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giovedì 19 luglio 2012

SANT' ERMANNO LO STORPIO, doctor marianus

PITTURA DI A. VAN DYCK,
CONSERVATA NEL MUSEO DI VIENNA, IN CUI
È RITRATTO LO SPOSALIZIO
DI ERMANNO CON LA S.MA VERGINE.



SAN ERMANNO


Il 18 Luglio dell'anno 1013 Eltrude, sposa di Goffredo, conte di Svevia, diede alla luce un figlio maschio... il piccolo essere che venne al mondo orribilmente deforme. 

Fu soprannominato "il Rattrappito", tanto era storto e contratto: 

non poteva star ritto, tanto meno camminare; 

stentava perfino a star seduto nella sedia che era stata fatta appositamente per lui; 

le sue dita stesse erano troppo deboli e rattratte per scrivere;

le labbra e il palato erano deformati al punto che le sue parole uscivano stentate e difficili a intendersi... 

il piccolo Ermanno era uno dei quindici figli... 

in un monastero il ragazzo che poteva a mala pena biascicare poche parole con la sua lingua inceppata, trovò, che la sua mente si apriva.

Neppure per un solo istante, durante tutta la sua vita, egli può essersi sentito "comodo" o liberato da ogni dolore:

quali sono tuttavia gli aggettivi che vediamo affollarsi intorno a lui nelle pagine degli antichi cronisti? 

"Piacevole, amichevole, conversevole; sempre ridente; tollerante; gaio; sforzandosi in ogni occasione di essere galantuomo con tutti. Con il risultato che tutti gli volevano bene.

 E frattanto quel coraggioso giovinetto imparò la matematica, il greco, il latino, l'arabo, l'astronomia e la musica. Scrisse un intero trattato sugli astrolabi. E con quelle sue dita tutte rattrappite, l'indomabile giovane riuscì a fare astrolabi, orologi e strumenti musicali. Mai vinto, mai ozioso! 

In quanto alla musica egli afferma che un buon musico dovrebbe essere capace di comporre un motivo passabile, o almeno di giudicarlo, e poi di cantarlo. In generale i cantori, egli dice, si curano del terzo punto soltanto, e non pensano mai. Essi cantano, si sgolano, senza rendersi conto che nessuno può cantar bene se la sua mente non è in armonia con la sua voce. 

È per altro quasi certo che egli fu il compositore dello stupendo inno Salve Regina, dell'Alma Redemptoris, e di alcuni altri. Ma oltre a questo, Ermanno, dotato di un cervello straordinariamente attivo e vigoroso, scrisse un Chronicon di storia del mondo, dalla nascita di Cristo al tempo suo. Si sa che l'opera si meritò le lodi dei competenti del tempo, che la giudicarono straordinariamente accurata, fondata naturalmente sulle tradizioni, ma tuttavia obbiettiva e originale. 

Eccovi dunque il monacello storpio, chiuso nella sua cella, ma desto, vivo, con gli occhi spalancati a seguire la scena del mondo esterno eppure non mai cinico, non mai crudele (è così frequente il caso che la sofferenza generi crudeltà) e capace di tracciare un quadro completo delle correnti della vita in Europa. 

Venne il momento di morire... "Io morirò certamente tra breve. Non vivrò, non guarirò più... . Amico del mio cuore, non piangere, non piangere per me!" e - aggiunse il morente - ricordando ogni giorno che anche tu dovrai morire, preparati con ogni energia per intraprendere lo stesso viaggio, poiché, in un giorno e in un'ora che tu non sai, verrai con me, con me, il tuo caro, caro amico.

E furono queste le sue ultime parole.
In questo povero, contorto ometto del Medioevo, brilla il trionfo della Fede che ispirò l'amore e il trionfo dell'amore che fu leale alla Fede professata. 
Ermanno ci dà la prova che il dolore non significa infelicità, né il piacere la felicità.

L'ARTE RAFFIGURA IL SANTO
CON UN CALICE ORNATO
DI TRE ROSE E CON LE VESTI CORALI
DELL'ORDINE PREMOSTRATENSE.
QUESTO MODO DI RAPPRESENTARLO
DERIVA DALLE APPARIZIONI
DI CUI EGLI GODETTE DURANTE
LA SUA VITA TERRENA.


CON DECRETO DEL 7 GENN.1961
 È STATO CONCESSO
CHE LA SUA FESTA SI CELEBRI
IN TUTTE LE DIOCESI
DELLA GERMANIA
IL 7 APRILE!



 AVE MARIA!