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venerdì 30 gennaio 2015

Tenerezza divina


L'amore di Dio è più tenero del primo bacio che la Madonna diede a Gesù appena nato


                                                          (Santa Caterina)




domenica 2 febbraio 2014

Sulla via delle beatitudini.

ECCO A VOI TUTTI , in questo giorno mariano, LA MAGISTRALE 
RIFLESSIONE-MEDITAZIONE DELLA MAMMA CELESTE





Vacallo (Svizzera), 2 febbraio 1997. Presentazione di Gesù Bambino al Tempio, 
e vigilia del mio viaggio in sud America.


Sulla via delle beatitudini.

«Contemplatemi nel momento in cui presento Gesù Bambino al Tempio di 
Gerusalemme.
È così piccolo, tenue, fragile: sono solo quaranta giorni che è nato. Lo porto 
fra le mie braccia; lo stringo con amore al mio cuore; contemplo estasiata i suoi 
occhi, che mi guardano e mi avvolgono della sua luce divina. Così vengo io 
stessa portata  da Lui sulla via delle Beatitudini.


Beati i poveri di spirito.

Il Signore, Dio onnipotente e onnisciente, è tutto presente, quasi annientato, sotto le
sembianze di questo mio piccolo Figlio.
Nasce, fra tanta povertà, in una Grotta; viene deposto in una mangiatoia; vive i 
suoi primi giorni di vita in una dimora povera e disadorna.
Ora lo conduco al Tempio del Signore, sostenuta dal mio castissimo sposo 
Giuseppe ed offriamo, per il suo riscatto, due piccole colombe, che è il prezzo 
stabilito per la povera gente.


Beati gli afflitti.

Quando il mio Bambino mi viene ridato dal Sacerdote e deposto fra le mie 
braccia, il vecchio Simeone, illuminato dallo Spirito del Signore, svela alla mia 
anima che il suo disegno è soprattutto quello di un grande patire: "Ecco, Egli 
è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, 
perché siano svelati i pensieri di molti cuori. Ed anche a te una spada 
trapasserà l'anima." (Lc. 2,33).
Come Mamma vengo così a Lui associata sul cammino della afflizione.


Beati i miti.

Contemplate in questo mio Bambino il riflesso della mansuetudine e 
della bontà.
Le sue mani si aprono come divina carezza su ogni umano patire; 
i suoi occhi fanno scendere la Luce su ogni ombra di peccato e di male; 
i suoi piedi si formano per percorrere strade aride ed insicure a cercare i 
lontani, a trovare gli smarriti, a soccorrere i bisognosi, a guarire gli
ammalati, ad accogliere i peccatori, a donare a tutti speranza e salvezza. 
Il suo Cuore batte con palpiti di divino amore, per formare i cuori di tutti alla 
mitezza ed alla compassione.


Beati i misericordiosi.

Vedete nel Bambino che porto al Tempio della sua gloria l'Amore 
misericordioso del Padre fatto Uomo.
Il Padre ha tanto amato il mondo da donargli il suo Figlio Unigenito, 
perché fosse salvato per mezzo di Lui.
Allora nella fragile sembianza di questo Bambino contemplate la vittima scelta 
e preparata, che dovrà essere immolata per la vostra salvezza.
È Lui che porta nel mondo l'Amore misericordioso del Padre.
È Lui l'Amore Misericordioso che rinnova i cuori di tutti.


Beati i puri di cuore.

Dio è presente nel mio Bambino Gesù. 
Il suo cuore è un cuore di un Dio. 
Ha assunto da Me la natura umana, ma la sua Persona è divina. 
Così il cuore che batte in questo Bambino è il cuore stesso di Dio.
Vedete Dio nel Figlio che porto fra le mie braccia materne.
Sentite il battito del cuore di Dio nel suo che pulsa ed imparate ad amare.
La purezza del cuore nasce dalla perfezione dell'amore. 
Per questo solo chi ama può giungere alla purezza del cuore, e solo chi è puro di 
cuore può vedere Dio.


Beati i pacifici.

Ecco a voi il Bambino che è la stessa Pace. 
Il suo nome è Pace. 
La sua missione è di portare la pace fra Dio e la umanità. 
Il suo disegno è di pacificare tutto il mondo.
Lui solo può portare la pace e può rendere pacifico il cuore di tutti, chiamati a 
formare parte di una sola famiglia dei figli di Dio. 
Se lo rifiuta, il mondo non conoscerà mai la pace.

Beati i perseguitati a causa della giustizia.

Vedete in questo Bambino la vittima, chiamata a percorrere la strada del rifiuto e della
persecuzione.
Da piccolo deve fuggire in esilio, perché Erode ordina che venga ucciso; 
da giovane vive in una povera casa ed è sottoposto ad umile e pesante lavoro; 
durante la sua pubblica missione è ostacolato, emarginato e minacciato, fino ad 
essere catturato, giudicato e condannato a morte. 
È Lui il perseguitato ed il percosso che porta la guarigione a tutti.
Per questo oggi, mentre lo porto fra le mie braccia al Tempio della sua gloria, 
guardo i suoi occhi, da cui traspare la luce di una beatitudine immensa. 
È Lui la sola beatitudine per voi. 
È Lui che vi indica la via delle beatitudini, che ciascuno deve percorrere per 
giungere alla salvezza ed alla pace.
È il Verbo eterno del Padre, sotto le sembianze di questo piccolo Bambino, 
che vi traccia la via della Verità e della Vita.
È il Figlio Unigenito in cui il Padre dall'eterno si compiace.
È il Figlio della vergine Madre, che oggi porto al Tempio della sua gloria e a 
tutti vi ripeto: ascoltatelo.

Sei ancora alla vigilia di un lungo e faticoso viaggio, che devi fare per Me 
in alcune Nazioni dell'America Latina, mio piccolo figlio.
Non temere del programma così pesante che ti hanno preparato.
I miei Angeli di Luce ti sono accanto in ogni momento e, nella tua stessa debolezza, 
si renderà più manifesta la potenza della tua Mamma Celeste.
Porta tutti nel rifugio del mio Cuore Immacolato, perché vi possa aiutare a 
percorrere il difficile cammino delle vostre beatitudini».
(Mov. Sac. Mariano)


GESU', MARIA, AMORE: VENITE
INSIEME NEL MIO CUORE

lunedì 25 novembre 2013

La vergine madre della sapienza rischiari l'oscura nostra insipienza. Amen.

Il buon Dio moltiplichi i predicatori  e  catechisti che presentano
il santo Matrimonio
con il linguaggio di questa Lezione 


*

Nelle tre lezioni che seguono l'angelo tratta della concezione della Vergine e della sua nascita, e dell'amore ch'ebbe Dio per lei, anche quando era nel seno di sua madre.
Mercoledì 
LEZIONE PRIMA – CAPITOLO X

Assoluzione: La vergine madre della sapienza rischiari l'oscura nostra insipienza. Amen. 

Prima della legge data da Mosè, gli uomini vivevano per lungo tempo ignorando come dovessero regolare sé e le loro azioni nella vita. Quindi, quelli che ardevano d'amor di Dio ordinavano sé e i loro costumi nel modo che ritenevano grato a Dio; gli altri, invece, che non avevano tale amor di Dio, senza alcun timore di lui, facevano quanto loro piaceva. 



La divina bontà, dunque, commiserando quest'ignoranza, stabilì per mezzo del suo servo Mosè la legge con la quale regolarsi in tutto secondo la divina volontà. Questa legge insegnava, finalmente, come dovessero amarsi Dio e il prossimo, e come il consorzio di vita tra l'uomo e la donna dovesse regolarsi dal diritto divino ed onesto, perché da tal connubio nascessero figli che Dio voleva chiamare suo popolo. 

E in verità Dio amava tanto questo connubio, che stabilì di prendere da esso l'onestissima genitrice della sua umanità. Per cui, come l'aquila, volando in sublime altezza, osservati parecchi boschi, scorge da lontano un albero tanto solidamente radicato da non poter essere sradicato dagl'impeti del vento, di cima tanto alta da non potervi salire alcuno, e in positura tale da sembrar impossibile che vi cadesse sopra qualche cosa, e tale albero sceglie, dopo un più attento esame, per costruirvi il nido in cui riposare, così Dio, che è paragonato a quest'aquila, avendo davanti a sé tutte le realtà future e presenti ben chiare e manifeste, mentre osservava tutti i connubi giusti ed onesti che dovevano esistere dalla creazione del primo uomo fino all'ultimo, non ne trovò uno simile, per onestà e amor di Dio, a quello di Gioacchino ed Anna. E perciò gli piacque che da questo santo connubio fosse onestissimamente generato il corpo della madre sua, adombrato nel nido, nel quale egli si degnasse di riposarsi con ogni consolazione. 

Con ragione, infatti, si paragonano a decorosi alberi i devoti connubi, la cui radice è l'unione di due cuori che si congiungono per la sola ragione che ne provenga onore e gloria allo stesso Dio. E con ragione pure si paragona a rami fruttiferi la volontà degli stessi coniugi, quando in tutta la loro attività sono così ligi al timor di Dio, da amarsi onestamente l'un l'altro solo in vista della procreazione della prole, a gloria di Dio e secondo il suo comandamento. L'insidiatore non può raggiungere, con le sue forze ed arti, la sublimità di tali connubi, quando la loro gioia non è in altro che nel rendere onore e gloria a Dio, e quando non li affligge altra tribolazione che l'offesa e il disonore di Dio. Si sentono poi al sicuro solo quando l'affluenza degli onori o delle ricchezze del mondo non vale ad irretire i loro animi nell'amor proprio o nella superbia. Quindi, siccome Dio previde che tale sarebbe stato il connubio tra Gioacchino ed Anna, perciò decise di trarre da esso il suo domicilio, cioè il corpo della madre sua. 


O Anna, madre degna di ogni venerazione, qual tesoro prezioso portasti nel tuo seno, quando in esso riposò Maria, che doveva divenire madre di Dio! Veramente deve credersi senza esitazione che Dio stesso, appena fu concepita e formata in seno ad Anna la materia da cui doveva esser formata Maria, l'amò più di tutti gli altri corpi umani generati o da generarsi nel mondo intero da uomo e donna. Perciò la venerabile Anna può veramente chiamarsi cassaforte di Dio, perché custodiva nel suo seno il tesoro a lui più caro di ogni altra cosa. Oh, com'era sempre vicino a questo tesoro il cuore di Dio! 



Oh, come rivolgeva con amore e gioia gli sguardi della sua maestà a questo tesoro, colui che poi nel suo Vangelo disse: « Dov'è il tuo tesoro, ivi è anche il tuo cuore »! E perciò è veramente credibile che gli angeli esultassero non poco per questo tesoro, vedendo che tanto lo amava il loro Creatore, ch'essi amavano più di se stessi. E per questo sarebbe molto conveniente e giusto che fosse avuto in grande venerazione da tutti il giorno in cui fu concepita e condensata in seno ad Anna la materia dalla quale doveva essere formato il corpo benedetto della madre di Dio, dato che lo stesso Dio e gli angeli la circondavano di tanto amore.
 
     

martedì 13 marzo 2012

Eletti, amici cari, per voi e con voi compirò le Mie più grandi Meraviglie.

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Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

29.02.12


Eletti, amici cari, per voi e con voi compirò le Mie più grandi Meraviglie. 



Sposa cara, il mondo non si apre al Mio Amore; ma Io, Io, Gesù, realizzerò il Mio Progetto con quelli che lo hanno fatto. Vedrai avvenire fatti grandi e misteriosi, dei quali ti spiegherò il significato.

Mi dici: “Dolce Amore, già molti fatti del genere accadono e fanno inorridire, ma preferisco fermare l’attenzione sui belli che mostrano la Tua Azione nel mondo. Il nemico feroce vuole usare la sua carta; ma ho capito molto bene che egli fa solo ciò che permetti e Tu permetti solo quello che serve alla salvezza delle anime. Dolce Amore, perdona al mondo i suoi misfatti e non lasciarlo in preda del nemico infernale che vuole strapparTi le anime! Dolce Amore, serva l’adorazione dei piccoli più piccoli, serva la supplica per effondere le Grazie di salvezza in grande quantità: se il mondo è inondato di Grazie, certo, molti ancora le possono cogliere e farne tesoro. Questo è il mio pensiero: se un fiume dalle acque abbondanti attraversa la città, certo, nessuno muore di sete; ma, se questo inaridisce, solo pochi si salvano dall’arsura”.

Sposa amata, ascolta bene le Mie Parole e meditale: può un padre far mancare il cibo e la bevanda ai suoi figli? No. Certo, darà quanto basta, ma possono essere i figli che rifiutano il cibo e la bevanda. Piccola Mia sposa, Io, Io, Dio, ho creato ogni uomo, il Mio Amore l’ha voluto; ma non ho creato degli schiavi che devono obbedire a forza di nerbate, ho creato degli uomini liberi che possono fare le loro scelte. Come Padre amoroso dono ciò che serve ad ogni uomo; ma egli può anche rifiutare. Ogni città, sposa amata, ogni città del mondo è attraversata da quel fiume di Grazie e nessuna ne è priva; ma vi sono coloro che si accostano ad esso per dissertarsi e quelli che preferiscono morire di sete. Ho preparato, Io, Io, Dio, un grande banchetto per tutte le genti del mondo e ognuno può trovare il cibo adatto al suo gusto; ma ti dico: vi sono quelli che preferiscono morire di fame.

Mi dici: “Amore Santissimo, questo l’ho ben compreso, che, cioè, Tu provvedi a tutti perché il Tuo Amore avvolge e permea l’Universo; ma vedo anche che molti Ti rifiutano e vivono miseramente, mentre potrebbero essere ricchi e felici. Rifiutano, infatti, il Tuo Amore e con esso tutto. Mai capirò come questo sia possibile! Ogni uomo, nel profondo, desidera l’Amore; Tu, Gesù, Tu, Santissimo, Tu offri l’Oceano Infinito del Tuo Sentimento ad ogni uomo. Questo Tu fai per saziare la sua sete d’Amore; ma, spesso, egli è tanto stolto da rifiutare, rifiutare, ancora rifiutare! Perdona, Santissimo, perdona l’insipienza umana! Abbi pietà della Tua creatura prediletta e perdona!”

Sposa amata, a lungo, negli intimi colloqui ti ho parlato di un Progetto; ebbene, questo lo realizzerò sicuramente. È già in atto la prima fase che procede più lentamente; le seguenti saranno più celeri. Coloro che Mi amano e cooperano vedranno accadere cose meravigliose, mai accadute. I Miei fedeli amici siano pieni di viva speranza: farò nuova terra e nuovi Cieli per coloro che adorano il Mio Cuore. Resta, felice, in Me, piccola sposa, ed attendi il compimento del Mio Piano. Ti amo.
Vi amo.

                                                                                              Gesù

LAUDETUR JESUS CHRISTUS!

LAUDETUR CUM MARIA!
SEMPER LAUDENTUR