mercoledì 3 ottobre 2012

IMITIAMOLA nella sua piccola via dell'Infanzia spirituale

St. Thérèse of Lisieux








GESU' è l'Amore Misericordioso, perché vuole attirare tutti dentro la fornace ardente del suo divino Amore.
Lasciamoci attrarre da Lui.
Non resistiamo ai suoi richiami.
Con l'aiuto del Cuore Immacolato si fa più facile la dolce esperienza dell'amore a Gesù.
Sono più di 115 anni dalla nascita al cielo di  Santa Teresa del Bambino Gesù.  
A fine scorso millennio la Mamma Immacolata l'ha donata a tutti noi come piccola sorella.
Lei si è consacrata vittima all'Amore Misericordioso di Gesù. 
Lei si è lasciata consumare tutta dal fuoco ardente della sua divina carità.
IMITIAMOLA in questa sua piccola via.
Diventiamo anche noi piccoli, semplici, umili, miti e mansueti.
Diventassimo tutti bambini, percorrendo la via della infanzia spirituale che Lei ci ha tracciato.
Offriamoci anche noi come vittime all'Amore Misericordioso di Gesù, perché, attraverso di noi, possa effondere presto sul mondo il grande prodigio della Divina Misericordia.



Santa Teresa del Bambino Gesù dans Santi






Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa

(Santi )



Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 – Lisieux, 1° ottobre 1897


Sensibilissima e precoce, fin da bambina decise di dedicarsi a Dio. Entrò nel Carmelo di Lisieux e nel solco della tradizione carmelitana scoprì la sua piccola via dell’infanzia spirituale, ispirata alla semplicità e all’umile confidenza nell’amore misericordioso del Padre. Puosta dalla vocazione contemplativa nel cuore della Chiesa, si aprì all’ideale missionario, offrendo a Dio le sue giornate fatte di fedeltà e di silenziosa e gioiosa offerta per gli apostolo del Vangelo. I suoi pensieri, raccolti sotto il titolo Storia di un’anima, sono la cronaca quotidiana del suo cammino di identificazione con l’Amore.

 Con San Francesco Saverio è patrona delle missioni. (Mess. Rom.)
Patronato: Missionari, Francia
Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco
Emblema: Giglio, Rosa

E’ presente nel Martirologio Romano. Memoria di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia


Si arrampica a Milano sul Duomo fino alla Madonnina, a Pisa sulla Torre, e a Roma si spinge anche nei posti proibiti del Colosseo. 
La quattordicenne Teresa Martin è la figura più attraente del pellegrinaggio francese, giunto in Roma a fine 1887 per il giubileo sacerdotale di Leone XIII. Ma, nell’udienza pontificia a tutto il gruppo, sbigottisce i prelati chiedendo direttamente al Papa di poter entrare in monastero subito, prima dei 18 anni. Cauta è la risposta di Leone XIII; ma dopo quattro mesi Teresa entra nel Carmelo di Lisieux, dove l’hanno preceduta due sue sorelle (e lei non sarà l’ultima).

I Martin di Alençon: piccola e prospera borghesia del lavoro specializzato. Il padre ha imparato l’orologeria in Svizzera. La madre dirige merlettaie che a domicilio fanno i celebri pizzi di Alençon. Conti in ordine, leggendaria puntualità nei pagamenti come alla Messa, stimatissimi. E compatiti per tanti lutti in famiglia: quattro morti tra i nove figli. Poi muore anche la madre, quando Teresa ha soltanto quattro anni.

In monastero ha preso il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, ma non trova l’isola di santità che s’aspettava. Tutto puntuale, tutto in ordine. Ma è scadente la sostanza. La superiora non la capisce, qualcuna la maltratta. Lo spirito che lei cercava, proprio non c’è, ma, invece di piangerne l’assenza, Teresa lo fa nascere dentro di sé. E in sé compie la riforma del monastero. Trasforma in stimoli di santificazione maltrattamenti, mediocrità, storture, restituendo gioia in cambio delle offese.


E’ una mistica che rifiuta il pio isolamento. La fanno soffrire? E lei è quella che « può farvi morir dal ridere durante la ricreazione », come deve ammettere proprio la superiora grintosa. Dopodiché, nel 1897 – giusto 115 anni fa – lei è già morta, dopo meno di un decennio di vita religiosa oscurissima. Ma è da morta che diviene protagonista, apostola, missionaria. Sua sorella Paolina (suor Agnese nel Carmelo) le ha chiesto di raccontare le sue esperienze spirituali, che escono in volume col titolo Storia di un’anima nel 1898. Così la voce di questa carmelitana morta percorre la Francia e il mondo, colpisce gli intellettuali, suscita anche emozioni e tenerezze popolari che Pio XI corregge raccomandando al vescovo di Bayeux: « Dite e fate dire che si è resa un po’ troppo insipida la spiritualità di Teresa. Com’è maschia e virile, invece! Santa Teresa di Gesù Bambino, di cui tutta la dottrina predica la rinuncia, è un grand’uomo ». Ed è lui che la canonizza nel 1925.
Non solo. Nel 1929, mentre in Urss trionfa Stalin, Pio XI già crea il Collegio Russicum, allo scopo di formare sacerdoti per l’apostolato in Russia, quando le cose cambieranno. Già allora. E come patrona di questa sfida designa appunto lei, suor Teresa di Gesù Bambino.


Autore: Domenico Agasso


V/. Maria Mater gratiæ, Mater misericordiæ. 
R/. Tu nos ab hoste protege, et hora mortis suscipe.




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