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martedì 8 ottobre 2013

San Tommaso d'Aquino e l'anticristo : TRE ATTUALISSIME RIFLESSIONI per non cadere in trappola o addormentarsi

FILI REDEMPTOR MUNDI DEUS
miserere nobis.
Chi sono i falsi profeti

di don Ivo Cisar

È nota la parola di Gesù: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,15-16).

Nello stesso vangelo secondo san Matteo si legge ancora: "Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti" (Mt 24,24).

Per falsi profeti s’intendono di solito coloro che seminano errori o, come spiega la Bibbia di Gerusalemme, dottori di menzogna che seducono il popolo con false sembianze di pietà, ma perseguendo fini interessati. Mons. Salvat. Garofalo annota il passo: "I falsi profeti, notissimi dai libri del Vecchio Testamento, sono impostori e trafficanti della parola di Dio per il loro vantaggio".

La Bibbia di Navarra commenta: "Nella vita della Chiesa la figura di falsi profeti, di cui parla Gesù, è stata intesa dai Santi Padri come riferita agli eretici, i quali si rivestono con abiti esteriori di vita di pietà e di penitenza, ma il loro cuore non possiede i sentimenti di Cristo (san Girolamo, Commentum in Matthaeum, 7). San Giovanni Crisostomo applicava queste parole del Signore a coloro che simulano virtù che non hanno, e con questa finzione ingannano chi non li conosce (cfr.Omelie sul Vangelo di san Matteo, 23).

I falsi profeti si presentano in vesti di pecore, come se appartenessero all’ovile di Cristo, fingono lo zelo per la gloria di Dio, ma cercano la propria gloria e tramano per la rovina delle pecore.

S. Tommaso d’Aquino spiega, con san Giovanni Crisostomo, che i falsi profeti vengono chiamati "lupi rapaci", perché intendono nuocere agli altri (STh II-II, 172, 4 ad 3). Egli afferma che un profeta viene detto falso quando agisce come strumento del demonio (STh II-II, 172, 5c).

Il testo di Mt 7,15 viene citato nel Catechismo della Chiesa Cattolica a proposito dello scandalo: "Lo scandalo è grave quando a provocarlo sono coloro che, per natura o per funzione, sono tenuti a insegnare e a educare gli altri. Gesù lo rimprovera agli scribi e ai farisei: li paragona a lupi rapaci in veste di pecore" (CCC 2285).

Ma quale è la ragione profonda per la quale essi vengono chiamati falsi profeti e quale è concretamente il loro modo di agire?
1) Profeta non è principalmente colui che predice il futuro, ma colui che parla a nome di Dio, ispirato e incaricato da Lui. Siccome nel Vecchio Testamento i profeti preparavano la venuta di Cristo, essi ovviamente lo predicevano, anche nei suoi particolari. Evidentemente anche nel Nuovo Testamento, Cristo e i suoi, proclamando il regno del Padre (cfr. LG 35), lo indicavano come già presente e insieme futuro (cfr. LG 5).

Ora, proclamare il regno di Dio, ossia la sua grazia consistente nel perdono e nella salvezza futura, comporta l’invito e l’esortazione alla conversione: "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicendo il vangelo di Dio e diceva: ‘Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al vangelo" (Mt 1,15).

Anche i profeti richiamavano alla fede in Dio, alla purezza dei costumi, denunciando i peccati e minacciando castighi divini. Basti ricordare le figure di Elia pieno di zelo per la purezza della fede nell’unico vero Dio (1Re 18,20-40), quella di Isaia che parla contro la corruzione morale (Is 1-5), quella di Natan che denuncia i peccati di Davide (2Sam 12,1-14), quella di Giona che annuncia i castighi divini alla città di Ninive (Gio 3); non sono che alcuni esempi scelti tra i tanti possibili. Il monoteismo, la moralità e l’attesa della salvezza sono oggetti della predicazione dei profeti, che esortano alla conversione.

Ma appunto per questo i profeti trovavano resistenze e reazioni, fino a dover temere per la propria vita; esempio tipico è quello di Geremia, "oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese" (Ger 15,10), che viene arrestato e giudicato (Ger 26).


2) Specialmente in Geremia emerge la differenza tra i veri e i falsi profeti: questi ultimi non sono stati mandati da Dio e parlano di testa propria; ne nasce un’aspra lotta (vedi Ger 23,9 ss.; 26,7 ss.; 27,9 s.; 28; Ez 13; Mi 3,5 ss.; Zc 13,2 ss.). Tipico dei falsi profeti è il tentativo di lusingare, illudere, tranquillizzare e narcotizzare le coscienze, per piacere agli uomini. Se ne lamenta Dio: "Così dice il Signore degli eserciti: ‘Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: non vi coglierà sventura" (Ger 23,16-17). 

"La mia mano sarà sopra i profeti delle false visioni e dai vaticini bugiardi; ... poiché ingannano il mio popolo dicendo: pace! e la pace non c’è... " (Ez 13,9). Così pure, mentre i falsi profeti predicevano il successo al re, il profeta Michea predisse la disfatta (1Re 22,5 ss.).

Già nel libro del Deuteronomio Dio metteva sull’avviso: "Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un segno o un prodigio... ed egli ti dica: seguiamo dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e rendiamo loro un culto, tu non dovrai ascoltare le parole di quel profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima" (Dt 13,2-4). I segni che una profezia sia vera o falsa è la sua corrispondenza con la vera fede (Dt 13,2-6) e il suo adempimento (Dt 18,21-22), se cioè questi vi siano o se manchino.

Gesù dice che riconosciamo i falsi profeti dai loro frutti. Dei frutti dello Spirito Santo a differenza delle opere della carne parla san Paolo. Il profeta vero conduce alla fede, al pentimento, alla riconciliazione con Dio, alla bontà, alla fedeltà, al dominio di sé ecc., mentre il profeta falso semina impurità, idolatrie, dissensi, divisioni, fazioni, hairéseis-eresie, ecc. (Gal 5,19-23).

"Ma il frutto più caratteristico del falso profeta è l’impegno volto ad allontanare il popolo di Dio dal magistero della Chiesa, attraverso cui risuona nel mondo la dottrina di Cristo. Il Signore predice altresì la fine di questi truffatori: la perdizione eterna" (La Bibbia di Navarra, l.c.).

3) Insegnamento per noi.

a) La nostra esposizione è stata ridotta al minimo, abbiamo proceduto per cenni. San Giovanni apostolo ci avverte: 

"Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se vengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo" (1Gv 4,1-3). 

Oltre all’attualità del tema (cfr. Giovanni Paolo II nell’omelia del 31 dicembre 1993Non possiamo, infatti, chiudere gli occhi su ciò che ci circonda. Non possiamo non vedere che Cristo e il suo Vangelo sono e rimangono “segno di contraddizione” (Lc 2, 34). Non possiamo non avvertire che, insieme con la civiltà dell’amore, civiltà di verità e di vita, un’altra civiltà si va diffondendo: proprio di essa parla san Giovanni nel contesto dell’“ultima ora”. Scrive l’Apostolo: “Molti anticristi sono apparsi”. Ed aggiunge: “Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri” (1 Gv 2, 19). È come se egli riprendesse, in altri termini, la parabola del grano e della zizzania(cf. Mt 13, 24-30), raccontando la quale Cristo invitava a saper attendere fino al tempo della mietitura.
4. “Questa è l’ultima ora”.) ne risulta che la profezia autentica deve essere in armonia con gli articoli fondamentali della fede cristiana.

Nell’Apocalisse di san Giovanni viene descritta la fine dei falsi profeti al servizio della bestia, ossia delle forze che, arrogandosi poteri divini, si erigono contro Cristo e la Chiesa (Ap 13,11-17).

b) San Paolo dichiara: "Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!" (Gal 1,10).

Gesù ha proclamato: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande e la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi" (Mt 5,11-12).

Vi è un modo di "compiacere" che è secondo Cristo: "Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo" (Rm 15,2). "Io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare l’utile mio ma quello di molti perché giungano alla salvezza" (1Cor 10,33).

Sempre tenendo presente, però: "Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti" (Lc 6,26).

c) Siamo popolo profetico di Dio (LG 12), sotto la guida del Magistero della Chiesa (LG 25) i laici partecipano all’ufficio profetico di Cristo (LG 35) per l’evangelizzazione del mondo (ibidem), mediante l’apostolato (ibidem e AA), specie se confermati-cresimati (AA 3). Evangelizzare vuol dire annunciare Cristo per la conversione (cfr. At 2,36).

Una componente della funzione profetica del cristiano è il dovere della correzione fraterna o dell’ammonimento fraterno, di cui parla a più riprese il Nuovo Testamento: "Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo... " (Mt 18,15). "Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli" (Lc 17,3) 

Un presupposto della salvezza che consiste nel perdono dei peccati è la conoscenza dei peccati e il pentimento. La misericordia divina non significa che Dio chiude gli occhi davanti ai peccati, ma che ce li perdona, se ce ne pentiamo finché siamo in tempo: "Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni dicono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo dio pentirsi (2Pt 3,9). Ma Gesù ammonisce pure: "Se non vi convertite, perirete tutti" (Lc 13,3.5). 

La correzione fraterna è una delle opere di misericordia spirituale, ben diversa dal giudicare il prossimo (Mt 7,1 ss.). Invece di giudicare le persone e tollerare il peccato, come spesso facciamo, dobbiamo condannare il peccato, senza condannare le persone (Lc 6,37), perché Dio vuole salvare tutti (1Tm 2,4).

Perciò san Paolo esorta i cristiani: "Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso persino parlare" (Ef 5,10-12). 

Egli confida che i cristiani siano "capaci di correggere l’un l’altro" (Rm 15,14), ci esorta a correggere gli altri con dolcezza e umiltà (Gal 6,1), di accettare gli ammonimenti di coloro che ci sono preposti nel Signore, come pure di correggere gli indisciplinati (1Ts 5,12.14), di ammonire fraternamente (2Cor 2,7; 2Ts 3,15).

d) Quel che induce al peccato ed è peccato già in sé è il falso rispetto umano, di cui peccò già Adamo (Gn 3,6.12). Non solo non dobbiamo subirlo, ma dobbiamo essere profeti veri che si regolano secondo la parola di san Paolo: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo (mondo), ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto" (Rm 12,2)
Non seguendo i falsi profeti, accomodanti, che tentano di praticare sconti sulla dottrina e la morale di Cristo, per piacere agli uomini, dispiacendo a Dio, dal quale verranno giudicati, al quale dovranno rispondere (cfr. 2Cor 5,10; Rm 14,10-13; Gal 6,4-5), perché "responsabilità" vuol dire questo.


In conclusione
Dio manda i profeti, i quali parlano a nome Suo, denunciando i peccati, perché gli uomini possano rendersene conto e pentirsene e trovare la salvezza in Cristo. Ma alcuni auto-invitati si spacciano per profeti, mentre non lo sono, "pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono né alcuna di quelle cose che danno per sicure" (1Tm 1,7).

I falsi profeti addormentano le coscienze, i profeti veri le svegliano. E non si deve neppure tacere; specialmente le sentinelle costituite da Dio devono "suonare la tromba e dare l’allarme" (Es 33,2-3) avvertire della morte spirituale, conseguenza delle iniquità (Ez 33,10-16). Chi blandisce o tace colpevolmente compromette la salvezza eterna altrui.

Il mite san Francesco di Sales ha una parola molto forte: "Faccio eccezione per i nemici dichiarati di Dio e della Chiesa; quelli vanno screditati il più possibile: per esempio, le sette eretiche e scismatiche con i loro capi. È carità gridare al lupo quando si nasconde tra le pecore, non importa dove" (Filotea III 29).

Oggi si abusa della parola "speranza": è un termine inflazionato e spesso svuotato del suo contenuto proprio, soprannaturale, di virtù teologale, riferentesi a Dio (vedi per esempio Rm 5,5; 8,24); è divenuta una parola "riempitivo", immanentizzata, orizzontalizzata, storicizzata, non più trascendente, espressione della fede soprannaturale (vedi invece Ebr 11,1), ma una parola pseudoottimistica, ingannevole, anestetizzante, direi quasi "propagandistica". Se si studia bene l’Apocalisse, vi si constata un regresso nella storia e un progressivo aumento, crescita del male nel mondo (vedi Eduard Schick, L’Apocalisse, Roma, 1973, pp. 93, 99, 113, 114, 120, 126-129, 148-149, 185-186), donde la necessità dell’esortazione alla penitenza (vedi ivi, p. 127; cfr. Lc 13,1-5).

La voce dei falsi profeti spesso sovrasta quella dei veri, come quella di Anania in contrasto con Geremia (Ger 28). Ciò non porta alla conversione (penitenza) e alla salvezza. 

La gente pretende: "Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!" (Is 30,10). Ma Dio avverte: "Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni che essi sognano. Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore" (Ger 29,8-9). "I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato le tue iniquità per cambiare la tua sorte; ma ti han vaticinato lusinghe, vanità e illusioni" (Lam 2,14). Così avviene anche oggi in certe conferenze, prediche, liturgie che non evangelizzano, cioè non inducono alla conversione-penitenza, ma sono falsamente consolatorie. San Paolo ha scritto: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole". (2Tm 4,3-4). E accenna anche a dei "falsi fratelli" (Gal 2,4).

San Gregorio Magno, commentando i passi biblici sui "cani muti" (Is 56,10), guardiani infedeli (ivi), non difensori (Ez 13,5), scrive dei falsi profeti: "La parola di Dio li rimprovera di vedere cose false, perché, per timore di riprendere le colpe, lusingano i colpevoli con promesse di sicurezza, e non svelano l’iniquità dei peccatori ai quali mai rivolgono una parola di riprensione. Il rimprovero è una chiave. Apre infatti la coscienza a vedere la colpa che spesso è ignorata anche da quello che l’ha commessa. ..." (Reg. past. 2,4).

I falsi profeti sono addormentatori di coscienze mediante l’aperturismo e lo pseudoottimismo ("aggiornamento" e "speranza"). Conducono all’indurimento nel peccato e all’impenitenza finale, peccati "irremissibili", perché contro lo Spirito Santo, contro la grazia di Dio (Mt 12,32); conducono non alla salvezza, ma alla perdizione (Fil 3,19; Mt 7,13).


Il peccato, in quanto contro Dio, non è evidente alla coscienza umana, ma ha bisogno di essere svelato nella sua vera dimensione e gravità: questa è la vera funzione profetica (vedi Is 58,1), come quella di Natan nei riguardi di Davide (2Sam 12,1-14)

La nuova (o rinnovata) evangelizzazione non consiste nella sola istruzione (catechetica, questa viene dopo), né in un solo dialogo (vedi Dialogo e annuncio, 19 maggio 1991), ma nel kerygma o annuncio del regno di Dio congiunto all’invito alla penitenza: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al vangelo" (Mc 1,15, cfr. Mt 4,17). È l’annuncio di Cristo e della salvezza in Lui solo: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati" (At 2,38). "In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati" (At 4,12).
COR VIGILANTISSIMUM MARIAE
ora pro nobis




domenica 4 agosto 2013

Bianchi fiocchi di neve. MSM


Sant'Omero (Teramo), 5 agosto 1995. Festa della Madonna della neve.


Bianchi fiocchi di neve.

«Seguitemi, figli prediletti, sulla strada che Io vi ho tracciato, con i miei messaggi, se volete vivere sempre e perfettamente la consacrazione al mio Cuore Immacolato, che mi avete fatto.


- Sulla strada dei miei messaggi imparate ad abbandonarvi a Me come piccoli bambini ed a lasciarvi guidare con la semplicità, la fiducia e il completo abbandono dei figli.
Questo vostro abbandono mi è necessario, perché Io possa agire in voi e nella vostra vita.
Mio compito materno è di trasformarvi ogni giorno, perché possiate compiere in maniera perfetta la Volontà del Signore.
Così vi aiuto a liberarvi dal peccato, per camminare sulla via della grazia divina, dell'amore, della purezza e della santità.

Nel grande deserto in cui vivete, nel mare immenso di impurità che sommerge questo mondo posseduto dal Maligno, bianchi fiocchi di neve scendono dal mio Cuore Immacolato su voi, figli a Me consacrati, perché possiate diffondere ovunque il mio profumo di cielo e diventare segni
e strumenti della divina misericordia nel mondo.


- Sulla strada dei miei messaggi venite formati a proclamare, con coraggio e zelo, il Vangelo di Gesù.
Quanto soffre il mio Cuore di Mamma perché, di fronte al dilagare di errori e di eresie, di scandali e di cattivi esempi, si mantiene un grave silenzio, carico di indifferenza e di compromesso, da parte di coloro che hanno il dovere di parlare.
Mai, come ai vostri giorni, molti Pastori sono diventati "cani muti", che non difendono il gregge a loro affidato dall'essere minacciato, sedotto e 
divorato da molti lupi rapaci.
È per questo che il Vangelo di mio figlio Gesù viene lacerato e dilaniato in ogni sua parte.
Allora mio compito materno è quello di portarvi a credere al Vangelo, a lasciarvi guidare solo dalla sapienza del Vangelo, a vivere alla lettera il Vangelo.
Per questo vi guido, con dolcezza e con fermezza materna, per mezzo dei miei messaggi.

Così, nella grande apostasia che dilaga, bianchi fiocchi di neve scendono dal mio Cuore Immacolato su voi, figli a Me consacrati, perché possiate portare in ogni parte la luce della divina Parola e diventare strumenti, che ovunque fanno rifulgere, nel suo più grande splendore, tutta la Verità contenuta nel Vangelo di mio figlio Gesù.



- Sulla strada dei miei messaggi vi porto alla comprensione di ciò che è scritto nel Libro ancora sigillato.
Molte pagine di quanto è contenuto nell'Apocalisse di San Giovanni, da Me vi sono state già spiegate.
Sopra tutto vi ho indicato la grande battaglia che si svolge fra la Donna vestita di sole ed il Dragone rosso, aiutato dalla bestia nera, cioè dalla massoneria.
Vi ho anche svelato le subdole e diaboliche insidie tese a voi dalla massoneria, che è entrata all'interno della Chiesa ed ha posto il centro del suo potere là dove Gesù ha posto il centro ed il fondamento della sua unità. Non turbatevi, perché questo fa parte del mistero di iniquità,
che la Chiesa conosce fino dalla sua nascita. Infatti anche nel Collegio Apostolico è entrato Satana, che ha spinto Giuda, uno dei dodici, a diventare il traditore.
In questi vostri tempi, il mistero di iniquità si sta manifestando in tutta la sua terribile potenza.

Allora, nel momento presente della grande tribolazione, che è giunta per la Chiesa e per l'umanità, bianchi fiocchi di neve scendono dal mio Cuore Immacolato su voi, figli a Me consacrati, perché possiate portare a tutti la mia voce materna che vi conduce alla speranza ed alla fiducia.


Così voi potete prendere per mano tanti miei poveri figli, percossi ed oppressi dal vento impetuoso della grande tribolazione, e varcare insieme le luminose soglie della speranza, nella gioiosa attesa che scendano sul mondo, col trionfo del mio Cuore Immacolato, i bianchi fiocchi di neve della Divina Misericordia» .
AVE GRATIA PLENA

sabato 20 ottobre 2012

L'Apocalisse (cap 12+13) spiegata dall'Immacolata


L'Apocalisse 
spiegata dalla Vergine SS.ma Immacolata

Miguel Jacinto Melendez 1733.jpg 
                                                      




 


Nei messaggi trasmessi a Don Stefano Gobbi per il M.S.M. la Madonna spiega alcuni importanti passi dell’Apocalisse che riguardano l’Anticristo, il marchio della Bestia e il Drago rosso:

*

Messaggio 407 - 17 giugno 1989

"Figli prediletti, comprendete ora il disegno della vostra Mamma Celeste, la Donna vestita di sole, che combatte, con la sua schiera, nella grande lotta contro tutte le forze del male, per ottenere la sua vittoria, nella perfetta glorificazione della Santissima Trinità.

Con Me combattete, piccoli figli, contro il Drago, che cerca di portare tutta l'umanità contro Dio.

Con Me combattete, piccoli figli, contro la bestia nera, la massoneria, che vuole condurre le anime alla perdizione.

Con Me combattete, piccoli figli, contro la bestia simile a un agnello, la massoneria infiltrata all'interno della vita ecclesiale per distruggere Cristo e la Sua Chiesa.

Per raggiungere questo scopo essa vuole costruire un nuovo idolo, cioè un falso Cristo ed una falsa Chiesa.

La massoneria ecclesiastica riceve ordini e potere dalle varie logge massoniche ed opera per condurre segretamente tutti a fare parte di queste sette segrete. Così sollecita gli ambiziosi con la prospettiva di facili carriere; ricolma di beni gli affamati di denaro; aiuta i suoi membri a primeggiare e ad occupare i posti più importanti, mentre emargina, in maniera subdola, ma decisa, tutti coloro che si rifiutano di partecipare al suo disegno. Infatti la bestia simile a un agnello esercita tutto il potere della prima bestia, in sua presenza, e costringe la terra ed i suoi abitanti ad adorare la prima bestia. Addirittura la massoneria ecclesiastica giunge fino a costruire una statua in onore della bestia e costringe tutti ad adorare questa statua.

Ma, secondo il primo comandamento della Sanata Legge del Signore, solo Dio si deve adorare e a Lui solo deve essere data ogni forma di culto. Allora si sostituisce Dio con un idolo potente, forte, dominatore, un idolo così potente, da far mettere a morte tutti coloro che non adorano la statua della bestia. Un idolo così forte e dominatore, da far sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevano un marchio sulla mano o sulla fronte, e nessuno può comprare o vendere senza avere marchi, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Questo grande idolo, costruito per essere da tutti adorato e servito, come vi ho rivelato nel precedente messaggio, è un falso Cristo e una falsa Chiesa. Ma qual è il suo nome ?

Al capitolo 13 dell'Apocalisse è scritto: "Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: esso rappresenta un nome di un uomo. E tale cifra è seicentosessantasei".

Con l'intelligenza, illuminata dalla luce della divina Sapienza, si riesce a decifrare dal numero 666 il nome di un uomo e questo nome, indicato da tale numero, è quello dell'Anticristo.

Lucifero, il serpente antico, il diavolo o Satana, il dragone rosso diventa, in questi ultimi tempi, l'anticristo.

Già l'apostolo Giovanni affermava che chiunque nega che Gesù Cristo è Dio, costui è l'anticristo.

La statua o l'idolo, costruito in onore della bestia, per esser adorato da tutti gli uomini, è l'anticristo.

Calcolate ora il suo numero 666, per comprendere come indichi il nome di un uomo.

Il numero 333 indica la Divinità.

Lucifero si ribella a Dio per superbia, perché vuole mettersi al di sopra di Dio.

Il 333 è il numero che indica il mistero di Dio. Colui che vuole mettersi al di sopra di Dio porta il segno di 666, pertanto questo numero indica il nome di Lucifero, Satana, cioè di colui che si mette contro Cristo, dell'anticristo.

Il 333, indicato una volta, cioè per 1, esprime il mistero dell'unità di Dio.

Il 333, indicato due volte, cioè per 2, indica le due nature, quella divina e quella umana, unite nella Persona divina di Gesù Cristo.

Il 333, indicato per tre volte, cioè per 3, indica il mistero delle Tre Persone divine, cioè esprime il numero della Santissima Trinità.

Allora il numero 333, espresso una, due e tre volte, esprime i misteri principali della fede cattolica, che sono:

l'unità e la Trinità di Dio;

l'incarnazione, la passione, la morte e la resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Se il 333 è il numero che indica la Divinità, colui che vuole mettersi al di sopra dello stesso Dio viene indicato col numero 666.

Il 666 indicato una volta, cioè per 1, esprime l'anno 666, seicentosessantasei.

In questo periodo storico, l'Anticristo si manifesta attraverso il fenomeno dell'Islam, che nega direttamente il mistero della divina Trinità e la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo.

L'islamismo, con la sua forza militare, si scatena ovunque, distruggendo tutte le antiche comunità cristiane, invade l'Europa e solo per un mio materno e straordinario intervento, sollecitato fortemente dal Santo Padre, non riesce a distruggere completamente la Cristianità.

** Il 666 indicato due volte, cioè per 2, esprime l'anno 1332, milletrecentotrentadue.

In questo periodo storico, l'Anticristo, si manifesta con un radicale attacco alla fede nella Parola di Dio.

Attraverso i filosofi, che iniziano a dare esclusivo valore alla scienza e poi alla ragione, si tende gradualmente a costituire unico criterio di verità la sola intelligenza umana. Nascono i grandi errori filosofici, che continuano nei secoli fino ai vostri giorni.

L'importanza esagerata data alla ragione, come criterio esclusivo di verità, porta necessariamente alla distruzione della fede nella Parola di Dio.

Infatti, con la riforma protestante, si rifiuta la Tradizione come fonte della divina Rivelazione, e si accetta solo la Sacra Scrittura.

Ma anche questa deve essere interpretata per mezzo della ragione, e si rifiuta ostinatamente il Magistero autentico della Chiesa gerarchica, a cui Cristo ha affidato da custodire il deposito della fede.

Ciascuno è libero di leggere e di comprendere la sacra Scrittura, secondo la sua personale interpretazione.

In questa maniera la fede nella Parola di Dio viene distrutta.

Opera dell'Anticristo, in questo periodo storico, è la divisione della Chiesa, la conseguente formazione di nuove e numerose confessioni cristiane, che gradualmente vengono sospinte ad una perdita sempre più estesa della fede nella Parola di Dio.

*** Il 666, indicato per tre volte, cioè per 3, esprime l'anno 1998, millenovecentonovantotto.

In questo periodo storico, la massoneria, aiutata da quella ecclesiastica, riuscirà nel suo grande intento: costruire un idolo da mettere al posto di Cristo e della Sua Chiesa.

Un falso Cristo e una falsa Chiesa. Pertanto la statua costruita in onore della prima bestia, per essere adorata da tutti gli abitanti della terra e che segnerà del suo marchio tutti coloro che vorranno comprare o vendere è quella dell'Anticristo.

Siete così giunti al vertice della purificazione, della grande tribolazione e della apostasia.

L'apostasia sarà ormai generalizzata perché quasi tutti seguiranno il falso Cristo e la falsa Chiesa.

Allora sarà aperta la porta per la comparsa dell'uomo o della persona stessa dell'Anticristo!

Ecco, figli prediletti, perché vi ho voluto illuminare sulle pagine dell’Apocalisse, che si riferiscono ai tempi che vivete.

Per prepararvi con Me alla parte più dolorosa e decisiva della grande lotta che si sta combattendo fra la vostra Mamma Celeste e tutte le forze del male che si sono scatenate. [...] "


Martino Altomonte 1719.jpg


Messaggio 410 - 8 settembre 1989

" [...] Lasciatevi da Me segnare con il mio materno sigillo.

Questi sono i tempi in cui i seguaci di colui che si oppone a Cristo vengono segnati con il suo marchio sulla fronte e sulla mano.

Il marchio sulla fronte e sulla mano è espressione di una totale dipendenza da chi viene significato da questo segno.

Il segno indica colui che è nemico di Cristo, cioè l’Anticristo, ed il suo marchio che viene impresso significa la completa appartenenza della persona segnata alla schiera di colui che si oppone a Cristo e lotta contro il Suo divino e regale dominio.

Il marchio è impresso sulla fronte e sulla mano.

La fronte indica l’intelligenza, perché la mente è sede della ragione umana.

La mano esprime l’attività umana, perché è con le sue mani che l’uomo opera e lavora.

Pertanto è la persona che viene segnata con il marchio dell’Anticristo nella sua intelligenza e nella sua volontà.

Chi si lascia segnare dal marchio sulla fronte viene condotto ad accogliere la dottrina della negazione di Dio, del rifiuto della Sua Legge, dell’ateismo che, in questi tempi, viene sempre più diffuso e propagato.

E’ così sospinto a seguire le ideologie oggi di moda ed a farsi propagatore di tutti gli errori.

Chi si lascia segnare dal marchio sulla mano viene obbligato ad agire in maniera autonoma e indipendente da Dio, ordinando la propria attività alla ricerca di un bene solo materiale e terreno.

Così sottrae la sua azione al disegno del Padre, che vuole illuminarla e sostenerla con la Sua divina Provvidenza; all’amore del Figlio che rende la fatica umana un mezzo prezioso per la sua stessa redenzione e santificazione; al potere dello Spirito che agisce ovunque per rinnovare interiormente ogni creatura.

Chi è segnato dal marchio sulla mano lavora solo per se stesso, per accumulare beni materiali, fa del denaro il suo dio e diviene vittima del materialismo.

Chi è segnato dal marchio sulla mano opera solo per l’appagamento dei propri sensi, per cercare il benessere ed il piacere, per dare piena soddisfazione a tutte le sue passioni, specialmente a quelle dell’impurità, e diviene vittima dell’edonismo.

Chi è segnato dal marchio sulla mano fa del proprio io il centro di tutto il suo operare, guarda agli altri come oggetti da usare e da sfruttare per il proprio tornaconto e diventa vittima dell’egoismo sfrenato e della mancanza di amore.

Se il mio avversario segna, con il suo marchio, tutti i suoi seguaci, è giunto il tempo in cui anch’io, vostra Celeste Condottiera, segno con il mio materno sigillo tutti coloro che si sono consacrati al mio Cuore Immacolato e fanno parte della mia schiera.

Imprimo sulla vostra fronte il mio sigillo con il segno santissimo della Croce di mio figlio Gesù.

Così apro l’intelligenza umana ad accogliere la Sua Divina Parola, ad amarla, a viverla, vi conduco ad affidarvi completamente a Gesù che ve l’ha rivelata, e vi rendo oggi coraggiosi testimoni di fede.

Ai segnati sulla fronte con il marchio blasfemo, Io contrappongo i miei figli segnati con la Croce di Gesù Cristo.

Poi ordino tutta la vostra attività alla perfetta glorificazione della Santissima Trinità.

Per questo imprimo sulla vostra mano il mio sigillo che è il segno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Con il segno del Padre, la vostra umana attività viene ordinata ad una perfetta cooperazione al disegno della Sua divina Provvidenza, che ancora oggi dispone ogni cosa per il vostro bene.

Con il segno del Figlio, ogni vostra azione viene profondamente inserita nel mistero della Sua divina redenzione.

Con il segno dello Spirito Santo, tutto il vostro agire si apre alla Sua potente forza di santificazione, che soffia ovunque come un fuoco potente, per rinnovare dalle fondamenta tutto il mondo.

Figli miei prediletti, lasciatevi tutti segnare sulla fronte e sulla mano dal mio materno sigillo, in questo giorno in cui, raccolti con amore attorno alla mia culla, celebrate la festa della nascita terrena della vostra Mamma Celeste".





Messaggio 404 - 14 maggio 1989

" [...] Solo lo Spirito del Signore può vincere la potenza e la forza vittoriosa dell’enorme Drago rosso, che, in questo vostro secolo, si è scatenato ovunque, in maniera terribile, per sedurre ed ingannare tutta l’umanità.

L’enorme Drago rosso è il comunismo ateo, che ha diffuso in ogni parte l’errore della negazione e dell’ostinato rifiuto di Dio.

L’enorme Drago rosso è l’ateismo marxista, che si presenta con dieci corna, cioè con la potenza dei suoi mezzi di comunicazione, per condurre l’umanità a disubbidire ai dieci comandamenti di Dio, e con sette teste, su ciascuna delle quali vi è un diadema, segno di potere e di regalità. 


Le teste incoronate indicano le nazioni in cui il comunismo ateo si è stabilito e domina con la forza del suo potere ideologico, politico e militare.

L’enormità del Drago manifesta chiaramente la vastità della terra occupata dal domino incontrastato dell’ateismo comunista. 
Il suo colore è rosso perché usa le guerre ed il sangue come strumenti delle sue numerose conquiste.

L’enorme Drago rosso è riuscito in questi anni a conquistare l’umanità con l’errore dell’ateismo teorico o pratico, che ha ormai sedotto tutte le nazioni della terra. Si è riusciti così a costruire una nuova civiltà senza Dio, materialista, egoista, edonista, arida e fredda, che porta in sé i germi della corruzione della morte.

L’enorme Drago rosso ha il compito diabolico di sottrarre tutta l’umanità al dominio di Dio, alla glorificazione della Santissima Trinità, alla piena attuazione del disegno del Padre che, per mezzo del Figlio, l'ha creata per la Sua gloria.

Il Signore mi ha rivestita della Sua Luce e lo Spirito Santo della Sua divina potenza così Io appaio come un grande segno nel cielo, Donna vestita di sole, perché ho il compito di sottrarre l’umanità al dominio dell’enorme Drago rosso e riportarla tutta alla perfetta glorificazione della Santissima Trinità. Per questo mi formo la schiera dei miei più piccoli figli in ogni parte del mondo, e ad essi domando che si consacrino al mio Cuore Immacolato. Così li conduco a vivere solo per la gloria di Dio, per mezzo della fede e della carità, e li coltivo Io stessa gelosamente nel mio celeste giardino. [...] "




<<Cor Mariæ Immaculatum, intercede pro nobis>>