martedì 19 agosto 2014

Il Cuore di Maria, tesoro di bellezza






43. - Il Cuore di Maria, tesoro di bellezza

Tre bellezze di Maria. 

- «Stupenda la tua bellezza, o mia diletta, stupenda! - I tuoi
sono occhi di colomba, senza dire di quello che è nascosto nella tua anima! 
Meravigliosa la tua bellezza! Incantevole la tua grazia!» (Ct 4, 1 e 7, 6).
Così parla alla Vergine il Re del cielo, ammirando in Lei tre specie di bellezza:
corporale, spirituale, divina.


l - Corporale. 
Vi è una meravigliosa rassomiglianza tra la bellezza dell'adorabile
corpo di Gesù e di quello di Maria. 
S. Bonaventura, S. Antonino, il Suarez ed altri sono d'accordo nel dire 
che Gesù era il più bello tra i figli degli uomini (Sal 44, 3). Maria era la
più bella fra tutte le donne «pulcherrima inter mulieres». 
Venne rivelato a S. Brigida che il Figlio e la Madre si rassomigliavano 
perfettamente: uguale statura, uguali i tratti e il colorito del volto, 
uguali forme.  




2 - Bellezza spirituale dell'anima che è splendore procedente da 
tutte le grazie, virtù, doni e frutti dello Spirito Santo che rendono Maria 
SS. bella e luminosa più di quanto vi ha di bello e glorioso nel cielo e 
sulla terra, e le dànno una rassomiglianza perfetta con Colui
che è la bellezza essenziale ed eterna.

«Quam puchra es!». Quanto è ammirabile la tua bellezza! Una di 
queste grazie dello Spirito Santo è espressa dalla frase: 
«Oculi tui columbarum». I tuoi sono occhi di colomba.

Gli occhi di Maria sono le santissime e purissime intenzioni con cui 
faceva tutte le sue azioni, non cercando in tutte le cose se non di 
compiere il volere di Dio, nel modo a Lui più gradevole.
Fortunati coloro che si sforzano d'imitare la Madre del Salvatore, 
servendo a Dio non per il timore dei castighi e per il desiderio di 
consolazioni, di ricompensa, ma solo per amore di Lui, che tutto merita. 

S. Bernardo diceva che se gli avessero domandato per quale
motivo e per quale fine amava Dio, avrebbe risposto: 
«Amo quia amo, amo ut amem: Amo perché amo, amo per amare».

S. Agostino racchiude in una frase sola tutto quanto si può pensare 
e dire e quanto non si può né pensare né dire di questa bellezza 
ineffabile: «O SS. Vergine, egli esclama, quando io dicessi che sei 
il ritratto, anzi il volto stesso di Dio, formam Dei, credo che non si
potrebbe trovar nulla a ridire, perché Tu sei degna di questo nome»: 
«Si formam Dei Te appellem, digna existis».

Se la bellezza di Maria era tanto meravigliosa quando viveva su questa 
terra, che si potrà dire del suo splendore in Cielo?






3 - La terza bellezza di Maria è la grazia, che comprende e 
supera tutte le grazie, perché corrispondente e proporzionata 
all'infinita sua dignità di Madre di Dio.
Quando Dio chiama qualcuno ad uno stato o ad una carica, gli dona 
la grazia corrispondente, perché possa adempierne tutti i doveri. 
Ora Maria è stata scelta per essere Madre di Dio; per avere su Dio 
tutto il potere, l'autorità e i diritti di una madre sul proprio figlio; 
e in seguito per essere la madre dei figli di Dio, la Regina del cielo 
e della terra.

Quale dunque deve essere la grazia particolare d'una simile vocazione?
Poiché la dignità di Madre di Dio è di un'altezza quasi infinita, 
bisogna conchiudere che la grazia di Madre Divina la innalza 
ad un grado quasi infinito.

«Non fa meraviglia, dice S. Bernardino da Siena, che un Dio 
generi un Dio, ma che Una donna generi un Uomo-Dio è il miracolo 
dei miracoli: miraculum miraculorum, poiché questa donna 
dev'essere innalzata ad una qualche uguaglianza con Dio, 
mercé una infinità di grazie e di perfezioni, comprensibile soltanto 
allo  spirito di Dio.

Gesù è la gloria, lo splendore e la bellezza del Padre, ma è altresì 
la gloria, l'ornamento, la bellezza di sua Madre.

"Gesù, vero cuore di Maria,
attira, prendi, rapisci i nostri cuori.
Fa' che amino, desiderino,
cerchino e gustino solo Te .
Fa' che aspirino e tendano senza posa verso di Te,
non trovino riposo né compiacimento se non in Te,
rimangano continuamente in Te:
si consumino nella fornace ardente del Tuo divin Cuore
e siano trasformati in esso, per sempre".
(di San Giovanni Eudes)


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