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martedì 14 febbraio 2017

DONNA !

DONNA
DEVI ESSERE BUONA

AMARE DIO E IL TUO PROSSIMO
E ALLEVARE I FIGLI TUOI IN QUESTO AMORE

sabato 4 luglio 2015

Magistrale Omelia del SANTO PADRE BENEDETTO XVI

SANTA MESSA
OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Piazza San Pietro, Frascati
Domenica, 15 luglio 2012

Cari fratelli e sorelle!
Sono molto lieto di essere oggi in mezzo a voi per celebrare questa Eucaristia e per condividere gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni di questa Comunità diocesana. Saluto il Signor Cardinale Tarcisio Bertone, mio Segretario di Stato e titolare di questa Diocesi. Saluto il vostro Pastore, Mons. Raffaello Martinelli, e il Sindaco di Frascati, ringraziandoli per le cortesi parole di benvenuto con cui mi hanno accolto a nome di tutti voi. Sono lieto di salutare il Signor Ministro, i Presidenti della Regione e della Provincia, il Sindaco di Roma, gli altri Sindaci presenti e tutte le distinte Autorità.

E sono molto felice di celebrare oggi questa Messa con il vostro Vescovo che, come ha detto, è stato per me per più di venti anni un collaboratore fedelissimo e molto capace nella Congregazione per la Dottrina della Fede. Lavorando soprattutto nel settore catechismo e catechesi con grande silenzio e discrezione ha contribuito al Catechismo della Chiesa Cattolica e al Compendio del Catechismo. In questa grande sinfonia della fede anche la sua voce è molto presente.



Nel Vangelo di questa domenica, Gesù prende l’iniziativa di inviare i dodici Apostoli in missione (cfr Mc 6,7-13). In effetti il termine «apostoli» significa proprio «inviati, mandati». La loro vocazione si realizzerà pienamente dopo la risurrezione di Cristo, con il dono dello Spirito Santo a Pentecoste. Tuttavia, è molto importante che fin dall’inizio Gesù vuole coinvolgere i Dodici nella sua azione: è una specie di «tirocinio» in vista della grande responsabilità che li attende. 

Il fatto che Gesù chiami alcuni discepoli a collaborare direttamente alla sua missione, manifesta un aspetto del suo amore: cioè Egli non disdegna l’aiuto che altri uomini possono recare alla sua opera; conosce i loro limiti, le loro debolezze, ma non li disprezza, anzi, conferisce loro la dignità di essere suoi inviati. 

Gesù li manda a due a due e dà loro istruzioni, che l’Evangelista riassume in poche frasi. 
La prima riguarda lo spirito di distacco: gli apostoli non devono essere attaccati al denaro e alla comodità. 
Gesù poi avverte i discepoli che non riceveranno sempre un’accoglienza favorevole: talvolta saranno respinti; anzi, potranno essere anche perseguitati. Ma questo non li deve impressionare: essi devono parlare a nome di Gesù e predicare il Regno di Dio, senza essere preoccupati di avere successo. Successo. Il successo lo lasciano a Dio

La prima Lettura proclamata ci presenta la stessa prospettiva, mostrandoci che gli inviati di Dio spesso non vengono accolti bene. Questo è il caso del profeta Amos, mandato da Dio a profetizzare nel santuario di Betel, un santuario del regno d’Israele (cfr Am 7,12-15). Amos predica con grande energia contro le ingiustizie, denunciando soprattutto i soprusi del re e dei notabili, soprusi che offendono il Signore e rendono vani gli atti di culto. Perciò Amasia, sacerdote di Betel, ordina ad Amos di andarsene. Egli risponde che non è stato lui a scegliere questa missione, ma il Signore ha fatto di lui un profeta e lo ha inviato proprio là, nel regno d’Israele. Pertanto, sia che venga accettato sia che venga respinto, egli continuerà a profetizzare, predicando ciò che Dio dice e non ciò che gli uomini vogliono sentirsi dire. E questo rimane il mandato della Chiesa: non predica ciò che vogliono sentirsi dire i potenti. Il suo criterio è la verità e la giustizia anche se sta contro gli applausi e contro il potere umano.


Similmente, nel Vangelo, Gesù avverte i Dodici che potrà accadere che in qualche località vengano rifiutati. 
In tal caso dovranno andarsene altrove, dopo aver compiuto davanti alla gente il gesto di scuotere la polvere sotto i piedi, segno che esprime il distacco in due sensi: distacco morale – come dire: l’annuncio vi è stato dato, siete voi a rifiutarlo – e distacco materiale – non abbiamo voluto e non vogliamo nulla per noi (cfrMc 6,11). 
L’altra indicazione molto importante del brano evangelico è che i Dodici non possono accontentarsi di predicare la conversione: alla predicazione si deve accompagnare, secondo le istruzioni e l’esempio Gesù, la cura dei malati. Cura dei malati corporale e spirituale
Parla delle guarigioni concrete delle malattie, parla anche dello scacciare i demoni cioè purificare la mente umana, pulire, pulire gli occhi dell’anima che sono oscurati dalle ideologie e perciò non possono vedere Dio, non possono vedere la verità e la giustizia. 
Questa duplice guarigione corporale e spirituale è sempre il mandato dei discepoli di Cristo. Quindi la missione apostolica deve sempre comprendere i due aspetti di predicazione della parola di Dio e di manifestazione della sua bontà con gesti di carità, di servizio e di dedizione.


Cari fratelli e sorelle, rendo grazie a Dio che mi ha mandato oggi a ri-annunciarvi questa Parola di salvezza! Una Parola che è alla base della vita e dell’azione della Chiesa, anche di questa Chiesa che è in Frascati. 
Il vostro Vescovo mi ha informato circa l’impegno pastorale che maggiormente gli sta a cuore, che è in sostanza un impegno formativo, rivolto prima di tutto ai formatori: formare i formatori. 
E’ proprio quello che ha fatto Gesù con i suoi discepoli: li ha istruiti, li ha preparati, li ha formati anche mediante il «tirocinio» missionario, perché fossero in grado di assumere la responsabilità apostolica nella Chiesa. 
Nella comunità cristiana, questo è sempre il primo servizio che i responsabili offrono: a partire dai genitori, che nella famiglia compiono la missione educativa verso i figli; pensiamo ai parroci, che sono responsabili della formazione nella comunità, a tutti i sacerdoti, nei diversi campi di lavoro: tutti vivono una prioritaria dimensione educativa; e i fedeli laici, oltre al ruolo già ricordato di genitori, sono coinvolti nel servizio formativo con i giovani o gli adulti, come responsabili nell’Azione Apostolica e in altri movimenti ecclesiali, o impegnati in ambienti civili e sociali, sempre con una forte attenzione alla formazione delle persone.


Il Signore chiama tutti, distribuendo diversi doni per diversi compiti nella Chiesa. Chiama al sacerdozio e alla vita consacrata, e chiama al matrimonio e all’impegno come laici nella Chiesa stessa e nella società. Importante è che la ricchezza dei doni trovi piena accoglienza, specialmente da parte dei giovani; che si senta la gioia di rispondere a Dio con tutto se stessi, donandola nella via del sacerdozio e della vita consacrata o nella via del matrimonio, due vie complementari che si illuminano a vicenda, si arricchiscono reciprocamente e insieme arricchiscono la comunità. La verginità per il Regno di Dio e il matrimonio sono entrambe vocazioni, chiamate di Dio a cui rispondere con e per tutta la vita. Dio chiama: occorre ascoltare, accogliere, rispondere. Come Maria: Eccomi, avvenga di me secondo la tua parola (cfr Lc 1,38).

Anche qui, nella comunità diocesana di Frascati, il Signore semina con larghezza i suoi doni, chiama a seguirlo e a prolungare nell’oggi la sua missione. Anche qui c’è bisogno di una nuova evangelizzazione, e per questo vi propongo di vivere intensamente l’Anno della Fede che inizierà ad ottobre, a 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II. I Documenti del Concilio contengono una ricchezza enorme per la formazione delle nuove generazioni cristiane, per la formazione della nostra coscienza. Quindi leggetelo, leggete il Catechismo della Chiesa cattolica e così riscoprite la bellezza di essere cristiani, di essere Chiesa di vivere il grande «noi» che Gesù ha formato intorno a sé, per evangelizzare il mondo: il «noi» della Chiesa, mai chiuso, ma sempre aperto e proteso all’annuncio del Vangelo.

Cari fratelli e sorelle di Frascati! Siate uniti tra voi e al tempo stesso aperti, missionari. Rimanete saldi nella fede, radicati in Cristo mediante la Parola e l’Eucaristia; siate gente che prega, per rimanere sempre legati a Cristo, come tralci alla vite, e al tempo stesso andate, portate il suo messaggio a tutti, specialmente ai piccoli, ai poveri, ai sofferenti. In ogni comunità vogliatevi bene tra voi, non siate divisi ma vivete da fratelli, perché il mondo creda che Gesù è vivo nella sua Chiesa e il Regno di Dio è vicino. I Patroni della Diocesi di Frascati sono due Apostoli: Filippo e Giacomo, due dei Dodici. Alla loro intercessione affido il cammino della vostra Comunità, perché si rinnovi nella fede e ne dia chiara testimonianza con le opere della carità. Amen.

AMDG et BVM

giovedì 22 maggio 2014

Il mestiere più affascinante e difficile del mondo.

Critica al femminismo, elogio della maternità 
di Anna Paola Borrelli*
*teologa moralista perfezionata in bioetica

Il Femminismo nasce nell’800 negli Stati Uniti e in Europa per rivendicare uguale parità giuridica, politica e sociale tra uomo e donna. In Italia, sebbene a quell’epoca non lo si definisse ancora femminismo vero e proprio, si scioperava per i diritti delle lavoratrici riguardo agli stipendi, alle troppe ore di lavoro, ecc. Fu, poi, il 1968 l’anno in cui il femminismo italiano proruppe con tutta la sua forza. Note a tutti negli anni ’70 le battaglie a favore del divorzio, aborto e controllo delle nascite, diverse le iniziative sostenute per l’emanazione di una legge contro la violenza sessuale, non più ritenuta come “offesa al pudore”, bensì come reato contro la persona, per il sorgere dei consultori familiari e degli asili-nido… Pareri favorevoli e critiche hanno scandito da sempre l’operare di questo movimento politico, culturale e sociale.
Oggi, il femminismo, seppure con toni meno accesi, è ancora presente e lo si evince dalle affermazioni della trentatreenne Jessica Valenti, scrittrice e celebre femminista, sul sito da lei fondato che porta il titolo di“Feministing.com”. La Valenti, madre di una bimba di due anni, è autrice del saggio: “Why Have Kids?”. Ellasottolinea che «lungi dall’essere il mestiere più difficile e soddisfacente del mondo, la maternità è un ruolo maledettamente deprimente»«tanto che le donne intelligenti farebbero meglio a non fare figli». Attacca, poi, quelle che definisce  le «menzogne sull’essere genitori propinate quotidianamente dai media e dalla politica»«Statistiche e studi scientifici parlano chiaro. Altro che stagione idilliaca nella vita di ogni uomo e donna, avere figli rende gli individui “meno felici e più depressi”».
La visione prospettata dall’autrice J. Valenti va a collimare con l’esperienza di tanti coniugi che ogni giorno si sacrificano per i propri figli, disposti a dare tutto, anche la propria vita, se si rivelasse necessario per il loro bene. È innegabile che l’esistenza cambi totalmente dopo la nascita di un bimbo, l’equilibrio consolidato costruito con fatica dalla coppia si spezza bruscamente ad ogni nuova gravidanza, quando dall’unità duale si verifica il sorgere di una nuova vita. Essere genitori è al tempo stesso il mestiere più affascinante e difficile del mondo. Non esistono ricette, manuali o istruzioni pronte all’uso. Davanti a sé c’è un figlio o una figlia, con la sua unicità e irripetibilità, col suo carattere, la sua personalità, con dei sogni e delle aspirazioni che non possono essere i nostri.
C’è la responsabilità di una vita da accogliere e custodire. Non basta dargli la vita una volta e per tutte. Procreare un figlio significa anche dargli la vita continuamente, generarlo ogni giorno, attraverso la cura e l’educazione. È un esodo continuo che parte dal nostro “io” e arriva sino alla terra sconosciuta del figlio, perché ciascuno di noi è un mistero, perfino per se stessi. Nella psiche dei genitori pian piano il “bambino immaginario”, alimentato dalle nostre aspettative e speranze deve far posto al “bambino reale”, concreto. Un figlio non lo si sceglie, lo si ama incondizionatamente. Bisogna fare spazio: nei pensieri, nel cuore, nei tempi del quotidiano; è svuotarsi per accogliere, è uscire da se stessi per donarsi. E’ per es. impensabile che un neonato dorma, mangia, pianga o debba essere cambiato quando decide la madre; è lei semmai a dover sottostare ai ritmi e agli orari del bambino e non viceversa. Con la nascita di un figlio la vita cambia radicalmente, niente è più uguale a prima: gli impegni triplicano, la stanchezza aumenta… ma per una donna non c’è carriera, né affermazione sociale che valga quanto la vita di un figlio!
E’ una sorta di rivoluzione copernicana, dove i genitori ruotano intorno alla persona del figlio, dalla quale ricevono fasci d’amore, ma ne inviano pure. Nell’universo della famiglia tutto ha ragione di esistere ed è retto dall’unica legge dell’amore. “Amare un bambino non significa amarsi attraverso di lui: significa amare la sua individualità, la sua globale e totale diversità, la sua persona” (Jean-Pierre Relier). Il figlio impegna tantissimo, risucchia tutte le energie dei genitori, ma quei sorrisi e quegli abbracci regalati ripagano più di tutto l’oro del mondo! Perchè ogni bambino che nasce è sempre un dono preziosissimo, un meraviglioso inno alla vita. E’ gioia, prima di essere preoccupazione; è speranza, prima di essere stanchezza. Non è affatto semplice, essere genitori è un allenarsi di continuo alla virtù della pazienza, è un tenere a freno la propria irruenza in certi momenti, è dosare dolcezza e fermezza insieme, è mettersi spesso in discussione per trovare metodi educativi sempre più consoni, perché un figlio crescendo cambia e con lui le situazioni, ma pure perché modalità educative che possono andar bene per un figlio, devono essere sostituite per un altro (ognuno è un universo a parte), è imparare ad ascoltare e a sintonizzare i passi del cuore, sulla lunghezza d’onda dei suoi bisogni e delle sue richieste, è essere veicolatori di valori, ma soprattutto autentici testimoni e maestri di vita.
Il motivo preponderante per cui la scrittrice e femminista J.Valenti porta avanti la sua teoria risiede in un’espressione che racchiude bene il suo pensiero: «Il vero problema è una società dove, se è il papà a cambiare i pannolini e a portare il figlio dal pediatra è un eroe, se a farlo è la mamma, sta solo compiendo il suo dovere». Oggi sono mutate le condizioni storico-sociali e sempre più mamme lavorano, per cui è naturale ed è giusto che uomo e donna si sentano ugualmente interpellati nella gestione del piccolo, il carico di lavoro non deve pesare esclusivamente sulla madre, pertanto il papà potrebbe contribuire ad es. cambiando il pannolino, dando il biberon o la pastina, portandolo a passeggio o alle giostre, giocando col piccolo, facendogli vedere i compiti, durante l’età scolare….. Dividersi i compiti, a seconda dei propri impegni lavorativi e casalinghi, aiuterebbe entrambi ad organizzarsi meglio e a rendere l’ambiente familiare quanto più sereno possibile per se stessi e per il proprio bambino.
«L’unico scoglio siamo noi donne. Siamo state allevate a credere di essere il più capace e competente dei due genitori e abbiamo difficoltà a cedere questo potere» afferma, inoltre, l’autrice del saggio: “Why Have Kids?” Contrariamente alla sua posizione attualmente in America si elogia sempre più spesso la maternità, anche pubblicamente, a tal punto che qualcuno la definisce “un’ossessione”. Durante il 2012 una sessantenne in attesa di un figlio è stata ritratta sulla copertina del “New York Magazine” e la foto di una giovane ventenne californiana  mentre allatta il figlio di quattro anni sul “Time” non è passata di certo inosservata. In entrambi i casi la figura del padre era assente. Nel 1915 la femminista Charlotte PerkinsGilman, nel suo romanzo Herland, prospettava un mondo senza uomini e in America quest’idea è presente in molte coscienze. In base ad uno studio del Pew Research Center è emerso che nel 1970 le mogli collaboravano all’economia familiare con una percentuale molto bassa, tra il 2 e il 6%, nel 2007 la percentuale si attestava al 36% e in tempi ancor più recenti sta per sfiorare il 50%. Dal 2008 ad oggi, invece, i licenziamenti di uomini avutisi nel Paese costituiscono il 75%. Questi dati mostrano come i ruoliappaiono ormai invertiti. Ma ovviamente un mondo senza uomini, come annunciato dalla femminista Gilman, è un mondo a metà, perché uomo e donna costituiscono due polarità, due modelli diversi che si completano a vicenda. Sono immagine perfetta del Dio invisibile che nell’amore si incontrano e si relazionano, completandosi a vicenda. Sono corde della stessa chitarra, ma che solo insieme possono produrre all’unisono l’armonia dei suoni.
Uguaglianza e parità di diritti, oltre che di doveri, fra uomo e donna, in determinati contesti è ancora un’utopia.  E’ di un mese fa la notizia che in Arabia Saudita le donne non appaiono neppure nella copertina del catalogo IKEA. Normalmente distribuito in tutto il mondo, rispetto all’originale svedese, dove compare la foto di un padre col figlio, e più in là di una donna e un bambino, nell’azione congiunta di specchiarsi, nel catalogo arabo è stata rimossa l’immagine della donna. E’ l’ennesima sconfitta, lì dove il ruolo e la condizione femminile sono costantemente offuscati e i diritti delle donne perennemente calpestati. In Arabia una donna non può guidare l’auto, se è iscritta a Facebook deve cancellare tutti i contatti maschili dal profilo, è obbligata a indossare, ogni qualvolta esce di casa, la tunica nera che copre l’intero corpo, tranne la testa, i piedi e le mani (abaya) e il velo sul capo (niqāb), con la finalità di “proteggere il loro pudore”, insieme a molte altre discriminazioni.
L’IKEA, in merito al catalogo, ha successivamente inviato le sue scuse. Ma l’onorevole Souad Sbaicommenta duramente: «Le scuse, oltre ad essere tardive, sono totalmente inutili. Non si può cancellare la donna dalla realtà e poi chiedere scusa, rendendo tutto ancor più grottesco di quanto già non sia. Ma la cosa ancor più grave è che le paladine “piazzaiole” dei diritti delle donne non abbiano battuto un colpo sulla vicenda Ikea in Arabia Saudita. L’ennesima vergogna del silenzio assenso dei diritti venduti al dio denaro». Episodi come questi invitano ognuno di noi alla riflessione, perché in tutto il mondo tanto è stato fatto per il riconoscimento dei pari diritti tra uomo e donna, ma molto ancora resta da fare.
In tempi antichi in cui il ruolo della donna era subalterno, rispetto all’uomo  diversamente dai maestri e dai dottori della legge dell’epoca, Gesù manifesta una propensione positiva. Parla in pubblico con le donne, anche a coloro che non godono di buona nomea, come l’adultera (Gv 8,1-11), la prostituta nella casa di Simone (Lc 7,37-47) o la samaritana (Gv 4,7 ss); sono presenti donne tra i suoi seguaci, cosa abbastanza insolita per un rabbì; ha tra le sue discepole donne come le due sorelle di Lazzaro: Marta e Maria; ai piedi della croce, solo Giovanni è rimasto dei  12 ed è in compagnia della Madre di Gesù, della«sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala» (Gv 19, 25), ma anche «molte donne che stavano ad osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo» (Mt 27, 55). Il giorno della Risurrezione sono ancora una volta le donne a udire: «Non è qui. E risorto, come aveva detto» (Mt 28, 6) e sempre una donna, Maria di Magdala, colei alla quale Gesù appare per primo e invita a portare agli altri il Suo annuncio di gioia e di speranza. Nella Lettera apostolica Mulieris dignitatem nei nn.12-16 è interessante notare il rapporto che Gesù aveva instaurato con le donne.
Ben consapevole della strada tracciata da Cristo e per il grande amore verso Maria, la “Donna per eccellenza”, la Chiesa continua a farsi sostenitrice del riconoscimento del ruolo femminile. Bellissime le parole di Giovanni Paolo IIin cui esprime l’importanza e la ricchezza di ciascuna donna: «Grazie a te,donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita. Grazie a tedonna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita. Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza. Grazie a tedonna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del “mistero”, alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità. Grazie a te,donna-consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta “sponsale”, che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura. Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani» (Lettera alle famiglie, 2).

lunedì 15 luglio 2013

Potreste pubblicarlo? Che ne pensate?

Lo imposto già. Darà i suoi frutti

In Estate, il demone Melid miete più vittime.

        
don giuseppe tomaselli2
Don Giuseppe Tomaselli ha scritto un intervista in forma ideale al demone dell’impurità Melid, che corrisponde ai detti ed ai fatti, di cui è stato testimonio oculare, auricolare e parte direttamente interessato.

Ecco un estratto. Nelle parentesi ci sono alcune note chiarificatrici.

Don Giuseppe:  - Melid, più volte ti ho chiesto negli esorcismi: qual è il peccato che manda più anime all’inferno? – Tu mi hai risposto: Non occorre che io te lo dica; tu lo sai.

- Secondo me è l’impurità.

- Vedi che lo sai! Tutti coloro che stanno nel pozzo infernale, vi si trovano per l’impurità. Hanno fatto anche altri peccati, ma si sono dannati sempre per questo peccato o anche con esso.

- Cosa pensi tu di tutti quelli che vivono nell’immoralità?
- Penso che sono già scritti nel registro dei dannati e che solamente una grande grazia potrebbe cancellarli.

- Dunque sono scritti nel libro dei tuoi schiavi i divorziati e le divorziate.
- L’Altissimo, davanti al quale tutto deve essere puro e senza macchia non accetterà nel suo regno dei Beati coloro che trascorrono la vita nel quotidiano peccato impuro. Sono stato io ed altri miei compagni a convincere i capi di Stato ad emettere la legge del divorzio, facendo comprendere che questa legge è un’esigenza del progresso dei popoli. I primi a pagare questa legge, che tu, Pretaccio, chiami iniqua e che io invece chiamo tesoro del mio regno, saranno i legislatori, responsabili dei peccati impuri dei divorziati e poi sono responsabili uomini e donne che hanno accettato la pessima legge.

- Sventurati i divorziati, che per una breve vita di piacere passeggero, in eterno dovranno soffrire i tormenti che al presente tu stesso devi subire!
- Io, Melid, faccio comprendere a costoro che le parole del Cristo sono da disprezzare e non faccio riflettere che con l’altissimo c’è poco da scherzare.

- E delle numerose prostitute cosa sarà?
- Le tengo strette al mio cuore, affinchè nessuna mi lasci. La catena più forte per loro è il piacere e la brama di denaro. L’inferno è ampio e c’è il posto preparato per ciascuna di loro.

- A te, Melid, piacciono di più i peccati privati, solitari, che non hanno ripercussioni sugli altri, oppure i peccati che danno scandalo e spingono gli altri al male?

- Certamente io preferisco gli scandalosi, perché con essi i peccati si moltiplicano. Il mondo è pieno di scandali e perciò io ed i miei compagni stiamo più vicini agli scandalosi, che sono i nostri migliori aiutanti.

- Gesù Cristo dice: chi segue me, non cammina nelle tenebre… Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole, non passeranno; è impossibile che non avvengano scandali. Ma guai al mondo per gli scandali e guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Sarebbe meglio se si legasse al collo dello scandaloso una macina da mulino e venisse gettato nel profondo del mare. – Io mi domando: se le parole di Gesù, Redentore e Giudice Supremo dell’umanità sono così terribili, come possono gli scandalosi vivere in tanta serenità?

- Intervengo io; faccio l’anestesia spirituale, invisibile ma reale. Come il medico, fatta l’anestesia, può tagliare ed anche mutilare un corpo umano, senza che l’ammalato senta dolore, così agisco io; non faccio riflettere sulla responsabilità degli atti umani davanti al Creatore e così resta annullato ogni rimorso; tutto è considerato lecito.

- Venendo ai particolari, che sistema adoperi con le varie categorie di persone immorali?

- Faccio travisare gli ordini del Creatore, il quale ha dato un corpo umano quale strumento di procreazione. Lavorando nella mente degli impuri, li persuado che la continenza corporale non è possibile. Dopo questa convinzione, sobillo le passioni secondo il sesso, l’età e le varie circostanze che la vita presenta

- Quali potrebbero essere tali circostanze?
- La esagerata ed imprudente familiarità tra uomini e donne ed in generale gli spassi che sollecitano i latrati delle passioni. (=Ecco perché sono sconsigliabili gli ordini religiosi misti e le comunità laicali miste. Nell’Opus Dei, gli incontri degli uomini sono separati da quelle delle donne, per volere del Fondatore, San Josemaria Escrivà)

- Credo che il televisore sia uno dei mezzi più efficaci per il tuo lavoro diabolico. Usato in bene è fonte di bene; usato male, è torrente d’iniquità. Nelle tarde ore della notte sono trasmesse scene più immorali ed anche sconcertanti.
- Io eccito la curiosità agli adulti, ai giovani ed ai ragazzi, saziando le loro brame immorali (Internet, tv e mass media sono, per la maggior parte del tempo, veicoli di Satana per portare le anime all’inferno mediante l’impurità).
- Poi se la vedranno con Dio, giusto Giudice, i fautori di tali perfide trasmissioni, i padroni del televisore e coloro che vi assistono. Prima la scuola dell’immoralità soleva essere fuori dell’ambiente familiare; oggi col televisore male usato si trova in casa. E che dire dei films cattivi? La massa degli spettatori si sazia d’impurità e voi, demoni impuri, tenete nelle vostre reti infernali queste masse di ambo i sessi, che non sempre si contentano degli sguardi e dei pensieri e giungono anche più in là.
- Tutti costoro, come hai detto bene, stanno dentro la mia rete, ma inebriati al piacere impuro non vedono la mia rete. La vedranno in seguito, quando non avranno più rimedi nella fornace ardente eterna. Tu, Pretaccio, pensi che televisori e films siano i soli mezzi di cui mi servo per popolare l’inferno? Come il pastore gode a vedere un grande prato ricco di erbe fresche, così e più ancora godo io a vedere la massa femminile con la moda moderna, specialmente sulle spiagge. Con ansia noi demoni dell’impurità aspettiamo il periodo estivo per legare più uomini e donne alle nostre reti d’impurità.

- Melid, Gesù l’ha detto espressamente; se un uomo guarda una donna con cattivo desiderio, ha già peccato con lei nel suo cuore- Infelici donne incoscienti! Sappiate che c’è l’impurità del corpo e quella del pensiero: chi può numerare i cattivi pensieri e desideri che suscita negli uomini dissoluti la vostra moda invereconda lungo le vie e specialmente nelle spiagge, ove stanno schiere di demoni impuri? Voi agite così sulle spiagge per lavare il corpo ed imbrattare le vostre anime e quelle di chi vi guarda maliziosamente! Volete evitare il calore della stagione coi vostri bagni a mare e non pensate che vi preparate il fuoco eterno! Voi al pensiero del fuoco eterno ci ridete su, ma non ci ridono le donne che vi hanno precedute con la morte e che al presente stanno pagando coi dannati!

- Io sono molto intelligente e per riuscire nel mio compito nel mondo, suscito la debolezza della correzione nei genitori di tante giovani donne, i quali sono i primi responsabili della moda indecente delle figlie. Alle donne immodeste nel vestire faccio comprendere che non c’è nulla di male a portare l’abito indecente, in quanto ormai sono molte le donne che vestono così. Per la libertà nelle spiagge insinuo la voglia di essere guardate ed ammirate. Pretaccio, ti manifesto ciò che non sai. Nell’inferno ci sono attualmente le donne più belle del mondo, quelle che in vita si sono servite della loro bellezza fisica per sedurre gli uomini. (la mancanza di educazione dei genitori porta non solo loro, ma anche i propri figli nei lacci di Melid e di altri demoni, ndr)

- Ma perché queste donne immodeste nel vestire non pensano che si ha da morire e che il loro corpo diventerà pasto dei vermi?
- Sono io, Melid, che allontano dalla loro mente questi pensieri, che potrebbero farle staccare da me. Lavorio simile faccio con coloro che si dilettano con il ballo, nei veglioni [oggi: discoteche ecc.] ed anche nelle famiglie.

- Certo che il tuo lavorio con gli amanti della danza non è vuoto di frutti impuri, poiché la musica lasciva ed i movimenti richiesti dai balli moderni sono stati inventati per svegliare ed eccitare la concupiscenza. Anche costoro appartengono al tuo regno diabolico. Sono convinto che pure la lettura e la stampa pornografica siano veleni dell’immoralità, di cui ti servi largamente per rovinare le anime.
-  Certamente! I libri che allettano le passioni e le immagini scandalose sono armi potenti a mio servizio. Distolgo dalla sana lettura, inoculando l’antipatia per essa ed eccito la voglia delle cose impure. Gli scrittori sanno questo e per amore del guadagno riversano nelle pagine dei romanzi e dei rotocalchi i semi dell’impurità, che hanno loro nel cuore; queste letture eccitano i sensi e la smania del piacere nei lettori e così le mie prede aumentano sempre di più. (anche le pubblicità hanno i semi dell’impurità così come nella maggior parte delle canzoni, ndr) 
- E tu, Pretaccio, non sei capace di comprendere il motivo dei cambiamenti? Quando si è nel periodo d’infanzia, d’ordinario le passioni non si fanno sentire o sono molto deboli. Passata l’infanzia, comincia la pubertà con il relativo risveglio della concupiscenza. Per uscire vittoriosi da questo periodo occorre la grazia di Dio, che viene con la preghiera, con la vigilanza e la buona volontà. Non tutti si appigliano a questi mezzi, perché intervengo io e brigo per far gustare la droga che si diffonde oggi nel mondo, provata una o poche volte non si può più tralasciare e si direbbe, che diventi un bisogno impellente, così e peggio ancora avviene quando si è assaggiata la droga dell’immoralità. Si cade, si ricade e si diventa abulici. Se poi sopraggiungono altri coefficienti, può arrivarsi alla schizzofrenia, che la medicina non può riuscire a curare. Quanti, specialmente del sesso maschile, giungono alla pazzia e devono interrompere lo studio o il lavoro, perché dominati dalla mania dell’impurità. Non sempre la schizzofrenia è causata dall’abuso delle passioni, ma una delle cause più importanti è proprio questa. Naturalmente chi è dominato dalla mania del sesso, giunge a rivoltarsi a Dio, il quale prescrive il freno delle passioni.

- Melid, tempo fa ti chiesi: – Cosa mi dici riguardo alla gioventù maschile? – Tu, festosamente mi rispondesti. Eh, i giovani di oggi vanno in cerca di scrofe! E della gioventù femminile? – Esultando dicesti: Eh, le giovani fanno peggio dei giovanotti.
- La gioventù moderna in gran parte è bruciata dall’impurità. E delle famiglie cosa hai da dire? Il matrimonio è un Sacramento e perciò la convivenza dell’uomo con la donna, quando è secondo la legge di Dio, è apportatrice di bene (al contrario, quando non è secondo la Legge di Dio, è apportatrice di male).
- Nelle famiglie intervengo anche io in mille modi e tu, Pretaccio, ne sei a conoscenza. Quante miserie morali ci sono prima del matrimonio! In questo cooperano spesso i genitori, i quali lasciano i figli e le figlie nel fidanzamento con poca o nessuna vigilanza, specie nelle ore della sera, andando in giro in macchina o a piedi. Io colgo il momento opportuno per tentarli  e farli cadere. A loro interessa che il giorno delle nozze la donna abbia l’abito bianco. Sfrutto la debolezza e l’ignoranza di tanti genitori, che lasciano alle figlie massima libertà di uscire di casa e di rincasare quando vogliono. Il numero delle ragazze-madri aumenta sempre più, perché a questo riguardo svolgo bene il mio compito di tentatore. //  Durante la vita matrimoniale i miei assalti non sono interrotti: sovente riesco a convincere i genitori a non accettare i figli e se l’Altissimo ne fa dono, li uccidono prima di nascere.  // Tante volte tendo insidie per rallentare l’affetto e riesco a far legare il cuore dell’uomo alla donna di un altro uomo e meglio ancora riesco a legare il cuore della donna all’uomo di un’altra donna. Per mezzo dello spirito d’impurità, giungo al punto della separazione legale, distruggendo l’amore naturale verso i figli.

- Quale altra insidia metti in atto?
- Faccio pensare che prima la separazione coniugale era considerata motivo di disonore, mentre col progresso è considerata una cosa necessaria, perché al cuore non si comanda e la libertà non può essere violata da nessuno. I frutti del mio lavoro diabolico sono grandi, perché col pungolo dell’impurità trascino uomini e donne dove voglio io. (oggi oramai ha portato le famiglie alla distruzione con le convivenze, i divorzi, le separazioni, i matrimoni gay, ecc., ndr)

- E così li trascini all’inferno.
- Certamente! Avvenuta la morte, avranno la mia sorte, là, dove c’è in eterno pianto, rimorso e stridore di denti. [...]

- Io sono misera creatura, ma come Sacerdote e Ministro di Dio, per l’autorità divina inerente al mio Sacerdozio, ti ordino di rispondermi dicendo la verità. Secondo le risposte che mi hai dato sinora, sembrerebbe che tutto il mondo sia in tuo possesso a causa dell’immoralità. Ma nel mondo oltre al tuo regno c’è anche il Regno di Dio. Il male fa più rumore del bene, ma quanto bene c’è anche oggi nell’umanità. Non si possono contare le anime che con voto solenne e privato servono Dio nel celibato! Quanti, uomini e donne, osservano la purezza sino a farsi uccidere anziché peccare; quanti genitori osservano con regolarità ammirevole i doveri della continenza matrimoniale! Quanta gloria danno a Dio queste schiere di anime! A proposito di anime buone, vittoriose nelle tentazioni, dimmi quali cose odi e temi di più?

- Due cose: la prima è la preghiera e la seconda è la fuga dalle cattive occasioni. (specialmente le ore della Passione sono molto forti contro tutti i demoni e la fuga soprattutto in estate)

- E perché temi la preghiera?
- Essa è il primo passo verso Dio, attira le sue grazie e mi riesce difficile attirare a me chi prega molto e con fede e perseveranza. Tutti coloro che ora stanno all’inferno non pregavano, o pregavano poco e piuttosto male. Odio specialmente la preghiera rivolta a quella Donna, il cui nome noi demoni non nominiamo mai. // La seconda cosa che odio è la fuga dalle occasioni cattive. I miei schiavi  a motivo dell’impurità  non solo non fuggono le male occasioni, ma ne vanno a caccia, cercandole avidamente.

- Melid, la nostra intervista è terminata, e credo che me la farai pagare. Ciò importa poco: importa invece convincere le anime che tu ed i demoni esistete e lavorate indefessamente per la rovina delle anime. 

(Don Giuseppe, non poche volte, ha visto, negli esorcismi, il demonio, in forma umana, ha lottato direttamente con lui, ed è stato preso più volte per il collo e maltrattato).



domenica 1 aprile 2012

MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARÍA

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MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO
ALLA SUA AMATA FIGLIA 
8 FEBBRAIO 2012




Miei Prediletti:


Vi amo profondamente, e lo sapete bene.
VI INVITO A PORTARE LA MIA CROCE COME SEGNO DI UNITÀ, MA QUESTA CROCE DEVE RIMANERE PERMANENTEMENTE IMPRESSA NEL PROFONDO DELLA VOSTRA ANIMA


Alcuni si rivestono esternamente con i segni Sacramentali, e questi segni della fede producono l'effetto di grazia necessario, che è di aiuto e protezione se la creatura umana è forte, rimane in stato di Grazia e confida e vive nel cammino della fede; altrimenti, sono solo un ornamento in più.




I MIEI VERI FIGLI DEVONO VIVERE SECONDO I MIEI INSEGNAMENTI, DEVONO ESSERE SPIRITUALI E, SOPRATTUTTO, RISPETTARE IL COMANDAMENTO DI AMARMI E DI AMARE IL PROSSIMO COME LORO STESSI.
Voi non amate gli altri perché non amate voi stessi, non amate questo dono prezioso della vita, non vi amate interiormente e vi esponete ai pericoli di ciò che è mondano e peccaminoso.


TUTTO CIÒ CHE HO DETTO, TUTTO CIÒ CHE HO DETTO È SCRITTO NELLA SACRA SCRITTURA Non c'è nulla da aggiungere, ma come Padre di Amore e preoccupato per i Miei Figli, cerco di trovare uno e mille modi per spiegarvi con uno e mille esempi ciò che è già scritto.


Non sono un Dio silenzioso, non sono un Dio passivo; sono un Dio che continuamente veglia sui Suoi figli, che lotta per loro e, quindi, non rimarrò in silenzio proprio nell’ultimo istante, perché non ho offerto il Mio Sangue solo per un istante che è passato. La Mia Passione sta continuando in questo momento, così come il Mio Amore e il Mio Sacrificio, e in ogni momento desidero ancora salvare tutti gli uomini.
Come Padre di Amore vi dò e vi darò molteplici esempi affinché i miei figli riprendano il cammino, abbandonino l'oscurità e si sollevino da questo fango immondo dal quale sono sommersi.


ESORTO I MIEI FEDELI E AMATI SACERDOTI A PROCLAMARE CONTINUAMENTE LA MIA PAROLA, PREDICANDO CON ARDORE, COME HO FATTO IO, AFFINCHÈ IL MIO POPOLO RIPRENDA IL CAMMINO DELLA LUCE.
Sono pochi coloro che elevano la loro voce per parlare al Mio Popolo, affinché gli uomini riflettano e non si uniscano alle schiere dei peccatori; pochi sono coloro che gridano con veemenza contro l’omicidio dell’aborto L'umanità, e i giovani in particolare, è consumata dalle droghe e si avvicina sempre più al male. Il demonio non ha bisogno di tentare le anime, perché l’inventiva della creatura umana, da sola, compiace il demonio.
L'uomo e la donna sono stati creati di sesso diverso e l'unione tra due persone dello stesso sesso non si accorda alla Mia Volontà.


Sono pochi i Miei figli fedeli che, con coraggio e forza, condividono i loro beni con coloro che soffrono la fame e che disprezzano il lusso e le comodità.
I miei discepoli lasciarono la loro casa e i propri averi, camminarono a piedi nudi e condivisero persino le loro vesti con coloro che non ne avevano, seguendo l'esempio del Loro Maestro.


INVITO I GENITORI A EDUCARE I FIGLI IN QUESTO MOMENTO DIFFICILE, perché acquisiscano consapevolezza e forza di fronte a loro, perché si riassumano la responsabilità che gli compete, perché altrimenti, se non saranno in grado di ricondurre i propri figli sulla retta via, ciò ricadrà su di loro.


ESORTO I GIOVANI A RIFLETTERE SUL RISPETTO VERSO I GENITORI, a riflettere sul cammino che stanno percorrendo, in cui avvelenano il corpo con sostanze dannose, in cui la mente è influenzata da film e giornali che li portano ad agire in modo deplorevole.




OGGI CHIAMO I CAPI RELIGIOSI, COLORO CHE SONO RESPONSABILI DI UN GRUPPO RELIGIOSO, E INVITO I CAPI LAICI IMPEGNATI A FERMARSI LUNGO IL CAMMINO E A GUARDARSI DENTRO Dovete dare l’esempio del Mio Operare e Agire, dovete essere sinceri, più spirituali che religiosi, più spirituali. La religiosità abbonda, la spiritualità scarseggia.
Mio figlio in questo momento dovrebbe essere un figlio spirituale che comprende e consola, che vede ciò che accade e vi rifletta, che abbia sete di anime, che sia coerente e congruente nelle sue opere e nei suoi atti, che non pensi di possedere la verità assoluta e che tratti i suoi fratelli con il Mio Stesso Amore. Che veda le necessità prima ancora che i fratelli gliele rivelino e che, proprio per questo, soccorra i bisognosi, non solo coloro che hanno bisogno di cose materiali, ma coloro che più di tutti abbondano oggi: i bisognosi dello spirito.


LA MIA CHIESA DEVE ESSERE UNA CHIESA UNITA, CHE PREDICHI E OPERI. Le famiglie devono essere unite nelle loro case, perché nessuna casa divisa prevarrà: essa collasserà, si dividerà e cadrà. Questa è la strategia del demonio, che divide tutti coloro che incontra lungo la strada per indebolire il Mio Popolo, poco a poco, subdolamente.
Sono momenti cruciali quelli che questa umanità sta affrontando, e non capisco perché gli uomini preferiscono vivere nel peccato che fare dei sacrifici, privandosi di tutto ciò che li allontana da Me.
Mi sento prigioniero nell’essere umano, prigioniero e bendato, ma nonostante la benda che mi avete messo, rimango all’erta e so molto più di quanto immaginiate, perché siete i Miei figli e vi amo.


AVVERTITE I GIOVANI PERCHÈ SI SVEGLINO. Con quanta tristezza questo Cristo, che versò il Suo Sangue per questi giovani, con quanta tristezza vede come il male li consuma, attraverso tutto ciò che ricevono, e li stordisce, affinché non pensino, affinché non sentano il bisogno di Me, affinché siano giovani senza Madre!


Chiamo voi, giovani impegnati, vi chiamo perché siate puri, PURI! E perché avvertiate i vostri fratelli e le vostre sorelle, in modo che si accorgano del male in cui si trovano in questo momento.


È NECESSARIO RISVEGLIARSI E RINASCERE,
È NECESSARIO CHE INTERIORMENTE OGNI CREATURA SI DISPONGA DA SOLA A RINASCERE, A CAMBIARE OGNI ASPETTO DELLA SUA VITA


LA MIA SECONDA VENUTA È PROSSIMA, è molto vicina e non avverrà in silenzio; i Miei Arcangeli l’annunceranno, affinché tutti gli uomini, affinché tutte le creature umane sappiano che viene il Loro Re. Ma prima permetterò ad ognuno di voi di purificarsi attraverso le sue opere e le sue azioni.
Ho bisogno di coloro che Mi seguono perché chiamino "bene al bene" e "male al male".


Pregate, pregate figli Miei, pregate per l’Asia, che si lamenterà e piangerà atrocemente.
Pregate figli Miei per il Messico, non lo dimenticate nelle vostre preghiere.
Pregare per tutte le creature dell'umanità.

Intercedete gli uni per gli altri, perché la benda non l’avete messa sui Miei occhi, ma sui vostri, ve la siete messa per non percepire la realtà peccaminosa in cui questa umanità si muove e la corsa sfrenata in cui siete coinvolti.


Oh, Mia creazione!, Vi amo perché il Mio Amore è presente, perché il Mio Amore era, è e sarà.
Oh, Creature Mie!, Vi amo, perché il mio amore, era, è e sarà. Perché io sono lo stesso di ieri, di oggi e di sempre La Mia sofferenza è continua e incessante, la Mia lotta è continua e non si ferma.


Ho chiesto a Mia Madre di rimanere accanto a voi e di difendervi, ma Lei si trova con le mani legate di fronte a un’umanità che la rifiuta.


FIGLI PREDILETTI, AMATE MIA MADRE LEI VI CONDUCE A ME.
CHIESA MIA, AMA MIA MADRE LEI TI CONDUCE A ME.


Io vi aspetto a braccia aperte, con il Cuore palpitante per ognuno di voi.
Vi benedico in ogni istante, non ignorate le Mie chiamate, non disprezzatele, prestate attenzione alle Mie chiamate e siate i figli che realizzano i desideri di Colui che per voi si immolò su una Croce, ma sulla Croce della Resurrezione e della Gloria, della maestà e della potenza, per la quale, unita a Mia Madre e a Me, la Mia Chiesa trionferà vittoriosa e compirà la Missione per la quale è stata creata:


RESTITUIRMI IL REGNO DEL QUALE IN QUESTO MOMENTO SONO STATO PRIVATO.


Miei amati, il Mio Amore supera il peccato dell'uomo; vi aspetto tutti, anche i peggiori peccatori.
Dimorate nella Mia Pace, vi benedico.


NON FERMATEVI, 
CONTINUATE CON FORZA, CON CORAGGIO E CON FEDE, 
IO RESTERÒ AL VOSTRO FIANCO E NON VI ABBANDONERÒ, 
VI BASTERÀ CHIAMARMI,
PRONUNCIARE IL MIO NOME CON IL CUORE E PENTIRVI.
Dimorate nella Mia Pace.
Il Vostro Gesù.


AVE MARIA IMMACOLATA, CONCEPITA SENZA PECCATO.
AVE MARIA IMMACOLATA, CONCEPITA SENZA PECCATO.
AVE MARIA IMMACOLATA, CONCEPITA SENZA PECCATO.

***


COMMENTO DELLO STRUMENTO


MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO
8 FEBBRAIO 2012


Fratelli, Sorelle
Gesù Amato mi ha resa partecipe della visione seguente:
Nostro Signore si è presentato a me come il difensore del Suo Popolo e come il potente Gesù che è.


Ho visto ciò che Gesù desidera infondere nell'essere e nello spirito dei Suoi figli, il Suo proprio essere: il Suo essere coraggioso, potente, che lotta contro il male.


Ho avuto la visione di un Gesù che pone la Sua Mano su un'umanità che si trascina, come Egli stesso ha detto: nel fango dell’indecenza Ha chiamato ogni cosa col suo nome: peccato ciò che è peccato e verità ciò che è verità, amore ciò che è amore e menzogna ciò che è menzogna.


Ho avuto la visione di Gesù sulla Croce, ma non sulla Croce della sconfitta, ma del potere, della maestà, una Croce da cui esorta il Suo Popolo affinché arrivi a godere della Vita Eterna, un Gesù che estende le Sue Braccia verso quei figli che desiderano liberamente avvicinarsi a Lui.
Amen.


LAUDETUR   JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!