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sabato 6 febbraio 2016

El tercer engaño y el cuarto engaño.


Engaños que el enemigo sugiere al pecador
PUNTO 2

Dices que el Señor es Dios de misericordia. Aquí se
oculta el tercer engaño, comunísimo entre los pecadores,
y por el cual no pocos se condenan. Escribe un sabio
autor que más almas envía al infierno la misericordia
que la justicia de Dios, porque los pecadores, confiando
temerariamente en aquélla, no dejan de pecar, y se
pierden.

El Señor es Dios de misericordia, ¿quién lo niega? Y, sin
embargo, ¡ a cuántas almas manda Dios cada día a penas
eternas! Es, en verdad, misericordioso, pero también es
justo; y por ello se ve obligado a castigar a quien le
ofende. Usa de misericordia con los que le temen (Sal.,
102, 11-13).

Pero en los que le desprecian y abusan de la clemencia
divina para más ofenderle, tiene que responder sólo la
justicia de Dios. Y con grave motivo, porque el Señor perdona
el pecado, mas no puede perdonar la voluntad de
pecar.

El que peca—dice San Agustín—pensando en que se
arrepentirá después de haber pecado, no es penitente,
sino que hace burla y menosprecio de Dios. Además, el
Apóstol nos advierte (Ga., 6, 7) que de Dios nadie se
burla; ¿y qué irrisión mayor habría que ofenderle cómo y
cuándo quisiéramos, y luego aspirar a la gloria?
«Pero asi como Dios fué tan misericordioso conmigo en
mi vida pasada, espero que lo será también en lo venidero» 
Este es el cuarto engaño. De modo que porque el
Señor se ha compadecido de ti hasta ahora, ¿habrá de
ser siempre clemente y no te castigará jamás?... Antes
bien, cuanto mayor haya sido su clemencia, tanto más debes
temer que no vuelva a perdonarte, y que te castigue
con rigor apenas le ofendas de nuevo. «No digáis—exclama
el Eclesiástico (5, 4)—he pecado, y no he recibido castigo,
porque el Altísimo, aunque es paciente, nos da lo
que merecemos.»

Cuando llega su misericordia al limite que para cada
pecador tiene determinado, entonces le castiga por
todas las culpas que el ingrato cometió. Y la pena será
tanto más dura cuanto más largo hubiere sido el tiempo
en que Dios esperó al culpado, dice San Gregorio.

Si vieras, pues, hermano mío, que, a pesar de tus frecuentes
ofensas a Dios, aún no has sido castigado, debes
decir: «Señor, grande es mi gratitud, porque me habéis
librado del infierno, que tantas veces merecí.» Considera
que muchos pecadores, por culpas harto menos graves
que las tuyas, se han condenado irremisiblemente, y trata
además de satisfacer por tus pecados con el ejercicio
de la paciencia y de otras buenas obras.

La benevolencia con que Dios te ha tratado debe animarte
no sólo a dejar de ofenderle, sino a servirle y amarle
siempre, ya que contigo mostró inmensa misericordia,
a otros muchos negada.

AFECTOS Y SÚPLICAS

Jesús mío crucificado, mi Redentor y mi Dios: a vuestras
plantas se postra este traidor infame, avergonzándose de
comparecer ante vuestra presencia. ¡Cuántas veces os
he menospreciado! ¡Cuántas veces prometí no ofenderos
más! Pero mis promesas fueron otras tantas traiciones,
pues no bien se me ofreció ocasión de pecar, olvídeme de
Vos y os abandoné nuevamente. Os doy mil gracias
porque me habéis librado del infierno y me permitís estar
a vuestros pies, e ilumináis mi alma y me atraéis a
vuestro amor.

¡Quiero amaros, Salvador mío, y no despreciaros más,
que bastante me habéis esperado! ¡ Infeliz de mí si, a
pesar de tantas gracias, volviese a ofenderos! Deseo,
Señor, mudar de vida y amaros tanto como os he
ofendido, y me llena de consuelo el considerar que sois
bondad infinita.

Duéleme de todo corazón de haberos despreciado, y os
ofrezco todo mi amor en lo sucesivo. Perdonadme por
los merecimientos de vuestra sagrada Pasión; olvidad los
pecados con que os injurié, y dadme fuerzas para seros
fiel siempre. Os amo, Sumo Bien mío; espero amaros
eternamente, y no quiero volver a abandonaros...
¡ Oh María, Madre de Dios, unidme a mi Señor Jesucristo,
y alcanzadme la gracia de que yo no me aparte jamás
de sus benditos pies!... En Vos confío.


AMDG et BVM

sabato 18 gennaio 2014

L'inferno. El infierno. Padre Carlos Cancelado (Oliva de Garacoa) completo.



 

L'Inferno
1) Oliva adorò Gesù baciandogli i piedi.
     << Ella racconta: “Non so cosa avvenne, però vidi che sotto i piedi del Signore si aprì un foro immenso. Viaggiammo attraverso di esso?, non so, però subito mi vidi nell’inferno. Sentii grida e lamenti, c’era disperazione, quel luogo era orribile. Ebbi paura, mi sentii morire di terrore e mi dissi: ‘Ahimè! Povera me! Signore dove sto!!!”’. Il Signore mi disse: “Non temere nulla, niente ti succederà, Io sono con te, osserva bene”.

2) Allora vidi un forno come fosse la bocca di un vulcano donde uscivano fiamme immense. Era come un fondo dove si cucina la canna per fare il  miele, o come un lago di zolfo in ebollizione. C’era lì molta gente che gridava: “aiuto!” senza essere ascoltati. Alcuni insultavano, altri erano vestiti lussuosamente, altri ancora erano senza vestiti; credo  stessero con gli abiti con cui li seppellirono.
     Un uomo molto ricco, con mantelli e anelli alle dita, e catene al collo usciva la mano e diceva “salvami per questo!” e mostrava come un gambo di cipolla; però le fiamme cominciarono a consumare quel gambo di cipolla fino a bruciargli le dita. Credo che fu qualcosa che dette però senza amore, o l’unica cosa che regalò vita durante. - Il tormento era crudele , niente pace. Chiesi al Signore: “E’ questo lo stridore di denti?” E mi rispose: “No, ancora non è. E’ solo una parte del dolore dei condannati.”
 Intorno al forno c’erano demoni a gambe incrociate, tutti maneggiavano un lungo forcone. Il loro aspetto era orribile, occhi rossi, bocca malvagia, sorriso malevolo, di un colore quasi nero come grigio. Fumavano e fumavano qualcosa che li faceva più ribelli. E bevevano un liquido rossiccio che li riempiva di superbia.

3) Subito tutti si misero in piedi assumendo ferma posizione. I condannati agognavano sparire. Si consumavano in un lago di fuoco, era una moltitudine incalcolabile. L’inferno si scosse, tutto tremò. Da una porta entrava un demonio di quasi 2 metri di altezza, più orribile  degli altri demoni. Questi aveva corna, artigli, coda, e ali come di pipistrello. Gli altri niente di tutto questo. Gridò e batté le zampe, e tutto di nuovo tremò. E chiesi chi fosse e il Signore  mi disse: “E’ Satana, Lucifero, re dell’inferno”. Finanche gli altri demoni erano impauriti: a un comando che egli diede tutti gli corsero davanti in fila come un battaglione di soldati con il forcone in mano. Disse loro qualcosa che non riuscii a capire, perché avevo troppa paura. E non lo domandai al Signore. Se il Signore non mi avesse sostenuto in quel momento io sarei morta di terrore.
   Il Signore mi disse: “Qui non c’è pace neppur per un secondo, qui non esiste amore, è il regno dell’odio. Qui vengono tutti quelli che mi disprezzarono quando stavano vivi, liberamente e volontariamente preferirono il male  al bene. Ora osserva bene, perché per alcuni comincia lo stridore di denti, sofferenza e morte eterna, verme che non muore e fuoco che non si spegne. Perché chi non è con Me sta morto, e questa è la vera morte. Non quella che voi chiamate morte”.

4) Ricevuto il comando di corsa i demoni raggiunsero un forno; introdussero  il forcone nelle fiamme ed estrassero il condannato trapassato da esso. I condannati si dimenavano come bisce senza potersi liberare. Gridavano, si contorcevano, sanguinavano: alcuni furono trapassati per la spalla, altri per le gambe, altri per la testa, tutti afferravano i forconi cercando  di svincolarsi. Chiesi al Signore: “Perché quelle anime sanguinano?” E mi disse:”All’inferno vengono in corpo e anima, come in cielo vanno in corpo e anima. Stiamo nel primo inferno, essi già furono giudicati;  tutti i condannati dalla creazione del mondo fino al diluvio stanno qui”.
     I demoni posero i condannati su d’una lamina di zinco galvanizzata e li afferravano a forconate tra due o tre diavoli. Poi usando una specie di tagliaunghie, sufficientemente lungo, gli prelevavano pezzi di carne e poco a poco strappavano loro le unghie, le dita, peli e capelli,  tra grida disperate, erano grida che finivano in lamenti…
     Perché non gridassero più tirarono fuori una specie d’arma mai da me vista in terra e la ficcarono loro in bocca. Quell’arnese s’apriva come una mano e chiudendosi afferrava loro la lingua che così veniva strappata via, o torcendola o tirandola . E subito con un affilato coltello iniziarono a  farli a pezzettini come carne da salsiccia. I condannati non potevano più gridare, i loro occhi sembravano uscire dall’orbite. Le mandibole strette  producevano un orribile stridore di denti!!!
     Dopo averli scarnificati ne facevano a pezzi anche le ossa e le polverizzavano. Infine sminuzzavano completamente la testa, e tutto sembrava  fosse niente  sulla lamina. Sangue, pezzi di carne, ossa, una cosa orribile. E nelle ossa c’erano vermi.

5)    Allora dissi  al Signore: “Povere persone!!! Pensavo non morissero, ma alla fine pare di sì, per quanto ancora  quei pezzi di carne si muovono”. Ed Egli mi rispose: “Quaggiù non esiste la morte, fai attenzione”. I demoni presero quella lamina e gettarono tutti i pezzi della persona in un buco  dove  c’erano fiamme e ferri taglienti, una specie di mulino che riduceva tutto in polvere. Nell’estremità di quel buco c’era nuovamente un altro forno nel quale quella polvere ivi gettata si ricomponeva e le persone riapparivano col corpo, e chi non sfuggiva al forcone ritornava a patire gli stessi tormenti. Nuovamente chiesi al Signore: “Ché succede? Perché tornano a rivivere?”. Mi contestò: “La morte -come gli uomini la chiamano-  più non esiste. Qui si soffre la morte eterna che é la separazione da Dio.  E per arrivare a patire questi tormenti ognuno s’è deciso liberamente. (*N.d.R.: quindi è falsa e diabolica la teoria che dice: ‘Nessuno pecca perché vuol peccare’ o ‘Nessuno si danna perché vuol dannarsi’. E' vero invece che nessuno si perde se non vuole. E nessuno si salva se non si impegna). Questa fu la loro scelta. Io ormai per essi non posso farci più niente. Quando potevo aiutarli mi disprezzarono, e perciò giunsero in questo luogo creato non per gli uomini,  per essi creai il Cielo. Invece questo luogo  senza speranza fu creato per Satana e i suoi angeli”.
     Mi fu chiaro che a peccato più grave corrisponde più grave sofferenza. Perché ciascuno paga secondo i propri debiti, e riceve castighi differenti, però tutti soffrono terribilmente. E mi resi conto che con quelle membra con cui più  peccarono, ora con le stesse membra più soffrono.  -  I dannati tuffandosi in un lago di fuoco poi riapparivano su arene infuocate al rosso vivo. Il calore era soffocante, non si poteva respirare, e gridavano: ‘Tengo sete!!!’.

6)   Perciò un demonio gli saliva fin sulla nuca e aprendogli la bocca la spalancava fino agli orecchi, mentre un altro demonio afferrava l’arena bollente e gliela dava da bere. C’era una tale disperazione che correvano incontrollati in un’oscurità illuminata unicamente dall’arena infuocata. Così urtavano con altri condannati e litigavano come cani randagi. Arrivando ai margini dove c’erano rocce con delle porte ciascuno ne sceglieva soltanto una e aprendola si trovava in un fosso dove brulicavano animali velenosi esattamente quelli che più temevano quando erano vivi sulla terra. Il Signore mi disse che erano  castighi psicologici. Non chiesi che poteva essere.
     Oh poveri condannati!! Che disperazione che incubo senza fine!!! Quando riuscivano di là si vedeva il loro corpo coperto da quelle bestie che gli uscivano anche dalla bocca e dappertutto. Poi l’unica possibilità di correre era su d’un rettilineo di pietre taglienti, dove cadevano sfracellandosi: alcuni frontalmente e altri di spalla e al finale c’era una pianura dove chi non frenava rapido veniva schiacciato da una pietra rotonda come fosse uno scarafaggio. Alzatisi nuovamente si buttavano per un’altra apertura e finivano nello stesso forno iniziale, e tutto tornava a ripetersi.


  7)  Il Signore mi disse : “Ti rendi conto che qui non c’è riposo neppure per un secondo? Ti mostrerò adesso un altro luogo che questa generazione perversa e malvagia si sta preparando. Vi indicherò chi soffre di più e quanti percorrono la via dell’inferno”.
        Vidi allora tre forni più grandi del primo e Satana gridando: “Che avvenga il giudizio! Ho troppo lavorato per dar loro il benvenuto nel mio regno, ho inventato nuovi castighi e tormenti. Vengano qui quanti avrebbero potuto salvarsi e non vollero, vengano a me quanti mi servirono in terra”.
        E vidi alcune donne che trascinate con catene portavano pesi come fossero mule ed erano colpite ferocemente e tormentate. Aprivano loro il ventre, le lasciavano gridare, le squartavano e fustigavano con corde come ferro, insultandole mostravano loro quei figli che avevano assassinato e li legavano strettamente al seno. Esse ne ascoltavano il pianto e le grida: ‘Perché mi uccidesti mamma!!!’. A queste grida del bambino i loro seni si spaccavano e cominciavano a sanguinare come anche gli orecchi, e tutto quello era orribile. E domandai ancora al Signore: “O Signore Gesù chi sono quelle donne e perché soffrono tanto?”. Mi rispose: “Sono tutte quelle che uccidono i loro figli nell’aborto, soffrono perché fecero del loro ventre tombe, quando il ventre è per dar vita. Il peccato dell’aborto è molto difficile che mio Padre lo perdoni. Non basta confessarlo se non c’è un vero pentimento. Bisogna fare molta preghiera e penitenza chiedendo misericordia a DIO Padre, come anche al figlio che assassinarono. Le sue grida e pianti staranno di fronte al trono di DIO  e il suo sangue griderà dalla terra al cielo”. E aggiunse : “ Prega, prega per esse, perché alcune sono in vita e possono pentirsi. Davvero molte vanno per la via dell’inferno”.
        Vidi al loro fianco uomini e donne che soffrivano uguali tormenti. E chiesi chi fossero e perché patissero le stesse torture. Il Signore mi disse : “Essi sono tutti complici dell’aborto ossia quanti le aiutarono. Qui possono venire medici, amici, infermieri, parenti o chiunque altro che pur sapendo dell’aborto non disse loro: ‘Non farlo!’”.


8) Continuammo per quell’ampio cammino e vidi uomini che avanzavano a testa bassa, la lingua fuori e che se la schiacciavano con pietre e la trapassavano con punteruoli, e bruciavano mani e piedi. I demoni scaricavano tutta la loro ira contro questi uomini. Io vidi come soffrivano e chiesi:”Questi chi sono? E perché soffrono così tanto?”. E il Signore mi disse: “Sono i chiamati alla più alta gloria dei cieli però l’hanno perduta. Si sono venduti e Mi hanno venduto. Essi sono i miei sacerdoti. I peccati del sacerdote sono doppia pena per Me, perciò il loro castigo è duplice:   sono martirizzati nella lingua perché han taciuto la mia parola e sono stati cani muti, che tartagliano. Si sono consumati nelle passioni e riempiti di mosto e vino. Per essi la maledizione e il fuoco”.
      Vidi donne e uomini al loro lato che soffrivano grandi torture e chiesi: “ Chi sono costoro?”. E mi disse: “ Sono i complici del loro peccato. La donna che fa cadere un sacerdote era meglio che non fosse nata, perché è più maledetta di Giuda. Lo stesso si dica dell’uomo che faccia peccare un prete”.

9) Dietro di questi c’era una moltitudine che seguiva quel cammino soffrendo uguali tormenti. “E questi chi sono, Signore?”. E mi rispose: “Sono tutti coloro che s’allontanarono da Me e dalla mia santa Chiesa per il peccato del sacerdote e non pregarono per lui. Il sacerdote è stato fatto per salvare gli uomini. Se non lo fa l’aiutano a condannarsi. Giacché la mia parola dice : ‘I guardiani del mio tempio sono tutti ciechi, nessuno fa niente, sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sentinelle pigre cui piace dormire. Cani affamati che mai si saziano. Essi sono i pastori, però non sanno comprendere, ognuno va per il suo cammino, ognuno bada al proprio interesse senza eccezione e dicono: -venite, cerchiamo vino e ubriachiamoci con liquori…-, non difendono l’innocente e fanno sparire gli uomini fedeli’ (Isaia 56,9ss)”.

10) Ancora vidi dietro di loro uomini e donne che soffrivano tormenti simili. “E questi chi sono?”. E Gesù mi disse:”Son tutti i religiosi e le religiose. Prega, prega per essi, perché mi amino e si salvino. Non parlate mai male dei “miei”. Sarebbe come ungersi un dito con peperoncino e mettermelo nell’occhio. Solo prega, prega per essi, e non causarmi tormenti”.

11)  Vidi poi uomini e donne con occhi bendati seguiti da molti incatenati. I demoni li insultavano, li colpivano, e li violentavano. Che tormento crudele! E chiesi: “Chi sono?”. GESU’ mi rispose : “Sono tutti i fattucchieri e i maghi che si son lasciati accecare da Satana. Li aspettano tormenti immensi perché vissero più vicini a Satana qui sulla terra piuttosto che vicini a Me. E avranno da soffrire indicibilmente per aver servito nel male, liberamente e volontariamente. Gli incatenati sono quanti li consultano e chiedono e promuovono fatture. E’ preferibile che uccidano apertamente ma non così. Perché sta scritto che ‘mio Padre non salverà questa razza, lungi da me cani maledetti, per voi non ci sarà fuoco e braci per riscaldare il pane’ (Isaia 47,12).
     Prega, prega, perché ci sono molti che possono pentirsi. La moltitudine che li segue nei tormenti sono quanti credono negli oroscopi e invocano gli spiriti; ogni persona che voglia conoscere il futuro o consulti uno di loro merita il fuoco eterno dell’inferno”.

12)  Subito vidi uomini e donne con le mani legate da catene, ognuno tirava dal proprio lato e si strattonavano e cadevano tra di loro. I demoni li aizzavano: ‘Per colpa sua soffri! Dagli, dagli più forte”.  E domandai: “Chi sono questi?”. “Sono tutti i miei matrimoni che non vivono in pace. Sono due bestie legate dalla stessa corda”. E interrogai ancora: “Perché vanno all’inferno?”. Mi  disse: “Bacia la mia mano”, e così la baciai e me la collocò sugli occhi. E vidi che in quei focolari c’erano insulti, gelosie e litigi, e che Satana gridava a GESU’: ‘Guardi, guardi come posseggo i suoi matrimoni!! Che cosa guadagnò col santificarli nel sacramento?  Come la prima coppia mi appartengono, e adesso farò di tutto perché perdano la gloria,  non permetterò che preghino e che vadano a Messa’. E se la ridacchiava… Mentre GESU’ piangeva. “Preghino, perché ci sono molti che possono pentirsi e cambiar vita”.

13)  Vidi poi uomini e donne legati per i piedi e che soffrivano più dei precedenti. E chiesi: “Chi sono costoro?”. E mi rispose: “Sono tutti coloro che convivono senza sposarsi, oppure hanno commesso adulterio o fornicazione”. Domandai ancora: “Perché vanno all’inferno?”. Ed Egli mi toccò gli occhi e vidi che GESU’ benediceva tutte le unioni tra l’uomo e la donna quando stavano nell’intimità come la prima coppia. Però quando non erano sposati era Satana che dormiva al loro lato. Egli  colpendo il Signore GESU’ con sputi in faccia gli diceva: ‘Guarda la tua creatura, l’uomo, convertito da me in un animale, anzi peggio; qual fu il vantaggio di morir per loro? Io distruggerò il tuo sacramento che li fa capaci di unirsi santamente. E farò sì che ogni letto sia un fuoco infernale avvolto da illecite passioni. A me , sì che m’ascoltano, benché io non offra un regno di pace, bensì di dolore…’.

     E GESU’ mi disse: “Le mie sofferenze per essi sono state inutili e per questo vanno all’inferno”. Notai  che uno dei castighi che costoro soffrono consiste nel vedere nel proprio petto l’uomo o la donna per cui si sono condannati, ed ora pertanto  sotto la spinta di Satana che dava loro un affilatissimo coltello essi stessi si ferivano e tagliuzzavano pezzi di carne fino ad arrivare al cuore, dicendo: ‘Maledetto, maledetto, per colpa tua sto qui in quest’inferno. Ti voglio strappare per sempre dal petto ma non posso!’. Il Signore mi invitò: “Prega, prega, perché alcuni sono in vita e possono pentirsi”.



14)  Vidi anche uomini legati a uomini, e donne legate a donne, legati all’altezza della cintura che si bilanciavano come animali selvaggi trascinando una preda. “E questi chi sono e perché soffrono?”.  Il Signore mi disse: “Sono ogni classe di omosessuali e lesbiche, che liberamente mi rifiutarono e non furono capaci di mantenersi casti offrendo la loro vita”. E vidi come Satana si rivoltolava nel letto di questi poveri esseri eccitandoli nei loro desideri senza però mai saziarli. Gli spiriti  li tormentavano in quelle parti con cui peccarono. Li attraversavano con pali dall’ano fino alla bocca, e li roteavano. E chiesi: “La preda?” E mi contestò: “Sono tutti quelli che si coricarono con essi. Prega, perché ancora ci sono dei vivi che , pentendosi, possono salvarsi. Io su persone omosessuali che offrano a me la loro castità, vivendo senza far peccare nessuno, effondo la mia infinita misericordia perché li amo immensamente”.
     Ogni relazione anale è condannata dal Signore. Essa è contro natura. Noi non possiamo condannare chi pratica l’omosessualità, se facciamo le stesse cose.
     Vidi pure uomini e donne con facce di bestie, e soffrivano immensamente. Al loro fianco c’era  chi  portava alcuni nastri o giornali o riviste dove c’erano donne e uomini nudi. Anch’essi soffrivano e andavano all’inferno. E chiesi al mio Signore: “Chi sono, e anch’essi vanno all’inferno?” . “Sì, vanno all’inferno se non si pentono. I primi sono coloro che hanno avuto intimità con gli animali, ribassandosi al livello bestiale e più ancora in verità, perché se la bestia pensasse non lo farebbe. – Quanti poi fanno del sesso una ossessione attraverso pellicole, riviste, grottesche barzellette, prostituzione, parole a doppio senso… son degni del fuoco eterno con tutti i suoi tormenti avendo imparato a parlare la bassezza di Satana e non a parlare e a vivere la santità e la purezza del DIO UNO E TRINO”.

15)  Vidi anche uomini e donne d’ogni età che avanzavano come ciechi colpendosi in ogni modo. Un demonio stava ai loro piedi facendoli cadere più e più volte. “E costoro chi sono, mio Signore?”. Egli mi disse: “Son tutti gli ubriachi, gli alcolizzati che avanzano  c o s ì  perché hanno profanato il tempio dello Spirito Santo dove dimora la  TRINITA’ SANTA, ossia il tempio del loro proprio corpo. E per di più hanno dato sofferenza ai loro simili, e alle loro famiglie, dimenticandosi del 1° comandamento: ‘AMARE DIO, e il prossimo come se stessi’. Costoro non hanno appreso neppure ad amarsi”.
     Anch’essi avevano al lato gente di diversa età, con labbra malridotte e fumo nelle narici.  “E questi chi sono?” chiesi, ed Egli mi disse: “Sono tutti i fumatori di tutti i tipi di erbe, droghe, sigarette e altri vizi. E vanno perché non amano il loro proprio corpo; quanti poi fanno loro compagnia sono tutti quelli che  ‘offrendo’ queste cose li portano a peccare. – Io vi ho detto che chi regala un bicchier d’acqua è degno del cielo eterno. Però è altresì vero che chi ‘offre’ o fa peccare un altro è degno del fuoco eterno. Prega, perché alcuni possono cambiar vita e liberarsi da questo castigo”.

16)  Vidi uomini e donne in minigonna o con abiti indecenti, accompagnati da un gran numero di altrettanti uomini e donne. E domandai: “Perché vanno all’inferno? Perché li tormentano?”. Mi contestò: “La donna che usa la minigonna va all’inferno perché corrompe l’uomo seducendolo col suo vestito. E ugualmente l’uomo: va all’inferno perché si lascia sedurre.
    Attenzione al vestiario. La donna non deve portare pantaloni, e se li porta che non siano aderenti. Molte sembrano mule con i freni. Anche gli uomini non devono portare pantaloni aderenti e neppure la gonna-pantalone”.

17)   Vidi  che passavano uomini e donne di tutte le età, persino bambini, con le mani tagliate, alcuni senza dita. E chiesi: “Chi sono? E vanno all’inferno?” Mi rispose: “Sono tutti gli imbroglioni, i ladri, i truffatori, quelli che non pagano i debiti, quelli che si sono dedicati  s o l o  al lavoro, gli avari, quelli che nel loro cuore avevano solo il Dio- denaro, quelli che mai fecero un’elemosina al povero, né aiutarono il più piccolo dei loro fratelli. Sono tutti quelli  cui alla fine dovrò dire: ‘Allontanati da me, maledetto, vada al fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi angeli. Perché ebbi fame e non mi dettero da mangiare, sete e non mi dettero da bere, fui forestiero e non mi alloggiarono, nudo e non mio vestirono, malato e carcerato e non mi visitarono’ (Mt. 25). Prega per essi, perché alcuni son vivi e possono cambiare il loro cuore di pietra”.

18)  Vidi anche uomini e donne di ogni età che tenevano la lingua fuori, con sulle spalle un demonio che introduceva la sua lingua nella loro bocca. Era un gran moltitudine e domandai al Signore: “Chi sono Signore? E perché portano questo demonio?”. Mi disse: “ Sono tutti i chiacchieroni, i calunniatori, i mentitori, sono tutti gli incapaci di frenare la lingua, con la quale fecero del male per il veleno mortale in essa racchiuso, come scrisse il mio apostolo san Giacomo: ‘Sappiano domare la lingua, un male ribelle, piena di veleno mortale’ (cf. Giac. 3, 1-12). Il demonio che portano è il demonio della maldicenza. Prega perché si convertano, perché alcuni sono in vita, e non vengano in questo luogo di castigo”.
19)    Ancora vidi uomini e donne dalla cui bocca uscivano rospi e vipere. “E chi sono questi, o Signore?” domandai. – “Essi tutti avrebbero potuto diffondere la mia fede e la mia dottrina e non lo fecero. Purtroppo insegnarono cose false basate in teorie senza possibilità di verifiche. Essi sono i maestri o professori, scrittori, catechisti, sacerdoti e genitori e ogni individuo che possa insegnare la mia fede, e sono incluse tutte le persone che distruggono la fede dei miei piccoli bambini. Io vi ho lasciato scritto: ‘guai a chi insegna un’altra parola! guai a chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in Me, sarebbe stato meglio per lui che si fosse appesa al collo una macina e si fosse gettato in mare’. Prega, prega: perché per essi il castigo è tremendo. E non arrivino al luogo del castigo”.

20)     Vidi famiglie con genitori e figli che si percuotevano. Dalla loro bocca uscirono fiamme di fuoco. E chiesi: “Perché vengono qui e perché li tormenta il demonio e sprigionano fuoco?”. E mi disse: “Sono i genitori che non si fecero né amare né rispettare, e né rispettarono i figli, li insultarono. Sono i figli superbi e volgari con i loro genitori”. E chiesi: “Perché anch’essi arrivano lì?”. E mi rispose: “Nel finale quando ognuno si presenterà davanti al giusto Giudice, se non furono  buoni  diranno: - Maledizione per non aver rispettato e amato i miei genitori! - . E per quella maledizione vanno all’inferno. Oppure diranno: - Maledizione per non obbedire e seguire la fede cattolica! - . O in altro caso diranno: - Maledetti i miei genitori ché non mi insegnarono a rispettarli e amarli. Per quella maledizione i genitori vanno all’inferno. Giustizia vuole che i genitori debbano rispettare e dare amore ai loro figli. Mai con insulti. Prega, prega, perché alcuni possono salvarsi”.
    

       Vidi che in quelle case dove il padre o la madre insulta i figli, i diavoli sbucano dalla loro bocca come vermi o serpenti che strisciano. E poco per volta vanno a mettersi proprio nel figlio o nel marito che sta lontano. Vidi che l’unico modo per vincere quei demoni in quelle case è pregare, e specialmente il Santo Rosario.



21)   Vidi gente d’ogni classe ed età che gettava quattrini all’aria e tutt’intorno gente morendo di fame. “E questi chi sono e perché vanno all’inferno?”. E mi disse: “Son quelli che sprecano soldi in ciò che non serve, comprano cose non necessarie, fanno feste secondo i loro gusti, invitano unicamente coloro che possono dar loro dei vantaggi oppure a loro volta invitarli ad altre feste. Sono tutti quelli che acquistando troppe cose poi le lasciano rovinare nei loro frigoriferi invece di regalarle. E non fanno mai opere di misericordia, solo pensano a se stessi mentre tutt’intorno nel mondo si muore di fame. Prega, prega per essi, perché si convertano e non vadano al luogo del castigo”.

22)  Vidi giovani con degli apparati  all’udito (non chiesi cosa fossero perché non li conosco), collegati con una radio,  camminare come sonnambuli. Attraverso quei congegni radiofonici entravano in essi scorpioni, rospi e morte. E chiesi: “Chi sono?”. E mi rispose: “Son tutti coloro che ascoltano musica satanica, rock, la musica metallica e son diventati adoratori del diavolo che li conduce alla loro propria morte e fa perdere loro il senso della vita; sono tutti quelli che  partecipano a culti satanici, a discoteche, oppure chiudendosi nelle loro case ascoltano a tutto volume quella musica maledetta; la vita per essi non ha senso, né studiare né niente. Diventano pigri e ribelli. Povera gioventù che va alla perdizione,  ormai non c’è più innocenza dai quattro anni in su. La maledetta televisione e la musica li hanno pervertiti, e col loro cuore accecato si vanno allontanando sempre più da Me. Prega, prega perché Io possa riscattarli, giacché ‘viaggiano come mosche al morto’. Prega, prega perché abbandonino tutto e non arrivino al luogo del castigo da essi scelto”.

23)  Vidi quindi uomini e donne d’ogni classe camminare di spalla, un demonio li trascinava e camminando inciampavano in altri che cadevano a loro volta. Domandai chi fossero e mi disse: “Sono tutti quelli che mi stavano seguendo per il cammino del Cielo, però le difficoltà, gli ostacoli, lo scoraggiamento, i problemi con gli stessi gruppi fecero sì che M’abbandonassero, e tutt’ora sono sulla strada dell’inferno e ancor più contaminano altri.
     A costoro riesce difficile ritornare a Me. Perché hanno un demonio che li trattiene: questo demonio alla fine li consegnerà a Satana, ricevendo più onore per avergli conquistato uno dei miei. Prega, prega per essi, poiché il mio Cuore è continuamente ferito da questi nuovi giuda che non vogliono soffrire per Me”.

24)  Vidi uomini e donne di età e classi diverse che ferendosi il petto con un coltello lottavano per rimuovere uno spettro umano presente in essi dal petto fino all’inguine. Al colpirsi le ferite sanguinavano mentre un demonio gridava loro: ‘Per colpa sua tu hai molto sofferto, dagli più forte, dagli più forte, non perdonarlo non perdonarlo!!’
Allora chiesi: “Chi sono, Signore? E che racchiudono in petto?” . Egli mi rispose: “Essi sono tutti quelli che non seppero mai perdonare alcuna trasgressione dei loro fratelli, conservano rancori, odio, risentimento, acredine… pensando fossero stati gli unici a soffrire. Le persone che portano in petto sono i loro supposti nemici. E li terranno presenti là come castigo per una eternità di eternità. –Pregate, pregate, affinché perdoniate come Io perdono, perché se non perdonate i difetti dei vostri fratelli, neppure mio Padre perdonerà a voi”.

     Vidi poi uomini e donne di tutte le età, sanguinavano dalle mani, ed essi al guardarle gridavano dal terrore. Un demonio li tagliava con una spada e trapassandoli dappertutto li annientava. Chiesi: “Chi sono, Signore?”. Disse: “Sono tutti gli assassini, i sequestratori, gli assalitori, quanti uccisero fisicamente, psichicamente e spiritualmente. Sono quanti potevano salvare una vita e non lo fecero, quel sangue grida dalla terra al cielo. La vita sono Io che la do e la riprendo quando voglio, nessuno fuorché DIO può togliere la vita, neppure a un bambino, neppure ad un anziano, neppure ad un malato, solo DIO dispone di essi. L’omicida è destinato ai più grandi castighi e tormenti nel lago di zolfo dove il verme non muore e il fuoco non si spegne. Prega, prega, perché ce ne sono molti che sono vivi e possono pentirsi; prega figlia mia, specialmente per i medici”.

25)  Continuando a camminare vidi uomini e donne, giovani e bambini d’ogni classe che gironzolavano tra di loro come perduti e confusi, i demoni coprendoli con la propria ombra dicevano loro: ‘Non credete, non credete!’. E domandai: “Chi sono?”. E mi disse: “Sono coloro che appartengono o appartennero alla mia Santa Chiesa. Però abbandonarono i santi Sacramenti, oppure ricevendoli non vi credono, né nella divina Grazia, né nel potere santificante che opera attraverso di essi. Hanno disprezzato il DIO  della verità con la falsità.
    Coloro che più soffriranno sono i non credenti nella mia presenza reale nella sacra Eucaristia, e divennero sacrileghi, giacché la mia Carne è vero cibo e il mio Sangue è vera bevanda e chi mangia (bene) la mia Carne e beve (bene) il mio Sangue rimane in ME e IO lo risusciterò nell’ultimo giorno. –Prega, prega perché alcuni possono ritornare”.

     Vidi uomini, gioventù, donne e bambini in età di ragione  - una gran moltitudine -  che camminava a tentoni  e calpestava qualche luce che poteva illuminarli; i demoni gridavano: ‘Non credete alla luce, non credete!’. E Domandai: “Chi sono?”. E mi rispose: “Son tutti coloro che hanno commesso qualche  peccato e non l’han confessato, per vergogna o per mancanza di fede. Oppure lo confessarono ma non lo fecero con un vero pentimento. DIO conosce il cuore di ogni uomo. –Prega, prega perché si convertano. Nessuno che non confessi il suo peccato può entrare nel Regno dei cieli”.
     Allora esclamai: “Signore GESU’, DIO mio chi può salvarsi!!!!!”. Mi contestò: “Tu vieni e seguimi. A DIO niente è impossibile!”. Tacqui, e seguimmo camminando. Incontrammo migliaia e migliaia che andavano per il cammino dell’inferno. Non chiesi chi essi fossero, solo andavo pensando: Misericordia DIO mio, misericordia Signore…
     Egli non mi disse chi erano, né quale fu il loro peccato, ce n’erano di tutte le età, e di tutte le classi, e per un-non- so-che che non intendo mi si diede a conoscere che erano d’ogni religione, fede e credenza. Poiché DIO fa giudizio su ogni persona che venga su questa terra, nasca dove nasca, creda  come creda.

26)  Dopo aver camminato e camminato GESU’ mi disse: “Qui termina il cammino all’inferno” e sedette sopra una pietra. Dalle sue piaghe sgorgava sangue, le sue vesti erano rosse e stava piangendo. GLI dissi: “Che cos’hai, o Signore e DIO mio? Perché i tuoi vestiti sono  color rosso, se quando arrivasti erano color bianco? E perché le piaghe sanguinano? E perché stai piangendo?”.

     Il Signore mi disse:”Piango sapendo che per  e s s i  fu inutile il mio Sacrificio, e il mio Sangue sparso invano. Siccome non vollero salvarsi,  mi disprezzarono. Le mie vesti sono rosse perché imbevute del Sangue versato per il dolore dei loro peccati, e che essi rifiutarono. Giacché il mio perdono è dato da parte di mio Padre ma essi non Mi accolsero. E IO ho lasciato loro scritto: ‘Chi mi riceve lo farò figlio di DIO’. Oh figlia mia!! Prega,  prega, aiutami a salvare gli uomini e le anime” Ci abbracciammo e piangemmo insieme, quando d’improvviso mi trovo nella mia stanza, fortemente abbracciata a Lui. La paura era spaventosa, tutto il mio corpo tremava. Gli dissi: “Signore, ho paura”. Allora mi pose la mano sul capo e mi annunziò: “Tutto ciò che hai visto non raccontarlo prima di sei mesi, ossia prima di esser guarita completamente. Poi ti porterò in cielo e ti mostrerò il cammino di quelli che v’arrivano”.
     Pregammo insieme e si congedò lasciandomi nella pace, Lo vidi partire, e andandosene si voltò a guardarmi. Ancora andava piangendo, le sue vesti erano rosse, le sue piaghe sanguinavano, mi disse ‘adiòs’ con la mano, e disparve dalla mia vista>>.

Ci conforti la verità, mai sufficientemente predicata, che dice: 
"Chi prega si salva e chi non prega si danna". 
CHI PREGA POCO E' IN PERICOLO
                                                             

NB: Non c’è stato un pronunciamento sulla veridicità di queste apparizioni. Tuttavia la descrizione dell’inferno ci sembra riflettere la teologia Cattolica rispetto ad esso.

 PREGHIAMO: 
"O GESU', perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua Misericordia".


AMDG

giovedì 1 novembre 2012

La santidad es la aventura más grande


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Ser santos

Aventura.

La santidad es la aventura más grande que un hombre puede vivir en este mundo, porque mientras camina por el camino escarpado de la santidad, tiene debajo el abismo infernal, y arriba el Cielo bendito.
¿Hay mayor aventura en este mundo que el tratar de ser santos? Claro que no la hay, porque esta aventura no es una película de cine, sino que es nuestra propia película, donde somos el actor principal, y el premio o el castigo son eternos, así que nos conviene a nosotros mismos salir victoriosos y que la película tenga un final feliz.
¡Qué desgracia es dejar pasar el tiempo en frivolidades sin detenerse a pensar que vivimos una sola vez en el mundo y que lo que hagamos en el tiempo, queda fijado para toda la eternidad! Si pensáramos un poco más en esto, no desperdiciaríamos tantos momentos en tonterías, incluso en pasatiempos pecaminosos o al menos inútiles.
Si no pensamos en el Cielo que nos espera si somos buenos, o en el Infierno que nos acogerá si somos malos, entonces no tendremos el empuje necesario para emprender el difícil camino de nuestra santificación personal. Porque quien quiere alcanzar un premio, como los corredores en el estadio, pone todas sus fuerzas para alcanzarlo. Y quienes quieren evitar un peligro, tratan de escapar de todos los modos posibles. ¿Y qué mayor premio que el Cielo? ¿Y qué mayor peligro que condenarse para siempre en el Infierno?
Por eso para ser santos debemos pensar necesariamente en el más allá, con premios y castigos “eternos”, y así tendremos ánimo para seguir en el combate de cada día.

Cuore immacolato di Maria, 
prega per noi adesso
e nell'ora della nostra morte.


mercoledì 26 settembre 2012

EL INFIERNO REAL VISTO POR OLIVA CON JESUS


EL INFIERNO REAL (8 DE 8) VISTO POR OLIVA CON JESUS - Padre CARLOS CANCELADO, VOCES DE 







Agnus Dei qui tollis peccata mundi,
parce nobis Domine

mercoledì 27 luglio 2011

PADRE MARCEL NAULT: FÁTIMA Y LA VISIÓN DEL INFIERNO ¡EL INFIERNO EXISTE Y PODRÍAMOS IR AHÍ!


FÁTIMA Y LA VISIÓN DEL INFIERNO 
¡EL INFIERNO EXISTE Y PODRÍAMOS IR AHÍ! 

Padre Marcel Nault   (1927-1997) 


 *El 30 de marzo de 1997, domingo de Pascua, a las 12:00 del mediodía, el Padre Marcel Nault fue llamado de esta vida terrenal a la presencia de Dios a quien él amó y sirvió con profunda devoción. Nació el 3 de marzo de 1927 en Montreal, Québec, Canadá y su vocación fue relativamente tardía. Se ordenó como sacerdote diocesano el 4 de
marzo de 1962, un día después de su cumpleaños 35.  


El siguiente es un discurso pronunciado por el Padre
Marcel Nault en la Conferencia Mundial de Paz de
Fátima de Obispos Católicos,  en Fátima, Portugal en el
año 1992. Este discurso causó tal impacto que después de
la conferencia, algunos Obispos pidieron al Padre Nault
que escuchara sus confesiones. 

Nuestro Señor Jesucristo
vino a la tierra por un motivo, 
para salvar a las almas 
del Infierno. 

Enseñar la realidad del Infierno es la tarea más
importante e ineludible de la Santa Iglesia Católica. Uno
de los grandes Padres de la Iglesia, San Juan Crisóstomo,
continuamente enseñaba que Nuestro Señor Jesucristo
predicaba con más frecuencia sobre el Infierno que sobre
el Cielo. Algunos piensan que es mejor predicar sobre el
Cielo. No estoy en  acuerdo. Predicar  sobre el Infierno
produce muchas más y mejores conversiones que las
obtenidas con la mera predicación sobre el Cielo. San
Benito, el fundador de los Benedictinos, al estar viviendo
en Roma el Espíritu Santo le dijo: “Tú vas a perder tu
alma en Roma e irás al Infierno.” Él dejó Roma y se retiró
a vivir en el silencio y la solicitud fuera de Roma para
meditar sobre la vida de Jesús y el Santo Evangelio. San
Benito huyó de todas esas  ocasiones de pecado de la
Roma pagana. Él oró, se sacrificó por  sí mismo y por los
pecadores. El Espíritu Santo  difundió la noticia de su
santidad. Como resultado, la  gente lo visitaba para ver,
escuchar y seguir su ejemplo y consejo. San Benito se
apartó por sí mismo de toda ocasión de pecado y alcanzó
 la santidad.
                              


 La Santidad atrae a las almas. ¿Por qué
piensan que San Agustín cambió su vida? ¡Por temor al
Infierno! Yo predico con frecuencia sobre la trágica
realidad del Infierno. Es un dogma católico que
sacerdotes y obispos ya no predican más. El Papa Beato
Pío IX, que pronunció los dogmas de la Infalibilidad del
Papa y el de la Inmaculada Concepción de María, y que
también emitió su famoso Sílabo condenatorio contra los
errores y herejías del mundo  moderno, solía pedir a los
predicadores que enseñaran a los fieles con mayor
frecuencia sobre las Cuatro Postrimerías, en especial
sobre el Infierno, así como él mismo daba el ejemplo
predicando. El Papa pidió esto porque la meditación
sobre el Infierno genera santos.



        Los Santos Temen al Infierno.


Aquí nos encontramos con algo curioso, los santos
temen ir al Infierno pero  los pecadores no sienten tal
temor. San Francisco de Sales, San Alfonso María Ligorio,
el Santo Cura de Ars, Santa Teresa de Ávila, Santa
Teresita del Niño Jesús, tuvieron miedo de ir al Infierno.
San Simón Stock, el Superior General del Carmelo, sabía
que sus monjes tenían miedo de ir al Infierno. Sus monjes
ayunaban y hacían oración. Vivían recluidos, separados
del peligroso mundo dominado por Satanás. Aún así
tenían miedo de ir al Infierno. En 1251, Nuestra Señora
del Monte Carmelo se apareció en Aylesford, Inglaterra,
a san Simón Stock. Ella le dijo: “No teman más, te
entrego una vestidura especial; todo el que muera
llevando esta vestidura no irá el Infierno.” Yo llevo puesto
mi Escapulario Café bajo mis vestiduras y llevo otro en mi
bolsillo porque nunca sé cuándo la gente me pedirá que
les hable sobre el Infierno  o el Escapulario Café. María
dijo al sacerdote dominico, el beato Alán de la Roche,
“Yo vendré y salvaré al mundo a través de Mi Rosario y
Mi Escapulario.” Uno no puede especializarse en todo y  
enseñar sobre todo; uno debe elegir. Yo creo que ésta es
la voluntad de Dios: que yo predique sobre el Infierno. Un
Moseñor, mi superior hace tiempo, me dijo en una
ocasión: “Predicas con demasiada frecuencia sobre el
Infierno y eso asusta a la gente.” Él agregó: “Marcel, yo
nunca he predicado sobre el Infierno, porque a la gente
no le gusta. Tú los asustas.” En un tono muy amistoso,
Monseñor me dijo en su oficina: “Marcel, yo nunca he
predicado sobre el Infierno  y nunca lo haré, y mira qué
agradable y prestigiada posición he alcanzado.” Yo
guardé un largo silencio,  luego lo mire a los ojos.
“Monseñor”, le dije, “temo que Vos estáis en la vía del
Infierno para toda la eternidad. Monseñor, Vos predicáis
para complacer al hombre, en lugar de predicar para
complacer a Cristo y salvar a las almas del Infierno.
Monseñor, es un pecado mortal de omisión el rehusarse a
enseñar el Dogma Católico sobre el Infierno.” Cuando
Dios envió Profetas en el  Antiguo Testamento fue para
recordarle al hombre que regresara a la verdad, que
regresara a la santidad. Jesús vino, predicó y envió a sus
Apóstoles al mundo para predicar el Santo Evangelio. La
Serpiente vino y difundió su veneno a través de herejías,
pero Jesús envió a su Amadísima Madre, la Reina de los
Profetas: “Ve a la tierra y  destruye las herejías.” Los
Padres de la Iglesia han escrito que la Madre de Dios es
el martillo de las herejías.  Si se toman el tiempo de
estudiar con gran atención el mensaje de Nuestra Señora
de Fátima, notarán que es un mensaje de lo más trágico y
profundo, que refleja las enseñanzas del Santo Evangelio.



  
 Las Lecciones dadas en Fátima


El resumen del Mensaje de Fátima es, que el Infierno
existe. Que el Infierno es  eterno y que iremos ahí si
morimos en estado de pecado mortal. “¿De qué le sirve al
hombre ganar el mundo entero si pierde su alma?”  
Nuestra Señora vino y nos dijo que podemos salvarnos a
través de sus dos divinos sacramentos de predestinación:
el Santo Rosario y el Escapulario Café. También
manifiesta un énfasis especial sobre la Devoción a su
Inmaculado Corazón y la Devoción de los Primeros Cinco
Sábados. En la primera aparición del Ángel de Portugal
en el Cabeco, en mayo de 1916, el Ángel vino a los tres
niños y les mostró cómo adorar a Dios con la oración:
“Dios mío, yo creo, adoro, espero y Te amo. Te pido
perdón por los que no creen,  ni adoran, ni esperan y no
Te aman.” El Ángel oró esta oración mientras se postraba
con la frente en el suelo.  El Ángel de Fátima les había
mostrado a los tres niños en  el orden de las oraciones,
qué es lo primero. Primero, uno debe adorar a Dios y
después orar a los santos. Primero Dios, las criaturas
después. El Ángel de Fátima mostró al hombre que debe
adorar a Dios y orar ante Él de rodillas. Entre más conoce
el hombre a Dios, más se humilla ante Dios su Creador. El
gran Obispo francés Bossuet  dijo: “El hombre en verdad
se engrandece cuando está de rodillas.” Sí, el hombre
realmente se engrandece cuando se arrodilla ante su
Creador y Redentor, Jesús, en el Santísimo Sacramento.




El Ángel de Fátima vino a enseñarles a los tres niños que
nuestro primer deber, de acuerdo con el Primer
Mandamiento, es adorar a Dios. En su tercera aparición
en el Cabeco, el Ángel de Portugal vino con un Cáliz en
su mano izquierda y una Hostia en la mano derecha. Los
niños se preguntaban qué  estaba pasando. El Ángel
milagrosamente suspendió el Cáliz y la Hostia en el aire
y se postró en tierra y recitó una oración Trinitaria de
profunda adoración: “Santísima Trinidad, Padre, Hijo y
Espíritu Santo, Te adoro profundamente y Te ofrezco el
Preciosísimo Cuerpo, Sangre, Alma y Divinidad de
Jesucristo, presente en todos los Sagrarios del mundo, en
reparación de todas las ofensas, sacrilegios, abandonos
e indiferencias con que Él mismo es ofendido y por los
méritos infinitos de su Sacratísimo Corazón y del Inmaculado Corazón de María, Te pido la
conversión de los pobres pecadores.” Dios desea que Le
adoremos de rodillas. ¿Nos arrodillamos en adoración y
oración ante Jesús en el Santísimo Sacramento? Debemos
hacerlo. Cuando los tres Reyes Magos de Oriente fueron
a Belén y entraron en donde  estaba el Niño Jesús, se
postraron frente a Él para adorarlo de rodillas. Tenemos
este ejemplo en las Escrituras y del Ángel de Fátima, que
Dios quiere que Le adoremos de rodillas.


El Reforzamiento de los Dogmas Católicos


Un año más tarde, el 13 de mayo de 1917, los niños
vieron a una jovencita aparecerse ante ellos. Era la
primera aparición de Nuestra Señora. Lucía le preguntó:
“¿De dónde vienes?” Ella le contestó: “Vengo del Cielo.”
El Dogma Católico de la existencia del Cielo. Los niños
preguntaron: “¿Iremos al Cielo?” Ella contestó: “Sí, irán
al Cielo.” Entonces preguntaron: “¿Nuestras dos
amiguitas están en el Cielo?” María les contestó: “Una de
ellas, sí”. Los niños preguntaron: “¿Dónde está la otra
chica? ¿Está en el Cielo?” María les contestó: “Ella está
en el Purgatorio y lo estará hasta el fin del mundo.” Esta
chica tenía unos 18 años de edad. Un segundo Dogma
Católico, el Purgatorio existe y prevalecerá hasta el fin
de este mundo. La Madre de Dios no puede mentir. 
El
Ángel de Fátima enseñó a los tres niños cómo adorar a
Dios Padre, Dios Hijo y Dios Espíritu Santo. Este es un
reforzamiento del Dogma de la Santísima Trinidad, el
mayor de todos, sin el cual la Cristiandad no podría
permanecer. Debemos adorar a  las Tres personas de la
Santísima Trinidad.





Una Visión del Infierno


El viernes 13 de julio de 1917, Nuestra Señora se
apareció en Fátima y les habló a los tres pequeños
videntes. Nuestra Señora nunca sonrió. ¿Cómo podía
sonreír, si en ese día les iba a dar a los niños la visión del
Infierno? Ella dijo: “Oren,  oren mucho porque muchas
almas  se  van  al  Infierno.”  Nuestra  señora  extendió  sus
manos y de repente los niños  vieron un agujero en el
suelo. Ese agujero, decía Lucía, era como un mar de
fuego en el que se veían almas con forma humana,
hombres y mujeres, consumiéndose en el fuego, gritando
y llorando desconsoladamente. Lucía decía que los
demonios tenían un aspecto  horrible como de animales
desconocidos. Los niños estaban tan horrorizados que
Lucía gritó. Ella estaba tan atemorizada que pensó que
moriría. María dijo a los niños: “Ustedes han visto el
Infierno a donde los pecadores van cuando no se
arrepienten.” Un Dogma Católico más, la existencia del
Infierno. El Infierno es eterno. Nuestra Señora dijo: “Cada
vez que recen el Rosario, digan después de cada década:
“Oh Jesús mío, perdona nuestros pecados, líbranos del
fuego del Infierno, lleva al Cielo a todas las almas,
especialmente a las más necesitadas de Tu
misericordia.” María vino  a Fátima como profeta del
Altísimo para salvar a las almas del Infierno. El patrono
de todos los pastores, San Juan María Vianney, solía
predicar que el mayor acto  de caridad hacia el prójimo
era salvar su alma del Infierno. Y el segundo acto de
caridad es el aliviar y librar a las almas de los
sufrimientos del Purgatorio. 


Un día en su pequeña iglesia
(donde hasta este día se conserva su cuerpo incorrupto),
un hombre poseído por el demonio se le acercó a San
Juan María Vianney y le dijo: “Te odio, te  odio porque
arrebataste de mis manos a 85 mil almas.” 


Eminencias,
Excelencias, Sacerdotes, cuando seamos juzgados por
Jesús, Jesús nos hará una sola pregunta: “Yo te constituí
Sacerdote, Obispo, Cardenal, Papa, ¿cuántas almas
salvaste del Infierno? San Francisco de Sales, de acuerdo
con estadísticas, ha convertido, y probablemente
salvado, a más de 75 mil herejes. ¿Cuántas almas has
salvado tú? Cuando leemos a los Padres de la Iglesia, a  
los Doctores de la Iglesia y a los santos, uno se estremece
ante una realidad: todos ellos enseñaron el Evangelio de
Jesús y sobre las Cuatro Postrimerías: Muerte, Juicio,
Infierno y Paraíso. Todos han predicado el Dogma
Católico del Infierno porque cuando meditamos en el
destino de los condenados, no deseamos ir al Infierno. No
es mi intención criticar a los Obispos, pero debo confesar
esta verdad. En mis 30 años  de sacerdocio, es triste
reconocer que nunca he visto, ni escuchado, que un
Obispo, aún mi Obispo o cualquier otro Obispo, predique
el Dogma de la Iglesia Católica Romana sobre el Infierno.
Supongo que en sus países o en otros lugares sí lo hacen,
pero en Norteamérica no  es predicado este Dogma de
Fe. Cierto día en una catedral le dije a un Obispo: “Su
Excelencia, usted realiza bellas meditaciones sobre el
Santo Rosario cada noche por la radio. Esto es hermoso.
Pero debo preguntarle, por qué no abrevia un poco su
meditación e inserta después de cada década del
Rosario la oración: “Oh Jesús mío, perdona nuestros
pecados, líbranos del fuego del Infierno, lleva al Cielo a
todas las almas, especialmente a las más necesitadas de
Tu misericordia.” ¿Por qué se rehúsa decir esta pequeña
oración después de cada década, tal como lo pidió
Nuestra señora de Fátima el 13 de julio de 1917, después
de que les había mostrado el Infierno a los tres videntes?
El Obispo me dijo: “Mire, a la gente no le gusta que
prediquemos sobre el Infierno, la palabra Infierno les
asusta.” No estamos para predicar lo que complazca a
las multitudes sino para salvar sus almas del Infierno,
para evitar que vayan al  Infierno eternamente. Es
probable que esta afirmación no sea aceptada por todos
los Obispos pero con frecuencia los oigo rezar el Rosario
omitiendo esta oración piadosa para salvar almas del
Infierno. Yo creo que esta  pequeña oración de Nuestra
Señora de Fátima dada a los niños el 13 de julio de 1917,
es más poderosa y más placentera a Dios que cualquier
meditación por bella que sea aunque haya sido  
expresada por un Obispo. Cada uno de nosotros hemos
recibido nuestra misión de Dios, y creo que Jesús y
Nuestra Señora desean que mi misión sea que yo
predique sobre el Infierno. Por esto es que predico sobre
el Infierno. Hay muchas revelaciones que podemos leer
en la biografía de las almas privilegiadas. Algunas almas
que están el Infierno han sido obligadas por Dios a
hablarnos para ayudarnos  a crecer en nuestra fe.
Constituye un pecado mortal de omisión el rehusarse a
predicar el Dogma Católico sobre el Infierno. Tales almas
condenadas han dicho: “Podríamos soportar estar en el
Infierno por mil años. Podríamos soportar estar en el
Infierno un millón de años, si supiéramos que un día
dejaríamos el Infierno.” Amigos míos, debemos meditar,
no sólo en el fuego del Infierno, no sólo en la privación de
contemplación de Dios, sino que debemos también
meditar en la eternidad del Infierno. Meditar seriamente
frente al Sagrario sobre el Dogma Católico sobre el
Infierno. 
Queridos Obispos,  ustedes deben predicar por
completo el Evangelio de Jesús, incluyendo la trágica
realidad del Infierno eterno.



      Concepto Herético de la Misericordia de Dios


Un sacerdote en una conferencia carismática dijo a
una multitud de unas 3 mil personas y unos 100
sacerdotes que: “Dios es amor, Dios es misericordia y
verán su infinita Misericordia en el fin del mundo, cuando
Jesús liberará a todas las almas del Infierno, aún a los
demonios. Este sacerdote sigue predicando y su Obispo
no suspende sus facultades  por enseñar tal herejía.


“Vayan al fuego eterno”, dijo Jesús. Fuego eterno, no
fuego temporal. Con mi limitada inteligencia humana me
atrevo a hacer una pequeña reflexión filosófica: “Dios es
amor. Dios es Nuestro Padre. ¿Cómo puede un padre, ¡por
amor de Dios!, tomar al pequeño Pedro y arrojarlo a un
horno ardiente? Es imposible. Es un insulto a Dios, que Es  
amor.”¿Cuántas veces han escuchado esto? La verdad,
sin embargo, es que el Infierno existe. El Infierno es
eterno, y todos iremos al Infierno si morimos en estado de
pecado mortal. Yo puedo ir al Infierno. Ustedes pueden ir
al Infierno. Si algunos de  nosotros morimos en pecado
mortal, estaremos en el Infierno por toda la eternidad,
ardiendo, llorando y gritando sin consuelo. No por un
millón de años, sino por billones y billones y billones de
años y más allá, por toda la  eternidad. En nuestra vida
mortal, ¿quién no ha cometido un pecado mortal?  Un solo
pecado mortal no confesado  con arrepentimiento, antes
de morir, es suficiente para que Jesús nos arroje al
Infierno. Uno de los grandes Padres de la Iglesia, Patrón
de todos los predicadores católicos, San Juan Crisóstomo
dijo: “Pocos Obispos se salvan y muchos sacerdotes se
condenan.” 


Cuando venía  de Lisboa a Fátima por
autobús, tuve la ocasión  de predicar a los laicos,
sacerdotes y obispos presentes en el autobús. Les
imploré: “Por favor, cuando  lleguen a Fátima, por qué no
se animan a hacer una buena confesión general de vida.
Quizás hace diez años, quizás hace cincuenta, no han
tenido el valor de confesar ese pecado grave por
vergüenza. Por favor, hagan una confesión santa y
completa en Fátima antes de su regreso. Hay muchos
sacerdotes en Fátima que nunca más volverán a verles
hasta que lleguen al Cielo.” Yo predico a los Obispos
como lo hago con toda persona, porque los Obispos
también tienen un alma que  salvar. Y si los Obispos son
realmente humildes aceptarán la verdad aún si proviene
de un simple y ordinario sacerdote. No nos vayamos de
Fátima sin hacer una Santa Confesión General.


             Un Gran Acto de Caridad


Sus Excelencias, Jesús nos hizo sacerdotes. Jesús,
Nuestro Señor, nos escogió  entre millones de hombres
para hacernos sacerdotes. Nos hicimos sacerdotes por un
motivo: para ofrecer el Santo Sacrificio de la Misa a Dios
Padre Todopoderoso, para rezar el Breviario cada día y
para predicar el Evangelio de Jesús para la salvar las
almas del Infierno. Nadie tiene la seguridad de ir al Cielo
a menos que haya recibido una revelación privada de
Dios como le ocurrió al Buen Ladrón en la cruz o a los tres
videntes de Fátima. ¿Por  qué no abrazar los medios
seguros que el Cielo nos ha  dado, el Santo Rosario (“la
devoción a Mi Rosario es un signo seguro de
predestinación”), el Escapulario Café y el maravilloso
Sacramento de la Confesión. Prediquen, mis queridos
Obispos, como los hacían los  Padres de la Iglesia. La
tarea principal de un Obispo es predicar, no sólo
administrar una diócesis. La Iglesia necesita ver y
escuchar a los Obispos predicando como lo hacían los
Padres de la Iglesia. Si uno solo de ustedes, Obispos
presentes aquí en Fátima, regresara a su diócesis y en
ciertas ocasiones predicara sobre las Cuatro Postrimerías
junto con todo el mensaje de Fátima, qué gran acto de
caridad sería para todos sus amados fieles. Con la
asistencia del Espíritu  Santo digan a sus fieles:
“Escuchen, mis hermanos en  Cristo, yo soy su Obispo,
estoy aquí para salvar su alma del Infierno. Por favor
escuchen, acepten y mediten mi enseñanza en este día.
Ustedes también, mis amados sacerdotes de mi diócesis,
imiten a su Obispo, y prediquen sobre el Infierno con la
autoridad que Jesús les ha dado. Prediquen cuando
menos una vez al año un sermón completo sobre el
Infierno. ”Si hacen  esto, estarían realizando el mayor
acto de caridad de su sacerdocio, de su episcopado.
Como mencioné anteriormente, en mis treinta años de
sacerdocio, nunca he escuchado a un Obispo predicar
sobre el Infierno. Cuando deseo encontrar un sermón
sobre el Infierno, me veo obligado a leer a San Juan
Crisóstomo, a los Padres de la Iglesia, a los Doctores de
la Iglesia y a los santos predicadores. Queridos Obispos,
por favor, prediquen sobre el Infierno como lo hizo Jesús,
Nuestra Señora de Fátima, los Padres y los Doctores de la
Iglesia y salvarán a muchas almas. Quien salva a un
alma, salva a su propia alma.  Predicar sobre el Infierno
es un gran acto de caridad porque quienes los escuchan
creerán por la autoridad que les confiere la Iglesia. Estas
personas rectificarán su modo de vivir y harán una santa
confesión de sus pecados.


             El Vestido de Gracia


La gente con frecuencia  me pregunta: “¿Por qué,
Padre, es que ya no se predica sobre el Escapulario
Café? En el pasado recibíamos el Escapulario en nuestra
Primera Comunión, pero ahora ya no hay más
bendiciones e imposiciones del Escapulario Café. ¿El
Escapulario café sigue siendo válido como en el pasado?”
Sí, el Escapulario Café es válido en estos tiempos
también,  esta  verdad  no  ha  cambiado.  El  sábado  13  de
octubre de 1917, durante el Milagro del Sol en Fátima, la
Virgen María apareció ante los tres videntes sosteniendo
el Escapulario Café en una de sus manos. La hermana Sor
Lucía dijo: “El Rosario y  el Escapulario Café son
inseparables.” ¿Por qué entonces los sacerdotes ya no
predican sobre el Escapulario Café? ¿Cómo podrían
hacerlo si deliberadamente rehúsan predicar sobre el
Infierno? Si nunca predican sobre el Infierno, la gente no
creerá en el Infierno y por tal motivo, ¿cuál sería el objeto
de recibir y llevar consigo el Escapulario Café? Jesús dijo:
“Si tienen fe, moverán montañas.” Si tienen fe,
convertirán las almas con la gracia de Dios. Si predican
sobre el Infierno con fe, la  gente creerá en el Infierno.
San Pablo dijo a sus discípulos: “Prediquen con
convicción.” Solo pronunciar o leer una homilía en una
iglesia no es predicar. La predicación debe buscar mover
las voluntades; la predicación debe motivar a los
hombres a cambiar sus vidas  para salvar sus almas del
Infierno.




La Deserción Sacerdotal


Hay cuatro razones principales por las que 75 mil
sacerdotes han abandonado el sacerdocio:


1)      Porque se han negado a orar cada día.


2)      Porque no evitaron las ocasiones de pecado y
olvidaron que la prudencia es la ciencia de los santos.


3)      Porque no tuvieron la humildad y el valor para
hacer confesiones santas y completas. Jesús dijo: “Sin Mí,
nada pueden realizar.”


4)      Porque vivían en pecado mortal y continuaban
celebrando. 
Si un sacerdote  está en estado de pecado
mortal y celebra la Santa Misa, es una Misa sacrílega
para él. Cuando recibe la  Comunión en este estado,
realiza una Comunión sacrílega. Entonces, ¿cómo puede
un sacerdote en estado de  pecado mortal predicar bajo
la inspiración y la fuerza del Espíritu Santo? ¿Cómo puede
predicar si está endemoniado? Sacerdotes, vayan y
hagan una santa confesión y se volverán en excelentes
predicadores. El Espíritu Santo les hablará a ustedes y
por medio de ustedes, y salvarán a miles de almas de ir
al Infierno. 


Un día, el Santo Cura de Ars recibió la visita
de un joven sacerdote de una parroquia cercana. Este
sacerdote tenía gran interés de conocer personalmente
al Cura de Ars. Después del almuerzo, el Cura de Ars le
dijo: “¿Serías tan amable de escuchar mi confesión?” El
joven sacerdote por poco se  cae de su silla ante la
súplica del Cura de Ars de escuchar la confesión de este
admirable sacerdote con fama de santidad. ¡Los Santos
se confiesan! Y los que se confiesan se vuelven Santos.


Finalmente, Nuestra Señora  de Fátima dijo: “Oren,
oren muchos y hagan muchos  sacrificios porque muchas
almas se van al Infierno porque no hay quien ore ni se
sacrifique por ellas.” Oremos continua y diariamente la
oración que Ella nos enseñó: “Oh Jesús mío, perdona
nuestros pecados, líbranos del fuego del Infierno, lleva al
Cielo a todas las almas,  especialmente a las más
necesitadas de Tu misericordia”.


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