AVE MARIA!
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
martedì 8 dicembre 2015
lunedì 7 dicembre 2015
Siate benedetti! Camminate senza paura!
9 marzo 2013
“La Mia Parola è il Mio nutrimento”
In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
“Ascoltate questo Mistero”
“Questo Mistero non può essere annunciato dalla Chiesa, chiusa per il Conclave riunitosi per eleggere il nuovo Papa. E tuttavia, è la “Mia Chiesa” che ve lo annuncerà, ad ognuno e a voi tutti, miei cari figli, insieme al Mio Papa Emerito. Voi siete i cristiani che amano la Chiesa e il suo Papa Emerito, siete i messaggeri della Buona Novella: di Gesù Cristo.
Ognuno di voi è un inviato di DIO per portare la Sua Parola fino agli estremi confini della terra.
Siate benedetti!
Non demoralizzarti da sola, perché Io ho messo in ognuno la Mia forza e la Mia volontà; e al Mio segnale, dovete ascoltarMi.
E’ urgente mettere già tutto in opera.
Nessuno può più opporsi allo sguardo di DIO sulla terra … Perciò Io diffondo al presente i Miei ordini. Va’ e seguiMi. Non sai che voi, Miei diletti, siete proprio dietro di Me?
Nessuno fermerà più l’onda della Mia Viva Parola.
“Io sono la Sorgente”. Camminate senza paura! Te lo ripeto: Io sarò sempre davanti a colui che onoro con la Mia Santa Parola.
Il vostro DIO ha parlato. Sono tutti i miei Angeli protettori che vi aprono le porte, davanti a voi; ed essi ricevono lo stesso ordine di colui che porta la Mia Parola: Se voi tacete, parleranno le pietre!
La Mia Parola è ben misurata; quando Io la dono, è altrettanto fluida come la Mia Acqua. Dunque sarà sempre davanti a te.
Le porte si apriranno, perché è il Signore che ti manda: se no, perché Mi sentiresti? Non temere nulla, i tempi sono qui; ed Io sono il Padrone del tempo … altrimenti, tutto sarebbe ancora nascosto!
E’ adesso che tutto si compie.
La Mia Chiesa siete voi tutti “dietro al Mio Papa Emerito”, al quale oggi Io parlo.
Tutto ciò che tu ricevi, è accettato da ogni angelo che vi segue, per togliere la pietra più piccola che si trova sul vostro cammino e che può essere un ostacolo per i Miei diletti.
Va’, figlia Mia scelta, vai a portare il Regno di DIO, che hai nel tuo cuore.
Colui che si interpone a questo, sappia che niente può sbarrare la via al Signore.
Sì, tu darai questo Messaggio, che sarà la prima apertura di questo nuovo cammino:
“ la Protezione di DIO”.
Io imprimo il Mio Sigillo sulla Mia parola Vera, che aprirà la porta alla VERITA’ Suprema.
Gesù Cristo, Padrone delle Armate di DIO
Nostro Padre.
LAUDETUR JESUS CHRISTUS!
LAUDETUR CUM MARIA!
SEMPER LAUDENTUR!
“Dozulé è la scala di Giacobbe”
DOZULÈ - TERRA DI GRAZIA
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11 febbraio 2010
Nostra Signora di Lourdes
GESÙ: Figlia Mia, non pensare che Io non voglia parlarti. Non é il momento ! Ora ti apro la strada affinché si realizzi, al più presto, quell’Evento sospeso, che deve realizzarsi nei tempi che restano, proprio per fare elevare la Croce Gloriosa che il Padre Mio vi ha chiesto di elevare a Dozulé-Normandia, per il FIGLIO Suo Diletto, Gesù Cristo vostro Salvatore, in segno di grazia particolare.
Questa richiesta vi è stata fatta precisando che non si tratta di un edificio ordinario, né tanto meno di una stele in Memoria. Ma vi ricordo ancora: è per il Pentimento Mondiale.
Oggi non è per rimproverarvi del rifiuto della vostra Chiesa che Io torno a ripetervi che si sta facendo tardi!... Il tempo necessario per fare elevare quella Croce sta per rientrare nell'ora che è stata decisa: non ci sarà più tempo... Se voi lo superate, l'orrore comincerà a manifestarsi in quel preciso momento. E allora saprete che non si potrà fare più niente per cambiare la Santa Volontà di DIO.
È allora che vedrete il Cielo manifestarsi sulla Terra di Dozulé: Terra di riconciliazione con DIO, che viene a scegliere i Suoi eletti, al fine di elevare quaggiù il Regno di DIO sulla Terra.
“Le Resurrezioni” si verificheranno ben presto. È una rinascita della carne nello Spirito Santo. E si fa tardi !
Quando ho chiesto a Cristo: “Signore, per l’amore che ho per Te, dimmi qual è il grande mistero di Dozulè?”, la sola risposta che ho avuto fu questa:
“Dozulé è la scala di Giacobbe” – È la rapidità dell’informazione divina, “il Cielo comunica con la Terra”.
È “la Terra che riceve in diretta l’informazione dal Cielo,”
Per te, con la Santa Grazia di Dio.
Gesù Cristo
JNSR: Signore, Ti chiedo la grazia di comprendere meglio Dozulé, e se possiamo rinnovare ancora la Tua richiesta al Santo Padre o al Vescovo, se abbiamo ancora tempo. Mandami il Tuo Spirito, Signore, Ti prego.
GESÙ: La grazia del Signore sia su di te. Lo Spirito di DIO ti copra con le Sue ali.
Il ricordo ricopre ancora quel Luogo Santo dove DIO è venuto, dove DIO ha parlato. Fu come se il sole stesso scendesse per rischiarare tutte le zone d’ombra. E tu stessa vedesti, su quel monte, la Gerusalemme scendere dal Cielo e fermarsi all’altezza della Vergine Santa che, immobile, rimaneva lì per indicarti che in quello stesso momento, il Suo Divin Figlio era scomparso per lasciare a Lei il Suo posto. Quella Gerusalemme era la città dove Gesù entrò, nel Suo Tempio, per parlare in Nome del Suo Divin Padre dei Cieli. Fu proprio lì che Maria andò ad incontrarLo, credendolo perduto.
«Non sapete – disse Gesù a Maria e a Giuseppe – che Io devo occuparmi delle cose del Padre Mio?» Anche per te, le cose di DIO devono occupare il tuo spirito, che ha visto ciò che Io mi aspetto da quel Luogo Santo.
Gerusalemme d’Israele non ha ancora avuto la sua Croce. Non l’ha avuta nemmeno quel Luogo che Io chiamo “Nuova Gerusalemme”, a cui Io devo affidare la sua Croce di 738 metri : non è forse questa l’altezza del Monte dove Io sono stato crocefisso, sul Golgota?
Nello spirito degli uomini che non Mi chiamano, Io non ci posso entrare; ma tu, chiamaMi, perché si fa tardi !
Il tempo è l’orologio che deve segnare gli ultimi rintocchi di mezzanotte, per dire che la notte finisce in quel momento. Ora, voi contate le ore del giorno in cui Io devo venire ad inaugurare la Nuova Gerusalemme dei Tempi Nuovi. In verità, se la Gerusalemme di Israele non ha ancora ricevuto la Mia CROCE di Gloria, nondimeno ha sostenuto la Croce del Mio Sacrificio.
Quando Israele accetterà il Trionfo della Mia Croce, quel Popolo avrà, allora, subito nelle sue membra, la sofferenza della Mia Santa Croce, dimenticata e disprezzata, fino al giorno in cui, Essa entrerà nelle sue mura, trionfante come il FIGLIO dell’Uomo vi entrò a dorso del suo asinello, il giorno delle Palme.
“Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore !”
Avendo riconosciuto il FIGLIO di DIO, la Mia Santa Croce sarà allora il segno benedetto che l’antico Israele Mi avrà riconosciuto come suo Salvatore. Allora, Io porrò fine all’ultima lotta che farà di quel popolo, il POPOLO elettodefinitivamente dal DIO Supremo, "il DIO di ABRAMO. di Isacco e di Giacobbe".
Allora, nella pace ritrovata, si uniranno quelli dell'Antico Testamento con quelli della CROCE, che avranno riconosciuto Colui che era e che viene nel NOME di Dio " Y. H. Sh. W. H. “
Il Tempio non sarà più deserto, secondo quanto detto nella predizione fatta agli Ebrei il Giorno delle. Palme: "Ecco che la vostra Casa – il Tempio di YHWH - vi sarà lasciata deserta! Ed Io vi dico: d’ora in poi non Mi vedrete più, non vedrete più YHShWH, fino al giorno in cui direte:
"Benedetto Colui che viene nel Nome di YHWH.
Ecco Colui il cui NOME ha un Regno Eterno":
“Ecce cujus imperti NOMEN est in aeternum.”
È Lui che è disceso dal Cielo, l'Uomo YHShWH, lo stesso che è salito e ritorna sulle nubi del cielo, nella Potenza e nella Maestà di DIO-YHWH!
"Domine, NOMEN Tuum in aeternum!
Signore Gesù, il Tuo NOME è Eterno!”
- Sh - sta a significare l'umanità di Dio.
- Nell'Antico Testamento, il NOME di DIO si scriveva così: YHWH.
- Nel Nuovo Testamento, il NOME di DIO - YHShWH - è completo, intercalando
con Sh l'umanità di Dio, al centro del Nome di Dio - YHShWH.
JNSR: Il Signore mi dice allora: «Comprendi, dunque, perché DOZULÈ fu scelto come lo fu ugualmente Gerusalemme? Perché nel NOME di Dozulé si trova il NOME di LOUZ, che è anche un nome che si rapporta a quello di Gerusalemme.
In questo PAESE di elezione, la Francia, figlia primogenita della Chiesa, si trova la Nuova Gerusalemme, come in Israele si trova il Tempio di Dio, che è la città stessa di Gerusalemme scelta dal Padre Nostro dei Cieli. Il Figlio di Dio deve scendere a Gerusalemme, per porre fine alla lotta furiosa del Male che si scatenerà contro la Città Santa. (I profeti ve lo hanno annunciato).
Io verrò a prendere i Miei eletti a Dozulé, ai piedi della Mia CROCE Gloriosa (ve ne parlerò più avanti
Quando noi vedremo, discendere dalle nubi, Cristo e tutta la Gerusalemme Celeste, (tutti i grandi Santi), noi saremo rapiti verso la grande nube, perché ai piedi della CROCE Gloriosa, "gli eletti" il Signore li avrà già risuscitati nello Spirito del Padre Suo. (31a apparizione di Dozulé: "Io devo risuscitare gli spiriti”). Gesù lo ripete, poi, nella 33aapparizione (Lettera indirizzata al Papa): "Perché non è più il tempo in cui Io risuscitavo i corpi, ma è arrivato il momento in cui Io devo risuscitare gli spiriti davanti alla Croce.”
Si comprende chiaramente che si eleveranno nelle nubi sia i risuscitati dalla morte, sia coloro che, ai piedi della CROCE chiesta a Dozulè, avranno acquisito la resurrezione del loro corpo spirituale (senza essere morti, come ci dice San Paolo), per innalzarsi tutti nelle nubi insieme a Gesù, in vista della grande riunione con quelli che la aspettano, nella tormenta di quell'ultima lotta in Israele.
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Dal libro: "I quaderni di Maddalena":
«Ricordatevi questo, dice Gesù ai preti e alle religiose incaricati del Messaggio - Non lasciate che l'Umanità corra alla sua perdizione. Io vi ho chiesto di lavorare per fare elevare la Croce Gloriosa. Non vi accorgete che è giunto il momento dai fenomeni che accadono? Perché il tempo passa e il Mio Messaggio rimane nell'ombra. Se continuerà così, il numero dei salvati sarà piccolo. Ma per voi che non eseguite la Parola del Padre Mio, per voi il castigo sarà grande, perché sarete giudicati dal numero dei salvati. È con questo Messaggio che piace a Dio di salvare il mondo.
Non siate come i giudei che chiedono dei segni; l'unico segno è questo Messaggio, unico e definitivo che Dio ha rivelato alla sua serva (Madeleine). Le parole uscite dalla sua bocca non sono parole umane, ma è ciò che le ha insegnato lo Spirito.
È giunto il momento in cui Io devo riversare nel cuori umani la Mia Misericordia. E quelli che hanno l'incarico del Messaggio sappiano bene che sono proprio loro che Me lo impediscono e lasciano il mondo nell’ignoranza.
Ricordatevi: i giorni saranno abbreviati a causa degli eletti, ma guai a coloro che non eseguono la Parola di Dio!
Io sono il Dio di Bontà e d'Amore. La Mia Misericordia è infinita. Se le Mie Parole oggi sono crudeli, non è per condannarvi ma, al contrario, Io voglio salvare il mondo con il Mio messaggio.»
Poi Gesù scomparve. All'ora in cui Madeleine scriveva questo, il Monsignore (il Vescovo) chiedeva alle due Suore saggezza e riflessione. Gesù risponde qui con tristezza. Era la 35° apparizione, venerdì 5 dicembre 1975, alle ore 18,45, nella piccola cappella delle Suore.
JNSR: Il Signore mi ha rivelato l'urgenza del Messaggio di Dozulé, oggi, 11 Febbraio 2010 (Nostra Signora di Lourdes), esattamente 35 anni dopo che, definitivamente, la Chiesa ha rifiutato, chiudendolo in un armadio, il Messaggio sublime di Gesù Cristo che viene a salvare il Mondo!
Se il Signore, dopo avermi fatto scrivere circa 20 pagine sulle profezie riguardanti Gerusalemme d'Israele (presenti nella Bibbia), dopo essermi impregnata della terribile lotta che si prepara a Gerusalemme, comprendo che gli Ebrei non potranno, da soli, lottare contro dei fanatici che vogliono semplicemente sopprimere, per sempre, il Nostro DIO dagli spiriti, chiamati a glorificare DIO nel Padre, nel FIGLIO e nello Spirito Santo.
GESU'
MARIA AMORE
VENITE
INSIEME NEL MIO CUORE!
CLEMENTE XIV
Clemente XIV
Dominus ac Redemptor
Papa Clemente XIV, in latino Clemens PP. XIV, al secolo Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli, è stato il 249º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 28 maggio 1769 alla morte. Apparteneva all'Ordine dei frati minori conventuali. Wikipedia
Data di nascita: 31 ottobre 1705, Santarcangelo di Romagna
Data di morte: 22 settembre 1774, Roma
Dominus ac Redemptor
Papa Clemente XIV, in latino Clemens PP. XIV, al secolo Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli, è stato il 249º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 28 maggio 1769 alla morte. Apparteneva all'Ordine dei frati minori conventuali. Wikipedia
Data di nascita: 31 ottobre 1705, Santarcangelo di Romagna
Data di morte: 22 settembre 1774, Roma
Roma, 21 luglio 1773
Breve (*)
Il Papa Clemente XIV. A perpetua memoria.
1. Gesù Cristo, Signore e Redentore Nostro, annunziato dal Profeta quale Principe della pace, come tale, venendo su questa terra, preconizzato dagli Angeli ai Pastori, egli stesso la raccomandò più e più volte ai suoi Discepoli prima di salire al cielo, dopo che ebbe riconciliato ogni cosa a Dio Padre, pacificando col suo Sangue sulla Croce tutto quello che si trova in terra e in cielo.
Agli Apostoli affidò il ministero della riconciliazione, e diede loro il potere della parola per diffonderla, affinché, divenuti ambasciatori di Cristo, il quale non è Dio della discordia, ma d’amore e di pace, l’annunziassero a tutta l’universa terra, e impiegassero tutti i pensieri e le fatiche principalmente in questo: che tutti i generati in Cristo conservassero l’unità dello spirito nel vincolo della pace, considerandosi come un solo corpo ed uno spirito solo, come coloro che sono chiamati ad una stessa speranza di vocazione, alla quale in nessun modo si giunge, come disse San Gregorio Magno, se non si corre incontro ad essa unitamente al nostro prossimo.
2. Questa parola della riconciliazione, ed il relativo ministero che è stato raccomandato a Noi in particolare maniera quando fummo innalzati, senza alcun Nostro merito, a questa sede di Pietro, Ci siamo richiamati alla memoria; dì e notte abbiamo avuto l’una e l’altro davanti agli occhi, e profondamente portandoli impressi nel cuore, procuriamo secondo le Nostre forze di soddisfare ad essi, implorando continuamente l’aiuto di Dio, perché si degni d’infondere in Noi ed in tutto il suo gregge pensieri e consigli di pace, e di aprirci sicura e non fallace strada per conseguirli.
Anzi, di più, ben sapendo che Noi per divino decreto siamo stati stabiliti sopra le nazioni e sopra i regni, affinché nella coltivazione della vigna di Sabaoth e nella conservazione dell’edificio della Cristiana Religione, di cui Cristo è la pietra angolare, Noi svelliamo, distruggiamo, disperdiamo, dissipiamo, edifichiamo e piantiamo, come Ci rendemmo conto che nulla da Noi si doveva omettere per la quiete e la tranquillità della Cristiana Repubblica, purché in qualche guisa fosse adatto al piantare e all’edificare, così fummo sempre pronti con l’animo e la volontà e insieme disposti, richiedendolo il vincolo della vicendevole carità, a svellere e a distruggere anche ciò che potesse esistere di più lieto e di più gradevole per Noi, e di cui non potessimo fare a meno senza grandissima molestia e dolore vivissimo dell’animo Nostro.
S.AMBROGIO
Breve profilo biografico di S. Ambrogio
S.AMBROGIO
Ambrogio, appartenente ad una ricca ed importante famiglia romana, nacque nel 334 a Treviri, ove suo padre era un insigne personaggio pubblico, prefetto del pretorio per le Gallie.
La morte prematura del capo famiglia spinse la sposa a ritornare a Roma con i suoi tre figli Marcellina, Satiro e Ambrogio.
Marcellina si consacrò a Dio prendendo il velo delle vergini; Satiro, che per un certo tempo ricoperse un'alta carica statale, morì nel 378.
Ambrogio, che possedeva una formazione retorica e giuridica, divenne amministratore della Liguria e dell'Emilia, con sede a Milano. Alla morte del vescovo ariano Aussenzio, scoppiarono a Milano tumulti tra cattolici e ariani per la nomina del successore.
Ambrogio intervenne, in qualità di governatore, per riportare la concordia tra le parti, quando all'improvviso fu acclamato vescovo dai due partiti, nonostante fosse solo catecumeno e cercasse invano di sottrarsi alla nomina.
Fu consacrato vescovo il 7 dicembre 374, solo otto giorni dopo il battesimo.
Sotto la direzione di Simpliciano, che fu poi suo successore, si occupò di studi teologici, distribuì tra i poveri il suo non indifferente patrimonio, ed improntò la sua vita ad una rigorosa ascesi.
La sua influenza fu particolarmente decisiva nella situazione ecclesiastica e politica dei suoi tempi.
Lottò strenuamente ed inflessibilmente per il riconoscimento esclusivo della Chiesa di fronte al paganesimo, all'arianesimo e alle altre eresie; come anche per la sua libertà e autonomia rispetto al potere politico.
Realizzò una delle forme più riuscite di pastore, e appartiene al numero di quei grandi che con il pensiero e con l'azione posero le basi all'edificio della cultura cristiana medievale.
Fu iniziatore dell'innologia religiosa popolare. Morì nel 397.
Stupisce che Ambrogio, impegnato su tanti fronti, abbia potuto trovare il tempo per la composizione di tante opere. La maggior parte di esse non contiene speculazioni dogmatiche, ma è strettamente legato al suo ministero pastorale, e anche in questo Ambrogio rivela la sua forma mentis tipicamente romana, cioè pratica.
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