mercoledì 29 ottobre 2025

MIEI AMATI FIGLI :

 

AVE MARIA PURISSIMA !


27 OTTOBRE 2025

  

Miei amati figli, ricevete la Mia Benedizione, il Mio Amore, la Mia Pace e la Mia Misericordia.

Figli Miei:

Io Sono Giusto Giudice e vengo dai Miei figli che continuano a non obbedirMi e si consegnano al male senza il minimo rimorso. Questa generazione è caduta nel precipizio della malvagità.

Figli Miei:

STA PER ARRIVARE LA SOFFERENZA PER TUTTA L'UMANITÀ:
L'elemento dell'aria vi colpirà con una forza fuori dal comune...
L'elemento dell'acqua purificherà i Miei figli...
L'elevata attività solare amplificherà l'elettromagnetismo sulla Terra, a causa del grande incremento dell'attività elettrica, anche senza bisogno della pioggia.

SIATE PRUDENTI FIGLI, SIATE PRUDENTI! Desidero che ubbidiate al Mio Ordine di stare fuori dall'acqua del mare, cosicché possiate essere più al sicuro.

Miei amati figli, davanti alla sofferenza dell'umanità, mantenete la fede nella Mia Volontà (Cfr. Sal. 143, 10; 1 Gv. 5,14; Gv. 16,33); alcuni dei Miei figli si pentiranno e torneranno a Me in questo spazio temporale di Misericordia.

Amati figli Miei:


VI AMO COSÌ TANTO CHE VI AVVERTO IN ANTICIPO SULLA SOFFERENZA DELL'UMANITÀ, AFFINCHÉ VI PREPARIATE E NON VENIATE COLTI ALLA SPROVVISTA.


I terremoti aumenteranno e voi figli prestate attenzione, obbedite per il vostro bene, è necessario.

Le potenze continueranno a minacciarsi l'un l'altra, spingendole a commettere la grande imprudenza e dalle provocazioni passeranno all'azione.
Il Medio Oriente sarà motivo di lamento per tutta la terra.

I lamenti continueranno su tutta la Terra a causa della sofferenza dei Miei figli e il Mio Sacro Cuore soffre per ciascuno di voi.
Gli elementi si sono alterati gravemente, il vento sarà molto forte e freddo.

Figli Miei:


VI INVITO A COMPIERE UN TRIDUO IN RIPARAZIONE PER I GRAVI PECCATI CONTRO IL MIO SPIRITO SANTO, COMMESSI DAI SEGUACI DI SATANA, PARTICOLARMENTE QUESTO 31 OTTOBRE.


Desidero che preghiate il Triduo come segue:

1. La preghiera del Credo recitata tre volte, lentamente, con amore e in riparazione.
2. Un Padre Nostro e dieci Ave Maria.
3. La preghiera a San Michele Arcangelo.
4. Concludete con la preghiera della Coroncina della Mia Divina Misericordia.

L'ultimo giorno del Triduo, il 31 ottobre è importante che vi consacriate ai Sacri Cuori.

Continuate a mantenere protetti i vostri bambini; la malvagità esistente in questo momento è grande.

Amati figli, pregate intensamente per il Messico che soffrirà a causa della natura.

Pregate, figli Miei, pregate intensamente per l'America, per le sue zone costiere.

Pregate, figli Miei, pregate con forza per l'America Centrale, dal Guatemala a Panama.

Pregate con forza per l'America del Sud, sarete sconcertati dalla severità di ciò che succederà; pregate intensamente per il Cile, per l'Argentina e per il Brasile.

Pregate figli Miei, pregate per la Repubblica Domenicana, per Porto Rico, per la Giamaica, per Cuba e per le Piccole Antille.

Pregate, figli Miei, pregate intensamente per la Spagna.

Pregate figli Miei pregate intensamente per l'Italia, soffrirà.

Miei amati figli, vi invito alla preghiera di intercessione per tutta l'umanità, sta per arrivare la sofferenza a tutta l'umanità.

Amati figli, ricordatevi di questo Mio Invito, tenetelo presente e pregate con forza, ricordatevene.
La preghiera compie miracoli e il più grande miracolo è la conversione dei Miei figli. (cfr. Ger. 29,12; Gv. 14,13-14; Giac. 5,16)

Vi amo, vi copro con il Mio Sangue Prezioso.

Il vostro Gesù

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Il nostro amatissimo Signore Gesù Cristo ci parla affinché il nostro cuore sia di carne e non si vada ancora avanti senza riflettere, ma si obbedisca a questo Appello così accorato.

Noi siamo persone privilegiate nel ricevere questa grande benedizione dalla Casa Paterna; cerchiamo di capire l'Amore Divino, che continua ad essere incompreso anche quando ci sta avvertendo, mentre ci sono uomini che continuano ad affermare che Dio non è Giustizia, ma solo Misericordia.


È vero che Dio è Misericordioso, ma è anche Giusto e non mette in atto la Sua Giustizia senza prima avvertire i Suoi figli attraverso i Suoi strumenti.
È dal 2009 che veniamo chiamati a prepararci, è stato concesso del tempo agli uomini perché reagissero, ma non è successo, invece l'umanità continua a non credere e nella sua stragrande maggioranza dice che Dio non creerebbe mai allarmismi. Infatti Dio non ci vuole allarmare, ma ci dice la verità, perché ci prepariamo per quello che accadrà.

Nostro Signore ci chiede di pregare un Triduo in riparazione per gli oltraggi e i peccati gravi contro lo Spirito Santo, che si commetteranno il 31 ottobre. Uniamoci sul canale YouTube di Revelaciones Marianas per pregare questo Triduo a partire dal 29 ottobre, all'ora indicata sul canale YouTube.

Il dolore dell'umanità sarà la vera purificazione, noi siamo chiamati a pregare e a riparare.

Avanti con Fede, tenendo per Mano i Sacri Cuori.

Amen.

Revelaciones Marianas IT

@rivelazionimariane

Messaggio del 20 ottobre

VITA FRA DUE MONDI

 


https://www.youtube.com/watch?v=aCYPcLt7loU

AD MAIOREM DEI GLORIAM
ET DIVINAE VIRGINIS MARIAE

IL SEGRETO DI BRUNO CORNACCHIOLA

Attentati, Islam, tragedie: ecco le profezie della Madonna delle Tre Fontane

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Nell’ottobre del 2014 la copertina di Dabiq, il periodico dello Stato islamico, sconvolse il mondo civile, pubblicando un fotomontaggio nel quale la bandiera dell’Isis sventolava sull’obelisco dinanzi alla basilica di San Pietro.

Sessantanove anni fa, nell’apparizione romana delle Tre Fontane, una simile profezia era già stata proposta dalla Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola: «Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’Oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sante e sacre, quando gli sarà dato di farlo» (Salani.it, 2015).

“UNA RAGAZZA DI GRANDE BELLEZZA”
Cornacchiola è morto nel 2001, dopo una vita romanzesca segnata dapprima dall’intenzione di uccidere il papa, da lui considerato il capo della ‘sinagoga di Satana’, e successivamente dalla fulminea conversione al cattolicesimo, a seguito della straordinaria esperienza del 12 aprile 1947. Quel giorno, insieme ai suoi tre figli, vide sulla collinetta delle Tre Fontane a Roma una ragazza di grande bellezza, scura di pelle e di capelli, con un manto verde e un libro fra le mani; e da quel momento per tutta la vita continuò a ricevere da lei messaggi spirituali e annunci profetici fino a pochissimi mesi prima della morte, avvenuta il 22 giugno 2001.

LE PROFEZIE
Il veggente consegnò i segreti ricevuti dalla Madonna al Vaticano, che non ha mai ritenuto opportuno pubblicarli. Si tratta di sogni e di visioni che anticipavano in maniera inquietante drammatici eventi dell’ultimo secolo: dalla tragedia di Superga nel 1949 all’elezione di Paolo VI nel 1963, dalla guerra dello Yom Kippur nel 1973 al rapimento e all’assassinio di Aldo Moro nel 1978, dal ferimento di Giovanni Paolo II nel 1981 all’esplosione del reattore di Chernobyl nel 1986, dall’attentato alla basilica di San Giovanni in Laterano nel 1993 alla caduta delle Torri Gemelle nel 2001.

IL SEGRETO DI BRUNO
Per ordine della Vergine, Cornacchiola custodì una copia personale delle testimonianze dal 1947 al 2001, anno della sua morte: oggi, dopo anni di studi e di analisi, Saverio Gaeta – l’unico giornalista che ha avuto accesso ai diari di Bruno Cornacchiola custoditi presso l’associazione dei fedeli da lui fondata – ne svela integralmente i contenuti in “I segreti dei diari di Bruno Cornacchiola” (Salani editore).

“BUIO E PERDIZIONE FUORI DALLA CHIESA”
L’apparizione avviene intorno alle 16 del 12 aprile 1947. La ‘Bella Signora’ teneva nella mano destra, all’altezza del petto, un libro dalla copertina color cenere, mentre con la sinistra indicava verso i suoi piedi, dove c’erano un drappo nero simile a una tonaca aggrovigliato in terra e pezzi di un crocifisso.

La Vergine si presenta a Cornicchiola con queste parole: «Sono Colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti; ora basta! Torna nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra. Ubbidisci alla Chiesa, ubbidisci all’Autorità. Ubbidisci, e lascia subito questa via che tu hai intrapreso e cammina nella Chiesa che è la Verità e allora troverai pace e salvezza. Fuori della Chiesa, fondata da mio Figlio, c’è buio, c’è perdizione. Tornate, tornate alla fonte pura dell’Evangelo, che è la vera via della Fede e della santificazione, che è la via della conversione(…)».

LA CONVERSIONE DEGLI “OSTINATI”
La Madre di Misericordia prosegue: «Prometto un favore grande, speciale: Io convertirò i più ostinati con miracoli che opererò con questa terra di peccato (la terra del luogo dell’Apparizione,). Venite con Fede e sarete guariti nel corpo e nell’anima spirituale (Poca terra e molta Fede). Non peccate! Non andate a letto con il peccato mortale perché le disgrazie aumenteranno» (Amatevi, maggio 2013).

LA PRIMA PREMONIZIONE
La prima premonizione di cui si trova traccia nel diario risale al 30 marzo 1949: «Questa mattina ho fatto un brutto sogno. Mi pareva di vedere un aereo andare a fuoco e sopra vi era scritto: Torino. Che sarà?». Il 4 maggio successivo avvenne la tragedia di Superga: l’aereo che stava riportando nel capoluogo piemontese la squadra di calcio del cosiddetto Grande Torino, da cinque anni ininterrottamente campione d’Italia, si schiantò contro il muraglione posteriore della basilica sulla collina torinese provocando trentuno vittime.

LA PROFEZIA DI ALDO MORO
Il 31 gennaio e il 25 marzo 1978 Cornacchiola sognò ancora. Furono due sogni sconvolgenti, che rivelano ancora oggi tutta la loro drammaticità: «Mi trovo vicino al Verano e, mentre stavo per entrarvi e pregare, incontro una schiera di una quindicina circa di uomini che uscivano e tra di essi vedo Aldo Moro. Mi fermo a guardare, e lui si ferma e dice: ‘Ma tu non sei quello della Madonna?’. ‘Sì’ gli dico, ‘lo sono’. ‘Ebbene, prega per me, perché ho un cattivo presentimento, di qualcosa che capita presto sopra di me!’. Mi saluta e va fuori, sale in auto, io continuo la mia visita e penso a lui come mai ho pensato». Alle 9.25 del 16 marzo, un’edizione straordinaria del Gr2 annunciò la terribile notizia del rapimento dell’onorevole Moro, segretario politico della Democrazia Cristiana, e dell’assassinio dei cinque uomini della sua scorta.

I VELENI DI CHERNOBYL
Il 1° febbraio 1986 la Vergine gli consegna un primo messaggio un po’ criptico: «Preparatevi, figli miei: la mano non posso trattenerla più! L’ira della giustizia è sopra di voi! I segni li vivrete: segni dall’aria avvelenata e dalla terra incolta e dal biancore del latte inservibile!».

Che viene meglio definito il 1° marzo successivo.

«Da oggi in poi, l’inquinamento nel mondo; cioè: su questa povera Terra, e dalla Russia e dall’America, o Asia, Oceania o Europa, e perfino dall’Africa: i gas venefici per l’uomo; gli animali, le bestie, le piante e le verdure avvelenate, saranno per colpa dell’uomo!». Dopo nemmeno due mesi, all’1.23 del 26 aprile, nella centrale nucleare di Chernobyl.

LA BOMBA AL LATERANO
L’ultima premonizione segnalata a chiare lettere si riferisce alla nottata fra il 27 e il 28 luglio 1993, quando il veggente sogna «san Francesco sotto la basilica di San Giovanni che mi chiama per aiutarlo a reggere la chiesa. San Francesco mi incoraggia di sostenere con lui la Chiesa. Mi metto spavento perché crollò quasi tutta». È da ricordare che dinanzi alla cattedrale romana, sulla piazza di Porta San Giovanni, c’è il monumento a san Francesco d’Assisi inaugurato nel 1927 in occasione del settimo centenario della morte del santo. Al risveglio, ascoltando la radio, Bruno scopre che in piazza di San Giovanni in Laterano, proprio fra il lato destro della basilica e l’ingresso del Vicariato, era appena esplosa un’autobomba.

Fonte: http://it.aleteia.org/2016/03/15/attentati-islam-tragedie-ecco-le-profezie-della-madonna-delle-tre-fontane 


AMDG et D.V.MARIAE

domenica 5 ottobre 2025

MARIA VERGINE DI GUADALUPE! * Il Mantello * Le COSTELLAZIONI

 MARIA VERGINE DI GUADALUPE

 

Il mantello della Vergine di Guadalupe

E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!

1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.
 
2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.

3. Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.

4. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela.  In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall'immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.

5. Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tela, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie del Mantello. 

Ti sembra sorprendente? Allora sorprenditi ancor più con queste altre scoperte: 

6. La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni.  Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l’origine dell’incorruttibilità della tela.

7 Nell’anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, se ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.

8. Le stelle visibili nel Manto di Maria riflettono l’esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo.

9. All’inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della Tela. L’esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la Tela, che rimase in perfetto stato di conservazione.

10. La scienza scoprì che gli occhi di Maria possiedono i tre effetti di refrazione dell’immagine di un occhio umano.

11. Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L’immagine del vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l’immagine dell’indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo.
La misura di questa immagine? - la quarta parte di un milionesimo di millimetro.

È evidente che tutti questi fatti inspiegabili ci siano stati dati per una ragione: volevano catturare la nostra attenzione. Per finire considera tre fatti in più:

1. "Guadalupe" significa nell’idioma indigeno: “schiaccia la testa al serpente". È appunto il vangelo nella Genesi 3:15: Maria, vincitrice del maligno.

2. L’immagine è una pittura identica al dettaglio dell’Apocalisse 12: "apparve nel cielo un grande segnale, una donna avvolta nel sole, con la luna sotto i suoi piedi.”

3. La Vergine ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è “incinta“ per indicare che Dio vuole che Gesù nasca in America, nel cuore di ogni Americano.

 

Preghiera alla Vergine di Guadalupe


Benedetta Vergine di Guadalupe,

Ti chiedo a nome di tutti i miei fratelli del mondo,
di benedirci e proteggerci.
Dacci una prova del tuo amore e bontà
e ricevi le nostre preghiere e orazioni.

Oh Purissima Vergine di Guadalupe!
Ottieni da Tuo Figlio il perdono dei miei errori,
benedizione per il mio lavoro.
Rimedi per le mie infermità e necessità,
e tutto ciò che credi conveniente chiedere per la mia famiglia. 

Oh Santa Madre di Dio,
non deludere le suppliche che t’indirizziamo nelle nostre necessità

 

I fatti

Ai primi di dicembre del 1531, mentre il contadino indio Juan Diego si stava recando alla preghiera e alla catechesi, udì un canto melodioso, soave e delizioso come se fosse il canto di uno stormo di uccelli canori. Era vicino al colle Tepeyac e spuntava l'alba. Si fermò guardando verso la cima del colle. Udì una voce che lo chiamava con dolcezza:"Juanito, Juan Dieguito!" Appena giunto sulla sommità vide una giovane Signora affascinante, il suo vestito splendeva come il sole, la pietra su cui posava i piedi sprigionava raggi luminosi. Gli disse: "Sono la Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la Madre del verissimo ed unico Dio, di colui che è autore della vita, del creatore degli uomini, del Signore del cielo e padrone della terra. Desidero ardentemente che in questo luogo della terra venga costruita la mia piccola casa sacra. Mi venga eretto un tempio... Ascolterò il vostro pianto e i vostri lamenti ".

A questo punto, la Vergine lo manda dal vescovo di Messico, perché gli riferisca il suo desiderio. Il vescovo Juan de Zumàrraga chiese un segno. La Vergine, tra le rocce e i cardi del Tepeyac, fece fiorire rose profumatissime che lei stessa pose nella "tilma" (mantello) di Juan Diego e questi le portò al Vescovo. Quando le rose caddero a terra davanti a lui, sul mantello dell'indio si stampò l'immagine di Maria dall'aspetto di una ragazza meticcia, ricca di splendore e di luce, dallo sguardo penetrante ed intenso.

Dopo quasi cinque secoli, l'immagine sconvolge ancora fedeli e scienziati. Le stelle del mantello, ad esempio, rispecchiano le costellazioni del solstizio d'inverno del 12 dicembre 1531. Vediamone alcuni particolari.

 

 Le costellazioni impresse sulla tilma

  L'astrofisico Mario Rojas, in un'ora vicina al solstizio d'inverno del 1981, disegnò, con l'aiuto di una lente curva per evitare deformazioni, le costellazioni della volta dei cielo. Le fissò su carta trasparente e, sovrapponendole alla mappa stellare della tilma, le trovò che combaciavano in modo perfetto, come si può vedere nei disegni che riportiamo qui a fianco, traendoli dal volume che stiamo sintetizzando. Gli scienziati che hanno esaminato la tilma hanno trovato straordinaria questa immagine così nitida e precisa. Ma c'è di più. Alcune costellazioni che non appaiono sulla tilma, hanno una coincidenza simbolica con la figura della Vergine. La "Corona Boreale" cade sulla fronte di Maria, la "Vergine" sulle mani, il "Leone" sul ventre gravido. "Orione" sull'angelo che sostiene la Vergine. Tutto questo è eccezionale e pieno di mistero.

 

Guarigione miracolosa

Dunque nella prima apparizione la Madonna di Guadalupe chiese all'indio Juan Diego la costruzione di un tempio; in una successiva, fuori stagione in una terra arida e secca, fece sbocciare delle rose che lei stessa depose nella tilma dell'indio e che Juan Diego portò al Vescovo come segno dell'apparizione della Vergine. Mentre mostrava i mazzetti delle rose miracolose e profumatissime, sulla tilma dell'indio si stampò la meravigliosa immagine della Madonna dall'aspetto meticcio, come abbiamo visto.

  Un giorno, durante le apparizioni, Juan Diego era preoccupato e triste perché lo zio Juan Bernardino era stato colpito da una grave infermità. La Madonna lo consolò: "Ascolta figlio mio, non temere e non affliggerti. Non si turbi il tuo cuore né per questa, né per qualsiasi altra infermità. Non sto qui io che sono tua Madre? Non sei forse sotto la mia protezione? Non sono io la sorgente della tua gioia? Non sei sotto il mio manto e tra le mie braccia? Che desideri di più? Non angustiarti per l'infermità di tuo zio, perché per ora non morirà. Sappi anzi con certezza che è perfettamente guarito". Infatti, in quell'istante guari.

Ora vediamo un'altra meraviglia sensazionale scoperta in questi ultimi tempi.

 Il mistero degli occhi della Vergine

Gli occhi dell'immagine della Vergine stampata sulla tilma, sono di una brillantezza e di una profondità singolari. Già nel 1929, il fotografo Alfonso Marqué Gonzalez aveva scoperto nell'occhio destro della Morenita, (così viene chiamata la Madonna di Guadalupe), la sagoma di una figura umana. Anche il fotografo Carlos Solinas confermò, nel 1951 la stessa figura. Tra gli anni 1956 e 1958 il chirurgo Tottija Lovoignet confermò i riflessi umani su ambedue gli occhi. Negli anni 1975 e 1976, Edoardo Turati Alvarez e l'equipe dei dottor Javier Torroella constatarono, con apparecchi sofisticati, che gli occhi della Morenita erano vivi, brillanti.

Negli anni Ottanta, infine, José Tonsmann, usando le stesse apparecchiature dell'astronave Viking per analizzare la superficie di Marte, vi scoprii i riflessi di ben undici persone:

1) un indio seduto a gambe incrociate di cui si vedono i lacci dei sandali, i capelli legati dietro l'orecchio e un anello o forse un orecchino;

2) la figura di un uomo anziano con pronunciata calvizie, barba bianca, naso dritto, sopracciglia sporgenti;

3) alla sinistra dell'uomo anziano la figura di un altro uomo ancora giovane,

4) il profilo di un uomo di età matura con barba e baffi, naso grande e aquilino, zigomi sporgenti, occhi incavati e labbra socchiuse, nell'atto di aprire il mantello;

5) alle spalle dell'indio una donna giovanile dal volto scuro;

6) un altro personaggio con barba;

7-11) un gruppo familiare composto da mamma, papà e alcuni figli di cui uno avvolto in scialle.

Evidentemente si tratta dei personaggi presenti nel palazzo del vescovo quando l'immagine della Morenita si stampò sulla tilma di Juan Diego. Per maggiori particolari si veda il volume da noi recensito.

 Parrocchia SS.Pietro e Paolo - Napoli - Ponticelli  0815962925   fax 5965422 

e-mail: parss.pietroepaolo@libero.it

AMDG et D.V.MARIAE

AMATI FIGLI del Mio Cuore Immacolato


 3 OTTOBRE 2025


Amati figli del Mio Cuore Immacolato:


IL MIO DIVIN FIGLIO VI HA REDENTI DAL PECCATO (cf. Mt. 20,28; Ef. 1,7; Tit. 2,14) AFFINCHÈ POTESTE OTTENERE LA VITA ETERNA.


Vi invito ad essere costanti, ad andare avanti con fermezza senza passi incerti e per farlo, è necessario l'adempimento dei Comandamenti e dei Sacramenti, pregare ogni giorno il Santo Rosario, meditando ciascuno dei Misteri e fare altre preghiere, digiunare e partecipare alla Celebrazione Eucaristica.

Amati figli:

VI INVITO AD APRIRE LA VISTA SPIRITUALE (Cf. Ef. 1, 18; 2 Cor. 4,18), solo così riuscirete a guardare oltre, in profondità, dove il Mio Divin Figlio desidera che guardiate, cosicché approfondiate i segni e i segnali di questo momento e non vi passino davanti come qualcosa senza importanza.

VI TROVATE NELLA GRANDE PURIFICAZIONE e vi state addentrando in essa, a causa della disobbedienza dei Miei figli, quelli che cadono ogni giorno nella grave mancanza di smentire di essere figli del Mio Divin Figlio (cf. Gv. 1, 11-12; 1 Gv. 3, 1-3).

Amati figli, gli elementi diventeranno preponderanti sotto i vostri occhi, la terra, l'acqua, il fuoco e l'aria sono carichi di elettricità e la natura vi sorprenderà. Soffrirete a causa del sole e delle sue costanti emanazioni di vento solare in direzione della Terra, che stanno aumentando e si arriverà al punto in cui l'umanità si troverà priva dei progressi che ha raggiunto e l'oscurità sopraggiungerà con poco preavviso per potervi preparare.

Figli, dovete comprendere che la terra verrà colpita da queste emanazioni solari: i terremoti aumenteranno, in alcuni paesi il suolo tremerà fortemente e in altri con minor forza.

Pregate figli, pregate per tutto ciò che incombe sull'umanità affinché voi rimaniate fedeli.

Pregate figli, pregate per ogni paese della terra, tutto sarà purificato.

Pregate figli, pregate, la malattia si diffonderà rapidamente sulla terra e il silenzio tornerà a prevalere.

Pregate figli, pregate, sulla terra ci sarà l'oscurità.

Figli, invocate il Mio Divin Figlio, non dovete temere perché la salvezza è davanti a voi, davanti ai Miei figli che cercheranno il Mio Divin Figlio in mezzo a tutto ciò che accadrà.

NON ABBIATE PAURA!
IO, MADRE DELL'UMANITÀ, VI TENGO PER MANO.


Vi bene+dico,

Mamma Maria

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

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3 DE OCTUBRE DEL 2025

 


Amados de Nuestro Rey y Señor Jesucristo:
Vengo a ustedes en obediencia a la Voluntad de la Trinidad Sacrosanta.

 

Hijos, sin temor continúen seguros en el sendero que les lleva a la Vida Eterna.

 

NUESTRO REY Y SEÑOR JESUCRISTO LOS LLAMA A TOMAR EL VERDADERO CAMINO HACIA ÉL.

 DIRÍJANSE A LA TIERRA DE LA PROMISIÓN, HACIA NUESTRA REINA Y MADRE, HACIA “LA MUJER VESTIDA DE SOL CON LA LUNA BAJO SUS PIES Y UNA CORONA DE DOCE ESTRELLAS SOBRE SU CABEZA (Ap. 12, 1-9).

 

Es la Tierra de la Promisión Nuestra Reina y Madre (Cf. Lc. 1, 2):
El Vaso Puro y Cristalino…
La Puerta del Cielo…
La Estrella de la Mañana…
Salud de los Enfermos…
Auxilio de los Pecadores…
Concebida sin mancha de pecado original…

 

Es la Tierra de la Promisión, la tierra virgen, la tierra que “mana leche y miel” (Ex. 3,8) en la que ninguno de Sus hijos es abandonado.

 

Esta Tierra de Promisión se encuentra esperándoles hasta en los últimos momentos para presentarles ante Nuestro Rey y Señor Jesucristo.

 

No teman, Mis Legiones Celestiales les protegen, amparan y defienden si ustedes lo permiten.

 

CUANDO SE ENCUENTREN SIN PAZ, RECURRAN A LA TIERRA DE PROMISIÓN, A NUESTRA REINA Y MADRE.

CUANDO SE CONFUNDAN, DIRÍJANSE A LA TIERRA DE PROMISIÓN.

CUANTO LES FALTA LO ENCUENTRAN DIRIGIÉNDOSE A LA TIERRA DE PROMISIÓN, NUESTRA REINA Y MADRE EN QUIEN ENCONTRARÁN CUANTO NECESITEN.

 

Les bendigo.

 

San Miguel Arcángel

 

AVE MARÍA PURÍSIMA, SIN PECADO CONCEBIDA
AVE MARÍA PURÍSIMA, SIN PECADO CONCEBIDA
AVE MARÍA PURÍSIMA, SIN PECADO CONCEBIDA


sabato 4 ottobre 2025

La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31). Da "Gesù di Nazaret" di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI

 La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31). Da "Gesù di Nazaret" di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI


"GESU' DI NAZARET" DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI

La parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31)

In questa storia ci troviamo un’altra volta di fronte a due figure contrastanti: il ricco che gozzoviglia nella sua agiatezza e il povero che non può nemmeno afferrare i bocconi che i ricchi crapuloni buttano dal tavolo, i pezzetti di pane con cui i commensali, secondo il costume del tempo, si pulivano le mani e che poi buttavano via. I Padri, in parte, hanno inquadrato anche questa parabola nello schema dei due fratelli applicandola al rapporto tra Israele (il ricco) e la Chiesa (il povero Lazzaro), perdendo però in questo modo la tipologia completamente diversa che qui è in gioco.

Lo si vede già nella differente conclusione. Mentre i testi sui due fratelli restano aperti, terminando come domanda e invito, qui viene descritta la fine irrevocabile di entrambi i protagonisti.

Come sfondo che schiude a noi la comprensione di questo racconto dobbiamo considerare la serie di Salmi nei quali si leva a Dio il lamento del povero che vive nella fede in Dio e nell’obbedienza ai suoi comandamenti ma conosce solo sventura, mentre i cinici che disprezzano Dio passano da un successo all’altro e godono tutta la felicità della terra. Lazzaro fa parte di quei poveri, la cui voce udiamo per esempio nel Salmo 44: «Ci hai resi la favola dei popoli, su di noi le nazioni scuotono il capo. [...]Per te ogni giorno siamo messi a morte, stimati come pecore da macello» (v. 15-23; cfr. Rm 8,36). L’antica sapienza di Israele si fondava sul presupposto che Dio premia il giusto e punisce il peccatore, che cioè al peccato corrisponde l’infelicità e alla giustizia la felicità. Almeno dal tempo dell’esilio, questa sapienza era entrata in crisi.

Non solo Israele come popolo nel suo insieme pativa più dei popoli che lo circondavano, che lo avevano costretto all’esilio e lo opprimevano, anche in ambito privato diventava sempre più evidente che il cinismo è vantaggioso e che, in questo mondo, il giusto è destinato alla sofferenza. Nei Salmi e nella tarda letteratura sapienziale assistiamo alla faticosa ricerca di sciogliere questa contraddizione, a un nuovo tentativo di diventare «saggi», di comprendere la vita in modo corretto, di trovare e intendere in modo nuovo Dio, che sembra ingiusto o del tutto assente.

Uno dei testi più penetranti di questa ricerca, il Salmo 73, sotto certi aspetti può essere considerato come lo sfondo culturale della nostra parabola. Vediamo quasi stagliarsi innanzi a noi la figura del ricco epulone, del quale l’orante – Lazzaro – si lamenta: «Ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. Non c’è sofferenza per essi, sano e pasciuto è il loro corpo. Non conoscono l’affanno dei mortali [...]. Dell’orgoglio si fanno una collana [...]. Esce l’iniquità dal loro grasso [...]. Levano la loro bocca fino al cielo [...]. Perciò seggono in alto, non li raggiunge la piena delle acque. Dicono: "Come può saperlo Dio? C’è forse conoscenza nell’Altissimo?"» (Sal 73,3-11).

Il giusto sofferente guarda Dio

Il giusto che soffre e vede tutto ciò corre il pericolo di smarrirsi nella sua fede. Davvero Dio non vede? Non sente? Non lo preoccupa la sorte degli uomini? «Invano dunque ho conservato puro il mio cuore [...]poiché sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina. [...]Si agitava il mio cuore» (Sal 73,13s.21). Il cambiamento improvviso sopraggiunge quando il giusto sofferente nel santuario volge lo sguardo verso Dio e, guardandolo, allarga la sua prospettiva. Adesso vede che l’apparente intelligenza dei cinici ricchi di successo, osservata alla luce, è stupidità: questo genere di sapienza significa essere «stolti e non capire», essere «come una bestia» (cfr. Sal 73,22). Essi rimangono nella prospettiva delle bestie e hanno perduto la prospettiva dell’uomo che va oltre l’aspetto materiale: verso Dio e la vita eterna.

A questo punto ci tornerà alla memoria un altro Salmo, in cui un perseguitato dice alla fine: «Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre, se ne sazino anche i figli [...]. Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza» (Sal 17,14s). Qui si contrappongono due generi di sazietà: la sazietà dei beni materiali e il saziarsi «della tua presenza», la sazietà del cuore mediante l’incontro con l’amore infinito. «Al risveglio», ciò rimanda, in definitiva, al risveglio alla vita nuova, eterna, ma si riferisce anche a un «risveglio» più profondo già in questo mondo: il destarsi alla verità, che già fin d’ora dona all’uomo una nuova sazietà.

Di questo destarsi nella preghiera parla il Salmo 73. Ora, infatti, l’orante vede che la tanto invidiata felicità dei cinici è solo «come un sogno al risveglio»; vede che il Signore, quando sorge, fa «svanire la loro immagine» (Sal 73,20). E adesso l’orante riconosce la vera felicità: «Ma io sono con te sempre: tu mi hai preso per la mano destra. [...] Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra. [...] Il mio bene è stare vicino a Dio» (Sal 73,23.25.28).

Queste non sono soltanto belle parole per far sperare nell’aldilà, bensì è il destarsi alla percezione della vera grandezza dell’essere uomo, della quale naturalmente fa parte anche la vocazione alla vita eterna.

Ogni invidia è superata

Con ciò solo apparentemente ci siamo allontanati dalla nostra parabola. In realtà, con questa storia il Signore ci vuole introdurre proprio nel processo del «risveglio» che ha trovato la sua espressione nei Salmi. Non si tratta di una condanna meschina della ricchezza e dei ricchi, generata dall’invidia. Nei Salmi su cui abbiamo brevemente riflettuto ogni invidia è superata: anzi, all’orante si rende ovvio che l’invidia per questo genere di ricchezza è stolta, perché egli ha conosciuto il vero bene.

Dopo la crocifissione di Gesù incontriamo due uomini benestanti – Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea – che hanno trovato il Signore e sono persone che stanno «risvegliandosi». Il Signore ci vuole condurre da un’intelligenza stolta alla vera sapienza, ci vuole insegnare a riconoscere il vero bene. E così, anche se ciò non si trova nel testo, possiamo in base ai Salmi dire che il ricco epulone già in questo mondo era un uomo dal cuore vuoto, che nei suoi stravizi voleva solo soffocare il vuoto che era in lui: nell’aldilà viene solo alla luce la verità che era ormai presente anche nell’aldiqua. Naturalmente questa parabola, risvegliandoci, è al contempo anche un’esortazione all’amore che dobbiamo donare ora ai nostri fratelli poveri e alla responsabilità nei loro confronti – su ampia scala, nella società mondiale – così come nell’ambito ridotto della nostra vita di tutti i giorni.

La richiesta di segni

Nella descrizione dell’aldilà, che segue poi nella parabola, Gesù si attiene ai concetti correnti nel giudaismo del suo tempo. Pertanto non è lecito forzare questa parte del testo: Gesù adotta gli elementi immaginifici preesistenti senza con questo elevarli formalmente a suo insegnamento sull’aldilà. Approva, tuttavia, chiaramente la sostanza delle immagini. Pertanto non è privo d’importanza il fatto che Gesù riprenda qui le idee dello stato intermedio tra morte e risurrezione, che ormai erano diventate patrimonio comune del giudaismo. Il ricco si trova nell’Ade come luogo provvisorio, non nella «geenna» (l’inferno), che è il termine per lo stato definitivo.

Gesù non conosce una «risurrezione nella morte». Ma, come detto, non è questo il vero insegnamento che il Signore ci vuole trasmettere con questa parabola. Come ha illustrato in modo convincente Jeremias, si tratta piuttosto, in un secondo vertice della parabola, della richiesta di segni.

L’uomo ricco dice dall’Ade ad Abramo quello che, allora come oggi, tanti uomini dicono o vorrebbero dire a Dio: se vuoi che ti crediamo e che conformiamo la nostra esistenza alla parola di rivelazione della Bibbia, allora devi essere più chiaro. Mandaci qualcuno dall’aldilà che ci possa dire che è davvero così. Il problema della richiesta di segni – la pretesa di una maggiore evidenza della rivelazione – pervade l’intero Vangelo. La risposta di Abramo, come, al di fuori della parabola, quella di Gesù alla richiesta di segni da parte dei suoi contemporanei, è chiara: chi non crede alla parola della Scrittura, non crederà nemmeno a uno che venga dall’aldilà. Le verità più sublimi non possono essere costrette alla stessa evidenza empirica che, appunto, è propria solo della dimensione materiale.

Abramo non può mandare Lazzaro nella casa paterna dell’uomo ricco. Ma ora ci viene in mente una cosa che ci colpisce. Pensiamo alla risurrezione di Lazzaro di Betania, narrata nel Vangelo di Giovanni. Che cosa succede? «Molti dei Giudei [...]credettero in lui», ci racconta l’evangelista. Vanno dai farisei e riferiscono l’accaduto. Il Sinedrio si riunisce per discuterne. La faccenda, in quella sede, viene considerata sotto l’aspetto politico: un movimento del popolo, che può risultarne, potrebbe chiamare in causa i romani e generare una situazione pericolosa. Così si decide di uccidere Gesù: il miracolo non porta alla fede bensì all’indurimento (Gv 11,45-53).

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Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, "Gesù di Nazaret", Rizzoli 2007
AMDG et D.V.MARIAE