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mercoledì 14 marzo 2018

Segno della vera Fede




Scrive San Louis Maria Grignion de Montfort:



[29] Dio Padre vuol avere figli per mezzo di Maria sino alla fine del mondo e le dice: «Fissa la tua tenda in Giacobbe», e cioè fissa la tua dimora e residenza tra i miei figli e predestinati, simboleggiati da Giacobbe, e non tra i figli del demonio e i riprovati, raffigurati da Esaù. 

[30] Come nella generazione naturale e fisica c'è un padre ed una madre, così nella generazione soprannaturale e spirituale c'è un padre che è Dio e una madre che è Maria.

Tutti i veri figli di Dio e predestinati hanno Dio per padre e Maria per madre; e chi non ha Maria per madre non ha Dio per padre. 

Per questo i reprobi, come gli eretici, gli scismatici, ecc., che odiano o considerano con disprezzo o indifferenza la santissima Vergine, non hanno Dio per padre - anche se se ne vantano -, appunto perché non hanno Maria per madre.

Se l'avessero per madre, l'amerebbero e onorerebbero come un autentico figlio ama naturalmente ed onora la madre che gli ha dato la vita. 

Il segno infallibile e inequivocabile per distinguere un eretico, un uomo di cattiva dottrina, un reprobo da un predestinato, è che l'eretico e il reprobo hanno solo disprezzo o indifferenza per la santissima Vergine e si studiano con le loro parole ed esempi di diminuirne il culto e l'amore, apertamente o di nascosto, talvolta sotto speciosi pretesti. 

Ahimè! Dio Padre non disse a Maria di fissare la sua tenda fra loro, perché sono degli Esaù.

AMDG et DVM

martedì 3 ottobre 2017

Salve Regina



[5] Maria è l'eccellente capolavoro dell'Altissimo, che se ne riservò la conoscenza e il possesso. Maria è la madre mirabile del Figlio, che prese piacere ad umiliarla e nasconderla nel corso della vita per assecondarne l'umiltà chiamandola donna (5), come un'estranea, quantunque la stimasse e l'amasse nel suo cuore al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini. Maria è la fonte sigillata (6) e la Sposa fedele dello Spirito Santo, dove lui solo può entrare. Maria è il santuario e il riposo della santa Trinità, dove Dio Si trova in modo magnifico e divino più che in qualsiasi altro luogo dell'universo, non eccettuata la sua dimora sui cherubini e serafini. A nessuna creatura, anche se purissima, è permesso entrarvi senza uno speciale privilegio. 

[6] Affermo con i Santi che la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo (7), dove questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo per compiervi imperscrutabili meraviglie. È il mondo di Dio, grande e divino, dove si trovano bellezze e tesori ineffabili. 

È la magnificenza dell'Altissimo (8), dove questi nascose, come nel proprio seno, il suo unico Figlio, ed in lui tutto quanto egli ha di eccellente e di più prezioso. Oh! quante cose grandi e nascoste ha fatto Dio onnipotente in questa creatura mirabile, come lei stessa dovette ammettere nonostante la sua profonda umiltà:“Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente” (9). Il mondo non le conosce, perché ne è incapace e indegno


AVE MARIA PURISSIMA!

giovedì 28 settembre 2017

LE TRE AVE MARIA!

Una chiave del Paradiso


LE TRE AVE MARIA

LA DEVOZIONE DELLE TRE AVE MARIA

Dice Gesù (Mt 16,26): "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l'ani­ma sua?". L'affare perciò più importante di questa vita è la salvezza eterna. Volete salvar­vi? Siate devoti della Vergine Santissima, Me­diatrice di tutte le grazie, recitando ogni giorno Tre Ave Maria.

Santa Matilde di Hackeborn, monaca be­nedettina morta nel 1298, pensando con timore al momento della sua morte, pregava la Ma­donna di assisterla in quel momento estremo. Consolantissima fu la risposta della Madre di Dio: "Sì, farò quello che tu mi domandi, figlia mia, però ti chiedo di recitare ogni giorno Tre Ave Maria: la prima per ringraziare l'Eterno Padre per avermi resa onnipotente in Cielo e in terra; la seconda per onorare il Figlio di Dio per avermi dato tale scienza e sapienza da sorpassare quella di tutti I Santi e di tutti gli Angeli; la terza per onorare lo Spirito Santo per avermi fatta, dopo Dio, la più miseri­cordiosa".

La speciale promessa della Madonna vale per tutti, eccetto per coloro che le recitano con ma­lizia, con l'intenzione di proseguire più tran­quillamente a peccare. Qualcuno potrebbe obiettare che ci sia grande sproporzione nell'ot­tenere la salvezza eterna con la semplice recita giornaliera di Tre Ave Maria. Ebbene, al Con­gresso Mariano di Einsiedeln in Svizzera, P. Giambattista de Blois rispondeva così: "Se que­sto mezzo vi sembrerà sproporzionato, .dovete prendervela con Dio stesso che ha concesso al­la Vergine tale potere. Dio è padrone assoluto dei suoi doni. E la Vergine SS. Ma, nella potenza d'intercessione risponde con generosità pro­porzionata al suo immenso amore di Madre".

L'elemento specifico di questa devozione è l'intenzione di onorare la SS. Trinità per aver reso la Vergine partecipe della sua potenza, sa­pienza e amore.

Questa intenzione, però, non esclude altre buone e sante intenzioni. La prova dei fatti con­vince che questa devozione è di grande effica­cia per ottenere grazie temporali e spirituali. Un missionario, fra' Fedele, scriveva: "I felici risultati della pratica delle Tre Ave Maria sono così evidenti e innumerevoli che non è possibile registrarli tutti: guarigioni, conversioni, lume nella scelta del proprio stato, vocazioni, fedeltà alla vocazione, vittoria sulle passioni, rasse­gnazione nella sofferenza, difficoltà insormon­tabili superate...".
Alla fine del secolo scorso e nei primi due decenni dell'attuale, la devozione delle Tre Ave Maria si diffuse rapidamente in vari paesi del mondo per lo zelo di un cappuccino francese, P. Giovanni Battista di Blois, coadiuvato dai mis­sionari.

Essa diventò una pratica universale quando Leone XIII concesse indulgenze e prescrisse che il Celebrante recitasse con il popolo le Tre Ave Maria dopo la S. Messa. Questa prescrizio­ne durò fino al Concilio Vaticano II.

Durante la persecuzione religiosa nel Messi­co  San Pio X in una udienza a un gruppo di Messi­cani disse: "La devozione delle Tre Ave Maria salverà il Messico".
Papa Giovanni XXIII e Paolo VI impartirono una benedizione speciale a quanti la propagano. Diedero impulso alla diffusione numerosi Cardinali e Vescovi.
Molti Santi ne furono propagatori. Sant' Alfonso Maria de' Liguori, come predicatore, confessore e scrittore, non cessò d'inculcare la bella pratica. Voleva che tutti l'adottassero:
Preti e religiosi, peccatori e anime buone, bam­bini, adulti e vecchi. Tutti I Santi e beati reden­toristi, fra i quali S. Gerardo Maiella, ne eredi­tarono lo zelo.

S. Giovanni Bosco la raccomandava viva­mente ai suoi giovani. Anche San Pio da Pietrelcina ne fu zelante propagatore. S. Gio­vanni B. De Rossi, che ogni giorno dedicava fi­no a dieci, dodici ore al ministero delle confes­sioni, attribuiva alla recita quotidiana delle Tre Ave Maria la conversione di peccatori ostinati.

Chi recita ogni giorno l'Angelus e il S. Rosa­rio non ritenga un sovrappiù questa devozione. Consideri che con l'Angelus onoriamo il miste­ro dell'Incarnazione; con il S. Rosario meditia­mo i misteri della vita del Salvatore e di Maria; con la recita delle Tre Ave Maria onoriamo la SS. Trinità per i tre privilegi concessi alla Ver­gine: potenza, sapienza e amore.
Chi ama la Mamma Celeste non esiti ad aiu­tarla a salvare le anime per mezzo di questa pratica facile e breve, ma tanto efficace.
Possono diffonderla tutti: sacerdoti e religio­si, predicatori, madri di famiglia, educatori ecc..
Non è un mezzo di salvezza presuntuoso o superstizioso, ma l’autorità della Chiesa e dei santi insegna che la salvezza è nella costanza del proposito (cosa non tanto facile come può sembrare, questo ossequio alla Vergine SS. Recitato ogni giorno, a qualunque costo, ottiene misericordia e salvezza.
Anche tu si fedele ogni giorno, diffondi la recita a chi desideri maggiormente che si salvi, ricorda che la perseveranza nel bene ed una buona morte sono grazie che si chiedono, in ginocchio, ogni giorno come tutte le grazie che ti stanno a cuore.

(Da: Una chiave del Paradiso, G. Pa­squali).

*
Prima di iniziare questa devozione, medita sui numeri dal 249 al 254 del Trattato della vera devozione a Maria, ti accorgerai che tanti cristiani recitano l’Ave Maria, ma pochi la conosco a fondo.
Tu pregala con frequenza e come espressione del tuo amore e della tua fede:
- negli Angeli (Ave)
- nella potenza e grandezza del S. Nome di Maria (o Maria)
- nel mistero della pienezza di grazia in Maria fin dal primo istante della sua Divina Immacolata Concezione (piena di grazia)
- nell’unione di Dio con le anime, quella di Maria, la tua, le nostre, per mezzo della Grazia, vita di Dio in noi! (il Signore è con te)
- nella grandezza e nella bontà della Prediletta fra tutte le donne ( tu sei benedetta fra le donne)
- nel mistero dell’Incarnazione, ove Gesù inizia la nostra salvezza (e benedetto il frutto del tuo seno Gesù)
- nella Divina Maternità e nella sua perpetua Verginità (Santa Maria, Madre di Dio)
- nella Mediazione di Maria (prega per noi)
- nella misericordia di Maria e nella gravità del peccato ( peccatori)
- nel bisogno della grazia e nella continua ed efficace protezione di Maria (adesso)
- nei novissimi e nell’intervento di Maria per una buona morte (e nell’ora della nostra morte)
- nella gloria che desideriamo ed attendiamo per l’aiuto di Maria SS. (Amen)

PRATICA

Prega devotamente ogni giorno così, mattina o sera (meglio mattina e sera):

<<Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal Maligno in vita e nell'ora della morte, per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre.
Ave, Maria...
per la Sapienza che ti ha concesso il Divin Fi­glio.
Ave, Maria...
per l'Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo. Ave Maria...>>

Propagate questa devozione perché "CHI SALVA UN'ANIMA, HA ASSICURATO LA PROPRIA" (Sant'Agostino)

"NULLA È PIÙ INUTILE DI UN CRISTIANO CHE NON SI ADOPERA A SALVARE GLI ALTRI" (San Giov. Crisostomo)

ALTRE INVOCAZIONI QUOTIDIANE- Prega con il cuore per tutti, non soltanto per te, se vuoi che la tua preghiera sia gradita al buon Dio. <<Vieni, Spirito Santo, vieni per la po­tente intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua Spo­sa amatissima>>. Illumina le nostre menti, infiam­ma i nostri cuori e distruggi tutto ciò che ti ad­dolora. 
Tre "Gloria..."

OFFERTA DELLA GIORNATA. "Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico (S. Messa) le preghiere e le azioni, le gioie e le soffe­renze di questo giorno, in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre". Con Gesù e per Gesù la nostra povera offerta diventa fonte di preziosi meriti per noi e di sal­vezza per molte anime. La Chiesa avvalora le sue orazioni dicendo: "Per Gesù Cristo, nostro Signore".

ATTO DI AMORE: Gesù, Maria, Vi amo! Salvate le anime dei sacerdoti; salvate tutte le anime! Concedetemi di ripetere quest'atto di amore mille volte ad ogni palpito del cuore, ad ogni respiro.

S. Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo verginale di Maria, prega per noi e per i mori­bondi.

S. Michele, difendici; S. Gabriele fortificaci; S. Raffaele, guariscici da ogni male. Angeli e Santi tutti, in particolare Angeli nostri custodi, pregate per noi e proteggeteci.

Sangue preziosissimo di Gesù, salvaci! 
San­gue preziosissimo di Gesù, estingui le fiamme del Purgatorio. 
Anime sante del Purgatorio, pregate per noi.


AVE MARIA PURISSIMA!

lunedì 14 agosto 2017

È la magnificenza dell'Altissimo


San Luigi Maria Grignion Di Montfort da:
"Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine Maria" - Parte I

<< Dio Padre acconsentì che non compisse alcun miracolo finché rimase sulla terra, almeno non di quelli strepitosi, benché gliene avesse dato il potere o facoltà. Dio-Figlio acconsentì che quasi non pronunziasse parola, sebbene le avesse comunicato la propria Sapienza; ed altresì acconsentì che i suoi apostoli ed evangelisti ne parlassero pochissimo, e solo quanto era necessario per far conoscere Gesù Cristo, benché fosse la sua fedele Sposa.
Affermo con i Santi che la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo, dove questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo per compiervi imperscrutabili meraviglie. È il mondo di Dio, grande e divino, dove si trovano bellezze e tesori ineffabili. È la magnificenza dell'Altissimo, dove questi nascose, come nel proprio seno, il suo unico Figlio, ed in lui tutto quanto egli ha di eccellente e di più prezioso. 

I Santi han detto cose meravigliose di questa Santa Città di Dio (Maria) e, stando alle loro stesse testimonianze, non sono mai stati così eloquenti e felici, come quando hanno parlato di lei. Proclamano perfino che l'altezza dei suoi meriti, da lei innalzati fino al trono della divinità, non si può scorgere; la larghezza della sua potenza, estesa perfino sopra un Dio, non si può capire, infine, la profondità della sua umiltà e di tutte le sue virtù e grazie, pari ad un abisso, non si può sondare. O altezza incomprensibile, larghezza ineffabile, grandezza smisurata, abisso insondabile!

È dunque giusto e doveroso ripetere con i Santi: «DE MARIA NUMQUAM SATIS». Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. "Di Maria SS.ma non si dirà mai abbastanza". Ella merita più lode, più rispetto, più più amore e servizio. 
Se dunque, come è certo, la conoscenza ed il regno di Cristo si attueranno nel mondo, sarà effetto necessario della conoscenza e del Regno della Santissima Vergine Maria, che l'ha dato alla luce la prima volta e lo farà risplendere la seconda.
E' un segno infallibile di empietà non nutrire alcuna ammirazione e amore per la Santa Vergine; all'opposto, è un infallibile segno di predestinazione esserle interamente e veramente devoti >>.
Ave Maria!
Sis mecum semper
et omnia quae faciam
protege et sanctifica. Amen 

mercoledì 29 gennaio 2014

IMPARIAMO DAI SANTI A INSCRIVERCI ALLA " SCUOLA " DELLA MADONNA


BEATIFICAZIONE DEI VENERABILI 

GIACINTA E FRANCESCO, PASTORELLI DI FÁTIMA


OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II

Santuario di Nostra Signora del Rosario di Fátima

Sabato, 13 Maggio 2000

 
1. "Ti benedico, o Padre, (...) perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11, 25).

Con queste parole, cari fratelli e sorelle, Gesù loda il Padre celeste per i suoi disegni; Egli sa che nessuno può venire a Lui se non lo attira il Padre (cfr Gv 6, 44), perciò loda questo suo disegno e vi aderisce filialmente: "Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te" (Mt 11, 26). Ti è piaciuto di aprire il Regno ai piccoli.
Secondo il disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, "una Donna vestita di sole" (Ap. 12,1). Essa parla loro con voce e cuore di mamma: li invita ad offrirsi come vittime di riparazione, dicendosi pronta a condurli, sicuri, fino a Dio. Ed ecco, essi vedono uscire dalle sue mani materne una luce che penetra nel loro intimo, così che si sentono immersi in Dio come quando una persona – essi stessi spiegano - si contempla allo specchio.

Più tardi Francesco, uno dei tre privilegiati, osservava: "Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo sì, che noi non lo potremo mai dire". Dio: una luce che arde, però non brucia. Fu la medesima percezione che ebbe Mosè, quando vide Dio nel roveto ardente; in quell'occasione Dio gli parlò, dicendosi preoccupato per la schiavitù del suo popolo e deciso a liberarlo per mezzo di lui: "Io sarò con te" (cfr Es 3, 2-12). Quanti accolgono questa presenza diventano dimora e, conseguentemente, "roveto ardente" dell'Altissimo.

2. Ciò che più meravigliava il beato Francesco e lo compenetrava era Dio in quella luce immensa che li aveva raggiunti tutti e tre nel loro intimo. Soltanto a lui, però, Dio si fece conoscere "tanto triste", come egli diceva. Una notte, suo padre lo sentì singhiozzare e gli domandò perché piangesse; il figlio rispose: "Pensavo a Gesù che è tanto triste a causa dei peccati che si fanno contro di Lui". Un unico desiderio - così espressivo del modo di pensare dei bambini - muove ormai Francesco ed è quello di "consolare e far contento Gesù".
Nella sua vita si opera una trasformazione che si potrebbe dire radicale; una trasformazione sicuramente non comune per bambini della sua età. Egli si impegna in una intensa vita spirituale, con una preghiera così assidua e fervente da raggiungere una vera forma di unione mistica col Signore. Proprio questo lo spinge ad una crescente purificazione dello spirito, mediante tante rinunce a quello che gli piace e persino ai giochi innocenti dei bambini.

Francesco sopportò le grandi sofferenze causate dalla malattia, della quale poi morì, senza alcun lamento. Tutto gli sembrava poco per consolare Gesù; morì con il sorriso sulle labbra. Grande era, nel piccolo, il desiderio di riparare per le offese dei peccatori, offrendo a tale scopo lo sforzo di essere buono; i sacrifici, la preghiera. Anche Giacinta, la sorella più giovane di lui di quasi due anni, viveva animata dai medesimi sentimenti.

3. "Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago" (Ap 12, 3).
Queste parole che abbiamo ascoltate nella prima lettura della Messa ci portano a pensare alla grande lotta tra il bene e il male, nonché a costatare come l'uomo, mettendo Dio da parte, non possa raggiungere la felicità, anzi finisca per distruggere se stesso.

Quante vittime nel corso dell'ultimo secolo del secondo millennio! Il pensiero va agli orrori delle due "grandi guerre" e quelli delle altre guerre in tante parti del mondo, ai campi di concentramento e di sterminio, ai gulag, alle pulizie etniche e alle persecuzioni, al terrorismo, ai rapimenti di persone, alla droga, agli attentati contro la vita non nata e la famiglia.

Il messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all'umanità affinché non stia al gioco del "drago", il quale con la "coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra" (Ap 12, 4). L'ultima meta dell'uomo è il Cielo, sua vera casa dove il Padre celeste, nel suo amore misericordioso, é in attesa di tutti.

Dio vuole che nessuno si perda; per questo, duemila anni fa, ha inviato sulla terra il suo Figlio a "cercare e salvare quel che era perduto" (Lc 19, 10). Egli ci ha salvati con la sua morte sulla croce. Nessuno renda vana quella Croce! Gesù è morto e risorto per essere "il primogenito di molti fratelli" (Rom 8, 29).

Nella sua sollecitudine materna, la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, per chiedere agli uomini di "non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già molto offeso". È il dolore di mamma che l'obbliga a parlare; è in palio la sorte dei suoi figli. Per questo Ella chiede ai pastorelli: "Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro".

4. La piccola Giacinta ha condiviso e vissuto quest'afflizione della Madonna, offrendosi eroicamente come vittima per i peccatori. Un giorno, quando essa e Francesco avevano ormai contratto la malattia che li costringeva al letto, la Vergine Maria venne a visitarli in casa, come racconta Giacinta: "La Madonna è venuta a vederci e ha detto che molto presto verrà a prendere Francesco per portarlo in Cielo. A me ha chiesto se volevo ancora convertire più peccatori. Le ho detto di sì". E, quando si avvicina il momento della dipartita di Francesco, la piccola gli raccomanda: "Da parte mia porta tanti saluti a Nostro Signore e alla Madonna e dì loro che sono disposta a sopportare tutto quanto vorranno per convertire i peccatori". Giacinta era rimasta così colpita dalla visione dell'inferno, avvenuta nell'apparizione di luglio, che tutte le mortificazioni e penitenze le sembravano poca cosa per salvare i peccatori.

Giacinta potrebbe benissimo esclamare con San Paolo: "Mi rallegro di soffrire per voi, completando in me stessa quello che manca alle tribolazioni di Cristo a vantaggio del suo Corpo, che è la Chiesa" (Col 1, 24). Domenica scorsa, presso il Colosseo a Roma, abbiamo fatto memoria i moltissimi testimoni della fede del secolo XX, ricordando, attraverso le incisive testimonianze lasciateci, le tribolazioni che hanno patito. Una nube innumerevole di coraggiosi testimoni della fede ci ha lasciato un preziosa eredità, che dovrà restare viva nel terzo millennio. Qui a Fatima, dove sono stati preannunciati questi tempi di tribolazione e la Madonna ha chiesto preghiera e penitenza per abbreviarli, voglio oggi render grazie al Cielo per la forza della testimonianza che si è manifestata in tutte quelle vite. E desidero una volta di più celebrare la bontà del Signore verso di me, quando, duramente colpito in quel 13 maggio 1981, fui salvato dalla morte. Esprimo la mia riconoscenza anche alla beata Giacinta per i sacrifici e le preghiere fatte per il Santo Padre, che ella aveva visto tanto soffrire.

5. "Ti benedico, o Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli". La lode di Gesù prende oggi la solenne forma della beatificazione dei pastorelli Francesco e Giacinta. La Chiesa vuole, con questo rito, mettere sul lucerniere queste due fiammelle che Dio ha acceso per illuminare l'umanità nelle sue ore buie e inquiete. Risplendano dunque queste luci sul cammino di questa moltitudine immensa di pellegrini e di quanti altri ci accompagnano tramite la radio e la televisione. Siano Francesco e Giacinta una luce amica che illumina il Portogallo intero e, in modo speciale, questa diocesi di Leiria-Fátima.

Ringrazio Monsignore Serafim, Vescovo di questa illustre Chiesa particolare, per le sue parole di benvenuto e con grande gioia saluto tutto l'Episcopato portoghese e le rispettive comunità ecclesiali che amo di cuore ed esorto ad imitare i loro Santi. Un fraterno saluto ai Cardinali e Vescovi presenti, con menzione particolare per i Pastori delle Comunità dei Paesi di lingua portoghese: la Vergine Maria ottenga la riconciliazione al popolo angolano; porti conforto agli alluvionati del Mozambico; vegli sui passi di Timor Lorosae, della Guinea Bissau, di Capo Verde, di São Tomé e Príncipe; e custodisca nell'unità della fede i suoi figli e figlie del Brasile.

Il mio deferente saluto va al Signor Primo Ministro e alle Autorità che hanno voluto partecipare a questa Celebrazione. Profitto dell'occasione per esprimere, nella persona del Capo del Governo, la mia riconoscenza a tutti per la collaborazione con cui hanno reso possibile questo mio pellegrinaggio. Un abbraccio cordiale ed una particolare benedizione alla parrocchia e alla città di Fatima, le quali oggi si rallegrano per i loro figli elevati agli onori degli altari.

6. La mia ultima parola è per i bambini: Cari bambini e bambine, vedo tanti di voi con addosso vestiti simili a quelli usati da Francesco e Giacinta. Vi stanno molto bene! Il guaio è che, questa sera o forse domani, toglierete questi abiti e... i pastorelli spariranno. Non vi pare che non dovrebbero scomparire?! La Madonna ha bisogno di tutti voi per consolare Gesù, triste per i torti che gli si fanno; ha bisogno delle vostre preghiere e dei vostri sacrifici per i peccatori.

Chiedete ai vostri genitori ed ai vostri maestri di inscrivervi alla "scuola" della Madonna, affinché vi insegni a diventare come i pastorelli, i quali cercavano di far quanto Ella chiedeva loro. Vi dico che "si progredisce più in poco tempo di sottomissione e dipendenza da Maria che durante anni interi di iniziative personali, appoggiati soltanto su se stessi" (San Luigi Maria Grignion di Montfort, Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine, n. 155). E’ stato così che i pastorelli sono diventati rapidamente santi. Una donna che aveva accolto Giacinta a Lisbona, nel sentire i consigli tanto belli e saggi che la piccola dava, le domandò chi era stato ad insegnarglieli. "È stata la Madonna" - rispose. Lasciandosi guidare, con totale generosità, da una Maestra così buona, Giacinta e Francesco hanno raggiunto in poco tempo le vette della perfezione.

7. "Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli".
Ti benedico, o Padre, per tutti i tuoi piccoli, a cominciare dalla Vergine Maria, l'umile tua Serva, e fino ai pastorelli Francesco e Giacinta.
Il messaggio delle loro vite resti sempre vivo ad illuminare il cammino dell'umanità!



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