di Arai Daniele
armagheddon1Profezia di San Francesco d’Assisi (1182/1226)
La grande tribolazione della Chiesa è in atto: il tempo delle nazioni cristiane è scaduto con la generale apostasia e ora il mondo già comincia a saggiare cosa sia il flagello del potere senza e contro Cristo, il potere dell’ Anticristo. Esso già comincia a devastare molte nazioni e finirà per devastare tutta la terra.
Poco prima di morire (1226), San Francesco d’Assisi, avendo convocato i fratelli, li avvertì di grandi tribolazioni future.
Fu la «profezia» molto importante in cui si trova la parola «sterminatore», poi ripetuta anche dal Venerabile Bartolomeo Holzhauser per definire Lutero che si è gloriato di questo nome.
Spesso le profezie suscitano dubbi. Ma se i fatti previsti si realizzano nei nostri tempi storici, come non rievocarle? Se viviamo un fatto clamoroso relativo alla Fede, come si può non legarlo a quanto già detto nelle Scritture e poi nelle profezie dei santi? Pur tentennando nella giusta applicazione cronologica dei fatti predetti, tutto resta chiaro agli occhi di chi vuol capire l’avviso per la difesa del bene più prezioso: la Fede. 
Lo stesso si sa dell’infallibile realizzazione di tutto quanto predetto evangelicamente! Per esempio quando il Signore parlò della venuta dei falsi cristi e falsi profeti. Questi in passato furono diversi. Ma nel presente secondo il linguaggio evangelico diretto ai figli della Chiesa di Cristo, la Cattolica, il rappresentante di Cristo in terra è solo uno: il Papa. Quindi, «falso Cristo» si applica a un falso papa, a un antipapa, a degli anticristi, a chi si farà notare dai frutti di demolizione: uno sterminatore della Tradizione nella Chiesa!
 Non è la situazione che viviamo, pur senza dare autenticità alla profezia di Francesco?
A questo punto, evochiamo anche la cosiddetta «profezia» di San Francesco, per capire quanto essa possa essere applicabile a un’inaudita realtà presente.
Dopo aver convocato i suoi fratelli poco prima della sua morte (1226), Francesco ha avvertito su tribolazioni future, dicendo: 
“Fratelli agite con forza e fermezza in attesa del Signore. Un periodo di grandi tribolazioni e afflizioni in cui grandi pericoli e imbarazzi temporali e spirituali accadranno; la carità di molti si raffredderà e l’iniquità dei malvagi abbonderà. Il potere dei demoni sarà più grande del solito, la purezza immacolata della nostra comunità religiosa e altri saranno appassiti al punto che ben pochi fra i cristiani vorranno obbedire al vero sommo Pontefice e alla Chiesa Romana con un cuore sincero e perfetta carità.
“Nel momento decisivo di questa crisi, un personaggio non canonicamente eletto, elevato al soglio pontificio, si adopererà a propinare sagacemente a molti il veleno mortale del suo errore. Mentre gli scandali si moltiplicheranno, la nostra congregazione religiosa sarà divisa tra altre che saranno completamente distrutte, perché i loro membri non si opporranno, ma consentiranno all’errore. 
Ci saranno così tante e tali opinioni e divisioni tra la gente, e tra i religiosi e i chierici che, se quei giorni malefici non fossero abbreviati, come annunciato dal Vangelo, anche gli eletti cadrebbero nell’errore (se fosse possibile), se in tale uragano non fossero protetti dall’ immensa misericordia di Dio. Così la nostra Regola e il nostro modo di vita saranno violentemente attaccati da alcuni. Delle tentazioni terribili sorgeranno. 
Coloro che supereranno la grande prova riceveranno la corona della vita. Guai a quelli tiepidi che metteranno ogni loro speranza nella vita religiosa, senza resistere saldamente alle tentazioni consentite per provare gli eletti. Coloro che nel fervore spirituale abbracceranno la pietà con la carità e zelo per la verità, subiranno persecuzioni e insulti come se fossero scismatici e disobbedienti. 
Perché i loro persecutori, spronati da spiriti maligni, diranno che in questo modo prestano grande onore a Dio nell’uccidere e rimuovere dalla terra degli uomini tanto cattivi. Allora il Signore sarà il rifugio degli afflitti e lui li salverà, perché hanno sperato in Lui. E poi per rispettare il loro Capo, agiranno secondo la Fede e sceglieranno di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, acquistando con la morte dalla vita eterna, non volendo conformarsi all’errore e alla perfidia, per assolutamente non temere la morte. Così alcuni predicatori terranno la verità in silenzio e negandola la calpesteranno.
“La santità di vita sarà derisa da coloro che la professano solo esteriormente e per questa ragione Nostro Signore Gesù Cristo invierà loro non un degno pastore, ma uno sterminatore“.

Opera Omnia S. FRANCISCI ASSISIATIS, col. 430 Paris Imp. Bibliothèque écclésiastique 1880 (dalle annotations de Louis-Hubert Remy)