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lunedì 13 luglio 2020

Un sacrificio, anche piccolo, compiuto con l'intenzione di aiutare le anime del Purgatorio, ottiene il suo effetto.

Un prezioso sacrificio di una suora

Dagli scritti di Don Giuseppe Tomaselli


Un sacrificio, anche piccolo, compiuto con l'intenzione di aiutare le anime del Purgatorio, ottiene il suo effetto.

Una Suora era afflitta per la morte di un'amica. Un giorno, sentendo sete, mentre stava già per bere, ebbe l'ispirazione di privarsene per dare suffragio alla defunta. Lo stesso giorno le apparve l'amica e la ringraziò: Quell'acqua di cui ti sei privata per me, è caduta come pioggia refrigerante sopra le mie fiamme. Sono venuta a ringraziarti del pietoso atto. -

Quanti piccoli sacrifici si potrebbero compiere a beneficio dei morti! Basta volerlo!... Privarsi di un frutto... Rinunziare ad un rinfresco... Frenare uno sguardo di curiosità... Leggere con un po' di ritardo una lettera desiderata.,. Mortificare la simpatia... Non evitare la compagnia di persona antipatica... Ubbidire prontamente in qualche cosa spiacevole... Frenare la collera... Mortificare la lingua nell'impazienza, tacendo... Perdonare un'offesa... Fare un favore a chi non lo meriterebbe... Ricevere in silenzio un rimprovero... Portare abiti modesti... ecc.

Ci sono delle persone che si offrono anche come vittima per le anime purganti. Il Signore gradisce molto questo atto di generosità.

Santa Lutgarda volle applicare tutte le sue opere buone in suffragio del suo Confessore defunto. Gesù le apparve e le disse: Continua pure, figlia mia, ad offrirmi atti di suffragio, che io terrò conto di queste tue intenzioni. Il tuo Confessore presto uscirà dal Purgatorio. - Invogliata da queste parole, la Santa si offrì vittima di espiazione in luogo del defunto. Trascorso qualche tempo le apparve il Confessore: Sono in Paradiso! Senza le tue mortificazioni avrei dovuto penare in Purgatorio ancora per undici anni. -

A Santa Caterina da Siena era morto il genitore; mentre il cadavere si deponeva nella cassa, la Santa disse: O Gesù, se mio padre dovesse soffrire in Purgatorio, preferirei scontare io per lui anche per tutta la vita! -

All'improvviso, dice la Santa, mi sopraggiunse un dolcissimo dolore al fianco, che mi accompagna da anni notte e giorno.

Gesù aveva accettato l'offerta.


Le indulgenze

Un potente aiuto ai morti si può apportare con l'applicazione delle sante indulgenze.

L'indulgenza è una remissione di pena temporanea meritata peccando, che la Chiesa concede sotto certe condizioni a chi è in grazia di Dio.

L'indulgenza si dice parziale, quando rimette solo una parte della pena; si dice plenaria, quando rimette tutta la pena.

Alcune indulgenze si possono applicare o a noi o ai defunti; altre invece soltanto ai defunti.

[...]

L'Atto Eroico

Si viene ora a spiegare l'essenza dell'Atto Eroico di carità e la sua importanza, non potendosi apprezzare ciò che non si conosce.

Quando si compie un'opera buona, anche minima, si acquista un grado di gloria eterna, che potrà perdersi solo con il peccato mortale; tale merito non può cedersi ad altri. La stessa opera buona compiuta mette l'anima in condizione di ricevere grazie da Dio. Oltre a ciò, questa opera buona fa scontare parte della pena temporanea dovuta ai peccati. Quest'ultimo merito, chiamato « soddisfattorio », si può cedere o in parte o totalmente.

Chi cede il merito soddisfattorio di ogni opera buona fatta in vita e cede inoltre i suffragi che potrà ricevere dopo la morte, compie un'opera eccellentissima, detta comunemente Atto Eroico di carità.

Chi fa quest'Atto dovrebbe poi scontare in Purgatorio tutta la pena dovuta alle proprie colpe. In questo però c'è da guadagnare.

Ad una persona ignorante sembra inutile, anzi dannoso, consegnare il proprio denaro alla banca; eppure questo è un bel mezzo non soltanto per conservare il capitale, ma anche per accrescerlo. Lo stesso avviene nell'ordine spirituale. I propri meriti si mettono nelle mani di Dio e della Madonna a vantaggio delle anime purganti e vanno aumentando i meriti di gloria eterna, perchè avvalorati dalla carità.

Comunemente si crede che coloro i quali fanno l'Atto Eroico, abbiano a stare in Purgatorio poco tempo, nella speranza che il Signore usi verso di costoro la misericordia che essi hanno avuto verso le anime purganti. Ci si basa sulle parole di Gesù: Con la misura, con la quale avrete misurato agli altri, sarà misurato anche a voi!... Date uno e riceverete cento! -

Come si vede, ci si guadagna a fare l'Atto Eroico.

Non è necessaria una formula speciale per emettere questo Atto; può farsi anche mentalmente. Tuttavia potrebbe servire la seguente formula:

«Mio Dio, metto nelle vostre mani e in quelle della Madonna tutte le mie opere soddisfattorie, che farò in vita, e quelle che gli altri faranno per me dopo la mia morte, affinchè servano di suffragio alle anime del Purgatorio. Io mi rimetto alla vostra misericordia ».

L'Atto Eroico si può annullare, o ritirare, senza essere rei di peccato.

E' bene notare che, anche dopo questa offerta, si può pregare per qualunque bisogno proprio.

Che il Signore ispiri a molti di compiere l'Atto Eroico di carità!


[Brani tratti da "I nostri morti - La casa di tutti", di Don Giuseppe Tomaselli]

AMDG et DVM

giovedì 4 maggio 2017

Sette omicidi

MORTE DI UN CARCERATO


Il seguente fatto avvenne diversi anni or sono in Sicilia, e precisamente nella Casa Penale di Nicosia. Lo raccontò a me personalmente il Maresciallo del carcere, testimonio oculare. Sono ancora vivi altri testimoni oculari.

In una cella c'era un detenuto che aveva commesso sette omicidi. L'anima dell'infelice era in disgrazia di Dio. In certe occasioni tanti carcerati si confessavano e si comunicavano; l'indurito omicida non voleva saperne di Sacramenti. Si avvicinò anche per lui la fine della vita. Una settimana prima di morire la cella del detenuto sembrò assalita dai demoni. L'omicida urlava di spavento continuamente: Che cose orribili vedo mai! Come sono brutti questi mostri! Aiuto! Aiuto! - Il Direttore del carcere ed il Maresciallo, credendo che il detenuto fosse in preda alla nevrastenia, lo sottoposero ad un'accurata visita medica. Il dottore assicurò che l'organismo era normale e che quanto avveniva non poteva essere effetto di nervi indeboliti.

Passarono alcuni giorni in tale stato. Intanto le carni dell'omicida apparivano strane, con delle chiazze nere. Dopo una settimana di sofferenze fisiche e morali, il detenuto moriva, rifiutando gli ultimi Sacramenti.

Il cadavere fu adagiato sulla branda dentro la cella. Per qualche ora nessuno rimase nella cella, essendosi ritirati i superiori del carcere per disporre l'occorrente per il trasporto del cadavere.

Dopo circa un'ora, rientrarono nella cella il Direttore, il Maresciallo ed alcuni custodi. Quale non fu la loro meraviglia a vedere là dentro due gattoni neri, grossi come due cani, avventati contro il cadavere dell'omicida. Con le zampe e con i denti cercavano di sventrare il morto. I presenti non sapevano spiegarsi come mai avessero potuto penetrare là dentro quelle due bestiacce, stranissime. 
Da dove sarebbero potuto entrare? Gridando e minacciando, i convenuti riuscirono a mettere in fuga i due gattoni, i quali scapparono per la porta della cella. Il corridoio attiguo era custodito dai vigili; presso i diversi cancelli c'erano le guardie. Il Direttore chiese subito: Avete visto due grossi gatti neri, che son passati proprio adesso di qua? - Nessuno ha visto niente! -

Le due bestiacce com'erano piombate improvvisamente nella cella dell'omicida, così improvvisamente erano sparite. Niente di difficile che siano stati due demoni.

(Brano tratto da “Gli angeli ribelli”, di Don Giuseppe Tomaselli (1902-1989))

JHS
MARIA!

lunedì 28 maggio 2012

"NON HO PAURA! SE DIO TE LO PERMETTE, AGISCI PURE"


INTERVISTA CON MELID

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Catecismo para niños
"Tu cum Filio tuo: * sedes ad dexteram Patris.
Tu ipsum pro nobis roga, Virgo Maria: * quem nos ad judicandum credimus esse venturum.
Te ergo poscimus, nobis tuis famulis subveni: * qui pretioso sanguine Filii tui redempti sumus."



AMDG et BVM