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venerdì 2 dicembre 2016

La Vergine fu di Dio, di Dio solo


  • Mia Madre fu la Fanciulla del Tempio dai tre ai quindici anni e affrettò la venuta del Cristo con la forza del suo amare. Vergine avanti il suo concepimento, vergine nelle oscurità d’un seno, vergine nei suoi vagiti, vergine nei suoi primi passi, la Vergine fu di Dio, di Dio solo e proclamò il suo diritto, superiore al decreto della Legge d’Israele, ottenendo dallo sposo a Lei datole da Dio di rimanere inviolata dopo le nozze. 
    Giuseppe di Nazareth era un giusto. Solo a lui poteva essere dato il Giglio di Dio e solo lui lo ebbe. E, angelo nell’anima e nella carne, egli amò come amano gli angeli di Dio. L’abisso di questo forte amore, che ebbe tutte le tenerezze coniugali senza sorpassare la barriera di celeste fuoco oltre la quale era l’Arca del Signore, sarà compreso solo da pochi sulla terra. E’ la testimonianza di ciò che può un giusto, sol che voglia. (…)  
    Ancora era Maria nella sua casa, in attesa dell'unione con lo sposo, quando Gabriele, l’angelo dei divini annunzi tornò sulla terra e chiese alla Vergine d’essere Madre. Già aveva promesso al Sacerdote Zaccaria il Precursore e non era stato creduto. Ma la Vergine credette che ciò potesse essere per volere di Dio e, sublime nella sua ignoranza, chiese solo: “Come ciò può avvenire? “  (…) - Vedi pag. 21 - Ora il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo attendono la tua ubbidienza per compiere la promessa. Già è il Precursore del Cristo nel seno di Elisabetta, tua cugina, e se tu consenti, lo Spirito Santo scenderà su te e santo sarà Colui che da te nascerà e porterà il suo vero Nome di Figlio di Dio. 136.6  vedi pag.21
  • "Ecco l’Ancella del Signore. Si faccia di me secondo la sua parola”. E lo Spirito di Dio scese sulla sua Sposa e nel primo abbraccio le impartì le sue luci, che sopraperfezionarono le virtù di silenzio, umiltà, prudenza, e carità di cui Ella era piena, ed Ella fu tutt’una con la Sapienza, e non più fu scindibile dalla Carità, e l’Ubbidiente e Casta si perse nell’oceano dell’Ubbidienza che Io sono, e conobbe la gioia d'essere Madre senza conoscere il turbamento d'essere sfiorata. 136.6
***

Lettera di fuoco di papa Giovanni Paolo II

giovedì 1 dicembre 2016

Mangiatene amici, perché nutrirsi della sua dolcezza è nutrirsi del miele di Dio.


  • Seguite l’esempio della Maestra mia (...) e di tutti coloro che vogliono formarsi nella Grazia e nella Sapienza.
  • Seguite la sua parola. E’ la mia fatta più dolce. Nulla vi è da aggiungere ad essa perché è la parola della Madre della Sapienza. 157.8
  • La nuova Eva è stata concepita dal Pensiero ai piedi del paradisiaco pomo, perché del suo riso e del suo pianto fugasse il serpente e disintossicasse l’atossicato  frutto.
    Lei si è fatta albero dal frutto redentore. Mangiatene amici, perché nutrirsi della sua dolcezza  è nutrirsi del miele di Dio. 207.10
  • Si rigenerano le anime  presso la Generatrice senza macchia, presso quella che è tanto Vita d'aver ottenuto di avere dato al mondo il Cristo che è la Vita. (….)
    Porto di Pace, che il raggio soave della viva Stella Maria, chiama al quel seno d’Amore per amore, muto ed attivo del Figlio suo. 237.8
***

martedì 29 novembre 2016

Maria SS.ma IMMACOLATA

(Maria è la) perla nata nell’Oceano della Trinità per portare sulla terra la seconda Persona. Ella è compatta intorno al suo fulcro che è scintilla dell’Amore eterno. Scintilla che trovando in Lei rispondenza, ha generato i vortici della Divina Meteora, il Cristo stella del mattino. 629.
  • Maria, come Corredentrice dovette patire, nel suo cuore e nel suo spirito immacolati, quanto il Figlio suo patì nella carne, nel cuore e nello spirito santissimo.
    Per la pienezza dei doni divini che era in Lei , Maria conobbe anticipatamente o contemporaneamente e intellettivamente tutta la complessa sofferenza del Figlio suo. Sulla sua anima di Immacolata, piena della luce Dio, si proiettò sempre l’ombra dolorosa della Croce e di tutte le lotte e ostacoli che avrebbero preceduta la passione e afflitto il suo Gesù. (Nota a pag.718- 4°vol. ediz 1975 nel corso del capo 242.6).
***
AVE MARIA PURISSIMA!

martedì 18 novembre 2014

Il sogno delle due colonne


Il Papa, superando ogni ostacolo, guida la nave in mezzo alle due colonne, quindi con una catenella che pende dalla prora la lega a un’ancora della colonna su cui sta l’Ostia, e con un’altra catenella che pende a poppa la lega dalla parte opposta a un’altra ancora che pende dalla colonna su cui è collocata la Vergine Immacolata.


Don Bosco, lo raccontò la sera del 30 maggio 1862.

«Figuratevi — disse — di essere con me sulla spiaggia del mare, o meglio sopra uno scoglio isolato, e di non vedere attorno a voi altro che mare. In tutta quella vasta superficie di acque si vede una moltitudine innumerevole di navi ordinate a battaglia, con le prore terminate a rostro di ferro acuto a mo’ di strale. Queste navi sono armate di cannoni e cariche di fucili, di armi di ogni genere, di materie incendiarie e anche di libri. Esse si avanzano contro una nave molto più grande e alta di tutte, tentando di urtarla con il rostro, di incendiarla e di farle ogni guasto possibile.

A quella maestosa nave, arredata di tutto punto, fanno scorta molte navicelle che da lei ricevono ordini ed eseguiscono evoluzioni per difendersi dalla flotta avversaria. Ma il vento è loro contrario e il mare agitato sembra favorire i nemici.

In mezzo all’immensa distesa del mare si elevano dalle onde due robuste colonne, altissime, poco distanti l’una dall’altra. Sopra di una vi è la statua della Vergine Immacolata, ai cui piedi pende un largo cartello con questa iscrizione: “Auxilium Christianorum”; sull’altra, che è molto più alta e grossa, sta un’OSTIA di grandezza proporzionata alla colonna, e sotto un altro cartello con le parole: “Salus Credentium”.

Il comandante supremo della grande nave, che è il Romano Pontefice, vedendo il furore dei nemici e il mal partito nel quale si trovano i suoi fedeli, convoca intorno a sé i piloti delle navi secondarie per tenere consiglio e decidere sul da farsi. Tutti i piloti salgono e si adunano intorno al Papa. Tengono consesso, ma infuriando sempre più la tempesta, sono rimandati a governare le proprie navi.

Fattasi un po’ di bonaccia, il Papa raduna intorno a sé i piloti per la seconda volta, mentre la nave capitana segue il suo corso. Ma la burrasca ritorna spaventosa.

Il Papa sta al timone e tutti i suoi sforzi sono diretti a portare la nave in mezzo a quelle due colonne, dalla sommità delle quali tutto intorno pendono molte ancore e grossi ganci attaccati a catene.

Le navi nemiche tentano di assalirla e farla sommergere: le une con gli scritti, con i libri, con materie incendiarie, che cercano di gettare a bordo; le altre con i cannoni, con i fucili, con i rostri. Il combattimento si fa sempre più accanito; ma inutili riescono i loro sforzi: la grande nave procede sicura e franca nel suo cammino. Avviene talvolta che, percossa da formidabili colpi, riporta nei suoi fianchi larga e profonda fessura, ma subito spira un soffio dalle due colonne e le falle si richiudono e i fori si otturano.

Frattanto i cannoni degli assalitori scoppiano, i fucili e ogni altra arma si spezzano, molte navi si sconquassano e si sprofondano nel mare. Allora i nemici, furibondi, prendono a combattere ad armi corte: con le mani, con i pugni e con le bestemmie.

A un tratto il Papa, colpito gravemente, cade. Subito è soccorso, ma cade una seconda volta e muore. Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio.

Sennonché, appena morto il Papa, un altro Papa sottentra al suo posto. I piloti radunati lo hanno eletto così rapidamente che la notizia della morte del Papa giunge con la notizia della elezione del suo successore. Gli avversari cominciano a perdersi di coraggio.

Il nuovo Papa, superando ogni ostacolo, guida la nave in mezzo alle due colonne, quindi con una catenella che pende dalla prora la lega a un’ancora della colonna su cui sta l’Ostia, e con un’altra catenella che pende a poppa la lega dalla parte opposta a un’altra ancora che pende dalla colonna su cui è collocata la Vergine Immacolata.

Allora succede un gran rivolgimento: tutte le navi nemiche fuggono, si disperdono, si urtano, si fracassano a vicenda. Le une si affondano e cercano di affondare le altre, mentre le navi che hanno combattuto valorosamente con il Papa, vengono anch’esse a legarsi alle due colonne. Nel mare ora regna una grande calma».

A questo punto Don Bosco interroga Don Rua:

— Che cosa pensi di questo sogno?

Don Rua risponde:

— Mi pare che la nave del Papa sia la Chiesa, le navi gli uomini, il mare il mondo. Quelli che difendono la grande nave sono i buoni, affezionati alla Chiesa; gli altri, i suoi nemici che la combattono con ogni sorta di armi. Le due colonne di salvezza mi sembra che siano la devozione a Maria SS. e al SS. Sacramento del l’Eucaristia.

— Hai detto bene — commenta Don Bosco —; bisogna soltanto correggere una espressione. Le navi dei nemici sono le persecuzioni. Si preparano gravissimi travagli per la Chiesa. Quello che finora fu, è quasi nulla rispetto a quello che deve accadere. Due soli mezzi restano per salvarsi fra tanto scompiglio: Devozione a Maria SS., frequente Comunione.

Il servo di Dio Card. Schuster, arcivescovo di Milano, dava tanta importanza a questa visione, che nel 1953, quando fu a Torino come Legato Pontificio al Congresso Eucaristico Nazionale, la notte sul 13 settembre, durante il solenne pontificale di chiusura, sulla Piazza Vittorio, gremita di popolo, diede a questo sogno una parte rilevante della sua Omelia.

Disse tra l’altro: « In quest’ora solenne, nell’Eucaristica Torino del Cottolengo e di Don Bosco, mi torna in mente una visione profetica che il Fondatore del Tempio di Maria Ausiliatrice narrò ai suoi nel maggio del 1862. Gli sembrò di vedere la flotta della Chiesa battuta qua e là dai flutti di una orribile tempesta; tanto che, ad un certo momento, il supremo condottiero della nave capitana — Pio IX — convocò a consiglio i gerarchi delle navi minori.

Purtroppo la bufera, che mugghiava sempre più minacciosa, interruppe a mezzo il Concilio Vaticano (è da notare che Don Bosco annunciava questi eventi otto anni prima che avvenissero). Nelle alterne vicende di quegli anni, per ben due volte gli stessi Supremi Gerarchi soccombettero al travaglio. Quando successe il terzo, in mezzo all’oceano furente cominciarono ad emergere due colonne, in cima alle quali trionfavano i simboli dell’Eucaristia e della Vergine Immacolata.

A quella apparizione il nuovo Pontefice — il Beato Pio X — prese animo e con una salda catena, agganciò la nave Capitana di Pietro a quei due solidi pilastri, calando in mare le ancore.

Allora i navigli minori cominciarono a vogare strenuamente per raccogliersi attorno alla nave del Papa, e così scamparono dal naufragio. La storia confermò la profezia del Veggente. Gli inizi pontificali di Pio X con l’ancora sullo stemma araldico coincisero appunto con il cinquantesimo anno giubilare della proclamazione dogmatica della Concezione Immacolata di Maria, e venne festeggiata in tutto l’orbe cattolico. Tutti noi vecchi ricordiamo l’8 dicembre 1904, in cui il Pontefice in San Pietro circondò la fronte del l’Immacolata d’una preziosa corona di gemme, consacrando alla Madre tutta intera la famiglia che Gesù Crocifisso le aveva commesso.

Il condurre i pargoli innocenti e gli infermi alla Mensa Eucaristica entrò parimenti a far parte del programma del generoso Pontefice, che voleva restaurare in Cristo tutto quanto l’orbe. Fu così che, finché visse Pio X, non ci fu guerra, ed Egli meritò il titolo di pacifico Pontefice dell’Eucaristia.

Da quel tempo le condizioni internazionali non sono davvero migliorate; così che l’esperienza di tre quarti di secolo ci conferma che la nave del Pescatore sul mare in burrasca può sperare salvezza solo con l’agganciarsi alle due colonne dell’Eucaristia e dell'Ausiliatrice, apparse in sogno a Don Bosco » (da L’Italia del 13 settembre 1953).

Lo stesso santo Card. Schuster, un giorno disse a un Salesiano:

« Ho visto riprodotta la visione delle due colonne. Dica ai suoi Superiori che la facciano riprodurre in stampe e cartoline, e la diffondano in tutto il mondo cattolico, perché questa visione di Don Bosco è di grande attualità: la Chiesa e il popolo cristiano si salveranno con queste due devozioni: l’Eucaristia e Maria, Aiuto dei Cristiani».

(Don Bosco) Sogni Don Bosco autore: san Giovanni Bosco // HOME ARTICOLI » Don Bosco » Sogni Don Bosco

sabato 7 dicembre 2013

OGGI ! - 10 -



Rubbio (Vicenza), 8 dicembre 1988. Festa della 
Immacolata Concezione.

Segno di speranza e di consolazione.



«Oggi guardate tutti a Me, vostra Mamma Immacolata.

Unitevi alle schiere degli Angeli e dei Santi del Cielo, a tutte le anime che 
pregano e soffrono nel Purgatorio, alla Chiesa terrena e pellegrina, che cammina 
nel deserto del mondo e del tempo per contemplarmi come segno di speranza 
e di consolazione.


L'esenzione da ogni macchia di peccato, anche di quello originale, ha consentito 
alla mia anima di essere tutta ripiena della vita di Dio, alla mia mente di essere 
ricolma dello Spirito di Sapienza, che mi ha aperta alla comprensione della divina 
Parola, al mio cuore di essere formato alla forma più perfetta di amore, al mio 
corpo  di essere avvolto dalla luce immacolata di una verginale purezza.

Guardate a Me, vostra Mamma Celeste, nel fulgore della mia sovrumana bellezza 
e correte tutti dietro l'onda soave di questo mio profumo di Paradiso.
È nella mia bellezza la ragione profonda della vostra speranza e della vostra 
consolazione.


Perché «tutta bella» - tota pulchra - sono per voi segno di speranza,
nei giorni che vivete, in cui il mio Avversario è riuscito a rendere brutta ogni 
cosa con la macchia del peccato e della impurità. Voi vivete sotto il segno 
della sua grande schiavitù, che toglie da voi il riflesso di ogni spirituale bellezza. 
Le anime  sono oscurate dai peccati, che impediscono che giunga ad esse lo 
splendore della  vita e della comunione con Dio. 
I corpi vengono abbruttiti dal sopravvento  delle passioni e della impurità.

L'uomo è schiacciato sotto il peso di una civiltà senza Dio, che sfigura in lui 
l'immagine della sua originaria dignità.
Il mondo è oscurato da un persistente rifiuto di Dio.
Una densa tenebra è ormai scesa ad oscurare ogni cosa. 
Ecco allora che la Mamma Immacolata, in questo tempo, si presenta come 
il segno della vostra sicura speranza.
Perché è mio compito materno quello di riportare le anime alla Grazia, i 
cuori all'amore, i corpi alla purezza, l'uomo alla grande dignità di figlio di 
Dio, il mondo  alla perfetta glorificazione della Santissima Trinità.




Perché "tutta bella" - tota pulchra - sono per voi anche segno di consolazione.

Vivete il tempo della grande tribolazione ed aumentano per tutti le sofferenze e 
le prove.

I cattivi continuano con ostinazione sulla strada del male e del peccato, senza 
accogliere i miei ripetuti inviti alla conversione ed al ritorno al Signore. 
I buoni sono resi tiepidi e come paralizzati dal malsano ambiente in cui vivono. 
Le persone consacrate sono dedite alla ricerca dei piaceri e vengono attirate 
dallo  spirito del mondo a cui, per vocazione, avevano rinunciato.
I Sacerdoti languono, molti sono cattivi e infedeli e dissipano i tesori della 
santa  Chiesa di Dio.

L'ora del castigo è ormai giunta.
Allora più che mai avete bisogno di affidarvi a Me, vostra Mamma Celeste, 
perché  ho il compito dal Signore di condurvi tutti sulla strada del bene, della 
salvezza e della pace.


Oggi vi invito a guardare tutti a Me, vostra Mamma Immacolata, 
come  segno di sicura speranza e di consolazione, ed a lasciarvi avvolgere 
dalla mia luce,  in questi giorni di profonda tenebra e di universale oscurità, 
perché, condotti e guidati da Me, possiate andare in ogni parte ad illuminare 
la terra».


martedì 3 dicembre 2013

LO STELLARIO DELLA SS. VERGINE MARIA IMMACOLATA



 
LO STELLARIO
DELLA

SS. VERGINE MARIA IMMACOLATA



Devozione molto diffusa nell’Italia del Sud, specialmente in Sicilia, dove la SS. Vergine Maria Immacolata è in vario modo venerata, tanto da essere la Patrona dell’isola.
 


Quid elúcidant me vitam aetérnam habébunt.Chi mi glorificherà avrà la vita eterna
 Ecclesiastico (Siracide) 24, 31

In nomine Patris et Fílii et Spíritus Sancti. Amen.

v. Deus in adiutórium meum inténde.
r. Dómine ad adiuvándum me festína.

Gloria Patri et Filio et Spirítui Sancto.
Sicut erat in princípio et nunc et semper, et in saécula saeculórum. Amen.

Alleluja, o Laus tibi Dómine Rex aetérnae glóriae (dalla Settuagesima al mercoledì Santo).

Col primo Pater noster si ringrazia l’eterno Padre per i privilegi concessi alla SS. Vergine Immacolata come sua dilettissima Figlia.


Pater noster…


1.  O Concetta Immacolata,
Fosti eletta dal gran Padre
Del suo Figlio degna Madre,
Fra le amate la più amata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

2.   Tu sebben di Adamo figlia,
Dal suo fallo fosti esente
E la testa del serpente
Dal tuo piè fa conculcata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

3.   Tutta pura, tutta bella,
Dal peccato  originale,
Dal mortale e dal veniale
Fosti sempre preservata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

4.  Fosti ancor preordinata
Per riparo all’uom che geme,
Gli dai vita, gli dai  speme,
Gli sei scorta ed Avvocata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

Gloria Patri…

Col secondo Pater noster si ringrazia l’Eterno divin Figlio pei privilegi concessi alla SS. Vergine Immacolata come sua degnissima Madre.

Pater noster…

5.  Non fu mai Verginitade
Della tua più bella e chiara,
Del Dio Figlio Madre cara.
Tutt’a Lui sempre sacrata:
O Concetta Immacolata.
 Ave Maria…

6.   Fu la tua feconditade,
Per virtù del Santo Amore;
Sempre illeso il tuo candore,
Vergin sei sempre illibata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

7.   La tua santa gravidanza
Al tuo seno non fu grave,
Ma dolcissima e soave
Che ti rese ognor beata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

8.   Quando giunse poi l’istante
In cui nacque il Salvatore,
Fosti, invece di dolore,
Di letizia ricolmata:
O Concetta Immacolata.
 Ave Maria…

Gloria Patri…

Col terzo Pater noster si ringrazia lo Spirito Santo per i privilegi concessi alla SS. Vergine Immacolata c­me sua purissima e amatissima sposa.

Pater noster…

9.  Per suo tempio e per sua Sposa
Ti accettò l’eterno Amore;
Di sue fiamme accese il core,
D’ogni ben ti rese ornata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

10.  D’ogni grazia sei  ripiena,
O degli Angeli Regina,
L’opra sei tutta Divina
Dall’Altissimo creata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

11.  Colma sei di santitade,
Ma colmata in tal misura,
Da non esservi  creatura
Sotto Dio più ricolmata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

12.   Finalmente sei rifugio,
O Maria, dei peccatori,
Non spezzar dunque i clamori
Di chi sei Madre e Avvocata:
O Concetta Immacolata.
Ave Maria…

Gloria Patri…

v. Immaculata Conceptio tua, Dei Genetrix Virgo. 
r). Gaudium annuntiavit universo mundo.

Oremus

Deus, qui per Immaculátam Vírginis Conceptiónem dignum Fílio tuo habitáculum preparásti: quǽsumus: ut, qui ex morte eiúsdem Fílii tui prævísa, eam ab omni labe præservásti, nos quoque mundos eius intercessióne ad te perveníre concédas. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saécula saeculórum.
O Dio, che mediante l’Immacolata Concezione della Vergine preparasti al Figlio tuo una degna dimora: Ti preghiamo: come, in previsione della morte del tuo stesso Figlio, preservasti lei da ogni macchia, così concedi anche a noi, per sua intercessione, di giungere a Te purificati. Per lo stesso Signore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello SpiritoSanto, per tutti i sécoli dei sécoli.




Offerta

Offriamo queste dodici Ave, tre Pater e tre Gloria a questa Immacolatissima Signora, acciò si degni ottenerci dal Padre, dal Figlio e dallo Spinto Santo il perdono dei nostri peccati, la conservazione della sua grazia e la liberazione dall’eterna morte : e con puro e vero affetto ognun di noi dica con l’intimo del cuore :
O purissima ed Immacolatissima Signora Maria, bella figlia del Padre, dolce coronata di gloria, mentre ora vi ringraziamo col dire: Sia lodato il SS.mo Sacramento e viva la gran Madre di Dio Maria, concepita senza macchia di peccato originale, vi invochiamo:

Litanie Lauretane 
"Dignare me laudare Te Virgo Sacrata - Da mihi 
virtutem contra hostes tuos"
Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Christe, eléison. Christe, eléison.
Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.
Christe, áudi nos. Christe, áudi nos.
Christe, exáudi nos. Christe, exáudi nos.

Pater de coélis, Deus,

miserére nobis.
Fíli, Redémptor mundi, Deus,
miserére nobis.
Spíritus Sancte, Deus,
miserére nobis.
Sancta Trínitas, unus Deus,

miserére nobis
Sancta Maria,

ora pro nobis.
Sancta Dei Génitrix,

ora pro nobis.
Sancta Vírgo vírginum,

ora pro nobis.

Mater Christi,

ora pro nobis.
Mater Ecclesiae,           o.p.n.

Mater divínae grátiae,

ora pro nobis.
Mater puríssima,

ora pro nobis.
Mater castíssima,

ora pro nobis.
Mater invioláta,

ora pro nobis.
Mater intemeráta,

ora pro nobis.
Mater amábilis,

ora pro nobis.
Mater admirábilis,

ora pro nobis.
Mater Boni Consílii,

ora pro nobis.
Mater Creatóris,

ora pro nobis.
Mater Salvatóris,

ora pro nobis.
Virgo prudentíssima,

ora pro nobis.
Virgo veneránda,

ora pro nobis.
Virgo praedicánda,

ora pro nobis.
Virgo pótens,

ora pro nobis.
Virgo clémens,

ora pro nobis.
Virgo fidélis,

ora pro nobis.
Spéculum Iustítiae,

ora pro nobis.
Sedes Sapiéntiae,

ora pro nobis.
Causa nostrae laetítiae,

ora pro nobis.
Vas spirituále,

ora pro nobis.
Vas honorábile,

ora pro nobis.
Vas insígne devotiónis,

ora pro nobis.
Rosa mystica,
ora pro nobis.
Turris Davídica,

ora pro nobis.
Turris ebúrnea,

ora pro nobis.
Domus áurea,

ora pro nobis.
Foéderis arca,

ora pro nobis.
Iánua coéli,

ora pro nobis.
Stella matutína,

ora pro nobis.
Salus infirmórum,

ora pro nobis.
Refúgium peccatórum,

ora pro nobis.
Consolátrix afflictórum,

ora pro nobis.
Auxílium Christianórum,

ora pro nobis.
Regína Angelórum,

ora pro nobis.
Regína Patriarchárum,

ora pro nobis.
Regína Prophetárum,

ora pro nobis.
Regína Apostolórum,

ora pro nobis.
Regína Mártyrum,

ora pro nobis.
Regína Confessórum,

ora pro nobis.
Regína Vírginum,

ora pro nobis.
Regína Sanctórum ómnium,
ora pro nobis.
Regína sine labe originále concépta,
ora pro nobis.
Regína in coélum assúmpta,
ora pro nobis.
Regína sacratíssimi Rosárii,
ora pro nobis.
Regina familiae,    o.p.n.

Regína pacis,

ora pro nobis.

Agnus Dei, qui tóllis peccáta mundi,

parce nobis, Dómine.
Agnus Dei, qui tóllis peccáta mundi,
exáudi nos, Dómine.
Agnus Dei, qui tóllis peccáta mundi,
miserére nobis.


Preghiamo

Madre del Figlio e cara Sposa dello Spirito Santo, già dolente e pentito di vero cuore, mi abbasso ai piedi del vostro Santissimo Figlio Gesù, chiedendo pietà, perdono e misericordia delle mie colpe. Oh, che potessi spezzarmi il cuore e distemprarlo in vive lacrime di sangue per piangere e detestare il mio errore! Non guardate i miei demeriti, o Madre pietosa, o rifugio dei peccatori, mentre vi prometto di non offendere più, col divino aiuto, la Maestà del mio Dio e Redentore; e fate, o potentissima Signora, che dopo le miserie di questa vita possiamo conseguire una santa morte assicurata dalla vostra assistenza; e se qui in terra vi lodiamo coronata di stelle, concedeteci di godervi in  Paradiso.


Orazione per implorare la divina grazia

Ave Maria,
Graziosa e pia,
Vergine eletta,
Fosti Concetta
Senza peccato,
Orto serrato,
Vergine santa,
Felice pianta,
Portasti al mondo
Frutto giocondo
Deh ! per pietade,
Per caritade,
Candido giglio
Prega il tuo Figlio, 
Ch’io sempre l’ami,
Ch’io sempre brami
Ogni momento
Dargli contento:
E Te Maria,
Speranza mia,
Possa servire
Sino al morire;
E dopo morte
Sia la mia sorte
Poter cantare
Poter lodare
Con mente pia,
Gesù e Maria,
Gesù e Maria,
Gesù e Maria


Entusiasmi per Maria Immacolata

Evviva Maria,
Maria è sempre viva,
Evviva Maria
E Chi la creò,
E senza Maria,
Salvari non si può.
Evviva Maria,
Maria è sempre viva,
Evviva Maria
E Chi la creò,
E senza Maria,
Salvari non si può.


1 Con alto consiglio
Iddio onnipotente
Dal crudo serpente
La Vergin serbò.

Evviva Maria,…

2 Per Figlia e per Sposa
La vuole ed accetta,
Per madre diletta
Il Verbo l'amò.

Evviva Maria,…

3 Nel suo primo istante
Fu pura e illibata,
Da Dio preservata
La macchia scansò.

Evviva Maria,…

4 Dall’alma Rachele
Più bella Regina
Di Adamo la spina
Non mai la toccò.

Evviva Maria,…

5 Maria, già esente
Dal fiero contagio,
Il serpe malvagio
Col pie' calpestò.

Evviva Maria,…6 Al fiero serpente
Nel suo primo istante
Col pie’ trionfante
La testa schiacciò

Evviva Maria,…
7 Col crin coronato
Di rose e di gigli
Di fiori vermigli
L’aurora spuntò.

Evviva Maria,…

8 Di tutta la Triade
Sei Tempio sacrato,
Sei specchio pregiato
Che Dio innamorò.

Evviva Maria,…

9 Le nostre rovine
Quest’alma Signora
Più vaga che aurora
Col fiat riparò.

Evviva Maria,…
10 Al crudo Oloferne,
Novella Giuditta,
Più bella, più invitta
Il capo tagliò.

Evviva Maria,…11 Tu sei la Rebecca
Che porti sul viso
Il bel Paradiso
Che l’alme beò. 

Evviva Maria,…

12 Fra tutte le donne
La più fortunata
Maria fu innalzata
A gran dignità.

Evviva Maria,…

13 A torre somiglia
Di somma fortezza
Che l’alma disprezza
Del Drago infernal!

Evviva Maria,…

14 Al fiero serpente
Nel suo primo istante
Col piede trionfante
La testa schiacciò.

Evviva Maria,…

15 Del Sole Divino
Aurora tu sei,
Dei miseri e rei
La speme sei tu.

Evviva Maria,…

16 Io godo e gioisco
Dell’alte tue glorie
Dei pregi e vittorie
Che Dio ti donò.

Evviva Maria,…

17 Gran madre d’amore,
Sovrana eroina,
Quest’alma meschina
In pegno ti dò.

Evviva Maria,…

18 Perciò a te consacro
Il sangue e la vita:
Coll’alma a te unita,
Mia diva, starò.

Evviva Maria,…
19 Sole divino
L’ammanto ti diede;
Sgabello al tuo piede
La Luna inchinò.

Evviva Maria,…
20
Col capo fregiato
Di dodici stelle
Sì lucide e belle
Le sfere oscurò.

Evviva Maria,…

21 Chi mai non confessa
Che sei Immacolata
La sorte beata
Non gode, no, no.

Evviva Maria,…

22 O stella del Mare,
Beltà mattutina,
Sei scorta Divina,
Di chi ti invocò.

Evviva Maria,…

23 Sovrana Regina
Difende e protegge,
La Chiesa, il suo gregge,
Il Sommo Pastor.

Evviva Maria,…

24 In morte ai devoti
Benigna sorride,
E il drago conquide
Nel fuoco infernal.

Evviva Maria,…

25 Morendo fedeli
L’avrem compagnia,
Starem con Maria
Per sempre nel ciel.

Evviva Maria,…

26 E sempre cantando
Con voce giuliva :
Maria sempre viva
Che il fallo scampò.

Evviva Maria,…

27 Rimbombi per l’aria
La bella armonia
Evviva Maria
E chi la creò.

Evviva Maria,…

Preghiera di San Pio X a Maria SS. Immacolata

Vergine Santissima, che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo, nello spirito, nella fede e nell’amore. 
Deh ! riguardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio: il maligno serpente, contro cui fu scagliata la prima maledizione, continua purtroppo a combattere e insidiare i miseri figli di Eva. 
Deh ! Voi o benedetta Madre nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento, del nemico schiacciaste il capo, accogliete le preghiere, che uniti con Voi in un cuor solo vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace. 
Cosi sia.



Vi saluto, o Maria, Rifugio dei peccatori, 
Madre mia dolcissima, 
Vi amo assai assai, o Mamma bella, o Mamma mia. 
Conservatemi puro, Portatemi a Gesù. 
Salve, o Maria! 

  

domenica 8 settembre 2013

La rivincita di Dio! La Verginità della Vergine!...


La rivincita di Dio!

Fischia, o Satana, il tuo livore mentre Ella nasce. Questa Pargola ti ha vinto! Prima che tu fossi il Ribelle, il Tortuoso, il Corruttore, eri già il Vinto, e Lei è la tua Vincitrice. Mille eserciti schierati nulla possono contro la tua potenza, cadono le armi degli uomini contro le tue scaglie, o Perenne, e non vi è vento che valga a disperdere il lezzo del tuo fiato. 

Eppure questo calcagno d'infante, che è tanto roseo da parere l'interno di una camelia rosata, che è tanto liscio e morbido che la seta è aspra al paragone, che è tanto piccino che potrebbe entrare nel calice di un tulipano e farsi di quel raso vegetale una scarpina, ecco che ti preme senza paura, ecco che ti confina nel tuo antro. 

Eppure ecco che il suo vagito ti fa volgere in fuga, tu che non hai paura degli eserciti, e il suo alito purifica il mondo dal tuo fetore. Sei vinto. Il suo nome, il suo sguardo, la sua purezza sono lancia, folgore e pietrone che ti trafiggono, che ti abbattono, che ti imprigionano nella tua tana d'Inferno, o Maledetto, che hai tolto a Dio la gioia d'esser Padre di tutti gli uomini creati!

Inutilmente ormai li hai corrotti, questi che erano stati creati innocenti, portandoli a conoscere e a concepire attraverso a sinuosità di lussuria, privando Dio, nella creatura sua diletta, di essere l'elargitore dei figli secondo regole che, se fossero state rispettate, avrebbero mantenuto sulla terra un equilibrio fra i sessi e le razze, atto ad evitare guerre fra popoli e sventure fra famiglie.

Ubbidendo, avrebbero pur conosciuto l'amore. Anzi, solo ubbidendo avrebbero conosciuto l'amore e l'avrebbero avuto. Un possesso pieno e tranquillo di questa emanazione di Dio, che dal soprannaturale scende all'inferiore, perché anche la carne ne giubili santamente, essa che è congiunta allo spirito e creata dallo Stesso che le creò lo spirito.

Ora il vostro amore, o uomini, i vostri amori, che sono? O libidine vestita da amore. O paura insanabile di perdere l'amore del coniuge per libidine sua e di altri. Non siete mai più sicuri del possesso del cuore dello sposo o della sposa, da quando libidine è nel mondo. E tremate e piangete e divenite folli di gelosia, assassini talora per vendicare un tradimento, disperati talaltra, abulici in certi casi, dementi in altri.

Ecco che hai fatto, Satana, ai figli di Dio. Questi, che hai corrotti, avrebbero conosciuto la gioia di aver figli senza avere il dolore, la gioia d'esser nati senza paura del morire. 

Ma ora sei vinto in una Donna e per la Donna. D'ora innanzi chi l'amerà tornerà ad esser di Dio, superando le tue tentazioni per poter guardare la sua immacolata purezza. D'ora innanzi, non potendo concepire senza dolore, le madri avranno Lei per conforto. D'ora innanzi l'avranno le spose a guida e i morenti a madre, per cui dolce sarà il morire su quel seno che è scudo contro te, Maledetto, e contro il giudizio di Dio.

Maria, piccola voce, hai visto la nascita del Figlio della Vergine e la nascita al Cielo della Vergine. Hai visto perciò che ai senza colpa è sconosciuta la pena del dare alla vita e la pena del darsi alla morte. 
Ma se alla superinnocente Madre di Dio fu riserbata la perfezione dei celesti doni, a tutti, che nei Primi fossero rimasti innocenti e figli di Dio, sarebbe venuto il generare senza doglie, come era giusto per aver saputo congiungersi e concepire senza lussuria, e il morire senza affanno.

La sublime rivincita di Dio sulla vendetta di Satana è stata il portare la perfezione della creatura diletta ad una superperfezione, che annullasse almeno in una ogni ricordo di umanità, suscettibile al veleno di Satana, per cui non da casto abbraccio d'uomo ma da divino amplesso, che fa trascolorare lo spirito nell'estasi del Fuoco, sarebbe venuto il Figlio.

La Verginità della Vergine!...

Vieni. Medita questa verginità profonda, che dà nel contemplarla vertigini d'abisso! Cosa è la povera verginità forzata della donna che nessun uomo ha sposato? Meno che nulla. Cosa la verginità di quella che volle esser vergine per esser di Dio, ma sa esserlo solo nel corpo e non nello spirito, nel quale lascia entrare tanti estranei pensieri, e carezza e accetta carezze di umani pensieri? Comincia ad essere una larva di verginità. Ma ben poco ancora. Cosa è la verginità di una claustrata che vive solo di Dio? Molto. Ma sempre non è perfetta verginità rispetto a quella della Madre mia.

Un coniugio vi è sempre stato, anche nel più santo. Quello di origine fra lo spirito e la Colpa. Quello che solo il Battesimo scioglie. Scioglie, ma, come di donna separata da morte dello sposo, non rende verginità totale quale era quella dei Primi avanti il Peccato. Una cicatrice resta e duole, facendo ricordare di sé, ed è sempre pronta a rifiorire in piaga, come certi morbi che periodicamente i loro virus acutizzano. 
Nella Vergine non vi è questo segno di disciolto coniugio con la Colpa. La sua anima appare bella e intatta come quando il Padre la pensò adunando in Lei tutte le grazie.

È la Vergine. È l'Unica. È la Perfetta. È la Completa. Pensata tale. Generata tale. Rimasta tale. Incoronata tale. Eternamente tale. È la Vergine. È l'abisso della intangibilità, della purezza, della grazia, che si perde nell'Abisso da cui è scaturito: in Dio, Intangibilità, Purezza, Grazia perfettissime.

Ecco la rivincita del Dio trino ed uno. Contro alle creature profanate Egli alza questa Stella di perfezione.

Contro la curiosità malsana, questa Schiva, paga solo di amare Dio. Contro la scienza del male, questa sublime Ignorante. 

In Lei non è solo ignoranza dell'amore avvilito; non è solo ignoranza dell'amore che Dio aveva dato agli uomini sposi. Ma più ancora. In Lei è l'ignoranza dei fomiti, eredità del Peccato. 

In Lei vi è solo la sapienza gelida e incandescente dell'Amore divino. Fuoco che corazza di ghiaccio la carne, perché sia specchio trasparente all'altare dove un Dio si sposa con una Vergine, e non si avvilisce, perché la sua Perfezione abbraccia Quella che, come si conviene a sposa, è di solo un punto inferiore allo Sposo, a Lui soggetta perché Donna, ma senza macchia come Egli è».
Beneditela con tutto il cuore
perché la terra è piena della sua misericordia

domenica 2 dicembre 2012

* NOVENA DELL'IMMACOLATA - 4 -: "Come vedi Tu Maria?"


* NOVENA DELL'IMMACOLATA - 4 -: "Come vedi Tu Maria?"



«Il giglio fra le spine », dice Giacomo.
«La fonte sigillata », dice lo Zelote.
«Meglio: la polla d’acqua viva che, sgorgando con impeto dal monte bello, dà l’Acqua di Vita alla Terra e zampilla con la sua purezza profumata verso il Cielo », dice Gesù.
«Fra poco Ella sarà beata nel vederti », dice Giacomo.

«Fratello mio, dimmi una cosa che da tempo desidero sapere. Come vedi Tu Maria? Come Madre o come suddita? Ti è Madre, ma è donna e Tu sei Dio… », dice il Taddeo.
«Come sorella e sposa, come delizia e riposo del Dio e come conforto dell’uomo. Tutto Io vedo ed ho in Maria, come Dio e come Uomo. Colei che era la Delizia della Seconda Persona della Triade in Cielo, Delizia
del Verbo come del Padre e dello Spirito, è la Delizia del Dio incarnato e lo sarà dell’Uomo Dio glorificato».
«Che mistero! Dio si è dunque privato due volte delle sue compiacenze? In Te e in Maria, e vi ha dato alla Terra… », medita lo Zelote.
«Che amore! Questo devi dire. L’amore spinse la Triade a dare Maria e Gesù alla Terra », dice Giacomo.
«E, non per Te che sei Dio, ma per la sua Rosa, non temette di affidarla agli uomini, tutti indegni di tutelarla?», chiede Tommaso.

«Toma, ti risponde il Cantico: “Il Pacifico aveva una vigna e l’affidò ai vignaioli i quali, profanatori aizzati dal Profanatore, molte somme avrebbero dato per averla, ossia tutte le seduzioni a sedurla, ma la Vigna bella del Signore si custodì da sé, né volle dare i suoi frutti altro che al Signore, e volle aprirsi allo Stesso generando il Tesoro senza prezzo: il Salvatore” ».

LAUDETUR  JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!