giovedì 2 maggio 2013

Sant’Atanasio Vesc. Conf. e Dott.





2 Maggio


Sant’Atanasio Vesc. Conf. e Dott.

Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaéum Matth. 10, 23-28

IN ILLO témpore : Dixit Jesus discípulis suis : Cum persequéntur vos in civitáte ista, fúgite in áliam. Amen, dico vobis, non consummábitis civitátes Israël, donec véniat Fílius hóminis. Non est discípulus super magístrum nec servus super dóminum suum. Súfficit discípulo, ut sit sicut magíster ejus : et servo, sicut dóminus ejus. Si patremfamílias Beélzebub vocavérunt; quanto magis domésticos ejus? Ne ergo timuéritis eos. Nihil enim est opértum, quod non revelábitur : et occúltum, quod non sciétur. Quod dico vobis in ténebris, dícite in lúmine : et quod in aure audítis, prædicáte super tecta. Et nolíte timére eos, qui occídunt corpus, ánimam autem non possunt occídere : sed pótius timéte eum, qui potest et ánimam et corpus pérdere in gehénnam.


Dal Vangelo secondo Matteo Matt. 10, 23-28

IN QUEL tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Quando vi perseguiteranno in questa città, fuggite in un’altra. In verità vi dico: non finirete (di evangelizzare) le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo. Il discepolo non è da più del maestro, né il servo da più del padrone. Basti al discepolo essere come il maestro, e al servo come il padrone. Se hanno chiamato Beelzebub il padrone di casa, tanto più i suoi servi. Non li temete dunque. Non c’è nulla di nascosto che non debba essere scoperto; e nulla di segreto che non debba essere conosciuto. Ciò che vi dico all’oscuro, ditelo in pieno giorno, e predicate sui tetti quello che vi è stato detto in un orecchio. E non temete quelli che uccidono il corpo e non possono uccidere l’anima; ma piuttosto non temete chi può mandare nella geenna e l’anima e il corpo.


In Alessandria il natale di sant'Atanasio, Vescovo della stessa città, Confessore e Dottore della Chiesa, chiarissimo per santità e per dottrina; nella persecuzione del quale quasi tutto il mondo avea congiurato. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valente, difese valorosamente la fede cattolica contro gl'Imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani; dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazienza, nell'anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniano e Valente.


A.M.D.G. et B.V.M.







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