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venerdì 19 gennaio 2018

Un'anima vale tanto che Dio è pronto a dare la vita per essa

"Ti stai occupando delle cose del mondo 
volte a soddisfare la tua carne
e ti dimentichi di avere un'anima che 
va curata e guarita
poiché è ammalata gravemente e sta per morire" (26.7.04)

*

--------------Pubblico un sostanzioso e coraggioso intervento cattolico del Signor Samuel Colombo in difesa della Verità conculcata durante la partita in atto tra le due squadre del Bene e del male

14.1.'18
Oggi è sicuramente un giorno di grande sofferenza per il Cuore Immacolato di Maria.
Giorno di silenzio e riflessione.
Giorno di persecuzione contro coloro che ascoltano il richiamo del Padre a custodire il gregge ormai disperso.
Oggi è un giorno di scelta di preghiera ai piedi della croce.
Cari eletti oggi un agnello si sacrifica per la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Dove sono i pastori che con la loro consacrazione dovevano portare nel loro ministero la verità?
Dove sono i pastori che si professano fedeli alla Chiesa Cattolica?
Hanno forse prestato giuramento al falso profeta?
Hanno forse proferito parole di sudditanza a Francesco?
Dove sono?
Ritengono questa Massoneria che si insinua nella Chiesa cattolica qualcosa che non li tocca, non li riguarda in prima persona ?!
Dove sono?
Dove sono i pastori che hanno giurato fedeltà alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana? 
Si stanno forse vendendo per poche monete?
Pensano di custodire così la loro anima?
Il grido del Padre arriverà forte e non lascerà impuniti coloro che daranno potere alla Massoneria di agire e di ultimare la falsa ‘chiesa della misericordia’ prima della manifestazione e dell’insediamento dell’anticristo.
Pastori avete paura di condanne?
Avete paura di scomuniche?
Avete paura di ripercussioni?
Allora vi chiedo.. Sarete i primi a dare l’esempio mettendo il microchip?!
Voi sarete i primi responsabili dello smarrimento delle anime!
Chi crea confusione non è colui che porta la verità, la chiarezza, la fedeltà ma il re della menzogna che si nasconde sotto false vesti dietro volti apparentemente genuini, dietro a discorsi di pura facciata.
La confusione è il mezzo di satana per convincere e indurre l’uomo all’errore.
I primi discepoli di Gesù sono morti martiri perché hanno difeso la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
L’hanno difesa senza paura di ripercussioni.
La difesa della verità porta con sè sempre un prezzo da pagare. Il prezzo dell’agnello sacrificato.
La fedeltà al Padre scatena satana e i suoi demoni che vogliono disperdere il maggior numero di anime.
Padre Alessandro Minutella è portatore della verità, della fedeltà e sarà provato, tentato nel corpo e nello spirito e così coloro che decideranno di seguire il suo esempio senza se e senza ma.
Non si tratta di scegliere se esporsi o meno, se dichiararsi sostenitori o meno.
Si tratta di decidere se continuare a portare la Croce o nascondersi.
Si tratta di decidere se accettare la croce della fedeltà o nascondersi così da permettere al male di diffondersi.
Qual è il compito di un vero discepolo?
La fedeltà al Padre, la fedeltà al Vangelo, la fedeltà alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
La preghiera senza la fedeltà non è nulla perché la preghiera è l’atto di fiducia e abbandono al Padre.
Quando Gesù veniva condotto al macello senza dignità, spogliato di tutto.. la Madre era lì con Lui, era ai piedi della Croce. È venuta incontro a Gesù abbracciandolo sulla via del calvario.
Non ha provato vergogna, non si è nascosta per paura, non ha dato ascolto alle malelingue che professavano contro di Lui.
Era lì a difendere la verità. Era lì sorretta dalla preghiera.
La Mamma Santissima, Colei che schiaccia la testa del serpente è il primo esempio.
Si è espressa, con la Sua presenza, contro sacerdoti e falsi ministri.
Padre Alessandro Minutella è uno, ma la sua forza intimorisce perché i poteri forti e occulti non riescono a controllarlo.
Intimorisce perché non riescono a fermare la sua azione, il suo parlare.
Anche a Gesù è stata mossa l’accusa di sollevare le folle contro la legge di Mosè.
Anche Gesù secondo i sacerdoti del tempo creava confusione, disordine.
Questo è l’agire di satana.
Cari eletti rimanete uniti e non abbiate paura di difendere la verita!
Non abbiate paura di essere perseguitati!
Non abbiate paura della prigionia!

sabato 16 luglio 2016

Linee essenziali del carattere di apostoli

Gli eroi del Cristo. Gli eroi del Cielo.
<< ...No. Non piangete, o voi migliori. Non piangete. Io non vi porto rancore, né sono intransigente per vedervi così tardi. Siete appena presi e non posso pretendere che siate perfetti. 

Ma non lo pretenderò neppure fra anni, dopo aver detto cento e duecento volte le stesse cose inutilmente. 

Anzi, udite, fra anni sarete, almeno alcuni, meno ardenti di ora che siete neofiti. 
La vita è così... l'umanità è così... Perde lo slancio dopo il primo balzo. Ma (Gesù si alza di scatto) ma Io vi giuro che Io vincerò. Depurati per natural selezione, fortificati da soprannaturale mistura, voi migliori diverrete i miei eroi.

La potenza dei Cesari sarà polvere rispetto alla regalità del vostro sacerdozio. Voi, poveri pescatori di Galilea, voi ignoti giudei, voi, numeri fra la massa degli uomini presenti, sarete più noti, acclamati, venerati di Cesare e di tutti i Cesari che ebbe e avrà la Terra. Voi noti, voi benedetti in un prossimo futuro e nel più remoto dei secoli, sino alla fine del mondo. A questa sublime sorte Io vi eleggo. Voi che siete onesti nella
volontà. E, perché di essa siate capaci, vi do le linee essenziali del vostro carattere di apostoli.

*
Esser sempre vigili e pronti.
I vostri lombi siano cinti, sempre cinti, e le vostre lampade accese come è di coloro che da un attimo all'altro devono partire o correre incontro ad un che arriva. E infatti voi siete, voi sarete, sin che la morte vi fermi, gli instancabili pellegrini alla ricerca di chi è errante; e finché la morte la spenga, la vostra lampada deve esser tenuta alta e accesa per indicare la via agli sviati che vengono verso l'ovile di Cristo.

Fedeli dovete essere al Padrone che vi ha preposti a questo servizio. Sarà premiato quel servo che il Padrone trova sempre vigilante e che la morte sorprende in stato di grazia.
Non potete, non dovete dire: "Io sono giovane. Ho tempo di fare questo e quello, e poi pensare al Padrone, alla morte, all'anima mia".  
Muoiono i giovani come i vecchi, i forti come i deboli. E all'assalto della tentazione sono vecchi e giovani, forti e deboli, ugualmente soggetti. Guardate che l'anima può morire prima del corpo e voi potete portare, senza sapere, in giro un' anima putrida. È così insensibile il morire di un'anima! Come la morte di un fiore. Non ha grido, non ha convulsione... china solo la sua fiamma come corolla stanca, e si spegne.
Dopo, molto dopo talora, immediatamente dopo talaltra, il corpo si accorge di portare dentro un cadavere verminoso, e diviene folle di spavento, e si uccide per sfuggire a quel connubio...
Oh! non sfugge! Cade proprio con la sua anima verminosa su un brulicare di serpi nella Geenna.

Non siate disonesti come sensali o causidici che parteggiano per due opposti clienti, non siate falsi come i politicanti che dicono "amico" a questo e a quello, e poi sono di questo e di quello nemici. Non pensate di agire in due modi. Dio non si irride e non si inganna. Fate con gli uomini come fate con Dio, perché offesa fatta agli uomini è come fatta a Dio. Vogliate che Dio veda voi quali volete esser veduti dagli uomini.

Siate umili.
Non potete rimproverare il vostro Maestro di non esserlo. Io vi do l'esempio. Fate come faccio.
Umili, dolci, pazienti. Il mondo si conquista con questo. Non con violenza e forza.

Forti e violenti siate contro i vostri vizi. Sradicateli, a costo di lacerarvi anche lembi di cuore. Vi ho detto, giorni or sono, di vigilare gli sguardi. Ma non lo sapete fare. Io vi dico: meglio sarebbe diveniste ciechi con lo strapparvi gli occhi ingordi, anziché divenire lussuriosi.

Siate sinceri. Io sono Verità. Nelle eccelse come nelle umane cose. Voglio siate schietti voi pure. Perché andare con inganno o con Me, o coi fratelli, o con il prossimo? Perché giocare di inganno? Che? Tanto orgogliosi qual siete, e non avete l'orgoglio di dire: "Voglio non esser trovato bugiardo"?


E schietti siate con Dio. Credete di ingannarlo con forme di orazione lunghe e palesi? Oh! poveri figli! Dio vede il cuore! Siate casti nel fare il bene. Anche nel fare elemosina. Un pubblicano ha saputo esserlo prima della sua conversione. E voi non lo sapreste? Sì, ti lodo, Matteo, della casta offerta settimanale che Io e il Padre solo conoscevamo tua, e ti cito ad esempio. È una castità anche questa, amici. Non scoprire la vostra bontà come non scoprireste una figlia giovinetta agli occhi di una folla. Siate vergini nel fare il bene. È vergine l'atto buono quando è esente da connubio di pensiero di lode e di stima o da fomite di superbia.

Siate sposi fedeli della vostra vocazione a Dio. Non potete servire due padroni. Il letto nuziale non può accogliere due spose contemporaneamente. Dio e Satana non possono dividersi i vostri amplessi. L'uomo non può, e non lo possono né Dio né Satana, condividere un triplice abbraccio in antitesi fra i tre che se lo dànno.

Siate alieni da fame d'oro come da fame di carne, da fame di carne come da fame di potenza. Satana questo vi offre. Oh! le sue bugiarde ricchezze! Onori, riuscita, potere, dovizie: mercati osceni che hanno a moneta la vostra anima. Siate contenti del poco. Dio vi dà il necessario. Basta. Questo ve lo garantisce come lo garantisce all'uccello dell'aria, e voi siete da ben più degli uccelli.

Ma vuole da voi fiducia e morigeratezza. Se avrete fiducia, Egli non vi deluderà. Se avrete morigeratezza, il suo dono giornaliero vi basterà. Non siate pagani, pur essendo, di nome, di Dio. Pagani sono coloro che, più che Dio, amano l'oro e il potere per apparire dei semidei. Siate santi e sarete simili a Dio nell'eternità.

Non siate intransigenti. Tutti peccatori, vogliate essere con gli altri come vorreste che gli altri con voi fossero: ossia pieni di compatimento e perdono. Non giudicate. Oh! non giudicate! Da poco siete con Me, eppure vedete quante volte già Io, innocente, fui a torto mal giudicato e accusato di peccati inesistenti. Il mal giudizio è offesa. E solo chi è santo vero non risponde offesa ad offesa. Perciò astenetevi da offendere per non essere offesi. Non mancherete così né alla carità né alla santa, cara, soave umiltà, la nemica di Satana insieme alla castità. Perdonate, perdonate sempre. Dite: "Perdono, o Padre, per essere da Te perdonato dei miei infiniti peccati".

Miglioratevi d'ora in ora, con pazienza, con fermezza, con eroicità. E chi vi dice che divenire buoni non sia penoso? Anzi vi dico: è fatica più grande di tutte. Ma il premio è il Cielo e merita perciò consumarsi in questa fatica.

E amate. Oh! quale, quale parola devo dire per persuadervi all'amore? Nessuna ve ne è atta a convertirvi ad esso, poveri uomini che Satana aizza! E allora, ecco Io dico: "Padre, affretta l'ora del lavacro. Questa terra e questo tuo gregge è arido e malato. Ma vi è una rugiada che lo può molcere e mondare. Apri, apri la fonte di essa. Me apri, Me. Ecco, Padre. Io ardo di fare il tuo desiderio che è il mio e quello dell'Amore eterno. Padre, Padre, Padre! Guarda il tuo Agnello e siine il Sacrificatore"».

Gesù è realmente ispirato. Ritto in piedi, a braccia aperte a croce, il volto verso il cielo, coll'azzurro del lago di dietro, nella sua veste di lino, pare un arcangelo orante.
Mi si annulla il vedere su questo suo atto.>>

M.Valtorta: L'Evangelo come mi è stato rivelato

"MISERERE NOSTRI,
REGINA GLORIAE ET HONORIS,
ET DE OMNI PERICULO
CUSTODI VITAM NOSTRAM!"

sabato 12 ottobre 2013

"Linee essenziali del vostro carattere di apostoli".


<<...No. Non piangete, o voi migliori. Non piangete. Io non vi porto rancore, né sono intransigente per vedervi così tardi. Siete appena presi e non posso pretendere che siate perfetti. Ma non lo pretenderò neppure fra
anni, dopo aver detto cento e duecento volte le stesse cose inutilmente. Anzi, udite, fra anni sarete, almeno alcuni, meno ardenti di ora che siete neofiti. La vita è così... l'umanità è così... Perde lo slancio dopo il primo
balzo. Ma (Gesù si alza di scatto) ma Io vi giuro che Io vincerò. Depurati per natural selezione, fortificati da soprannaturale mistura, voi migliori diverrete i miei eroi.

Gli eroi del Cristo. Gli eroi del Cielo.

La potenza dei Cesari sarà polvere rispetto alla regalità del vostro sacerdozio. Voi, poveri pescatori di Galilea, voi ignoti giudei, voi, numeri fra la massa degli uomini presenti, sarete più noti, acclamati, venerati
di Cesare e di tutti i Cesari che ebbe e avrà la Terra. Voi noti, voi benedetti in un prossimo futuro e nel più remoto dei secoli, sino alla fine del mondo. A questa sublime sorte Io vi eleggo. Voi che siete onesti nella
volontà. E, perché di essa siate capaci, vi do le linee essenziali del vostro carattere di apostoli.

*
Esser sempre vigili e pronti.
I vostri lombi siano cinti, sempre cinti, e le vostre lampade accese come è di coloro che da un attimo all'altro devono partire o correre incontro ad un che arriva. E infatti voi siete, voi sarete, sin che la morte vi fermi, gli instancabili pellegrini alla ricerca di chi è errante; e finché la morte la spenga, la vostra lampada deve esser tenuta alta e accesa per indicare la via agli sviati che vengono verso l'ovile di Cristo.

Fedeli dovete essere al Padrone che vi ha preposti a questo servizio. Sarà premiato quel servo che il Padrone trova sempre vigilante e che la morte sorprende in stato di grazia.
Non potete, non dovete dire: "Io sono giovane. Ho tempo di fare questo e quello, e poi pensare al Padrone, alla morte, all'anima mia".  
Muoiono i giovani come i vecchi, i forti come i deboli. E all'assalto della tentazione sono vecchi e giovani, forti e deboli, ugualmente soggetti. Guardate che l'anima può morire prima del corpo e voi potete portare, senza sapere, in giro un' anima putrida. È così insensibile il morire di un'anima! Come la morte di un fiore. Non ha grido, non ha convulsione... china solo la sua fiamma come corolla stanca, e si spegne.
Dopo, molto dopo talora, immediatamente dopo talaltra, il corpo si accorge di portare dentro un cadavere verminoso, e diviene folle di spavento, e si uccide per sfuggire a quel connubio...
Oh! non sfugge! Cade proprio con la sua anima verminosa su un brulicare di serpi nella Geenna.

Non siate disonesti come sensali
o causidici che parteggiano per due opposti clienti, non siate falsi come i politicanti che dicono "amico" a questo e a quello, e poi sono di questo e di quello nemici. Non pensate di agire in due modi. Dio non si irride e non si inganna. Fate con gli uomini come fate con Dio, perché offesa fatta agli uomini è come fatta a Dio. Vogliate che Dio veda voi quali volete esser veduti dagli uomini.

Siate umili.
Non potete rimproverare il vostro Maestro di non esserlo. Io vi do l'esempio. Fate come faccio.
Umili, dolci, pazienti. Il mondo si conquista con questo. Non con violenza e forza.

Forti e violenti siate
contro i vostri vizi. Sradicateli, a costo di lacerarvi anche lembi di cuore. Vi ho detto, giorni or sono, di vigilare gli sguardi. Ma non lo sapete fare. Io vi dico: meglio sarebbe diveniste ciechi con lo strapparvi gli
occhi ingordi, anziché divenire lussuriosi.

Siate sinceri. Io sono Verità. Nelle eccelse come nelle umane cose. Voglio siate schietti voi pure. Perché andare con inganno o con Me, o coi fratelli, o con il prossimo? Perché giocare di inganno? Che? Tanto
orgogliosi qual siete, e non avete l'orgoglio di dire: "Voglio non esser trovato bugiardo"?

E schietti siate con Dio. Credete di ingannarlo con forme di orazione lunghe e palesi? Oh! poveri figli! Dio vede il cuore! Siate casti nel fare il bene. Anche nel fare elemosina. Un pubblicano ha saputo esserlo prima
della sua conversione. E voi non lo sapreste? Sì, ti lodo, Matteo, della casta offerta settimanale che Io e il Padre solo conoscevamo tua, e ti cito ad esempio. È una castità anche questa, amici. Non scoprire la vostra
bontà come non scoprireste una figlia giovinetta agli occhi di una folla. Siate vergini nel fare il bene. È vergine l'atto buono quando è esente da connubio di pensiero di lode e di stima o da fomite di superbia.

Siate sposi fedeli della vostra vocazione a Dio. Non potete servire due padroni. Il letto nuziale non può accogliere due spose contemporaneamente. Dio e Satana non possono dividersi i vostri amplessi. L'uomo non può, e non lo possono né Dio né Satana, condividere un triplice abbraccio in antitesi fra i tre che se lo
dànno.

Siate alieni da fame d'oro come da fame di carne, da fame di carne come da fame di potenza. Satana questo vi offre. Oh! le sue bugiarde ricchezze! Onori, riuscita, potere, dovizie: mercati osceni che hanno a
moneta la vostra anima. Siate contenti del poco. Dio vi dà il necessario. Basta. Questo ve lo garantisce come lo garantisce all'uccello dell'aria, e voi siete da ben più degli uccelli.

Ma vuole da voi fiducia e morigeratezza. Se avrete fiducia, Egli non vi deluderà. Se avrete morigeratezza, il suo dono giornaliero vi basterà. Non siate pagani, pur essendo, di nome, di Dio. Pagani sono coloro che, più
che Dio, amano l'oro e il potere per apparire dei semidei. Siate santi e sarete simili a Dio nell'eternità.

Non siate intransigenti. Tutti peccatori, vogliate essere con gli altri come vorreste che gli altri con voi fossero: ossia pieni di compatimento e perdono. Non giudicate. Oh! non giudicate! Da poco siete con Me,
eppure vedete quante volte già Io, innocente, fui a torto mal giudicato e accusato di peccati inesistenti. Il mal giudizio è offesa. E solo chi è santo vero non risponde offesa ad offesa. Perciò astenetevi da offendere per
non essere offesi. Non mancherete così né alla carità né alla santa, cara, soave umiltà, la nemica di Satana insieme alla castità. Perdonate, perdonate sempre. Dite: "Perdono, o Padre, per essere da Te perdonato dei miei infiniti peccati".

Miglioratevi d'ora in ora, con pazienza, con fermezza, con eroicità. E chi vi dice che divenire buoni non sia penoso? Anzi vi dico: è fatica più grande di tutte. Ma il premio è il Cielo e merita perciò consumarsi in questa fatica.

E amate. Oh! quale, quale parola devo dire per persuadervi all'amore? Nessuna ve ne è atta a convertirvi ad esso, poveri uomini che Satana aizza! E allora, ecco Io dico: "Padre, affretta l'ora del lavacro. Questa terra e questo tuo gregge è arido e malato. Ma vi è una rugiada che lo può molcere e mondare. Apri, apri la fonte di essa. Me apri, Me. Ecco, Padre. Io ardo di fare il tuo desiderio che è il mio e quello dell'Amore eterno. Padre, Padre, Padre! Guarda il tuo Agnello e siine il Sacrificatore"».

Gesù è realmente ispirato. Ritto in piedi, a braccia aperte a croce, il volto verso il cielo, coll'azzurro del lago
di dietro, nella sua veste di lino, pare un arcangelo orante.
Mi si annulla il vedere su questo suo atto.>>

M.Valtorta: L'Evangelo come mi è stato rivelato

"MISERERE NOSTRI,
REGINA GLORIAE ET HONORIS,
ET DE OMNI PERICULO

CUSTODI VITAM NOSTRAM!"


domenica 3 marzo 2013

SAN CASIMIRO: Omni die dic Mariæ mea, laudes, anima:




S. CASIMIRI 
ad Beatam Virginem Mariam 
hymnus seu oratio quotidiana, 
in eius sepulcro reperta. 
Sanctus Casimirus Poloniæ Regis filius, in 
Regem Hungariæ electus.

Omni die dic Mariæ mea, laudes, anima: 
Eius festa, eius gesta cole splendidissima.

 Contemplare et mirare eius celsitudinem: 
Dic felicem genitricem, dic beatam virginem. 

 Ipsam cole, ut de mole criminum te liberet: 

Hanc appella, ne procella vitiorum superet. 

 Hæc persona nobis dona contulit cælestia: 

Hæc Regina nos divina illustravit gratia.

 Lingua mea, dic trophæa virginis puerperæ: 
Quæ inflictum maledictum miro transfert genere. 

 Sine fine dic Reginæ mundi laudum cantica: 

Huius bona semper sona, semper illam prædica. 

 Omnes mei sensus ei personate gloriam, 

Frequentate tam beatæ Virginis memoriam. 

 Nullus certe tam disertæ extat eloquentiæ, 

Qui condignos promat hymnos eius excellentiæ. 



 Omnes laudent, unde gaudent, Matrem Dei Virginem: 

Nullus fingat, quod attingat eius celsitudinem 

 Nemo dicet, quantum licet, laudans eius merita: 

Eius cuncta sunt creata ditioni subdita. 

 Sed necesse, quod prodesse piis constat mentibus, 

Ut intendam, quod impendam me ipsius laudibus. 

 Quamvis sciam, quod Mariam nemo digne prædicet; 

Tamen vanus & insanus est, qui eam reticet. 

 Cuius vita erudita, disciplina cœlica, 

Argumenta et figmenta destruxit hæretica. 

 Huius mores tanquam flores exornant Ecclesiam; 

Actiones et sermones miram præstant gratiam. 

 Evæ crimen nobis limen paradisi clauserat: 

Hæc, dum credit et obedit, cœli claustra reserat. 

 Propter Evam homo sævam accepit sententiam: 

Per Mariam habet viam quæ ducit ad patriam. 

 Hæc amanda et laudanda cunctis specialiter: 

Venerari et precari decet illam iugiter.

 Ipsam posco, quam cognosco posse prorsus omnia, 
Ut evellat et repellat quæ sunt nobis noxia. 

 Ipsa donet, ut quod movet natus eius, faciam; 

Et finita carnis vita, lætus hunc aspiciam. 



 O cunctarum fœminarum decus atque gloria, 

Quam probatam et elatam scimus super omnia.

 Clemens audi, tuæ laudi quos instantes conspicis. 
Munda reos et fac eos bonis dignos cœlicis. 

 Virga Iessæ, spes oppressæ mentis, et refrigerium; 

Decus mundi, lux profundi, Domini Sacrarium; 

 Vitæ forma, morum norma, plenitudo gratiæ; 

Dei templum, et exemplum totius iustitiæ.

 Virgo salve, per quam valvæ cœli patent miseris: 
Quam non flexit nec allexit fraus serpentis veteris. 

 Gloriosa et formosa David Regis filia, 

Quam elegit Rex, qui regit et creauit omnia. 

 Gemma decens, rosa recens, castitatis lilium, 

Castum chorum ad polorum quæ perducis gaudium. 

 Actionis et sermonis facultatem tribue, 

Ut tuorum meritorum laudes promam strenue.

 Opto nimis, ut inprimis des mihi memoriam, 
Ut decenter et frequenter tuam cantem gloriam. 

 Quamuis muta et polluta mea sciam labia; 

Præsumendum, non silendum est de tua gloria.

 Virgo gaude, quia laude digna es et præmio: 
Quæ damnatis libertatis facta es occasio.



 Semper munda et fœcunda Virgo tu puerpera. 
Mater alma, velut palma, virens et fructifera.

 Cuius flore vel odore recreari cupimus: 
Eius fructu nos a luctu liberari credimus. 

 Pulchra tota sine nota cuiuscumque maculæ, 
Fac nos mundos et iucundos te laudare sedule. 

 O beata, per quam data nova mundo gaudia, 

Et aperta fide certa regna sunt cœlestia.

 Per quam mundus lætabundus vero fulget lumine, 
Antiquarum tenebrarum offusus caligine. 

 Nunc potentes sunt egentes, sicut olim dixeras, 

 Et egeni fiunt pleni, ut tu prophetaveras. 

 Per te morum nunc pravorum relinquuntur devia, 

Doctrinarum perversarum pulsa sunt vestigia.

 Mundi luxus atque fluxus docuisti spernere; 
Deum quæri, carnem teri, vitiis resistere. 

 Mentis cursum tendi sursum pietatis studio; 

Corpus angi, motus frangi pro cœlesti præmio. 

 Tu portasti intra casti ventris claustra Dominum 

Redemptorem, ad honorem nos reformes pristinum. 

 Mater facta, sed intacta, genuisti filium; 

Regem Regum, atque rerum creatorem omnium. 



 Benedicta, per quam victa mortis est versutia, 

Destitutis spe salutis datur indulgentia. 

 Benedictus Rex invictus, cuius mater crederis, 

Qui creator ex te natus nostri salus generis. 

 Reparatrix, consolatrix desperantis animæ: 

A pressura, quæ ventura malis est, nos redime.

 Pro me pete, ut quiete sempiterna perfruar; 
Ne tormentis comburentis stagni miser obruar. 

 Quod requiro, quod suspiro mea sana vulnera; 

Et da menti te poscenti gratiarum munera. 

 Ut sim castus et modestus, dulcis, blandus, sobrius, 

Pius, rectus, circumspectus, simultatis nescius; 

 Eruditus, et munitus divinis eloquiis, 

Et beatus, et ornatus sacris exercitiis; 

 Constans, gravis, et suavis, benignus, amabilis, 

Simplex, purus et maturus, comis et affabilis;

 Corde prudens, ore studeus veritatem dicere; 
Malum nolens, Deum colens pio semper opere.

 Esto tutrix et adiutrix christiani populi:  
Pacem præsta, ne molesta nos perturbent sæculi.

 Salutaris stella maris salve, digna laudibus; 
Quæ præcellis multis stellis atque luminaribus.

 Tua dulci prece fulci supplices et refove: 
Quicquid gravat et depravat mentes nostra, remove. 



 Virgo gaude, quod de fraude dæmonis nos liberas: 

Dum in vera et sincera carne Deum generas. 

 Illibata et ditata cœlesti progenie: 

Gravidata, nec privata flore pudicitiæ. 

 Nam, quod eras perseveras, dum intacta generas: 

Illum tractans atque lactans per quem facta fueras.

 Mihi mœsto nunc adesto, dans perenne gaudium: 
Dona quæso nimis læso optatum remedium.

 Commendato me beato Christo tuo filio: 
Ut non cadam, sed evadam de mundi naufragio. 

 Fac me mitem, pelle litem, compesce lasciviam; 

Contra crimen da munimen, et mentis constantiam. 

 Nec me liget nec fatiget sæculi cupiditas, 

Quæ obscurat et indurat mentes sibi subditas. 

 Nunquam ira, nunquam dira me vincat elatio; 

Quæ multorum sit malorum frequenter occasio.

 Ora Deum, ut cor meum sua servet gratia, 
Ne antiquus inimicus seminet Zizania. 

 Da levamen et tutamen tuum illis iugiter, 

Tua festa sive gesta qui colunt alacriter. Amen.







AVE AVE AVE MARIA!