martedì 12 gennaio 2016

13 GENNAIO - BATTESIMO DI CRISTO


13 GENNAIO
BATTESIMO DI CRISTO [1]

Il secondo Mistero dell'Epifania, il Mistero del Battesimo di Cristo nel Giordano, attira oggi in modo speciale l'attenzione della Chiesa. L'Emmanuele si è manifestato ai Magi dopo essersi mostrato ai pastori; ma questa manifestazione è avvenuta nel ristretto spazio d'una stalla a Betlemme, e gli uomini di questo mondo non l'hanno conosciuta. Nel mistero del Giordano, Cristo si manifesta con maggior splendore. La sua venuta è annunciata dal Precursore; la folla che accorre al Battesimo del fiume ne fa testimonianza, e Gesù esordisce alla vita pubblica. Ma chi potrebbe descrivere la grandiosità delle cose che accompagnano questa seconda Epifania?

Il mistero dell'acqua.
Essa ha per oggetto, al pari della prima, il bene e la salvezza del genere umano; ma seguiamo il progredire dei Misteri. La stella ha condotto i Magi verso Cristo. Prima essi aspettavano e speravano; ora, credono. La fede nel Messia venuto comincia in seno alla Gentilità. Ma non basta credere per essere salvi; è necessario che la macchia del peccato sia lavata nell'acqua. "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo" (Mc 16,16): è tempo dunque che avvenga una nuova manifestazione del Figlio di Dio, per inaugurare il grande rimedio che deve dare alla Fede la virtù di produrre la vita eterna.
Ora, i decreti della divina Sapienza avevano scelto l'acqua come strumento di questa sublime rigenerazione della razza umana. Già all'origine delle cose lo Spirito di Dio ci è rappresentato mentre sorvola sulle acque, affinché, come canta la Chiesa il Sabato Santo, la loro natura concepisse già un principio di santificazione. Ma le acque dovevano servire alla giustizia contro il mondo colpevole, prima di essere chiamate a compiere i disegni della misericordia. Ad eccezione d'una sola famiglia, il genere umano per un terribile decreto, scomparve sotto le acque del diluvio.
Tuttavia, alla fine di quella terribile scena, si manifestò un nuovo indizio della futura fecondità di questo elemento predestinato. La colomba, uscita per un momento dall'arca della salvezza, vi rientrò con un ramoscello d'ulivo, simbolo della pace ridata alla terra dopo l'effusione dell'acqua. Ma il compimento del mistero annunciato era ancora lontano.
Nell'attesa del giorno in cui il mistero sarebbe stato manifestato, Dio moltiplicò le immagini destinate a sostenere l'attesa del suo popolo. Così, fu attraversando le acque del Mar Rosso che il popolo arrivò alla Terra promessa; e durante il misterioso tragitto, una colonna di nube copriva insieme il cammino d'Israele e le acque benedette alle quali questi doveva la sua salvezza.
Ma il solo contatto delle membra umane d'un Dio incarnato poteva dare alle acque la virtù purificatrice che ogni uomo colpevole sospirava. Dio aveva dato il Figlio suo non al mondo soltanto come Legislatore, Redentore e Vittima di Salvezza, ma perché fosse anche il Santificatore delle acque; e appunto in seno a questo sacro elemento doveva rendergli una testimonianza divina, manifestarlouna seconda volta.

Il battesimo di Gesù.
Gesù dunque, all'età di trent'anni, va verso il Giordano, fiume già famoso per le meraviglie profetiche operate nelle sue acque. Il popolo ebreo, risvegliato dalla predicazione di Giovanni Battista, accorreva in massa per ricevere il Battesimo che poteva produrre il pentimento del peccato, ma non cancellarlo. Il nostro divino Re va anch'egli al fiume, non per cercarvi la santificazione, poiché egli è il principio di ogni giustizia, ma per dare finalmente alle acque la virtù di produrre, come canta la Chiesa, una razza nuova e santa. Scende nel letto del Giordano, non più come Giosuè per attraversarlo a piedi asciutti, ma affinché il Giordano lo cinga delle sue acque, e riceva da lui, per comunicarla a tutto l'elemento, quella virtù santificatrice che esso non perderà mai più. Riscaldate dai divini ardori del Sole di giustizia, le acque divengono feconde, nel momento in cui il sacro capo del Redentore viene immerso nel loro seno dalla mano tremante del Precursore.
Ma in questo preludio di una nuova creazione, è necessario che intervenga tutta la Trinità. Si aprono i cieli, e ne scende la Colomba, non più come simbolo e figura, ma per annunciare la presenza dello Spirito d'amore che dà la pace e trasforma i cuori. Essa si ferma e si posa sul capo dell'Emmanuele, scendendo insieme sull'umanità del Verbo e sulle acque che bagnano le sue auguste membra.

La testimonianza del Padre.
Tuttavia il Dio-Uomo non era manifestato ancora con abbastanza splendore; bisognava che la parola del Padre risonasse sulle acque, e le agitasse fin nella profondità dei loro abissi. Allora si fece sentire quella Voce che aveva cantata David: Voce del Signore che risuona sulle acque, tuono del Dio di maestà che spezza i cedri del Libano, l'orgoglio dei demoni, che spegne il fuoco dell'ira celeste, che scuote il deserto, che annuncia un nuovo diluvio (Sal 28), un diluvio di misericordia; e quella voce che diceva: Questi è il mio Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto.
Così fu manifestata la Santità dell'Emmanuele dalla presenza della divina Colomba e dalla voce del Padre, come era stata manifestatala sua Regalità dalla muta testimonianza della Stella. Compiuto il divino mistero e investito della virtù purificatrice l'elemento delle acque, Gesù esce dal Giordano e torna a riva, portando con sé - secondo l'opinione dei Padri - rigenerato e santificato il mondo di cui lasciava sotto le acque i delitti e le immondezze.

Usanze.
Come è grande la festa dell'Epifania, che ha per oggetto di onorare così sublimi misteri! E come non c'è da stupire se la Chiesa Orientale ha fatto di questo giorno una delle date per l'amministrazione solenne del Battesimo. Gli antichi monumenti della Chiesa delle Gallie ci mostrano che l'usanza esisteva anche presso i nostri avi; e più d'una volta - stando a quanto riferisce Giovanni Mosch - si vide il santo battistero riempirsi d'un'acqua miracolosa il giorno di questa grande festa, e asciugarsi da sé dopo l'amministrazione del Battesimo. La Chiesa Romana, fin dal tempo di san Leone, insisté per riservare alle feste di Pasqua e di Pentecoste l'onore di essere gli unici giorni consacrati alla celebrazione solenne del primo fra i Sacramenti; ma in parecchi luoghi dell'Occidente si conservò e dura ancora oggi l'usanza di benedire l'acqua con una solennità del tutto speciale nel giorno dell'Epifania.
La Chiesa d'Oriente ha conservato inviolabilmente tale usanza. La funzione ha luogo, ordinariamente, nella Chiesa, ma talvolta il Pontefice si reca sulle rive di un fiume, accompagnato dai sacerdoti e dai ministri rivestiti dei più ricchi paramenti e seguito da tutto il popolo. Dopo alcune magnifiche preghiere, che ci dispiace di non poter riportare qui, il Pontefice immerge nelle acque una croce rivestita di pietre preziose che significa il Cristo, imitando così l'azione del Precursore. Un tempo, a Pietroburgo, la cerimonia aveva luogo sulla Neva, e attraverso un'apertura praticata nel ghiaccio il Metropolita faceva scendere la croce nelle acque. Questo rito si osserva parimenti nelle Chiese dell'Occidente che hanno conservato l'usanza di benedire l'acqua nella Festa dell'Epifania.
I fedeli si affrettano ad attingere nella corrente del fiume quell'acqua consacrata; e san Giovanni Crisostomo - nella sua ventiquattresima Omelia sul Battesimo di Cristo - attesta, chiamando a testimone il suo uditorio, che quell'acqua non si corrompevamai. Lo stesso prodigio è stato riconosciuto molte volte in Occidente.
Glorifichiamo dunque Cristo per questa seconda manifestazione del suo divino carattere, e rendiamogli grazie, insieme con la santa Chiesa, per averci dato, dopo la Stella della fede che ci illumina, l'Acqua potente che toglie le nostre immondezze. Nella nostra riconoscenza, ammiriamo l'umiltà del Salvatore che si curva sotto la mano di un uomo mortale al fine di compiere ogni giustizia, come dice egli stesso; poiché, avendo assunto la forma del peccato era necessario che sopportasse l'umiliazione per risollevarci dal nostro abbassamento. Ringraziamolo per questa grazia del Battesimo che ci ha aperto le porte della Chiesa terrena e della Chiesa celeste. Infine, rinnoviamo gli impegni che abbiamo contratti sul sacro fonte, e che sono stati la condizione di questa nuova nascita.

SANTA MESSA
La Messa è quella dell'Epifania, eccetto le Orazioni ed il Vangelo.

VANGELO (Gv 1,29-34). - In quel tempo Giovanni vide Gesù venire a lui, ed esclamò: Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati dal mondo. Egli è colui del quale ho detto: dopo di me viene uno che è avanti di me, perché era prima di me. Ed io non lo conoscevo; ma affinché egli sia conosciuto in Israele, io venni a battezzare con acqua. E Giovanni rese la sua testimonianza dicendo: Ho veduto lo Spirito scendere dal cielo a guisa di colomba e posarsi su di lui. Ed io nulla sapevo di lui; ma chi mi inviò a battezzare con acqua mi disse: Colui sul quale vedrai scendere e fermarsi lo Spirito, è colui che battezza con lo Spirito. Ed io ho veduto, ed ho attestato che egli è il Figlio di Dio.

Celeste Agnello, tu sei sceso nel fiume per purificarlo; la divina Colomba è venuta dalle altezze del cielo ad unire la sua dolcezza alla tua, e sei tornato a riva. Ma - oh prodigio della tua misericordia! - dopo di te sono scesi i lupi nelle acque santificate: ed ecco che essi tornano verso di te trasformati in agnelli. Noi tutti, immondi per il peccato, diventiamo, uscendo dal sacro fonte, le candide pecorelledel tuo divino Cantico, che tornano dal lavatoio tutte feconde, non una sterile; quelle caste colombe che sembra si siano bagnate nel latte, e che hanno fissato la propria dimora presso chiare fontane: tanto è potente la virtù purificatrice che il tuo divino contatto ha dato a quelle acque! Mantieni in noi il candore che deriva da te, o Gesù, e se l'abbiamo perduto, ridonacelo con il battesimo della Penitenza, il quale soltanto può ridare il candore del nostro primo abito! Spandi ancor più quel fiume d'amore, o Emmanuele! Che le sue acque vadano a cercare nel più profondo dei loro selvaggi deserti quelli che finora non hanno raggiunto; inonda la terra, come tu hai promesso. Ricordati della gloria nella quale fosti manifestato in mezzo al Giordano; dimentica i delitti che da troppo tempo ritardano la predicazione del tuo Vangelo su quelle plaghe desolate. Il Padre celeste comanda ad ogni creatura di ascoltarti: parla ad ogni creatura, o Emmanuele!


[1] Col decreto della Congregazione dei Riti del 22 marzo 1955, abolita l'Ottava dell'Epifania, venne istituita al 13 gennaio la "Commemorazione del Battesimo di Gesù Cristo" (n. 16 del decreto) con le stesse prerogative e riti dell'abolito giorno ottavo. Tuttavia, nel caso che in questo giorno cadesse la festa della Sacra Famiglia, si celebra questa, senza commemorazione del Battesimo di Cristo.

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 235-240


PUBLICATIO FESTORVM A.D. MMXVI



PVBLICATIO  FESTORVM 2016

Novéritis, fratres caríssimi, quod annuénte Dei misericórdia, sicut de Nativitáte Dómini Nostri Jesu Christi gavísi sumus, ita et de Resurrectióne ejúsdem Salvatóris nostri gáudium vobis annuntiámus:


Die Vigésima quarta Januárii erit Domínica in Septuagésima.



Décima Februárii dies Cínerum, et inítium jejúnii sacratíssimæ Quadragésimæ.



Vigésima séptima Mártii sanctum Pascha Dómini Nostri Jesu Christi cum gáudio celebrábitis.



Quinta Maji erit Ascénsio Dómini Nostri Jesu Christi.



Décima quinta ejúsdem erit Festum Pentecóstes.



Vigésima séxta ejúsdem Festum sacratíssimi Córporis Christi.



Vigésima séptima Novémbris Domínica prima Advéntus Dómini Nostri Jesu Christi, cui est honor et glória, in saécula sæculórum. Amen.


<<SPIRITO SANTO, ISPIRAMI.
AMORE DI DIO, CONSUMAMI.
NEL VERO CAMMINO, CONDUCIMI.
MARIA MADRE MIA, GUARDAMI.
CON GESU’ BENEDICIMI.
DA OGNI MALE, DA OGNI ILLUSIONE,
DA OGNI PERICOLO, PRESERVAMI>>

“CUORE AMOROSISSIMO DI GESÙ, 
PER LA TUA SOFFERENZA DI CROCE, 
IN QUEST’ORA DI OSCURITÀ, 
SII TU LA LUCE PER L’UMANITÀ”

AVE MARIA!

domenica 10 gennaio 2016

A SAN JOSE. Devoción de los siete domingos de San José

Devoción de los siete domingos 

de San José



A SAN JOSÉ
Sé devoto del santo Patriarca y recuerda el grande poder que tiene en el cielo. De él dice Santa Teresa: "No recuerdo haberle pedido cosa alguna que no me la haya concedido".
Se le invoca especialmente como protector de la pureza, maestro de la vida espiritual y abogado de la buena muerte.
Invoquémosle siempre, ya que es Patrón de la Iglesia Universal.

Los Siete Domingos de San José
Se pueden hacer en cualquier tiempo del año.
Si no pueden rezarse las oraciones prescritas, basta rezar siete Padrenuestros, Avemarías y Gloria.
Puédese ganar indulgencia partial estando en gracia de Dios.
Primero.
GLORIOSO San José, Esposo purísimo de María Santísima! A la manera que fue grande la angustia y el dolor de vuestro corazón en la duda de abandonar a vuestra Purísima Esposa, así fue Inexplicable la alegría cuando os fue revelado por el Angel el Misterio soberano de la Redención.
Por este dolor y gozo os rogamos nos consoléis en las angustias de nuestra última hora y nos concedáis una santa muerte, después de haber vívido una vida semejante a la vuestra en medio de Jesús y de María.
Padrenuestro, Avemaría y Gloria.
Segundo
¡Felicísimo Patriarca San José elegido para cumplir los oficios de Padre cerca del Verbo Humanado! Grande fue vuestro dolor al ver nacido a Jesús en tan extremada pobreza, el cual súbitamente se trocó en júbilo celestial al oír las angélicas armonías y contemplar el resplandor de tan luminosa noche.
Por este dolor y gozo os suplicamos nos alcancéis la gracia de que, después de haber seguido vuestro camino aquí en la tierra, podamos oír las armonías angelicales y gozar de la vista de la gloria celestial.
Padrenuestro, Avemaría, y Gloría
Tercero.
¡Glorioso San José, ejecutor obedientísimo de la Ley de Dios! La Sangre preciosísima que en la Circuncisión derramó el divino Redentor os traspasó el corazón; pero el Nombre de Jesús, que le fue impuesto, lo llenó de consuelo.
Por este dolor y gozo os rogamos que nos obtengáis la gracia de que, quitado de nuestro corazón todo vicio en la vida, tengamos la dicha de morir con el Santísimo Nombre de Jesús en los labios y en el corazón.
Padrenuestro, Avemaría y Gloria.
Cuarto.
¡Fidelísimo San José que tan gran parte tuvisteis en los misterios de nuestra Redención! grande dolor sentisteis al saber por la profecía de Simeón que Jesús y María estaban destinados a padecer; mas este dolor se convirtió en gozo al saber que los padecimientos de Jesús y María habían de ser seguidos de la salvación de innumerables almas.
Por este dolor y gozo os rogamos que seamos del número de aquellos que, por los méritos de Jesús y de María, han de resucitar gloriosamente.
Padrenuestro, Avemaría y Gloría.
Quinto.
¡Vígilantísimo San José, Custodio y familiar íntimo del Hijo de Dios encarnado! Cuan grande fue vuestro sufrimiento para alimentar y servir al Hijo del Altísimo, sobre todo en la huida a Egipto, otro tanto fue grande vuestro contento y alegría, de tener siempre en vuestra compañía al mismo Dios y ver cómo caían en tierra los ídolos de los egipcios.
Por este dolor y gozo os rogamos que nos alcancéis la gracia de que, teniendo lejos de nosotros al tirano infernal, mediante la huida de las ocasiones, caiga de nuestro corazón todo ídolo de terrenas aficiones y, ocupados totalmente en el servicio de Jesús y de María, vivamos solamente por ellos y tengamos una muerte feliz.
Padrenuestro, Avemaría y Gloria.
Sexto.
¡Oh ángel de la tierra, glorioso San José, que visteis con admiración sujeto a vuestras órdenes al Rey del Cielo! sí fue turbada vuestra satisfacción al regresar de Egipto por el miedo de Arquelao, al ser asegurado por el Angel, vivisteis tranquilo con Jesús y María en Nazaret.
Por este dolor y gozo alcanzadnos la gracia de vernos libres de temores nocivos, gozando de la paz de conciencia, vivamos seguros con Jesús y María y muramos en su compañía.
Padrenuestro, Avemaría y Gloría.
Séptimo.
¡Oh glorioso San José, ejemplar de toda santidad! Grande fue vuestro dolor al perder sin culpa al Niño Jesús, debiendo buscarle con gran pena por espacio de tres días; pero mayor fue vuestro gozo cuando al cabo de ellos lo hallasteis en el templo en medio de los Doctores.
Por este dolor y gozo os suplicamos nos alcancéis la gracia de no perder jamás a Jesús por el pecado mortal; mas si, desgraciadamente, lo perdiésemos, que lo busquemos con gran dolor para vivir siempre en su amistad hasta que con Vos logremos gozar de El en la gloria y cantar allí eternamente sus divinas misericordias.
Padrenuestro, Avemaría y Gloría.
ANTÍFONA
El mismo Jesús, al comenzar los treinta años de su edad, era tenido por hijo de José.
V. Rogad por nosotros, San José.
R. Para que seamos dignos de las promesas de Cristo.
ORACIÓN
Oh Dios, que en vuestra inefable providencia os dignasteis elegir al bienaventurado San José para Esposo de vuestra Santísima Madre!, os pedimos nos concedáis que, pues le honramos como protector nuestro en la tierra, merezcamos tenerle por intercesor en los cielos, donde vivís y reináis por los siglos de los siglos. Amén.

ORACIÓN
Del Papa León XIII A San José para implorar su auxilio en todas las necesidades.
"A Vos, bienaventurado José, acudimos en nuestra tribulación, y después de implorar el auxilio de vuestra Santísima Esposa, solicitamos también confiadamente vuestro patrocinio. Por aquella caridad que con la Inmaculada Virgen María, Madre de Dios, os tuvo unido y por el paterno amor con que abrazasteis al Niño Jesús, humildemente os suplicamos que volváis benigno los ojos a la herencia que, con su sangre, adquirió Jesucristo, y con vuestro poder y auxilio socorráis nuestras necesidades.
Proteged, oh providentísimo Custodio de la Divina Familia, la escogida descendencia de Jesucristo; apartad de nosotros toda mancha de error y de corrupción; asistidnos propicio desde el cielo, fortísimo libertador nuestro, en esta lucha con el poder de las tinieblas; y como en otro tiempo librasteis al Niño Jesús de inminente peligro de la vida, así ahora defended la Iglesia santa de Dios de las asechanzas de sus enemigos y de toda adversidad, y a cada uno de nosotros protegednos con perpetuo patrocinio para que a ejemplo vuestro y sostenidos por vuestro auxilio, podamos santamente vivir, piadosamente morir, y alcanzar en los cielos la eterna bienaventuranza. Amén."

ORACION POR DIVERSAS NECESIDADES
"SANTO Patriarca, dignísimo esposo de la Virgen María y Padre adoptivo de Nuestro Redentor Jesús, que por vuestras heroicas virtudes, dolores y gozos merecisteis tan singulares títulos; y por ellos, especialísimos privilegios para interceder por vuestros devotos; suplico, Santo mío, os alcancéis la fragante pureza a los jóvenes y doncellas, castidad a los casados, continencia a los viudos, santidad y celo a los sacerdotes, paciencia a los confesores, obediencia a los religiosos, fortaleza a los perseguidos, discreción y consejo a los superiores, auxilios poderosos a los pecadores e infieles para que se conviertan, perseverancia a los penitentes, y que todos logremos ser devotos de vuestra amada Esposa, María Santísima, para que por su intercesión y la vuestra podamos vencer a nuestros enemigos, por los méritos de Jesús, y conseguir las gracias y favores que os hemos pedido para santificar nuestras almas hasta conseguir dichosa muerte, y gozar de Dios eternamente en el Cielo.
Amén."

AMDG et BVM

AVE O GIUSEPPE

AVE O GIUSEPPE

Ave o Giuseppe
uomo giusto,
Sposo verginale di Maria
e padre davidico del Messia;
Tu sei benedetto fra gli uomini,
e benedetto è il Figlio di Dio
che a Te fu affidato: Gesù.




AVE MARIA!