lunedì 8 aprile 2019

Era di amore che morivo. Di amore non dato. La pietà è amore. E in Israele non vi fu pietà.


DCXIII. Riflessioni sulla Passione di Gesù e di Maria e 

sulla Con-passione di Giovanni. 

   20 febbraio 1944.

  1 Ora, è già notte, dice Gesù:
   «Tu lo hai visto quanto costi essere Salvatori. Lo hai visto in Me ed in Maria. Le nostre torture le hai tutte conosciute ed hai visto con che generosità, con che eroismo, con che pazienza, con che mitezza, con che costanza, con che fortezza le abbiamo subite per la carità di salvarvi.
   Tutti coloro che vogliono, che chiedono al Signore Iddio di fare di essi dei "salvatori", devono ben pensare che Io e Maria siamo il modello e che quelle sono le torture da condividere per salvare. Non saranno la croce, le spine, i chiodi, i flagelli materiali. Saranno altri, di altra forma e natura. Ma ugualmente dolorosi e ugualmente consumanti. Ed è solo consumando il sacrificio fra quei dolori che si può divenire salvatori.
   È una missione austera. La più austera di tutte. Quella rispetto alla quale la vita del monaco o della monaca della più severa regola è un fiore rispetto ad un mucchio di spine. Perché questa è non regola di Ordine umano. Ma Regola di un sacerdozio, di una monacazione divina, il cui Fondatore sono Io, Io che consacro e accolgo nella mia Regola, nel mio Ordine, gli eletti ad essa, e impongo loro il mio abito: il Dolore totale, sino al sacrificio.

 2 Tu hai visto le mie sofferenze. Esse sono state volte a riparare le vostre colpe. Niente nel mio Corpo è stato escluso da esse, perché niente nell'uomo è esente da colpe e tutte le parti del vostro io fisico e morale — quell'io che Dio vi ha dato con una perfezione di opera divina e che voi avete avvilito con la colpa del progenitore e con le vostre tendenze al male, con la vostra volontà cattiva — sono strumenti di cui vi servite per compiere il peccato.
   Ma Io sono venuto per annullare gli effetti del peccato col mio Sangue e il mio dolore, lavando le vostre singole parti fisiche e morali in essi per mondarle e per renderle forti contro le tendenze colpevoli.

 3 Le mie Mani sono state ferite e imprigionate, dopo essersi stancate a portare la Croce, per riparare a tutti i delitti fatti dalla mano dell'uomo. Da quelli veri e propri di reggere e manovrare un'arma contro un fratello, facendo di voi dei Caini, a quelli di rubare, di scrivere false accuse, di fare atti contro il rispetto del vostro e dell'altrui corpo e di oziare in un'infingardia che è terreno propizio ai vostri vizi. Per le vostre illecite libertà delle mani ho fatto crocifiggere le mie, inchiodandole al legno, privandole d'ogni moto più che lecito e necessario.
   I Piedi del vostro Salvatore, dopo essersi affaticati e contusi sulle pietre del mio cammino di Passione, sono stati trafitti, immobilizzati per riparare a tutto il male che voi fate coi piedi, facendo di essi il mezzo per andare ai vostri delitti, furti, fornicazioni. Ho segnato le vie, le piazze, le case, le scale di Gerusalemme, per purificare tutte le vie, le piazze, le scale, le case della Terra da tutto il male che vi era nato sopra e dentro, seminato nei secoli passati e nei secoli avvenire dal vostro mal volere, ubbidiente alle istigazioni di Satana.


 4 Le mie Carni si sono maculate, contuse, lacerate per punire in Me tutto il culto esagerato, l'idolatria che voi date alla carne vostra e di chi amate per capriccio di senso o anche per affetto che in sé non è riprovevole ma che rendete tale amando un genitore, un coniuge, un figlio, un fratello più di quanto non amiate Dio.
   No. Sopra ogni amore ed ogni vincolo della Terra vi è, vi deve essere l'amore per il Signore Iddio vostro. Nessuno, nessuno altro affetto deve essere superiore a questo. Amate i vostri in Dio, non sopra a Dio. Amate con tutti voi stessi Dio. Ciò non assorbirà il vostro amore al punto di rendervi indifferenti ai congiunti, ma anzi alimenterà il vostro amore per essi della perfezione attinta da Dio, perché chi ama Dio ha Dio in sé e avendo Dio ha la Perfezione.
   Io ho fatto delle mie Carni una piaga per levare alle vostre il veleno del senso, del non pudore, del non rispetto, dell'ambizione e ammirazione per la carne destinata a tornare polvere. Non è col culto alla carne che si porta la carne alla bellezza. È con il distacco da essa che si dà ad essa la Bellezza eterna nel Cielo di Dio.

 5 La mia Testa fu torturata da mille torture: delle percosse, del sole, delle urla, delle spine, per riparare alle colpe della vostra mente. Superbia, impazienza, insopportabilità, insofferenza pullulano come un fungaio nel vostro cervello. Io ho fatto di esso un organo torturato, chiuso in uno scrigno decorato di sangue, per riparare a tutto ciò che sgorga dal vostro pensiero.
   L'unica corona che ho voluto, tu l'hai vista. La corona che solo un pazzo o un suppliziato può portare. Nessuno che sia sano di mente (umanamente parlando) e libero di sé, se la impone. Ma Io ero giudicato pazzo, e pazzo, soprannaturalmente, divinamente pazzo ero, volendo morire per voi che non mi amate o mi amate così poco, volendo morire per vincere il Male in voi sapendo che lo amate più di Dio, ed ero in balìa dell'uomo, suo prigioniero, suo condannato. Io, Dio, condannato dall'uomo.
   Quante impazienze voi avete per dei nonnulla, quante incompatibilità per delle inezie, quante insoffribilità per dei semplici malesseri! Ma guardate il vostro Salvatore. Meditate cosa doveva essere di eccitante quel pungere continuo in nuovi posti, quell'impigliarsi nelle ciocche dei capelli, quello spostarsi continuo senza dar modo di muovere il capo, di appoggiarlo in nessun modo che non desse tormento! Ma pensate cosa erano per la mia Testa torturata, dolente, febbrile, le urla della folla, le percosse sul capo, il sole cocente! Ma riflettete quale dolore dovevo avere nel mio povero cervello, andato all'agonia del Venerdì già tutto un dolore per lo sforzo subìto nella sera del Giovedì, nel mio povero cervello al quale saliva la febbre di tutto il Corpo straziato e delle intossicazioni provocate dalle torture!


 6 E nel Capo gli occhi ebbero la loro, e la sua ebbe la bocca, e la sua il naso, e la sua la lingua. Per riparare ai vostri sguardi così amanti di vedere ciò che è male e così dimentichi di cercare Dio, per riparare alle troppe e troppo bugiarde e sporche e lussuriose parole che dite invece di usare le labbra per pregare, per insegnare, per confortare; ebbero la sua tortura il naso e la lingua per riparare alle vostre golosità e alla vostra sensualità d'olfatto, per cui pure commettete delle imperfezioni che sono terreno a più gravi colpe, e delle colpe con l'avidità di cibi superflui, senza pietà di chi ha fame, di cibi che vi potete permettere molte volte ricorrendo a mezzi illeciti di guadagno.
   I miei organi non furono esenti dal soffrire. Non uno di essi. Soffocazioni e tosse per i polmoni contusi dalla barbara flagellazione e resi edematici dalla posizione sulla croce. Affanno e dolore al cuore spostato e reso infermo dalla crudele flagellazione, dal dolore morale che l'aveva preceduta, dalla fatica della salita sotto il grave peso del legno, dall'anemia consecutiva a tutto il sangue che già aveva sparso. Fegato congesto, milza congesta, reni contuse e congeste.


 7 Tu l'hai vista la corona di lividi che stava intorno ai miei reni. I vostri scienziati, per dare una prova alla vostra incredulità rispetto a quella prova del mio patire che è la Sindone, spiegano come il sangue, il sudore cadaverico e l'urea di un corpo sopraffaticato abbiano potuto, mescolandosi agli aromi, produrre quella naturale pittura del mio Corpo estinto e torturato.
   Meglio sarebbe credere senza aver bisogno di tante prove per credere. Meglio sarebbe dire: "Ciò è opera di Dio" e benedire Iddio che vi ha concesso di avere la prova irrefragabile della mia Crocifissione e delle precedenti torture!
   Ma poiché, ora, non sapete più credere con la semplicità dei bambini, ma avete bisogno di prove scientifiche — povera fede, la vostra, che senza il puntello e il pungolo della scienza non sa star ritta e camminare — sappiate che le contusioni feroci delle mie reni sono state l'agente chimico più potente nel miracolo della Sindone. Le mie reni, quasi frante dai flagelli, non hanno più potuto lavorare. Come quelle degli arsi in una vampa, sono state incapaci di filtrare, e l'urea si è accumulata e sparsa nel mio sangue, nel mio corpo, dando le sofferenze della intossicazione uremica e il reagente che trasudando dal mio Cadavere fissò l'impronta sulla tela. Ma chi è medico fra voi, o chi fra voi è malato di uremìa, può capire quali sofferenze dovettero darmi le tossine uremiche, tanto abbondanti da esser capaci di produrre un'impronta indelebile.

 8 La sete. Quale tortura la sete! Eppure lo hai visto. Non ci fu uno, fra tanti, che in quelle ore mi seppe dare una goccia d'acqua. Dalla Cena in poi, Io non ebbi più nessun conforto. E febbre, sole, calore, polvere, dissanguamento, davano tanta sete al vostro Salvatore.
   Tu l'hai visto che ho respinto il vino mirrato. Non volevo addolcimenti al mio patire. Quando ci si è offerti vittime, bisogna essere vittimesenza transazioni pietose, senza compromessi, senza addolcimenti. Occorre bere il calice così come esso è dato. Gustare l'aceto e il fiele sino in fondo. Non il vino drogato che produce intontimento del dolore.
   Oh! la sorte di vittima è ben severa! Ma beato chi la elegge per sua sorte.


 9 Questo il soffrire del tuo Gesù nel suo Corpo innocente. E non ti parlo delle torture dell'affetto per mia Madre e per il suo dolore. Ci voleva quel dolore. Ma per Me è stato lo strazio più crudele. Solo il Padre sa cosa ha sofferto il suo Verbo nello spirito, nel morale, nel fisico! Anche la presenza della Madre, se è stata la cosa più desiderata dal mio cuore che aveva bisogno di avere quel conforto nella solitudine infinita che lo circondava, infinita, solitudine veniente da Dio e dagli uomini, è stata tortura.
   Ella doveva esser là, angelo di carne per impedire alla disperazione di assalirmi come l'angelo spirituale l'aveva impedito nel Getsemani, doveva esser là per unire il mio Dolore al suo per la vostra Redenzione, doveva esser là per ricevere l'investitura di Madre del genere umano. Ma vederla morire ad ogni mio fremito è stato il mio più grande dolore. Neppure il tradimento, neppure la cognizione che il mio Sacrificio sarebbe stato inutile per tanti, questi due dolori che poche ore prima mi erano parsi tanto grandi da farmi sudare sangue, erano paragonabili a questo.

 10Ma tu lo hai visto come è stata grande Maria in quell'ora. Lo strazio non le ha impedito d'esser forte ben più di Giuditta.
   Questa ha ucciso. Quella si è fatta uccidere attraverso la sua Creatura. E non ha imprecato, e non ha odiato. Ha pregato, ha amato, ha ubbidito. Madre sempre, sino a pensare, fra quelle torture, che il suo Gesù aveva bisogno del suo velo verginale sulle sue carni innocenti per difesa del suo pudore, Ella ha saputo essere nel contempo Figlia del Padre dei Cieli e ubbidire alla sua tremenda volontà di quell'ora. Non ha imprecato, non si è ribellata. Né a Dio, né agli uomini. Ha perdonato a questi. Ha detto "Fiat" a Quello.
   Anche dopo l'hai udita: "Padre, io ti amo e Tu ci hai amati"! Se lo ricorda e lo proclama che Dio l'ha amata e gli rinnova il suo atto di amore. In quell'ora! Dopo che il Padre l'ha trafitta e orbata della sua ragione d'essere. Lo ama. Non dice: "Non ti amo più perché Tu m'hai colpita". Lo ama. E non si affligge per il suo dolore. Ma per quello subìto dal Figlio. Non urla per il suo cuore spezzato, ma per il mio trafitto. Di questo chiede ragione al Padre, non del suo dolore. Chiede ragione al Padre in nome del loro Figlio.

 11Ella è ben la Sposa di Dio. Ella è ben Colei che ha concepito per coniugio con Dio. Ella lo sa che contatto umano non ha generato la sua Creatura, ma solo Fuoco sceso dal Cielo a penetrare nel suo seno immacolato e a deporvi il Germe divino, la Carne dell'Uomo-Dio, del Dio-Uomo, del Redentore del mondo. Ella lo sa, e come sposa e madre chiede ragione di quella ferita. Le altre dovevano essere date. Ma questa, quando tutto era stato compiuto, perché?
   Povera Mamma! Vi è stato un perché, che il tuo dolore non ti ha permesso di leggere sulla mia ferita. Ed è stato che gli uomini vedessero il Cuore di Dio. Tu lo hai visto, Maria. E non lo dimenticherai mai più.
   Ma, lo vedi?, Maria, nonostante non veda in quel momento le soprannaturali ragioni di quella ferita, pensa subito che essa non m'ha fatto male e ne benedice Iddio. Che quella ferita faccia tanto male a Lei, povera Mamma, Ella non se ne cura. Non ha fatto male a Me, e ciò le basta e le serve per benedire Iddio che l'immola.

 12Chiede unicamente un poco di conforto per non morire. È necessaria alla Chiesa nascente, di cui è stata creata Madre poche ore innanzi. La Chiesa, come un neonato, ha bisogno di cure e di latte materno. Maria lo darà alla Chiesa sorreggendo gli apostoli, parlando ad essi del Salvatore, pregando per essa. Ma come lo potrebbe se spirasse questa sera? La Chiesa, che ha pochi più giorni per rimanere senza il suo Capo fra essa, rimarrebbe orfana del tutto se anche la Madre spirasse. E la sorte dei neonati orfani è sempre precaria.
   Dio non delude mai una giusta preghiera e conforta i suoi figli che sperano in Lui. Maria lo prova nel conforto della Veronica. Ella, la povera Mamma, ha stampato negli occhi l'effigie del mio Volto spento. Non può resistere a quella vista. Non è più il suo Gesù quello, invecchiato, enfiato, con gli occhi chiusi che non la guardano, con la bocca contorta che non le parla e sorride. Ma ecco un Volto che è di Gesù vivo. Doloroso, ferito, ma vivo ancora. Ecco il suo sguardo che la guarda, la sua bocca che par dica: "Mamma!". Ecco il suo sorriso che la saluta ancora.
   Oh! Maria! Cercalo il tuo Gesù nel tuo dolore. Egli verrà sempre e ti guarderà, ti chiamerà, ti sorriderà. Divideremo il dolore, ma saremo uniti!

 13Giovanni, o piccolo Giovanni, ha diviso con Maria e con Gesù il dolore. Sii come Giovanni, sempre. Anche in questo.
   Già te l'ho detto: "Non sarai grande per le contemplazioni e i dettati. Questi sono miei. Ma per il tuo amore. E l'amore più alto è nella compartecipazione al dolore". Questo dà modo di intuire i minimi desideri di Dio e di renderli realtà nonostante tutti gli ostacoli.
   Guarda con che viva e delicata sensibilità Giovanni si conduce dalla notte del Giovedì alla notte del Venerdì. E oltre. Ma osserviamolo in quelle ore.
   Un attimo di smarrimento. Un'ora di pesantezza. Ma, superato il sonno con l'orgasmo della cattura e l'orgasmo con l'amore, egli viene, trascinandosi seco Pietro, perché il Maestro abbia un conforto vedendo il Capo degli apostoli e il Prediletto fra gli apostoli.
   E poi pensa alla Madre, alla quale qualche crudele può urlare l'avvenuta cattura. E va da Lei. Egli non sa che Maria già vive gli strazi del Figlio e che, mentre gli apostoli dormivano, Ella vegliava e pregava, agonizzando col Figlio. Egli non lo sa. E va a Lei e la prepara alla notizia.
   E poi fa la spola fra la casa di Caifa e il Pretorio, la casa di Caifa e la reggia d'Erode, e da capo dalla casa di Caifa al Pretorio. E fare ciò quella mattina, traversando la folla ubbriaca di odio, con le vesti che lo accusano per galileo, non è comoda cosa. Ma l'amore lo sostiene ed egli non pensa a sé, ma ai dolori di Gesù e di sua Madre. Potrebbe esser lapidato perché seguace del Nazareno. Non importa. Egli sfida tutto. Gli altri sono fuggiti, stanno nascosti, la prudenza e la paura li conducono. Lui lo conduce l'amore e resta e si mostra. È un puro. L'amore prospera nella purezza.
   E se la sua pietà ed il suo buon senso di popolano lo inducono a tenere Maria lontana dalla folla e dal Pretorio — egli non sa che Maria condivide tutte le torture del Figlio, patendole spiritualmente — quando giudica essere l'ora che Gesù ha bisogno della Madre e che non è lecito tenere oltre la Madre separata dal Figlio, egli la conduce a Lui, la sostiene, la difende.
 Cosa è quel pugno di persone fedeli: un uomo solo, inerme, giovane, senza autorità, a capo di poche donne, contro tutta una folla imbestialita? Nulla. Un mucchietto di foglie che il vento può disperdere. Una piccola barca su un oceano in tempesta che la può sommergere. Non importa. L'amore è la sua forza e la sua vela. Egli va armato di questo, e con questo protegge la Donna e le donne fino alla fine.
   Giovanni ha posseduto l'amore di compassione come nessun altro al mondo, eccettuata mia Madre. Egli è il capostipite degli amorosi di questo amore. È il tuo maestro in questo. Séguilo nell'esempio che ti dà di purezza e carità, e sarai grande.
   Va' in pace, ora. Ti benedico».
           
   [7 aprile 1945]
 
 14Dice Gesù:
   «[…] E, dato che prevedo le osservazioni dei troppi Tommasi e dei troppi scribi di ora su una frase di questo dettato, che pare in contrasto con il sorso d'acqua offerto da Longino… — oh! come i negatori del soprannaturale, i razionalisti dalla perfezione all'incontrario, godrebbero nel poter trovare una fessura nel magnifico complesso di quest'opera di bontà divina e di sacrificio tuo, piccolo Giovanni, per potere, facendo leva in questa fessura col piccone del loro micidiale razionalismo, far crollare tutto! — per prevenire questi, Io dico e spiego.

   Quel povero sorso di acqua — una goccia nell'incendio della febbre e nell'asciuttore delle vene svuotate — preso per amore di un'anima che andava persuasa di amore per portarla alla Verità, preso con somma fatica nell'affanno acuto che mi strozzava il respiro e ostacolava la deglutizione, tanto ero franto dai flagelli atroci, non dette altro ristoro che quello sovrannaturale. Come carne fu un nulla, per non dire un tormento… Fiumi sarebbero occorsi alla mia sete di allora… E non potevo bere per l'affanno del dolore precordiale. E tu sai cosa è questo dolore… Fiumi sarebbero occorsi poi… e non mi furono dati. Né avrei potuto accettarli per la sempre più forte soffocazione. Ma quanto ristoro mi avrebbero dato al Cuore, se mi fossero stati offerti! Era di amore che morivo. Di amore non dato. La pietà è amore. E in Israele non vi fu pietà.
   Quando contemplate, voi buoni, o analizzate, voi scettici, quel "sorso", dategli il giusto nome: "pietà", non bevanda. Può dunque dirsi, senza perciò incorrere in menzogne, che "dalla Cena in poi Io non ebbi conforto". In tutto il popolo che mi circondava non ci fu uno che mi desse conforto, posto che il vino drogato non lo volli sorbire. Ebbi aceto e scherni. Ebbi tradimenti e percosse. Questo ebbi. Nulla più. […]».


domenica 7 aprile 2019

Vi Benedice Gesù della Misericordia.

7 d’aprile



Prima di leggere i messaggi, bisogna chiedere il dono del discernimento allo Spirito
Santo e recitare 7 Padre Nostro.


Messaggio Universale di Nostro Signore Gesù Cristo – No. 2
SECONDO MESSAGGIO UNIVERSALE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ
CRISTO DATO A “EL DISCÍPULO”, IL 6 NOVEMBRE 1998.
(Vigente y Urgente)


Vi saluto con Il Mio Sacro Cuore.
Io Sono in mezzo a voi per insegnarvi la vera via dell’Amore, la vera via della
Pace.
Ognuno di voi abbia la pace nel suo cuore. Io Sono il Re della Pace.
Desidero che stiate con Me e che stiate anche con Mio Padre.
Vi parlo questa notte, in questo Secondo Messaggio, che desidero sia
trasmesso ovunque sia possibile, attraverso i mezzi che sono a vostra
disposizione.
Pregate, pregate figli Miei, pregate con il cuore, perché la vostra preghiera è
un balsamo per il Mio Dolore e per la Mia Sofferenza, nel vedere che molte
anime si sono allontanate dal cammino della Grazia, perché non pregano.
Pregate figli Miei, affinché le anime che si sono perse, tornino nuovamente
con Me, cosicché Io possa effondere in loro le Grazie Infinite della Mia
Misericordia.
Ognuno di voi deve Santificarsi, ciascuno di voi deve comprendere la gravità
e l’urgenza di questi Messaggi, ciascuno di voi deve mettere in pratica
ciascun Messaggio, per potersi salvare, perché il Giorno della Mia Ira non è
molto lontano.
Verrò certamente per dare il premio corrispondente a ciascuna persona…
Io porto nel Mio Sacro Cuore, molti Tesori di Sapienza, di Ricchezza e di
Amore per darli a tutti quei Miei Figli che sono docili al Mio Spirito.
Voi avete chiesto il Mio Spirito ed il Mio Spirito viene per insegnarvi la Verità
Totale, per condurvi a Me, perché per Suo tramite, possiate avvicinarvi a Me.
Il Mio Spirito vi mostrerà tutte le cose, soprattutto quelle che sono un Mistero,
che la mente umana non comprende.

I cuori non credono, si chiudono, perché si aspettano di vedere segnali e
meraviglie nel cielo, ma vi dico nuovamente, che non vi sarà dato altro segno,
come dice la Mia Parola, se non: “Il Segno che venne dato a Giona”.
Sta arrivando l’Ora, sta arrivando il Momento in cui non si potrà più lavorare,
sta arrivando l’ora della Prova, sta arrivando l’ora della Decisione Finale.
Io Mi presento davanti a voi, perché sappiate che sto camminando assieme a
voi, che non vi ho lasciati soli, né vi lascerò mai soli.


Io comprendo le lotte che l’uomo affronta sulla terra per raggiungere il Cielo,
ma quando vi dimenticate di Me, cadete continuamente nei vostri peccati, nei
vostri errori, nei vostri difetti, immediatamente Io vi tendo la Mia Mano, perché
non lascerò che nessuno dei Miei figli cada nelle grinfie del Mio nemico.
Il Mio Cuore Amorevole, diffonde una Luce abbondante per tutte le nazioni
della terra e anche Mia Madre è venuta per portarvi le Mie Parole: con le Sue
Suppliche, con le Sue Lacrime e con le Sue Preghiere, si è rivolta in tutte le
lingue a tutti i popoli della terra, ma è stata ignorata e nessuno ha fatto caso
alle Sue Petizioni, alle Sue Suppliche e alle Sue Preghiere.
Per questo Io Verrò.
Per questo Io vi sto parlando, per indicarvi il cammino che ciascuno di voi
deve seguire, da oggi in poi. Un cammino di Preghiera, di Sacrificio e di
Rettitudine.
Venite a Me, Io Sono la Via, la Rettitudine e la Vita.
Io sto camminando ancora sulla terra, osservo tutti gli abitanti della terra,
rimango in silenzio quando si commettono ingiustizie, ma di sicuro sta
arrivando il giorno in cui non tacerò più e dirò a ciascuno degli uomini gli
errori gravi che hanno commesso, infrangendo in questo modo la Mia
Alleanza, Sigillata con il Mio Dolore e con il Mio Sangue.
C’è una Gravissima Colpa, riguardo al Mio Santo Sacrificio dell’Altare.
Io vengo a darmi a voi, Vivo, quale Alimento per le vostre anime.
Tutti i Miei figli sulla terra, non hanno ancora imparato a vivere il Mio Incontro
attraverso il Santo Sacrificio dell’Altare, nel quale Io Stesso Mi do con Amore,
come Alimento, perché chi mangia la Mia Carne e beve il Mio Sangue, avrà
la Vita Eterna.


Vivete la vostra Messa (come voi la chiamate) con vero amore, con vero
raccoglimento, con vero pentimento, perché possiate trarne profitto e servirvi
della Mia Grazia (Ex-Opere Operato).
Io, il vostro Gesù, sono realmente Vivo e Faccio Atto di Presenza, attraverso
le mani consacrate dei Sacerdoti. 
Io ve li ho dati perché vi impartiscano le Mie Parole e i Miei insegnamenti,
basati sulla Sacra Scrittura e sull’Autentico Magistero della Chiesa, la cui
Roccia Visibile e salda è il Mio Vicario, Giovanni Paolo II.
Ogni mancanza verso uno dei Miei Sacerdoti, quelli che ho chiamato e scelto,
è una Mancanza Grave al Mio Sacro Cuore, perché è il Mio Sacro Cuore che
li ha costituiti, che li ha messi sulla terra, per santificare voi e colmarvi di
Grazia attraverso i Sacramenti, Segni visibili della Mia Fedeltà e del Mio
Amore per il Genere umano.
Per questo vi chiedo, figli Miei, che vi avviciniate a loro cercando parole di
consiglio e di sapienza.
Pregate molto per loro, perché satana vuole impedire e intralciare il loro
lavoro: la Mia Opera Apostolica e Redentrice.
Satana vuole sviarli dalla visione del Mio Piano, così come lo sviò e lo
intralciò nel Giorno della Creazione, ingannando, mentendo e seducendo
Eva.


Però Mia Madre già gli ha schiacciato la testa.
Ho ancora molto da dire agli uomini di questo tempo, di questa generazione
infedele, che Mi offende, che non ha conosciuto la Vera Via dell’Amore.
Le loro labbra continuano ad essere impure, perché continuano a maledire e
a parlare male del loro prossimo.
Non si sono Purificati, non si sono Santificati nel Mio Sangue Redentore.
Io Sono risuscitato e vivo, non Sono una leggenda che è rimasta nel
passato.
Io Sono lo Stesso, ieri, oggi e sempre.
Io, Gesù, conosco la storia degli uomini, perché ho camminato e continuo a
camminare a fianco degli uomini.
Io Sono il Buon Pastore, che non abbandona mai, né mai abbandonerà le
Sue pecore alla mercé dei lupi rapaci.
Tutti coloro che mettono in pratica le Mie Parole, sono come la casa edificata
sulla roccia.
Tutti quelli che vengono a Me con fiducia, Io li prenderò per mano e rivelerò
loro i Segreti del Regno, i Segreti che non sono ancora stati rivelati dai Miei
docili strumenti, i Segreti che sono ancora nel Mio Cuore.
Vi mando il Mio Spirito sulla terra, per far riflettere gli uomini, perché
comprendano che il tempo che vi resta è pochissimo, perché facciano
Sacrificio, Digiuno e Preghiera, perché tornino a Me, si convertano di cuore
ed Io li guarisca. 


Con il Sacrificio, con il digiuno e con la Preghiera, potrete strappare al Mio
Cuore, Benedizioni e Grazie per la conversione del mondo.
Desidero che andiate a portare la Mia Parola, il Mio Messaggio d’Amore, che
andiate senza paura, camminando nella Luce del Mio Cuore, che siate una
cosa sola con Me nella gioia e nella sofferenza, come Io e Mio Padre siamo
una cosa sola nell’Amore.
Preparatevi, camminando con Me, assieme a Me, seguendo la Via della Mia
Croce, non disprezzando la croce di ogni giorno.
Molti vogliono seguirmi, però poi tornano indietro, quando Io presento loro la
Mia Croce.
Non è facile seguirmi, Io Sono Esigente, però so premiare le anime docili e
fedeli che confidano nella Mia Parola, nei Miei Messaggi.
Il Grande Giorno si sta avvicinando, Giorno in cui il Cuore Immacolato della
Mia Santa Madre trionferà, Giorno in cui il Mio Sacro Cuore Regnerà in tutta
la terra ed il regno delle tenebre sarà sconfitto, distrutto ed eliminato per
sempre.


Ciascuno di voi, deve fare una profonda riflessione nel suo cuore e
nella sua mente, di fronte alla Mia Presenza, perché Io possa liberarvi
delle vostre ferite ed oppressioni, possa liberarvi dalle angosce e dai
timori, per darvi il Mio Amore e la Mia Pace.
Voi dite di conoscermi, perché avete letto di Me nei Santi Vangeli, avete letto
sulla Mia Vita, ma ancora non Mi conoscete, perché conoscendo Me,
conoscerete anche Mio Padre e se amerete Me, amerete anche Mio Padre,
perché Mio Padre ed Io, siamo una cosa sola.
Io Sono un Dio d’Amore, un Dio che si scioglie nell’Amore e nella
Misericordia. Mi piace di più parlare di Misericordia che di castigo.
Agli uomini duri di cuore e tardi a comprendere, Io rivolgo la Mia Parola e la
Mia Parola è forte, quindi loro si nascondono da Me, ma Ii vado a cercare, li
trovo e scruto i loro cuori. Io Mi preoccupo maggiormente per la salute delle
anime che di quella dei corpi.


Voi che leggete questo messaggio Universale, il secondo che vi affido
attraverso il Mio Strumento, potete rispondere a una Mia domanda?
Dove sono quelli che ho curato?
Dove sono quelli che ho riscattato dal vizio… dall’immondizia…?
Soltanto alcuni sono tornati a ringraziare e a servirmi nel Mio Regno.
La Croce Luminosa sarà il Segnale della Mia Seconda Venuta nel Mondo.
Chiedete per i governanti delle nazioni, Io preserverò dalla distruzione totale
varie nazioni e città.
Perché non vi unite nuovamente a Me, ricordando le ore in cui vennero i
soldati di Erode a prendermi? Non abbandonatemi, non lasciatemi come
Giuda, che Mi abbandonò alla mercé dei soldati.
Non negate di conoscermi, come Pietro Mi negò, venite a Me, Io Sono un Dio
d’Amore, un Dio Misericordioso.
Desidero regalarvi i tesori del Mio Cuore, tesori di Sapienza infinita.
Vi dico che di sicuro tutto quello che c’è, tutto quello che è materiale, tutto
quello che è visibile perirà e verrà un Regno Spirituale, verrà un Regno
d’Amore nel quale non esisterà l’odio né la violenza e ciascuno di voi sarà
unito nell’Amore, attraverso il Mio Spirito, perché Io Sono un Dio d’Amore, ed
unisco tutti i Miei figli sulla terra tramite la Mia Parola.
Prendetevi cura del Gregge figli Miei!


Invio questo Secondo Messaggio a tutti i Miei figli sulla terra, lo invio a tutte le
nazioni della terra.
Guai a coloro che fanno inciampare i più piccoli!
Guai a coloro che preferiscono la comodità!
Guai a coloro che per falsa prudenza si tengono e nascondono i Miei
Messaggi e che fanno lo stesso con i Messaggi della Mia Santa Madre!
Io santificherò i sacerdoti. Sì, li farò santi. Io darò un sacerdote santo a
ciascuno di coloro che continuano a pregare, giorno e notte, offrendo sacrifici.
Io Ho ascoltato il grido delle Anime Vittime che ogni giorno offrono il loro
dolore, la loro Sofferenza spirituale e la loro Solitudine, affinché le anime si
convertano e tornino sulla retta via.
Però sono giunti a Me anche i reclami contro alcuni Sacerdoti.
Pregate per loro e non criticateli, comprendeteli ed aiutateli a ritrovare la via
dalla quale si sono allontanati.
Chiedo molta preghiera per i Miei Sacerdoti, perché il diavolo sta usando i
suoi stratagemmi per sedurli e per allontanarli dalla Vera Via, dal Cammino
Reale e Santo.
Fate sacrifici per il Mio Popolo di Sacerdoti. Fate digiuni per il Mio Popolo di
Sacerdoti. Solo così otterrete sacerdoti santi, Io li ispirerò tramite la Mia
Parola.
Io effonderò il Mio Spirito, questa è la Mia Promessa di Oggi, in questo
Secondo Messaggio.

Avrete sacerdoti santi, loro avranno la Mia Parola, loro vi guideranno,
sottomettetevi ed ubbiditeli, perché sottomettendovi ed ubbidendo a loro, voi
vi sottomettete ed ubbidite a Me.
Io no voglio divisioni nella Chiesa, non voglio gente incapace, Io voglio gente
Preparata.
Preparatevi figli Miei, perché non rimane molto tempo. Io vengo con la Mia
Santa Giustizia, vengo a regnare in questa terra, a purificarvi e a guarirvi tutti.
Vedrete i segnali e vedrete gli accadimenti e cadrete in ginocchio e Mi
adorerete sul Mio Monte Santo.
In questo Secondo Messaggio chiedo che, davanti a Me, ciascuno di voi
abbia un cuore sincero.
Io conosco tutto quello che c’è nel cuore dell’uomo e niente rimane occulto
davanti alla Mia Presenza. Io conosco i vostri bisogni e la disponibilità di
molti.
Io sceglierò strumenti per farvi conoscere tutto quello che succederà tra
breve.
Io spargerò nuovamente Grazie tramite il Mio Spirito.
Farò di voi un Regno Santo, un Regno Nuovo, che fermenti tutta la massa,
farò in modo che tutta l’umanità si contagi con il Mio Amore e che i cuori si
preparino.

Io voglio un Popolo ben disposto, un Popolo molto docile alla Mia Voce e alla
Mia Presenza.
Io, Gesù della Misericordia, vi parlo in questo Secondo Messaggio, per
invitarvi ad una vera vita di Fede, perché dimostriate in tutti gli atti della vostra
vita questa Fede, non soltanto andando in Chiesa.
Che questa fede sia palpabile, che sia visibile, che questa Fede sia concorde
con le opere di ciascuno di voi, perché molti dicono di avere Fede, ma non la
dimostrano con le opere.
Alcuni di voi penseranno che Io Sono un Dio esigente e certamente lo Sono,
poiché vi ho regalato la Mia Grazia e vi ho riscattato dal mondo, ho lavato i
vostri cuori e vi ho dato i Sacerdoti perché vi santificaste attraverso il
Sacramento della Riconciliazione.
Vi ho dato le mani pure del Sacerdote, che consacrano e transustanziano le
specie nel Mio Corpo e nel Mio Sangue, dandovele come Alimento e come
Bevanda.

Desidero che facciate della Mia Casa, una casa di preghiera, un Tempio
Santo, una chiesa dove si onori devotamente la Mia Santa Madre, recitando il
Rosario, come Lei lo ha chiesto nei Suoi Messaggi Universali, che vi ha
rivolto tramite il Mio strumento.
Io, Gesù, chiedo, e non prego, e non supplico, ma LO ESIGO! :
“Che i Sacerdoti recitino il Rosario con i fedeli davanti alla Mia
Presenza!”
Solamente così potrete attirare molte benedizioni sulle vostre parrocchie e
sulle vostre comunità, solamente così sarete santi, perché molti dei Miei
Sacerdoti hanno dimenticato il cammino della Preghiera, si sono preoccupati
di una chiesa materiale ed hanno trascurato la loro preghiera davanti alla Mia
Presenza.
Io amo molti i Miei Sacerdoti e Mi fa soffrire che li critichino e Mi fa soffrire
che parlino male di loro.
Se qualcuno di voi ha delle lamentele da fare contro qualcuno dei Miei
consacrati, che si consumi le ginocchia in preghiera, alla Mia presenza,
perché Io possa convertire questo sacerdote e renderlo Santo.
Verranno giorni in cui ci sarà scarsità di Sacerdoti, voi li cercherete e non li
troverete.

Verranno giorni in cui alcune nazioni della terra non avranno Santi Sacerdoti,
perché non ubbidite loro e tanto meno pregate, perché non recitate il Rosario
alla Mia Presenza.
Io rinnovo la Mia Promessa, la Promessa del Mio Sacro Cuore:
Onoratemi devotamente il giorno 13 di ogni mese ed i primi venerdì di
ogni mese, perché in questi giorni darò i Miei Messaggi al monto intero, in
diverse lingue, a diversi popoli.
Si sta avvicinando il giorno in cui “colui che usurperà” il Mio Trono si
manifesterà a voi. Voi lo conoscete già, perché lo avete già sentito nominare.
Si manifesterà in persona, presentandosi nel Mio Nome, vi ingannerà e ne
sedurrà molti.
Sedurrà le menti, non i cuori, perché i cuori dei Miei figli che sono Cattolici,
sono Miei ed Io attirerò anche molti cuori che non sono Cattolici nella Mia
Chiesa, per convertirli a Me e perché stiano con Me nel giorno in cui vi
convocherò, nel giorno in cui Io chiamerò per nome ciascuna delle Mie
pecore, ciascuno dei Miei agnelli, li chiamerò per nome e li convocherò alla
Mia Presenza.

Perché voi non vi siete preparati?
Perché non avete prestato attenzione alle suppliche di Mia Madre, quando
nei Suoi Messaggi disse di fare una copia di tutto il materiale che vi sarebbe
servito nei giorni della Prova?
Io, Gesù, vi ripeto: Non ignorate queste cose, perché ciascuna si compirà
a suo tempo.
Figlio, piccolo Mio, dì al tuo Direttore Spirituale, che riceverà anche nel suo
cuore la Mia Parola, per discernere e per comprendere tutto quello che Io sto
chiedendo a tutta l’umanità.
Io Benedico questo Luogo. Io Benedico questa Parrocchia, questa Comunità,
tutti quelli che sono qui.
Che la Pace sia con voi. Andate nella Mia Pace e nella Pace di Mia Madre.
Andate nella Pace del Mio Sacro Cuore.
Vi Benedice Gesù della Misericordia. 




AMDG et DVM

sabato 6 aprile 2019

VIA CRUCIS e Miserere

7 d’aprile
VIA CRUCIS DETTATA DA GESU’ A JOSEFA MENENDEZ

Il Venerdì Santo, 30 Marzo 1923, Ge­sù dettò a Josefa le preghiere dette alla Via Crucis
“Vieni a contemplarmi durante il do­loroso cammino del Calvario, dove sto per spargere il mio Sangue, adoralo ed offrilo al mio Padre celeste affinché serva per la salvezza delle anime”.

1° STAZIONE - Ascolta come pro­nunciano contro di Me la sentenza di morte. Considera con quale silenzio, con quale pazienza e con quale man­suetudine la riceve il mio Cuore.
Anime che cercate d'imitare la mia condotta, imparate a mantenere il si­lenzio e la serenità di fronte a ciò che vi mortifica e contraria. 
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

2° STAZIONE - Guarda la Croce che mettono sulle mie spalle. II suo pe­so è grande, ma l'amore che sento verso le anime è molto più grande. Anime che mi amate, confrontate la vostra sofferenza con l'amore che mi portate, e non permettete che l'abbattimento spenga la fiamma di questo amore.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

3° STAZIONE - Il peso della Croce mi fa cadere a terra, ma lo zelo per la salvezza delle anime mi fa risollevare, prendere nuovamente animo e prose­guire il cammino.
Anime che ho invitato a dividere il peso della mia Croce, vedete un po' se il vostro zelo per le anime vi infonde nuova energia per andare avanti nel cammino dell'abnegazione e della ri­nuncia di voi stesse, oppure se l'ecces­sivo amor proprio atterra le vostre for­ze e non vi lascia sopportare il peso della Croce.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

4° STAZIONE - Qui incontro la mia Santissima e diletta Madre. Considera il martirio che soffrono i nostri due Cuori! Tuttavia il dolore dell'uno e del­l'altro si uniscono vicendevolmente, e l'amore per quanto doloroso, trionfa.
Anime che camminate per lo stesso sentiero e che avete di mira gli stessi intenti, la vista delle vostre sofferenze vicendevoli vi animi e vi fortifichi af­finché l'amore trionfi. L'unione nel do­lore vi sostenga, e vi faccia abbracciare generosamente le spine del cammino.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

5° STAZIONE - Considera come Si­mone di Cirene accetta questo peso crudele e penoso per un meschino inte­resse e come il mio Corpo va perdendo le forze.
O anime se vi vengono meno le forze alla vista della lotta continua contro la propria natura, considerate che portate la mia Croce, non già per un piccolo premio o per un godimento terreno e passeggero, ma per acquistare la vita eterna e per procurare la stessa felicità ad altre anime.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

6° STAZIONE - Considera la carità con cui questa donna (la Veronica) vie­ne a tergere il mio volto, e come per amore vince ogni rispetto umano.
Ah! non permettete che un futile ti­more di perdere la reputazione o la fama vi impedisca ora di tergere il mio volto con atti di generosità e di amore. Vedete come il sangue lo inonda!
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

7° STAZIONE - La Croce va esau­rendo le mie forze. Il cammino è lungo e penoso; nessuno si avvicina per por­germi aiuto: e il mio affanno è tale che cado una seconda volta.
Anime che camminate alla mia se­quela, non perdetevi di coraggio se nel­la vostra vita senza consolazioni umane e piena di aridità vi vedete private di ogni consolazione spirituale. Prendete animo alla vista del vostro Modello sul cammino del Calvario. Vedete, è la se­conda volta che cade, ma si rialza e prosegue il cammino fino al termine. Se volete attingere un po' di forza, ve­nite e baciategli i piedi!
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

8° STAZIONE - Vedendomi in tale stato di ignominia le donne di Gerusa­lemme piangono.
Il mondo piange dinanzi alla soffe­renza: ma Io vi dico, o anime che mi seguite per il cammino stretto, che un giorno, il mondo vi vedrà camminare per ampie e fiorite praterie, mentre lui e i suoi seguaci cammineranno sopra il fuoco che essi stessi si preparano coi lo­ro godimenti.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

9° STAZIONE - Considera che qua­si sono prossimo al Calvario e cado per la terza volta. Così darò forza a quelle povere anime che, in pericolo di morte eterna, si rammolliranno col Sangue delle ferite che produce questa terza caduta: otterrò loro grazia per rialzarsi e giungere ad ottenere la vita eterna.
Anime che desiderate imitarmi, non ricusate mai il più piccolo atto, anche se vi produce nuove ferite. Non impor­ta! Questo sangue darà la vita ad un'a­nima! Imitate il vostro Gesù che avanza verso il Calvario!
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

10° STAZIONE - Considera con quanta crudeltà mi spogliano delle ve­sti! Contempla come Io rimango in si­lenzio e in un totale abbandono!
Lasciatevi spogliare di quanto posse­dete, sia dei beni che della propria vo­lontà. In cambio lo vi rivestirò con la tunica della purezza e coi tesori del mio Cuore.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

11° STAZIONE - Già sono giunto sulla cima dove mi daranno la morte. Già mi stendono e mi inchiodano sulla Croce! Non ho più nulla... Neppure la libertà di muovere una mano... un pie­de... Non sono i chiodi che mi tratten­gono, ma l'amore! Perciò dalle mie lab­bra non cade né un lamento né un so­spiro.
Voi siete inchiodate sulla croce e siete trattenute dai chiodi. Non lagna­tevi, non mormorate quando questi chiodi benedetti vi lacerano le mani e i piedi.
Venite e baciate i Miei: qui troverete la forza.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

12° STAZIONE - La Croce è la mia compagna sul cammino del Calvario, sulla Croce esalo l'ultimo respiro.
Anime che avete avuto la croce per compagna inseparabile durante la vo­stra vita, siate certe che su di essa esa­lerete il vostro ultimo respiro: ma è pe­rò anche certo che essa sarà la porta per cui entrerete alla vita.
Baciate costantemente questo pegno sacro e benedetto: abbracciatelo con tenerezza ed amatelo come il più gran­de dei vostri tesori.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

13° STAZIONE - Considera la cari­tà con cui Giuseppe d'Arimatea si inca­rica di calare il mio corpo dalla Croce. Lo depone fra le braccia di mia Madre. Essa lo adora e lo bacia; lascia cadere le sue lacrime sul mio volto e su tutte le mie membra. Poi lo consegna a quel­li che dovranno imbalsamarlo e depor­lo nel sepolcro.
O anime tutte venite. Prendete il mio corpo, imbalsamatelo con gli aromi del­le vostre virtù! Adorate le sue piaghe! Baciatele e lasciate che le vostre lacri­me cadano sul mio volto! E poi mette­temi nel sepolcro del vostro cuore.
E dite anche una parola di conforto alla cara Madre mia e vostra.
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

14° STAZIONE - Considera con quanta delicatezza mi mettono nel se­polcro. È nuovo e quindi puro senza la più leggera macchia.
Anime che mi siete unite cercate tut­te le delicatezze che vi suggerirà l'amo­re, affinché il vostro cuore sia puro e ben adorno per seppellirmi nell'amore tenero, forte, costante e generoso. Ora bacia e adora le mie Piaghe, e recita il "Miserere".
«Eterno Padre, ricevi il sangue Divi­no che Gesù Cristo Figlio tuo ha sparso nella sua Passione. Per le sue Piaghe, per il suo Capo trapassato di spine, per il suo Cuore, per tutti i suoi Meriti per­dona alle anime e salvale».
Baciando la terra:
«Sangue Divino del mio Redentore, io Ti adoro con profondo rispetto e grande amore, per riparare gli oltraggi che ricevi dalle anime».

Ufficio di Maria Vergine Immacolata

Ufficio di Maria Vergine Immacolata
composto da S. Bonaventura, Dottore della Chiesa
Edizione a cura di Egidio Ridolfo s.j. - Sonia Andreoli


http://www.ridolfo.it/Ufficio_Immacolata/Italiano/Uff_BVMaria_Dom.html

AVE MARIA PURISSIMA!