lunedì 20 maggio 2013

Glorie di Maria 2.



Molto bella è la preghiera che Guglielmo di Parigi mette sulle labbra del peccatore che ricorre a Maria: 

« O Madre del mio Dio, nello stato miserabile in cui mi vedo ridotto dai miei peccati, ricorro a te pieno di fiducia. Se tu mi respingi, io ti farò osservare che sei in certo modo tenuta ad aiutarmi, poiché tutta la Chiesa dei fedeli ti chiama e ti proclama madre di misericordia. Tu sei, o Maria, quella che Dio ama al punto di esaudirti sempre; la tua grande misericordia non è mai mancata ad alcuno; la tua dolce affabilità non ha mai disprezzato alcun peccatore, per quanto colpevole fosse, che a te si sia raccomandato. Come? Forse falsamente o invano tutta la Chiesa ti chiama sua avvocata e rifugio dei miseri? Non sia mai che le mie colpe possano, o Madre mia, trattenerti dall'adempiere il salutare ufficio di pietà in virtù del quale sei a un tempo l'avvocata e la mediatrice di pace fra gli uomini e Dio e dopo il Figlio tuo l'unica speranza e il rifugio sicuro dei miseri. Tutto ciò che tu hai di grazia e di gloria e la tua dignità stessa di Madre di Dio - se è lecito dirlo -tu lo devi ai peccatori, poiché per loro il Verbo divino ti ha fatto sua Madre. Lungi da questa divina Madre, che partorì al mondo la fonte della pietà, il pensare che ella neghi la sua misericordia a un solo peccatore che a lei ricorre. Poiché dunque, o Maria, il tuo ufficio è l'essere mediatrice fra Dio e gli uomini, ti spinga a soccorrermi la tua grande misericordia che è assai maggiore di tutti i miei peccati e di tutti i miei vizi » 
Consolatevi dunque, o pusillanimi - dirò con san Tommaso da Villanova - respirate e fatevi coraggio, o miseri peccatori: questa santa Vergine, che è madre del vostro giudice e Dio, è l'avvocata del genere umano; avvocata capace che può tutto ciò che vuole presso Dio; avvocata sapiente che conosce tutti i modi di placarlo; universale, che accoglie tutti e non rifiuta di difendere nessuno.

El Araguaney


Esempio

Quanto sia grande la sua pietà per i miseri peccatori, la nostra avvocata lo mostrò mirabilmente verso Beatrice, monaca nel monastero di Fontevrault, come riferiscono il monaco cistercense Cesario e il padre Rho. Questa infelice religiosa, vinta dalla passione per un certo giovane, stabilì di fuggire con lui. Così, un giorno depose davanti a un'immagine di Maria le chiavi del monastero di cui era portinaia e sfacciatamente se ne andò. 

Giunta in un altro paese, si diede a fare la donna pubblica e visse quindici anni in questo stato miserabile. Avvenne poi che in quella città incontrò il fattore del monastero e, pensando di non essere riconosciuta, gli domandò se conosceva suor Beatrice. « Si che la conosco, rispose egli, è una monaca santa, che ora è maestra delle novizie ». A queste parole ella restò confusa e stupita, non potendo comprendere come ciò fosse possibile. Perciò, alfine di appurare la verità, si travestì e si recò al monastero. Lì fece chiamare suor Beatrice, ed ecco che le comparve davanti la santa Vergine sotto le sembianze di quell'immagine a cui, fuggendo dal monastero, aveva consegnato le chiavi e le vesti.
La divina Madre così le parlò: « Beatrice, sappi che, per impedire il tuo disonore, ho preso il tuo aspetto e per questi quindici anni che sei vissuta lontana dal monastero e da Dio, ho eseguito in tua vece il tuo lavoro. Figlia, torna, fa' penitenza, perché mio Figlio ancora ti aspetta e, vivendo virtuosamente, cerca di conservare il buon nome che ti ho guadagnato ». Dette queste parole, scomparve. Allora Beatrice rientrò nel monastero, riprese l'abito da religiosa e grata a Maria per la sua così grande misericordia visse da santa. Poi, in punto di morte, raccontò tutto a gloria della santa Vergine.



Preghiera

<<Grande Madre del mio Signore, so bene che l'ingratitudine da me mostrata per tanti anni a Dio e a te meriterebbe che giustamente tu smettessi di aver cura di me, poiché l'ingrato non è più degno di ricevere benefici. Ma io, Signora, ho un alto concetto della tua bontà e la ritengo molto più grande della mia ingratitudine. Continua dunque, o rifugio dei peccatori, e non cessare di soccorrere un misero peccatore che confida in te. Madre di misericordia, stendi la mano a sollevare un povero caduto che ti chiede pietà. Maria, difendimi tu o dimmi a chi devo ricorrere che mi possa difendere meglio di te. Ma dove posso trovare un' avvocata più pietosa e più potente presso Dio di te che gli sei Madre? Divenendo Madre del Salvatore, tu sei stata destinata a salvare i peccatori e a me sei stata data per la mia salvezza. Maria, salva chi ricorre a te. Io non merito il tuo amore, ma il desiderio che tu hai di salvare i perduti mi fa sperare che tu mi ami. E se tu mi ami, come mi perderò? Madre mia diletta, se grazie a te mi salvo, come spero, non ti sarò più ingrato, ma con lodi perpetue e con tutti gli affetti dell'anima mia compenserò la mia passata ingratitudine e l'amore che mi hai portato. Nel cielo dove tu regni e regnerai in eterno, felice io canterò sempre le tue misericordie e bacerò in eterno quelle mani amorose che mi hanno liberato dall'inferno tante volte quante l'ho meritato con i miei peccati. O Maria, mia liberatrice, mia speranza, regina, avvocata, madre mia, io ti amo, ti voglio bene e ti voglio sempre amare. Amen, amen. Così spero, così sia>>.

<<Cor Mariæ Immaculatum, intercede pro nobis>>


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