Appendice III
Avvertenze ai genitori e agli educatori cristiani
1. Fare il catechismo è istruire nella fede e nella morale di Gesù Cristo; è dare ai figli di Dio la
coscienza della propria origine, dignità e destino, e dei propri doveri; è deporre e svolgere nei loro
intelletti i principi e i motivi della religione, della virtù e della santità in terra, e perciò delta felicità
in cielo
2. L'insegnamento del catechismo, è quindi il più necessario e benefico per gl'individui, per la
Chiesa e per la società civile; è l'insegnamento fondamentale che sta alla base della vita cristiana, la
quale, ov'esso manchi o sia stato male impartito, è debole, vacillante e facilmente vien meno.
3. I genitori cristiani come sono i primi e principali educatori dei loro figli, così debbono esserne i
primi e principali catechisti: i primi perché debbono loro istillare quasi col latte la dottrina ricevuta
dalla Chiesa; i principali, perchè spetta ad essi far imparare a memoria in famiglia le cose principali
della Fede, cominciando dalle Prime preghiere, e farle ripetere ogni giorno in modo che a poco a
poco penetrino profondamente nell'animo dei figliuoli. Che se essi, come più volte avviene, sono
costretti a farsi supplire da altri nell'educazione, ricordino l'obbligo sacrosanto di scegliere tali
istituti e tali persone che sappiano e vogliano coscienziosamente compiere per loro un così grave
dovere. L'indifferenza in questa materia è stata la perdita irreparabile di tanti figli. Qual conto se ne
dovrà rendere a Dio!
4. Per insegnar con frutto bisogna ben sapere la dottrina cristiana, bisogna esporla e spiegarla in
maniera adatta alla capacità degli alunni e soprattutto, trattandosi di dottrina pratica, bisogna
Viverla.
5. Ben sapere la dottrina cristiana; perché come si può istruire non essendo istruiti? Onde il dovere
dei genitori e degli educatori di ripassare il catechismo e di penetrarne a fondo le verità,
frequentando le spiegazioni più ampie dei parrochi agli adulti, interrogando persone competenti e
leggendo, se possono, libri opportuni.
6. Esporre in maniera adatta la dottrina cristiana, cioè con intelligenza e amore, in modo che i
fanciulli non siano disgustati e annoiati del maestro e della dottrina.
Perciò conviene mettersi alla loro portata,
usar le parole più note e più semplici,
svegliare l'intelligenza con opportune similitudini ed esempi e muovere i sentimenti del cuore;
aver somma discrezione e misura per non stancare;
progredire a poco a poco, non tediandosi di ripetere, e
con pazienza ed affetto compatendo l'irrequietezza, le distrazioni, le impertinenze e gli altri difetti dell'età.
Si schivi soprattutto quella maniera meccanica d'insegnare, che opprime e lascia ottusi, mettendo in giuoco la sola memoria, senza impegnare l'intelligenza e il cuore.
7. Finalmente vivere la fede e la morale che s'insegna; altrimenti, come si avrà il coraggio
d'insegnare ai figli la religione che non si pratica, i comandamenti e i precetti che si trascurano sotto
i loro occhi medesimi ? E qual frutto, nel caso, se ne può sperare? Al contrario, i genitori facilmente
esautoreranno se stessi e avvezzeranno i figli all'indifferenza e al disprezzo dei principi più
necessari e dei doveri più sacrosanti della vita.
8. E poiché oggi si è creata un'atmosfera d'incredulità funestissima alla vita spirituale, colla guerra
ad ogni idea di autorità superiore, di Dio, di rivelazione, di vita futura, di mortificazione, inculchino
i genitori e gli educatori, con la maggior cura, le verità fondamentali delle prime nozioni del
catechismo;
ispirino il concetto cristiano della vita, il senso della responsabilità di ogni atto presso il
Giudice supremo, che è da per tutto, tutto sa e tutto vede, e
infondano, col santo timore di Dio, l'amor di Cristo e della Chiesa, il gusto della carità e della soda pietà, e la stima delle virtù e pratiche. cristiane.
Solo così l'educazione dei figli sarà fondata non sull'arena di mutevoli idee e di
rispetti umani, ma sulla roccia di convinzioni soprannaturali, che non saranno scosse nella vita
intera, malgrado ogni tempesta.
9. A tutto ciò occorre viva fede, profonda stima del valore delle anime e dei beni spirituali, e
quell'amore saggio, che si studia di assicurare anzitutto la felicità eterna alle anime dei propri cari.
Occorre anche una grazia speciale per capire l'indole dei figliuoli e trovare le vie della mente e del
cuore.
I genitori cristiani, in virtù del sacramento del Matrimonio ben ricevuto, hanno diritto alle
grazie del proprio stato, e quindi a quelle necessarie per educare cristianamente la prole.
Inoltre essi possono con l'umile preghiera ottener più abbondante grazia a questo medesimo scopo, essendo opera particolarmente grata a Dio che gli si educhino adoratori e figli ubbidienti e devoti.
Lo facciano dunque, a costo di ogni sacrifizio: si tratta della salute eterna delle anime dei figli e della
propria. Dio benedirà la loro fede e il loro amore in quest'opera di capitale importanza, e li
ricompenserà col premio più desiderabile, di una figliuolanza santa, eternamente beata con loro in
cielo.
PREGHIAMO
Signore, lo [Spirito] Consolatore che da te procede, illumini le nostre menti e le conduca in tutta la
verità, come promise il tuo Figliuolo (1) Gesù Cristo Nostro Signore, che vive e regna con te
nell'unità del medesimo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Così sia.
(1) Orazione per il mercoledì di Pentecoste.
Il 22 maggio 1981, sei giorni prima di morire, il primate polacco Stefan
Wyszynski lasciò come suo testamento spirituale questo commovente invito ad amare
l’essenziale: «La nostra stabilità è espressa nel Credo, nel Padre Nostro, nell’Ave Maria
(…). Tutto il resto è mutabile. Il nostro più grande valore è la fede del nostro popolo, il
suo attaccamento e il suo legame alla Chiesa e, con la Chiesa, a Cristo e alla Madre
sua…»
*http://www.corsiadeiservi.it/public/content/testi%20e%20documenti/Catechismo_PioX.pdf
**http://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/wp-content/uploads/2017/12/CATECHISMO-DELLA-DOTTRINA-CRISTIANA-San-Pio-X.pdf
AVE MARIA PURISSIMA!