martedì 13 novembre 2012

Eclissi totale di sole





LD/AGENCIAS 
El eclipse total de Sol que tendrá lugar este martes se podrá observar en una pequeña franja sobre la superficie del planeta que abarca Australia y parte del Océano Pacífico. Sin embargo, los españoles podrán ver este fenómeno gracias a internet. El investigador del Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC), Miquel Serra-Ricart, coordinará una expedición que observará y retransmitirá el eclipse en directo 
en esta web.
Según informa Europa Press, el eclipse de Sol, a pesar de ser uno de los fenómenos celestes más espectaculares, no es fácil ver. Gracias al proyecto europeo GLORIA -Red Global de Telescopios Robóticos-, con participación del IAC, el fenómeno podrá observarse desde cualquier lugar que tenga conexión a Internet.
Después de más de un año sin eclipses totales de Sol -el último tuvo lugar el 11 de julio de 2010-, la sombra de la Luna vuelve a visitar la superficie terrestre el 13 de noviembre de 2012. El recorrido de la sombra empezará en Australia, para pasar luego al Océano Pacífico. El máximo del eclipse se producirá a las 23:11 horas -hora peninsular- y tendrá una duración de 4 minutos y 2 segundos, con el Sol a 68 grados sobre el horizonte.

Fenómenos que pueden verse

Un eclipse solar tiene lugar cuando la Luna pasa entre el Sol y la Tierra y oculta, de forma parcial o total, el Sol desde el punto de vista de la Tierra. Esto ocurre solo cuando hay Luna Nueva y el Sol y la Luna están perfectamente alineados, visto desde la Tierra. En un eclipse total de Sol, el disco del Sol es tapado totalmente por la Luna. En un eclipse parcial o anular, sólo una parte del Sol es oscurecida.
Los expertos han señalado que son muchos los fenómenos que pueden observarse durante el eclipse, como la corona solar. Según han indicado, en los primeros segundos se muestra parte de la cromosfera como un fino arco de intenso color rojizo con brillantes protuberancias, que si no son suficientemente grandes, desaparecen rápidamente tras el avance del disco lunar. La corona, de intenso color blanco perla, muestra unas estructuras que siguen la disposición del campo magnético del Sol.
Los investigadores destacan también que en el centro resalta el disco lunar, convertido en untapón negro en el cielo. La forma y brillo de la corona dependen esencialmente del instante en que se encuentre nuestra estrella en su ciclo de actividad de 11 años.
Los planetas visibles a simple vista y las estrellas más brillantes aparecen entonces en el firmamento creándose una "noche artificial", aunque la iluminación es más bien como la de un crepúsculo avanzado. Sobre el círculo completo del horizonte se muestran colores semejantes a los de una puesta de Sol, porque allí, a lo lejos, el eclipse no es total.







EGO SUM LUX MUNDI
(N.S.Jesucristo)

Predicando il santo Rosario


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ROSA TRENTATREESIMA

[101] Mentre predicava il Rosario nelle vicinanze di Carcassona, a san Domenico, fu presentato un eretico albigese posseduto dal demonio. Il Santo, davanti a una folla che si ritiene composta di oltre dodicimila persone, lo esorcizzò, e i demoni che tenevano in dominio quel miserabile, furono costretti, loro malgrado, a rispondere alle domande dell'esorcista. E confessarono 1) che nel corpo di costui erano in quindicimila perché egli aveva osato combattere i quindici misteri del Rosario; 2) che san Domenico col suo Rosario terrorizzava tutto l'inferno e che essi stessi odiavano lui più di qualsiasi altra persona perché con questa devozione del Rosario strappava loro le anime; 3) rivelarono inoltre parecchi altri particolari.
San Domenico allora gettò la sua corona al collo dell'ossesso e chiese ai demoni chi mai fra tutti i Santi del cielo essi temessero di più e chi, a parere loro, meritasse più amore e onore da parte degli uomini. A tale domanda gli spiriti infernali levarono alte grida sì che la maggior parte dei presenti stramazzarono a terra per lo spavento. Poi quei maligni, per non rispondere direttamente alla domanda, cominciarono a piangere e a lamentarsi in modo così pietoso e commovente che parecchi fra gli astanti furono presi da una naturale pietà. Per bocca dell'ossesso e con voce piagnucolosa così dicevano: “Domenico, Domenico, abbi pietà di noi e promettiamo di non nuocerti mai. Tu che tanta compassione hai per i peccatori e per i miserabili, abbi pietà di noi meschini. Ahinoi!, soffriamo già tanto: perché ti compiaci di aumentare le nostre pene? Contentati di quelle che ci tormentano! Misericordia, misericordia misericordia!”.

[102] Impassibile davanti ai piagnistei di quegli spiriti, il Santo rispose che non avrebbe desistito dal tormentarli se prima non avessero essi stessi risposto alla sua domanda. Ed essi replicarono che avrebbero dato, la risposta, ma in segreto, all'orecchio e non di fronte a tutti. Domenico tenne duro e comandò che parlassero ad alta voce; ma ogni sua insistenza fu inutile e i demoni si chiusero nel silenzio. Allora il Santo si pose in ginocchio e pregò la Madonna: “Vergine potentissima, Maria, in virtù del tuo Rosario comanda, a questi nemici del genere umano di rispondere alla mia domanda”. Immediatamente dopo questa invocazione, una fiamma ardente uscì dalle orecchie, dalle narici e dalla bocca dell'ossesso; i presenti tremarono dalla paura ma nessuno ne subì danno. E si udirono le grida di quegli spiriti: “Domenico, noi ti preghiamo per la passione di Cristo e per i meriti della sua santa Madre e dei Santi: permettici di uscire da questo corpo senza dir nulla. Gli Angeli, quando tu vorrai, te lo riveleranno. Del resto, perché vuoi tu credere a noi? non siamo forse dei bugiardi? Non tormentarci oltre, abbi pietà di noi ”.
Disgraziati, siete indegni di pietà!” riprese san Domenico, e sempre in ginocchio pregò di nuovo la Vergine Santa: “O degnissima Madre della Sapienza, ti supplico per il popolo qui presente che ha già appreso a recitare come si deve il Saluto angelico, obbliga questi tuoi nemici a proclamare in pubblico la verità piena e chiara sul Rosario”.
Finita la preghiera vide accanto a sé la Vergine Maria, circondata da una moltitudine di angeli, che con una verga d'oro colpiva l'ossesso e gli diceva: “Rispondi al mio servo Domenico conforme alla sua richiesta”. Da notare che nessuno udiva né vedeva la Madonna all'infuori di san Domenico.

[103] A tale comando i demoni presero a urlare:
“O inimica nostra, o nostra damnatrix, o nostra inimica, o nostra damnatrix, o confusio nostra, quare de coelo descendisti ut nos hic ita torqueres? Per te quae infernum evacuas et pro peccatoribus tanquam potens advocata exoras; o Via coeli certissima et securissima, cogimur sine mora et intermissione ulla, nobis quamvis invitis, et contra nitentibus, totam rei prolerre veritatem. Nunc declarandum nobis est simulque publicandum ipsum medium et modus quo ipsimet conjundamur, unde vae et maledíctio in aeternum nostris tenebrarum principibus.
Audite igitur vos, christiani. Haec Christi Mater potentissima est in praeservandis suis servis quonimus praecipites ruant in baratrum nostrum inferni. Illa est quae dissipat et enervat, ut sol, tenebras omnium machinarum et astutiarum nostrarum, detegit omnes fallacias nostras et ad nihilum redigit omnes nostras tentationes. Coactique fatemur neminem nobiscum damnari qui ejus sancto cultui et pio obsequio devotus perseverat. Unicum ipsius suspirium, ab ipsa et per ipsam sanctissimae
Trinitati oblatum, superat et excedit omnium sanctoruin preces, atque pium et sanctum eorum votum et desiderium, Magisque eum formidamus quam omnes paradisi sancios; nec contra fideles ejus famulos quidquam praevalere possumus.
Notum sit etiam vobis plurimos christianos in hora mortis ipsam invocantes contra nostra jura salvari, et nisi Marietta illa obstitisset nostrosque conatus repressisset, a longo iam tempore totam Ecclesiam exterminassemus, nam saepissime universos Ecclesiae status et ordines a fide deficere fecissemus. Imo planius et plenius vi et necessitate compulsi, adhuc vobis dicimus, nullum in exercitio Rosarii sive psalterii eius perseverantem aeternos inferni subire cruciatus. Ipsa enim devotis servis suis veram impetrat contritionem qua fit ut peccata sua confiteantur, et eorum indulgentiam a Deo consequantur”.

[104] “O nostra nemica, nostra rovina e nostra confusione! perché sei tu scesa dal cielo apposta per farci tanto soffrire? O avvocata dei peccatori che ritrai dall'inferno, o via sicurissima del Paradiso, siamo noi proprio obbligati, a nostro dispetto, a dire tutta la verità? Dobbiamo proprio confessare davanti a tutti ciò che ci coprirà di vergogna e sarà causa della nostra rovina? Guai a noi! e maledizione eterna ai nostri principi delle tenebre! Ebbene, udite voi cristiani: questa Madre di Cristo è onnipotente e può impedire che i suoi servi cadano nell'inferno. E' lei che, come un sole, dissipa le tenebre dei nostri intrighi e astuzie; è lei che sventa le nostre mene, disfa i nostri tranelli e rende vani e inefficaci tutte le nostre tentazioni.
Siamo costretti a confessarvi che nessuno di quanti perseverano nel suo servizio è dannato con noi. Uno solo dei sospiri ch'ella offra alla SS. Trinità vale più di tutte le preghiere, i voti, i desideri dei Santi.
Noi la temiamo più di tutti i beati insieme e nulla possiamo contro i suoi fedeli servitori. Anzi, avviene che molti cristiani i quali secondo le leggi ordinarie andrebbero dannati, invocandola in punto di morte riescono a salvarsi per l'intercessione di lei. Ah, se questa Marietta ‑ così la chiamavano per rabbia ‑ non si fosse opposta ai nostri progetti e ai nostri sforzi, già da molto tempo noi avremmo rovesciato e distrutto la Chiesa e fatto cadere nell'errore e nell'infedeltà tutte le sue gerarchie! Proclamiamo, inoltre, costretti dalla violenza che ci viene usata, che nessuno di quanti perseverano nella recita del Rosario, va dannato perché ella ottiene ai suo fedeli servi una sincera contrizione dei loro peccati e ricevono perdono e indulgenza”.

Ottenuta questa confessione san Domenico fece recitare il Rosario dagli astanti, adagio e con devozione. Ed ecco la cosa sorprendente: ad ogni Ave Maria recitata dal Santo e dal popolo usciva dal corpo di quell'ossesso una moltitudine di demoni in forma di carboni ardenti. Quando l'infelice ne fu completamente libero, la Vergine Santa, sempre non vista, benedisse il popolo e tutti avvertirono una sensibile e vivissima gioia. Questo miracolo fu causa di conversione per molti eretici che entrarono perfino nella confraternita del Rosario.

BELLO E' IL CANTAR LA VERGINE
PIU' BELLO E' DARLE IL CORE!

ACCOGLI IL NOSTRO AMORE, 
O MADRE DI GESU'

MOLTIPLICO PER MILLE!

  PREGHIERE DELLA MOLTIPLICAZIONE
(MESSAGGIO DI GESU’ DEL 13.10.2002)
 

    Cari figli, la preghiera dell'umanità è ancora insufficiente.
 La preghiera dell'uomo è indispensabile per avere il pane quotidiano, perché la terra deve stare unita al cielo tramite la preghiera.                                                                                                                                    
 Come vanno le cose sul vostro pianeta lo vedete,
il bisogno di preghiera è più grande di quanto voi immaginiate.
    
    Il male dilaga.
Ma dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia,
ed è per questo che Dio, nella Sua infinita Sapienza,
ha scelto un "piccolo gregge" ed in esso sta operando prodigi.
Sono una moltitudine di piccoli,
alla quale tutti sono invitati ad unirsi.
    E' l'esercito della mia Santa Madre.
 
IL VOSTRO DIO VUOLE LA SALVEZZA DI TUTTE LE ANIME E IN QUEST' OPERA CHIEDE IL VOSTRO PICCOLO CONTRIBUTO.

Io, Gesù, prometto a chiunque vorrà aiutarmi in
quest'opera, purché in stato di grazia ed anima di preghiera
(Rosario, S. Messa), e reciterà le preghiere che Io suggerisco, la MOLTIPLICAZIONE PER MILLE!
 
Ogni giaculatoria Mi permette di salvare un anima,
ma Io che sono il Dio della moltiplicazione del bene,
MOLTIPLICO PER MILLE!
Ve ne indico 33 e la maggior parte le conoscete già.
Pregate come volete, quando potete, come siete
capaci, ma PREGATE, PREGATE, PREGATE!
 
Mai ho concesso tanto nella storia della Chiesa!
Se voi credete che nulla è impossibile a Dio, cominciate subito.
 Voglio che il fuoco del Mio amore divampi su tutta la terra!
Quando ci fu bisogno di pane, moltiplicai il pane;
ora c'è bisogno di preghiera ed Io moltiplico la preghiera !
Questo è un miracolo che avete ottenuto tramite
il Cuore Immacolato di Maria.

 Non è necessario che siano pregate tutte e 33 come sono elencate, pregate semplicemente come vi suggerisce il vostro cuore.
 Vi ricordo comunque che gradisco che
il Mio Preziosissimo Sangue sia offerto ogni giorno (giaculatoria n°33)
Vi ricordo di essere assidui nel pregare il
Santo Rosario e nei sacramenti.
 
Preghiere della moltiplicazione:
 
1) O Maria concepita senza peccato, prega  per noi
che ricorriamo a Te.

2) Cuore immacolato di Maria, prega per noi adesso
e nell'ora della nostra morte.
 
3) Santa Passione di N.S.Gesù Cristo, salvaci.
 
4) Sacri Cuori di Gesù e di Maria, proteggeteci.
 
5) Fa splendere su di noi o Signore, la luce del Tuo Volto.
 
6)Resta con noi Signore.
 
7) Madre mia, fiducia e speranza, in Te mi affido e abbandono.

8) Gesù, Maria, Vi amo! Salvate tutte le anime.
 
9) La Croce sia la mia luce.
 
10) S.Giuseppe, patrono della Chiesa Universale,
custodisci le nostre famiglie.
 
11) Vieni, Signore Gesù.
 
12) Gesù Bambino perdonami, Gesù Bambino benedicimi.
 
13) SS. ma Provvidenza di Dio, Provvedici nelle
presenti necessità.
 
14) O Sangue e Acqua che scaturisci  dal Cuore di Gesù,
come sorgente di misericordia per noi, io confido in Te.

15) Mio Dio, io Ti amo e Ti ringrazio.

16) O Gesù, Re di tutte le Nazioni, il Tuo Regno
sia riconosciuto sulla terra.
 
17) S. Michele Arcangelo, protettore del Regno di Cristo
sulla terra, proteggici.

18) Pietà di me, Signore pietà di me.
 
19) Sia lodato e ringraziato ogni momento
Gesù nel Santissimo Sacramento.

20) Vieni, Spirito Santo e rinnova la faccia della terra.
 
21) Santi e Sante di Dio, indicateci la via del Vangelo.
 
22) Anime Sante del purgatorio, intercedete per noi.
 
23) Signore, riversa sul mondo intero i tesori della Tua
infinita Misericordia.
 
24) Ti adoro, Signore Gesù e Ti benedico, perché per mezzo della Tua Santa Croce hai redento il mondo intero.
 
25) Padre mio, Padre buono, a Te mi offro, a Te mi dono.
 
26) O Gesù salvami, per amore delle Lacrime della Tua Santa Madre.
 
27) Venga il Tuo Regno, Signore e sia fatta la Tua Volontà.
 
28) O Dio, Salvatore Crocifisso, infiammami d'amore, di fede e di coraggio per la salvezza dei fratelli.
 
29) O Dio, perdona i nostri peccati, guarisci le nostre   ferite e rinnova i nostri cuori, affinché possiamo essere una sola cosa in Te.
 
30) Santi angeli custodi preservateci da tutte le insidie del maligno.

31) Sia gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
 
32) Il Dio di ogni consolazione disponga nella Sua pace i nostri giorni e ci conceda l'Amore dello Spirito Santo.

 33) Eterno Padre, io ti offro il Sangue preziosissimo di Gesù, in unione con tutte le Sante Messe celebrate oggi nel mondo, per tutte le anime Sante del Purgatorio, per i peccatori di tutto il mondo, della Chiesa Universale, della mia casa e della mia famiglia. Amen.

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PROMESSE:

Prometto che chiunque (purché in stato di grazia ed anima di preghiera) reciterà una  preghiera della moltiplicazione
 per 33 volte, per 9 giorni di seguito,
otterrà dal Mio Cuore Misericordioso qualsiasi grazia,
per sè o per il suo prossimo, purché conveniente
per la salvezza.

La novena dovrà essere preceduta dal Credo, Pater, Ave e Gloria e la richiesta semplice e fiduciosa de quanto si desidera.
 
Se questa novena sarà recitata come preghiera d'intercessione
 sarà molto potente sul Mio Cuore Misericordioso
 e otterrà la grazia della conversione.
 
Se questa novena sarà recitata per un'anima del Purgatorio,
 otterrà dal Mio Cuore Misericordioso l'addolcimento immediato
 della pena e l'approssimarsi della liberazione.
 
A chi crede che nulla è impossibile a Dio e
 confida nel Mio Cuore Misericordioso
 e reciterà la novena con tutte e 33 le preghiere della moltiplicazione, prometto che resterà stupito dal fiume di grazie che invaderà
 tutta la sua famiglia (33x33).
 
Prometto infine, che chiunque avrà recitato
per 33 volte una preghiera della moltiplicazione,
anche per un solo giorno, non  perderà la sua ricompensa.


Ho sete d'amore, Ho sete di anime!
Chi pregherà quando gli sarà possibile,
secondo i doveri del suo stato, mentre svolge le sue
mansioni quotidiane, questi sarà Mio amico
e godrà tutti i frutti della Mia amicizia.
Sara benedetto, perché Ho sete e voi Mi date da bere.

                            JHS

San Marco, 13, 24-32: 33a DOMENICA: Ultima tribolazione... :18 nov. 2012




SANTO VANGELO secondo San Marco 13,24-32.


Pietro e Giovanni parlano fra di loro e poi sussurrano qualcosa a Giacomo d'Alfeo e ad Andrea, loro vicini, i
quali annuiscono col capo. Allora Pietro si rivolge al Maestro e gli dice: «Vieni in disparte e spiegaci quando
avverrà la tua profezia sulla distruzione del Tempio. Daniele ne parla, ma se fosse come lui dice e come Tu
dici, poche ore avrebbe ancora il Tempio. Ma noi non vediamo eserciti né preparativi di guerra. Quando
dunque avverrà? Quale sarà il segno di esso? Tu sei venuto. Tu, dici, stai per andare via. Eppure si sa che
essa non sarà che quando Tu sarai fra gli uomini. Tornerai, allora? Quando, questo tuo ritorno? Spiegaci,
perché noi si possa sapere...».

«Non occorre mettersi in disparte. Vedi? Sono rimasti i discepoli più fedeli, quelli che saranno a voi dodici
di grande aiuto. Essi possono sentire le parole che dico a voi. Venitemi tutti vicino! », grida in ultimo per
radunare tutti.
I discepoli, sparsi sul pendio, si avvicinano, fanno un mucchio compatto, stretto intorno a quello principale di
Gesù coi suoi apostoli, e ascoltano.
«Badate che nessuno vi seduca in futuro. Io sono il Cristo e non vi saranno altri Cristi. Perciò, quando molti
verranno a dirvi: "Io sono il Cristo" e sedurranno molti, voi non credete a quelle parole, neppure se saranno
accompagnate da prodigi. Satana, padre di menzogna e protettore dei menzogneri, aiuta i suoi servi e seguaci
con falsi prodigi, che però possono essere riconosciuti non buoni perché sempre uniti a paura, turbamento e
menzogna. I prodigi di Dio voi li conoscete: dànno pace santa, letizia, salute, fede, conducono a desideri e
opere sante. Gli altri no. Perciò riflettete sulla forma e le conseguenze dei prodigi che potrete vedere in
futuro ad opera dei falsi Cristi e di tutti coloro che si ammanteranno nelle vesti di salvatori di popoli e
saranno invece le belve che rovinano gli stessi.
Sentirete anche, e vedrete anche, parlare di guerre e di rumori di guerre e vi diranno: "Sono i segni della
fine". Non turbatevi. Non sarà la fine. Bisogna che tutto questo avvenga prima della fine, ma non sarà ancora
la fine. Si solleverà popolo contro popolo, regno contro regno, nazione contro nazione, continente contro
continente, e seguiranno pestilenze, carestie, terremoti in molti luoghi. Ma questo non sarà che il principio
dei dolori. Allora vi getteranno nella tribolazione e vi uccideranno, accusandovi di essere i colpevoli del loro
soffrire e sperando di uscirne col perseguitare e distruggere i miei servi.
Gli uomini fanno sempre accusa agli innocenti di esser causa del male che essi, peccatori, si creano.
Accusano Dio stesso, perfetta Innocenza e Bontà suprema, di esser causa del loro soffrire, e così faranno con
voi, e voi sarete odiati per causa del mio Nome. È Satana che li aizza. E molti si scandalizzeranno e si
tradiranno e odieranno a vicenda. È ancor Satana che li aizza. E sorgeranno falsi profeti che indurranno molti
in errore. Ancora sarà Satana il vero autore di tanto male. E per il moltiplicarsi dell'iniquità si raffredderà la
carità in molti. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvo. E prima bisogna che questo Vangelo del
Regno di Dio sia predicato in tutto il mondo, testimonianza a tutte le nazioni. Allora verrà la fine. Ritorno al
Cristo di Israele che lo accoglie e predicazione della mia Dottrina in tutto il mondo.
E poi un altro segno. Un segno per la fine del Tempio e per la fine del mondo. Quando vedrete
l'abominazione della desolazione predetta da Daniele - chi mi ascolta bene intenda, e chi legge il Profeta
sappia leggere fra le parole - allora chi sarà in Giudea fugga sui monti, chi sarà sulla terrazza non scenda a
prendere quanto ha in casa, e chi è nel suo campo non torni in casa a prendere il suo mantello, ma fugga
senza volgersi indietro, ché non gli accada di non poterlo più fare, e neppure si volga nel fuggire a guardare,
per non conservare nel cuore lo spettacolo orrendo e insanire per esso. Guai alle gravide e a quelle che
allatteranno in quei giorni! E guai se la fuga dovesse compiersi in sabato! Non sarebbe sufficiente la fuga a
salvarsi senza peccare. Pregate dunque perché non avvenga in inverno e in giorno di sabato, perché allora la
tribolazione sarà grande quale mai non fu dal principio del mondo fino ad ora, né sarà mai più simile perché
sarà la fine. Se non fossero abbreviati quei giorni in grazia degli eletti, nessuno si salverebbe, perché gli
uomini-satana si alleeranno all'inferno per dare tormento agli uomini.
E anche allora, per corrompere e trarre fuori della via giusta coloro che resteranno fedeli al Signore,
sorgeranno quelli che diranno: "Il Cristo è là, il Cristo è qua. È in quel luogo. Eccolo". Non credete. Nessuno
creda, perché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno prodigi e portenti tali da indurre in errore, se
fosse possibile, anche gli eletti, e diranno dottrine in apparenza così confortevoli e buone a sedurre anche i
migliori, se con loro non fosse lo Spirito di Dio che li illuminerà sulla verità e l'origine satanica di tali
prodigi e dottrine. Io ve lo dico. Io ve lo predico perché voi possiate regolarvi. Ma di cadere non temete. Se starete nel Signore non sarete tratti in tentazione e in rovina. Ricordate ciò che vi ho detto: (Vol 4 Cap 280, dove la frase qui riportata tra virgolette [e che figura in Luca 10, 19] è solo sottintesa, mentre vi si leggono quasi testualmente le esortazioni che Gesù, subito dopo, ricorda ai discepoli: Vi ricordo ...) "Vi ho dato il potere di camminare su serpenti e scorpioni, e di tutta la potenza del Nemico nulla vi nuocerà, perché tutto vi sarà soggetto". Vi ricordo anche però che per ottenere questo dovete avere Dio in voi, e rallegrarvi dovete, non perché dominate le potenze del Male e le venefiche cose, ma perché il vostro nome è scritto in Cielo.
State nel Signore e nella sua verità. Io sono la Verità e insegno la verità. Perciò ancora vi ripeto: qualunque cosa vi dicano di Me, non credete. Io solo ho detto la verità. Io solo vi dico che il Cristo verrà, ma quando
sarà la fine. Perciò, se vi dicono: "È nel deserto", non andate. Se vi dicono: "È in quella casa", non date retta.
Perché il Figlio dell'uomo nella sua seconda venuta sarà simile al lampo che esce da levante e guizza fino a
ponente, in un tempo più breve di quel che non sia il batter di una palpebra. E scorrerà sul grande Corpo, di
subito fatto Cadavere, seguito dai suoi fulgenti angeli, e giudicherà. Là dovunque sarà corpo là si
raduneranno le aquile. E subito dopo la tribolazione di quei giorni ultimi, che vi fu detta - parlo già della fine del tempo e del mondo e della risurrezione delle ossa, delle quali cose parlano i profeti (Ezechiele 37, 1-14) - si oscurerà il sole, e la luna non darà più luce, e le stelle del cielo cadranno come acini da un grappolo troppo maturo che un vento di bufera scuote, e le potenze dei Cieli tremeranno.

E allora nel firmamento oscurato apparirà folgorante il segno del Figlio dell'uomo, e piangeranno tutte le
nazioni della Terra, e gli uomini vedranno il Figlio dell'uomo venir sulle nubi del cielo con grande potenza e
gloria. Ed Egli comanderà ai suoi angeli di mietere e vendemmiare, e di separare i logli dal grano, e di
gettare le uve nel tino, perché sarà venuto il tempo del grande raccolto del seme di Adamo, e non ci sarà più
bisogno di serbare racimolo o semente, perché non ci sarà mai più perpetuazione della specie umana sulla
Terra morta. E comanderà ai suoi angeli che a gran voce di trombe adunino gli eletti dai quattro venti, da
un'estremità all'altra dei cieli, perché siano al fianco del Giudice divino per giudicare con Lui gli ultimi viventi ed i risorti.

Dal fico imparate la similitudine: quando vedete che il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che
vicina è l'estate. Così anche, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che il Cristo sta per venire. In verità
vi dico: non passerà questa generazione che non mi volle, prima che tutto ciò avvenga. 
(Precisazione aggiunta alla parola generazione, manca negli Evangelisti: Matteo 24, 34; Marco 13, 30; Luca 21, 32. Essa
chiarisce che non si tratta di "generazione" in senso stretto, e conferma quanto detto sopra, cioè che "verrà la fine" quando vi sarà il "ritorno al Cristo di Israele che lo accoglie". Stesso concetto, per esempio, al Vol 4
Capp 258 e 265 e al capitolo 580).

La mia parola non cade. Ciò che dico sarà. Il cuore e il pensiero degli uomini possono mutare, ma non muta
la mia parola. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto poi al giorno e all'ora
precisa, nessuno li conosce, neppure gli angeli del Signore, ma soltanto il Padre li conosce.
Come ai tempi di Noè, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo. Nei giorni precedenti al diluvio, gli uomini mangiavano, bevevano, si sposavano, si accasavano, senza darsi pensiero del segno sino al giorno in
cui Noè entrò nell'arca e si aprirono le cataratte dei cieli e il diluvio sommerse ogni vivente e ogni cosa.
(Segno, cioè l'ordine avuto da Noè di preparare l'arca per salvare tutte le specie animali. Per questa e altre
citazioni di Noè e della sua arca, per esempio al Vol 2 Cap 140, al Vol 3 Cap 176 e al Vol 8 Cap 525,
rimandiamo a: Genesi 6-9). 
Anche così sarà per la venuta del Figlio dell'uomo. Allora due uomini saranno accosto nel campo, e uno sarà preso e uno sarà lasciato, e due donne saranno intente a far andare la mola, e una sarà presa e una lasciata, dai nemici nella Patria e più ancora dagli angeli separanti il buon seme dal loglio, e non avranno tempo di prepararsi al giudizio del Cristo.

Vegliate dunque perché non sapete a che ora verrà il vostro Signore. Ripensate a questo: se il capo di famiglia sapesse a che ora viene il ladro, veglierebbe e non lascerebbe spogliare la sua casa. Quindi vegliate e pregate, stando sempre preparati alla venuta, senza che i vostri cuori cadano in torpore, per abuso e intemperanza di ogni specie, e i vostri spiriti siano fatti distratti e ottusi alle cose del Cielo dalle eccessive
cure per le cose della Terra, e il laccio della morte non vi colga improvviso quando siete impreparati. 
Perché, ricordate, tutti avete a morire. Tutti gli uomini, nati che siano, devono morire, ed è una singola venuta del Cristo questa morte e questo susseguente giudizio, che avrà il suo ripetersi universale alla venuta solenne del Figlio dell'uomo.

Che sarà mai di quel servo fedele e prudente, preposto dal padrone ad amministrare il cibo ai domestici in sua assenza? Beata sorte egli avrà se il suo padrone, tornando all'improvviso, lo trova a fare ciò che deve con
solerzia, giustizia e amore. In verità vi dico che gli dirà: "Vieni, servo buono e fedele. Tu hai meritato il mio premio. Tieni, amministra tutti i miei beni". Ma se egli pareva, e non era, buono e fedele, e nell'interno suo
era cattivo come all'esterno era ipocrita, e partito il padrone dirà in cuor suo: "Il padrone tarderà a tornare! Diamoci al bel tempo", e comincerà a battere e malmenare i conservi, facendo usura su loro nel cibo e in ogni altra cosa per avere maggior denaro da consumare coi gozzovigliatori e ubriaconi, che avverrà?

Che il padrone tornerà all'improvviso, quando il servo non se lo pensa vicino, e verrà scoperto il suo malfare, gli verrà levato posto e denaro, e sarà cacciato dove giustizia vuole. E ivi starà.
E così del peccatore impenitente, che non pensa come la morte può essere vicina e vicino il suo giudizio, e gode e abusa dicendo: "Poi mi pentirò". In verità vi dico che egli non avrà tempo di farlo e sarà condannato a stare in eterno nel luogo del tremendo orrore, dove è solo bestemmia e pianto e tortura, e ne uscirà soltanto per il Giudizio finale, quando rivestirà la carne risorta per presentarsi completo al Giudizio ultimo come
completo peccò nel tempo della vita terrena, e con corpo ed anima si presenterà al Giudice Gesù che egli non volle per Salvatore.

Tutti là accolti davanti al Figlio dell'uomo. Una moltitudine infinita di corpi, restituiti dalla terra e dal mare e ricomposti dopo essere stati cenere per tanto tempo. E gli spiriti nei corpi. Ad ogni carne tornata sugli scheletri corrisponderà il proprio spirito, quello che l'animava un tempo. E staranno ritti davanti al Figlio dell'uomo, splendido nella sua Maestà divina, seduto sul trono della sua gloria sorretto dai suoi angeli.

Ed Egli separerà uomini da uomini, mettendo da un lato i buoni e dall'altro i cattivi, come un pastore separa
le pecorelle dai capretti, e metterà le sue pecore a destra e i capri a sinistra. E dirà con dolce voce e benigno
aspetto a quelli che, pacifici e belli di una bellezza gloriosa nello splendore del corpo santo, lo guarderanno
con tutto l'amore del loro cuore: "Venite, o benedetti dal Padre mio, prendete possesso del Regno preparato
per voi sino dall'origine del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere,
fui pellegrino e mi ospitaste, fui nudo e mi rivestiste, malato e mi visitaste, prigioniero e veniste a portarmi
conforto".

i giusti gli chiederanno: "Quando mai, Signore, ti vedemmo affamato e ti abbiamo dato da mangiare,
assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti vedemmo pellegrino e ti abbiamo accolto, nudo e ti
abbiamo rivestito? Quando ti vedemmo infermo e carcerato e siamo venuti a visitarti?".
E il Re dei re dirà loro: "In verità vi dico: quando avete fatto una di queste cose ad uno di questi minimi fra i
miei fratelli, allora lo avete fatto a Me".

E poi si volgerà a quelli che saranno alla sua sinistra e dirà loro, severo nel volto, e i suoi sguardi saranno
come saette fulminanti i reprobi, e nella sua voce tuonerà l'ira di Dio: "Via di qua! Via da Me, o maledetti!
Nel fuoco eterno preparato dal furore di Dio per il demonio e gli angeli tenebrosi e per coloro che li hanno
ascoltati nelle loro voci di libidine triplice e oscena. Io ebbi fame e non mi sfamaste, sete e non mi dissetaste,
fui nudo e non mi rivestiste, pellegrino e mi respingeste, infermo e carcerato e non mi visitaste. Perché non
avevate che una legge: il piacere del vostro io".

Ed essi gli diranno: "Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, nudo, pellegrino, infermo, carcerato? In
verità noi non ti abbiamo conosciuto. Non eravamo, quando Tu eri sulla Terra".
Ed Egli risponderà loro: "È vero. Non mi avete conosciuto. Perché non eravate quando Io ero sulla Terra. Ma avete però conosciuto la mia Parola e avete avuto i poveri fra voi, gli affamati, i sitibondi, i nudi, i malati, i carcerati. Perché non avete fatto ad essi ciò che forse avreste fatto a Me? Perché non è già detto che coloro
che mi ebbero fra loro fossero misericordiosi col Figlio dell'uomo. Non sapete che nei miei fratelli Io sono, e
dove è uno di essi che soffra là sono Io, e che ciò che non avete fatto ad uno di questi miei minori fratelli lo
avete negato a Me, Primogenito degli uomini? Andate e ardete nel vostro egoismo. Andate, e vi fascino le
tenebre e il gelo perché tenebra e gelo foste, pur conoscendo dove era la Luce e il Fuoco d'Amore".
E costoro andranno all'eterno supplizio, mentre i giusti entreranno nella vita eterna.
Queste le cose future...

Ora andate. E non dividetevi fra voi. Io vado con Giovanni e sarò a voi a metà della prima vigilia, per la cena
e per andare poi alle nostre istruzioni».
«Anche questa sera? Tutte le sere faremo questo? Io sono tutto indolenzito dalle guazze. Non sarebbe meglio
entrare ormai in qualche casa ospitale? Sempre sotto le tende! Sempre veglianti e nelle notti, che sono fresche e umide...» , si lamenta Giuda.
«È l'ultima notte. Domani... sarà diverso».
«Ah! Credevo che volessi andare al Getsemani tutte le notti. Ma se è l'ultima ... ».
«Non ho detto questo, Giuda. Ho detto che sarà l'ultima notte da passare al campo dei Galilei tutti uniti. Domani prepareremo la Pasqua e consumeremo l'agnello, e poi andrò Io solo a pregare nel Getsemani. E voi
potrete fare ciò che volete».
«Ma noi verremo con Te, Signore! Quando mai abbiamo voglia di lasciarti?», dice Pietro.
«Tu taci, che sei in colpa. Tu e lo Zelote non fate che svolazzare qua e là appena il Maestro non vi vede. Vi tengo d'occhio. Al Tempio... nel giorno... nelle tende lassù...», dice l'Iscariota, lieto di denunciare.
«Basta! Se essi lo fanno, bene fanno. Ma però non mi lasciate solo... Io ve ne prego...».
«Signore, non facciamo nulla di male. Credilo. Le nostre azioni sono note a Dio ed il suo occhio non si torce da esse con disgusto», dice lo Zelote.
«Lo so. Ma è inutile. E ciò che è inutile può sempre essere dannoso. State il più possibile uniti».

Poi si volge a Matteo: «Tu, mio buon cronista, ripeterai a costoro la parabola delle dieci vergini savie e delle
dieci stolte, e quella del padrone che dà dei talenti ai suoi tre servi perché li facciano fruttare, e due ne
guadagnano il doppio e l'infingardo lo sotterra. Ricordi?». 
(Le parabole, che Gesù ha narrato al Vol 3 Cap 206 e al Vol 4 Cap 281, ma che il Vangelo di Matteo riporta insieme con i discorsi del presente capitolo.)
«Sì, Signor mio, esattamente».
«Allora ripetile a questi. Non tutti le conoscono. E anche quelli che le sanno avranno piacere a riascoltarle. Passate così in sapienti discorsi il tempo sino al mio ritorno. Vegliate! Vegliate! Tenete desto il vostro
spirito. Quelle parabole sono appropriate anche a ciò che dissi. Addio. La pace sia con voi».

Prende Giovanni per mano e si allontana con lui verso la città... Gli altri si avviano verso il campo galileo.



AVE MARIA!

LAS SEÑALES DEL FIN : San Marcos, 13, 24-32: 33° Domingo : 18 nov. 2012