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sabato 11 maggio 2019

Regolatevi. Attenzione però. Ne va di mezzo la vera libertà.

Inizia l'era dell'uomo cyborg

Microchip sottopelle: è boom di operazioni in Svezia. Libertà sacrificata sull'altare della comodità

FEDERICO CENCI
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Microchip sottopelle
Microchip sottopelle
"L
a libertà è schiavitù". Un ossimoro: verrebbe da definire così uno dei motti che compaiono sui manifesti di propaganda che ritraggono il Grande Fratello nel celebre romanzo distopico "1984" di George Orwell. Lo scrittore inglese immagina un mondo suddiviso tra tre potenze totalitarie in costante guerra tra loro, impegnate a sottomettere i cittadini anche attraverso un bombardamento di messaggi tesi a condizionare i comportamenti facendo credere che l'autonomia costituisca una prigione e che, al contrario, la schiavitù sia la vera libertà. La brillante fantasia di Orwell, sbocciata sul finire degli anni '40 in un'Europa ancora ferita dal conflitto bellico, offre spunti profetici. Il mondo oggi non è alla mercé di tre regimi totalitari, gli eccessi repressivi descritti dalla sua abile penna sono fortunatamente poco o per niente diffusi in gran parte del pianeta, ma alcune circostanze del romanzo sembrano davvero riecheggiare nella realtà odierna.

La pioniera azienda svedese

Già nel giugno 2017 In Terris si era occupato di un fenomeno diffuso in Svezia. Un'azienda di hi-tech del Paese scandinavo aveva iniziato ad offrire dal 2015 la possibilità ai dipendenti di farsi impiantare dei microchip nelle mani. Un anno e mezzo fa erano centocinquanta sui tremila totali, i dipendenti che avevano accettato la stravagante proposta. Questi minuscoli apparecchi elettronici sottopelle, la cui applicazione avviene oggi su scala ristrettissima in tutto il mondo, venivano e vengono tuttora usati al posto dei cartellini, per usare le stampanti o per pagare la mensa e le macchinette che distribuiscono cibo e bevande. "Il beneficio più grande è la comodità. Sostanzialmente sostituisce un sacco di cose che hai, dalle chiavi ai badge", spiegava il direttore generale dell'azenda svedese.

Quattromila nuovi "uomini cyborg"

Ebbene, quella che sembrava una realtà di nicchia si sta diffondendo come un'epidemia contagiosa. In Svezia - come riferisce un servizio del Tg1 - sono già in quattromila ad essersi sottoposti a questa veloce operazione per avere, sottopelle tra l'indice e il pollice, un oggetto minuscolo ma capace di registrare dati che vanno da quelli della carta di credito a quelli della tessera sanitaria. Il nuovo modello scandinavo di "uomo cyborg", dunque, può acquistare prodotti semplicemente passando la mano vicino a un sensore e, con lo stesso gesto, può aprire la porta di casa, accedere a cure sanitarie o, come l'azienda hi-tech ha insegnato, timbrare il cartellino sul posto di lavoro. Il costo? Non elevatissimo: il microchip si ottiene con poco più di cento euro. A lanciarsi in questa proficua attività imprenditoriale in Svezia è stato, ormai cinque anni fa, un piercer professionista (cioè uno che per lavoro effettua piercing a chi lo desidera). Il successo della sua idea ha travalicato i confini svedesi: richieste giungono dalla Gran Bretagna, mentre negli Stati Uniti si tratta di una realtà che va già affermandosi; il Tg1 spiega che nel Wisconsin un anno fa circa cinquanta dipendenti di un'azienda hanno seguito l'esempio dei lavoratori svedesi facendosi impiantare il microchip sottopelle.

C'è chi dice no

Il fenomeno è dunque destinato a crescere. Il sito di informazioni giuridiche e consulenza legale Studio Cataldi spiega che talmente alta è la richiesta che per ora "le industrie del settore non sono riuscite a far fronte alle domande". C'è, tuttavia, chi oppone un fermo "no" a questa sorta di nuova moda scandinava. L'allarme giunge da alcuni settori del mondo sindacale: raccogliere informazioni su comportamenti professionali e personali, dati medici ed altro ancora, tracciando ogni passo, non fa altro che ledere la sfera privata dell'individuo. Eppure - come riferisce al Tg1 una donna, tra le persone che in Svezia si sono sottoposte all'iniezione del microchip - per qualcuno cedere la propria privacy non ha molta importanza, dal momento che il microscopico oggetto sottocutaneo rappresenta una forma di libertà "dalla schiavitù delle password". Come a dire, pur di non dover fare lo sforzo mentale, benché libero, di ricordare qualche cifra, si è disponibili a diventare oggetti del controllo da parte di terzi. Pare che l'orwelliano motto "la libertà è schiavitù" sia stato davvero profetico.

domenica 3 novembre 2013

Microchip


About microchip

L'anticristo e i suoi compari massoni, pretenderanno che tutte le persone vengano controllate attraverso un microchip, fatto installare sottopelle. Naturalmente esso verrà presentato come un qualcosa di utile, anzi necessario (come sempre fa satana, nascondendo i suoi veri fini). 

Al fine di farlo accettare senza problemi, verrà abbinato con una serie di agevolazioni economiche, riservate a chi se lo farà impiantare. 

Verrà presentato, inoltre, come qualcosa di reversibile. 
In realtà, tale impianto, sarà irreversibile.
Il microchip, al suo interno conterrà il numero della bestia: il 666. 
Chi lo porterà, sarà soggetto a satana e al suo prediletto: l'anticristo (il cui nome vi dirò, più avanti).

I dettagli su come evitare l'impianto, mi verranno dati più avanti.

Le persone che, all'atto di dovere accettare il microchip, saranno in grazia di Dio, si salveranno. 
Saranno molti, coloro che (non essendo in grazia di Dio) verranno distrutti per il loro rifiuto di accettare il marchio di satana; molti altri si nasconderanno, per evitare l'impianto del chip. 

Verrà detto che il microchip è innocuo, per la salute umana. Ma non è vero. 
Il microchip sarà veicolo di una malattia letale. Molti perderanno la vita, a causa di tale malattia.
Chi avrà il microchip impiantato, sarà controllato in TUTTO quello che dice 
e fa.
Molti accetteranno il marchio per debolezza. Essi, una volta controllati dall'anticristo e dai suoi seguaci, seguendo l'anticristo giungeranno ad ubbidire a satana; e per questo, non si salveranno.

Per il momento, questo è quello che so sul microchip. 
Quando avrò ulteriori dettagli, li pubblicherò in questo mio blog.