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lunedì 25 maggio 2020

NON PERDETEVI DI CORAGGIO

Maria Giglio della Trinità”: Domini Sacrarium, Nobile Triclinium ...
“APRITE i cuori alla speranza perché sono vera Madre di tutta la Chiesa.

Nel corso degli anni sono sempre stata accanto a questa mia figlia prediletta, con l’ansia e la tenerezza del mio amore materno.

Sono particolarmente accanto alla Chiesa in questi ultimi tempi, in cui essa deve vivere l’ora sanguinosa della sua purificazione e della grande tribolazione.

Anche per lei deve compiersi il disegno del Padre Celeste ed è così chiamata a salire il Calvario della sua immolazione.

Questa mia amatissima figlia sarà percossa e ferita, tradita e spogliata, abbandonata e condotta al patibolo, ove verrà crocifissa.

Nel suo interno entrerà l’uomo iniquo, che porterà al culmine l’abominio della desolazione, predetta dalle divine Scritture (2 Tess. 2, 3; Daniele, 12, 11)

Non perdetevi di coraggio, figli prediletti.

Sia forte la vostra fiducia.   … Aprite i cuori alla speranza. 

… Io sono l’aurora che precede il grande giorno del Signore. Sono la voce che diventa forte in questi tempi, per diffondere in ogni parte della terra il mio profetico annuncio: - preparatevi tutti a ricevere mio figlio Gesù, che sta ormai ritornando fra voi sulle nubi del cielo, nello splendore della sua gloria divina -”.

Cristo in acanto di Nicola Partipilo | Telemaco Edizioni

sabato 1 aprile 2017

DIO ha voluto avere come voi, una Madre, che Mi ha dato un Cuore

PRIMA ANCORA DELL’ORIGINE 
DEL MONDO
IL PADRE AVEVA UNITO 
IL CUORE DI GESÙ 
AL CUORE DI MARIA
*******
10 maggio 2010

GESÙ:   Come dirvi, come farvi capire, Miei piccoli figli, che DIO ha voluto avere come voi, una Madre, che Mi ha dato un Cuore ? E questo Divino Sacro Cuore non ha mai potuto separarsi dal Suo. Il Santo Cuore di Maria ha sanguinato prima del Mio, prima ancora della Mia Santa Passione e della Mia Crocifissione sulla Croce del Mio AMORE.

DIO ha unito i nostri Due Santi Cuori per l’eternità!

Prima di venire in questo mondo, Io vivevo nel Padre con lo Spirito Santo. E prima ancora che il Mondo fosse creato, il Piano di DIO esisteva nel Suo Pensiero creatore, e viveva nell’attesa della sua REALIZZAZIONE.  Questo Mondo palpitava di Vita, perché DIO è la VIA, la VERITÀ, la VITA.

Maria non era la prima Eva.
Maria portava in Sé il Sì della Redenzione.

Era attesa, e il FIGLIO di DIO non poteva più contenere nel Suo Cuore Divino “L’AMORE” incondizionato che doveva scaturire dappertutto, per santificare il Mondo.

Se Maria, con il Suo “SÌ” doveva essere l’Alfa del Piano Divino del Salvataggio di questo Mondo, GESÙ Cristo, che era Lui Stesso quel “SÌ”, diveniva con Maria che Lo partoriva, l’ALFA e l’OMEGA. GESÙ non è nato da una decisione spontanea del Padre, e Maria ha fatto sempre parte di quella Verità Divina nascosta per i Suoi Tempi della FINE. 

Ella è sempre esistita nel Pensiero del Padre, per aprire e chiudere la fine di questi tempi, concessi alla razza umana. È Lei la Porta del Cielo, come pure è la Porta e il Passaggio dei figli arrivati a questa grande maturità, i quali devono rinascere nuovamente dallo Spirito e dall’Acqua (Parole di Gesù a Nicodemo), per vivere con DIO nella Nuova Terra.

Mediante la Sua Concezione Immacolata, - “Io sono l’Immacolata Concezione” - Maria, nella preghiera a Lei rivolta, ci chiede di invocarLa per la Gloria di DIO in questo modo:

“Oh Maria, concepita senza peccato, prega per noi che a Te ricorriamo”,  perché Ella è la Madre di DIO. E DIO fatto Uomo ha preso carne e sangue divini in Maria. 

Maria diventa il modello di questa Nuova Generazione. Maria diventa, in Verità, la Madre DIVINA, concepita dallo Spirito Santo nel seno purificato di Anna dallo stesso Spirito Santo. Ella è la Sposa dello Spirito Santo. È la Porta e il Passaggio che DIO ha attraversato per venire fino a noi.
DIO chiede alla Sua Chiesa, mediante una correzione del Dogma, di aprire la Porta e il Passaggio ai figli che hanno la stessa identità di GESÙ Cristo.

Maria è la Matrice Spirituale degli Uomini e della Chiesa.
Maria contiene in Sé lo Spirito Santo.
Ella è “la Fonte Battesimale della Chiesa”.

Parola di GESÙ Cristo.

  

domenica 13 ottobre 2013

MAMMA E REGINA


MATERNITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA

Il titolo di Madre di Dio, fra tutti quelli che vengono attribuiti alla Madonna, è il più glorioso. Essere la Madre di Dio è per Maria la sua ragion d'essere, il motivo di tutti i suoi privilegi e delle sue grazie. Per noi il titolo racchiude tutto il mistero della Incarnazione e non ne vediamo altro che più di questo sia sorgente per Maria di lodi e per noi di gioia. Sant'Efrem pensava giustamente che credere e affermare che la Santissima Vergine Maria è Madre di Dio è dare una prova sicura della nostra fede.
La Chiesa quindi non celebra alcuna festa della Vergine Maria senza lodarla per questo privilegio. E così saluta la beata madre di Dio nell'Immacolato Concepimento, nella Natività, nell'Assunzione e noi nella recita frequentissima dell'Ave Maria facciamo altrettanto.

L'eresia nestoriana.
"Theotókos", Madre di Dio, è il nome con cui nei secoli è stata designata Maria Santissima. Fare la storia del dogma della maternità divina sarebbe fare la storia di tutto il cristianesimo, perché il nome era entrato così profondamente nel cuore dei fedeli che quando, davanti al Vescovo di Costantinopoli, Nestorio, un prete che era suo portavoce, osò affermare che Maria era soltanto madre di un uomo, perché era impossibile che Dio nascesse da una donna, il popolo protestò scandalizzato.
Era allora vescovo di Alessandria san Cirillo, l'uomo suscitato da Dio per difendere l'onore della Madre del suo Figlio. Egli tosto manifestava il suo stupore: "Mi meraviglia che vi siano persone, che pensano che la Santa Vergine non debba essere chiamata Madre di Dio. Se nostro Signore è Dio, Maria, che lo mise al mondo, non è la Madre di Dio? Ma questa è la fede che ci hanno trasmesso gli Apostoli, anche se non si sono serviti di questo termine, ed è la dottrina che abbiamo appresa dai Santi Padri".

Il Concilio di Efeso.
Nestorio non cambiò pensiero e l'imperatore convocò un concilio, che si aprì ad Efeso il 24 giugno 431 sotto la presidenza di san Cirillo, legato del papa Celestino. Erano presenti 200 vescovi i quali proclamarono che "la persona di Cristo è una e divina e che la Santissima Vergine deve essere riconosciuta e venerata da tutti quale vera Madre di Dio". I cristiani di Efeso intonarono canti di trionfo, illuminarono la città e ricondussero alle loro dimore con fiaccole accese i vescovi "venuti - gridavano essi - per restituirci la Madre di Dio e ratificare con la loro santa autorità ciò che era scritto in tutti i cuori".
Gli sforzi di Satana avevano raggiunto, come sempre, un risultato solo, cioè quello di preparare un magnifico trionfo alla Madonna e, se vogliamo credere alla tradizione, i Padri del Concilio, per perpetuare il ricordo dell'avvenimento, aggiunsero all'Ave Maria le parole: "Santa Maria, Madre di Dio, pregate per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte". Milioni di persone recitano ogni giorno questa preghiera e riconoscono a Maria la gloria di Madre di Dio, che un eretico aveva preteso negare.

La festa dell'undici ottobre.
Il 1931 ricorreva il XV centenario del Concilio di Efeso e Pio XI pensò che sarebbe stata "cosa utile e gradita per i fedeli meditare e riflettere sopra un dogma così importante" come quello della maternità divina e, per lasciare una testimonianza perpetua della sua divozione alla Madonna, scrisse l'Enciclica Lux veritatis, restaurò la basilica di S. Maria Maggiore in Roma e istituì una festa liturgica, che "avrebbe contribuito a sviluppare nel clero e nei fedeli la divozione verso la grande Madre di Dio, presentando alle famiglie come modelli, Maria e la sacra Famiglia di Nazareth", affinché siano sempre più rispettati la santità del matrimonio e l'educazione della gioventù. [Poi la festa fu trasferita da Paolo VI al 1 gennaio].
Che cosa implichi per Maria la dignità di Madre di Dio lo abbiamo già notato nelle feste del primo gennaio e del 25 marzo, ma l'argomento è inesauribile e possiamo fermarci su di esso ancora un poco.

Maria sterminio delle eresie.
"Godi, o Vergine, perché da sola hai sterminato nel mondo intero le eresie". L'antifona della Liturgia insegna che il dogma della maternità divina è sostegno e difesa di tutto il cristianesimo. Confessare la maternità divina è confessare la natura divina e l'umanità del Verbo Incarnato in unità di persona ed è altresì affermare la distinzione delle persone in Dio nell'unità di natura ed è ancora riconoscere tutto l'ordine soprannaturale della grazia e della gloria.

Maria vera Madre di Dio.
Riconoscere che Maria è vera Madre di Dio è cosa facile. "Se il Figlio della Santa Vergine è Dio, scrive Pio XI nell'Enciclica Lux veritatis, colei che l'ha generato merita di essere chiamata Madre di Dio; se la persona di Gesù Cristo è una e divina, tutti, senza dubbio, devono chiamare Maria Madre di Dio e non solamente di Cristo uomo. Come le altre donne sono chiamate e sono realmente madri, perché hanno formato nel loro seno la nostra sostanza mortale, e non perché abbiano creata l'anima umana, così Maria ha acquistato la maternità divina per aver generato l'unica persona del Figlio suo".

Conseguenze della maternità divina.
"Derivano di qui, come da sorgente misteriosa e viva, la speciale grazia di Maria e la sua suprema dignità davanti a Dio. La beata Vergine ha una dignità quasi infinita, che proviene dal bene infinito, che è Dio, dice san Tommaso. E Cornelio a Lapide spiega le parole di san Tommaso così: Maria è la Madre di Dio, supera in eccellenza tutti gli Angeli, i Serafini, i Cherubini. È la Madre di Dio ed è dunque la più pura e più santa di tutte le creature e, dopo quella di Dio, non è possibile pensare purezza più grande. È Madre di Dio, sicché, se i santi ottennero qualche privilegio (nell'ordine della grazia santificante) Maria ebbe il suo prima di tutti".

Dignità di Maria.
Il privilegio della maternità divina pone Maria in una relazione troppo speciale ed intima con Dio, perché possano esserle paragonate dignità create di qualsiasi genere, la pone in un rapporto immediato con l'unione ipostatica e la introduce in relazioni intime e personali con le tre persone della Santissima Trinità.

Maria e Gesù.
La maternità divina unisce Maria con il Figlio con un legame più forte di quello delle altre madri con i loro figli. Queste non operano da sole la generazione e la Santa Vergine invece ha generato il Figlio, l'Uomo-Dio, con la sua stessa sostanza e Gesù è premio della sua verginità e appartiene a Maria per la generazione e per la nascita nel tempo, per l'allattamento col quale lo nutrì, per l'educazione che gli diede, per l'autorità materna esercitata su di lui.

Maria e il Padre.
La maternità divina unisce in modo ineffabile Maria al Padre. Maria infatti ha per Figlio il Figlio stesso di Dio, imita e riproduce nel tempo la generazione misteriosa con la quale il Padre generò il Figlio nell'eternità, restando così associata al Padre nella sua paternità. "Se il Padre ci manifestò un'affezione così sincera, dandoci suo Figlio come Maestro e Redentore, diceva Bossuet, l'amore che aveva per te, o Maria, gli fece concepire ben altri disegni a tuo riguardo e ha stabilito che Gesù fosse tuo come è suo e, per realizzare con te una società eterna, volle che tu fossi la Madre del suo unico Figlio e volle essere il Padre del tuo Figlio" (Discorso sopra la devozione alla Santa Vergine).

Maria e lo Spirito Santo.
La maternità divina unisce Maria allo Spirito Santo, perché per opera dello Spirito Santo ha concepito il Verbo nel suo seno. In questo senso Leone XIII chiama Maria Sposa dello Spirito Santo (Enc. Divinum munus, 9 maggio 1897) e Maria è dello Spirito Santo il santuario privilegiato, per le inaudite meraviglie che ha operate in lei.
"Se Dio è con tutti i Santi, afferma san Bernardo, è con Maria in modo tutto speciale, perché tra Dio e Maria l'accordo è così totale che Dio non solo si è unita la sua volontà, ma la sua carne e con la sua sostanza e quella della Vergine ha fatto un solo Cristo, e Cristo se non deriva come egli è, né tutto intero da Dio, né tutto intero da Maria, è tuttavia tutto intero Dio e tutto intero di Maria, perché non ci sono due figli, ma c'è un solo Figlio, che è Figlio di Dio e della Vergine. L'Angelo dice: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. È con te non solo il Signore Figlio, che rivestisti della tua carne, ma il Signore Spirito Santo dal quale concepisti e il Signore Padre, che ha generato colui che tu concepisti. È con te il Padre che fa sì che suo Figlio sia tuo Figlio; è con te il Figlio, che, per realizzare l'adorabile mistero, apre il tuo seno miracolosamente e rispetta il sigillo della tua verginità; è con te lo Spirito Santo, che, con il Padre e con il Figlio santifica il tuo seno. Sì, il Signore è con te" (3a Omelia super Missus est).

MESSA

EPISTOLA (Eccli 24,23-31). - Come vite diedi frutti di soave odore, e i miei fiori danno frutti di gioia e di ricchezza. Io sono la madre del bell'amore e del timore, della scienza e della santa speranza. In me ogni grazia della via e della verità, in me ogni speranza di vita e di virtù. Venite a me, o voi tutti che mi bramate, e saziatevi dei miei frutti; perché il mio spirito è più dolce del miele, e il mio retaggio più del favo di miele. Il ricordo di me durerà nelle generazioni dei secoli. Chi mi mangia avrà ancora fame, e chi mi beve avrà ancora sete. Chi mi ascolta non sarà confuso, e chi lavora per me non peccherà; chi mi illustra avrà la vita eterna.

A buon diritto la Chiesa anche qui applica alla Madonna un testo che è stato scritto con riferimento al Messia. Non è Maria la vera vigna, che ci ha data l'uva generosa, che riceviamo tutti i giorni nell'Eucaristia? Vi è gloria paragonabile a quella di Maria, che, essendo vergine, è divenuta Madre di Dio, senza perdere la verginità? La Chiesa la canta con gioia Madre del bell'amore e ci invita ad accostarci a lei con confidenza, perché in Maria si incontra ogni speranza della vita e della virtù e chi l'ascolta non sarà mai confuso.

VANGELO (Lc 2,43-51). - In quel tempo: Al ritorno il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, ma i suoi genitori non se ne accorsero. Supponendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di cammino, poi si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti. Ma non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme in cerca di lui. E avvenne che dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto fra i dottori ad ascoltarli ed interrogarli, mentre gli uditori stupivano della sua sapienza e delle sue risposte. E, vedendolo, ne furono meravigliati. E sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto questo? Vedi, tuo padre ed io, addolorati, andavamo in cerca di te. Egli rispose loro: E perché cercarmi? non sapevate che mi devo occupare di quanto riguarda mio Padre? Ma essi non compresero quanto aveva loro detto. Poi se ne andò con loro e tornò a Nazaret, e stava loro sottomesso.

L'amore di Gesù per la Madre.
"Se fosse permesso spingere tanto innanzi l'analisi del suo sviluppo umano, si direbbe che in Gesù, come in altri, vi fu qualcosa dell'influenza della Madre sua. La grazia, la finezza squisita, la dolcezza indulgente appartengono solo a Lui, ma proprio per tali cose si distinguono coloro, che spesso hanno sentito il cuore come addolcito dalla tenerezza materna e lo spirito ingentilito, per la conversazione con la donna venerata e amata teneramente, che si compiaceva iniziarli alle sfumature più delicate della vita. Gesù fu davvero, come lo chiamavano i concittadini, il 'figlio di Maria'.
Egli tanto ha ricevuto da Maria, perché l'amò infinitamente. Come Dio, la scelse e le donò prerogative uniche di verginità, di purezza immacolata, e nello stesso tempo la grazia della maternità divina; come uomo, l'amò tanto fedelmente che sulla croce, in mezzo alle spaventevoli sofferenze, l'ultimo pensiero fu per lei: Donna, ecco tuo figlio. Ecco tua Madre.

Ma il doppio amore gli fece scegliere per la madre una parte degnissima di lei. Il profeta aveva preannunziato lui come il servo di Jahvé e la Madre fu la Serva del Signore nell'oblio di sé, nella devozione e nel perfetto distacco: 'vi è più gioia nel dare che nel ricevere'. Cristo, che aveva preso per sé questa gioia, la diede alla Madre e Maria comprese così bene questo dono che nei ricordi d'infanzia segnò con attenzione particolare i rapporti che a un lettore superficiale sembrano duri: 'Perché mi cercavate? Non sapevate che debbo occuparmi delle cose che riguardano il Padre mio?' E più tardi: 'Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?... ' Gesù vuole insegnarci il distacco che da noi esige e darcene l'esempio" (Lebreton, La Vie e l'enseignement de J. C. N. S., p. 62).


Maria nostra Madre.
Salutandoti oggi col bel titolo di Madre di Dio, non dimentichiamo che "avendo dato la vita al Redentore del genere umano, sei per questo fatto stesso divenuta Madre nostra tenerissima e che Cristo ci ha voluti per fratelli. Scegliendoti per Madre del Figlio suo, Dio ti ha inculcato sentimenti del tutto materni, che respirano solo amore e perdono" (Pio XI Enc. Lux veritatis).

"O Vergine tutta santa, è per i tuoi figli cosa dolce dire di te tutto ciò che è glorioso, tutto ciò che è grande, ma ciò facendo dicono solo il vero e non riescono a dire tutto quello che tu meriti" (Basilio di Seleucia, Omelia 39, n. 6, PG 85, 452). "Tu sei infatti la meraviglia delle meraviglie e di quanto esiste o potrà esistere, Dio eccettuato, niente è più bello di te" (Isidoro di Tessalonica, Discorso per la Presentazione di Maria, PG 189, 69).

Dalla gloria del cielo ove sei, ricordati di noi, che ti preghiamo con tanta gioia e confidenza. "L'Onnipotente è con te e tu sei onnipotente con Lui, onnipotente per Lui, onnipotente dopo di Lui", come dice san Bonaventura. Tu puoi presentarti a Dio non tanto per pregare quanto per comandare, tu sai che Dio esaudisce infallibilmente i tuoi desideri. Noi siamo, senza dubbio, peccatori, ma tu sei divenuta Madre di Dio per causa nostra e "non si è mai inteso dire che alcuno di quelli che sono ricorsi a te sia stato abbandonato. Animati da questa confidenza, o Vergine delle vergini, o nostra Madre, veniamo a te gemendo sotto il peso dei nostri falli e ci prostriamo ai tuoi piedi. Madre del Verbo incarnato, non disprezzare le nostre preghiere, degnati di esaudirle" (san Bernardo).

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, Alba, 1959, p. 1170-1176


domenica 22 settembre 2013

Incomincerà con la Chiesa.


 Festa di Maria Santissima Madre di Dio.


Incomincerà con la Chiesa.


«Oggi tutta la Chiesa guarda con grande speranza alla sua Mamma Celeste.

Mi prega, con tenerezza di figlio e con fiducia che oltrepassa ogni limite, il Vicario di Gesù, il Papa [Paolo VI], questa vittima che sempre più si immola sulla Croce per la salvezza del mondo. Egli oggi da Me invoca la pace per tutta l'umanità.

La chiede soprattutto, con la preghiera incessante rivolta a Me, per la Chiesa di cui Lui stesso mi ha solennemente proclamata Madre.

Mi invocano tutti i miei figli sparsi in ogni parte del mondo: i bambini innocenti; i giovani che mai come oggi soffrono per questa incertezza e questa oscurità; i poveri, i peccatori, gli ammalati, gli anziani, gli esuli, gli smarriti.

Mi invocate, con particolare commozione, voi figli miei prediletti, Sacerdoti consacrati al mio Cuore Immacolato.

Oggi voglio dirvi che accolgo le vostre preghiere e le depongo sull'altare della Giustizia di Dio.
In questo nuovo anno si farà ancora più forte la mia opera di materna mediazione fra voi e mio Figlio Gesù.

Incominciate un anno in cui gravi avvenimenti vi attendono.
Soprattutto la mia Chiesa sarà chiamata a una ulteriore interiore purificazione, mentre parrà in balìa del potere delle Tenebre.


Gesù vuole incominciare con la Sua Sposa una forte azione per condurla al suo più grande splendore, così che torni a essere bella e luminosa davanti a tutte le nazioni.

Per questo vi dico: preparatevi a vivere momenti che la storia della Chiesa non ha mai conosciuto e in cui ogni cosa sembrerà sovvertita. Ma nella più grande oscurità Io sarò la vostra luce e la vostra guida.

Perciò non temete mai, figli miei prediletti. Incominciate questo nuovo anno con la più grande fiducia nel mio Cuore Immacolato.

Siete ormai chiamati a vedere il più grande trionfo della misericordia di Dio sul mondo».

Primo gennaio 1978 Festa di Maria Santissima Madre di Dio. MSM



lunedì 25 giugno 2012

***** La beata Caterina Emmerich racconta: “Vidi la Chiesa terrena come un magnifico giardino che cela mille tesori ...



Anonimo Novohispano.jpg

Ven Espíritu Santo, ven por medio de la poderosa intercesión del Corazón Inmaculado de María, tu amadísima Esposa

Vidi la Chiesa terrena come un magnifico giardino che cela mille tesori da cogliere, ma questi non vengono raccolti, e con il passar del tempo il campo diventa sterile e arido. 
(…) la comunità dei fedeli, 
il gregge di Cristo, 
tutto era senza vitalità, sonnolento, 
le celebrazioni senza sentimento, 
e le grazie che essa avrebbe potuto ricevere in tali celebrazioni, 
cadevano sulla terra senza essere colte, 
e quel che più era terribile è che non venendo colte si trasformavano in colpe, poiché questa è la giustizia! 

Allora ricevetti la consapevolezza che la Chiesa militante avrebbe dovuto espiare queste gravi mancanze con esercizi di riparazione per pareggiare i conti con quella celeste e trionfante. Ma per colpa delle mancate espiazioni vidi che la chiesa militante non avrebbe potuto regolare i conti e sarebbe caduta ancor più in basso. Per questo motivo la Santa Vergine Maria, con assiduo lavoro e avvalendosi della collaborazione nel mondo di sette mistici, si occupava di compensare questa condizione di caduta della chiesa militante, degli uomini e della natura. Tra questi sette mistici fui scelta anch’io a partecipare a questa missione di soccorso e di risanamento del bilanciamento della Chiesa terrena. Nel giorno dedicato a santa Caterina, nella casa dove vennero celebrate le Nozze mistiche, intrapresi con la santa Vergine una faticosa raccolta di tutta la frutta e le erbe necessarie. Iniziammo così tutte le difficili preparazioni…“.

In poche parole, la Emmerick sottolinea e spiega il senso di tale raccolta: a causa della colpevolezza delle membra viene a mancare alla Chiesa militante quel miele necessario per addolcire le sue fatiche. Pertanto, con l’aiuto della Vergine Maria e dei suoi collaboratori, tale miele mancante viene ri-preparato e prelevato dalla Chiesa trionfante e quindi è dato alla Chiesa militante in modo da pareggiare i conti. Conclude infatti la visione: “…uno di questi volontari scelti da Cristo, spreme con mani insanguinate i pungenti cardi, traendo il miele che viene cucinato e preparato dalla Santa Vergine Maria, la Madre della Chiesa. A seguito di tal duro lavoro che durò giorni e notti, ci fu una riduzione del debito…“.
Deo gratias!

Catecismo para niños

Ven Espíritu Santo, ven por medio de la poderosa intercesión del Corazón Inmaculado de María, tu amadísima Esposa
AVE MARIA! 
IMMACOLATA MIA E MIO TUTTO!