lunedì 21 ottobre 2013

MOLTE STELLE




dagli scritti di M. Valtorta :

Quando il tempo verrà, molte stelle saranno travolte dalle spire di Lucifero che per vincere ha bisogno di diminuire le luci delle anime. (….)

Comprendi chi sono le stelle di cui parlo? Sono quelli che Io ho definito sale della terra e luce del mondo: i miei ministri.

Studio dell’acuta malizia di Satana è di spegnere, travolgendoli, questi luminari che sono luci riflettenti la mia Luce alle turbe. Se con tanta luce che ancora la Chiesa sacerdotale emana, le anime stanno sempre più sprofondando nelle tenebre, è intuitivo quale tenebra schiaccerà le turbe quando molte stelle si spegneranno nel mio cielo. (…)

Non morrà la Chiesa perché Io sarò con essa. Ma conoscerà ore di tenebre e orrore simili a quelle della mia Passione, moltiplicate nel tempo perché così deve essere.

Deve essere che la Chiesa soffra quanto sofferse il suo Creatore, avanti di morire per risuscitare in forma eterna. Deve essere che la Chiesa soffra molto più a lungo perché la Chiesa non è, nei suoi membri, perfetta come il suo Creatore, e se Io soffersi delle ore, essa deve soffrire delle settimane e settimane di ore.

Come sorse perseguitata e alimentata da potere soprannaturale nei primi tempi e nei migliori suoi figli, così ugualmente sarà di lei quando verranno i tempi ultimi in cui esisterà , sussisterà, resisterà alla marea satanica e alle battaglie dell’Anticristo coi suoi figli migliori.....

Come ulive fra le mole del frantoio, i figli del Cristo saranno perseguitati, spremuti, stritolati dalla Bestia vorace. Ma non inghiottiti, poiché il Sangue non permetterà che siano corrotti nello spirito.
Come i primi, gli ultimi saranno falciati come manipoli di spighe nella persecuzione estrema e la terra berrà il loro sangue. Ma beati in eterno per la loro perseveranza coloro che muoiono fedeli al Signore".
............

L’ultimo tempo sarà il tempo dello spirito, e queste luci, queste voci pulluleranno per dare una guida ai retti di cuore brancolanti nella caligine dei materialismi, razionalismi, settarismi ai quali prenderanno viva parte i sacerdoti. 

E Dio sarà sempre noto ai suoi figli, con la sua vitalità vera, non con la meccanica fredda, automatica, data da chi non crede più pur gridando “fede, fede!” perché quello è il suo mestiere. (…)
Per questo Io vado, e suscito qua e là le mie “voci”, e sempre lo farò anche se mi si combatte attraverso ad esse; e sempre più lo farò, più il mio gregge lo vedrò in balia dei pastori-idoli


...gregge in balia di pastori-idoli?
 
Qualcuno sta focalizzando l`attenzione sulla sua persona, parlando alla "pancia" e al cuore-emozioni-affettività della gente?, così che la gente dice che "capisce", e mette in sordina dottrina e insegnamento della Chiesa...?
Qualcuno sta forse parlando con immagini che sa fanno 'tilt' sulle persone, sapendo come coinvolgerle? Boh!
 
Mi ricordo solo di cosa disse il demonio - è p. Amorth che lo racconta in un libro intervista - di papa Benedetto: ...lo teme perché è umile; in ogni sua parola e azione mette sempre Cristo prima di se stesso, questo da fastidio al diavolo...
"Il demonio un giorno mi disse che Giovanni Paolo II era pessimo, ma il Papa attuale (Benedetto) era peggio"
 
Mons. A. Gemma: “Il fatto che satana abbia paura del Papa, vuol dire che è sulla strada giusta. Che Dio guardi e protegga il Santo Padre Benedetto XVI! Non tutti sanno che Giovanni Paolo II è molto invocato negli esorcismi, e il diavolo soffre molto all’udire il suo nome. E’ dunque confortante che Benedetto XVI venga considerato dagli spiriti maligni un avversario addirittura più pericoloso, letale e potente del suo venerato predecessore”.
 
 
"pregate, pregate molto e fate sacrifici. per i poveri peccatori...perché molte anime vanno all'inferno"
 

...tutto il resto è follia e perdita di tempo...mancanza di vera carità!


domenica 20 ottobre 2013

Andiamo alle fonti: Profeti, e Apocalisse. Parola di Dio



Apocalisse di Giovanni (16,1-16,21)

Nuovo Testamento

17Il settimo versò la sua coppa nell'aria e usci dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: «E’ fatto!». 18Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra. 19La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. 20Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. 21E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era davvero un grande flagello."
Apocalisse di Giovanni (16, 17-21)
Nuovo Testamento
Note:16,16 Armaghedòn: consulta il Glossario alla voce Armaghedòn.



"venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.
23Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la stritolerà e la calpesterà.
24Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re 25e proferirà insulti contro l'Altissimo e distruggerà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo. 26Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente. 27Allora il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e obbediranno»."
Daniele (7,22-7,27)
Antico Testamento
Note:7,25 Un tempo, più tempi e la metà di un tempo: tre anni e mezzo.

"[...] il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate.
27Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio dalla desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore [...]"
Daniele (9,26-9,27)
Antico Testamento

14Quando vedrete l’abominio della desolazione stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti; 15chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa; 16chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
[…] 21Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui, ecco è là», non ci credete; 22perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti."
Vangelo secondo Marco (13,14-22)
Nuovo Testamento

3Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima [della seconda venuta di Cristo; N.d.R.] infatti dovrà venire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, 4colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.
5Non ricordate che, quando ancora ero vivo tra di voi, venivo dicendo queste cose? 6E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. 7Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. 8Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta, l’iniquo, 9la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni sorta di portenti, di segni e prodigi menzogneri, 10e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. 11E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna 12e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità."
Seconda lettera ai Tessalonicesi (2,3-2,12)
Nuovo Testamento

1Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. 2La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande . 3Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.
Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».
5Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi6Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. 7Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. 8L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato"
Apocalisse di Giovanni (13,1-8)
Nuovo Testamento

11Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago12Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. 13Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. 14Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. 15Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. 16Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei."
Apocalisse di Giovanni (13,11-18)
Nuovo Testamento

"[...] «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o la mano, 10berrà il vino dell'ira di Dio [...] Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome». 12Qui appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù."
Apocalisse di Giovanni (14,9-12)
Nuovo Testamento


51Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 53E’ necessario infatti che questo corpo corruttibile, si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità."
Prima lettera ai Corinzi (15,51-53)
Nuovo Testamento

13Non vogliamo poi lasciarvi nell’ignoranza fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. 14Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui. 15Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. 16Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 17quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore. 18Confortatevi dunque a vicenda con queste parole."
Prima lettera ai Tessalonicesi (4,13-18)
Nuovo Testamento

"[...] Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni5gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione6Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni."
Apocalisse di Giovanni (20,4-6)
Nuovo Testamento


29Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli."
Vangelo secondo Matteo (24,29-31)
Nuovo Testamento

7Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto."
Apocalisse di Giovanni (1,7)
Nuovo Testamento



Pioggia di rose sul mondo.


IL ROSARIO DI MARIA SS.


8 maggio 1947.

Dice Maria Ss. di Fatima apparendomi come Ella mi appare...:

«Ti ho dato il 5 la vista intellettiva di ciò che è un Rosario ben det­to: pioggia di rose sul mondo. 

Ad ogni Ave che un'anima amante dice con amore e con fede io lascio cadere una grazia. Dove? Da per tutto: sui giusti a farli più giusti, sui peccatori per ravvederli. Quan­te! Quante grazie piovono per le Ave del Rosario!

  

Rose bianche, rosse, oro. 
Rose bianche dei misteri gaudiosi, rosse dei dolorosi, d'oro dei gloriosi. 
Tutte rose potenti di grazie per i meriti del mio Gesù. Perché sono i suoi meriti infiniti che danno valore a ogni orazione. Tutto è e avviene, di ciò che è buono e santo, per Lui. Io spargo, ma Egli avvalora. Oh! Benedetto mio Bambino e Si­gnore!


Vi do le rose candide dei meriti grandissimi della perfetta, perché divina, e perfetta perché volontariamente voluta conservare tale dall'Uomo, Innocenza di mio Figlio. 

Vi do le rose porpuree degli infiniti meriti della Sofferenza di mio Figlio, così volonterosamente consumata per voi.


Vi do le rose d'oro della sua perfettissima Cari­

Tutto di Mio Figlio vi do, e tutto di Mio Figlio vi santifica e salva. Oh! io sono nulla, io scompaio nel Suo fulgore, io compio solo il ge­sto di dare, ma Egli, Egli solo è l'inesauribile fonte di tutte le gra­zie!

E voi, mie dilette anime, ascoltate questa Mia parola: Fate con spirito ilare la Volontà del Signore. 


Fare la Sua Ss. Volontà con tri­stezza è dimezzare il grande merito del farla. La rassegnazione è già cosa che Dio premia. Ma la gioia del fare la Volontà di Dio centuplica il merito, e perciò il premio, del fare questa divina Volontà, sem­pre, sempre, sempre giusta, anche se forse all'uomo non pare tale. Fate dunque con spirito ilare ciò che Dio vuole. E sarete a Lui gradite e a me, Madre vostra, dilettissime. State in pace sotto lo sguardo mio che non vi abbandona.»
 (Fonte: Maria Valtorta, I Quaderni del 45-50,  8 maggio 1947, ed. CEV)


Bienaventurados los que son pobres en esta vida, con poco que mostrar, pero quienes me aman, ya que estas personas no son pobres en absoluto. El hombre rico, quien no tiene amor por Mí, tiene más necesidad de Mi Amor, Mi Misericordia, Mi Compasión, que aquellos quienes son forzados a buscar comida, ropa y albergue.

Pronto se les dirá que utilicen su fe para crear una campaña política alrededor el mundo para salvar a los pobres
Domingo 6 de octubre de 2013 a las 23:30 hrs.

Mi amadísima hija, la voz del falso profeta ruge sobre todo lo que es sagrado en Mi Iglesia. Poco, sin embargo, será dicho acerca de la importancia de mantener las Enseñanzas, los Sacramentos y la Proclamación de la Verdad de Dios. En su lugar, verán distracciones, tales como cuidar de los pobres y hambrientos del mundo, y esto será considerado ser su primera tarea como siervos de Dios.

Como siervos y seguidores de Dios en la Iglesia, su primera lealtad es hacia la Verdad de lo que les dije. Amar a los pobres y los hambrientos y ayudarlos es una buena cosa, pero Mi Iglesia en la Tierra tiene un papel mucho más grande, el cual fue jurado a Mí. Esto incluye la enseñanza de la Verdad en todo lo que les enseñé y harán esto, si verdaderamente me aman.

La Iglesia tiene una Misión de enseñar la Verdad de Mis Enseñanzas. Tomar un aspecto de Mi Palabra, para ayudar a los pobres es admirable, pero engañoso, ya que Mis Enseñanzas declaran con claridad que deben ayudar a los pobres de alma. Ayúdenlos a curar su alma, antes de ayudarlos a ser libres de las aflicciones de la vida. Si les doy a un hombre pobre y les pido que lo ayuden, ¿cómo harían esto? ¿Darle ropa? ¿Dinero para alimentar a su familia? ¿O, desearían que salve su alma primero?

Pronto se les dirá que enfoquen toda su atención en los pobres del mundo. Se les pedirá dinero - y esto será tomado de diferentes fuentes para ayudar a los pobres, desempleados e indigentes del mundo. Se les dirá que Yo, Jesucristo, siempre amé a los pobres. El problema es este. Busco a los pobres de espíritu primero - para liberarlos lejos de sus vidas perdidas. Los pobres de alma - aquellos quienes tienen poco sentimiento espiritual por Dios - son los que ansío. Bienaventurados los que son pobres en esta vida, con poco que mostrar, pero quienes me aman, ya que estas personas no son pobres en absoluto. El hombre rico, quien no tiene amor por Mí, tiene más necesidad de Mi Amor, Mi Misericordia, Mi Compasión, que aquellos quienes son forzados a buscar comida, ropa y albergue. Cómo me aman y cómo me piden que los salve es a lo que deben prestar atención. Los Sacramentos serán la fuerza salvadora de aquellos quienes son ricos y pobres, pero que no tienen ningún amor por Mí.

Pronto se les dirá que utilicen su fe para crear una campaña política alrededor del mundo para salvar a los pobres, por los líderes en Mi Iglesias por todas partes. Nada se dirá para alentarlos a prepararse para Mi Segunda Venida, ya que no se atreverán a prepararlos para este Gran Día. Preferirían hacerlos olvidarse de Mí al pedirles que pasen más tiempo honrando las obras del falso profeta.

Dentro de muy poco, estatuas, reliquias, carteles, cálices y grandes pinturas comisionadas serán hechas del falso profeta para ser colocados en las Iglesias por todas partes. Su imagen, junto con el anticristo, con el tiempo, adornarán muchos lugares públicos, iglesias, centros políticos, así como en países donde sus parlamentos serán vistos acogiendo la Iglesia católica en una 'nueva luz'. Esto creará una nueva forma de falso evangelismo, y debido a que apelará a una sociedad secular moderna, atraerá admiradores de todo el mundo.

Ni una sola palabra consentirá la importancia de los Santos Sacramentos, como fueron dados al mundo o las Gracias importantes, las cuales producen. En cambio, cada uno será minimizado - significados extras añadidos, con el fin de atraer a aquellos quienes los niegan como son. Esto será en la esperanza de que la abominación de la profanación de Mis Sacramentos sea ofrecida a tantas personas como sea posible, para alejarlos de Dios, para que los enemigos de Dios puedan completar su pacto con el diablo.

El diablo engañará a muchos que pertenecen a Mi Iglesia en este tiempo en la historia. Hará esto de la manera más encantadora y convincente y justificará mentiras cuando sus siervos digan que Yo aprobaría estos nuevos cambios. Yo, Jesucristo, seré citado erróneamente con el fin de ganar almas. Mis Enseñanzas serán torcidas con el fin de destruir Mi Iglesia y robar aquellas almas más cercanas a Mí. Millones aceptarán las mentiras, sin ninguna preocupación en el mundo. Ustedes deben rezar por ellos en la esperanza de que se darán cuenta, con el tiempo, que algo está mal.

Cuando nombro a líderes y cuando un alma elegida ha sido señalada para difundir Mi Santa Palabra, dentro de Mi Iglesia en la Tierra, la Verdad es siempre franca, clara, concisa y directa al grano. Cuando se les está mintiendo, a través de la influencia del espíritu del mal, estarán confundidos. Las frases no tendrán sentido. Las supuestas mejoras, presentadas por enemigos dentro de Mi Iglesia, significan que la Verdad no es ‘lo suficientemente buena.ʼ

Mi Palabra, Mis sacramentos, Mis enseñanzas, no necesitan mejorarse, ya que vinieron de Mí.Yo Soy Dios. Yo Soy Perfecto. Mi Palabra permanece para siempre. Cualquier hombre que altere Mi Santísima Palabra es un enemigo de Dios. Mi Enojo es grande en este momento y cualquier hombre que trate Mi Cuerpo, la Santísima Eucaristía, con irrespetuosidad y diga que guía a Mi gente, sepan que esto es falso. Nunca pediría a un líder en Mi Iglesia que cambie la Palabra de Dios, al introducir nuevos significados o nuevas interpretaciones. Esto nunca podría ser.

Su Jesús

Questo discorso tocca alcuni dei punti più importanti e delicati della teologia e della vita sacerdotale, con una limpidezza e concisione che non si sentiva da tempo. Come al solito non ci sono cose nuove (a parte l'anno sacerdotale) ma il rimettere a tema le cose di sempre, e proprio perchè "di sempre" che rischiano di passare inosservate.


Un discorso epocale del Papa Benedetto XVI sul Sacerdozio. 

UDIENZA AI PARTECIPANTI ALLA PLENARIA
DELLA CONGREGAZIONE PER IL CLERO, 16.03.2009

Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio

Sono lieto di potervi accogliere in speciale Udienza alla vigilia della partenza per l’Africa, ove mi recherò per consegnare l’Instrumentum laboris della Seconda Assemblea Speciale del Sinodo per l’Africa, che si terrà qui a Roma nel prossimo ottobre. Ringrazio il Prefetto della Congregazione, il Signor Cardinale Cláudio Hummes, per le gentili espressioni con cui ha interpretato i comuni sentimenti. Con lui saluto tutti voi, Superiori, Officiali e Membri della Congregazione, con animo grato per tutto il lavoro che svolgete a servizio di un settore tanto importante della vita della Chiesa.

Il tema che avete scelto per questa Plenaria - «L’identità missionaria del presbitero nella Chiesa, quale dimensione intrinseca dell’esercizio dei tria munera» [sacerdotale, profetico e regale] - consente alcune riflessioni per il lavoro di questi giorni e per i frutti abbondanti che certamente esso porterà. Se l’intera Chiesa è missionaria e se ogni cristiano, in forza del Battesimo e della Confermazione, quasi ex officio (cfr CCC, 1305) riceve il mandato di professare pubblicamente la fede, il sacerdozio ministeriale, anche da questo punto di vista, si distingue ontologicamente, e non solo per grado, dal sacerdozio battesimale, detto anche sacerdozio comune. Del primo, infatti, è costitutivo il mandato apostolico: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15). Tale mandato non è, lo sappiamo, un semplice incarico affidato a collaboratori; le sue radici sono più profonde e vanno ricercate molto più lontano.

La dimensione missionaria del presbitero nasce dalla sua configurazione sacramentale a Cristo Capo: essa porta con sé, come conseguenza, un’adesione cordiale e totale a quella che la tradizione ecclesiale ha individuato come l’apostolica vivendi forma. Questa consiste nella partecipazione ad una "vita nuova" spiritualmente intesa, a quel "nuovo stile di vita" che è stato inaugurato dal Signore Gesù ed è stato fatto proprio dagli Apostoli. Per l’imposizione delle mani del Vescovo e la preghiera consacratoria della Chiesa, i candidati divengono uomini nuovi, divengono "presbiteri". In questa luce appare chiaro come i tria munera siano prima un dono e solo conseguentemente un ufficio, prima una partecipazione ad una vita, e perciò una potestas.

Certamente, la grande tradizione ecclesiale ha giustamente svincolato l’efficacia sacramentale dalla concreta situazione esistenziale del singolo sacerdote, e così le legittime attese dei fedeli sono adeguatamente salvaguardate [Il Papa fa qui riferimento all'azione ex opere operato dei sacramenti, anziché ex opere operantis, e quindi indipendente dalla personale degnità del presbitero]. Ma questa giusta precisazione dottrinale nulla toglie alla necessaria, anzi indispensabile, tensione verso la perfezione morale, che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale.

Proprio per favorire questa tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale dalla quale soprattutto dipende l’efficacia del loro ministero, ho deciso di indire uno speciale "Anno Sacerdotale", che andrà dal 19 giugno prossimo fino al 19 giugno 2010. Ricorre infatti il 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, vero esempio di Pastore a servizio del gregge di Cristo. Sarà cura della vostra Congregazione, d’intesa con gli Ordinari diocesani e con i Superiori degli Istituti religiosi, promuovere e coordinare le varie iniziative spirituali e pastorali che appariranno utili a far percepire sempre più l’importanza del ruolo e della missione del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea.

La missione del presbitero, come evidenzia il tema della plenaria, si svolge «nella Chiesa». Una tale dimensione ecclesiale, comunionale, gerarchica e dottrinale è assolutamente indispensabile ad ogni autentica missione e, sola, ne garantisce la spirituale efficacia. I quattro aspetti menzionati devono essere sempre riconosciuti come intimamente correlati: la missione è "ecclesiale" perché nessuno annuncia o porta se stesso, ma dentro ed attraverso la propria umanità ogni sacerdote deve essere ben consapevole di portare un Altro, Dio stesso, al mondo. Dio è la sola ricchezza che, in definitiva, gli uomini desiderano trovare in un sacerdote. La missione è "comunionale", perché si svolge in un’unità e comunione che solo secondariamente ha anche aspetti rilevanti di visibilità sociale. Questi, d’altra parte, derivano essenzialmente da quell’intimità divina della quale il sacerdote è chiamato ad essere esperto, per poter condurre, con umiltà e fiducia, le anime a lui affidate al medesimo incontro con il Signore. Infine le dimensioni "gerarchica" e "dottrinale" suggeriscono di ribadire l’importanza della disciplina (il termine si collega con "discepolo") ecclesiastica e della formazione dottrinale, e non solo teologica, iniziale e permanente.

La consapevolezza dei radicali cambiamenti sociali degli ultimi decenni deve muovere le migliori energie ecclesiali a curare la formazione dei candidati al ministero. In particolare, deve stimolare la costante sollecitudine dei Pastori verso i loro primi collaboratori, sia coltivando relazioni umane veramente paterne, sia preoccupandosi della loro formazione permanente, soprattutto sotto il profilo dottrinale. La missione ha le sue radici in special modo in una buona formazione, sviluppata in comunione con l’ininterrotta Tradizione ecclesiale, senza cesure né tentazioni di discontinuitàIn tal senso, è importante favorire nei sacerdoti, soprattutto nelle giovani generazioni, una corretta ricezione dei testi del Concilio Ecumenico Vaticano II, interpretati alla luce di tutto il bagaglio dottrinale della Chiesa.

Urgente appare anche il recupero di quella consapevolezza che spinge i sacerdoti ad essere presenti, identificabili e riconoscibili sia per il giudizio di fede, sia per le virtù personali sia anche per l’abito, negli ambiti della cultura e della carità, da sempre al cuore della missione della Chiesa.

Come Chiesa e come sacerdoti annunciamo Gesù di Nazaret Signore e Cristo, crocifisso e risorto, Sovrano del tempo e della storia, nella lieta certezza che tale verità coincide con le attese più profonde del cuore umano. Nel mistero dell’incarnazione del Verbo, nel fatto cioè che Dio si è fatto uomo come noi, sta sia il contenuto che il metodo dell’annuncio cristiano. La missione ha qui il suo vero centro propulsore: in Gesù Cristo, appunto. La centralità di Cristo porta con sé la giusta valorizzazione del sacerdozio ministeriale, senza il quale non ci sarebbe né l’Eucaristia, né, tanto meno, la missione e la stessa Chiesa. In tal senso è necessario vigilare affinché le "nuove strutture" od organizzazioni pastorali non siano pensate per un tempo nel quale si dovrebbe "fare a meno" del ministero ordinato, partendo da un’erronea interpretazione della giusta promozione dei laici, perché in tal caso si porrebbero i presupposti per l’ulteriore diluizione del sacerdozio ministeriale e le eventuali presunte "soluzioni" verrebbero drammaticamente a coincidere con le reali cause delle problematiche contemporanee legate al ministero.

Sono certo che in questi giorni il lavoro dell’Assemblea plenaria, sotto il protezione della Mater Ecclesiae, potrà approfondire questi brevi spunti che mi permetto di sottoporre all’attenzione dei Signori Cardinali e degli Arcivescovi e Vescovi, invocando su tutti la copiosa abbondanza dei doni celesti, in pegno dei quali imparto a voi e alle persone a voi care una speciale, affettuosa Benedizione Apostolica


Benedictus PP XVI


Fonte: Il Magistero di Papa Benedetto. Sottolineature nostre, ns. note interpolate tra parentesi quadre.