensissimo. Anche nelle occupazioni della vita Ella sapeva vivere raccolta in Dio e sua grande gioia era potersi isolare nella contemplazione1, nel silenzio, nella solitudine.

   Dio può parlare ovunque. Ma la sua Parola giunge a voi, mortali, le cui capacità di recezione sono limitate, molto meglio quando potete essere in solitudine che non quando intorno a voi il prossimo parla, si muove, si agita sovente in meschinità umane. Doppio merito e doppia grazia se potete udire Dio anche fra il tumulto. Ma anche doppia, tripla fatica.

   Però tu, Maria, non contravvenire alla santa carità e alla santa pazienza per l’idea di udire Me. Allora mutileresti il frutto di queste lezioni. Nulla, neppure il pensiero di udire la mia Voce, ti deve rendere poco pronta ad esercitare condiscendenza e pazienza col tuo prossimo. Ti pare di perdere il filo del mio dire?

   Ti rammarichi perché capisci di aver dimenticato qualche gemma del mio dire? Oh! fidati di Me! Io te la farò ritrovare, e più bella di prima perché legata con l’oro della carità e circondata dalle perle della pazienza sminuzzata in infiniti atti, ma tutti, tutti preziosi.
   Ricordati che "tutto quello che fate al prossimo lo fate a Me, Gesù". Perciò sappi uscire dal tuo colloquio con Me per ascoltare i bisogni, anche delle volte molto inutili, del prossimo, sempre con un sorriso e con buona volontà. Tu avrai il merito della carità esercitata e loro non si scandalizzeranno vedendo te irritata per aver dovuto lasciare la preghiera.

   Maria Ss. sapeva, senza alterarsi, uscire dalla meditazione, dalla preghiera, dai soavi colloqui con Dio - e tu puoi pensare a che altezze essi attingessero - ed occuparsi del prossimo senza perdere di vista Dio e senza fare capire al prossimo che Ella era disturbata. Maria sia il tuo modello.
   Anche nella preghiera i miei Apostoli non avevano che da guardare Maria per imparare come si prega per ottenere da Dio. E così per tutte le altre virtù necessarie a preparare la discesa del Paraclito. Anche ora il Consolatore scende con maggiore veemenza quanto più uno spirito è preparato a riceverlo.

   Maria, la piena di grazia, non aveva bisogno di preparazione alcuna. Ma Ella vi ha dato l’esempio. È vostra Madre e le madri sono il vivente esempio per i figli.

   Maria era già piena di Spirito Santo. Era la sua Sposa e dello Sposo conosceva tutti i segreti. Ma in Maria nulla doveva apparire diverso dagli altri. Io stesso, che ero Dio, mi assoggettai sulla terra alle leggi della natura: ebbi fame, sete, freddo, fui affaticato, ebbi sonno; ma Io stesso, che ero Dio, mi assoggettai sulla terra alle leggi del morale: sentii tedio, paura, tristezza, gioii dell’amicizia, inorridii del tradimento, tremai fino a sudare sangue al pensiero di quello che avevo a soffrire, pregai come un umile uomo bisognoso di tutto.

   Anche Maria perciò ricevette, in forma palese, lo Spirito Santo. Anche le più grandi anime devono seguire la via che tutti seguono, nelle manifestazioni esterne, si intende, senza singolarità, senza darsi delle pose che altro non sono che superbie ammantate di umiltà ipocrita. Semplicità sempre perché lo Spirito venga a voi con piacere. E poi saper trattenere lo Spirito Santo con una purezza vivissima2. Egli non sosta dove vi è impurità. Infine fedeltà alle sue ispirazioni.

   Egli è, dirò così, l’Apostolo eterno e divino che predica instancabilmente3 alle anime la dottrina del Cristo, che ve la illumina e spiega. Ma se è male accolto, se le porte dei cuori gli vengono serrate davanti, se è ricevuto con ira, Egli fa quello che Io dissi ai miei Apostoli: se ne va e la sua pace torna a Lui mentre voi ne rimanete senza.
   Dio non si impone fuorché in casi speciali. Egli è sempre pronto a intervenire in vostro aiuto. Ma vuole da voi desiderio di riceverlo, volontà di ascoltarlo, coraggio di seguirlo, generosità di confessarlo. Allora Egli vi abbraccia, vi penetra, vi solleva, vi accende, vi deifica, vi fa cambiare la vostra povera natura animale in una tutta spirituale, vi indìa e come un’aquila a volo vi porta in alto, nei regni della Luce, in plaghe di purezza, vi avvicina al Sole della carità e ve ne  scalda, finché vi apre le porte del suo Regno per una eternità di beatitudine.»

   contemplazione è nostra correzione da comtemplazione 
   2 vivissima è nostra correzione da vivivissima
   3 instancabilmente è nostra correzione da istancabilmente

ORAZIONI ...ANTONIANE

Nel giorno della Festa (13 giugno)
O Sant'Antonio, candido e soavissimo giglio di verginità, gemma preziosa di povertà, esempio di astinenza, specchio tersissimo di purezza, splendidissima stella di santità, splendore del Paradiso, colonna della santa Chiesa, predicatore della Grazia, sterminatore di vizi, seminatore di virtù, consolatore degli afflitti, fiamma ardentissima della divina carità e del puro amore, fulgida luce di Spagna e Italia, geloso emulo del Serafico padre San Francesco nell'Amore a Gesù Bambino Eucaristico e Crocifisso e alla Santissima Vergine e Madre Maria; tu sempre amante della pace e dell'unità, dispregiatore della vanità mondana, lume della santa fede cattolica, martire di desiderio, glorioso trionfatore degli eretici, grande operatore di miracoli, rifugio sicurissimo di tutti coloro che a te ricorrono: tu hai meritato di stringere tra le tue braccia il Figlio dell'Altissimo; con i tuoi ardentissimi sermoni hai acceso nella mente dei peccatori la fiamma della divina carità unita alla più splendida fede.       
Perciò io, miserabile peccatore, ti prego umilmente di accogliermi sotto la tua potente protezione, ottenere la vera contrizione dei miei peccati, l'umile conoscenza della mia miseria, il dono di piangere le mie colpe, il gusto e il fervore della preghiera, la ferma resistenza al male e il dono della contemplazione di Dio, Bellezza e Bontà infinita. Ed essendo tu fiamma ardentissima del divino amore, accendi il mio cuore tiepido e freddo con il fuoco della divina carità così da farmi sempre disprezzare me stesso, il mondo, la carne e il demonio, e farmi avanzare di virtù in virtù affinché, vivendo in costante fervore e morendo della morte dei Santi, meriti, per il tuo patrocinio, di essere associato ad essi nella gloria celeste. Amen.
Gloria.
Sant'Antonio, prega per noi.
------------------------------------------------------------------------

*


Preghiera dei pellegrini alla Tomba del Santo

O caro S. Antonio, eccomi vicino alla tua tomba benedetta.
Sono venuto a pregarti spinto dalla mia necessità e fiducioso nella tua bontà compassionevole che tutti sa consolare. Renditi mio intercessore presso Dio; parla tu, in mio nome, al Padre delle misericordie, e ottienimi la grazia di cui ho particolarmente bisogno...
So che la mia fede è debole; ma tu, che possedesti questa virtù in modo mirabile e la suscitasti con la predicazione nelle folle, ravvivala in me e rendila più forte e pura; tu che conducesti una vita evangelica, aiutami a rendere più cristiana la mia, in modo da essere figlio degno del Padre che è nei cieli.
O S. Antonio, vieni in soccorso della mia debolezza, tenendo lontane le malattie e i pericoli dell'anima e del corpo; aiutami a riporre sempre la fiducia in Dio, specialmente nei momenti della prova e del dolore. Benedici il mio lavoro, la mia famiglia, i tuoi devoti sparsi nel mondo e qui spiritualmente presenti: ottieni a tutti la bontà del cuore verso i poveri, e i sofferenti.
O mio protettore, rispondi alla fiducia che ho sempre riposto nella tua intercessione presso Dio

Invocazione a sant'Antonio

Caro sant’Antonio, rivolgo a te la mia preghiera, fiducioso nella tua bontà compassionevole che sa ascoltare tutti e consolare: sii il mio intercessore presso Dio.
Tu che conducesti una vita evangelica, aiutami a vivere nella fede e nella speranza cristiana; tu che predicasti il messaggio della carità, ispira agli uomini desideri di pace e di fratellanza; tu che soccorresti anche con i miracoli i colpiti dalla sofferenza e dall’ingiustizia, aiuta i poveri e i dimenticati di questo mondo.
Benedici in particolare il mio lavoro e la mia famiglia, tenendo lontani i mali dell’anima e del corpo; fa’ che nell’ora della gioia, come in quella della prova, rimanga sempre unito a Dio con la fede e l’amore di figlio.
Amen.

AMDG et DVM

DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO CHE E' LA TUA PAROLA...

1. In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: «Un uomo diede una grande cena e invitò molti. All'ora della cena mandò il suo servo a dire agli invitati di venire» (Lc 14,16-17).
    Leggiamo nel primo libro dei Re: «I filistei, radunate le loro schiere per combattere, si ammassarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco e Azeka nel territorio di Dammim. Anche Saul e i figli d'Israele si radunarono e si accamparono nella valle del Terebinto e si schierarono in battaglia di fronte ai filistei» (1Re 17,1-2). Filistei s'interpreta «che cadono ubriachi di bevande», Soco «tende», Giuda «confessione», Azeka «rete» o «laccio», Dammim «rossa» di sangue.
    I filistei raffigurano i demoni i quali, ubriacati dalla bevanda della superbia, precipitarono dal cielo. Essi, radunate le loro schiere, si ammassano per la battaglia a Soco di Giuda, cioè per combattere contro quelli che militano nelle tende della penitenza; e si accampano tra Soco e Azeka, nel territorio di Dammim. Infatti i demoni perseguitano i giusti per farli cadere nella rete delle cattive suggestioni e con l'inganno li conducono fino al sangue del peccato.
    Si legge nel terzo libro dei Re che i cani leccarono il sangue di Acab (cf. 3Re 22,38). I cani sono i demoni che leccano il sangue di Acab - nome che significa «fratelli [figli] dello stesso padre» -, di colui cioè che era solito dimorare in fraternità con i penitenti, i quali hanno un solo Padre, Dio. Invece i figli d'Israele, cioè i veri predicatori, uniti nell'unica fede, devono dirigere la forza della mente e della predicazione al combattimento contro i demoni.

    E in quale luogo? Naturalmente nella valle del Terebinto, vale a dire nell'umiltà della croce, dalla quale emanò la preziosissima resina del sangue di Gesù Cristo, che dice nel vangelo di oggi: «Un uomo fece una grande cena».
2. In questo vangelo si devono considerare tre momenti. Primo, la preparazione della grande cena e gli inviti fatti per mezzo del servo: «Un uomo fece una grande cena». Secondo, le scuse degli invitati: «E incominciarono tutti insieme a scusarsi». Terzo, l'ingresso alla cena dei poveri, dei deboli, dei ciechi e degli zoppi: «Allora il padrone di casa, irritato... «. Vedremo di concordare queste tre parti del vangelo con alcuni racconti del primo libro dei Re.
    In questa domenica si canta nell'introito della messa: «Il Signore è diventato il mio sostegno» (Sal 17,19). Si legge quindi un brano della prima lettera del beato Giovanni: «Non vi meravigliate se il mondo vi odia»; brano che divideremo in tre parti per vederne la concordanza con le tre parti del vangelo. La prima: «Non vi meravigliate»; la seconda: «Da questo abbiamo conosciuto l'amore di Dio»; la terza: «Se uno ha ricchezze di questo mondo».