giovedì 30 giugno 2011

LAUDATE DOMINUM OMNES GENTES


 


 


E' stata per me una grande gioia imbattermi nel sito che vi suggerisco in questo post di fine giugno 2011. Ave Maria!


http://www.genesibiblica.eu/index.html

GENESI BIBLICA

l'opera di don guido bortoluzzi


Don Guido Bortoluzzi nasce nel 1907 e muore nel 1991 in provincia di Belluno. Tra il 1968 e il 1974 riceve dal Signore 8 rivelazioni sulle origini della Terra e dell'Uomo. La sua totale mancanza di malizia gli permette di assistere ad episodi che avrebbero imbarazzato chiunque ma che, visti attraverso i suoi occhi candidi, appaiono semplicemente realisti senza ombra di morbosità.
Questo suo atteggiamento interiore ha permesso al Signore di poter trattare argomenti forti senza reticenze o giri di parole. Come in altre apparizioni, tipo quelle avvenute a La Salette, a Lourdes, a Fatima, il Signore ha scelto come Suo testimone un'anima pulita, aperta all'Amore di Dio e senza pregiudizi. Il contrasto fra la semplicità dello 'strumento' e la grandezza del messaggio fa pensare che la fonte dei contenuti non può essere che Dio.
Il Signore non ha scelto né un teologo, né uno scienziato perché, come dice il Vangelo, non è possibile mettere del vino nuovo in otri vecchi (ossia in uomini già soddisfatti del loro sapere e inamovibili nelle loro teorie) senza che si perdano entrambi...
Cliccare una volta sola e attendere alcuni secondi, file pdf di 1,9 MB
Scarica gratis il libro (3° edizione)       
Foto tratte dal libro (migliore risoluzione)
Chi invece vuole la edizione cartacea (quarta edizione!) può ricevere il libro per posta a 16 Euro, vedi costo e spese postali. Inviare l'ordine a: Lutterotti Franco - indicando chiaramente il vostro Nome, Cognome, Indirizzo, CAP, Località.
Oppure telefonare all'autrice: Renza Giacobbi: 348 9598086
Recente sintesi dell'opera a cura dell'autrice.
Le librerie possono rivolgersi direttamente alla Casa Editrice

traduzioni



Edizione spagnola
Edizione olandese
Edizione polacca
Edizione russa
Edizione inglese
Edizione cinese
Edizione tedesca




Avvertenza: sui contenuti dei documenti linkati potrebbe non esserci pieno accordo, e alcuni mostrano impostazioni in contrasto con la rivelazione data a don Guido. Rivelazione che, da non dimenticare, pur gettando una grande luce sulle origini dell'uomo, non svela tutto e fa intravedere profondità insondabili del mistero della Creazione.
Sono riportati ugualmente in quanto aiutano, anche dal lato scientifico, ad approfondire il complesso tema dell'origine della vita.















Avviso: ci sono siti Internet che hanno come riferimento “Genesi Biblica” e persone non autorizzate scrivono, impropriamente, messaggi alterati sul contenuto vero della rivelazione ricevuta da don Guido Bortoluzzi. Precisiamo che a nessuno è stato dato mandato o autorizzazione a trasmettere informazioni di qualunque natura a nome nostro. L'unica fonte ufficiale è questo sito.



AMDG et BVM

"Tua parrocchia tutto il mondo!" : così gli disse il beato Giovanni Paolo II

"TUA PARROCCHIA 

IL MONDO INTERO!"


"Tu c'hai la primavera nel sorriso!..."





Don Stefano Gobbi, l'Apostolo del 

CUORE IMMACOLATO 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Stefano Gobbi (22 marzo 1930 – 29 giugno 2011) è stato un sacerdote cattolico italiano, fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano (M.S.M.).
Nato in provincia di Como, ordinato sacerdote nel 1964, conseguì in seguito il Dottorato in teologia sacra presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
Nel 1972  l'8 maggio creò il M.S.M., in seguito ad un'ispirazione interiore avuta l'8 maggio di quell'anno nel santuario di Fatima; al movimento, diffuso oggi in tutto il mondo, aderiscono alcuni cardinali, oltre 350 arcivescovi e vescovi, 150.000 sacerdoti del clero secolare e di tutti gli ordini e istituti religiosi, oltre a decine di milioni di fedeli.[1]

 Don Stefano Gobbi e il Movimento Sacerdotale Mariano

L'8 maggio 1972, durante un pellegrinaggio a Fatima, don Stefano Gobbi, mentre pregava nella Cappellina delle Apparizioni in favore di alcuni sacerdoti, ribelli all'autorità della Chiesa, avrebbe avuto un'ispirazione interiore da parte della Madonna, con l'invito a riunire i sacerdoti che si fossero consacrati al suo Cuore Immacolato. Don Stefano avrebbe ricevuto anche, nello stesso mese, un piccolo segno di conferma da parte di Maria, nel santuario dell'Annunciazione di Nazaret.

L’origine del Movimento Sacerdotale Mariano risale a questa ispirazione interiore di don Stefano; nell’ottobre dello stesso anno ci fu un primo incontro di preghiera fra tre sacerdoti della parrocchia di Gera Lario, in provincia di Como; la notizia della nascita del movimento fu riportata su qualche giornale e rivista cattolica.

Dopo un graduale aumento delle adesioni, nel 1974 nacquero i primi Cenacoli di preghiera e di fraternità fra i sacerdoti e i fedeli, diffusi oggi in tutti i continenti.[2]
Le linee guida del M.S.M. sono contenute nel libro Ai sacerdoti, figli prediletti della Madonna, che riporta le meditazioni e ispirazioni (ossia le locuzioni interiori) di don Stefano.

I punti essenziali del movimento sono tre: la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, l’unità al vero Papa ed alla vera Chiesa a lui unita, e infine il condurre i fedeli ad una vita di affidamento/Consacrazione a Maria Santissima, Divina Madre nostra.

 Bibliografia

AMDG et BVM

mercoledì 29 giugno 2011

Ubi Petrus ibi Ecclesia

Pope-peter pprubens.jpg


San Paolo



DEVS 
QVI  HODIERNAM  DIEM 
APOSTOLORVM  TVORVM 
PETRI  ET  PAVLI 
MARTYRIO  CONSECRASTI 
DA  ECCLESIÆ  TVÆ 
EORVM  IN  OMNIBVS 
SEQVI  PRÆCEPTVM 
PER  QVOS  RELIGIONIS 
SVMPSIT  EXORDIVM







AMDG et BVM












martedì 28 giugno 2011

La medicina di cui abbiamo bisogno


MARIA è l'IMMACOLATA CONCEZIONE.

E' bello partecipare ogni giorno alla grande gioia di tutta la Chiesa nel contemplare
il singolare privilegio di cui la Santissima Trinità ha adornato Maria di Nazareth, in vista della sua divina maternità.


E' la nostra Mamma tutta bella, così come noi La invochiamo.
Vuole ricoprirci della sua stessa bellezza, e ci esorta a seguirLa sulla strada della grazia e della santità, della purezza e della verginità.


CIO'  che offende la nostra interiore bellezza è solo il peccato. Combattiamo con più forza ogni giorno un così grande male.


Il peccato è una conseguenza di quel disordine originale che ha purtroppo impedito a noi di essere concepiti e di nascere immacolati come fu per Lei.


TUTTI siamo nati sotto il peso di questa pesante e cattiva eredità.
Ne siamo stati liberati nel momento del nostro Battesimo, ma sono rimaste in noi le conseguenze, che ci rendono tanto fragili e facilmente veniamo ancora attratti dal peccato, e ci capita spesso di diventarne vittime.


LA prima cosa che dobbiamo fare è riconoscere il peccato come male e pentirci subito, con un atto di amore puro e soprannaturale.


Quanti fratelli e sorelle oggi non lo riconoscono più come male,
spesso lo accolgono come un bene e così si lasciano da esso penetrare nell'anima, nel cuore e nella vita;
non sono più capaci di pentirsi, e vivono abitualmente contagiati da questa grave malattia.


DOBBIAMO allora ricorrere alla medicina, che la misericordia di Gesù ha preparato per noi: il Sacramento della Riconciliazione.
Mai come in questi tempi è necessario che si facciano confessioni frequenti.

OGGI la confessione sta disparendo dalla vita e dal costume di tanti 'cristiani' che sono pur sempre figli dell'Immacolata, e questo è segno della crisi che sta attraversando la Chiesa. 


Tutti i fedeli dobbiamo sapere che è necessario usare questo sacramento, soprattutto quando ci trovassimo in stato di peccato mortale.
Questa è la medicina di cui abbiamo bisogno se vogliamo camminare sulla strada della grazia divina e della santità.


Seguiremo allora la nostra Mamma Celeste, che ci attira dietro la scia del suo profumo di cielo, e saremo rivestiti del suo stesso splendore.
La vita di Gesù potrà mettere radici profonde nella nostra esistenza.

LAUS DEO ET MARIAE

lunedì 27 giugno 2011

San Giuseppe da Copertino (1603 - 1663)



Un giorno, predicando sulla SS. Trinità, il Santo pronunciò queste parole:



<<Come il fuoco, sostanza unica, produce incessantemente la luce e il calore;
così la natura divina del Padre produce continuamente la luce che è il Figlio e nel medesimo tempo il calore che è lo Spirito>>.
Un falò a fiamma viva

E' una frase che racchiude tutta la sua esistenza. Irradiava luce e calore; ma l'umana prudenza lo circondò di steccati. Giuseppe soffrì senza un lamento; possedeva DIO, che gli importava il resto? ... Egli se ne stava in Dio e in Maria, la Mamma della Grottella.




A un religioso che gli chiese se non s'annoiasse, rispose: "Abito una villa, ma io mi sento come in fondo a una foresta o piuttosto in paradiso".

*


AMDG et BVM

domenica 26 giugno 2011

IL PIU' BEL QUADRO DEL MONDO

CRISTO GESU', 
che nell'Eucaristia 
ci dà il farmaco dell'immortalità
e il pegno della risurrezione, 
ci va trasformando e
  TRASFIGURANDO
esattamente e potentemente
PER MEZZO DELL'EUCARISTIA!


AMDG et BVM

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Benedetto XVI: Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo - 23 giugno 2011


OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Giovedì, 23 giugno 2011


Cari fratelli e sorelle!


La festa del Corpus Domini è inseparabile dal Giovedì Santo, dalla Messa in Caena Domini, nella quale si celebra solennemente l’istituzione dell’Eucaristia. 
Mentre nella sera del Giovedì Santo si rivive il mistero di Cristo che si offre a noi nel pane spezzato e nel vino versato, oggi, nella ricorrenza del Corpus Domini, questo stesso mistero viene proposto all’adorazione e alla meditazione del Popolo di Dio, e il Santissimo Sacramento viene portato in processione per le vie delle città e dei villaggi, per manifestare che Cristo risorto cammina in mezzo a noi e ci guida verso il Regno dei cieli. 

Quello che Gesù ci ha donato nell’intimità del Cenacolo, oggi lo manifestiamo apertamente, perché l’amore di Cristo non è riservato ad alcuni, ma è destinato a tutti. Nella Messa in Caena Domini dello scorso Giovedì Santo ho sottolineato che nell’Eucaristia avviene la trasformazione dei doni di questa terra – il pane e il vino – finalizzata a trasformare la nostra vita e ad inaugurare così la trasformazione del mondo. 

Questa sera vorrei riprendere tale prospettiva.

Tutto parte, si potrebbe dire, dal cuore di Cristo, che nell’Ultima Cena, alla vigilia della sua passione, ha ringraziato e lodato Dio e, così facendo, con la potenza del suo amore, ha trasformato il senso della morte alla quale andava incontro. 
Il fatto che il Sacramento dell’altare abbia assunto il nome “Eucaristia” – “rendimento di grazie” – esprime proprio questo: che il mutamento della sostanza del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo è frutto del dono che Cristo ha fatto di se stesso, dono di un Amore più forte della morte, Amore divino che lo ha fatto risuscitare dai morti. Ecco perché l’Eucaristia è cibo di vita eterna, Pane della vita. Dal cuore di Cristo, dalla sua “preghiera eucaristica” alla vigilia della passione, scaturisce quel dinamismo che trasforma la realtà nelle sue dimensioni cosmica, umana e storica. Tutto procede da Dio, dall’onnipotenza del suo Amore Uno e Trino, incarnato in Gesù. In questo Amore è immerso il cuore di Cristo; perciò Egli sa ringraziare e lodare Dio anche di fronte al tradimento e alla violenza, e in questo modo cambia le cose, le persone e il mondo.


Questa trasformazione è possibile grazie ad una comunione più forte della divisione, la comunione di Dio stesso. La parola “comunione”, che noi usiamo anche per designare l’Eucaristia, riassume in sé la dimensione verticale e quella orizzontale del dono di Cristo.
E’ bella e molto eloquente l’espressione “ricevere la comunione” riferita all’atto di mangiare il Pane eucaristico. 
In effetti, quando compiamo questo atto, noi entriamo in comunione con la vita stessa di Gesù, nel dinamismo di questa vita che si dona a noi e per noi. Da Dio, attraverso Gesù, fino a noi: un’unica comunione si trasmette nella santa Eucaristia. 

Lo abbiamo ascoltato poco fa, nella seconda Lettura, dalle parole dell’apostolo Paolo rivolte ai cristiani di Corinto: “Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane” (1 Cor 10,16-17).

Sant’Agostino ci aiuta a comprendere la dinamica della comunione eucaristica quando fa riferimento ad una sorta di visione che ebbe, nella quale Gesù gli disse: “Io sono il cibo dei forti. Cresci e mi avrai. Tu non trasformerai me in te, come il cibo del corpo, ma sarai tu ad essere trasformato in me” (Conf. VII, 10, 18). Mentre dunque il cibo corporale viene assimilato dal nostro organismo e contribuisce al suo sostentamento, nel caso dell’Eucaristia si tratta di un Pane differente: non siamo noi ad assimilarlo, ma esso ci assimila a sé, così che diventiamo conformi a Gesù Cristo, membra del suo corpo, una cosa sola con Lui.

 Questo passaggio è decisivo. Infatti, proprio perché è Cristo che, nella comunione eucaristica, ci trasforma in Sé, la nostra individualità, in questo incontro, viene aperta, liberata dal suo egocentrismo e inserita nella Persona di Gesù, che a sua volta è immersa nella comunione trinitaria. Così l’Eucaristia, mentre ci unisce a Cristo, ci apre anche agli altri, ci rende membra gli uni degli altri: non siamo più divisi, ma una cosa sola in Lui. La comunione eucaristica mi unisce alla persona che ho accanto, e con la quale forse non ho nemmeno un buon rapporto, ma anche ai fratelli lontani, in ogni parte del mondo. Da qui, dall’Eucaristia, deriva dunque il senso profondo della presenza sociale della Chiesa, come testimoniano i grandi Santi sociali, che sono stati sempre grandi anime eucaristiche. 

Chi riconosce Gesù nell’Ostia santa, 
lo riconosce nel fratello che soffre, che ha fame e ha sete, che è forestiero, ignudo, malato, carcerato; 
ed è attento ad ogni persona, 
si impegna, in modo concreto, per tutti coloro che sono in necessità. 

Dal dono di amore di Cristo proviene pertanto la nostra speciale responsabilità di cristiani nella costruzione di una società solidale, giusta, fraterna. Specialmente nel nostro tempo, in cui la globalizzazione ci rende sempre più dipendenti gli uni dagli altri, il Cristianesimo può e deve far sì che questa unità non si costruisca senza Dio, cioè senza il vero Amore, il che darebbe spazio alla confusione, all’individualismo, alla sopraffazione di tutti contro tutti. 

Il Vangelo mira da sempre all’unità della famiglia umana, un’unità non imposta da fuori, né da interessi ideologici o economici, bensì a partire dal senso di responsabilità gli uni verso gli altri, perché ci riconosciamo membra di uno stesso corpo, del corpo di Cristo, perché abbiamo imparato e impariamo costantemente dal Sacramento dell’Altare che la condivisione, l’amore è la via della vera giustizia.


Ritorniamo ora all’atto di Gesù nell’Ultima Cena. Che cosa è avvenuto in quel momento? Quando Egli disse:
Questo è il mio corpo che è donato per voi, questo è il mio sangue versato per voi e per la moltitudine, che cosa accadde? 

Gesù in quel gesto anticipa l’evento del Calvario. Egli accetta per amore tutta la passione, con il suo travaglio e la sua violenza, fino alla morte di croce; accettandola in questo modo la trasforma in un atto di donazione. 
Questa è la trasformazione di cui il mondo ha più bisogno, perché lo redime dall’interno, lo apre alle dimensioni del Regno dei cieli. Ma questo rinnovamento del mondo Dio vuole realizzarlo sempre attraverso la stessa via seguita da Cristo, quella via, anzi, che è Lui stesso. 

Non c’è nulla di magico nel Cristianesimo. Non ci sono scorciatoie, ma tutto passa attraverso la logica umile e paziente del chicco di grano che si spezza per dare vita, la logica della fede che sposta le montagne con la forza mite di Dio. 

Per questo Dio vuole continuare a rinnovare l’umanità, la storia ed il cosmo attraverso questa catena di trasformazioni, di cui l’Eucaristia è il sacramento. Mediante il pane e il vino consacrati, in cui è realmente presente il suo Corpo e Sangue, Cristo trasforma noi, assimilandoci a Lui: ci coinvolge nella sua opera di redenzione, rendendoci capaci, per la grazia dello Spirito Santo, di vivere secondo la sua stessa logica di donazione, come chicchi di grano uniti a Lui ed in Lui. Così si seminano e vanno maturando nei solchi della storia l’unità e la pace, che sono il fine a cui tendiamo, secondo il disegno di Dio.

Senza illusioni, senza utopie ideologiche, noi camminiamo per le strade del mondo, portando dentro di noi il Corpo del Signore, come la Vergine Maria nel mistero della Visitazione. 

Con l’umiltà di saperci semplici chicchi di grano, custodiamo la ferma certezza che l’amore di Dio, incarnato in Cristo, è più forte del male, della violenza e della morte. 

Sappiamo che Dio prepara per tutti gli uomini cieli nuovi e terra nuova, in cui regnano la pace e la giustizia – e nella fede intravediamo il mondo nuovo, che è la nostra vera patria. 

Anche questa sera, mentre tramonta il sole su questa nostra amata città di Roma, noi ci mettiamo in cammino: con noi c’è Gesù Eucaristia, il Risorto, che ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Grazie, Signore Gesù! Grazie per la tua fedeltà, che sostiene la nostra speranza. Resta con noi, perché si fa sera. “Buon Pastore, vero Pane, o Gesù, pietà di noi; nutrici, difendici, portaci ai beni eterni, nella terra dei viventi!”. Amen.

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana
http://www-maranatha-it.blogspot.com/2011/06/benedetto-xvi-solennita-del-santissimo.html

AMDG et BVM

L'Educazione è la tradizione fatta presenza e testimonianza

S. Massimiliano Maria Kolbe:
"Te Matrem Dei laudamus,
Te Mariam Virginem Immaculatam profitemur"




“NON

SI
TAGLIANO
LE RADICI
DALLE QUALI
SI
E’
CRESCIUTI”
Beato Giovanni Paolo II


AMDG et BVM

sabato 25 giugno 2011

A Gesù e Maria SS.ma con Santa Brigida (1)

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"...Tu poi, figlia mia da me scelta e con la quale parlo con il mio spirito, amami con tutto il cuore.
Non come un figlio e una figlia o i parenti, ma più di ogni cosa al mondo. 


Perché io, che ti
ho creato, per te a nessuna parte di me ho evitato il tormento. 


E anche adesso amo così
caritatevolmente l'anima tua, che prima di privarmene, mi farei di nuovo mettere in croce,
se fosse possibile. 


Imita l'umiltà mia; io, Re della gloria e degli Angeli, indossai vili panni e
udii con le mie orecchie ogni insulto e disprezzo.
E preferisci anche la mia volontà alla tua, perché la Madre mia e tua Signora per
tutta la vita altro non volle che quello che volli io


Se farai così, il tuo cuore sarà nel mio e
si infiammerà dell'amor mio; 
come una cosa secca subito s'accende al fuoco, così l'anima
tua sarà da me riempita ed io sarò in te, sicché tutte le cose temporali ti saranno amare e
veleno ti sarà ogni piacere carnale. 
Riposerai in braccio alla mia Divinità, ove non c'è
alcun piacere carnale, ma gaudio e diletto spirituale. 


Perché l'anima dilettata è piena di
gaudio, dentro e fuori. Né altro pensa o vuole che il gaudio che ha. 


Ama dunque soltanto
me e avrai tutto ciò che vuoi e sovrabbonderai.
Non sta forse scritto che l'olio della vedova non diminuì, fino a che Dio mandò la
pioggia sulla terra, come aveva detto il profeta? 


Io sono il vero profeta, se avrai creduto
alle mie parole e le avrai osservate, non ti mancheranno in eterno l'olio, il gaudio e
l'esultanza."

A Jesùs y la Virgen con s. Brìgida (1)

santabrigida.jpg (11073 byte)


"(...) Pero tú, hija mía, a quien he elegido para mí y con quien hablo en el Espíritu,
¡ámame con todo tu corazón, no como amas a tu hijo o a tu hija o a tus padres sino más
que cualquier cosa en el mundo! Yo te creé y no evité que ninguno de mis miembros
sufriera por ti. 

Aún amo tanto a tu alma que, si fuera posible, me dejaría ser de nuevo
clavado en la cruz antes que perderte. 

Imita mi humildad: Yo, que soy el Rey de la gloria y
de los ángeles, fui vestido de pobres harapos y estuve desnudo en el pilar mientras mis
oídos oían todo tipo de insultos y burlas. 

Antepón mi voluntad a la tuya porque mi Madre,
tu Señora, desde el principio hasta el final, nunca quiso nada más que lo que yo quise. Si
haces esto, entonces tu corazón estará con el mío y lo inflamaré con mi amor, de la
misma forma que lo árido y seco se inflama fácilmente ante el fuego.

Tu alma estará llena de mí y Yo estaré en ti, todo lo temporal se volverá amargo para
ti, y el deseo carnal te será como el veneno. 
Descansarás en mis divinos brazos, donde
no hay deseo carnal sino sólo gozo y deleite espiritual. Ahí, el alma, colmada tanto interior
como exteriormente, está llena de gozo, no pensando en nada ni deseando nada más que
el gozo que posee. Por ello, ámame sólo a mí y tendrás todo lo que desees en
abundancia. ¿No está escrito que el aceite de la vida no faltará hasta el día en que el
Señor envíe lluvia sobre la tierra según las palabras del profeta? 

Yo soy el verdadero profeta. Si crees en mis palabras y las cumples, ni el aceite ni el gozo ni la alegría te
faltarán jamás en toda la eternidad."


L'AVVISO SACROSANTO

Attingiamo dal blog Messainlatino.it

    (...) Ha colpito inoltre la comunione ricevuta sulla lingua, escludendo la modalità sulle mani

Una indicazione forte, che nell’avviso ripetuto tre volte prima dell’inizio della celebrazione, è risuonata nel suo autentico significato e nelle sue ragioni. Così spiegava l’avviso, voluto dalla diocesi di San Marino-Montefeltro: 

«In questa domenica della Santissima Trinità, la nostra Chiesa diocesana si ritrova unita con il successore di Pietro per la celebrazione della Santa Messa, fonte e culmine della vita nuova in Cristo. 

Vogliamo vivere questo momento in comunione con la Chiesa universale, presieduta nella Carità da Sua Santità il Padre Benedetto XVI. 
Per questo motivo, richiamiamo ora l’attenzione sulle modalità di ricezione della Santa Comunione. (...) 

I fedeli che, essendosi confessati, si trovano attualmente in stato di Grazia e che dunque, soli, possono ricevere il Corpo Santissimo del Signore, si avvicineranno al ministro loro più vicino. 

La Comunione, secondo le disposizioni universali vigenti, sarà distribuita solo ed esclusivamente sulla lingua, al fine di evitare profanazioni ma soprattutto per educarci ad avere una sempre maggiore e più alta considerazione del Santo Mistero che è la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo. 

Non sarà pertanto consentito a nessuno di ricevere la Comunione sulle proprie mani. Dopo aver fatto la debita riverenza, adoreremo l’Ostia che viene successivamente appoggiata sulla lingua. 
Per chi non fosse impedito per motivi di spazio o di salute, la Comunione può essere ricevuta anche stando in ginocchio»[Magnifico: semplice, diretto, completo e chiaro. Visto, reverendi? Ci vuole poco a rieducare i fedeli: qualche avviso e sintetica spiegazione, e si inizia a ricostruire]

In ginocchio, come coloro che l’hanno ricevuta da Papa Benedetto XVI - una costante nelle celebrazioni del Sommo Pontefice, che con questa sua espressa disposizione vorrebbe segnare un modello. Favoriti anche alcuni momenti di profondo silenzio. In uno dei lati del palco, la riproduzione della Madonna di Fiorentino.

A Maria si è rivolto il Papa durante l’Angelus: "A lei affido tutti voi e l’intera popolazione sammarinese e montefeltrina".

AMDG et BVM

"Non temete!"

SAN TOMMASO MORE:
San Tommaso More (7 febbraio 1478 - 6 luglio 1535)
con la figlia Margaret


"NULLA ACCADE
CHE  D I O  NON VOGLIA,
ED IO SONO SICURO CHE
QUALUNQUE COSA AVVENGA
-PER QUANTO CATTIVA APPAIA-
SARA’ IN REALTA’ SEMPRE PER IL MEGLIO"

COSI’ DISSE SAN TOMMASO MORE
-MARTIRIZZATO 6.7.1535- 
 ALLA FIGLIA MARGARET

AMDG et BVM

venerdì 24 giugno 2011

Prega, fratello, prega, sorella. (4)










Vivaldi - Spring



28. Oltre ogni esteriorità 
Non pregare soltanto con atteggiamenti esteriori, ma con grande timore fa' che il tuo intelletto senta la preghiera spirituale. 

30. Sostegno degli angeli 
Quando ci sta vicino un angelo, immediatamente si allontanano tutti i nostri disturbatori, e così l'intelletto si trova con grande sollievo a pregare salutarmente. 
Qualche volta, però, siamo messi alle strette dal consueto combattimento: l'intelletto si batte come un pugile, ma non riesce ad alzare il capo, sfigurato com'è dai colpi delle varie passioni. 
Tuttavia, a furia di cercare, troverà e, se busserà gagliardamente, gli sarà aperto. 

31. Sintonia con la volontà divina 
Non pregare perché si realizzino i tuoi voleri, in quanto essi non sempre sono in sintonia con la volontà di Dio. Ma prega piuttosto, come ti è stato insegnato, dicendo: "Sia fatta in me la tua volontà"

Così pure in ogni circostanza chiedi che sia fatta la sua volontà, perché Egli vuole ciò che è bene e utile all'anima, 
e che tu invece non sempre cerchi.>>

AMDG et BVM

San Giovanni Battista, il precursore



"EGLI ERA UNA LAMPADA CHE ARDE E RISPLENDE" (con lo zelo e il buon esempio) (Gv 5, 35). "Fate penitenza. Appianate i suoi sentieri" (Mt 3, 2-3)

San Giovanni Battista preparò la via del Signore, con fatti e parole.

Grande nella sua umiltà e penitenza.
"Rese testimonianza alla luce, affinchè per mezzo suo tutti credessero" (Gv. 1, 7)



*


Ogni vero cristiano partecipa della sua missione di "precursore". Giovanni lo fu. Per brevi anni. MARIA lo è, in eterno.

Ordinariamente un'anima per credere in Gesù deve prima imbattersi in 'Giovanni precursore'  santificato dalla B.Vergine Immacolata.

Il Cristiano capisce e crede fermamente che è la conoscenza di MARIA quella che prepara la conoscenza di Cristo. E' MARIA la Vincitrice.

Satana si allontana da chi ama e conosce Maria.
E quando Satana si allontana Gesù entra e può agire.


Arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano
La facciata della basilica.





Visitando virtualmente San Giovanni in Laterano ho appreso che

Santa Maria del Pozzo:La Reale Basilica Santuario di Santa Maria del Pozzo di Capurso è affiliata alla Basilica di San Giovanni in Laterano. I segni visibili di questa concessione sono L'ombrello a fasce rosse e oro e il Campanello portati in processione meridiana l'ultima domenica d'Agosto, giorno in cui si festeggia, la solennità di Santa Maria del Pozzo Madre e Regina di Misericordia.

AMDG et BVM