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lunedì 22 ottobre 2012

Domenica XXX Tempo Ordinario- 28 . X. 2012: San Marco 10, 46-52


... Si congeda mentre la folla, lasciato il vecchio, si interessa del nuovo miracolo sulla fanciullina paralizzata ed ebete, forse per una meningite, e che ora saltella felice, dicendo le uniche parole che sa, quelle che forse sapeva quando si era ammalata e che ritrova intatte nella mente risorta: «Padre, mamma, Elisa. Il bel sole! I fiori!...». 


Gesù fa per andare, ma dal bivio ormai superato, da presso gli asinelli lasciati in asso dai miracolati, altri due gridi, lamentosi, dalla caratteristica cadenza ebrea: «Gesù, Signore! Figlio di Davide, abbi pietà di me!». E di nuovo, più forte, per superare i gridi della folla che dice: «Tacete. Lasciate andare il Maestro. Lunga è la via e si alza il sole sempre più forte. Che Egli possa essere sui colli prima del calore», gridano di nuovo: «Gesù, Signore, Figlio di Davide, abbi di me pietà!». 
Gesù si ferma di nuovo dicendo: «Andate a prendere quelli che gridano e conducetemeli qui».
Alcuni volonterosi vanno. Raggiungono i due ciechi e dicono: «Venite. Egli ha pietà di voi. Alzatevi, ché vi vuole esaudire. Ha mandato noi a chiamarvi in suo nome», e cercano di guidare i due ciechi fra la folla. 
Ma se uno si fa condurre, l’altro, più giovane e forse più credente, precorre il desiderio dei volonterosi e si fa avanti da solo, col suo bastoncello puntato in avanti, il caratteristico sorriso e atteggiamento dei ciechi sul volto alzato a cercare la luce... e sembra che il suo angelo lo guidi, tanto va svelto e sicuro. Se non avesse gli occhi bianchi, non parrebbe cieco. 
Giunge per primo davanti a Gesù, che lo ferma dicendo: «Che vuoi che ti faccia?». 
«Che io veda, Maestro. Fa’, o Signore, che i miei occhi e quelli del mio compagno si aprano»
È sopraggiunto l’altro cieco e lo fanno inginocchiare presso il compagno. Gesù posa le mani sulle loro facce alzate e dice: «Sia fatto come chiedete. Andate! La vostra fede vi ha salvati!». 
Leva le mani e due gridi escono dalle labbra dei ciechi: «Io vedo, Uriel!», «Io vedo, Bartimeo!», e poi insieme: «Benedetto Colui che viene nel nome del Signore! Benedetto Colui che lo ha mandato! Gloria a Dio! Osanna al Figlio di Davide», e due volti al suolo a baciare i piedi di Gesù, e poi si alzano, i due già ciechi, e quello detto Uriel dice: «Vado a mostrarmi ai parenti e poi torno a seguirti, o Signore». Ma Bartimeo dice invece: «Io non ti lascio. Manderò ad avvisarli. Sarà sempre gioia. Ma separarmi da Te, no. Mi hai dato la vista. Io ti consacro la vita. Abbi pietà del desiderio del tuo infimo servo»
«Vieni e seguimi. La buona volontà uguaglia ogni condizione, e solo è grande chi meglio sa servire il Signore». 
E Gesù riprende il cammino fra gli osanna della folla, e Bartimeo si mette fra essa e va, osannando con gli altri, dicendo: «Ero venuto per un pane e ho trovato il Signore. Ero povero, ora sono ministro del Re santo. Gloria al Signore e al suo Messia»... 

 580. Delazioni dell’Iscariota e profezie su Israele. Miracoli sulla via da Gerico a Betania.
Mt 20, 29-34; Mc 10, 46-52; Lc 18, 35-43

Catecismo para niños
<<Cor Mariæ Immaculatum, intercede pro nobis>>