venerdì 12 febbraio 2016

MESSAGGI INTEGRALI A MADELEINE (Maddalena) AUMONT

Messaggi integrali a 
Madeleine (Maddalena) AUMONT : 
       

      PROLOGO

Maddalena Aumont :

"Da quel 12 aprile 1970, per me, è la resurrezione."

"Una presenza che non è di questo mondo."


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Madeleine Aumont
  



Il 29 marzo 1970, per l’insistenza di sua madre, che visse fino a 94 anni, dopo Maddalena decide di confessarsi e comunicarsi per la Pasqua, cosa che aveva tralasciato da quattro anni perchè nella chiesa di Putôt-en-Auge non vi era più il sacerdote.
    La domenica dopo Pasqua, dopo essersi comunicata, tornando ad inginocchiarsi "mi accade qualche cosa che non sapevo spiegare ... provavo un senso di debolezza ... ero ebbra di gioia, di felicità. Mi pareva di scoprire un altro mondo." Tutto questo si è protratto sino al suo ritorno a casa. Era il 5 aprile.
   La domenica seguente, 12 aprile 1970 "questa gioia interiore mi riempì, ma questa volta sentivo una presenza che non era di questo mondo ... la presenza di Gesù, dello Spirito Santo, una forza soprannaturale mi possedeva, presenza dolce ... il mondo non esisteva più. Il mio corpo non esisteva più, non restava che Dio in me e io in Dio."
   La terza domenica dopo Pasqua, 19 aprile, "questa gioia meravigliosa si riprodusse ancora." Decise di confidarsi col Parroco, poiché: "Non sono più io che vivo, è Gesù che vive in me." Il sacerdote le concede la facoltà di comunicarsi anche durante la settimana, "è così lunga l’attesa da una domenica all’altra... niente può sostituire una messa. E' Gesù-Ostia che mi ha salvata dal dubbio, ed in ogni messa vedo veramente Gesù attraverso il sacerdote, nei suoi gesti della vigilia della Passione e vedo lo Spirito di Dio venire sull’Altare per donarsi a tutti noi."
    "Tutto si trasforma se si offre tutto a Dio ogni mattina per "amore di Lui" che ha donato la Sua vita per ciascuno di noi. Cristo è Riesuscitato ed è veramente vivo: tutti i giorni io vivo questa risurrezione ... Non lasciate mai trascorrere una giornata senza pregare, senza pensare a Gesù, a tutti coloro che soffrono, che piangono ... La preghiera ci unisce a Gesù e ci dona la gioia spirituale che nessun bene materiale può sostituire ... nè la scienza, nè la saggezza umana, nè le belle parole che possono dirvi, hanno il potere di aprire il cuore di un incredulo a Dio. La conversione non è opera dell’uomo, bisogna che sia Dio ad attirarlo con il Suo Spirito. Senza lo Spirito Santo, l’uomo è nulla e non può nulla. Bisogna pregare "per amore" poiché senza lo Spirito di Dio noi siamo niente. Egli veglia su di noi in ogni momento, ditelo a tutti: Dio veglia su di noi in ogni istante e, se lo sappiamo e l’abbiamo ben compreso, noi possiamo dire grazie a Dio. Solo Dio può trasformare così il cuore dell’uomo, ma per ricevere delle grazie dal Signore bisogna pregare molto, con fiducia, con fede."
    "Nel mio spirito, tutto canta la lode del Signore, i fiori, il loro profumo, gli alberi, la rugiada del mattino, tutto quello che esiste, tutto quello che vive, è il soffio di Dio, poiché qui, su questa terra, tutto canta le lodi del Signore ... Prima, dubitavo dell’esistenza di Dio, la mia vita non aveva alcun interesse, lugubre, cinque figli da allevare, la mancanza di denaro ... ma da quel 12 aprile 1970, per me è stata la risurrezione del mio spirito, della mia anima, le preocuppazioni materiali sono sparite, questa pace interiore si eleva al di sopra di tutto quello che esiste su questa terra... Il cielo è lo scopo della nostra vita terrestre..."
       

"Farete conoscere questa Croce e la porterete"
Martedì 28 marzo 1972 ore 4.35 del mattino. Haute Butte.
Ecco il martedì della settimana santa 1972.
    Mio marito ripartiva per andare a lavorare alle 4.30 del mattino.
    Come la vigilia e le giornate precedenti, mi sono alzata, e sono scesa a chiudere la porta, dopo la sua partenza. Sono risalita in camera ed ho aperto la finestra.
    Il cielo era coperto da grosse nubi che andavano veloci da Nord-Ovest a Sud-Est. C’era un forte vento. Non pioveva ed era abbastanza chiaro. Doveva esserci la luna. Guardavo il cielo, quelle grosse nubi che passavano veloci.
    Mi accingevo a recitare la preghiera alla Santa Trinità. Non avevo ancora iniziato la prima parola.
    Improvvisamente, scorgo in fondo all’orizzonte, un po’ a destra, un chiarore abbagliante che illumina tutto l’orizzonte come quando vi è un lampo durante un temporale. Ma questa luminosità rimaneva, mentre quella di un lampo non dura che un attimo.
    Ho avuto paura.
    Ho spinto la finestra e mi sono ricoricata. Mi sono coperta per non vedere più nulla.
    Otto o dieci minuti dopo, mi sono sollevata sul letto. Non vi era più il chiarore alla finestra. Era talmente abbagliante che l’avrei visto senza muovermi.
    Mi sono dunque alzata e sono ritornata alla finestra. Non vi era assolutamente niente.
    E qualche istante dopo, di nuovo, vedevo qualche cosa formarsi nel cielo, nel punto dove avevo appena visto quella luce.
    Tutto si formava contemporaneamente, così:
    La base, i bracci, la parte superiore si formavano insieme lentamente congiungendosi al centro della Croce.
    Quando questa Croce fu formata, era immensa, meravigliosa, più brillante del giorno, tutta semplice, tutta diritta, un po' più grande della Croce del calvario di Dozulé quando la vedo da vicino.
    Era impressionante ma meravigliosamente bella, dolce da guardare sebbene fosse di una luminosità abbagliante.
    Oh! com’era bello sulla piccola collina davanti alla mia casa, il martedì 28 marzo tra le ore 4.30 e 4.50 del mattino.
    Non vi era che la Croce. Il Cristo non c’era.
    E sulla piccola collina, l’insieme aveva la forma del calvario.
    Qualche secondo dopo, ho udito queste tre parole:
    "Ecce Crucem Domini." (Ecco la Croce del Signore)
    Queste tre parole risuonavano come in una chiesa. Riecheggiavano, erano sonore. Mi sembrava che fossero dette al mondo intero e che il nostro globo avrebbe tremato al suono di questa voce grave.
    Questa immensa Croce, questa voce nel mezzo della notte, erano impressionanti.
    Poi ho fatto il segno della Croce.
    La meravigliosa Croce era sempre presente davanti a me, immensa e bella. Oh! com’era bella, per la sua luminosità. Ho mai visto nulla di così bello e di così luminoso.
    Ho poi sentito qualcuno che parlava vicino a me. Questa voce era così dolce, nessun essere su questa terra mi ha mai parlato così lentamente, così dolcemente.
    Ho pensato che fosse Gesù.
    Ho udito:
   "Farete conoscere questa Croce e la porterete"
    Ancora qualche secondo, poi tutto è sparito in un attimo.
    Quando è apparsa, si è formata a poco a poco, ma è sparita in un attimo, poi non ho visto più nulla.
    E' il Giovedì Santo, durante la confessione, che l’ho detto al Signor Parroco.
    Egli ha un po' insistito per sapere; gli avevo chiesto, tre giorni prima, cosa volesse dire:
    "Ecce Crucem Domini."
   Se non avesse insistito per sapere, credo che non glielo avrei detto così presto. Ma doveva pur saperlo. Senza alcun dubbio, erano destinate a lui quelle tre parole e gli dovevo dire tutto. Non dubitavo della sua discrezione. Un sacerdote deve mantenere il segreto. E credo, pure, che tutti avrebbero dovuto saperlo.
    Il Signore non si è mostrato e fatto intendere per una sola persona.
    Sul momento, avevo detto a Don L’Horset (Parroco di Dozulé nel 1972) di non parlarne a nessuno. Ma un po' più tardi gli ho detto: "Vi lascio libero di parlarne a chi voi crederete necessario, ma che non sia rivelato il mio nome."
    Se non desidero che il mio nome venga rivelato, non crediate innanzi tutto che sia per vergogna, per scrupolo, per pudore, no. Ma tutto questo mi è stato donato da Gesù l'Onnipotente.  Io non possiedo nulla in me stessa, non ho alcuna capacità, alcun potere, il mio nome non è niente.  Non è a me che bisogna guardare in tutto questo. E' Dio, Gesù, lo Spirito Santo che è tutto, che può tutto. Io temo che mi si guardi per la strada come un fenomeno, un essere straordinario che si segna a dito e di cui si dica: "E' colei che ha visto la Croce di Gesù, che ha udito quelle parole..."
    Io non c’entro per nulla.
    Io sono una creatura molto semplice, perciò non voglio che questa cosa sia resa pubblica per il mio nome che non è niente.
   "Farete conoscere questa Croce."

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Innalzamento della Croce e del Santuario sulla Haute Butte
                      Incrustatione della Croce et del Sanctuario sulla Haute Butte             
           
      ... Senza dubbio, per mezzo delle mie parole, ricordare alla gente che incontro che Gesù ha sofferto per salvarci; che si ricordino:
    - Che la Sua Croce è un trionfo,
    - Che la Sua Croce è la nostra unica speranza,
    - Che la Sua Croce deve essere sempre presente in noi, nei nostri cuori,
    - Che la Sua Croce è sempre innalzata sull’universo.
    Oh! Croce adorata di Gesù che fu macchiata di sangue per salvare tutti gli uomini!
Credetemi, è con il cuore e con fede che parlerò di GESÙ e della SUA CROCE. E inoltre :
   "Voi la porterete."
   Talvolta è molto difficile portare la croce.
    Intendo dire accettare tutte le miserie, tutte le tristezze, tutte le preoccupazioni, tutte le difficoltà di ogni giorno, tutte le sofferenze. Sì, è molto difficile.
    Ma quando si ha la certezza che Gesù esiste, che Egli è vivente, che Egli è presente in ogni momento della nostra vita, che la Sua presenza si fa talmente sentire, questo deve addolcire tutte queste miserie, tutte queste tristezze, tutte queste preoccupazioni, tutte queste sofferenze.
    Gesù stesso non ha sofferto per tutti noi?
    E quali sofferenze ha subìto, moralmente e fisicamente. E’ stato picchiato, schernito, Gli hanno sputato in faccia, Gli hanno dato da bere aceto, e in questo stato pietoso, ha detto:
    "Padre, perdona loro, essi non sanno quello che fanno."
    Chi di noi avrebbe il coraggio, in un simile momento, di perdonare il suo carnefice?
    Bisognava che fosse Gesù ad accettare tali sofferenze per salvare l’Umanità.
    A questo pensiero, ci verrebbero le lacrime agli occhi.
    Eppure, quanta gente ignora Gesù, dimentica Gesù.
    Nessuno pensa alla Croce di Gesù, che domina il mondo, questa immensa Croce, meravigliosa, risplendente di luce che appare all’orizzonte.
    Simbolo della potenza, la Croce domina il nostro globo.
    Questo globo deve essere molto piccolo paragonato alla Potenza di Dio.
    Dovremmo tutti tremare davanti a un tale spettacolo.
    Tutto ciò che esiste su questa terra è nulla, paragonato a quello che ho visto e udito il 28 marzo alle 4.35 del mattino.

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              Il 28 maggio 1998 sulla Haute Butte              

"E' tempo di salvare tutti quei peccatori che non amano Gesù."
Mercoledì 8 novembre 1972 ore 4.35 del mattino, alla Haute Butte.
    Durante la settimana di lunedì 6 novembre, mio marito lavorava al mattino alle 4.30.
    A quell’ora non manco di ringraziare Dio mettendomi alla finestra, le braccia in croce, di fronte al luogo in cui avevo visto questa meravigliosa Croce.
    Pensavo, d’altronde, che non l’avrei mai più rivista.
    Il mercoledì 8, mi metto alla finestra con le braccia in croce. Qualche minuto dopo, quando ero ancora in questa posizione, questa Croce meravigliosa si forma di nuovo davanti a me, come la volta precedente. Le quattro estremità della Croce si formavano ravvicinandosi verso il centro.
    Qualche secondo dopo, ho udito questo:
    "Penitenza, penitenza."   Qualche secondo più tardi:
   "E' tempo di salvare tutti quei peccatori che non amano Gesù."
(Nel momento in cui ero immobile per l’ammirazione, ho ricevuto un segreto concernente una minaccia prossima per l’umanità.)
    Questa voce mi parlava molto dolcemente e sembrava molto triste.
    Questa Croce è meravigliosamente bella, di una chiarezza e di una limpidezza che non sono paragonabili a nessuna luce di quaggiù, nè alla luce del sole, nè alla più bella luce elettrica che esista.
    Questa luce celeste non fa male agli occhi, essa non abbaglia che lo spirito.
    Quando mi lascia, divento tutta triste. Mi sembra, poi, di essere nelle tenebre anche se splende il sole.
    Desidererei morire per trovarmi in questa luce di Dio, per poterla contemplare per sempre.


   Pasqua 1998 a Lonlay le Tesson    
   
 Oh! Voi tutti che leggerete queste righe:
    Fate penitenza, purificatevi, è tempo di salvare il proprio spirito,è tempo che vi volgiate verso Gesù.
    Vi supplico, Gesù ve lo domanda.
   Non dite : "E' troppo tardi."
    Non dite : "Sono troppo avanti negli anni, ho rovinato la mia vita."
    Non dite : "Ho troppo peccato."
    Non dite : "Tanto peggio, si vedrà."
    Non è mai troppo tardi per volgersi verso Gesù.
    Gesù è buono, Lui vi perdonerà, anche all’ultimo minuto della vostra vita.
    Ma non aspettate.
    E’ oggi, è subito, Dio ve lo chiede.
    E’ quasi un S.O.S. che Dio domanda poiché Lui dice:
    "E’ tempo di salvare tutti quei peccatori che non amano Gesù."
    Voi, Signor Canonico (Girès), che leggerete queste pagine, d’ora in avanti predicate la penitenza a tutti coloro che vi avvicineranno, e dite a tutti coloro che hanno la fededi fare penitenza, per salvare tutti quei peccatori che non amano Gesù, che non hanno mai avuto uno sguardo verso Gesù, che non vedono che le cose superficiali - il denaro, il lusso, il benessere.
    Dite loro di far penitenza per salvare tutta questa gente che non ha cuore, che non ha carità.
    Ma quando si ha veramente la fede, tutto è così diverso.
    La vita monotona che prima vivevo con tante le preoccupazioni, si è trasformata in un solo istante.
    Io vedo Gesù in tutto.
    Poiché la più piccola cosa su questa terra, è Gesù che ce l’ha donata.
    Tutto ciò che vive, tutto ciò che respira, è il Soffio di Dio, e senza questo Soffio quaggiù è il nulla.
    Tutti dimenticano questo.
    Chi pensa alla Croce di Cristo?
    Il mondo è così sconvolto per il crescente progresso, che ha dimenticato il Creatore: Dio.
Tuttavia, è per mezzo della Croce che Gesù è venuto a liberarci dal peccato.
    E’ per mezzo della Croce, quella che io ho visto con i mei propri occhi, che Gesù verrà ban presto a salvare il mondo. E’ per mezzo di questa Croce Gloriosa che avranno fine tutte le tristezze, tutte le sofferenze, tutte le miserie.
    Allora sarà la fine, sarà la pace, la felicità immensa.
    Noi scopriremo tutte queste meraviglie di Dio nella luce celeste che non avrà sera.
  
     Ma per ottenere tutte queste meraviglie che Dio ci ha annunciato, bisogna convertirsi, è ora di fare penitenza, penitenza.
    Mi chiedevo come avrei fatto a raccontare l’accaduto al Signor Parroco.
    Come poteva credermi dato che questa volta non avevo un messaggio per lui?
    Ma sono certa che è la provvidenza che ha agito, e poiché Dio mi aveva detto questo, bisognava che Don L’Horset lo sapesse.
    Mi sono recata alla messa come d'abitudine, quel mercoledì mattina, giorno in cui non vi è scuola, e quando sono uscita dalla cappellina del pensionato San Giuseppe, anche il Signor Parroco è uscito, cosa che non fa mai dopo la messa.
    Mi ha chiesto: "Perchè siete cosi triste?"
    Mi sono chiesta come aveva fatto ad accorgersi che ero triste.
    Questa Croce è cosi imponente, cosi meravigliosa, cosi impressionante, che dopo non posso non piangere e non riesco ad addormentarmi.
    Il Signor Parroco ha letto questo sul mio viso. Ma non gliel’ho detto subito, d’altra parte, avevo fretta di rientrare a casa per dare la colazione ai miei bambini e a mia madre che è inferma nel suo letto e ripartire per andare poi a fare il catechismo alle 9.30.
    Sono andata a trovarlo il giorno dopo per dirgli tutto.
    So che il Signor Parroco non dubita della mia parola.
    Io stessa, se non avessi visto questa meravigliosa Croce, mi domanderei se non sia un incubo, un’illusione, un sogno. Ma no, sò benissimo che questa Croce è presente poiché quello che non inganna sono le parole così distinte e così dolci:
    E' la parola di Gesù, la Parola di Dio.
   
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La Haute Butte vista da Criqueville en Auge       


"Dite al sacerdote di far innalzare in questo luogo
la Croce Gloriosa e, ai suoi piedi, un Santuario."

Giovedì 7 dicembre 1972 ore 4.35, alla Haute Butte.
    Ho visto di nuovo la Croce meravigliosa, si innalzava nel cielo, nello stesso modo, come le due volte precedenti, alla stessa ora ed esattamente nello stesso posto. Quando questa meravigliosa Croce fu formata, ho udito:
   "Audivi vocem de caelo dicentem mihi..." (Ho udito una voce dal cielo che mi diceva):
    "Dite al sacerdote di far innalzare in questo luogo la Croce Gloriosa e,
ai suoi piedi, un Santuario. Tutti verranno a pentirsi e a trovarvi la pace e la gioia."



"Vedrete questa Croce ancora tre volte."

Martedì 19 dicembre 1972, ore 4.35, alla Haute Butte.

La meravigliosa Croce mi è apparsa di nuovo e ho udito:
"Vedrete questa Croce ancora tre volte."

                                      CroixLm4.GIF (156276 octets)          Croce di Lonlay le Tesson


"Dite al sacerdote che la Croce Gloriosa,
innalzata in questo luogo, sia paragonabile a Gerusalemme."
Mercoledì 20 dicembre 1972, ore 4.35, alla Haute Butte.
Come il giorno prima, ho visto la Croce allo stesso modo delle volte precedenti, alla stessa ora, nello stesso posto, e ho di nuovo udito:
"Dite al sacerdote che la Croce Gloriosa, innalzata in questo luogo, sia paragonabile a Gerusalemme."





"Trovate tre persone e recitate insieme il rosario per l’elevazione della Croce Gloriosa,
qui, al limite del territorio di Dozulé."
Giovedì 21 dicembre 1972, ore 4.35, alla Haute Butte.
     Terzo giorno consecutivo che la Croce mi appare, nello stesso posto, alla stessa ora, nello stesso modo. E mentre ero, come le volte precedenti, con le braccia in croce, ho udito una voce dolce che sembrava essere al mio fianco:
"Abbiate la bontà di dire alla curia vescovile che il sacerdote non deve lasciare la sua Parrocchia prima di aver adempiuto il compito che gli è stato chiesto.
Trovate tre persone e recitate insieme il rosario per l’elevazione della Croce Gloriosa, qui, al limite del territorio di Dozulé."(1)
Questa volta, la Croce Gloriosa mi è apparsa per un tempo più lungo, dai 15 ai 18 minuti circa.

Nessuna luce su questa terra è paragonabile a questa luce del cielo. Questa luce meravigliosa non fa male agli occhi, eppure è più abbagliante del sole, ma non abbaglia gli occhi, essa non abbaglia che lo spirito. Quando la si vede, la morte sarebbe auspicabile per poter vivere sempre in questa meravigliosa luce celeste.

1- Don l'Horset e le suore B. e M. lo fecero ogni giorno, ma nella cappella chiusa a chiave!

 HB96-39m15.GIF (244454 octets)                    La Haute Butte vista da Putot en Auge

"Non abbiate paura, Io sono Gesù di Nazareth
il Figlio dell’Uomo Risuscitato."
Mercoledì sera 27 dicembre 1972 (2), ore 19, nei pressi della chiesa Festa di San Giovanni Apostolo.
     Mi restava dunque una sola volta per vedere questa Croce; ero impaziente di arrivare alla settimana del 1° gennaio, settimana in cui mio marito parte alle 4.30 del mattino, per mettermi nuovamente con le braccia in croce e aspettare, forse in quella stessa settimana, un’ultima apparizione.
    Sono venuta per vedere il Signor Parroco mercoledì sera. La direttrice del pensionato San Giuseppe, suor B. mi aveva chiesto di prepare la chiesa per un matrimonio che doveva aver luogo il sabato successivo.
Sono dunque venuta in sacrestia con il Signor Parroco mercoledì sera 27, erano esattamente le 19. Lo attendevo davanti alla porta della sacrestia mentre chiudeva la porta a chiave.
    In quel momento, la Croce si è presentata davanti a me, come al solito, sembrava più alta nel cielo, ma meno grande e non al medesimo posto. Qualche secondo dopo, ai piedi della Croce, si è formata una nuvola ovale che fungeva da piedistallo. La Croce è sparita. Una forma umana ha preso il Suo posto e i piedi poggiavano su questa nuvola.
    Non ho mai visto nulla di così bello, la Sua testa era inclinata e le Sue mani tese verso di me come per accogliermi.
    Ho udito una voce molto dolce che mi diceva :
    "Non abbiate paura, Io sono Gesù di Nazareth, il Figlio dell’Uomo resuscitato."
Qualche secondo dopo, la stessa voce mi ha detto:
   "Abbiate la bontà di ripetere questo: O Sorte Nupta Prospera Magdalena! Annonciate virtutes ejus qui vos de tenebris in admirabile Lumen Suum vocavit." (O Maddalena che una sorte felice ha fatto sposa! Annunciate le meraviglie di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla Sua ammirabile luce.)
    Ho potuto ammirare questa meraviglia ancora per qualche istante, poi tutto è scomparso in un attimo.
    Mi sembrava di ritrovarmi nelle tenebre.
    Se voi sapeste come il mio cuore è pieno d’amore per Gesù che si è degnato di visitare me, povera creatura indegna. Fino al mio ultimo giorno su questa terra, resterò abbagliata da questa meravigliosa visione, questa presenza di Gesù in quella sera del 27 dicembre.
    Non mi rimane che un solo desiderio: rivederLo, rivedere Gesù di Nazareth, il Figlio dell’Uomo resuscitato. Sarebbe stato dolce per me morire in quell'istante. Aveva le mani aperte come per accogliermi, ma è durato così poco tempo.
    Avrei voluto che tutto si fermasse, che il tempo si fermasse, che non ci fosse più il tempo, affinché tutto il mondo, tutta l’umanità potesse vederLo, come io L’ho visto.
    Vorrei poterLo contemplare per sempre nel suo splendore, contemplare questa meravigliosa luce, questo Gesù d’amore pieno di dolcezza, di bontà, risplendente di luce.
    Tutto è così meraviglioso, così grande che non riesco a esprimere ciò che ho sentito fino alle estremità del mio corpo, del mio spirito. In tutta la mia persona sento Gesù pieno d’amore, di dolcezza, di luce.
    Che meravigliosa bellezza, che luce limpida, che tesoro, che grandezza hanno visto i miei occhi quella sera del 27 dicembre. Quale gioia, quale piacere avremo quando potremo contemplare :     "Gesù per l’eternità."
     Se il mondo sapesse, se il mondo avesse visto, se il mondo vedesse. E il mondo vedrà un giorno non molto lontano. E quel giorno tutta la faccia della terra sarà totalmente abbagliata, vedendo :
                                            "Gesù di Nazareth, il Figlio dell’Uomo"
risplendente di luce, come io L’ho visto con i miei stessi occhi, venire su di una nuvola in tutta la Sua grandezza. Sì, tutti Lo vedranno, è per questo che è tempo che vi convertiate.
    E’ il tempo di alzare la testa. Potete ancora essere salvati.
    Gesù è amore, Gesù è buono, Egli perdona.
    Pentitevi nel profondo del cuore, fate una breve preghiera, Gesù sarà contento.
    Abbiate uno sguardo verso di Lui e vedrete che sarete molto felici, il vostro spirito sarà in una estrema gioia, una gioia che non potrete definire, poiché questa gioia spirituale è più bella di tutte le gioie materiali.
    Su questa terra noi non troviamo mai la perfetta felicità. Proprio quando si crede di raggiungerla tutto crolla.
    Ma la gioia spirituale che noi troviamo nella persona di Gesù, quella gioia, quando la si possiede è veramente inesauribile.
    Oh mio Gesù, come siete risplendente di bellezza in questa meravigliosa luce; come siete buono, Voi siete amore, come sono dolci le Vostre parole; mai nessuno mi ha parlato così dolcemente.
    La luce e le parole di Gesù sono incomparabili per dolcezza e bellezza.
    Per tutta la mia vita proclamerò questa meraviglia, nella quale bisogna vivere continuamente, dalla mattina alla sera, dalla sera alla mattina; da quando mi sveglio, Gesù è con me, in me.
    Bisogna vivere sempre con Gesù, come una fiamma interna che non si spegne mai.
   Oh mio Gesù, com’è dolce vivere sempre con Voi, in Voi.
    Quale gioia meravigliosa donate a coloro che Vi amano.
    Non pensate assolutamente che io sia privilegiata da Dio.
    Dio ama tutte le Sue creature.
    E’ Lui che ci ha donato la vita.
    Senza il soffio di Dio non saremmo niente, sarebbe il nulla.
    Ma lo Spirito Santo è presente e ci rialza, ci ama. Dio ama tutte le Sue creature, senza eccezione.
    Dio ci chiama tutti, ma pochi L’ascoltano.
    Riflettete, ritiratevi soli un istante.
    Ammirate dunque questa natura, questi fiori, questo profumo, la rugiada del mattino, e potrete ben dirvi che tutto ciò non si è fatto da solo.
    Tutto ciò che cresce, tutto ciò che si forma, tutto ciò che vive, è il soffio di Dio.
    La natura è un miracolo costante del Creatore, ma noi non vi prestiamo attenzione, perchè vi siamo abituati.
    E’ quando si è soli che si trova la presenza di Gesù, quando ci si raccoglie, quando si ammira questa natura, la meraviglia della Creazione.
    E’ in tutto questo che si trova il Creatore, Dio, Gesù, lo Spirito Santo, il volto di Cristo.
    Quando un’anima vede un raggio della luce di Dio, vorrebbe morire per poterLa vedere eternamente.
    Ho potuto ammirare questa meraviglia ancora per qualche istante, poi tutto è sparito in un attimo.
   2- Il 27 dicembre 1673, Gesù apparve a Paray-le-Monial.
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Pelegrini al bacino il 14 settembre 1997



"Far erigere la Croce Gloriosa e il Santuario della Riconciliazione."
Martedì 12 giugno 1973 ore 19, nella cappella.
     Mi trovavo nella cappella con le suore del pensionato San Giuseppe e il Signor Parroco, avevamo appena terminato di recitare il rosario e i vespri; d'improvviso ho sentito un vento sfiorarmi il viso; pensavo che si fosse aperta la porta e questo avesse provocato una corrente d’aria con la piccola finestra, ma non era stato così. Mi sono quindi avvicinata al Signor Parroco che sedeva davanti a me; gli ho chiesto se lui avesse sentito il vento, poiché questa cosa mi sembrava poco normale. Mi ha risposto di no, poi d’improvviso è apparso un bagliore al posto del tabernacolo, e subito è apparso Gesù come L’avevo visto la prima volta, le mani tese verso di me, come per accogliermi. Era meravigliosamente bello; questa luce era risplendente di bellezza.
    Gesù mi dice:
    "Abbiate la bontà di avvicinarvi fin qui."
   Mi sono quindi avvicinata. Gesù mi dice:
   "Dite questo ad alta voce."
    "Io sono il Primo e l’ultimo e il vivente, e Tutto ciò che vi è stato dato:
    Io sono l’amore, la pace, la gioia, la resurrezione e la vita.
    Baciate le persone qui presenti per amore e carità verso il prossimo."

   Ho quindi baciato le persone presenti.
    "Abbiate la bontà di ripetere questo:
    "Attendite, quod in aure auditis, praedicate super tecta. Per te Magdalena civitas Dozulea decorabitur per Sanctam Crucem. Et aedificet Sanctuarium Domino in monte ejus. Terribilis est locus iste." (Attenzione! Ciò che sentite all’orecchio, proclamatelo sui tetti. Tramite voi, Maddalena, la città di Dozulé sarà ornata dalla Santa Croce. E che edifichi un Santuario al Signore sulla Sua montagna. Terribile è questo luogo!) (3)
   "Baciate la terra tre volte per penitenza a causa dell’iniquità."
    Quando ho rialzato la testa, Gesù aveva un’espressione molto triste. Ha guardato a lungo le tre persone presenti e mi ha detto:
    "Dite questo ad alta voce, alle persone che dicono il rosario con voi" :
    "Affrettatevi ad annunciare al mondo ciò che avete visto e sentito in Mio nome. Date l’ordine alla curia vescovile di annunciare la Mia legge, allo scopo di far elevare la Croce Gloriosa e il Santuario della Riconciliazone nel posto preciso dove Maddalena l’ha vista sei volte, e veniteci tutti in processione."

   Gesù ha poi alzato le braccia, le mani rivolte verso di me, e ha detto:
   "Quando questa Croce sarà innalzata da terra, Io attirerò tutto a Me."
    Quando Gesù ha detto questo, il Suo sguardo era lontano, quasi levato al cielo.
    Poi ha rimesso le Sue braccia e le Sue mani come per accogliermi e mi ha detto:
   "Abbiate la bontà di venire qui ogni primo venerdì del mese, Io vi visiterò fino all’elevazione della Croce Gloriosa."
   
Poi è scomparso.
  3 : "Ella" significa la Città,di Dozule.


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Il 20 settembre 1998
"La serva del Signore avrà parlato una lingua che le è sconosciuta."
 6 luglio 1973, primo venerdì del mese, ore 19, alla cappella.
     Una luce, poi Gesù mi è apparso come la volta precedente, al posto del tabernacolo, le mani tese verso di me per accogliermi; il Suo sguardo è di una meravigliosa bontà e il Suo sorriso è dolcissimo. Tutto questo è difficile da descrivere, talmente è bello.
    Qualche istante dopo, Gesù alza il braccio destro verso di me, posa l’altra mano sul Suo petto. Dice:
    "Abbiate la bontà di ripetere questo" :
    "Misit Dominus Manum Suam et dixit mihi: Spiritus, Dominus docebit vos quaecumque dixero vobis." (
Il Signore ha steso la Sua mano e mi ha detto: "Lo Spirito, il Signore vi insegnerà tutto quello che Io vi avrò detto.)
    Poi, sempre con il braccio alzato verso di me e la Sua mano sinistra sul petto, mi ha detto:
"Andate a dire alla curia vescovile tutte la parole che Io vi ho dettato. E la serva del Signore avrà parlato una lingua che le è estranea."
   Non ricordandomi alcuna parola in latino che il Signore mi aveva detto dall’inizio, Gli ho detto:
    "Ma Signore, non me ne ricordo più." Egli mi ha detto:  
    "Ricordatevi della Mia parola: Voi testimonierete a causa del Mio nome e non avrete bisogno di esercitarvi per sapere quello che dovrete dire perchè Io sarò con voi."
    Poi Gesù è scomparso.
    Bisognava dunque che mi recassi a trovare il vescovo e, sebbene Gesù mi avesse assicurato che non avevo nulla da temere, esitavo ad andarci e poi, quando sarei andata? Non lo sapevo proprio, però sapevo con certezza che dovevo andarci. Non potevo andarci sola, inoltre spettava al Signor Parroco decidere; non devo fare nulla di mia iniziativa.
Primo venerdì del mese di agosto 1973.
    Quando furono le ore 18, nella cappellina, davanti al Santissimo Sacramento esposto, per questo primo vernerdì del mese, il mio spirito era in una grande pace e nella gioia.
    Attendevo con impazienza "Gesù", questo Gesù d’amore che si era degnato visitarmi il venerdì precedente. Quale tesoro, quale meravigliosa bellezza i miei occhi e il mio spirito scoprivano in Sua presenza! Ciò non durava che qualche minuto ogni volta, ma quando questi minuti in presenza di Gesù dureranno un’eternità, oh! come sarà dolce e meravigliosa questa eternità in questa "splendida" luce.
    Ma erano quasi le ore 19, i secondi mi sembravano interminabili. Ho atteso così fino alle ore 19.45, poi mi sono resa conto che Gesù non sarebbe venuto, era troppo tardi. Il mio cuore era molto triste, mi sembrava che tutto crollasse.
    Sono ripartita dalla cappellina piangendo come una bambina.
    Quando sono entrata in casa i miei bambini mi hanno chiesto che cosa avessi. Non ho loro risposto. Fortunatamente mio marito non c’era. In quella settimana lavorava il pomeriggio e rientrava alle 21.30.
    Quella notte non ho quasi dormito. Mi chiedevo cosa avessi fatto al Signore per far sì che Lui non fosse venuto a visitarmi, poiché Lui mi aveva detto: "Ogni venerdì, Io vi visiterò", e pensavo, tra me, che se Egli non mi aveva visitato era, forse, a causa di un signore che la mattina mi aveva parlato quasi ad alta voce, davanti al Santissimo Sacramento, e mi aveva detto delle cose che non avrebbe dovuto dire poiché, quanto mi diceva mancava di carità e, ne ero molto dispiaciuta a causa del Santissimo Sacramento che era là, davanti a noi; e in quel momento ho pensato che bisognava avere un grande raccoglimento e un grande rispetto davanti al Santissimo Sacramento.
    Poi ho anche pensato che, forse, era per il fatto che non avevo eseguito quanto il Signore mi aveva chiesto la volta precedente. Gesù mi aveva detto: "Andate a dire alla Curia tutte le parole che vi ho dettato" e questo non era stato fatto.
    L’indomani mattina sono andata a trovare il Signor Parroco, per dirgli che desideravo andare il più presto possibile a dire alla curia vescovile tutto quello che il Signore mi aveva detto di dire, era una missione che dovevo compiere poiché il Signore me l’aveva domandato e desideravo andarci al più presto, bisognava che facessi la volontà di Gesù.
    Sono dunque andata con il Signor Parroco e suor Bruno a incontrare un membro della curia vescovile, come Gesù mi aveva domandato.
    Non ricordandomi nulla del latino, vi assicuro che esitavo e mi domandavo cosa gli avrei detto e domando ancora perdono al Signore di aver esitato, poiché Egli mi aveva detto: "Io sarò con voi."
    In effetti, Gesù era proprio con me.
    Improvvisamente, mi sono ricordata di tutte le parole in latino che Gesù mi aveva dettato dall’inizio, lo Spirito Santo mi guidava, è Lui che mi ha fatto ricordare tutto.
    Ero tutta commossa e sorpresa di vedere come, all’improvviso, ho potuto dire tutte quelle parole sconosciute. Non ho alcuna istruzione, e voi potete ben immaginare come il latino per me sia una lingua del tutto sconosciuta.
    Non so se è stata volontà dello Spirito Santo, ma quando sono salita in macchina uscendo dalla curia vescovile, ho detto tutto a suor Bruno e al Signor Parroco, tutte le parole strane (in latino) che il Signore mi aveva detto dall’inizio.

    E’ lo Spirito Santo che mi ha fatto ricordare tutto.
    Senza di Lui, non sarei stata capace di profferire parola. E so che il Signor Parroco e suor Bruno si sono commossi entrambi nell’ascoltarmi.
    Ritornando da Bayeux ero in una grande pace.
    Ero soprattutto molto felice di aver compiuto ciò che Gesù mi aveva chiesto e ringraziavo lo Spirito Santo di avermi fatto ricordare tutto.
    Senza di Voi, Spirito Santo, nulla esiste, nulla è possibile, noi non siamo che tenebre. Ma quando Vi si possiede, tutto è gioia, tutto è amore, tutto è possibile.
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"Rallegratevi, rallegratevi incessantemente nel Signore,
come la serva del Signore qui presente
sovrabbonda di gioia nella luce che scopre."
Venerdì 7 settembre 1973, ore 19.05, nella cappella.
    Vi erano alcune persone nella cappella davanti al Santissimo Sacramento esposto.
    Quando ho visto la luce, ma questa volta al posto del Santissimo Sacramento, non ho potuto trattenermi dall’esclamare ad alta voce, talmente ero felice: "EccoLa."
    Ero così felice, Gesù non mi aveva visitata il mese precedente.
    Subito dopo questa luce, Gesù appare come il solito. Mi sorride con un sorriso dolcissimo. Mi dice:
   "Fate la genuflessione e salutate." 
   Poi Gesù mi dice:
   "Dite questo ad alta voce":
    "Rallegratevi, Gesù di Nazareth, il Figlio dell’Uomo resuscitato, è lì, davanti a me, circondato di luce. Le Sue mani e il Suo viso risplendono come il sole. Il Suo sguardo è amore e bontà. Ed ecco ciò che dice il Primo e l’ultimo e il vivente, a voi tutti che ne siete i testimoni:
    Rallegratevi, rallegratevi incessantemente nel Signore, come la serva del Signore qui presente sovrabbonda di gioia nella luce che scopre."

    Qualche secondo dopo:
    "Siate umili, pazienti, caritatevoli."
   Gesù, con lo sguardo più grave, dice:
   "Baciate la terra tre volte come penitenza per l’iniquità."
   Quando ho rialzato la testa, dopo aver baciato la terra, Gesù aveva lo sguardo molto triste. Guarda la gente nella cappella poi, lo sguardo sempre molto triste, guarda lontano come se vedesse il mondo.
    Gli ho chiesto perchè fosse cosi triste. Gesù mi ha risposto:
    "Sono triste a causa della mancanza di fede nel mondo, a causa di tutti quelli che non amano il Padre Mio."
    Poi Gesù dice:
   "Dite questo ad alta voce":
    "Andate tutti in processione nel luogo preciso dove la serva del Signore ha visto la Croce Gloriosa, e ogni giorno dite questa umile preghiera, seguita da una decina del rosario."

   Poi Gesù mi dice:
    "Dite il rosario per intero, così anche le persone che lo dicono con voi."
   Gesù mi dettava la preghiera, frase per frase, e il Suo sguardo era molto triste e molto lontano.
    Ecco la preghiera che Gesù mi ha dettato lentamente:

"Pietà Mio Dio, per quelli che Ti bestemmiano,
Perdona loro, essi non sanno quello che fanno."
"Pietà Mio Dio, per lo scandalo del mondo,
Liberali dallo spirito di Satana."
"Pietà Mio Dio per quelli che fuggono da Te.
Dona loro il gusto della Santa Eucarestia."
"Pietà Mio Dio, per quelli che verrano a pentirsi
ai piedi della Croce Gloriosa,
che essi vi trovino la pace e la gioia in Dio nostro Salvatore."
"Pietà Mio Dio, perchè il Tuo regno arrivi,
ma salvali, c'è ancora tempo
- poiché il tempo è vicino, ed ecco che Io vengo.
Amen. Vieni, Signore Gesù."
ChristPm.GIF (146708 octets) Il Christo salito (fine del 1978)
       Poi ho recitato il rosario come il Signore me l'ha domandato. Gesù mi ha guardato con tristezza tutto il tempo in cui ho recitato il rosario. Dopo, alla fine del rosario, mi ha detto:
   "Signore riversa sul mondo intero i tesori della Tua infinita misericordia."
   Ho ripetuto questa frase per terminare la preghiera. Poi Gesù mi ha detto:
    "Abbiate la bontà di ripetere questo:
    "Vos amici Mei estis, si feceritis quae Ego praecipio vobis." 

   (Voi siete Miei amici se fate ciò che Io vi comando.)
   "Ogni volta che renderete testimonianza nel Mio nome, abbiate la bontà di ripetere questo."
    Poi, con uno sguardo triste, Gesù mi ha lasciata ed è scomparso.



Altre legame
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PREGHIAMO PER MADELEINE AUMONT
deceduta mercoledì 27 gennaio 2016 all'Ospedale di Lisieux all'età di 91 anni.
Esequie: martedì 2 febbraio 2016 - ore 14.30 nella Chiesa di Dozulé, Normandia, Francia.
AMDG et BVM

giovedì 11 febbraio 2016

Le apparizioni mariane più famose della storia.


Beata Vergine Maria di Lourdes
11 febbraio
apparizioni 1858

Questa memoria si collega alla vita e all’esperienza mistica di Maria Bernarda Soubirous (santa Bernadetta), conversa delle suore di Nevers, favorita dalle apparizioni della Vergine Maria (11 febbraio – 16 luglio 1858) alla grotta di Massabielle. Da allora Lourdes è diventata mèta di intenso pellegrinaggio. Il messaggio di Lourdes consiste nel richiamo alla conversione, alla preghiera, alla carità. (Mess. Rom.)
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
Martirologio Romano: Beata Maria Vergine di Lourdes, che, a quattro anni dalla proclamazione dell’Immacolata Concezione della beata Vergine, l’umile fanciulla santa Maria Bernardetta Soubirous più volte aveva visto nella grotta di Massabielle tra i monti Pirenei sulla riva del Gave presso la cittadina di Lourdes, dove innumerevoli folle di fedeli accorrono con devozione.

Corrado Gnerre ha scritto:

Lourdes ricorda le apparizioni mariane più famose della storia. Esse avvennero nel 1858 ed ebbero come protagonista una ragazza di quattordici anni di nome Bernadette Soubirous. 


La Vergine le apparve per ben diciotto volte in una grotta, lungo il fiume Gave. Le parlò nel dialetto locale, le indicò il punto in cui scavare con le mani per trovare quella che si rivelerà una sorgente d’acqua, al contatto con la quale sarebbero scaturiti molti miracoli.



Un momento importante fu quando, in un’apparizione avvenuta il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, alla ripetuta richiesta di Bernadette, la Vergine disse di essere l’Immacolata Concezione, venendo così a confermare il dogma del concepimento immacolato di Maria promulgato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 (quattro anni prima).



Ma chi era Bernadette Soubirous? Una ragazza gentile, delicata, cagionevole di salute, cresciuta in una famiglia poverissima, la quale, al tempo delle apparizioni, abitava in un luogo molto umido e malsano. Talmente malsano che, essendo stato già una prigione, si era pensato di abbandonarlo perché troppo inospitale perfino per i detenuti.



Ciò che avvenne a Lourdes lo conosciamo dalle dettagliate deposizioni che Bernadette dovette fare dinanzi alla Commissione Diocesana incaricata di esaminare i fatti.



Tutto ebbe inizio giovedì 11 febbraio 1858, quando Bernadette si recò a raccogliere legna secca nel greto del fiume Gave, insieme ad una sorella e ad una loro amica. Il gruppetto, costeggiando la riva del fiume, giunse dinanzi ad una grotta, ma li separava da essa un piccolo canale. 

Le compagne di Bernadette lo attraversarono senza esitazione; ella invece non poté mettere i piedi nell’acqua gelata a causa della sua gracilissima salute. Ad un tratto la sua attenzione fu richiamata da un rumore simile a un colpo di vento. Istintivamente si giro versò gli alberi pensando che il rumore fosse venuto da quella parte e invece notò che gli alberi erano completamente immobili. 


Seguì un secondo rumore, capì che proveniva dal cespuglio che si trovava nella grotta. Fu allora che la ragazza vide una figura bianchissima che aveva l’aspetto di una signora. Questa le fece cenno di avvicinarsi, ma la fanciulla non ebbe il coraggio di farlo. Sorpresa e turbata, non sapeva cosa fare. Bernadette si stropicciò ripetutamente gli occhi pensando che si trattasse di un’allucinazione, ma la Signora era sempre lì, dinanzi alla sua vista.



 Un’ispirazione le fece tirare dal tascone la sua corona di Rosario e iniziò a recitarlo…e la Signora si unì alla preghiera. Al termine del Rosario l’apparizione scomparve.



Le compagne non avevano visto nulla, né tantomeno sospettarono di qualcosa. Bernadette chiese loro se avessero visto; ovviamente la risposta fu negativa. Sulla strada del ritorno, Bernadette accennò qualcosa alla sorella. Lo stesso fece alla sera con la madre, la quale, però, cercò di convincere la fanciulla ch’era stata solo vittima di un’allucinazione e le ordinò di non tornare più alla grotta. 



Intanto la sorella non tenne il segreto e riferì alle sue compagne: in breve tempo molte persone vennero a conoscenza di quello che Bernadette aveva visto. Infatti, domenica 14 febbraio, diverse ragazze della sua stessa età chiesero a Bernadette di tornare alla grotta insieme a lei. Ella si rifiutò per non disobbedire alla mamma; ma le ragazze parlarono con la donna e ne ottennero il permesso. 



Intanto in Bernadette cresceva la paura: e se si trattava di spiriti malefici? Corse subito in chiesa per procurarsi dell’acqua benedetta. Giunse poi alla grotta e avvenne una nuova apparizione. Per tre volte asperse la grotta con l’acqua benedetta: la Signora non si mosse e sorrise. La ragazza allora estrasse la corona e iniziò a recitare il Rosario.

Il 18 febbraio l’apparizione chiese a Bernadette di tornare alla grotta per quindici giorni consecutivi, le raccomandò di andare a dire ai sacerdoti di costruire una chiesa sul luogo delle apparizioni. La ragazza fu fedele all’appuntamento.


Il 24 e 25 febbraio la Signora invitò Bernadette a mangiare dell’erba, a fare dei gesti di penitenza e le ordinò di scavare con le mani sul lato sinistro della grotta. La fanciulla trovò dell’acqua, la Signora le disse di bere ed ella obbedì: portò l’acqua torbida alla bocca, si lavò e poi la bevve.



Il 25 marzo la Signora disse finalmente il suo nome. L’apparizione restò immobile, mostrandosi nell’atteggiamento della Vergine raffigurata nella famosa medaglia miracolosa rivelata a santa Caterina Labourè. La Signora sollevò le mani, le congiunse all’altezza del petto, levò gli occhi al cielo e disse: «Io sono l’Immacolata Concezione».

La Madonna promise a Bernadette la felicità, ma non in questo mondo. A Nevers la veggente visse da religiosa il messaggio di penitenza e di preghiera che aveva ricevuto alla grotta. Morì santamente il 16 aprile 1878, all’età di trentatré anni; età significativa visto le enormi sofferenze che contrassegnarono la sua vita. Fu beatificata nel 1925 e canonizzata nel 1933.


Le apparizioni di Lourdes vennero ufficialmente riconosciute dal vescovo di Tarbes il 18 febbraio del 1862. Ben presto fu eretta una grande chiesa così come la Vergine aveva richiesto.
Lourdes divenne subito il più celebre dei luoghi mariani. Un ufficio speciale (le Bureau médical) fu incaricato di vagliare scientificamente le guarigioni che iniziarono a verificarsi immediatamente. Di miracoli finora ne sono stati riconosciuti una settantina, ma di fatto sono molti di più. Ancora più numerose sono le conversioni.    

La risposta a qualsiasi utopia

Pio IX nella Bolla Ineffabilis Deus con cui promulgò il dogma dell’Immacolata Concezione dice chiaramente che la Vergine con i suoi privilegi è l’antidoto a tutti gli errori e a tutte le eresie. 



Così scrive: «La nostra bocca è piena di gioia e le Nostre labbra di esultanza, e rendiamo e renderemo sempre i più umili e i più vivi ringraziamenti a nostro Signore Gesù Cristo, per averci concesso la grazia singolare di potere, sebbene immeritevoli, offrire e decretare questo onore, questa gloria e questa lode alla sua santissima Madre. 

E poi riaffermiamo la Nostra più fiduciosa speranza nella beatissima Vergine, che, tutta bella e immacolata, ha schiacciato il capo velenoso del crudelissimo serpente, e ha portato la salvezza al mondo; 
in colei che è gloria dei profeti e degli apostoli, onore dei martiri, letizia e corona di tutti i santi; sicurissimo rifugio e fedelissimo aiuto di tutti coloro che sono in pericolo; 
potentissima mediatrice e riconciliatrice di tutto il mondo presso il suo Figlio unigenito; 
fulgidissima bellezza e ornamento della Chiesa e della sua saldissima difesa. 
Riaffermiamo la Nostra speranza in colei che ha sempre distrutto tutte le eresie, ha salvato i popoli fedeli da gravissimi mali di ogni genere, e ha liberato Noi stessi da tanti pericoli, che ci sovrastano. 
Noi confidiamo che ella voglia, con la sua validissima protezione, fare sì che la nostra santa madre, la Chiesa cattolica, superate tutte le difficoltà e sconfitti tutti gli errori, prosperi e fiorisca ogni giorno più presso tutti i popoli e in tutti i luoghi, dal mare al mare, e dal fiume sino ai confini della terra, e abbia pace, tranquillità e libertà completa (…)».


Dunque, la Vergine è colei che distrugge tutte le eresie, perché è colei che ci ha donato il Salvatore permettendo la Redenzione della più grande catastrofe di tutti i tempi: il peccato originale.



Ritorniamo a Lourdes. La Provvidenza non sceglie a caso i luoghi delle apparizioni. In quei tempi la Francia era la patria del positivismo filosofico. Tale corrente affermava che solo la conoscenza sensibile potesse permettere la conoscenza della verità, se mai la verità potesse essere davvero conosciuta. 



Dunque un materialismo ed un sensismo radicali, che ebbero ripercussioni anche sulla concezione dell'uomo e della sua libertà. 

Il positivismo, infatti, portò a ritenere che l'uomo fosse totalmente determinato dalla società: una società buona renderebbe l'uomo buono, una società cattiva renderebbe l'uomo cattivo. 
Invece a Lourdes la Vergine, confermando il dogma dell'Immacolata Concezione, venne a ricordare al mondo la verità del peccato originale, ovvero la verità della libertà e della responsabilità umane.


Quale società può essere migliore del paradiso terrestre? Eppure l'uomo, anche nel paradiso terrestre, è stato capace di peccare. Questo perché l’uomo è libero. Certamente la società può influenzarlo ma non determinarlo.  Dunque, prima di agire sulle società, bisogna agire sul cuore dell’uomo, per una continua conversione dell'uomo stesso.



Pio IX, spiegando ai cardinali il valore dell’Immacolata Concezione il giorno dopo la promulgazione del dogma, così disse: «La grandezza di questo privilegio varrà moltissimo anche a confutare coloro, i quali negano che la natura umana si sia corrotta per la prima colpa ed amplificano le forze della ragione al fine di negare o di sminuire il beneficio della rivelazione. Faccia, infine, la Vergine Beatissima, la quale sconfisse e distrusse tutte le eresie, che si svella dalle radici e si distrugga anche codesto perniciosissimo errore del razionalismo, il quale, in questi tempi infelicissimi, tanto affligge e tormenta non solo la civile società, ma anche la Chiesa» (Singulari quadam, Allocuzione al Concistoro del 9 dicembre 1854).



Il celebre pensatore spagnolo Donoso Cortes afferma che dalla negazione del peccato originale nascono tutti gli errori, perché dalla negazione del peccato originale nascono tutte le utopie. 



Così scrive in una sua lettera: «La negazione del peccato originale è uno dei dogmi fondamentali della Rivoluzione. Supporre che l'uomo non sia caduto nel peccato originale significa negare, e si nega, il mistero della Redenzione e della Incarnazione, il dogma della personalità esteriore del Verbo e il Verbo stesso. Supporre l'integrità naturale della volontà umana, da una  parte, e non riconoscere, dall'altra, l'esistenza di altro male e di altro peccato che il male ed il peccato filosofico, significa negare, e si nega, l'azione santificante di Dio sull'uomo e con essa il dogma della personalità dello Spirito Santo. Da tutte queste negazioni deriva la negazione del dogma sovrano della Santissima Trinità, pietra angolare della nostra fede e fondamento di tutti i dogmi cattolici».



La negazione del peccato originale vuol dire la possibilità che l’uomo sia per natura buono e che ciò che lo contamini siano solo le strutture sociali, per cui sarebbe possibile, qualora si creasse una sorta di “società perfetta”, il trionfo totale del bene e della completa bontà dell’uomo stesso. Insomma: l’essenza di ogni utopia, ma anche la convinzione, tipicamente moderna, secondo cui l’uomo possa, con il suo agire (in questo caso con il suo agire politico e sociale), essere “salvatore” di se stesso.



La Vergine a Lourdes indica invece due prospettive: 1) Quella del Cielo come unico fine dell’uomo. 2) Quella dell’eliminazione del peccato come principale scopo dell’agire umano.



-Quella del Cielo come unico fine dell’uomo. A Bernadette l’Immacolata disse: «Non ti prometto la felicità quaggiù, ma in Paradiso». Il che significava ricordare all’uomo che la legittima speranza di migliorare la vita terrena non poteva essere sostituita con la pretesa di eliminare totalmente il male da questa stessa vita. 

Sappiamo che il positivismo filosofico alimentò l’utopia di un possibile mondo senza malattia e senza morte, utopia che poi naufragò tragicamente soprattutto a causa della catastrofe della Grande Guerra.


--Quella dell’eliminazione del peccato come principale compito dell’agire umano. L’uomo può diventare buono principalmente con la conversione; le strutture sociali e il progresso medico scientifico hanno senz’altro un valore importante ma certamente relativo: ciò che conta è la santità.


Ed ecco perché Lourdes è diventata anche la vera oasi della sofferenza fisica, che, nella tenerezza della Vergine Immacolata, può trovare straordinariamente la guarigione (i miracoli), ma ordinariamente trova di certo la forza per andare avanti e la luce per capire la relatività della vita terrena in comparazione alla pienezza della vita del Paradiso.

Autore: Corrado Gnerre


AVE MARIA!

Povia: il video che stanno censurando! Ma Povia non demorde…

NON DEMORDERE, GIUSEPPE. 
E CHE ALTRI ABBIANO IL CORAGGIO DI EMULARTI
Grazie Povia!








Giuseppe Povia può essere simpatico o meno, può piacere oppure no. Questione di gusti. Ma quando un cantante ha il coraggio di dire quello che lui dice, e di dirlo nel modo in cui lui lo dice… allora non posso fare a meno di parlarne.
Già ai tempi di “I bambini fanno ooh!” si era compreso che questo personaggio aveva una capacità artistica tutta sua di dire le cose, una personale e particolarissima sensibilità. E a me piaceva. Ma poi, proprio perché questo cantante, nelle sue canzoni, dice cose che al mondo dei potenti danno fastidio…. non è mai riuscito a “sfondare” nel senso assoluto del termine… perché diventare una “star” presuppone che il cantante in questione si debba inchinare a coloro che le star le inventano e le piazzano per i soliti scopi: annegare il mondo nella noia e nel sonno stanco delle loro anime. Per questo Povia non viene fatto ascoltare sulle radio nazionali o nei talk show musicali a parte rarissime volte. Povia infastidisce con quella sua superbia di chi ha una cosa che il mondo non deve assolutamente ricordare: la fede in Gesù Cristo! Cantanti così non fanno benne allo star system dove tutto deve essere collocato a misura di dormienti… a se qualcuno alza la testa e propone di PENSARE allora bisogna zittirlo! E come si fa a zittire un cantante? Basta non far andare in onda, nell’etere, le sue canzoni.
Ma Povia non demorde… e si accolla i costi di una produzione con altri tipi strani come lui e prepara il video di una canzone che a livello di seguaci consolidati è stata vista e rimandata per i soliti canali… ma non basta. Non può bastare quando “chi comanda il mondo” decide che quella voce non deve passare e bisogna zittirla.
Questo è il motivo che mi ha condotto a parlare di Povia in questo blog… spero che questa canzone, che questo video possa essere visto, commentato e scaricato da migliaia e migliaia di persone. Perché abbiamo un bisogno urgente di PENSARE in questo mondo dove nessuno è più in grado di focalizzarsi sulle cose che contano veramente ma solo sull’effimero.
Cosa dire oltre…. grazie Povia! E buona fortuna….
++++++++++++++
E ORA UNA PICCOLA RICERCA DEL TESORO O 

Una sorpresa... en serio 


 Cerchi Google con 

cantiere della Salerno-Reggio Calabria / un'abile copertura superficiale?



e troverà un pdf che possibilmente le cambierà la vita!


11 febbraio 2013 - Beata Vergine Maria di Lourdes IN QUESTO GIORNO SUA SANTITÀ PAPA BENEDETTO XVI ANNUNCIA IL SUO DISTACCO DAL VATICANO: obbedendo alla richiesta di Gesù come da Rivelazione data a Conchiglia il 2 febbraio 2011




ANNIVERSARIO : 11 febbraio 2013 - 11 febbraio 2016 



11 febbraio 2013 - Beata Vergine Maria di Lourdes

IN QUESTO GIORNO SUA SANTITÀ PAPA BENEDETTO XVI ANNUNCIA IL SUO DISTACCO DAL VATICANO:
obbedendo alla richiesta di Gesù come da Rivelazione data a Conchiglia il 2 febbraio 2011

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Invitiamo a diffondere i documenti allegati.


Dio la benedica.

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MOVIMENTO D'AMORE SAN JUAN DIEGO
Coordinamento Mondiale

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BENTORNATO MIO SIGNORE - Il Grande Libro della Vita - 

INTERNET: www.conchiglia.net




http://www.conchiglia.us/RIVELAZIONE_ITALIA/C_lettere/13.250_PAPA_BENEDETTO_XVI_13_febbraio_2013_La_Verita'_sulle_dimissioni_del_Papa_nel_giorno_delle_Ceneri.pdf