venerdì 24 giugno 2011

Prega, fratello, prega, sorella. (4)










Vivaldi - Spring



28. Oltre ogni esteriorità 
Non pregare soltanto con atteggiamenti esteriori, ma con grande timore fa' che il tuo intelletto senta la preghiera spirituale. 

30. Sostegno degli angeli 
Quando ci sta vicino un angelo, immediatamente si allontanano tutti i nostri disturbatori, e così l'intelletto si trova con grande sollievo a pregare salutarmente. 
Qualche volta, però, siamo messi alle strette dal consueto combattimento: l'intelletto si batte come un pugile, ma non riesce ad alzare il capo, sfigurato com'è dai colpi delle varie passioni. 
Tuttavia, a furia di cercare, troverà e, se busserà gagliardamente, gli sarà aperto. 

31. Sintonia con la volontà divina 
Non pregare perché si realizzino i tuoi voleri, in quanto essi non sempre sono in sintonia con la volontà di Dio. Ma prega piuttosto, come ti è stato insegnato, dicendo: "Sia fatta in me la tua volontà"

Così pure in ogni circostanza chiedi che sia fatta la sua volontà, perché Egli vuole ciò che è bene e utile all'anima, 
e che tu invece non sempre cerchi.>>

AMDG et BVM

San Giovanni Battista, il precursore



"EGLI ERA UNA LAMPADA CHE ARDE E RISPLENDE" (con lo zelo e il buon esempio) (Gv 5, 35). "Fate penitenza. Appianate i suoi sentieri" (Mt 3, 2-3)

San Giovanni Battista preparò la via del Signore, con fatti e parole.

Grande nella sua umiltà e penitenza.
"Rese testimonianza alla luce, affinchè per mezzo suo tutti credessero" (Gv. 1, 7)



*


Ogni vero cristiano partecipa della sua missione di "precursore". Giovanni lo fu. Per brevi anni. MARIA lo è, in eterno.

Ordinariamente un'anima per credere in Gesù deve prima imbattersi in 'Giovanni precursore'  santificato dalla B.Vergine Immacolata.

Il Cristiano capisce e crede fermamente che è la conoscenza di MARIA quella che prepara la conoscenza di Cristo. E' MARIA la Vincitrice.

Satana si allontana da chi ama e conosce Maria.
E quando Satana si allontana Gesù entra e può agire.


Arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano
La facciata della basilica.





Visitando virtualmente San Giovanni in Laterano ho appreso che

Santa Maria del Pozzo:La Reale Basilica Santuario di Santa Maria del Pozzo di Capurso è affiliata alla Basilica di San Giovanni in Laterano. I segni visibili di questa concessione sono L'ombrello a fasce rosse e oro e il Campanello portati in processione meridiana l'ultima domenica d'Agosto, giorno in cui si festeggia, la solennità di Santa Maria del Pozzo Madre e Regina di Misericordia.

AMDG et BVM

giovedì 23 giugno 2011

Padre: la benedizione! Padre, mi benedica!

Che cos’è la benedizione di un sacerdote? Solo in Cielo lo capiremo appieno. Qui sulla terra dobbiamo credere nella sua sconfinata potenza e riceverla con fervore. Un’invisibile fruttuosa pioggia di grazie scenderà sulla nostra anima, rafforzandola nel bene e contrastando in noi e attorno a noi le forze del male. 



Chi ebbe l’occasione di vedere papa Pio XII, Servo di Dio, quando benediceva i pellegrini non lo potrà più dimenticare: quelle braccia stese, quelle mani alzate verso il cielo come se avesse voluto far scendere tutte le grazie sulla terra.

Quelle benedizioni fatte in tutte le direzioni erano attimi che commuovevano i cuori!


La benedizione di un papa, di un vescovo, o quella di un sacerdote è qualche cosa di grande e di santo. La mano di un semplice sacerdote che benedice non è da meno di quella del papa.

 Le mani del sacerdote sono state consacrate dal vescovo e unte dallo Spirito Santo. Esse quindi danno anche la forza dello Spirito Santo e comunicano alle anime le grazie e l’aiuto di Dio.
Il Servo di Dio,Pio XII, nel quartiere di San Lorenzo
in ricordo degli oltre 1600 morti del 
bombardamento in Roma il 19.7.1943
Un sacerdote anziano un giorno disse: «Per me è una grande consolazione il pensiero di aver benedetto molto nella mia vita, non solo i miei cari, ma tutti gli uomini, specialmente i malati, i sofferenti, i peccatori, le persone consacrate a Dio».

Gesù disse a Teresa Neuman, la stigmatizzata tedesca che viveva solo dell’Eucaristia: «Cara figlia, voglio insegnarti a ricevere la mia benedizione con fervore. Cerca di capire che qualche cosa di grande ha luogo quando ricevi la benedizione di un mio Sacerdote. La benedizione è uno straripamento della mia divina Santità. Apri la tua anima e lascia che diventi santa attraverso la mia benedizione. Tramite il potere di benedire, ho dato al Sacerdote il potere di aprire il tesoro del mio Cuore e di riversare una pioggia di grazie sulle anime.
Quando il Sacerdote benedice, sono Io che benedico. Allora una sterminata corrente di grazie fluisce dal mio Sacro Cuore all’anima fino a riempirla completamente. Tieni perciò aperto il tuo cuore per non perdere il beneficio della benedizione. Attraverso la mia benedizione ricevi la grazia di amore e aiuto per l’anima e per il corpo. Per mezzo di essa ti è data la forza ed il desiderio di cercare il bene, di sfuggire il male, di godere della protezione dei miei figli contro i poteri del Maligno. Perciò non ricevere mai la benedizione in modo piatto o distratto, ma con tutta la tua attenzione! Tu sei povera prima di ricevere la benedizione, sei ricca dopo averla ricevuta. La buona volontà per suo mezzo è rafforzata, le iniziative ricevono la mia Provvidenza particolare, la debolezza è potenziata dal mio potere, i pensieri sono spiritualizzati e tutte le cattive influenze neutralizzate.
Ho dato alla mia benedizione poteri senza confini. Maggiore è lo zelo con il quale la mia benedizione è data e ricevuta, maggiore è la sua efficacia. Io do a ciascuno a seconda della misura della sua fede.
Spesso io tengo nascosti i risultati della mia benedizione in modo che siano conosciuti soltanto nell’Eternità. Spesso sembra che le benedizioni non abbiano risultato, invece è meravigliosa la loro influenza; anche i risultati “apparentemente” infruttuosi, sono una benedizione ottenuta attraverso la santa benedizione: questi sono i misteri della mia Provvidenza che non desidero manifestare.
Le mie benedizioni producono molte volte effetti sconosciuti all’anima, perciò ricevila con buona volontà e con l’intenzione di diventare migliore, allora essa penetrerà nelle profondità del tuo cuore e produrrà i suoi effetti». 


Certe anime mistiche hanno avuto il carisma della “ierognosi”, cioè la facoltà di riconoscere le cose sante (per es.: la Sacra Particola, i Rosari, le Reliquie, ecc.) e di distinguerli immediatamente e senza esame dagli oggetti non benedetti, dagli oggetti profani.


Il caso meglio studiato e comprovato fu certamente quello della famosa mistica Luisa Lateau di Bois d’Haine (Francia).Se le presentavano una Reliquia sorrideva soddisfatta, pronta a baciarla. Lo stesso faceva con gli oggetti benedetti, mentre si mostrava del tutto indifferente e insensibile per gli oggetti non benedetti, anche se fossero immagini sacre. 

Un sacerdote, travestito da secolare, le presentò un Crocifisso non benedetto e lei si mostrò indifferente. Allora il sacerdote si voltò dall’altra parte e con la sua mano consacrata tracciò sul Crocifisso il segno della Croce, quindi si girò e glielo ripresentò. Solo allora Luisa mostrò il suo caratteristico sorriso e lo baciò. I presenti a questa scena furono costretti ad esclamare: «Che sublime realtà è la benedizione del sacerdote, di cui si fa così poco conto».

Maria Simma è un’anima santa che ha avuto il carisma di venire a contatto con le anime del Purgatorio e svolgere un grande apostolato in loro favore. A pagina 80 del libro "Le Anime del Purgatorio mi hanno detto...", viene riportato quanto segue:



 «Un incontro rimasto indimenticabile per me fu quello di un prete la cui mano destra era nera. Gli chiesi la causa: “Avrei dovuto benedire di più – mi disse – di’ a tutti i preti che incontri che devono benedire di più; essi possono dare numerose benedizioni e scongiurare le forze del male”».

La benedizione del sacerdote attinge dalle ricchezze infinite del Cuore di Gesù e perciò ha una forza curativa e santificante, una potenza esorcizzante e protettiva.



 Una contadina molto credente racconta: «In casa mia si ha una grande fede. Quando un Sacerdote viene da noi, è come se venisse il Signore. La sua visita ci rende felici. Prima che il Sacerdote vada via, gli chiediamo sempre la benedizione. Nella nostra famiglia di dodici figli la benedizione sacerdotale è qualche cosa di tangibile».

Un sacerdote ha detto: «Nelle mie mani è stato messo un preziosissimo tesoro. Cristo stesso vuole operare con grande forza, mediante la benedizione fatta da uomini deboli. Come un tempo Egli andava benedicendo attraverso la Palestina, così vuole che il Sacerdote continui a benedire. 

Sì, noi Sacerdoti siamo ultra miliardari non in denaro, ma nella grazia che comunichiamo agli altri. 
Noi possiamo essere delle radio trasmittenti di benedizioni. In tutto il mondo ci sono antenne che captano le onde delle nostre benedizioni: malati, sofferenti, carcerati, emarginati, ecc.».

La mistica Beata Anna Caterina Emmerick (1774-1824), al riguardo della benedizione sacerdotale diceva: «è molto triste vedere come ai nostri giorni i Sacerdoti siano trascurati quando si tratta di benedire. Pare che essi non conoscano più il valore della benedizione sacerdotale. Molti non ci credono più e si vergognano della benedizione come se essa fosse una cerimonia antiquata e superstiziosa. Molti infine si servono di questa forza e grazia che Gesù Cristo ha dato loro, senza pensarci e superficialmente».


Un’altra anima santa, Maria T. Meyer, morta nel 1952, afferma: «Ogni benedizione sacerdotale che io posso ricevere è come una nuova forza vitale che mi viene regalata. Noi non possiamo misurare l’effetto di una benedizione sacerdotale. Con la benedizione Cristo eresse il suo amore nei nostri cuori, specialmente l’amore per la purezza... io me ne sono convinta già da giovane. La benedizione sacerdotale è una grande grazia».


La benedizione sacerdotale al presente è una necessità dei tempi in cui viviamo.
Essa non è mai stata così preziosa come oggi. Un famoso predicatore ha definito il nostro tempo “un’era di demoniocrazia”. 

Effettivamente quanti demoni stanno lavorando ai nostri giorni! Quanti disordini, quanti scandali, quanti incidenti che capitano giornalmente, gliene danno la forza. E quindi è necessario sottrarsi dal potere del maligno stando in grazia di Dio, frequentando la Confessione Sacramentale o Riconciliazione, la Santa Comunione, pregando, e infine ricevendo frequentemente la benedizione sacerdotale.

Come le onde magnetiche della radio, della televisione, dei telefonini, ecc. incrociano l’atmosfera, così le benedizioni dovrebbero incrociare il mondo per frenare e allontanare l’azione malefica dei demoni.
Ogni benedizione del sacerdote è sempre una nuova vittoria sul maligno. In questo modo i sacerdoti benedicenti possono essere continuamente delle stazioni trasmittenti spirituali. Al mondo ci sono ovunque antenne riceventi, cioè dei cuori che hanno bisogno di benedizione per essere fortificati dalla loro forza. La benedizione però ha bisogno di anime ricettive. Gesù ha detto ai suoi Apostoli (Lc 10,5): «In qualunque casa entriate, dite prima: “Pace a questa casa”. Se vi sarà un figlio della pace la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi». – Questo significa che la pace e il bene saranno per la casa e per le persone che vi abitano a condizione però che queste persone siano ricettive, cioè devono chiedere la benedizione con fede e con fiducia.


Diceva un’anima molto provata dal dolore e malata da molti anni: «Durante la mia malattia ricevo spesso la benedizione del Sacerdote ed ogni volta sento come una forza che mi viene data per accettare la mia sofferenza, per abbandonarmi sempre più alla volontà del Signore che mi domanda molto sacrificio. La consapevolezza di essere benedetta molte volte da un Sacerdote, anche da lontano, mi dà improvvisamente forza e coraggio per affrontare le grandi tentazioni e le ore di profondo abbattimento. Quante volte la benedizione del Sacerdote mi ha dato pace e tranquillità nelle lotte interiori e nelle grandi burrasche spirituali».


È una cosa stupenda che il sacerdote alzi molto spesso la sua mano consacrata per benedire. Da questa benedizione scorre una forza esorcizzante contro il maligno e una forza salutare per i corpi e santificante per le anime, perché è lo stesso Gesù che benedice, tramite il sacerdote, con le sue mani trafitte da cui scorre il suo Sangue di Amore.



Catecismo para niños




E allora, con tutto il cuore:
 <<VI BENEDICA DIO ONNIPOTENTE, PADRE, + FIGLIO E SPIRITO SANTO. AMEN>>

AMDG et BVM

mercoledì 22 giugno 2011

Lauda, Sion, Salvatorem



Il Lauda Sion Salvatorem è una preghiera della tradizione cristiana cattolica. In essa, dopo la lode all'Eucaristia, viene espresso il dogma della transustanziazione e spiegata la presenza completa di Cristo in ogni specie.
L'autore è San Tommaso d'Aquino, che la compose attorno al 1264, su richiesta di Papa Urbano IV. (Nel 1679 la paternità dell'Aquinate fu posta in dubbio dai Gesuiti, che generarono un'accesa discussione coi Domenicani, i quali citavano la testimonianza di Tolomeo da Lucca, un contemporaneo di Tommaso).

Viene codificata dalla liturgia come una sequenza, una delle cinque conservatesi dopo la drastica riduzione voluta dal Concilio di Trento. Ne sono state tramandate più versioni, unificate solo nel Missale Romanum del 1570.

Trattando il tema eucaristico, trova la sua collocazione naturale nella messa della solennità del Corpus Domini e del Giovedì Santo (Messa in Coena Domini).

È ritenuto tra i vertici della poesia religiosa di ogni tempo, per profondità dottrinale e sapienza estetica. Alcuni versi richiamano, quanto al contenuto ed alle espressioni utilizzate, l'inno Pange Lingua.

Il Lauda Sion è stato tradotto in musica da molti compositori, fra cui Orlando di Lasso, Pierluigi da Palestrina,  e Federico Caudana.
Ecce Agnus Dei


<<Lauda, Sion, Salvatórem
Lauda ducem et pastórem
In hymnis et cánticis.
Quantum potes, tantum aude:
Quia major omni laude,
Nec laudáre súfficis.
Laudis thema speciális,
Panis vivus et vitális,
Hódie propónitur.
Quem in sacræ mensa cœnæ,
Turbæ fratrum duodénæ
Datum non ambígitur.
Sit laus plena, sit sonóra,
Sit jucúnda, sit decóra
Mentis jubilátio.
Dies enim solémnis ágitur,
In qua mensæ prima recólitur
Hujus institútio.
In hac mensa novi Regis,
Novum Pascha novæ legis,
Phase vetus términat.
Vetustátem nóvitas,
Umbram fugat véritas,
Noctem lux elíminat.
Quod in cœna Christus gessit,
Faciéndum hoc expréssit
In sui memóriam.
Docti sacris institútis,
Panem, vinum, in salútis
Consecrámus hóstiam.
Dogma datur Christiánis,
Quod in carnem transit panis,
Et vinum in sánguinem.
Quod non capis, quod non vides,
Animósa firmat fides,
Præter rerum ordinem.
Sub divérsis speciébus,
Signis tantum, et non rebus,
Latent res exímiæ.
Caro cibus, sanguis potus:
Manet tamen Christus totus,
Sub utráque spécie.
A suménte non concísus,
Non confráctus, non divísus:
Integer accípitur.
Sumit unus, sumunt mille:
Quantum isti, tantum ille:
Nec sumptus consúmitur.
Sumunt boni, sumunt mali:
Sorte tamen inæquáli,
Vitæ vel intéritus.
Mors est malis, vita bonis:
Vide paris sumptiónis
Quam sit dispar éxitus.
Fracto demum Sacraménto,
Ne vacílles, sed memento,
Tantum esse sub fragménto,
Quantum toto tégitur.
Nulla rei fit scissúra:
Signi tantum fit fractúra:
Qua nec status nec statúra
Signáti minúitur.
Ecce panis Angelórum,
Factus cibus viatórum:
Vere panis fíliórum,
Non mittendus cánibus.
In figúris præsignátur,
Cum Isaac immolátur:
Agnus paschæ deputátur
Datur manna pátribus.
Bone pastor, panis vere,
Jesu, nostri miserére:
Tu nos pasce, nos tuére:
Tu nos bona fac vidére
In terra vivéntium.
Tu, qui cuncta scis et vales:
Qui nos pascis hic mortales:
Tuos ibi commensáles,
Cohærédes et sodales,
Fac sanctórum cívium.
Amen.
Allelúja. >>
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


http://www.youtube.com/watch?v=uoTiW_JnZ60
http://www.youtube.com/watch?v=74rxEWEektY&feature=related

AMDG et BVM

San Paolino da Nola




SACERDOTES  TVI 
DOMINE  INDVANT  JVSTITIAM 
ET  SANCTI  TVI  EXSVLTENT 
PROPTER  DAVID 
SERVVM  TVVM 
NON  AVERTAS  FACIEM 
CHRISTI  TVI




Studiò di farsi amare...


Presso Nola, città della Campania, il natale  (ossia quando si addormentò nel Signore) del beato Paolino, Vescovo e Confessore;

 il quale da nobilissimo e ricchissimo divenne povero ed umile per Cristo, e, non possedendo nulla, si fece schiavo per riscattare il figlio di una vedova, che i Vandali, devastata la Campania, avevano condotto schiavo nell'Africa. 

Fu poi illustre non solo per dottrina e gran santità di vita, ma anche per potenza contro i demonii; e le sue splendide lodi furono celebrate nei loro scritti dai santi Ambrogio, Girolamo, Agostino e Gregorio.

 Il suo corpo, poscia trasferito a Benevento e di là a Roma, finalmente, per ordine del Sommo Pontefice San Pio X, fu restituito a Nola.

“Nella missione di vescovo non si preoccupò di farsi temere, ma studiò di farsi amare da tutti. 

Siccome era insensibile alle ingiurie, niente gli faceva perdere la pazienza. 

Non separava mai la misericordia dal giudizio. Se era costretto a castigare, dava facilmente a vedere che i suoi erano castighi di un padre e non vendette di un giudice irritato.

La sua vita era l’esempio di ogni sorta di opere buone, e la sua residenza il sollievo di tutti i miserabili. Chi ha mai implorato il suo soccorso senza riceverne un’abbondantissima consolazione? E qual peccatore ha mai incontrato senza tendergli la mano per rialzarlo dalla sua caduta?

Era umile, benigno, caritatevole, misericordioso e pacifico. Incoraggiava i deboli, addolciva coloro che erano di un certo umore collerico e violento.

 Aiutava alcuni con l’autorità e il credito che gli provenivano dalla carica, altri con la profusione delle sue rendite, di cui si riservava soltanto lo stretto necessario, e altri ancora con i suoi saggi consigli, che si trovano sempre in grande abbondanza nella sua conversazione e nelle sue lettere.


Nessuno si allontanava da lui senza desiderare di avvicinarglisi di nuovo e nessuno aveva la fortuna di parlargli senza desiderare di non separarsene mai”.
(Uranius, De obitu, cfr PL 53,861).

Da Wikipedia:

Paolino di Nola, ovvero Ponzio Anicio Meropio Paolino (Bordeaux, 355 – Nola, 22 giugno 431), è stato un vescovo italiano, di origine francese, venerato dalla Chiesa cattolica come santo. Fu vescovo di Nola nel V secolo. È considerato il patrono dei suonatori di campane, o campanari, poiché a lui è attribuita, per convenzione, l'invenzione delle campane come oggetto utilizzato in ambito ecclesiastico.

***
Dopo la voce umana non c'è suono più bello del 
suono delle campane, che mettono in fuga i diavoli.
L'organo sarebbe al terzo posto. Cosi riferiva la Beata Catalina Emmerik. 






AMDG et BVM