mercoledì 15 gennaio 2014

linee guida per i gruppi della crociata di preghiera



linee guida per i gruppi della crociata di preghiera
Figlia Mia prediletta, deve essere reso noto che desidero formare un esercito di gruppi di preghiera in tutto il mondo. Vi fornirò Io, Mio esercito, le preghiere da recitare per salvare le anime. Questi gruppi di preghiera si diffonderanno e all’interno dei loro ranghi crescerà una vera armata di devoti seguaci per portare avanti la Verità della Mia Promessa Divina di Salvezza per tutti.
Questi gruppi formeranno l’esercito che affronterà l’oscurità del male causato da Satana e dai suoi fedeli e discepoli , così come è stato dettato dal Mio amato Padre.
Messaggio del 10 Agosto 2011
Pazienza, preghiera silenziosa quotidiana, formazione di gruppi di preghiera, recita quotidiana della coroncina della Divina Misericordia, digiuno e Santo Rosario alla Mia Amatissima Madre combinati insieme, agiscono come la formula perfetta per salvare le anime.
Si devono riunire almeno due persone. Con la speranza che, nel tempo, in molti si uniranno a questa Missione per salvare tutte le anime. Questo può essere fatto in casa o in luoghi pubblici dove si ha il permesso di riunirsi. Se possibile questi incontri dovrebbero avvenire in luoghi di culto. Le persone si devono incontrare più spesso possibile. Anche se dovete iniziare con uno o due giorni alla settimana e avete persone diverse che vengono per ciascun giorno – se voi sarete in grado di incontrarvi giornalmente, questo è l’obiettivo -, questo almeno vi farà cominciare. Se il vostro gruppo è abbastanza numeroso potete avere un leader e un organizzatore volontario o alcune persone che possano condividere questa responsabilità o semplicemente condividerla a turno. Potete anche spostarvi da una casa all’altra.
Si raccomanda di iniziare con la preghiera.
Si suggerisce almeno un Mistero del Santissimo Rosario della Madonna, recitato lentamente e con il cuore, facendo attenzione a quello che state dicendo e sapendo che cosa state dicendo e a chi state parlando, sia nel Rosario che nelle Crociate di Preghiera e nella Coroncina della Divina Misericordia.
Ricordatevi che la Madonna ha promesso di mettere un cerchio di protezione intorno a coloro che pregano tre Misteri del suo Santissimo Rosario quotidianamente. La Madonna ha chiesto di pregare il suo Rosario alle persone di qualunque fede.
Ascolterete come pregare il Rosario più avanti.
I Messaggi recenti, che sono stati dati dall’ultimo incontro, dovrebbero essere letti lentamente e con rispetto. Nessuno deve interpretare i Messaggi perché Gesù ha già detto che nemmeno Maria della Divina Misericordia è qualificata per interpretarli. Un’ interpretazione sbagliata potrebbe allontanare le anime mentre l’obiettivo della Missione è raggiungere tutte le anime di ogni credo e di nessun credo. Nessuno è escluso. Sarebbe utile se copie dei Messaggi che si leggono potessero essere fornite a quelli che non hanno un computer.
E’ importante che siano pregate tutte le Crociate di Preghiere e le Litanie, dando il tempo necessario alle persone, quando viene richiesto, di aggiungere le loro intenzioni personali. E’ meglio che le persone preghino le loro intenzioni silenziosamente.
Forse le persone possono chinare il loro capo e poi rialzarlo quando le hanno terminate, in modo da poter procedere senza dimenticare nessuno. Ricordate che alcuni hanno famiglie numerose e molte intenzioni ed è importante che queste siano tutte incluse. Si raccomanda che nella Seconda Litania le anime di coloro che vivono nella completa oscurità e di coloro che moriranno in quel giorno siano incluse alle altre vostre intenzioni.
Se il gruppo diventa abbastanza numeroso, allora un capogruppo può stare in piedi di fronte al gruppo in modo che tutti sappiano quando le persone hanno completato le loro intenzioni e le preghiere possano continuare.
Quindi si procede con la recita della Coroncina della Divina Misericordia fatta col cuore seguita dalle preghiere speciali date da Nostro Signore, che saranno elencate più avanti. La Coroncina può anche essere cantata. I rimanenti Misteri del Rosario dovrebbero anche essere pregati, se il tempo permette al gruppo di farlo insieme. Se non tutti possono rimanere per i Misteri finali si raccomanda che coloro che possono rimangano a pregarli. Ricordatevi che si sprigiona una grande forza quando voi pregate insieme come “Gruppo della Crociata di Preghiera”.
Le discussioni sui Messaggi dovrebbero limitarsi alle citazioni dirette e precise tratte dai Messaggi originali. Si raccomanda fortemente che tutti preghino per il discernimento sui Messaggi, per via del grande rischio di interpretarli male. Si raccomanda, se si ha difficoltà nella comprensione di un Messaggio particolare, di pregare su di esso.
Se il gruppo diventa grande abbastanza potete ruotare durante la recita del Rosario da un lato all’altro della chiesa.
E’ molto importante non avere fretta. Questi Gruppi di Preghiera faranno un grande lavoro perché sono parte dell’armata di Dio in questa battaglia per le anime. La Preghiera è l’arma. Per piacere cercate di tenere in mente che migliore è la preghiera, migliore è l’arma.
Sebbene Nostro Signore ci ha chiesto di pregare la Coroncina della Divina Misericordia alle 3:00 del pomeriggio, ci ha anche richiesto di pregarla più volte al giorno.
 La Coroncina della Divina Misericordia
 Nel 1933 Dio diede a Suor Faustina una visione straordinaria della Sua Misericordia.
Suor Faustina ci dice:
“Ho visto una grande Luce, con Dio Padre in mezzo ad essa. Tra questa Luce e la terra ho visto Gesù inchiodato alla Croce e in modo tale che Dio, desiderando guardare sulla terra, doveva guardare attraverso le Piaghe di Nostro Signore, e ho capito che Dio benediceva la terra attraverso l’amore a Gesù.”
Di un’altra visione del 13 settembre del 1935 Suor Faustina scrive:
“Ho visto un Angelo, l’esecutore dell’ira di Dio … sul punto di colpire la terra … Ho iniziato ad implorare Dio ardentemente per il mondo con parole che sentivo interiormente. Non appena pregavo in questo modo vedevo l’impotenza dell’Angelo, e come non riuscisse a eseguire il giusto castigo …”
Il giorno seguente una voce interiore le insegnava a dire questa preghiera sui comuni grani del rosario.
Si comincia facendo il Segno della croce: Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
All’inizio recita un “Padre Nostro”, “Ave Maria” e “Credo”.
Poi sui grani grossi del Rosario le seguenti parole:
“Eterno Padre, io Ti offro  il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.”
Sui grani più piccoli si devono dire le seguenti parole:
“Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.”
(ripetere queste due preghiere per tutte e cinque le decine)
Alla fine si devono dire queste parole per tre volte:
“Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero”.
Si conclude con il Segno della Croce
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Quindi recitare:
Riempimi adesso, oh Signore, con il Dono dello Spirito Santo, per portare la Tua Santissima Parola ai peccatori che devo contribuire a salvare nel Tuo Nome. Aiutami a ricoprirli, attraverso le mie preghiere, con il Tuo Prezioso Sangue, così che possano essere attirati al Tuo Sacro Cuore. Dammi il Dono dello Spirito Santo, così che queste povere anime possano gioire nel Tuo Nuovo Paradiso.
Gesù ci ha fatto la seguente richiesta per mezzo di Maria della Divina Misericordia:
Dite questa preghiera ogni giorno, dopo che avrete recitato la Coroncina della Mia Divina Misericordia, e voi, per mezzo della vostra obbedienza a Me, aiuterete a salvare I Miei figli.
Gesù dirà più tardi a Suor Faustina:
“Recita incessantemente questa Coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la recita riceverà grande Misericordia nell’ora della morte. I sacerdoti la raccomanderanno ai peccatori come ultima speranza di salvezza. Anche il peccatore più incallito, se reciterà questa Coroncina almeno una volta, riceverà grazia dalla Mia Infinita Misericordia. Voglio che tutto il mondo conosca la Mia Infinita Misericordia, voglio dare grazie inimmaginabili a coloro che confidano nella Mia Misericordia.”
“Quando si reciterà questa Coroncina in presenza dei moribondi, Io sarò tra il Padre Mio e la persona morente non come giusto giudice ma come Salvatore Misericordioso”.
 Come pregare il Santissimo Rosario
 I Misteri del Rosario
La Chiesa ha usato tre serie di misteri per parecchi secoli. Nel 2002 Papa Giovanni Paolo II ha proposto una quarta serie di misteri – I Misteri della Luce, o Misteri Luminosi. Seguendo il suo consiglio, se potete pregare soltanto un mistero al giorno, le quattro serie di misteri dovrebbero essere pregate nei seguenti giorni: I Misteri Gioiosi il Lunedì e il Sabato, I Misteri Dolorosi il Martedì e il Venerdì, i Misteri Gloriosi il Mercoledì e la Domenica e i Misteri Luminosi il Giovedì.
I Misteri Gaudiosi
  1. L’Annunciazione Maria riceve la notizia di essere stata scelta per diventare la Madre di Gesù.
  2. La Visitazione Maria visita Elisabetta, la quale le dice che sarà sempre ricordata.
  3. La Natività Gesù nasce in una stalla a Betlemme.
  4. La Presentazione Maria e Giuseppe portano il piccolo Gesù al Tempio per presentarLo a Dio.
  5. Il Ritrovamento di Gesù nel Tempio Gesù è ritrovato nel Tempio mentre discute della sua fede con i dottori.
I Misteri della Luce
  1. Il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Dio proclama che Gesù è il suo Figlio Prediletto.
  2. Le nozze di Cana Alla richiesta di Maria, Gesù fa il Suo primo Miracolo.
  3. L’Annuncio del Regno di Dio Gesù chiama tutti alla conversione e al servizio del Regno.
  4. La trasfigurazione di Gesù Gesù si rivela nella Gloria a Pietro, Giacomo e Giovanni.
  5. L’Istituzione dell’Eucarestia Gesù offre il Suo Corpo e il Suo Sangue nell’Ultima Cena.
I Misteri Dolorosi
  1. L’Agonia nell’Orto degli ulivi. Gesù prega nell’orto del Getsemani durante la notte precedente alla Sua morte.
  2. La Flagellazione alla Colonna. Gesù viene flagellato con delle fruste.
  3. L’Incoronazione di Spine Gesù è  schernito e incoronato di spine.
  4. La salita al Calvario Gesù porta la Croce che sarà usata per crocifiggerLo.
  5. La Crocifissione Gesù è inchiodato alla Croce e muore.
I Misteri Gloriosi
  1. La Resurrezione Dio Padre resuscita Gesù dai morti.
  2. L’Ascensione Gesù torna dal Padre Suo in Cielo.
  3. La Discesa dello Spirito Santo Lo Spirito Santo viene a portare nuova vita agli apostoli.
  4. L’Assunzione di Maria Al termine della sua vita sulla terra, Maria è portata in anima e corpo in Paradiso.
  5. L’Incoronazione di Maria Maria è incoronata come Regina del Cielo e della Terra.
Iniziate facendo il Segno della Croce e benedicendovi
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Quindi recitate il Credo Apostolico:
Io credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al Cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Poi dite 1 Padre Nostro, 3 Ave Maria (per le virtù della Fede, Speranza e Carità) e infine 1 Gloria:
Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome. Venga il Tuo Regno. Sia fatta la Tua Volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro Pane quotidiano. E rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei Benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte . Amen.
Sia Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
Mentre meditate sui Misteri, recitate:
1 Padre Nostro (grani grossi)
10 Ave Maria (grani piccoli)
1 Gloria (prima del successivo grano grosso) per completare una decina del Rosario.
O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua Misericordia.
Ripetete queste preghiere per tutte e cinque le decine del Rosario.
Salve Regina (può essere cantata)
Salve Regina, Madre di Misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo noi esuli figli di Eva. A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa vallle di lacrime. Orsù, dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi i tuoi occhi misericordiosi e mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Prega per noi Santa Madre di Dio.
Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.
Preghiera del Rosario
Preghiamo
O Dio, il cui Figlio unigenito, per la Sua Vita, morte e resurrezione ci ha guadagnato la ricompensa dell’eterna salvezza, concedici, Ti supplichiamo, che mentre meditiamo su questi Misteri del Santissimo Rosario della Beata Vergine Maria, possiamo imitare quello che contengono e ottenere quello che promettono, per Cristo Nostro Signore. Amen.
Preghiera a San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia. Sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il Suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli; e tu, o Principe della Milizia Celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen
Per le intenzioni del Santo Padre
I Cattolici che recitano il Rosario in un gruppo o individualmente prima del Sacramento dell’Eucarestia possono ottenere una indulgenza plenaria alle solite condizioni, che includono le preghiere secondo le intenzioni del Santo Padre.
Per le intenzioni del Santo Padre
Un Padre Nostro, un’Ave Maria e un Gloria.
Concludete col Segno della Croce, benedicendovi.
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

martedì 14 gennaio 2014

LA VOLONTA' DI DIO




molto profondo, come sempre, 

IO, no, all'inferno non ci voglio andare, perchè all'inferno non si può più amare.

IO ALL'INFERNO 

NON CI VOGLIO ANDARE



001GBAdDeath

...
 poesia su uno dei Novissimi
scritta dal gesuita p. Alfonso Maria Casoli 
antologizzato in "Reliquie poetiche.
Raccolta postuma dai manoscritti dell'autore" 
(Modena, 1925)


Io all'inferno non ci voglio andare, 

perché all'inferno non si fa che odiare; 


e invece questo mio povero cuore 


già vivere non può se non d'amore; 


amor del ciel, del sole e delle stelle, 


amor di tutte le creature belle; 


dei fratelli in terra pellegrini, 


e dei beati tra i fulgor divini; 

ma caldo amore sovra tutte le cose 


per lui che amando all'essere mi pose. 

*

Da quest'amore sconfinato e forte 

non mi separerà pure la morte; 


anzi la morte sarà il varco stretto 


per cui potrò arrivare al mio Diletto.
 *
E giunto fra le sue paterne braccia, 


ravviverò quest'umiliata faccia; 


sotto i suoi baci scorderò in eterno 


i tristi giorni del passato inverno; 


l'anima mia sotto la sua carezza 


gusterà tutta la celeste ebbrezza. 

*
Infelice chi perde un tal tesoro, 

per guadagnare poco argento e oro; 


chi per gusti sozzi d'un momento 


perde la fonte d'eternal contento; 


chi fa se stesso centro all'universo, 


mentr'egli è al mondo un atomo disperso. 


*

Fuori di Dio non c'è dolcezza e pace, 


non c'è fuori di Dio amor verace. 


IO, no, all'inferno non ci voglio andare, 


perchè all'inferno non si può più amare. 

Padre Alfonso Maria Casoli S.J. (1913)

Omelia di Benedetto XVI in Certosa: “Fugitiva relinquere et aeterna captare”

Omelia di Benedetto XVI in Certosa

Venerati Fratelli nell’Episcopato,
cari Fratelli Certosini,
fratelli e sorelle!

Rendo grazie al Signore che mi ha condotto in questo luogo di fede e di preghiera, la Certosa di Serra San Bruno. Nel rinnovare il mio saluto riconoscente a Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mi rivolgo con grande affetto a questa Comunità Certosina, a ciascuno dei suoi membri, a partire dal Priore, Padre Jacques Dupont, che ringrazio di cuore per le sue parole, pregandolo di far giungere il mio pensiero grato e benedicente al Ministro Generale e alle Monache dell’Ordine.
Mi è caro anzitutto sottolineare come questa mia Visita si ponga in continuità con alcuni segni di forte comunione tra la Sede Apostolica e l’Ordine Certosino, avvenuti nel corso del secolo scorso. Nel 1924 il Papa Pio XI emanò una Costituzione Apostolica con la quale approvò gli Statuti dell’Ordine, riveduti alla luce del Codice di Diritto Canonico. Nel maggio 1984, il beato Giovanni Paolo II indirizzò al Ministro Generale una speciale Lettera, in occasione del nono centenario della fondazione da parte di san Bruno della prima comunità alla Chartreuse, presso Grenoble. Il 5 ottobre di quello stesso anno, il mio amato Predecessore venne qui, e il ricordo del suo passaggio tra queste mura è ancora vivo. Nella scia di questi eventi passati, ma sempre attuali, vengo a voi oggi, e vorrei che questo nostro incontro mettesse in risalto un legame profondo che esiste tra Pietro e Bruno, tra il servizio pastorale all’unità della Chiesa e la vocazione contemplativa nella Chiesa. La comunione ecclesiale infatti ha bisogno di una forza interiore, quella forza che poco fa il Padre Priore ricordava citando l’espressione “captus ab Uno”, riferita a san Bruno: “afferrato dall’Uno”, da Dio, “Unus potens per omnia”, come abbiamo cantato nell’Inno dei Vespri. Il ministero dei Pastori trae dalle comunità contemplative una linfa spirituale che viene da Dio.
Fugitiva relinquere et aeterna captare: abbandonare le realtà fuggevoli e cercare di afferrare l’eterno. In questa espressione della lettera che il vostro Fondatore indirizzò al Prevosto di Reims, Rodolfo, è racchiuso il nucleo della vostra spiritualità (cfr Lettera a Rodolfo, 13): il forte desiderio di entrare in unione di vita con Dio, abbandonando tutto il resto, tutto ciò che impedisce questa comunione e lasciandosi afferrare dall’immenso amore di Dio per vivere solo di questo amore. Cari fratelli, voi avete trovato il tesoro nascosto, la perla di grande valore (cfr Mt 13,44-46); avete risposto con radicalità all’invito di Gesù: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!” (Mt 19,21). Ogni monastero – maschile o femminile – è un’oasi in cui, con la preghiera e la meditazione, si scava incessantemente il pozzo profondo dal quale attingere l’“acqua viva” per la nostra sete più profonda. Ma la Certosa è un’oasi speciale, dove il silenzio e la solitudine sono custoditi con particolare cura, secondo la forma di vita iniziata da san Bruno e rimasta immutata nel corso dei secoli. “Abito nel deserto con dei fratelli”, è la frase sintetica che scriveva il vostro Fondatore (Lettera a Rodolfo, 4). La visita del Successore di Pietro in questa storica Certosa intende confermare non solo voi, che qui vivete, ma l’intero Ordine nella sua missione, quanto mai attuale e significativa nel mondo di oggi.
Il progresso tecnico, segnatamente nel campo dei trasporti e delle comunicazioni, ha reso la vita dell’uomo più confortevole, ma anche più concitata, a volte convulsa. Le città sono quasi sempre rumorose: raramente in esse c’è silenzio, perché un rumore di fondo rimane sempre, in alcune zone anche di notte. Negli ultimi decenni, poi, lo sviluppo dei media ha diffuso e amplificato un fenomeno che già si profilava negli anni Sessanta: la virtualità che rischia di dominare sulla realtà. Sempre più, anche senza accorgersene, le persone sono immerse in una dimensione virtuale, a causa di messaggi audiovisivi che accompagnano la loro vita da mattina a sera. I più giovani, che sono nati già in questa condizione, sembrano voler riempire di musica e di immagini ogni momento vuoto, quasi per paura di sentire, appunto, questo vuoto. Si tratta di una tendenza che è sempre esistita, specialmente tra i giovani e nei contesti urbani più sviluppati, ma oggi essa ha raggiunto un livello tale da far parlare di mutazione antropologica. Alcune persone non sono più capaci di rimanere a lungo in silenzio e in solitudine.
Ho voluto accennare a questa condizione socioculturale, perché essa mette in risalto il carisma specifico della Certosa, come un dono prezioso per la Chiesa e per il mondo, un dono che contiene un messaggio profondo per la nostra vita e per l’umanità intera. Lo riassumerei così: ritirandosi nel silenzio e nella solitudine, l’uomo, per così dire, si “espone” al reale nella sua nudità, si espone a quell’apparente “vuoto” cui accennavo prima, per sperimentare invece la Pienezza, la presenza di Dio, della Realtà più reale che ci sia, e che sta oltre la dimensione sensibile. E’ una presenza percepibile in ogni creatura: nell’aria che respiriamo, nella luce che vediamo e che ci scalda, nell’erba, nelle pietre… Dio, Creator omnium, attraversa ogni cosa, ma è oltre, e proprio per questo è il fondamento di tutto. Il monaco, lasciando tutto, per così dire “rischia”: si espone alla solitudine e al silenzio per non vivere di altro che dell’essenziale, e proprio nel vivere dell’essenziale trova anche una profonda comunione con i fratelli, con ogni uomo.
Qualcuno potrebbe pensare che sia sufficiente venire qui per fare questo “salto”. Ma non è così. Questa vocazione, come ogni vocazione, trova risposta in un cammino, nella ricerca di tutta una vita. Non basta infatti ritirarsi in un luogo come questo per imparare a stare alla presenza di Dio. Come nel matrimonio non basta celebrare il Sacramento per diventare effettivamente una cosa sola, ma occorre lasciare che la grazia di Dio agisca e percorrere insieme la quotidianità della vita coniugale, così il diventare monaci richiede tempo, esercizio, pazienza, “in una perseverante vigilanza divina – come affermava san Bruno – attendendo il ritorno del Signore per aprirgli immediatamente la porta” (Lettera a Rodolfo, 4); e proprio in questo consiste la bellezza di ogni vocazione nella Chiesa: dare tempo a Dio di operare con il suo Spirito e alla propria umanità di formarsi, di crescere secondo la misura della maturità di Cristo, in quel particolare stato di vita. In Cristo c’è il tutto, la pienezza; noi abbiamo bisogno di tempo per fare nostra una delle dimensioni del suo mistero. Potremmo dire che questo è un cammino di trasformazione in cui si attua e si manifesta il mistero della risurrezione di Cristo in noi, mistero a cui ci ha richiamato questa sera la Parola di Dio nella Lettura biblica, tratta dalla Lettera ai Romani: lo Spirito Santo, che ha risuscitato Gesù dai morti, e che darà la vita anche ai nostri corpi mortali (cfr Rm 8,11), è Colui che opera anche la nostra configurazione a Cristo secondo la vocazione di ciascuno, un cammino che si snoda dal fonte battesimale fino alla morte, passaggio verso la casa del Padre. A volte, agli occhi del mondo, sembra impossibile rimanere per tutta la vita in un monastero, ma in realtà tutta una vita è appena sufficiente per entrare in questa unione con Dio, in quella Realtà essenziale e profonda che è Gesù Cristo.
Per questo sono venuto qui, cari Fratelli che formate la Comunità certosina di Serra San Bruno! Per dirvi che la Chiesa ha bisogno di voi, e che voi avete bisogno della Chiesa. Il vostro posto non è marginale: nessuna vocazione è marginale nel Popolo di Dio: siamo un unico corpo, in cui ogni membro è importante e ha la medesima dignità, ed è inseparabile dal tutto. Anche voi, che vivete in un volontario isolamento, siete in realtà nel cuore della Chiesa, e fate scorrere nelle sue vene il sangue puro della contemplazione e dell’amore di Dio.
Stat Crux dum volvitur orbis – così recita il vostro motto. La Croce di Cristo è il punto fermo, in mezzo ai mutamenti e agli sconvolgimenti del mondo. La vita in una Certosa partecipa della stabilità della Croce, che è quella di Dio, del suo amore fedele. Rimanendo saldamente uniti a Cristo, come tralci alla Vite, anche voi, Fratelli Certosini, siete associati al suo mistero di salvezza, come la Vergine Maria, che presso la Croce stabat, unita al Figlio nella stessa oblazione d’amore. Così, come Maria e insieme con lei, anche voi siete inseriti profondamente nel mistero della Chiesa, sacramento di unione degli uomini con Dio e tra di loro. In questo voi siete anche singolarmente vicini al mio ministero. Vegli dunque su di noi la Madre Santissima della Chiesa, e il santo Padre Bruno benedica sempre dal Cielo la vostra Comunità. Amen
  
© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana

NB. Gli animali sono più sensibili e intelligenti di quanto l'uomo pensa